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Ore 22.50 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 18, Cittadella 17, Pavia 16, Reggiana* 15, FeralpiSalò e Padova 12, Alessandria*, Pordenone* e SudTirol 11, Cremonese* e Giana Erminio 10, Cuneo e Lumezzane* 9, Mantova 8, Pro Piacenza 7, AlbinoLeffe 6, Renate* 4, Pro Patria 0. (* Una partita in meno)
Ore 22.40 – Lega Pro girone A, i risultati delle sfide odierne dell’ottava giornata: Cuneo-SudTirol 3-1 (Bassoli (St) al 33′ pt, Corradi (Cu) al 38′ pt, Chinellato (Cu) al 22′ st e al 38′ st), Padova-Mantova 3-0 (Neto Pereira (Pd) al 4′ pt, Petrilli (Pd) al 21′ st e al 24′ st), AlbinoLeffe-Cittadella 2-0 (Danti (Al) al 5′ e al 46′ pt), Bassano-Pro Patria 1-0 (Proietti (Ba) al 36′ st), Giana Erminio-Pavia 1-1 (Ferretti (Pv) al 18′ st, Bruno (Ge) al 45′ st), Pro Piacenza-FeralpiSalò 0-0. Domani, ore 14.00: Lumezzane-Pordenone. Ore 15.00: Reggiana-Cremonese. Ore 17.30: Alessandria-Renate.
Ore 22.20 – (Il Piccolo) Con l’allenamento disputato sul campo di Prosecco ieri pomeriggio, l’Unione Triestina 2012 ha concluso la preparazione alla trasferta di domani a Belluno. Come di consueto, oggi verrà dato ai giocatori un giorno di riposo, prima di affrontare la trasferta a casa di una delle formazioni più quotate a inizio campionato, ma protagonista di un avvio poco convincente. Da par suo, la Triestina finora ha dimostrato di potersela giocare con chiunque quando è in giornata, e a questo proposito non va dimenticato il 2-2 ottenuto in inferiorità numerica a Campodarsego, squadra rivelazione e attualmente seconda in classifica dietro la corazzata Venezia. Ma al contempo l’Unione è anche protagonista di giornate estremamente negative, basti pensare alle cocenti sconfitte ad Abano e Tamai. Sotto questo aspetto, la prova negativa sul piano del gioco di domenica scorsa contro l’Este non è incoraggiante, ma aver ottenuto in quel contesto comunque un pareggio è un segnale positivo di una ritrovata solidità. Mentre da domani tutte le altre partite della serie D cominceranno alle 14.30 dopo il ritorno dell’ora solare, la sfida di Belluno (arbitra Pennino di Palermo) comincerà alle 15 per una manifestazione del settore giovanile della società di casa. Una sfida per la quale Stefano Lotti avrà a disposizione l’intera rosa: l’infermeria è vuota e non ci sono squalificati, per cui il tecnico potrà sfogliare un ampio mazzo per scegliere l’undici di partenza. Ricordando inoltre che mercoledì prossimo ci sarà un’altra partita, ovvero la sfida di Coppa Italia contro il Venezia.
Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Vietato farsi sorpassare. Domani al Polisportivo arriva la Triestina, gloriosa società che da tempo si barcamena senza troppa fortuna nei campionati minori e che in classifica oggi ha gli stessi punti del Belluno. Dopo nove giornate di campionato la squadra gialloblù è riuscita ad infilare solamente due vittorie e l’intenzione è quella di cambiare al più presto marcia. Il tecnico Vecchiato è un ex della partita, avendo giocato con la maglia alabardata due stagioni tra il 1999 e il 2001, l’ultima culminata con la storica promozione in C1. «Si preannuncia una partita davvero molto difficile, contro una squadra in salute», commenta l’allenatore del Belluno Roberto Vecchiato, «visto che la Triestina è reduce da due vittorie e da un pareggio nelle ultime tre giornate; ma, soprattutto, quella friulana è una squadra composta da giocatori di categoria, in particolar modo nel reparto avanzato. In settimana con la squadra abbiamo analizzato la partita contro il Giorgione. Ai ragazzi ho detto semplicemente che dobbiamo essere più convinti sotto porta e sfruttare meglio le occasioni che siamo comunque bravi a costruirci. Nonostante qualche assenza, la squadra nel complesso sta bene e vogliamo subito tornare alla vittoria dopo il passo falso della scorsa settimana». Contro la Triestina si gioca alle 15. La società gialloblù ha chiesto ed ottenuto di poter posticipare di mezzora il fischio di inizio perchè prima verrà presentato il settore giovanile. Obiettivo 300 abbonati. Ad oggi il Belluno può contare ben 280 abbonamenti, che è già un record assoluto per la società di Piazzale della Resistenza; e domani contro la Triestina punta alla cifra tonda. Per raggiungere il prestigioso risultato la società gialloblù ha deciso di vendere le ultime venti tessere al prezzo agevolato di 75 euro. Sarà possibile acquistare gli abbonamenti nel gazebo presente domani al Polisportivo. La tessera garantisce l’ingresso alle prossime quindici partite casalinghe del Belluno, compresa quella contro la Triestina. Chi gioca? In porta ci sarà Gabriele Brino, che prende il posto dell’infortunato Davide Solagna, mentre in difesa la coppia centrale dovrebbe essere formata da Sebastiano Sommacal e Nicola Calcagnotto. Sulle corsie esterne Giovanni Pescosta gioca a destra mentre a sinistra c’è Stefano Mosca. A centrocampo Simone Bertagno va in cabina di regia supportato da uno tra Yari Masoch e Mike Miniati e da Simone Quarzago. Davanti Corbanese guida l’attacco, supportato da Marco Farinazzo e da uno tra Duravia e Acampora. Coppa Italia. Il Belluno scende in campo mercoledì 28 ottobre in casa del Montebelluna. Il match si giocherà alle 18.30.
Ore 21.40 – (Gazzetta di Reggio) I granata soterranno in mattinata (ore 11 in via Agosti) la consueta rifinitura pre-partita alla vigilia di quella con Cremonese delle ore 15 di domani. Il nodo da sciogliere per il tecnico Alberto Colombo riguarda la difesa perché anche nel pomeriggio di ieri Alessandro Spanò non si è allenato coi compagni, limitandosi a qualche esercizio in palestra. C’è comunque grande ottimismo sulla possibilità di vedere il forte centrale difensivo scendere in campo dal primo minuto dato che l’esame strumentale, al quale è stato sottoposto il ragazzo dal medco sociale Taglia, non ha evidenziato lesioni al flessore della coscia sinistra, il muscolo che aveva iniziato a creare qualche fastidio al giocatore già dalla seduta di mercoledì. L’eventuale sostituto, che è stato lungamente provato in questi giorni, è Riccardo De Biasi che sarebbe impiegato nel suo ruolo naturale di centrale destro. Per il resto non sono previste novità nel 3-5-1-1 che affronterà la squadra di Pea: in difesa Parola e Sabotic ( al fianco di Spanò o De Biasi ), linea di centrocampo composta da Mogos, Bartolomei, Maltese, Angiulli e Frascatore, davanti Siega trequartista a supporto di Arma. Qualche problema il trainer lo avrà nella scelta degli uomini da portare in panchina perché faticano a recuperare Danza ( per lui solo piscina e palestra in questi giorni ) e Di Nicola, Nolè si allena solo al differenziato, Pesenti potrà essere convocato solo col benestare dello staff medico dopo la prima settimana visempre col gruppo, Meleleo ha ancora con le stampelle. Ci sarà invece Luca Giannone che riesce a convivere col problema al ginocchio.
