Un’occasione sprecata. Stefano Marchetti non cerca né giustificazioni né tantomeno giri di parole per commentare il ko con l’Albinoleffe. Il direttore generale del Cittadella trascorre gran parte della domenica con il telefono staccato, cosa davvero insolita per un addetto ai lavori che passa ore ed ore a fianco del suo inseparabile cellulare. Evidentemente c’è tanta rabbia da sbollire per la prima sconfitta stagionale della sua squadra.
«Abbiamo buttato via un’occasione, sono molto arrabbiato per com’è andata a finire a Bergamo». Concetto chiaro e limpido come l’acqua: il Cittadella deve prendersi le proprie responsabilità ed evitare di ripetere certi errori che sono mal digeriti dal diggì granata. «La squadra ha dimostrato di saper fare meglio di quanto si è visto sabato. Nella ripresa si è ammirato un buon Cittadella, ma è quello che è successo nella prima parte di gara che non mi è piaciuto». Due i tasti che tocca Marchetti: l’approccio alla partita e l’erroraccio di Alfonso sul finire della prima frazione. «La squadra deve capire che saranno tante le avversarie che ci affronteranno come ha fatto l’Albinoleffe, che contro di noi ha giocato alla morte per raddrizzare una classifica deficitaria. Non ci hanno fatto giocare, riversando in campo tanto pressing e aggressività, lasciando poco spazio e tempo a Iori per ragionare e marcando il nostro trequartista. Abbiamo faticato a prendere le contromisure, in poche parole non si è vista l’identità del Cittadella delle ultime partite. Siamo usciti alla distanza, ma abbiamo vanificato il tutto con l’errore del portiere. Peccato, perché nella ripresa il Cittadella ha chiaramente dimostrato che poteva fare sua la partita». Uno sbaglio, quello di Alfonso, che Marchetti non vuole più rivedere. «Parlo di lui ma mi riferisco a tutti: in campo non si deve rischiare niente, certi errori si possono evitare mettendoci semplicemente un po’ più di attenzione. Qui non stiamo parlando di errori di concetto o causati dalla poca qualità del singolo, bensì di leggerezze». Nessun caso-Alfonso, però: «È un portiere di qualità e di prospettiva, sul quale il Cittadella fa molto affidamento. Credo solo debba capire che in certi frangenti non ci si deve vergognare di calciare il pallone in tribuna: lo fa anche Buffon, non vedo perché non debba succedere al Cittadella. Vale per il portiere ma anche per i suoi compagni: se un pallone è complicato da gestire o si è poco sicuri non si deve rischiare, lo si sparacchia via. Ripeto: non voglio più vedere certi errori». Li hanno commessi anche gli attaccanti, nel secondo tempo di Bergamo. «C’è stata poca lucidità al momento di concludere, forse la frenesia per dover recuperare il doppio svantaggio ci ha condizionati. È mancata la freddezza necessaria davanti alla porta, ma può capitare dopo che avevamo compromesso tutto nel primo tempo». Senza il secondo gol incassato, nella ripresa avremmo visto un’altra partita. «Loro avevano speso tantissimo nella prima parte di gara, si poteva raddrizzare l’incontro, per questo parlo di occasione persa». Si riparte dall’Alessandria, che Stefano Marchetti ieri pomeriggio ha studiato nella partita con il Renate: «Chiedo al Cittadella grande voglia di riscatto, rabbia per ripartite. Vogliamo puntare in alto, per riuscirvi serve la continuità nei risultati. Ce l’avevamo prima dell’Albinoleffe, che voglio catalogare come una giornata storta. L’Alessandria ha un organico di altissimo livello, a detta di tutti è indicata tra le favorite alla vittoria finale».
Nota positiva di Bergamo, il recupero di Sgrigna. «Importante per noi, in questa categoria un giocatore così può fare la differenza», conclude Marchetti.
(Fonte: Gazzettino)