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Ore 21.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Due rintocchi da Trapani: il Vicenza è vivo, segna due volte, si difende, strappa con le unghie tre punti d’oro. Il 2-1 del Provinciale è una sentenza importante: certifica che non c’è crisi e che gli allarmi suonati nelle ultime settimane sono già spenti. Le due sconfitte subite nelle ultime due partite sono alle spalle. Giacomelli apre, Gagliardini chiude, tanti saluti a Cosmi e avanti tutta. Dopo una prima fase di studio, il momento per spostare gli equilibri arriva presto. Il Trapani bussa con una punizione di Scozzarella (6’), poi Montalto (12’) non arriva sul pallone per una questione di centimetri sul cross dello stesso Scozzarella. Quando tutto sembra quasi anestetizzato, ecco arrivare il capolavoro di Giacomelli al 21’: l’esterno biancorosso riceve palla sulla trequarti, salta in dribbling tre avversari e batte Nicolas con un tocco magico da pochi passi che s’infila fra palo e portiere. Gol da applausi che mette il Trapani con le spalle al muro. Gli uomini di Cosmi accusano il colpo e subiscono pure il secondo gol. Tempo tre giri di lancette: Giacomelli (24’) pesca in area Cinelli, lasciato inspiegabilmente libero di tirare. Nicolas riesce a respingere, ma è in agguato Gagliardini che non sbaglia. Sul 2-0 il Trapani è tramortito, eppure non molla. Sul taccuino due occasioni: la prima con Scognamiglio (31’), la seconda con Citro, ma in entrambi i casi Vigorito non corre rischi. Con due gol di vantaggio al termine del primo tempo, Marino sente di avere in tasca la vittoria, ma la strada è lunga e il calcio spesso ribalta certezze apparentemente inscalfibili. In apertura di ripresa Ciaramitaro (2’) non arriva per un soffio su un pallone velenoso, poi Marino toglie Gagliardini e inserisce Sbrissa. Il Vicenza sembra poter controllare agevolmente e senza affanni la partita, il Trapani vivacchia su qualche discesa senza troppa convinzione, poi al 16’ Scozzarella costringe Vigorito alla respinta, Coronado colpisce a botta sicura e trova sulla propria strada uno stinco di Sampirisi, che riesce a ribattere quasi sulla linea di porta. Cosmi si gioca la carta Eramo al posto di Basso e inserisce pure il giovane attaccante Sparacello. Marino risponde con Vita per Galano e la sostanza non cambia. La migliore chance per il Trapani arriva al 29’: velo di Sparacello per Eramo, che non ci pensa due volte a tirare, ma il suo diagonale termina a lato. Scampato il pericolo, il Vicenza alza il baricentro, evitando di farsi schiacciare troppo all’indietro. Nel finale il Trapani torna a spingere e in extremis con De Vita trova il gol che accorcia le distanze. Da lì solo qualche brivido per un match che si riapre ma che non cambia la sostanza e fa sorridere di nuovo il Vicenza, non più quello delle ultime due partite.
Ore 20.40 – Qui Cadoneghe: fischio finale, Padova-Cadoneghe 6-0.
Ore 20.24 – Qui Cadoneghe: in gol anche Ilari su assist di Ramadani, 6-0.
Ore 20.20 – Qui Cadoneghe: 5-0 del Padova, tripletta per Aperi.
Ore 20.16 – Qui Cadoneghe: poker del Padova, doppietta personale di Aperi. 4-0.
Ore 20.10 – Qui Cadoneghe: Cucchiara subentra ad Altinier.
Ore 19.58 – Qui Cadoneghe: inizia la ripresa. Nel Padova Petkovic, Milutinovic, Giandonato e Turea hanno preso rispettivamente il posto di Favaro, Gorzelewski, Bucolo e Petrilli.
Ore 19.47 – Qui Cadoneghe, fine primo tempo: Padova-Cadoneghe 3-0.
Ore 19.27 – Qui Cadoneghe: tris dei Biancoscudati, rete di Ramadani con un diagonale di interno destro.
Ore 19.23 – Qui Cadoneghe: raddoppio del Padova, a segno Aperi su assist di Petrilli. 2-0.
Ore 19.13 – Qui Cadoneghe: Biancoscudati in vantaggio, a segno Altinier. 1-0.
Ore 19.02 – Qui Cadoneghe: inizia l’amichevole tra Padova e Cadoneghe.
Ore 18.50 – Qui Cadoneghe: riscaldamento per i Biancoscudati. Questo l’undici titolare: Favaro; Dell’Andrea, Gorzelewski, Niccolini, Anastasio; Ramadani, Bucolo, Ilari; Aperi; Altinier, Petrilli.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana ha svolto il primo allenamento in vista della difficile trasferta di sabato (ore 14) a Bolzano contro il Sudtirol. Il tecnico Alberto Colombo avrà a disposizione Mirko Bruccini, dopo il turno di squalifica scontato nella gara con la Cremonese, oltre al ritorno in difesa di Daniel Di Nicola, dopo una settimana al differenziato per un colpo al ginocchio sinistro rimediato in allenamento. Sarà l’unico recupero del gruppo degli infortunati poiché a Raffaele Nolè verrà concessa ancora una settimana di lavori diversificati; anche Dejan Danza rimane fermo ai box perché, oltre al problema al ginocchio, è arrivata pure l’influenza. Yuri Meleleo ha lasciato le stampelle ma ne avrà ancora per una decina di giorni prima di tornare ad allenarsi col gruppo, infine c’è sempre l’incognita Luca Giannone che alterna giornate con sedute normali e giornate al differenziato come ieri, sempre a scopo precauzionale, per preservare il ginocchio infortunatosi a Perugia in Coppa Italia Tim. Tutto bene per Alessandro Spanò che non ha mostrato ricadute al flessore dolorante prima del match di domenica ed ha già smaltito anche la leggere indisposizione accusata durante ed al termine della partita stessa. Si è rivisto in campo il giovane Alessandro Barilli, pienamente recuperato. Come primo giorno lo staff tecnico ha alternato corsa, scatti, fondamentali col pallone e spezzoni di partitella e le prime indicazioni sono per una Reggiana che continua sulla strada del 3-5-1-1 anche se sarà da stabilire se Bruccini tornerà nel suo ruolo di interno destro di centrocampo o se dovrà aspettare il primo passo falso di uno dei tre centrocampisti per riprendersi la casacca titolare. Oggi doppia seduta, ore 15 quella ai campi aperta al pubblico. Designazioni arbitrali: Sudtirol-Reggiana sarà diretta da Giuseppe Strippoli di Bari coadiuvato da Andrea Zanetti di Portogruaro e da Carmine Graziano di Mantova. Giudice Sportivo: nessuno squalificato in casa granata mentre Giacomo Tulli, espulso sabato a Cuneo, mancherà tra le file degli altoatesini. I tifosi. Le teste quadre organizzano un pullman per Bolzano: ritrovo ore 9, partenza ore 9.30 parcheggio stadio. Costo 25 euro, per prenotazioni telefonare al 334.8104180. Anche il Gruppo Vandelli organizza un pullman per Bolzano: costo 20 euro, ritrovo ore 9 , partenza ore 9,15 dal piazzale Inps. Per prenotazioni telefonare al 340 6280210.