Ore 21.20 – (Gazzetta di Reggio) Ottantadue minuti per entrare nella storia della Reggiana. Ottantadue minuti ad incantare un Mirabello stipato da oltre diecimila abbonati e quasi tremila paganti. Ed a farlo saltare letteralmente in aria con quel gol da cineteca che è rimasto scolpito nella memoria dei tifosi granata insieme – certo, ovvio – a quello di Max Esposito a San Siro. Reggiana-Cremonese più che una classica sempre ghiotta, andata in scena sui tutti e tre i palcoscenici dalla A alla C, è il pretesto per riportare la memoria a Paulo Jorge Futre: a come ci fece sentire grandi ed importanti quando – da fuoriclasse mondiale e nuova icona granata – segnò al 16’ della ripresa di quel 21 novembre 1993 il padre di tutti i gol. Ed a come ci lasciò impietriti ed increduli venti minuti più tardi (82’), dopo essere crollato dolorante ai piedi della tribuna per poi finire il pomeriggio all’ospedale. E con il difensore lombardo Pedroni cacciato dal campo per somma di gialli anche se – a ben guardare e riguardare il replay di quello che pareva un tentato omicidio – forse il grigiorosso non l’aveva neanche toccato, quel nostro nuovo e grande eroe. Futre con una sola partita ha saputo entrare nella mente e nei cuore dei reggiani in modo definitivo. Fu qualcosa di orrendo per tutti noi passare dall’euforia allo scoramento, renderci conto che quella favola strepitosa avrebbe avuto una sola pagina ed un brutto finale. A parte l’appendice, eh sì, goduriosa e indimenticabile di quel rientro al Tardini – dopo un lungo calvario tra convalescenza e rieducazione del ginocchio – per segnare un gol al Parma. Un altro segno del destino ed un altro motivo di rammarico: ancora adesso, ventidue anni dopo, il tifoso granata si chiede cosa avrebbe potuto diventare e dove sarebbe potuta arrivare la Regia con in suo campione giunto dal Portogallo. Ora che Reggiana-Cremonese si riavvicina, sui social si parla di serie B ma anche di Futre. E torna alla mente il teatro Ariosto stracolmo per lui, impazzito di entusiasmo. Sì, proprio come quando il presidente del Borgorosso portò sul palcoscenico Omar Sivori…
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Attenti all’ex. Domani alle 14, al Saleri di Lumezzane, il Pordenone si ritroverà davanti Riccardo Barbuti. L’AMARCORD – Per il sassuolese sarà la seconda volta da ex. La prima fu il 15 febbraio, quando arrivò al Bottecchia con la maglia della Torres, appena un mese dopo la migrazione verso i sardi. Un ritorno incolore: il centravanti rimase intrappolato nella difesa di Rossitto. Alla fine il Pordenone si impose per 2-0 sulla Torres, grazie ai gol di Maccan e Simoncelli. Barbuti era approdato in riva al Noncello nell’estate del 2014. Prima di andarsene collezionò 18 presenze in neroverde con 2 soli gol all’attivo. Quando il suo procuratore decise che Sassari per il suo assistito era meglio di Pordenone, Mauro Lovisa affermò: «Mi spiace parecchio, perché Riccardo ha i numeri per sfondare». In realtà non riuscì a farlo nemmeno in Sardegna, dove vestì la maglia rossoblù in 10 gare, firmando soltanto altri 2 gol. Adesso la punta cerca di farsi notare nella Valle del Gobbia, vestendo un altro rossoblù: quello del Lumezzane. IL LUME INTERMITTENTE – Tutti convinti, gli addetti ai lavori: il Lumezzane vale più dei 9 punti (2 meno dei ramarri del Noncello) sin qui accumulati. Un bottino non proprio esaltante, che relega i bresciani al decimo posto. Lo ammette anche D’Astoli, tecnico chiamato per la terza volta sulla panca lombarda. Il Lume va a corrente altrenata. Ha perso le prime tre (1-2 in casa della Giana, 0-2 con la Reggiana e 0-1 a Padova); poi ne ha vinte tre di fila (2-0 all’Alessandria, 2-0 a Renate e 2-1 con la Pro Patria). Nello scorso turno ha perso 0-2 a Mantova. Barbuti con i suoi due gol (su 7 totali) è il cannoniere. Cruz, Bellotti, Russini e Varas sono andati a segno una volta a testa. In più c’è un’autorete. Otto i centri finiti nella rete difesa da Jacopo Furlan, classe ’93, di San Daniele del Friuli. PER CORRERE DI PIÙ – L’anonimato da centro classifica non è apprezzato: ovvio che su D’Astoli e i suoi venga esercitata da media locali e tifosi una certa pressione. Per cercare di allentarla, in settimana squadra, dirigenti, staff tecnico e relativi collaboratori hanno fatto visita al Museo Mille Miglia di Brescia, in ricordo del socio fondatore Camozzi, recentemente scomparso, che li aveva invitati la scorsa estate. «I rossoblù – si legge sul sito del museo – sono rimasti affascinati dalle auto esposte, che hanno partecipato alla storica gara». Traendone certamente spunto per correre di più in LegaPro. Ramarro permettendo.
Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) L’amichevole col Vivai Rauscedo è servita soprattutto per dare minuti a chi ha giocato meno sinora e per far debuttare Gianni Careri. Perché Tedino ha le idee piuttosto chiare. Considerato il match di spessore con l’Alto Adige, infatti, il tecnico non cambierà praticamente nulla in vista della trasferta di Lumezzane. Ha un solo un dubbio, cioè giocare a 3 davanti oppure con la formula “1+2”, cioè col trequartista dietro le due punte. Il nodo è dunque la posizione di Luca Cattaneo. Sistemarlo dietro De Cenco e Finocchio, oppure largo a destra nel tridente? Bisognerà considerare anche il modulo degli avversari, un 4-1-4-1 con un vertice basso – il rientrante Baldassin – che potrebbe anche andare a disturbare l’azione fra le linee di Cattaneo. Confermati gli interpreti della difesa a 4 (Cosner, Stefani, Marchi e De Agostini) e il centrocampo a 3 (Mandorlini, Pederzoli e Pasa). Stamattina rifinitura a porte chiuse, quindi la partenza per Lumezzane.
Ore 20.20 – (Messaggero Veneto) Quella partita rimarrà negli annali. Perché al di là del risultato significò il ritorno tra i “pro” dopo più di 11 di assenza. Dopo gli assaggi di coppa Italia, le gare al Martelli col Mantova e al Menti col Real Vicenza, il Pordenone andò a Lumezzane per la prima gara di campionato. Era il 31 agosto. Il tecnico, Lamberto Zauli, arrivava già da due sconfitte nelle partite ufficiali, oltre che reduce da un pre-campionato non esaltante: la vittoria sulla Spal a Ferrara fu l’unica vera gioia. La settimana di preparazione era al match fu contrassegnata dal rientro a pieno regime di Zubin, ex di turno, che svolse la preparazione a singhiozzo dopo l’infortunio accusato a marzo della stagione precedente. Zauli andò così a Lumezzane col capitano punta centrale del 4-3-3, supportato da Barbuti e Simoncelli. In mezzo al campo Uliano regista, Mattielig e Maracchi mezzali; in difesa Placido, Rosania, Ghinassi e Possenti. In porta, Maniero. Dopo un inizio promettente, arrivò al 34’ il gol dei bresciani (Ekuban). Quindi, a inizio ripresa, gli altri episodi che cambiarono la gara: l’espulsione di Placido e quella di Zauli. Nel finale arrivò così il 2-0 del Lumezzane (Ribeiro). Titoli di coda, anzi no. Venne espulso Mattielig dalla panchina nel recupero. Insomma, l’esordio tra i “pro” si rivelò un massacro, anche se qualcosa di positivo si vide. Non abbastanza però per far stare tranquilli tifosi e staff e regalare loro un futuro luminoso: da lì in poi arrivò il pari col Venezia, il ko per 5-4 con il Salò e l’esonero di Zauli dopo il pareggio a reti inviolate con la Giana.
Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) A Lumezzane c’era anche lui: il direttore sportivo, Sergio Pinzin. «Una sconfitta immeritata, anche se fu il segnale di un’annata di sofferenza». L’ex uomo-mercato dei neroverdi, tre stagioni dalla D alla C, torna a parlare dopo tanto tempo. Il match coi bresciani fu il primo tra i “pro” per la squadra e pure per lui da ds. Ora, dopo l’addio alla Triestina, è fermo e prevede un grande futuro per i “ramarri”. «Gara da “2”, quella di domani – pronostica –. E dirò di più: la squadra di Tedino può essere la sorpresa per i play-off». Pinzin, il suo vecchio club ora viaggia a vele spiegate. Non le dispiace non esserci più? «In quel momento, interrompere il rapporto era la cosa più giusta da fare. Si era chiuso un ciclo. A Trieste è andata male, ma non mi sono pentito della scelta. Era giusto chiudere dopo tre anni». Vede un Pordenone da post-season allora? «Sì, può essere l’outsider. Una o più “grandi” bucano la stagione, i “ramarri” possono inserirsi nel gruppetto giusto. Ho visto la gara con l’Alto Adige: il primo tempo mi ha impressionato. Se la squadra impara a gestire il risultato può davvero arrivare in alto». Per domani quindi azzarda il “2” fisso a Lumezzane. «Se c’è una squadra favorita tra le due non può che essere il Pordenone. Sta vivendo un grande periodo. E mi piace il suo reparto offensivo: De Cenco è un attaccante da più di 10 gol e terrei sempre in grande considerazione Strizzolo, che può fare molto bene». Si è dimesso dal ruolo di ds della Triestina: si aspettava un epilogo del genere? «No, perché fino ad agosto stava andando tutto per il verso giusto. A inizio settembre è cambiato tutte, diverse promesse non sono state più mantenute. Così ora sono sempre in giro, a vedere partite e giocatori». A proposito, le provinciali di serie D: come le vede? «Mi limito a un concetto: l’unica isola felice è il Tamai. Ha un presidente serio, circondato da dirigenti altrettanto seri. Non è un caso se è da 15 anni in categoria. Nessuno ha tale continuità». Pinzin, il Tamai non ha un ds: si sta candidando? «No, anzi. Non ha bisogno di un uomo-mercato. E’ un club che sa lavorare bene lo stesso. L’unica società che mi metterebbe in difficoltà, ora, di fronte a una chiamata, è il Pordenone. Lì ho vissuto 3 anni meravigliosi, che non dimenticherò mai».
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il Campodarsego farà di tutto per accorciare in classifica, il Venezia per impedirglielo. Però a prescindere dal risultato non sarà decisiva, fermo restando che puntiamo a restare l’unica squadra imbattuta». Sono ben alzate le antenne di Paolo Favaretto in vista dei 90′ che domani (ore 14.30) vedranno gli arancioneroverdi primi in classifica sul campo della loro prima inseguitrice, distanziata di 4 lunghezze. «Il Campodarsego è una neopromossa ma non mi stupisce che sia così in alto. Ha giocatori di categoria anche superiore, come Bedin in mediana, Ruopolo in difesa, Radrezza, Aliù e Cacurio, che ho allenato per tre anni nel vivaio lagunare, in attacco. Ci aspetta una battaglia, siamo pronti e consapevoli che si affrontano le due formazioni, oggi, più forti del campionato». Il Venezia in trasferta ha ottenuto 3 vittorie e un pareggio (10 punti sui 25 totali), i padovani tra le mura amiche solo 3 pareggi e un successo (6 punti su 21). «Credo che molto dipenda dal loro campo, essendo particolarmente stretto può penalizzare riducendo un po’ i tempi per le giocate. Resta il fatto che in loro vedo pochi punti deboli, hanno subìto un solo gol in più di noi, quindi dovremo essere bravi nella verticalizzazioni e il più precisi possibile nelle conclusioni». Favaretto dovrà fare a meno degli squalificati Serafini e Calzi ma, a proposito di verticalizzazioni verso la porta avversaria, in panchina si rivede il brasiliano Barreto. «Si è allenato bene e a pieni giri con il gruppo per tutta la settimana, non può essere al top ma ci darà un contributo notevole. Domenica scorsa anche i giovani Luciani e Callegaro hanno fatto la loro parte, sono felice di avere così tante frecce al mio arco. Il mio compito è schierare il miglior Venezia possibile».
Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Vogliamo battere il Campodarsego per dare una bella impronta al campionato». Paolo Carbonaro lancia la sfida: domani il Venezia va a sfidare l’attuale vice capolista con l’obiettivo di dare una spallata alla classifica. «E’ la decima partita, noi siamo primi, loro sono secondi, i valori in campo si stanno delineando. E’ chiaro — precisa l’attaccante arancioneroverde — che il risultato, qualunque esso sarà, non potrà essere decisivo. Ma se riusciremo a portare a casa i tre punti daremo un’impronta di forza a questo campionato». Non c’è dubbio che il Venezia, primo con 25 punti, voglia scrollarsi di dosso quanto prima le immediate inseguitrici, vale a dire Campodarsego (imbattuto con 21 punti) e Virtus Vecomp (a quota 20). «Vogliamo dare continuità ai nostri risultati positivi, siamo consapevoli del potenziale che abbiamo ma sappiamo anche che i punti non arrivano in automatico, bisogna conquistarseli ogni domenica», aggiunge l’attaccante che all’attivo ha già quattro gol ed è stato decisivo per la vittoria a Monfalcone. Ma in questo periodo il palermitano sta sempre rispondendo bene alle chiamate di mister Favaretto. «Sono contento, ognuno di noi si allena per poter dare il proprio contributo a questa squadra. Ho avuto le mie occasioni, spero di continuare così». La squadra, con otto vittorie e un pareggio, sta mettendo in mostra partita dopo partita le proprie qualità. «Il nostro punto di forza non è solo il fatto di avere giocatori importanti, ma anche il nostro atteggiamento, la disponibilità al sacrificio. Vedo i miei compagni disposti a rincorrere, a farsi 50 metri di campo per coprire sugli avversari, se c’è da aiutare un compagno lo si aiuta, nessuno si accontenta. Ed è questo l’atteggiamento giusto». La sfida di domani richiederà qualche accortezza in più del solito, anche perché il campo di gioco è più stretto. «Il Campodarsego ha un buon potenziale offensivo, ha vinto di più fuori casa che in casa probabilmente perché è più propenso a chiudersi e a sfruttare le ripartenze. Noi — chiude Carbonaro — siamo una squadra che costruisce gioco e questo, in qualche modo, li potrà favorire se decidono di impostare il match in questo modo». Intanto oggi, allo stadio di M0gliano, il Mestre scende in campo per l’anticipo di campioanto del sabato affrontando il Giorgione (fischio d’inizio ore 15). Match che si annuncia ricco di spunti tra due squadre che appaiono in ripresa.
Ore 19.00 – (La Nuova Venezia) Vigilia del big-match, Venezia in assetto da trasferta con il massimo rispetto per il Campodarsego («Non mi sorprende il cammino avuto, Andreucci è un amico e un ottimo allenatore, è una società solida e bene organizzata con tanti giocatori di esperienza», ha spiegato Paolo Favaretto). Calzi e Serafini out per squalifica, ma Soligo e Maccan sono pronti alla “chiamata”, Barreto ha fatto una settimana perfetta, anche se inizialmente Favaretto non si priverà dello scoppiettante Carbonaro di questo avvio di stagione. Cantini e Cangemi oggi giocheranno con la Juniores per mettere minuti nelle gambe, anche se il secondo si unirà alla squadra domenica mattina per Campodarsego, recuperato anche Galli, costretto a fermarsi una settimana fa, ma Luciani offre ampie garanzie. «In questo gruppo c’è spazio per tutti», ha sottolineato l’ex difensore delle giovanili della Sampdoria, «bisogna farsi trovare pronti quando c’è la necessità». E Luciani, diciannovenne pugliese di San Severo, può anche sfruttare le sue qualità di jolly difensivo. «Sono un destro», ha detto Luciani, «ma posso giocare anche a sinistra, come con la Calvi Noale, oppure al centro. È un bel vantaggio e cerco di sfruttare questa mia duttilità». Dove però il terzetto Beccaro, Cernuto e Modolo offre ampie garanzie, a centrocampo potrebbe esserci la riconferma di Callegaro in ballottaggio con Acquadro, reduce dall’esperienza con la rappresentativa di serie D. Come tanti suoi compagni, scesi di categoria, anche Luigi Luciani non ha avuto esitazioni ad accettare la proposta di Giorgio Perinetti. «Avrei anche potuto fare l’ultimo anno alla Samp, ma senza la prospettiva di un contratto pluriennale, a giugno sarei andato in scadenza in ogni caso. Ho preferito guadagnare un anno, e poi Venezia è sempre Venezia e gli obiettivi sono ambiziosi». Uno spezzone di stagione nella Primavera dello Spezia, il ritorno alla Samp, Viareggio compreso,e tante convocazioni nelle nazionali giovanili, giocando nell’under 16 di Rocca e nell’under 17 di Zoratto: un prospetto a livello giovanile che la Samp ha lasciato andare. Il Campodarsego? «Squadra tosta, sarà una bella partita». Da Luigi Luciani di San Severo a Francesco Luciani di Roma 1, ovvero l’arbitro della gara di domani.
