Pavia-Padova, Marcolini: “E’ la prima volta che lo affronto da avversario! E toglierei loro Neto Pereira e Cunico…”

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«Se dovevamo andare in Serie A quell’anno? Non so, ma di sicuro potevamo e dovevamo arrivare almeno ai playoff. Non averli centrati è stato un vero peccato». Michele Marcolini, quattro anni dopo. Per la prima volta pronto ad affrontare il Padova da avversario sabato sera alle 20.30, quando al Fortunati andrà in scena Pavia-Padova. Marcolini vestì la maglia biancoscudata nel 2010-2011, stagione in cui, fra gli addetti ai lavori, i biancoscudati erano considerati una delle assolute favorite per la promozione in B. Un anno intero vissuto sulla cresta dell’onda, poi il crollo nel girone di ritorno. Lento, inesorabile: «È un’analisi giusta – sottolinea l’allenatore del Pavia –, non mi piace cercare scuse, nemmeno nel calcioscommesse che coinvolse alcuni di noi. Se siamo stati condizionati o meno bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati, secondo me il gruppo quell’anno c’era. C’erano tanti buoni giocatori, non credo fossero troppi: ogni allenatore vorrebbe avere varietà di scelta e problemi di abbondanza».

«Come quest’anno se dovessi indicare una favorita per la promozione finale, allora direi che il Cittadella è una delle squadre più attrezzate. Il motivo? Ha una rosa ampia che garantisce ricambi in ogni settore del campo. Credetemi, alla fine questo peserà, per questo avendolo affrontato, posso dire che penso che i granata siano fra le primissime del girone A». Ma anche il nuovo Padova a Marcolini piace parecchio: «Dovessi togliergli un giocatore – spiega – non avrei dubbi e toglierei Neto Pereira. Poi c’è Cunico, tecnicamente e come esperienza fra i più rappresentativi dell’intera rosa. È la prima volta che affronto il Padova da avversario, mi auguro che sabato sia una bella partita. Penso di avere una squadra all’altezza, non mi nascondo e dico che ce la possiamo giocare con tutte le migliori. Ma penso anche che non ci sia una squadra in grado di ammazzare il campionato. A guardare la classifica lo si capisce già, più o meno i veri valori stanno emergendo, sta tornando anche l’Alessandria. La volata sarà lunga e appassionante, ne vedremo delle belle».

(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)

«Ho un bel ricordo di Padova, mi fa sempre piacere ritrovare le squadre nelle quali ho trascorso una parte della mia vita». Quando indossava la maglia biancoscudata era uno dei centrocampisti più quotati, ora è il tecnico del Pavia. Michele Marcolini affronterà sabato per la prima volta da ex il Padova, con il quale ha disputato la stagione 2011-2012. Quella per intenderci successiva alla finale play off persa con il Novara, con l’allora diesse Foschi che aveva allestito una rosa per puntare alla serie A. «Un gruppo nel quale mi sono trovato molto bene, purtroppo non siamo riusciti a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia i play off. Avevamo la qualità per farlo: nel girone d’andata avevamo fatto bene, nel ritorno non avevamo dato continuità ottenendo più dolori che gioie. Professionalmente mi è dispiaciuto molto, potevamo dare qualcosa in più, però non siamo riusciti a esprimerci come potevamo».

Tra l’altro quell’anno è scoppiato lo scandalo del calcio scommesse che ha coinvolto per fatti antecedenti anche alcuni biancoscudati. «Sarebbe facile dire che questa vicenda ha disturbato, ma a livello di gruppo abbiamo sempre lavorato con grande spirito e voglia di mettersi a disposizione. Non mi piace cercare scuse, semplicemente nella seconda parte del campionato non siamo riusciti a esprimerci come avremo potuto e dovuto. Siamo stati sempre dentro ai play off e poi piano piano li abbiamo visti sfuggire». Tra i ricordi più belli sicuramente il suo unico sigillo con la Nocerina. «A parte il mio gol, l’inizio è stato il periodo più bello. Eravamo una squadra con un ottimo palleggio e riuscivamo a esprimerci al meglio. C’era entusiasmo attorno a noi, purtroppo non siamo riusciti a dare seguito e alla fine la stagione è stata negativa». Passando all’attualità, da tre anni ha iniziato la nuova carriera come allenatore. «Mi è sempre piaciuto prendermi le responsabilità e mi trovo bene in questo ruolo. È molto impegnativo, spero di fare bene».

Sabato avrà a che fare con il Padova. «È un’ottima squadra e ha ancora l’entusiasmo per la promozione in Lega Pro. Si è rinforzata con giocatori di esperienza e forte personalità, è di sicuro temibile. Ha una propria identità e verrà a Pavia per giocarsi le sue carte». Che partita si aspetta? «Spero che la mia squadra faccia una prestazione di buon livello con ritmi alti, e soprattutto che faccia risultato». Un giocatore che toglierebbe ai biancoscudati? «Per colpi, esperienza e personalità ce ne sono due su tutti: Cunico e Neto Pereira. Sono punti di riferimento molto importanti per questo Padova». Il suo Pavia è tra i candidati alla vittoria del campionato, dove colloca i biancoscudati? «È un campionato molto equilibrato. Sulla carta ci sono sei-sette squadre che puntano con decisione ai primi posti, ma ce ne sono tante altre strutturate per poter dire la loro. E tra queste metto anche il Padova». Curiosità: come è essere alle dipendenze di una proprietà cinese? «Sono persone serie con voglia di fare bene e mi hanno messo a disposizione una squadra forte».

(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)




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