Ore 18.20 – (Gazzetta di Reggio) Contro la Cremonese Francesco Rampi ha disputato i 20 minuti finali, per il tornante destro umbro reinventatosi terzino l’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi quasi due mesi sembra alle spalle. «Purtroppo mi son portato dietro l’infortunio dello scorso anno – rimarca l’atleta granata – quando pensavo che fosse superato ma ora sto benissimo ed il mister sa di poter contare su di me. Mi fa piacere essere sceso in campo con la Cremonese e sono contento per i tre punti ma dobbiamo stare coi piedi per terra perché conterà essere davanti alla fine del campionato, tuttavia la strada è quella giusta». Quasi quasi trovava l’assist per il gol di Angiulli. «Adesso il mio ruolo comporta quello e spero di farlo nel modo migliore». Giocare terzino avanzato le ricorda i suoi primi tempi a Reggio? «In passato ho sempre fatto il quinto di centrocampo ed è il mio ruolo preferito poi ti adatti a fare il quarto di difesa o in mediana a seconda dell’allenatore; al contrario, non mi trovo bene quando devo fare la terza punta. Così mi trovo bene io ma tutta la squadra sta facendo bene e in più avremo sempre l’opportunità di schierarci come in passato anche a gara in corso». Come si sente a far parte della difesa meno battuta d’Italia? «Il periodo è molto buono, dalla gara con la Giana Erminio siamo maturati nei momenti giusti della partita ed il fatto che siamo la miglior difesa è significativo ma siamo solo all’inizio». Molti concordano che i campionato si vincono partendo dalla difesa. «Questo è un dato obiettivo ma siamo solo ad ottobre perciò dovremo curare questo aspetto nel tempo». Si accontenta dei 20′ finali o vuole scalzare i compagni? «Se uno vuol fare strada non può accontentarsi però la competizione c’è e fa bene: siamo in tanti anche nel mio ruolo e tutti molto bravi. Io punto a convincere il tecnico a scegliermi lavorando bene in settimana». Quanto è importante un gruppo coeso come il vostro per la ricerca di un risultato importante? «E’ fondamentale, quest’anno è così e stiamo insieme anche fuori dal campo. E’ un gruppo vivace che sa anche lavorare seriamente sapendo riconoscere quando è il momento di divertirsi e quando si fa sul serio. Siamo coscienti di essere un’ottima squadra». E’ la migliore Reggiana dei tre anni in cui si trova a Reggio? «Come squadra e come ambiente è quella che può lavorare in modo più tranquillo perché adesso è chiara la struttura societaria, il gruppo è solido e l’amalgama viene già dall’anno scorso con alcuni rinforzi e, in più, tutti credono nelle nostre possibilità. Purtroppo il primo anno, ed in parte l’anno scorso, le vicende societarie possono aver disturbato».
Ore 18.00 – (La Provincia Pavese) Dopo un tribolato precampionato ed inizio stagione Angelo Siniscalchi ha superato i suoi problemi fisici ed è tornato a piena disposizione di mister Marcolini che l’ha schierato titolare nelle ultime tre gare al centro della difesa del Pavia. L’ex giocatore del Mantova torna sulla delusione per il pareggio subito in extremis sabato sera a Gorgonzola. «C’è ancora oggi tanta amarezza, dobbiamo lavorare tanto per migliorare alcuni nostri aspetti. Sicuramente quando si lotta per vincere un po’ di pressione in generale esiste, però, questa è una piazza dove in settimana si può lavorare tranquilli. Sappiamo che abbiamo qualità e dobbiamo lottare per il vertice e non ci nascondiamo, però non è facile e lavoriamo di settimana in settimana per limare i particolari che, poi, fanno la differenza durante la partita». «Credo che in questo girone ci siano buone squadre e ben attrezzate e non è mai facile vincere contro chiunque. Non ci sono squadre che hanno dimostrato ad oggi di poter dare uno strappo alla classifica in testa e penso che possa essere così fino al termine del girone d’andata. Poi speriamo di essere noi magari la squadra in grado di migliorarsi e fare quel salto di qualità». Ora arriva il Padova per un impegno fra le mura amiche dove finora, a parte la sconfitta con il Cittadella, il Pavia ha sempre dato il meglio. «Nelle partite in trasferta dobbiamo migliorare soprattutto nell’autostima – spiega il difensore del Pavia – Più personalità ci può portare a fare qualche punto in più. Per farlo il mister ci sta spronando in settimana e il nostro impegno non manca». Siniscalchi sta trovando la miglior condizione dopo un inizio difficoltoso. «A livello personale mi sono trovato bene da subito perché i ragazzi che erano già qui lo scorso anno mi hanno fatto sentire immediatamente a mio agio, la mia condizione fisica non è ancora ottimale perché vengo solo da 3 partite giocate però lavorando bene in allenamento, come sto facendo, tra un paio di gare potrò raggiungere la forma migliore».
Ore 17.40 – (La Provincia Pavese) Non hanno ancora perso, Reggiana e Bassano, le due squadre in testa al girone A di Lega Pro. Ma nemmeno queste due squadre hanno dato fin qui l’impressione di poter staccare le altre. Si dice spesso che quello di Lega Pro è un campionato equilibrato, ma quest’anno più che mai il luogo comune sta avendo conferme sul campo. Soprattutto sotto l’aspetto del gioco non c’è stata nessuna formazione capace di convincere del tutto. Non solo il Pavia, dunque, che è comunque a -2 dalla vetta della classifica, sfuggita sabato sera proprio al 90’ nel confronto con la Giana Erminio. La Reggiana appare al momento la formazione più solida, con la difesa migliore fra tutti i campionati professionistici: appena 2 gol subiti in 8 gare, a fronte dei 14 segnati. Dopo un avvio così così (tre pareggi con Padova, Pro Piacenza e Giana, vittoria col Lumezzane), ha infilato ben quattro vittorie di fila con Mantova, Renate, FeralpiSalò e Cremonese. L’ultima, per la verità, in una gara con poche emozioni e non proprio con merito. Il Bassano al contrario aveva iniziato benissimo ma nelle ultime tre gare si è salvato solo nel finale dalla sconfitta a Gorgonzola, ha fatto 0-0 con l’Alessandria e piegato la cenerentola Pro Patria solo a nove minuti dalla fine. Lo stesso Cittadella, che segue a ruota la coppia capolista a un punto, nelle ultime due gare ha vinto di misura con la Giana ma soffrendo non poco, e poi è caduto a Bergamo contro un Albinoleffe che aveva perso sei gare su sette e vinto solo con la Pro Patria. Dunque le difficoltà nell’esprimere un gioco convincente non sono soltanto del Pavia, quarto in questo momento. L’Alessandria è risalita dopo un avvio negativo e il cambio di allenatore, ma ha vinto a fatica in casa con l’Albinoleffe e nell’ultimo turno a dispetto del 4-1 rifilato al Renate mister Gregucci ha ammesso: «Abbiamo subito troppo gli avversari», segno di un punteggio un po’ bugiardo. Dietro, dopo un promettente inizio hanno frenato sia la FeralpiSalò che il Pordenone, e la stessa Cremonese dopo aver battuto il Pavia ha fatto appena sei punti in sei gare. A proposito del Pavia c’è da dire che gli azzurri hanno comunque due punti in più dello scorso anno dopo otto turni, e un bilancio tra reti fatte e subite decisamente migliore: 16 a 8, contro il saldo addirittura negativo della passata stagione. E’ anche vero che l’anno scorso nelle prime otto giornate il Pavia aveva giocato cinque gare fuori casa, ben quattro delle quali con alcune delle favorite al successo finale (Monza, Novara e Alessandria, oltre al Bassano rivelazione). Aveva però perso seccamente a Mantova, battuto l’Albinoleffe fanalino di coda con grande fatica (sebbene in 11 contro 10 per quasi tutta la gara) oltre ad aver subito il cappotto a Novara.