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il tabù del Menti si conferma nell’anticipo che doveva cancellare l’incapacità dei biancorossi di conquistare un successo davanti al proprio pubblico. Solo che stavolta si arresta anche la striscia di pareggi consecutivi tra le mura amiche che perdurava ormai da cinque mesi. Vicenza-Novara si è trasformata così nell’incubo peggiore per tifosi e appassionati biancorossi, che hanno visto Vigorito e compagni cedere alla squadra di Baroni (terza vittoria di fila), capace di mandare in gol Gonzalez a inizio match e chiudere i contri con Poli nella ripresa. I numeri adesso diventano impietosi con i biancorossi, che non trovano la vittoria in casa dal lontano 22 maggio. Tra la passata stagione e quella attuale salgono a sette le gare consecutive senza i tre punti, con l’aggravante della prima sconfitta patita ieri. Peccato, perché il pubblico aveva risposto «presente» all’appuntamento con gli uomini di Marino: esaurita la curva Sud già da ieri mattina, i tifosi del Lane hanno spinto i propri beniamini per tutti i novanta minuti, facendosi sfuggire qualche inevitabile fischio solo nelle battute conclusive del match. Durante la rifinitura brutte notizie per Giacomelli. L’influenza lo costringe alla tribuna e Marino deve gettare nella mischia Gatto dal primo minuto. La squadra ospite, che viene da due vittorie consecutive, approccia il match in maniera più sbarazzina. Il Vicenza si affida ai contropiedi, come al 5’ quando Laverone prova il tiro dalla distanza che la mano di Da Costa mette in angolo. L’occasione sembra svegliare il Vicenza e invece a passare è il Novara. Gonzalez scatta sul filo del fuorigioco, il lancio in profondità di Viola viene ben controllato dall’attaccante argentino che, complice una difesa molla di Rinaudo, supera Vigorito. Marino protesta per una presunta posizione di fuorigioco, ma neanche la moviola chiarisce. Terzo gol dell’attaccante contro i biancorossi e partita subito in salita. La reazione che ci si attendeva dal Vicenza manca: i biancorossi faticano a trovare soluzioni, con la cerniera difensiva novarese che resta ben stretta: solo un retropassaggio affannoso con il petto di Faraoni crea qualche grattacapo agli ospiti prima che il Lane si divori il pareggio sul finale di frazione. D’Elia batte da fuori, Da Costa non trattiene e la sfera arriva sui piedi di Raicevic che, incredibilmente, fallisce il tap-in. A inizio ripresa il Novara capisce che può piazzare il colpo e alza i ritmi sfruttando ripartenze e calci piazzati. Evacuo sfiora il gol al 54’, con la difesa biancorossa ancora immobile prima che Poli trovi il meritato raddoppio. Gonzalez pennella un cross dal limite destro dell’area per la testa del difensore che senza ostacoli incorna all’incrocio con Vigorito fuori causa. Il Vicenza non c’è, è distratto e fa fatica, sembra mancare di idee e qualità a centrocampo e davanti non trova soluzioni efficaci. Marino si gioca la carta del triplo cambio: dentro Vita, Gagliardini e Pettinari, ma solo sul finale il primo prova a trovare gloria con una girata aerea dal dischetto che gli vale solo i timidi applausi dei tifosi. Finisce qui, il Novara conquista tre punti che, in attesa delle gare odierne, permettono ai piemontesi di scavalcare proprio il Vicenza in classifica con i biancorossi che si leccano le ferite per la seconda sconfitta consecutiva: una «mini-crisi» da cui uscire in fretta.
Ore 18.00 – Nicola Petrilli (attaccante Padova): “Il gol? È determinante stare concentrati quando parti dalla panchina. Il primo gol è diventato più difficile quando mi sono allungato troppo la palla, la prospettiva per vedere porta era pochissima e allora ho cercato il palo più lontano mentre nel secondo gol senza la deviazione non so dove sarebbe arrivata la palla. È una rivincita per dimostrare che non siamo scarsi, lavorando possiamo dire la nostra contro chiunque! Ora dobbiamo vincerne altre per scacciare la crisi. La panchina? Star fuori non fa piacere nessuno ma qui si vede quanto il gruppo è vero. È stato bellissimo essere determinante per la squadra. È stato importante essere entrati con la testa giusta, le critiche ci stavano un po strette e non le meritavamo. Anche se leggevamo quasi dappertutto commenti scettici e negativi eravamo consapevoli della nostra forza e che bastava una partita per rialzare la testa. È la mia prima doppietta in carriera e ho già eguagliato il record di gol…”
Ore 17.50 – Roberto Bonetto (amministratore delegato Padova): “Era la partita che mi aspettavo! La squadra è scesa in campo affamata dopo aver lavorato sodo per tutta la settimana. Neto ha dato una grossa mano alla squadra permettendo di fare un salto di qualità, ma devo complimentarmi con tutti i giocatori perché hanno fatto una bellissima prestazione”.
Ore 17.40 – Riccardo Maspero (allenatore Mantova): “Se prendi gol nei minuti iniziali la partita si mette subito in salita… La partita è stata combattuta, potevamo pareggiarla nel secondo tempo ma gli episodi hanno sorriso al Padova. Era come scalare una montagna, ci abbiamo provato ma non è andata bene”.
Ore 17.30 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Avere tutta la rosa a disposizione mi ridà la possibilità di avere diverse alternative e possiamo giocarci tutte le frecce al nostro arco. Oggi tutti noi, tutti assieme siamo riusciti a uscire dalle difficoltà e abbiamo offerto una grande prestazione. Le scelte? Mi sono preso la responsabilità di cambiare Petkovic nonostante Favaro stesse facendo molto bene. Ma l’allenatore vede anche sfumature che fuori non si colgono. In mezzo ho scelto Giandonato perché mi serviva qualità e accanto ho messo due che potessero correre il più possibile. Ho chiesto a Cunico di andarsi a prendere più palloni possibili e di far da raccordo fra centrocampo e attacco. Davanti il ritorno di Neto Pereira ci ha dato tanto, Bearzotti ha attaccato la profondità come ci serviva. Ho messo Petrilli perché tatticamente il Mantova aveva alzato molto la difesa e Nicola poteva andare in porta da solo sfruttando l’uno contro uno”
Ore 17.20 – Edoardo Bonetto (vicepresidente Padova): “Sono veramente contento della prestazione della squadra, che si è comportata benissimo sotto ogni punto di vita. Andiamo avanti così”
Ore 17.15 – Neto Pereira (attaccante Padova): “Oggi siamo stati bravi tutti, abbiamo ottenuto una vittoria importantissima e con pieno merito. Abbiamo offerto un’ottima prestazione, dimostrando di voler vincere e abbiamo avuto un impatto molto importante sul match. Sono contento per il gol, di aver segnato davanti ai nostri tifosi. Dedico il gol a tutte le persone che mi sono state vicine durante l’infortunio. Il ginocchio? Tutto a posto, avevo preso soltanto una botta. Adesso pensiamo al Pavia”.