Ore 17.20 – (La Provincia Pavese) La sezione disciplinare del tribunale federale, accogliendo il deferimento della Procura federale, ha inibito per tre mesi l’ex direttore generale del Pavia calcio Massimo Londrosi ed ha inflitto un’ammenda di 1.000 euro alla società azzurra per responsabilità oggettiva, nonostante la difesa dell’Ac Pavia chiedesse il proscioglimento. La vicenda era relativa a un’intervista rilasciata da Londrosi e pubblicata il 14 febbraio scorso prima di Pavia-Novara. Secondo l’accusa della Procura federale l’ex dg azzurro avrebbe commesso “la violazione dell’articolo 1 bis, comma 1, del CGS circa i principi di lealtà, onestà e probità ivi contenuti, per avere rilasciato dichiarazioni contenenti false ricostruzioni degli incontri tenutisi nei giorni precedenti presso la prefettura di Pavia per l’agibilità del locale stadio e delle decisioni intercorse, utilizzando parole e frasi lesive dell’immagine della questura di Pavia e determinando potenziali problematiche di gestione dell’ordine pubblico». Era stato deferito anche l’Ac Pavia per “responsabilità oggettiva ai sensi dell’articolo 4, comma 2, CGS per i fatti ascrivibili al proprio tesserato”. Si legge nell’atto di deferimento che «i fatti non potessero trovare giustificazione nell’esercizio del legittimo diritto di critica e ciò sia per il tenore delle dichiarazioni – del tutto inidonee a mitigare la tensione ingeneratasi, ma al contrario atte ad inasprirla ed a creare difficoltà nella gestione dell’ordine pubblico da parte delle autorità preposte pochi giorni prima di una partita – quale quella con il Novara – che destava notevoli motivi di attenzione in tema di ordine pubblico stante la classifica e la vicinanza geografica». Sulla vicenda ieri pomeriggio è intervenuto immediatamente Massimo Londrosi con alcune precisazioni. «Apprendo con stupore dagli organi di stampa di essere stato oggetto nella giornata di oggi di questo provvedimento. Preciso di non aver mai ricevuto notifica di deferimento per la violazione contestata, fatto gravissimo che mi ha impedito di difendermi. Ho pertanto affidato all’avvocato Sabrina Rondinelli ampio mandato affinché siano intraprese tutte le opportune azioni atte a tutelare l’immagine e gli interessi del sottoscritto nei confronti di qualsiasi soggetto abbia agito, nella circostanza, in violazione delle norme vigenti e in spregio alle più elementari norme di diritto.Proporrò ovviamente appello anche per il merito della sentenza». Intanto ieri il Mantova ha esonerato l’ex tecnico del Pavia, Maspero, affidando la squadra a Javorcic.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Monta già l’attesa per il match in notturna di sabato (20.30) con la capolista Virtus Bassano. Il passo falso dei ramarri a Lumezzane sembra non aver inciso sulla fede del popolo neroverde, che si prepara in massa ad accorrere al Bottecchia a sostenere Bruno Tedino e i suoi. Prevedendo un massiccio afflusso di pubblico (compresi i supporter dei vicentini), la segreteria del club suggerisce di servirsi del servizio di prevendita, già attivo nei consueti punti: Bar Libertà di viale Libertà 67 a Pordenone e Caffè Nogaredo di via Sclavons 194 a Cordenons. In alternativa, la stessa segreteria invita i tifosi a recarsi allo stadio per tempo, evitando in questo modo le code dell’ultima ora ai botteghini. Intanto i ragazzi di Tedino stanno già sudando sui rettangoli del De Marchi da lunedì mattina. La preparazione proseguirà oggi in doppia seduta, alle 10 e alle 15. Domani allenamento solo di pomeriggio (14.30), venerdì soltanto al mattino, a porte chiuse. Particolarmente attesa la prestazione di Luca “Veleno” Cattaneo, che sino alla scorsa stagione vestiva la maglia dei bassanesi. Ma quella di sabato sarà una gara speciale anche per il direttore operativo neroverde Marcelo Mateos, che ha giocato con la Virtus per 6 stagioni e mezza (153 partite), firmando 22 centri fra serie D e LegaPro. Ad arbitrare sarà Carlo Amoroso di Paola, assistito da Trovatelli e Trinchieri.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) Allenamento a parte, ieri, per il difensore centrale neroverde, Paolo Marchi. L’ex Como ha ancora problemi alla caviglia, nati dopo il match con la Pro Patria, ed è tenuto sotto osservazione dallo staff tecnico. Lavora invece col gruppo Ingegneri: l’obiettivo è portarlo tra i convocati per la gara col Bassano, di cui è fresco ex assieme a Cattaneo. Decisa intanto la terna arbitrale: a dirigere il match sarà Carlo Amoroso della sezione di Paola, assistito da Andrea Trovatelli (Pistoia) e Marco Trinchieri (Milano). Intanto il Caffè Nogaredo sta organizzando una corriera per la gara col Padova all’Euganeo dell’8 novembre: costo 10 euro (escluso il ticket del match).
Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Il Bassano che, sabato, arriverà al Bottecchia, è un collettivo da tre stagioni ai vertici della Lega Pro. Di armi per impensierire il Pordenone ne ha molte. I neroverdi ne hanno una in particolare, molto temuta dai giallorossi: Caio De Cenco. Il centravanti brasiliano, con un suo gol, fermò di fatto la corsa dei vicentini nei play-off di Seconda divisione. Così, dopo la prova opaca di Lumezzane, il numero 9 dei “ramarri” ha molti motivi per fare bene: torna nel suo stadio, quello dove ha segnato con una meravigliosa rovesciata, e lo fa con una squadra che gli evoca bei ricordi. Il ricordo. Era il 2 giugno del 2013. Semifinale di ritorno della post-season di C2: Bassano-Monza. All’andata vinsero i lombardi per 1-0, con gol di Gasbarroni. Al Mercante le due squadre si giocarono tutto. Sul finire della gara, a 15 minuti dal 90’, arriva la rete per il Monza, che di fatto segnò la qualificazione alla finale (poi giocata e persa col Venezia). A siglarla fu proprio Caio De Cenco: la squadra di Asta andò sul 2-0 “totale”, il Bassano per qualificarsi avrebbe dovuto segnare tre gol nella parte finale del match. Troppi. Quella rete, timbrata dal brasiliano, fu determinante. Poi arrivò il centro del 2-0 da parte di Vita e, solo al 95’, la rete della bandiera per i vicentini, segnata da un altro futuro neroverde: Marcelo Mateos. Il dirigente del Pordenone, in quella circostanza, giocò il suo ultimo incontro da giocatore del Bassano. Rivedersi. Il centravanti brasiliano incontro poi i vicentini anche nel marzo 2014, nella sua seconda esperienza al Monza. Non fu così pericoloso come quella volta al Mercante. Ora i giallorossi tornano sul suo cammino: è un altro De Cenco, rispetto ad allora, più maturo e, attualmente, punto di forza della squadra di Tedino e già beniamino del Bottecchia, dopo la rovesciata valsa l’1-0 provvisorio con l’Alto Adige. Grazie a quella acrobazia, i tifosi neroverdi hanno scacciato i dubbi su di lui, che nutrivano da un po’. Un gesto – usando il portoghese, la sua lingua – da “futbol bailado”, punto forte del suo repertorio. Perché se è vero che, per le punte, l’importante è solo segnare, non importa in che modo; è altrettanto vero che il neroverde ama fare gol con prodezze balistiche. Se sabato si ripete diventa l’incubo del Bassano, oltre che l’idolo del popolo del Pordenone.
Ore 15.40 – (Gazzetta di Mantova) Poco tempo per ambientarsi, subito l’esame del campo per mister Ivan Javorcic e per il suo secondo Gabriele Graziani. Il Mantova questa sera scende in campo per il primo turno a eliminazione diretta di Coppa Italia. Una gara di non prioritario interesse, ma che con il cambio in panchina assume un grado di interesse sicuramente superiore. Il tecnico croato ha avuto a disposizione un solo allenamento, troppo poco per farsi un’idea su chi potrà scendere in campo: «Devo ancora conoscere il gruppo – si è limitato a dire dopo la seduta pomeridiana di ieri – abbozzare una formazione in questo momento è complicato perché devo parlare con ogni singolo elemento». Quello che appare sicuro è che il Mantova non cambiare assetto tattico. Avanti, almeno per oggi, con il 4-4-2 impostato nell’ultimo periodo da Maspero. Spazio a diverse seconde linee anche in vista dell’impegno (ben più importante) di sabato quando al Martelli arriverà la Giana Erminio. Potrebbe esserci quindi una chance per Lombardo al centro della difesa in coppia con Scrosta. Dentro anche Sereni e Di Santantonio che hanno smaltito i postumi dei rispettivi infortuni. Davanti dovrebbero rifiatare sia Momentè che Ruopolo. Probabile il tandem Beretta-Ungaro. Il tutto però potrebbe cambiare a poche ore dalla gara. Al di là delle scelte tecniche sarà interessante vedere se il cambio di guida tecnica porterà a una svolta emotiva: «È un impegno ufficiale – sottolinea in conferenza stampa Javorcic – e quindi va preso sul serio. Quando un giocatore scende in campo con la maglia del Mantova deve dare tutto, non importa che sia campionato, Coppa Italia o amichevole». Un solo giorno di lavoro sul campo per l’ex Brescia: «Questa partita sarà importante per me, avrò modo di vedere all’opera la squadra. È il miglior modo per capire a che punto siamo e dove c’è da lavorare». Sul versante spallino mister Leonardo Semplici opterà per un profondo turn over. I biancazzurri sono al comando del girone B di Lega Pro e sabato si giocheranno il big match con la seconda forza del campionato, la Maceratese. Fuori quindi giocatori di primo livello quali Lazzari, De Vitis e bomber Zigoni (pallino di Juric che l’anno scorso lo voleva in biancorosso). In dubbio Capezzi, il centrocampista ha un problema di pubalgia. Al Martelli non ci saranno tifosi provenienti da Ferrara. L’osservatorio per le manifestazioni sportive ha vietato la trasferta. Il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore allo sport Simone Merli si sono interessati alla vicenda visto che la Spal sarà senza tifosi anche a Macerata. L’osservatorio ha però confermato l’interdizione. Per i mantovani invece biglietti disponibili per tutti i settori tranne che per i distinti che rimarranno chiusi. Chi passerà il turno incontrerà la Reggiana mercoledì 18 novembre alle 20.30.
Ore 15.20 – (Gazzetta di Mantova) A sorpresa la ventilata promozione a direttore sportivo di Christian Botturi non c’è stata. Il responsabile del settore giovanile negli ultimi giorni era stato sempre nel vivo degli incontri per l’ingaggio del nuovo allenatore, mentre Alfio Pelliccioni era rimasto a San Marino e sembrava destinato all’esonero come Maspero. Poi, ieri mattina, la situazione è cambiata e il direttore sportivo è comparso al fianco del presidente Sandro Musso in sala stampa per presentare mister Javorcic. «Non sentivo più il presidente e iniziavo a preoccuparmi», ha detto Pelliccioni, mentre Musso ha subito ribattuto: «Devi preoccuparti solo quando ti chiamo». Battute a parte, il presidente ha detto «sia io e sia Alfio dobbiamo fare un esame di coscienza perché abbiamo fatto insieme a Maspero la campagna acquisti». E Pelliccioni ha risposto: «Ha ragione, devo fare autocritica, le colpe sono eventualmente mie e dell’allenatore. Siamo noi che abbiamo convinto la proprietà a fare certi investimenti per calciatori che al momento non stanno rendendo a dovere. Specie dai “vecchi” ci aspettiamo molto di più, questa rosa deve almeno garantire un campionato di metà classifica».
Ore 15.00 – (Gazzetta di Mantova) Poca, pochissima voglia di parlare. Mister Riccardo Maspero ha incassato l’esonero (il secondo consecutivo dopo quello di Pavia nel finale dello scorso campionato) e ora ha solo voglia di staccare la spina: «Non ho molte parole da spendere – afferma il tecnico – sono molto amareggiato». Maspero lascia Mantova dopo circa 4 mesi di lavoro. Un buon pre campionato, le ottime prestazioni della squadra in Coppa Italia, poi l’inizio del torneo di Lega Pro con qualche difficoltà di troppo. Dopo aver incassato la fiducia della società a Cuneo ha saputo tirare fuori l’orgoglio del gruppo con il Lumezzane prima della debacle di Padova. Il tecnico ha diretto gli allenamenti di domenica e lunedì prima della comunicazione dell’esonero: «Mi ha contattato il presidente nella tarda serata di lunedì – spiega con la voce rotta dall’emozione Maspero – e mi ha annunciato la decisione della società di cambiare la guida tecnica». Tirare fuori una parola di più a Maspero è davvero complicato: «Sono molto dispiaciuto, penso sia normale in un momento così – sottolinea in chiusura – credo che adesso mi prenderò un po’ di tempo per riflettere». A lasciare il Mantova insieme a Maspero anche il vice Luca Bozzini, mantovano di Volta Mantovana: «Moralmente sono sotto terra – dichiara – il dispiacere è enorme perché ci tenevo tantissimo. La squadra era con noi, forse con più pazienza e un po’ più di fortuna le cose sarebbero migliorate».
Ore 14.40 – (Gazzetta di Mantova) L’onore delle armi (e anche qualcosa in più) a Riccardo Maspero, ma anche una gran voglia di voltare pagina e rimettere in sesto una stagione che rischia di diventare una via crucis. È questo lo spirito con cui il presidente Sandro Musso presenta il nuovo allenatore Ivan Javorcic e il suo vice Gabriele Graziani. I quali, dal canto loro, si approcciano con umiltà ma anche idee ben chiare alla nuova avventura. I punti fissi del nuovo corso – spiegano – saranno difesa a 4 (e probabile approdo al 4-3-1-2), pressing e aggressività, voglia di onorare la maglia e l’obiettivo di «diventare squadra». Contratto e staff. L’accordo con il croato Ivan Javorcic è fino al giugno prossimo («poi anche lui andrà a Crotone a vincere campionati», sorride Sandro Musso, riferendosi alle tante analogie del mister con l’ex Juric) e lo staff non cambierà: con il 36enne croato e con il vice Ciccio restano il preparatore atletico Corrado Merighi e il preparatore dei portieri Michele De Bernardin. «Il messaggio è che tutte le risorse umane a disposizione di questa società sono utili – spiega Javorcic -. Non siamo importanti io, Ciccio, i preparatori ma è importante il Mantova. Questa è la mia idea di calcio». Maspero, addio sofferto. L’esonero di Riccardo Maspero rende Sandro Musso «molto triste. Ho provato fino a lunedì ad andare avanti con lui – spiega -, volevo anche arricchire il suo staff con Pavesi. Ma poi lunedì mattina lo abbiamo visto spento e ho deciso di puntare su Javorcic, perché l’agonia non mi piace. Purtroppo nel calcio i risultati sono implacabili e devastanti, scalfiscono le convinzioni. Pensavo fosse difficile ma non fino a questo punto, anche l’umore della piazza ha inciso perché non si può far finta di non ascoltare ciò che accade intorno a noi. Maspero è una persona di valori assoluti, è un po’ fighetto e ricorda Mancini: probabilmente in questo ambiente non è riuscito a esprimersi ma non è un brocco e gli auguro le migliori fortune». A salutare Maspero e a ricordare che «le colpe non sono solo sue ma di noi tutti» è anche Pelliccioni. Mentre Javorcic dedica al suo predecessore, «persona seria e preparata», il primo pensiero. Perché Javorcic. Musso spiega poi che il nuovo tecnico «era in lizza già in estate per la panchina del Mantova. A Brescia ha fatto molto bene e l’anno scorso si è messo in gioco in prima squadra in B ottenendo buoni risultati con una squadra fatta di giocatori esperti ai quali non venivano pagati gli stipendi. Poi è arrivata la nuova proprietà ed è stato avvicendato, ma non per demerito. Siamo convinti che possa far bene e sono felice che al suo fianco ci sia Graziani, una bandiera del nostro club e un tecnico di cui ho grande stima al pari di Pavesi». Ora tocca ai giocatori. Musso conclude poi chiarendo che «dai giocatori non stiamo vedendo la voglia di lottare che ci aspettiamo. Si può perdere ma non come a Padova, non giocando. Ora ripartiamo da zero, per noi inizia un nuovo campionato». E il ds Pelliccioni rincara: «Ha pagato il mister, ma i giocatori sappiano che poi tocca a loro». Aiutateci. Musso conclude appellandosi alla stampa, affinché «ci aiuti a spiegare alla piazza che c’è un progetto serio e che magari a livello personale sarò incompetente di calcio, ma non proprio una m…». Diventare squadra. Quando tocca a Ivan Javorcic spiegare come sarà il suo Mantova, il tecnico croato si esprime così: «L’obiettivo è trovare un’identità di squadra, perché i valori singoli qui ci sono. La mia idea è un calcio collettivo, aggressivo, propositivo e intenso. Prediligo la difesa a 4 e una soluzione che mi piace è il 4-3-1-2 ma non ho dogmi: bisogna adattare il gioco alle caratteristiche dei giocatori. Cercherò di dare l’esempio con serietà e umiltà ai calciatori, che sono i veri protagonisti e per me sono sacri. Ma i singoli vengono dopo la squadra, che è tutto». L’alone di Juric. Javorcic, “sponsorizzato” da Juric con un’intervista alla Gazzetta, sorride per i tanti aspetti che ricordano l’ex mister. Si chiamano entrambi Ivan, sono di Spalato, hanno giocato nel Crotone e sono finiti a Mantova. E la scorsa estate Javorcic ha “rischiato” di allenare la Primavera del Genoa: «Conosco Juric, lui è già un allenatore affermato e ha fatto gradi cose qui. Io con umiltà cercherò di farmi la mia strada. Abbiamo collaborato, visto alcune partite insieme e ho preso spunto da alcuni aspetti della sua idea di calcio. Personalmente però preferisco la difesa a quattro. Mi ha parlato di Mantova come di una piazza con grande passione e grande cultura calcistica e questo mi ha spinto ad accettare». Il cuore di Ciccio. Gabriele Graziani, dal canto suo, corona il sogno espresso anni fa di allenare il Mantova. Ma subito precisa: «L’allenatore è Ivan, io cercherò di essere un buon secondo e spero di dare un contributo per tornare a fare risultati. Lasciare il vivaio un po’ mi spiace, ma non potevo dire di no a un’occasione come questa, perché sapete quanto sono legato al club e alla città. Non ci aspetta un compito facile – conclude – ma Ivan è un gran combattente e io pure. E ce la metteremo tutta».