Ore 17.10 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Abbiamo recuperato energie e abbiamo offerto una buona prestazione. Non si dica che il Mantova era scarso perché non è così, il mister ha fatto bene le sue scelte e le ha fatte bene, il risultato ci deve stimolare per continuare su questa strada. C’era un po’ di preoccupazione, ma questa partita l’ha tolta: le difficoltà ci saranno sempre”
Ore 17.00 – Termina 3-0 Padova-Mantova: i biancoscudati escono dalla crisi travolgendo il Mantova con una grande prestazione collettiva
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È una di quelle partite in cui si ha tutto da perdere e niente da guadagnare. Oggi alle 17,30 al Mercante arriva alla Pro Patria. Bustocchi ultimi in classifica, zero punti, apparentemente destinati ad essere sbranati dal Bassano. E così, probabilmente, finirà, ma la trappola e l’inciampo sulla buccia di banana sono dietro l’angolo. Se la squadra non avrà l’atteggiamento giusto in campo, potrebbero esserci brutte sorprese e Stefano Sottili ne è consapevole: «Il campionato è difficile — spiega l’allenatore giallorosso — e ogni avversario merita il massimo rispetto, Pro Patria compresa. È vero che ha perso sempre fino ad ora ma ha appena cambiato allenatore e in settimana ci sono stati alcuni cambiamenti nella rosa. Dipenderà da noi affrontare questo impegno con la giusta e doverosa concentrazione». Sul fronte bustocco Michele Ferri, difensore appena ingaggiato dalla lista degli svincolati, potrebbe già esordire. In giallorosso Stefano Pietribiasi, a corrente alternata in queste prime giornate, spera in un gol per ritrovare la via maestra: «Sto cercando di ritrovare la condizione dopo l’infortunio di fine agosto — ammette il centravanti giallorosso — e spero di potermi sbloccare già con la Pro Patria».
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) L’obiettivo è salvare il salvabile. È stato un ottobre piuttosto problematico per l’Abano, che oggi, a Montebelluna (ore 15, arbitro Andrea Cattaneo di Civitavecchia), dovrà assolutamente rialzare la testa per evitare scenari tanto scomodi quanto preoccupanti in Serie D. I neroverdi, al momento, sono terz’ultimi a quota 8 punti, gli stessi del Dro. Tuttavia, la classifica molto corta, tipica dei primi due mesi di campionato, permette alla compagine aponense di sperare ancora nella risalita. E il primo step sarà proprio l’anticipo del “San Vigilio”, contro un Montebelluna reduce da cinque sconfitte consecutive. Anche gli uomini di mister Gianfranco Fonti non scenderanno in campo con la mente sgombra: l’ennesimo k.o., infatti, potrebbe destabilizzare definitivamente l’ambiente. Il tecnico dell’Abano, Massimiliano De Mozzi, però, prosegue imperterrito sulla via dell’ottimismo: «Ora stanno ridendo gli altri, ma presto rideremo anche noi», afferma. «Stiamo raccogliendo poco, eppure ci esprimiamo bene. Contro la Liventina abbiamo giocato nell’area avversaria, eppure su 34 potenziali occasioni da gol ne abbiamo concretizzata una. E con il Venezia meritavamo pure di vincere». Mercoledì 28 ci sarà il primo turno di Coppa Italia contro l’Este, ma De Mozzi, che in quell’occasione non siederà in panchina perché impegnato a Coverciano nel corso per allenatori professionisti, non ha intenzione di fare turn over: «Ci sarà qualche cambiamento nell’undici iniziale, ma non farò stravolgimenti», puntualizza. «Contro l’Este giocherà chi ha avuto meno spazio, mentre oggi manderò in campo la migliore formazione. Sono contento di recuperare Bortolotto, fondamentale per noi. Segato, invece, non è ancora al meglio, verrà in panchina». Formazione Abano (4-1-4-1): Rossi Chauvenet; Tescaro, Cuccato, Thomassen, Zattarin; Ballarin; Creati, Bortolotto, De Cesare, Rampin; Munarini. All. De Mozzi.
Ore 13.00 – (Gazzettino) «Non dobbiamo avere paura di prenderci le nostre responsabilità». Con queste parole Roberto Venturato comincia la conferenza stampa della vigilia di Albinoleffe-Cittadella. I granata da domenica sono in vetta da soli, e il primato in classifica dev’essere vissuto con grande maturità da parte dei giocatori. «Nel calcio come nella vita non ti regala mai niente nessuno, la squadra deve guadagnarsi ogni punto con le proprie forze. Responsabilità significa avere l’umiltà di giocare contro tutti sapendo che le vittorie bisogna conquistarsele sul campo, e in ogni gara si parte alla pari, sullo 0-0», spiega Venturato, che analizza il confronto odierno: «L’Albinoleffe ritengo abbia qualche punto in meno rispetto a quando espresso in campo. Sarà quindi una partita difficile, contro un’avversaria guidata da un allenatore capace, che conosco e ho incontrato negli ultimi anni in serie D. Sassarini ha idee di un calcio sempre propositivo e di spessore, che sta cercando di portare avanti anche con l’Albinoleffe». Quella bergamasca, alla pari del Cittadella, finora ha cambiato pelle diverse volte: che disposizione tattica si aspetta? «Le linee guida sono rimaste sempre le stesse, i principi non sono cambiati anche se è variato il modulo. La squadra cerca di occupare bene gli spazi sul rettangolo di gioco, mantenendo un atteggiamento aggressivo, sa portare diversi giocatori sopra la linea della palla». Potrebbe essere un vantaggio affrontare un’avversaria che gioca ma nello stesso tempo lascia giocare, concedendo quindi spazi per le ripartenze del Cittadella che ha dimostrato di essere micidiale? «Sicuramente il fatto di confrontarsi con una squadra che ha il tuo stesso tipo di atteggiamento fa piacere, giova al calcio e allo spettacolo, però dobbiamo anche essere pronti alle sorprese». A Bergamo arriva la capolista: l’Albinoleffe potrebbe però rivedere qualcosa nel suo atteggiamento? «Certo, c’è da mettere in preventivo anche questa eventualità. Sta al Cittadella quindi essere bravo a non farsi cogliere impreparato e dimostrare grande maturità sotto questo punto di vista». Anche avendo la forza di imporre sempre il proprio gioco. È il marchio di fabbrica di una grande squadra: «Dobbiamo essere bravi a fare la gara, sempre e dovunque. La squadra deve avere una sua precisa identità, stiamo lavorando sodo per arrivare all’obiettivo». Venturato non deve nemmeno smorzare gli entusiasmi per il primo posto nel girone: «I ragazzi sono intelligenti, capiscono da soli che si deve ragionare e rimanere concentrati partita dopo partita, senza andare troppo in là con i pensieri. Sappiamo di avere delle potenzialità, conosciamo i nostri valori, l’importante è avere grande umiltà, non mi stancherò mai di ripeterlo, e vivere ogni singolo confronto al massimo. I conti si faranno in primavera, adesso non servono». Per quanto riguarda la formazione, l’unica novità dovrebbe essere rappresentata dal rientro di Paolucci in mezzo al campo, gli farà posto Bobb. Tra i convocati della trasferta non figurano De Leidi e Amato. «Per il primo, dopo l’infortunio, abbiamo deciso di procedere con calma. L’ideale sarebbe stato quello di fargli disputare una partita con la Berretti, ma non è possibile. De Leidi quindi svolgerà un lavoro mirato per averlo nuovamente disponibile il prima possibile», conclude Venturato.