Ore 14.10 – (Il Piccolo) Giornata intensissima quella di oggi per l’Unione Triestina 2012: c’è innanzitutto l’attualità agonistica, che vedrà la formazione di Lotti impegnata stasera a Monfalcone nel turno di Coppa Italia a eliminazione diretta contro il Venezia (inizio ore 19). C’è poi l’attesa per le decisioni del giudice sportivo riguardo il reclamo del Mestre, nella partita giocata lo scorso 10 ottobre e vinta dall’Unione con un gol di Proia nel finale. E poi c’è la partita più importante, quella societaria, che ormai si divide fra tribunale e voci sempre più insistenti di una presunta vendita imminente. Ma proprio a questo riguardo, Marco Pontrelli smentisce categoricamente che al momento ci siano acquirenti che si siano fatti avanti seriamente e nega che la vendita sarebbe in dirittura d’arrivo: «Sono tutte cavolate – afferma il presidente dell’Unione 2012 – l’unica verità è che in giro ci sono molti millantatori, che fanno tante chiacchiere ma quando si deve passare ai fatti svaniscono. D’Ambrosio? Ma sapete chi è? I croati? Avevo parlato con loro, come siamo passati a parlare di acconti sono spariti da due settimane. Poi ho saputo che Zanmarchi sarebbe una sorta di loro uomo marketing, non so davvero più cosa pensare. Milanese? Mai ricevuta una proposta d’acquisto. Insomma, qui mancano pochi giorni, la situazione è grave, ma acquirenti seri non ne vedo». In pratica, almeno secondo Pontrelli, ancora nulla di nuovo. Come noto c’è in atto una richiesta di concordato, ma è innegabile che lo spettro del fallimento torni ad aleggiare dalle parti della Triestina, con tutto quel che ne consegue: incertezza totale sul futuro e anche l’eventuale perdita del titolo sportivo. In mezzo a questo caos, c’è una squadra che sul campo sta facendo il suo dovere e cercherà di farlo anche oggi a Monfalcone. Certo la Coppa Italia non è proprio la priorità del momento, tanto più che di fronte ci sarà la corazzata Venezia che sta dominando il campionato, ma ovviamente si vuole fare bella figura. È molto probabile che Lotti, dopo i tanti impegni ravvicinati delle ultime settimane, dia spazio ai giovani e a coloro che finora hanno giocato meno. Possibile dunque l’impiego in difesa di Ricci e Pramparo, a centrocampo di Spadari e Battaglini, e forse in attacco di Baggio e Solinas. Forse anche il Venezia potrebbe dare spazio alle seconde linee, per cui in una partita secca tutto può succedere, anche se il pronostico appare abbastanza chiuso.
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Titolari a riposo aspettando il Levico, seconde linee in campo per portare il Venezia al 2. turno di Coppa Italia. È la Triestina ad ospitare gli arancioneroverdi a Monfalcone – ore 19 stadio Boito – in un match ad eliminazione diretta con calci di rigore in caso di parità al 90′. In campionato il Venezia è primo, la Triestina solo 13. a conferma delle differenti prospettive delle due nobili decadute. In casa alabardata a pesare è il caos societario e tecnico che, tra le altre conseguenze, ha visto l’accantonamento fuori rosa di due ex veneziani come il bomber Zubin e il centrocampista Mattielig. Il 30 settembre entrambe le compagini avevano superato il preliminare vincendo per 4-1, i lagunari nei 90′ a Villafranca, i giuliani ai rigori a Monfalcone. Sul fronte formazione le scelte di Paolo Favaretto terranno conto della prossima sfida di campionato, domenica al Penzo (ore 14.30) con i trentini del Levico, contro i quali Serafini e compagni cercheranno di tornare ai 3 punti dopo lo 0-0 di Campodarsego che ha confermato la vetta a +4 sugli stessi padovani. Proprio capitan Serafini oggi sarà in campo dopo aver saltato due gare per squalifica: con l’ex bresciano potrebbe esserci dal 1′ Barreto, oppure Innocenti con il brasiliano trequartista per Fabiano fermo per una botta al piede. A centrocampo straordinari per Soligo (Calzi ha la febbre) con Malagò e probabilmente il ’96 Cangemi che sabato ha contribuito al 2-1 della Juniores sul Forlì. In difesa tra i pali spazio al ’96 D’Alessandro (in panchina il ’97 bulgaro Boyadzhiev), con quartetto composto da Luciani (’96) e Cantini o Di Maio (’97) sulle fasce e Beccaro-Busatto centrali. Per i giovani e non solo una buona chance da sfruttare battendo una Triestina che analogamente dovrebbe ricorrere al turnover. DE FRANCESCHI – Nuovo incarico per l’ex ds arancioneroverde Ivone De Franceschi. Il 41enne dirigente padovano, infatti, è un nuovo osservatore dell’Inter con il compito di visionare i giovani del 98-99 che nella prossima stagione giocheranno nella Primavera nerazzurra.
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Una sfida d’altri tempi, che certo non fa pensare alla Serie D: Triestina-Venezia (a Monfalcone, ore 19) è «solo» il primo turno di Coppa Italia dei dilettanti, ma riassume in sé le storie di due grandi dal blasone un po’ sbiadito. Con la differenza, però, che il Venezia a stelle e strisce del presidente Joe Tacopina punta l’obiettivo verso un futuro di traguardi importanti. E anche la Coppa Italia può diventarlo: «I primi turni possono sembrare di poca importanza – osserva mister Paolo Favaretto – ma più si va avanti e più aumentano le soddisfazioni. E noi ci teniamo ad andare avanti». Sulla strada degli arancioneroverdi si presenta però una Triestina che si sta risollevando, dopo un avvio difficoltoso legato anche a problematiche societarie. «Arriva da quattro risultati utili consecutivi, è riuscita a pareggiare domenica a Belluno pur giocando tutto il secondo tempo in dieci uomini. Insomma mi sembra proprio che stia ritrovando entusiasmo», aggiunge il tecnico arancioneroverde. Il Venezia arriva dal pareggio di domenica con il Campodarsego ed è più che plausibile che mister Favaretto oggi decida di ruotare i suoi uomini per dare spazio a chi gioca meno. Non solo le cosiddette «riserve», ma anche alcuni titolari fermi o per squalifica o per infortunio: su tutti Matteo Serafini, reduce dal doppio stop per squalifica e bisognoso di ritrovare al più presto il ritmo partita, in vista dei prossimi impegni di campionato. «Anche Barreto ha bisogno di avere minutaggio, dunque avrà spazio», precisa mister Favaretto. Invece Calzi, out domenica per squalifica, sarebbe stato tra i titolari se non fosse che ieri dall’allenamento è uscito febbricitante e dunque non è stato convocato per stasera. In dubbio Fabiano, che ha rimediato una contusione al dito del piede e potrebbe saltare per recuperare al meglio in vista di domenica. «Vogliamo fare bene anche in Coppa Italia, anche i ragazzi ci tengono – aggiunge Favaretto – andiamo lì per sfidarli e vediamo che partita ne uscirà». Oggi (14.30) impegno di Coppa anche per il Mestre, a Mogliano contro il Giorgione. Mancherà Eulogi per un’infiammazione al ginocchio destro. La Clodiense ospita invece il Campodarsego.
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Alabarda contro Leone, Triestina contro Venezia: ritrovarsi in serie D dopo dieci anni, anche se il primo atto è la Coppa Italia. Primo turno, gara unica con i calci di rigore se sussiste la parità al 90’, senza i tempi supplementari. Si gioca a Monfalcone, sotto la luce dei riflettori (ore 19), Favaretto prova a ruotare i giocatori della rosa anche se Calzi, che doveva rientrare dopo lo stop per squalifica, dovrà rinviare il ritorno messo a letto dall’influenza. Disco verde per il bomber Serafini, assente contro Calvi Noale e Campodarsego per squalifica, si ferma invece Fabiano, anche a causa di un pestone al dito del piede rimediata domenica. Favaretto fa rifiatare Galli e Modolo, dovrebbero giocare dall’inizio sia Cantini che Cangemi, mentre in attacco non mancano le soluzioni: Gualdi o Barreto trequartisti con Serafini punta centrale, al suo fianco Barreto o Innocenti con Carbonaro pronto a subentrare. Dall’altra parte la Triestina pensa a risollevarsi in campionato, dopo una partenza complicata, che ha portato alle dimissioni di Masitto, dopo la sconfitta interna con la Calvi Noale, determinando la promozione di Stefano Lotti, i problemi tra proprietà e tifosi, l’esclusione di elementi di esperienza come Mattielig e Zubin, la squadra rinforzata con gli innesti di Andjelkovic, Di Dionisio, Catalano e Giordani. Otto punti nelle ultime quattro partite, squadra in ripresa, in attesa che il giudice sportivo si esprima sul successo (1-0) contro il Mestre. Gli ultimi due precedenti (2004-2005) videro il successo giuliano al Penzo (1-2) e pari (1-1) nel ritorno. Così in campo (ore 19)) Unione Triestina (4-3-3): Di Piero; Crosato, Andjelkovic, Piscopo, Ciave; Di Dionisio, Migliorini, Catalano; Zanardo, Giordani, Morelli. A disposizione: Bonin, Pramparo, Spadari, Proia, Baggio, Battaglini, Ricci, Solinas, Kabine. Allenatore: Lotti. Venezia (4-3-1-2): D’Alessandro; Luciani, Beccaro, Busatto, Cantini; Cangemi, Soligo, Malagò; Gualdi; Serafini, 11 Barreto. A disposizione: 12 Boyadzyev, Di Maio, Ferrante, Cernuto, Acquadro, Callegaro, Carbonaro, Innocenti, Maccan. Allenatore: Favaretto. Arbitro: Davide Perenzoni (Rovereto).
Ore 12.40 – (Gazzettino) Occhi puntati oggi alle 14.30 sul primo turno della Coppa Italia di serie D, con partita secca che prevede subito i rigori in caso di parità al termine dei tempi regolamentari. L’appuntamento clou è il derby Este-Abano, con le squadre pronte a onorare al meglio la competizione anche se è previsto un po’ di turnover. «Qualche giocatore avrà l’occasione di mettersi in mostra – spiega Andrea Pagan – ma la squadra sarà competitiva al cento per cento. Sarà partita vera e ci teniamo a passare il turno per dare continuità al buon momento che stiamo attraversando. Tra l’altro è un derby, e queste partite vanno affrontate con l’atteggiamento giusto per cercare sempre di vincere. L’Abano? In questo periodo non sta ottenendo risultati, ma è squadra con grandi qualità e potenzialità». Passando proprio agli aponensi, in panchina andrà Andrea Maniero dato che Massimiliano De Mozzi è impegnato a Coverciano al corso per allenatore di seconda categoria. «Giocheranno i ragazzi che finora hanno avuto meno spazio, è giusto che abbiano la possibilità di mettersi in mostra. Non sono seconde scelte, ma tutti i nostri giocatori possiedono qualità. Vogliamo onorare al meglio la Coppa e passare il turno». In campionato le cose non vanno benissimo con due punti nelle ultime sette partite. «In questo momento abbiamo bisogno di uno scossone a livello di autostima, e fare bene in Coppa può aiutare a i ragazzi a tirarla fuori». Dal primo minuto si rivedrà Segato. «Ha bisogno di ritrovare il ritmo gara, mi auguro che possa fare tutta la partita». In campo anche il Campodarsego, impegnato in trasferta con la Clodiense. Anche tra i biancorossi sarà turnover. «Ci teniamo a fare bene anche in questa competizione – sottolinea Antonio Andreucci – L’atteggiamento e la mentalità devono essere gli stessi del campionato per centrare un risultato positivo. La Clodiense? Sono in difficoltà nel loro campionato, ma possono rialzare la testa».
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) La Serie D non si ferma mai. Dopo il turno infrasettimanale di due settimane fa e con un altro mercoledì di fuoco in programma l’11 novembre, le formazioni padovane oggi (ore 14.30) disputeranno altri 90 minuti (più eventuali rigori) in Coppa Italia. Este ed Abano, che non hanno disputato la fase preliminare del 30 settembre perché già qualificate di diritto, s’incroceranno nel derby di provincia per eccellenza. Il Campodarsego, invece, dovrà completare l’opera iniziata a San Martino di Lupari (dove ha battuto ai rigori la Luparense, unica padovana ai box) sbarazzandosi della Clodiense. Este-Abano. La Coppa Italia, com’è noto, è la “culla” del turnover, almeno sino agli ottavi di finale. I tecnici di Este e Abano, Andrea Pagan e Massimiliano De Mozzi, hanno annunciato cambi nell’undici iniziale ancora prima delle sfide dell’ultimo week end, giocate con Union Ripa La Fenadora e Montebelluna. I giallorossi, che domenica hanno raccolto una vittoria convincente, affronteranno l’impegno con la giusta tranquillità, mentre gli aponensi hanno bisogno di fare risultato per ripigliarsi da un ottobre tutt’altro che prolifico. Al Nuovo Stadio si vedranno dunque tanti volti nuovi o, perlomeno, i giovani rimasti finora in panca o in tribuna. Probabili formazioni. Este (4-3-3): Boaretto; Favaro, Tiozzo, Guagnetti, Rosina; Marcolini, Canton, Oliboni; Niselli, Mastroianni, Marcandella. All. Pagan. Abano (4-1-4-1): Ruzzarin; Rinaldi, Cuccato, Antonioli, Cartura; Ballarin; De Cesare, Segato, Rampin, Ambrosi; Munarini. All. De Mozzi. Arbitro: Rasia di Bassano del Grappa. Clodiense-Campodarsego. Domenica scorsa i biancorossi hanno fermato la capolista Venezia. Stavolta, in laguna ci andranno per un match che si preannuncia molto interessante: il Campodarsego, che vive un momento d’oro, vuole togliersi pure lo sfizio del passaggio del turno in Coppa (senza passare per i rigori), mentre la Clodiense sta resettando il sistema dopo l’avvicendamento tra Maurizio Rossi e il tecnico della Juniores Gianluca Mattiazzi, che proprio oggi, in caso di vittoria, potrebbe convincere la società ad affidargli la squadra sino a fine stagione. Probabile formazione Campodarsego (4-3-3): Merlano; Arthur, Poletti, Gal, Galliot; Bedin, Rubin, Tanasa; Luna, Piaggio, Cacurio. All. Andreucci. Arbitro: Ricci di Firenze.
Ore 11.50 – (Gazzettino) È passata la Fiera Franca a Cittadella lasciando nella tifoseria granata l’amaro in bocca per il mancato “batti cinque” a Bergamo con l’Albinoleffe, dopo quattro splendide vittorie consecutive. Filippo Scaglia, piemontese nato e cresciuto a Torino, sostiene: «La sconfitta è stata per tutti una brutta sorpresa. Sapevamo che l’Albinoleffe non meritava il penultimo posto in classifica, ma ci abbiamo messo del nostro». Un ko maturato probabilmente prima del fischio d’inizio dell’arbitro per un atteggiamento mentale poco convinto da parte dei granata. Scaglia, però, non è di questo avviso: «Non credo che sia dipeso da un approccio sbagliato da parte nostra perchè eravamo ben a conoscenza delle difficoltà e ci aspettavamo un avversario molto aggressivo. Può essere, invece, che il gol preso nei minuti iniziali ci abbia disorientati, per cui non abbiamo giocato come avevamo preparato la partita. Il raddoppio, poi, è stato un duro colpo da assorbire. Nonostante ciò nel secondo tempo abbiamo dimostrato una certa reazione, senza tuttavia trovare quel gol che avrebbe potuto rimetterci in corsa per il risultato». Oltre ai meriti dell’avversario, ci sono stati grossi demeriti da parte granata con errori in ogni parte del campo, in particolare nei retropassaggi al portiere Alfonso. «Prima del secondo gol dei padroni di casa – ammette il centrale difensivo – c’è stato anche un mio retropassaggio che ha messo in difficoltà il nostro portiere. Si può giocare palla a terra in ogni parte del campo senza correre rischi di questo tipo, soprattutto in difesa. Questa lezione ci deve servire». Avanti adesso con l’Alessandria, un avversario tosto, per un pronto riscatto. «Il bello del calcio è poterci rifare alla partita successiva. Finora con le squadre considerate di alta classifica abbiamo fatto bene. L’Alessandria è stata costruita per puntare alla B, l’obiettivo lo hanno dichiarato esplicitamente; noi però dobbiamo fare la nostra partita cercando la vittoria, anche per dimostrare che con l’Albinoleffe è stato un episodio sfavorevole. Siamo solo all’inizio del campionato e abbiamo ancora buoni margini di miglioramento,ma bisogna prima di tutto eliminare certi errori». Ieri tutti i giocatori, tranne l’infortunato di lungo corso Xamin, erano a disposizione del tecnico Venturato. La preparazione continuerà al pomeriggio fino a venerdì, sabato mattina le convocazioni, alle 15 la partita con l’Alessandria: arbitrerà Proietti di Terni. COPPA ITALIA. Mercoledì 11 novembre alle 15 al Tombolato il Cittadella affronterà il Sudtirol per il secondo turno di Coppa Italia Lega Pro.