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Parola d’ordine: umiltà. L’ha ripetuta più volte Roberto Venturato ieri pomeriggio, prima di salire sul pullman che l’ha portato a Bergamo assieme ai suoi uomini. Perché è giusto gioire per il primo posto in classifica, che il Cittadella non occupava dalla stagione dell’ultima promozione in Serie B, ma poi, quella vetta, occorre pure difenderla. E allora è bene limitare i festeggiamenti e concentrarsi sulla trasferta in casa dell’Albinoleffe (si gioca allo stadio Atleti Azzurri d’Italia), più insidiosa di quanto non si possa pensare guardando la classifica, che vede i biancoazzurri al penultimo posto, davanti alla sola Pro Patria. De Leidi a casa. Il gruppo è quasi al completo, se si toglie il giovane Xamin, ancora convalescente. Il tecnico granata, però, oltre all’altro “baby” Amato ha lasciato a casa pure De Leidi, nonostante abbia ripreso ad allenarsi regolarmente. «Resterà al Tombolato a lavorare, perché deve ritrovare la condizione dopo le settimane perse per l’infortunio al piede. Speravo di poterlo far giocare con la Berretti da fuori quota, ma non è possibile. Conto di riaverlo presto a disposizione, perché è un elemento molto importante per noi», spiega l’allenatore granata. Difficile immaginare rivoluzioni dopo il filotto di quattro successi consecutivi che ha portato la squadra in vetta: gli unici ballottaggi sembrano quelli fra Donazzan e Benedetti sulla corsia mancina e tra Schenetti e Bobb per andare a spalleggiare Iori in mezzo al campo, con Paolucci che, dopo il turno di riposo goduto contro la Giana Erminio, dovrebbe riprendersi il posto. «Con la Giana nel secondo tempo abbiamo pagato la stanchezza per il terzo impegno nel giro di una settimana, ma in quell’occasione si è visto che possiamo ancora crescere sul piano dell’identità di gioco: se la raggiungi, riesci anche a limitare i pericoli che corri in giornate come quella», aggiunge Venturato. Occhio a Soncin. Esauritisi i tempi dell’Albinoleffe che stupiva tutti in Serie B, oggi i due comuni della Val Seriana esprimono la realtà di una squadra giovane, a cui si unisce l’esperienza dell’ex biancoscudato Soncin e di Vinetot, ex del Crotone, in difesa. Ripescato in Lega Pro la scorsa estate, l’undici bergamasco ha sin qui raccolto soltanto una vittoria, nel derby lombardo contro la Pro Patria, deciso proprio da un rigore di Soncin. «Ma avrebbe meritato sicuramente più punti di quelli che ha», rileva l’allenatore della capolista. «In campo si vede la mano di Sassarini, tecnico che conosco bene e che cerca sempre di mettere in pratica un calcio propositivo, con molti uomini davanti alla linea della palla. Questo potrebbe essere un vantaggio per noi, che potremmo trovare più spazi, anche se mi aspetto sempre qualche variazione tattica nelle squadre che ci affrontano. Starà a noi saper interpretare la partita nel modo giusto, con umiltà e determinazione». In campo, l’Albinoleffe ha cambiato modulo più volte nel corso della stagione, ma contro il Citta sembra possa riproporre il 5-3-2 visto nel match perso 2-0 contro la Cremonese la scorsa settimana, con un paio di possibili novità: sono legate a Girardi, che potrebbe affiancare Soncin in avanti, scalzando Brega, e a Mureno, che potrebbe riappropriarsi del ruolo di terzino sinistro, rilevando Paris.
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) Avanti tutta, senza voltarsi indietro e senza guardarsi attorno. Il Cittadella marcia come un rullo compressore: è primo in classifica, ha staccato chi gli stava a braccetto e oggi a Bergamo, contro l’Albinoleffe, tenterà di prolungare la striscia positiva delle ultime settimane.
La squadra è in salute, l’infermeria è vuota e il solo De Leidi non ha ancora raggiunto la miglior condizione. Tanto che, a specifica domanda, Roberto Venturato ieri ha chiarito che «clinicamente il giocatore è recuperato ma deve ancora trovare una buona condizione. Volevamo mandarlo a giocare con la Berretti, ma c’erano problemi con i fuoriquota e abbiamo lasciato perdere». Nessun «caso», ci mancherebbe, solo ordinaria amministrazione all’interno di una rosa che presenta ampie e rodate garanzie in ogni settore del campo: «La squadra mi sta soddisfacendo — ammette l’allenatore granata — abbiamo avuto un paio di settimane in cui ci siamo assestati e abbiamo trovato alcuni equilibri, poi abbiamo preso indubbiamente un bel ritmo. Questa sarà una trasferta impegnativa, le responsabilità bisogna sapersele prendere, nel calcio come nella vita nessuno non regala niente. L’Albinoleffe ha qualche punto in meno rispetto a quello che ha fatto vedere sul campo e il loro allenatore propone un calcio molto propositivo e di grande spessore. Noi dobbiamo essere umili e ogni domenica restare concentrati, come abbiamo fatto fino ad ora». Alessandro Sgrigna scalpita e presto arriverà anche il suo momento. Venturato preferisce soffermarsi sull’aspetto generale del gruppo: «Siamo una squadra composta di ragazzi intelligenti — sorride — in questo momento serve grande umiltà e credo che i miei ragazzi ne siano dotati. Ragioniamo settimana dopo settimana, chi va in campo deve dare il massimo, ben sapendo che la rosa del Cittadella offre alternative importanti in ogni ruolo e nessuno ha il posto assicurato». Fischio d’inizio alle 17.30, un pullman di tifosi sarà al seguito della squadra.
Ore 11.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova parte stamane alle 9 dalla sede per raggiungere l’Euganeo di Padova, dove alle 15 affronta l’ultima sfida di campionato prima del ritorno all’ora solare e la prima da Vescovo della città del Santo di monsignor Claudio Cipolla. Mister Maspero ha sciolto senza difficoltà tutti i residui dubbi, non tanto per abilità quanto perchè ogni perplessità s’è dissolta di buon mattino, ieri, con Enzo Di Santantonio alle prese col classico febbrone d’inizio autunno (39°) e quindi incapace di candidarsi ad una maglia. Il 4-4-2, intoccabile, di mister Maspero porta quindi al debutto di Leonardo Longo nel ruolo di esterno basso, con la conseguente conferma di Valerio Foglio nel ruolo di esterno alto di sinistra. Una scelta obbligata, ma non per questo meno convinta: «Avrei voluto foste vicini a Leonardo ai suoi compagni nell’ultimo allenamento – spiega Maspero a chi, causa la seduta a porte chiuse, non ha potuto seguire l’allenamento – per capire con quale determinazione il ragazzo e tutti i suoi compagni abbiano lavorato per questa partita, che il Mantova deve ad ogni costo giocare al massimo più il 10% per poter dare alla classifica quella continuità di risultati che è l’evento scatenante della nostra ripresa. Al di là delle notizie dell’infermeria, sulle quali non c’è alternativa, posso assicurare che il Mantova ha svolto con grande scrupolo la preparazione per la sfida ed è pronto a dare tutto per conquistare il suo secondo risultato positivo. Il nostro unico obiettivo dev’essere questo, poi da domenica mattina cominceremo a preparare la doppia sfida casalinga contro la Spal e la Giana Erminio, magari sperando che Caridi, Di Santantonio, Anastasi, Carini e Sereni possano tornare regolarmente a disposizione. Siamo concentrati al punto giusto, questo m’interessa, poi siccome in tutti ho la massima fiducia non mi pongo il problema di questa o quella presenza». In casa patavina mister Carmine Parlato vuole la scossa che non è arrivata a Meda, e per provarci potrebbe cambiare le carte in tavola: dentro Giandonato dal 1’ (prima volta in campionato che ciò accade), ballottaggio Cunico-Petrilli sulla trequarti dietro al neo-papà Altinier e al rientrante Neto Pereira. «È da un po’ di tempo che siamo in letargo ed è arrivata l’ora di darci una svegliata. Dobbiamo fare la partita e vincerla».
Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Giandonato, Corti; Cunico; Neto Pereira, Altinier.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Durante la rifinitura ha sollecitato i giocatori ad andare ad attaccare l’avversario. Sarà questo l’atteggiamento che vedremo in campo? «Sarà un Padova che cercherà di leggere subito la partita. Se ci sarà da attaccarli alti immediatamente, lo faremo. Se incontreremo difficoltà, è giusto tenere un profilo diverso. Ma sono sempre i giocatori in campo a decidere quando è il momento di attaccare alto oppure no: l’allenatore arriva fino a un certo punto, le sensazioni di chi gioca sono diverse». Per come l’abbiamo conosciuta, lei è un allenatore che vuole trovare presto il suo undici di partenza e il suo modo migliore di giocare. È preoccupato di non averlo ancora trovato del tutto? «Nelle prime quattro giornate – sottolinea Parlato – lo avevamo trovato, dopo ci sono state varie situazioni tra infortuni e squalifiche che hanno spostato gli equilibri della squadra, fermo restando che anche i sostituti possono farsi valere. Ciò che conta è comunque il campo e se non ti dà sensazioni positive, è giusto prendere in considerazione anche gli altri».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Forse questo è anche il momento più delicato da quando è alla guida del Padova. «Come ho detto alla squadra, basta farsi del male. Anche se è un momento un po’ particolare, dobbiamo cambiare rotta e testa. Ho sempre avuto massima fiducia nei ragazzi, c’è la voglia di fare una prestazione con tanto coraggio, e tutti insieme ne verremo fuori». Dopo due trasferte di fila, tornare all’Euganeo deve essere un vantaggio per la squadra. «Assolutamente sì. I nostri tifosi soffrono e gioiscono con noi. Andiamo a prenderci l’affetto che sanno trasmettere, e trasformiamolo in energia positiva e non in nervosismo». Con il Mantova c’è il precedente (1-1) di Coppa Italia di metà agosto. Adesso è un’altra storia, ma in linea di massima conoscete già l’avversario. «Una squadra di grande valore, però dobbiamo giocare per tutte le persone che si augurano una nostra reazione. È una partita nella quale dobbiamo trovare serenità e giusti equilibri per esprimerci al meglio. Pensiamo a fare la gara e a creare occasioni, e mi auguro che la maggiore parte dei ragazzi abbia la testa libera e sia determinato».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Conta solo vincere. Non ci sono mezze misure oggi per il Padova, chiamato a dare segnali di risveglio dopo l’involuzione sul piano del gioco e dei risultati che ha bruscamente frenato la corsa della squadra (un punto nelle ultime tre uscite). E se si aggiunge che dall’ultima vittoria è passato più di un mese (2-0 con il Lumezzane), ecco un motivo in più per ritrovare il sorriso. Alla Guizza i biancoscudati hanno trascorso una settimana di avvicinamento apparentemente come le altre, in realtà sono consapevoli dell’importanza che riveste l’appuntamento con il Mantova per tornare a essere quelli delle prime quattro giornate (otto punti) e dare ossigeno a una classifica che si è intristita. La pressione del risultato a tutti i costi non deve però diventare un boomerang, e da questo punto di vista le parole di Carmine Parlato sono eloquenti: «Chi non sa reggere la pressione è giusto che non faccia il calciatore o l’allenatore. Se non viene il risultato non bisogna agitarsi, ma credere di più nei propri mezzi e non mollare. È da un po’ di tempo che siamo in letargo, è arrivata l’ora di darci tutti una svegliata. Dobbiamo fare la partita e creare le occasioni per vincerla».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Salvo ripensamenti il Padova adotterà il 4-3-1-2 provato anche nella rifinitura. In difesa tornerà Fabiano dopo la squalifica. A centrocampo scoccherà quasi certamente l’ora del debutto da titolare di Giandonato come regista, affiancato da Bucolo e Corti. Davanti la formula più probabile prevede il ritorno di Cunico trequartista, alle spalle del rientrante Neto Pereira e Altinier. Capitolo a parte per i portieri: Favaro ha giocato nelle ultime quattro gare, ma occhio al possibile ritorno di Petkovic.
Ore 10.40 – (Gazzettino) PRECEDENTI. Un successo a testa nelle gare disputate all’Euganeo. Il Mantova, con in campo Parlato e Montrone, prevalse per 1-0 il 7 gennaio 2001, interrompendo una striscia di otto vittorie consecutive dei biancoscudati, poi promossi in C1. Un netto 3-0 per il Padova in B nel 2009-10, con gol di Italiano, Rabito e Cani. SCOMMESSE. Padova favorito, con il segno 1 quotato tra un minimo di 2 e un massimo di 2,30, mentre la vittoria mantovana oscilla tra 2,80 e 3,70. Pari compreso tra 2,95 e 3,20. RADIO E TV. Telecronaca sull canale internet Sportube.tv, radiocronaca su Radio Italia Anni 60, filo diretto dall’Euganeo su Tv7 Triveneta a Tuttincampo e su Telenuovo ad Alè Padova. QUI TIFOSI. Un supporter padovano di 35 anni, individuato dalle telecamere di videosorveglianza, è stato denunciato dalla Digos di Reggio Emilia per un fumogeno acceso durante la gara Reggiana-Padova. Rischia il Daspo.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sarà un Mantova in parte rimaneggiato, ma carica dopo il successo di domenica con il Lumezzane che ha interrotto un periodo poco felice. Nell’occasione il tecnico Maspero ha cambiato modulo, trovando buone risposte dal 4-4-2 che verrà riproposto all’Euganeo, puntando sulla coppia offensiva formata da Momentè e Ruopolo, ex di turno insieme al difensore Carini, non disponibile per una distorsione alla caviglia. Per l’attaccante ex Atalanta sarà la prima volta a Padova da avversario e il clima nei suoi confronti, per come si è conclusa l’esperienza all’ombra del Santo, con i condizionamenti del calcio scommesse, e per la sua esultanza polemica dopo il gol in Coppa ad agosto, non si preannuncia soft. A centrocampo mancherà a destra capitan Caridi per un fastidio muscolare e al suo posto troverà spazio il promettente Zammarini, affiancato da Dalla Bona e Raggio Garibaldi. Più dubbi per la corsia sinistra che vedrà schierati Foglio e uno tra Di Santantonio e Longo. la squadra sarà seguita da circa 200 tifosi che saranno posizionati in curva nord. Tornando agli ex, il vice di Parlato Rino Lavezzini ha guidato il Mantova nel torneo di C2 1998-99 portandolo ai play off poi persi.
Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Giandonato, Corti; Cunico; Neto Pereira, Altinier.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Anche l’allenatore, quindi? «Sì, e dal mio punto di vista la fiducia nella squadra non manca e non è mai mancata. Io cerco di dare serenità e fiducia, perché, se il risultato non arriva, c’è poco da essere agitati: l’unico rimedio è lavorare di più e credere di più in se stessi». Non la preoccupa, però, il fatto di non aver ancora trovato l’undici ideale? «Diciamo che nelle prime 4 gare forse l’avevo trovato, poi alcune situazioni, tra infortuni e squalifiche, hanno spostato gli equilibri della squadra. Anche i sostituti possono però farsi valere». Allora, è arrivato il momento di Giandonato? «A Meda è entrato bene in partita, ma ci saranno da valutare diverse cose. Non so ancora chi giocherà, ci penserò a lungo, l’importante è che chi scenderà in campo pensi solo al bene della squadra». Conoscete il Mantova, ma ad agosto era tutt’altra squadra… «In Coppa li avevamo attaccati alti e la tattica aveva funzionato, ma adesso Maspero gioca con un modulo diverso (4-4-2 e non più 3-4-1-2, ndr), dovremo essere bravi a capire il momento giusto per attaccarli alti. Attenti, però: il Mantova è squadra di valore».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «È da un po’ di tempo che siamo in letargo», ammette il tecnico, «ed è arrivata l’ora di darci una svegliata. Dobbiamo fare la partita e creare le occasioni per andare a vincerla. Dopo un trittico di gare del genere, è giusto che io possa pensare a qualche cambiamento: i ragazzi lo sanno, mi affiderò solo a chi avrà lo spirito e la combattività giusti». Come ha reagito in settimana il gruppo? «L’ho detto loro martedì: basta farsi del male, anche se questo è un momento un po’ particolare, dobbiamo cambiare rotta e testa. Per qualcuno non è facile, ma sono fiducioso: spero che il Padova riesca ad uscire fuori e a fare la prestazione con coraggio». Cosa significa cambiare la mente di un giocatore? «Nei momenti di difficoltà qualcuno si innervosisce, qualcun altro perde fiducia in se stesso. Oggi, di nuovo davanti ai nostri tifosi, dobbiamo avere solo il self control per trasformare l’amore di questa gente in positività, e non in nervosismo: nel bagaglio di un calciatore la pressione dev’essere positiva, se c’è qualcuno che non riesce a reggerla deve fare un altro lavoro».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Tre partite, un solo punto. Un gol segnato (su rigore), due punti lasciati per strada (sempre su rigore) e un’identità da ritrovare. Carmine Parlato, dopo il tris di “delusioni” tra Sudtirol, Cittadella e Renate, definisce il momento del Padova come semplice “letargo”. Per dimostrare di essersi semplicemente addormentati, e non ammalati, i biancoscudati oggi hanno un solo imperativo: battere il Mantova. Che, ad agosto, aveva bagnato il Coppa Italia il ritorno tra i professionisti della “matricola”, capace di ottenere al “Martelli” un incoraggiante 1-1: dopo il vantaggio dell’ex Altinier, era arrivato il gol beffardo dell’ex al veleno, Francesco Ruopolo, per il quale, dopo l’esultanza polemica di quella sera, è attesa un’accoglienza di fuoco da parte dei tifosi padovani. Sul campo Parlato vuole la scossa che non è arrivata a Meda, e per provarci potrebbe cambiare ancora le carte in tavola: dentro Giandonato dall’inizio (e sarebbe la prima volta in campionato) e ballottaggio Cunico-Petrilli sulla trequarti, dietro al neo-papà Altinier e al rientrante Neto Pereira.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dovrebbero superare verosimilmente le 4 mila unità, con la possibilità che arrivino anche a 4.500, gli spettatori che oggi assisteranno a Padova-Mantova: saranno infatti circa 200 i tifosi virgiliani attesi dalla Lombardia, che verranno sistemati nel settore Curva Nord Ospiti dell’Euganeo. DATE E ORARI. Deciso il calendario della 10ª giornata, ecco il quadro del girone A: sabato 7 novembre, ore 15 Lumezzane-Cittadella e Giana-Sudtirol; ore 17.30 Alessandria-Pro Patria e Renate-Pavia; ore 20.30 Bassano-Mantova; domenica 8, ore 15 Padova-Pordenone e Pro Piacenza-Cremonese; ore 17.30 Albinoleffe-Feralpi; lunedì 9, ore 20 Reggiana-Cuneo (diretta tv su Rai Sport).
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Giandonato, Corti; Petrilli; Neto Pereira, Altinier.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Il Mantova – prosegue Parlato – è un avversario di grande valore, ma dobbiamo giocare per chi si augura una reazione da parte nostra, quindi dobbiamo pensare a fare la gara e a creare occasioni. Dobbiamo leggere la partita nel migliore dei modi, se poi ci sarà bisogno di aggredirli subito lo faremo. E dobbiamo trovare la chiave giusta per giocare con determinazione e serenità senza sottovalutare il loro valore». Top-secret la formazione, anche se Giandonato sembra in rampa di lancio, il 4-3-1-2 è un’opzione tattica importante e Neto Pereira sembra pronto a tornare titolare dopo un mese di assenza. I dubbi sono sulla trequarti (Petrilli o Cunico?) e in porta (Favaro appare ancora in leggero vantaggio su Petkovic), mentre in difesa rientra Fabiano dopo la squalifica e farà coppia con Diniz. Le previsioni meteo offrono un pomeriggio da sogno per ottobre con le condizioni ideali per poter giocare a calcio. Forse bisognerebbe ripartire proprio da qui: da quella spensieratezza e coesione che lo scorso anno erano state alla base della cavalcata promozione.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Che ha, sì, carenze, ma non tali da giustificare una situazione come quella attuale: «Siamo in letargo da un po’ — tuona Parlato — dobbiamo darci una svegliata. Dobbiamo tornare a creare occasioni e a vincere per invertire la rotta e cambiare la testa. I tifosi soffrono e gioiscono con noi, quindi andiamoci a prendere il loro sostegno e trasformiamolo in energia positiva. C’è troppa pressione? Chi non sa reggerla ha dei limiti, non dovrebbe fare il calciatore… Io ho massima fiducia nei ragazzi». Una risposta indiretta alle voci di una panchina che sarebbe traballante, soprattutto in caso di nuovo passo falso oggi pomeriggio. Interpellata a proposito, la dirigenza ha sempre risposto ribadendo fiducia massima nell’allenatore, ma Parlato conosce bene pregi e difetti della piazza padovana, che non si accontenta mai del piccolo cabotaggio e reagisce con molta insofferenza ai periodi bui. Per questo il tecnico campano in estate chiedeva determinate garanzie in sede di costruzione della squadra, proprio perché conscio di quello che sarebbe potuto accadere.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Non è l’ultima spiaggia, come qualcuno con un pizzico di malignità la vuole forzatamente dipingere, ma quel che pare certo è come Padova-Mantova sia diventata, a suo modo, il primo vero bivio della stagione biancoscudata. Difficile immaginare le conseguenze di un nuovo, eventuale, scivolone interno oggi alle 15 contro la squadra dell’ex di turno Francesco Ruopolo. Ancor più difficile immaginare una via d’uscita se la squadra dovesse finire in un tunnel fatto di tre sconfitte e un modesto pareggio contro il Renate. In attesa di saperne di più, Carmine Parlato le sta provando tutte per scuotere una squadra prigioniera di un’involuzione preoccupante e, per certi versi, poco comprensibile. D’accordo che la dimensione biancoscudata potesse non essere quella di un approdo fra le prime tre squadre del girone e, dunque, ai playoff, ma quanto si è visto nelle ultime tre settimane sembra un’esagerazione in negativo rispetto al reale valore della rosa.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (ottava giornata, 24/25 ottobre): Albinoleffe-Cittadella, Alessandria-Renate, Bassano-Pro Patria, Cuneo-SudTirol, Giana Erminio-Pavia, Lumezzane-Pordenone, Padova-Mantova, Pro Piacenza-FeralpiSalò, Reggiana-Cremonese.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 17, Bassano, Pavia e Reggiana 15, Alessandria, FeralpiSalò, Pordenone e SudTirol 11, Cremonese 10, Giana Erminio, Lumezzane e Padova 9, Mantova 8, Cuneo e Pro Piacenza 6, Renate 4, AlbinoLeffe 3, Pro Patria 0.
Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della settima giornata: Pordenone-SudTirol 2-1 (De Cenco (Pn) al 28′ pt, Finocchio (Pn) al 41′ pt, Gliozzi (St) al 42′ st e su rigore al 45′ st), Bassano-Alessandria 0-0, Mantova-Lumezzane 2-0 (Ruopolo (Mn) al 17′ st, Momenté (Mn) al 29′ st), Pro Patria-Cuneo 0-3 (Banegas (Cn) al 42′ pt, Garin (Cn) al 7′ st, Cavalli (Cn) su rigore al 14′ st), Renate-Padova 0-0, Cittadella-Giana Erminio 1-0 (Schenetti (Ci) al 36′ pt), Cremonese-AlbinoLeffe 2-0 (Bianchi (Cr) al 8′ pt, Brighenti (Cr) al 45′ st), FeralpiSalò-Reggiana 0-3 (Mogos (Re) al 1′ pt, Bruccini (Re) su rigore al 10′ pt, Arma (Re) al 24′ pt), Pavia-Pro Piacenza 3-0 (Siniscalchi (Pv) al 15′ st, Bellazzini (Pv) al 26′ st, Cesarini (Pv) al 36′ st).
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E’ successo, 23 ottobre: rifinitura alla Guizza per i Biancoscudati, solo Amirante non convocato.