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) «Cercheremo di correre meno rischi, ma non stravolgeremo la nostra natura». Manuel Pascali, da leader del reparto difensivo del Cittadella, lo chiarisce subito, al termine del primo allenamento post-Albinoleffe, a cui il gruppo ha partecipato al completo al Tombolato. La seduta, come d’abitudine in questi casi, è stata aperta dall’analisi dell’ultima gara giocata. Sotto osservazione, in particolare, i due gol incassati a Bergamo. Cosa avete detto ad Alfonso dopo il suo “infortunio”? «È naturale dirgli: “scagliali in tribuna, certi palloni!”. Ma una cosa deve essere chiara: Enrico gode della nostra massima fiducia. È un gran portiere, l’ha dimostrato, lo dimostrerà ancora e, di sicuro, ci porterà tanti punti in classifica con i suoi interventi. E comunque, dietro alla sconfitta, ci sono anche gli errori commessi da noi difensori: in occasione del primo gol di Danti ci siamo mossi male». Ne avete regalate diverse, di reti, sin qui. «In realtà farci gol non è per niente facile. Se guardate bene, per tutti quelli che abbiamo subìto è possibile dire che siamo stati noi a far segnare l’avversario in modo abbastanza stupido. Ci sono ancora delle sbavature nei movimenti, sulle quali possiamo intervenire, ma questa prima sconfitta non deve cambiare il giudizio nei confronti di una squadra che, comunque, è ad un solo punto dalla vetta della classifica e sta facendo bene». Sulla rete del 2-0 le colpe sono del portiere, ma qualche passaggio all’indietro avventato potevate evitarlo. Cambierete il modo di interpretare certe situazioni? «Stiamo lavorando per acquisire un’identità sempre più precisa: la nostra fisionomia è quella di una squadra che ama costruire e cerca sempre di giocare la palla. Non avrebbe senso snaturarci di colpo per uno o due episodi. Questo non vuol dire che certe situazioni non vadano gestite diversamente, ma sta al singolo giocatore valutare caso per caso com’è meglio comportarsi». È possibile che abbiate sottovalutato l’avversario a livello inconscio? «Sinceramente non mi piace sentire parlare di approccio sbagliato alla partita. Certo, l’Albinoleffe ci ha sorpreso con la sua disposizione in campo e la sua aggressività, ma non è stata una partita “sbagliata” da noi, tant’è che di occasioni da gol ne abbiamo create, come ne avevamo create, moltissime, pure in casa del Renate, anche se non abbiamo vinto nemmeno lì. Senza quei due regali, a Bergamo, avremmo avuto una gara diversa». Con che spirito andrete in campo contro l’Alessandria? «Siamo arrabbiati e pronti a riscattarci. I piemontesi hanno un potenziale offensivo enorme e, da quando li allena Gregucci, hanno cambiato decisamente passo. Ma anche loro devono temerci, non dimentichiamolo». Intanto, sono in vendita on line e nelle rivendite Ticketone i biglietti per la gara di sabato. Sono disponibili anche nella sede granata con orari 9.30-12.30 e 15-18.30 (sabato dalle 9 alle 12: i botteghini dello stadio Tombolato apriranno alle 13). La partita è in programma alle 15, arbitro Proietti di Terni.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Sabato avrà a che fare con il Padova. «È un’ottima squadra e ha ancora l’entusiasmo per la promozione in Lega Pro. Si è rinforzata con giocatori di esperienza e forte personalità, è di sicuro temibile. Ha una propria identità e verrà a Pavia per giocarsi le sue carte». Che partita si aspetta? «Spero che la mia squadra faccia una prestazione di buon livello con ritmi alti, e soprattutto che faccia risultato». Un giocatore che toglierebbe ai biancoscudati? «Per colpi, esperienza e personalità ce ne sono due su tutti: Cunico e Neto Pereira. Sono punti di riferimento molto importanti per questo Padova». Il suo Pavia è tra i candidati alla vittoria del campionato, dove colloca i biancoscudati? «È un campionato molto equilibrato. Sulla carta ci sono sei-sette squadre che puntano con decisione ai primi posti, ma ce ne sono tante altre strutturate per poter dire la loro. E tra queste metto anche il Padova». Curiosità: come è essere alle dipendenze di una proprietà cinese? «Sono persone serie con voglia di fare bene e mi hanno messo a disposizione una squadra forte».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Tra l’altro quell’anno è scoppiato lo scandalo del calcio scommesse che ha coinvolto per fatti antecedenti anche alcuni biancoscudati. «Sarebbe facile dire che questa vicenda ha disturbato, ma a livello di gruppo abbiamo sempre lavorato con grande spirito e voglia di mettersi a disposizione. Non mi piace cercare scuse, semplicemente nella seconda parte del campionato non siamo riusciti a esprimerci come avremo potuto e dovuto. Siamo stati sempre dentro ai play off e poi piano piano li abbiamo visti sfuggire». Tra i ricordi più belli sicuramente il suo unico sigillo con la Nocerina. «A parte il mio gol, l’inizio è stato il periodo più bello. Eravamo una squadra con un ottimo palleggio e riuscivamo a esprimerci al meglio. C’era entusiasmo attorno a noi, purtroppo non siamo riusciti a dare seguito e alla fine la stagione è stata negativa». Passando all’attualità, da tre anni ha iniziato la nuova carriera come allenatore. «Mi è sempre piaciuto prendermi le responsabilità e mi trovo bene in questo ruolo. È molto impegnativo, spero di fare bene».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Ho un bel ricordo di Padova, mi fa sempre piacere ritrovare le squadre nelle quali ho trascorso una parte della mia vita». Quando indossava la maglia biancoscudata era uno dei centrocampisti più quotati, ora è il tecnico del Pavia. Michele Marcolini affronterà sabato per la prima volta da ex il Padova, con il quale ha disputato la stagione 2011-2012. Quella per intenderci successiva alla finale play off persa con il Novara, con l’allora diesse Foschi che aveva allestito una rosa per puntare alla serie A. «Un gruppo nel quale mi sono trovato molto bene, purtroppo non siamo riusciti a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati, ossia i play off. Avevamo la qualità per farlo: nel girone d’andata avevamo fatto bene, nel ritorno non avevamo dato continuità ottenendo più dolori che gioie. Professionalmente mi è dispiaciuto molto, potevamo dare qualcosa in più, però non siamo riusciti a esprimerci come potevamo».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Amichevole oggi alle 19 allo stadio Martin Luther King di Cadoneghe con la squadra locale per Cunico e compagni in vista della trasferta sabato alle 20.30 con il Pavia. Sono rientrati in gruppo Corti e Neto Pereira che avevano avuto lunedì un permesso dalla società per motivi personali. Nella partitella su campo ridotto si è rivista la stessa squadra vittoriosa con il Mantova, con un paio di eccezioni: Bucolo al posto di Giandonato, mentre davanti con Neto Pereira ha giocato Amirante, ormai vicino al rientro. TIFOSI. Il Club Amissi Biancoscudati organizza in collaborazione con l’Aicb la trasferta a Pavia. Partenza dal capolinea del tram alla Guizza alle 13.15 e passaggio alle 13.30 all’Euganeo. Costo del pullman e della cena in zona stadio, 30 euro. Sarà effettuata anche una breve visita alla certosa di Pavia. Sono disponibili ancora venti posti, per informazioni: Giorgio 338-4578666. Intanto, la prevendita dei biglietti per il settore ospiti gestita dal circuito Best Union-Viva Ticket dovrebbe essere aperta oggi, dato che ieri si sono verificati alcuni disservizi. Costo del tagliando 11,50 euro. Il Pavia aderisce all’iniziativa «Porta due amici allo stadio». MANTOVA. La sconfitta con il Padova è stata fatale a Maspero. Al suo posto in panchina Ivan Javorcic, affiancato da Gabriele Graziani.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Ricordo, però, il mio primo giorno nello spogliatoio: sentivo di essere arrivato davvero in una grande squadra, ero emozionato, la prima all’Euganeo con il Novara fu una bellissima emozione. Anche se ero stato accolto in maniera un po’ timida, visto che arrivavo da Cittadella, mentre molti miei compagni avevano giocato per anni in Serie A, ho trovato il mio spazio e ho cercato di dare il mio contributo. È bello sapere che il Padova è tornato subito dove merita». Sabato, alle 20.30, con il suo Pavia cercherà di rifarsi dopo l’amaro pareggio di Gorgonzola: «Ci è rimasto un po’ sullo stomaco quel rigore dubbio al 90’ che ci è costato la vittoria», spiega, «ma siamo una squadra importante, e lottiamo per un grande obiettivo. Non so cosa debba temere il Padova, ma so che, se siamo in giornata, sappiamo essere un’ottima squadra». Con una particolarità unica nel suo genere: il Pavia è infatti l’unica formazione italiana in mano ad una proprietà cinese: «Una società che fa le cose sul serio: hanno costruito un collettivo importante, adesso sta a noi raggiungere l’obiettivo che ci viene richiesto».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Perché è normale che sia così», confessa La Camera a pochi giorni dalla sfida. «Credo che, dopo una retrocessione, la gente giustamente si ricordi solo degli aspetti peggiori del campionato. Non ci si può fare niente». Ciò che forse non sa è che, oltre a non essere finito in prima persona, in quella maledetta stagione, sul podio degli imputati (occupato, per esempio, dai vari Moretti, Pasquato, Vantaggiato ecc.), quanto è avvenuto il successivo 15 luglio ha inevitabilmente trasferito l’intera rabbia della tifoseria verso ben altri personaggi. «Io spero solo di aver lasciato un bel ricordo in chi mi ha conosciuto. Sapete bene quanto io tenga alla maglia del Padova, ho dato tutto me stesso ogni singolo giorno e sarei rimasto pure in Lega Pro, se non fosse successo quello che è successo. È stata un’annata per tanti aspetti maledetta, ma per me quella con il Padova rimarrà sempre una partita speciale». E a starlo a sentire, si percepisce davvero l’emozione: «Resto più che mai convinto che quella stagione sarebbe potuta finire diversamente: ci sono state tante situazioni strane, ma non mi sono mai spiegato del tutto cosa ci abbia fatto retrocedere, visti i giocatori che avevamo in rosa».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Gli intrecci tra Padova e Pavia sono tanti, come tanti sono i ricordi e i volti del passato che s’incroceranno di nuovo allo stadio “Fortunati”. E con essi pure le loro storie: Giovanni La Camera, oggi 31enne, dopo la parentesi alla Juve Stabia quest’anno veste la maglia dei lombardi e sabato sera si ritroverà davanti il Biancoscudo. Ed è strana la sensazione che cova nell’animo il centrocampista siciliano. Da un lato c’è una grande riconoscenza nei confronti del Padova e della piazza veneta: era stato proprio all’ombra del Santo, nove anni fa, che La Camera aveva mosso i primi passi in una squadra professionistica. Ed è stato proprio lì, dopo un lungo viaggio per lo Stivale (Cittadella compresa), che era tornato nel gennaio 2014, fortemente voluto da Marco Valentini. Quel che è avvenuto nei mesi successivi è storia indelebile, per i tifosi biancoscudati come pure per coloro che quell’esperienza l’hanno vissuta sulla propria pelle. La brutta sensazione che il mediano del Pavia si porta nel cuore è che quei tifosi che aveva sempre ammirato, fino a giocare per loro due anni fa, non saranno clementi con lui in questa occasione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) In vista della gara di Pavia, la squadra di Carmine Parlato questa sera alle 19 scenderà in campo a Cadoneghe per un’amichevole a scopi benefici, che permetterà così ai giocatori, così com’era successo in occasione del derby di Cittadella, di ambientarsi alla temperatura e alla luce artificiale che troveranno sabato sera in Lombardia. Avversario l’Unione Cadoneghe, che milita nel girone E di Prima Categoria: il test è in programma allo stadio “Martin Luther King” di viale della Costituzione. Per l’occasione l’organizzazione, aiutata dal Club “Fossa dei Leoni”, raccoglierà fondi destinati all’acquisto di defibrillatori per la società sportiva. GIUDICE SPORTIVO. Il Pavia senza Rocco Sabato. Non è un gioco di parole: contro i biancoscudati mister Marcolini sarà privo del suo centrocampista che, dopo l’espulsione di domenica contro la Giana Erminio, ha rimediato due turni di squalifica. L’ARBITRO. Sarà il signor Alessandro Pietropaolo, fischietto della sezione di Modena, a dirigere il match del “Fortunati”. Fischietto decisamente “severo”: nelle cinque gare dirette quest’anno tra Lega Pro e campionato Primavera ha fischiato 17 ammonizioni, 3 espulsioni e ben 4 calci di rigore.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sia Aicb che Tribuna Fattori stanno raccogliendo le iscrizioni per la trasferta di sabato in pullman. Il Club Amissi Biancoscudati partirà dal capolinea tram alla Guizza alle ore 13.15, con passaggio alle 13.30 allo stadio Euganeo: lungo il tragitto è prevista una sosta alla Certosa di Pavia. Il costo per viaggio e cena è di 30 euro. Informazioni al 338.4578666. La Tribuna Fattori, invece, partirà alle 15 da viale Rocco: costo del solo viaggio 15 euro. I biglietti sono già disponibili tramite il circuito Best Union (sei i punti-vendita tra città e provincia o sul sito www.vivaticket.it), e attraverso la promozione “Porta due amici allo stadio” chi ha la Tessera del Tifoso potrà acquistare i tagliandi anche per due amici che ne siano sprovvisti. La prevendita terminerà venerdì alle 20.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Come quest’anno se dovessi indicare una favorita per la promozione finale, allora direi che il Cittadella è una delle squadre più attrezzate. Il motivo? Ha una rosa ampia che garantisce ricambi in ogni settore del campo. Credetemi, alla fine questo peserà, per questo avendolo affrontato, posso dire che penso che i granata siano fra le primissime del girone A». Ma anche il nuovo Padova a Marcolini piace parecchio: «Dovessi togliergli un giocatore – spiega – non avrei dubbi e toglierei Neto Pereira. Poi c’è Cunico, tecnicamente e come esperienza fra i più rappresentativi dell’intera rosa. È la prima volta che affronto il Padova da avversario, mi auguro che sabato sia una bella partita. Penso di avere una squadra all’altezza, non mi nascondo e dico che ce la possiamo giocare con tutte le migliori. Ma penso anche che non ci sia una squadra in grado di ammazzare il campionato. A guardare la classifica lo si capisce già, più o meno i veri valori stanno emergendo, sta tornando anche l’Alessandria. La volata sarà lunga e appassionante, ne vedremo delle belle».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) «Se dovevamo andare in Serie A quell’anno? Non so, ma di sicuro potevamo e dovevamo arrivare almeno ai playoff. Non averli centrati è stato un vero peccato». Michele Marcolini, quattro anni dopo. Per la prima volta pronto ad affrontare il Padova da avversario sabato sera alle 20.30, quando al Fortunati andrà in scena Pavia-Padova. Marcolini vestì la maglia biancoscudata nel 2010-2011, stagione in cui, fra gli addetti ai lavori, i biancoscudati erano considerati una delle assolute favorite per la promozione in B. Un anno intero vissuto sulla cresta dell’onda, poi il crollo nel girone di ritorno. Lento, inesorabile: «È un’analisi giusta – sottolinea l’allenatore del Pavia –, non mi piace cercare scuse, nemmeno nel calcioscommesse che coinvolse alcuni di noi. Se siamo stati condizionati o meno bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati, secondo me il gruppo quell’anno c’era. C’erano tanti buoni giocatori, non credo fossero troppi: ogni allenatore vorrebbe avere varietà di scelta e problemi di abbondanza».
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano e Reggiana 18, Cittadella 17, Pavia 16, Alessandria 14, FeralpiSalò, Lumezzane e Padova 12, Pordenone e SudTirol 11, Cremonese e Giana Erminio 10, Cuneo 9, Mantova 8, Pro Piacenza 7, AlbinoLeffe 6, Renate 4, Pro Patria 0.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, risultati e marcatori dell’ottava giornata: Lumezzane-Pordenone 2-0 (Barbuti (Lu) al 24′ st, Cruz (Lu) al 26′ st), Reggiana-Cremonese 1-0 (Mogos (Re) al 15′ pt), Alessandria-Renate 4-1 (Nicco (Al) al 5′ pt, Bocalon (Al) al 19′ pt, Marras (Al) al 33′ pt, Valotti (Re) al 3′ st, Fischnaller (Al) su rigore al 33′ st). Giocate ieri: , Cuneo-SudTirol 3-1 (Bassoli (St) al 33′ pt, Corradi (Cu) al 38′ pt, Chinellato (Cu) al 22′ st e al 38′ st), Padova-Mantova 3-0 (Neto Pereira (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 21′ e al 24′ st), AlbinoLeffe-Cittadella 2-0 (Danti (Al) al 5′ e al 46′ pt), Bassano-Pro Patria 1-0 (Proietti (Ba) al 36′ st), Giana Erminio-Pavia 1-1 (Ferretti (Pv) al 18′ st, Bruno (Ge) al 45′ st), Pro Piacenza-FeralpiSalò 0-0
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Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 27 ottobre: doppia seduta per i Biancoscudati, tutti presenti.