MANTOVA FOOTBALL CLUB
Maglia: prima bianca barrata di rosso, seconda rossa barrata di bianco, terza azzurra.
Fondazione: 1911
Rifondazione: 1983, 1994, 2010
Presidente: Sandro Musso
Allenatore: Riccardo Maspero
Stadio: Danilo Martelli, 14.484 posti
TIFOSI – Mantova vanta una lunga tradizione nel tifo. Tanti i gruppi ultras che si sono alternati alla guida della Curva Te, cuore dell’aficionado biancorosso. Le prime avanguardie di supporter si hanno nel 1968 con la nascita degli Arditi, seguiti poi da Panthers, Brigate Biancorosse, Commandos. All’inizio posizionati in gradinata, dalla fine degli anni settanta il nucleo più caldo del tifo si spostò nell’attuale curva. Nel 1982 nasce il Commando Ultrà Curva Te, rimasto in auge per cinque anni sino all’avvento dei Virgilian Kaos che insieme alla Vecchia Guardia e a diversi piccoli gruppi guidano per vent’anni la curva. Dal 2006 i tifosi hanno provato l’unificazione sotto il nome Ultras Mantova, prima dello scioglimento definitivo del 2009. Con l’ultimo fallimento e la rinascita dei virgiliani, sono tornati anche gli Ultras Mantova 1975 che insieme al Centro Coordinamento Mantova Club seguono la squadra in casa e in trasferta.
GEMELLAGGI – Quattro i gemellaggi: il più longevo è col Brescia, dagli inizi degli anni ’90 si segnalano anche quelli con Cesena e Prato. Dopo gli europei del 2008 è nata un’amicizia con la tifoseria del Lens.
RIVALITA’ – Le più accese sono con Verona, Cremonese, Atalanta dove si registrano scontri già dagli anni ’80. Più recenti quelle con Venezia (metà anni ’80) e Torino. Altre inimicizie? Con Spezia, Vicenza, Pistoiese, Bologna, Reggiana, Triestina, Spal, Carpi, Pavia. Con la tifoseria del Padova i rapporti si sono incrinati definitivamente durante un’amichevole estiva del 2005 giocata a Piovene Rocchette quando i mantovani in netta superiorità numerica (più di 800 presenti) aggredirono i padovani giunti in poche unità.
STORIA – Una delle società più longeve (e più fallite) del panorama italiano, il Mantova inizia la sua avventura nel calcio dal 1911. Già dopo la Grande Guerra approda nel massimo campionato, retrocedendo negli anni seguenti nella cadetteria e nella terza serie. Il football virgiliano esplode nel dopoguerra: l’epopea del “Piccolo Brasile” inizia nel 1955 con la squadra che in pochi anni sale nella massima serie. Il Mantova guadagna la serie A nella stagione ’60-61, terminando al 9° posto, il migliore piazzamento della sua storia. Per alcuni si alternano retrocessioni e promozioni sino al giugno del 1973 quando la squadra scende definitivamente in B. Da quell’anno il Mantova non è più riuscito a conquistare la massima serie. Anzi complici le gestioni societarie fallimentari, la squadra sprofondò in serie C, restando lontano dalla cadetteria per ben 32 anni. Nel 1982 la società fallì. Fino agli anni ’90 i biancorossi si barcamenano tra C1 e C2 sprofondando anche in serie D. Dopo anni bui, il Mantova risorge: nel giugno 2004 viene promosso in serie C1, l’anno seguente in serie B, sfiorando nel giugno del 2006 la serie A nello spareggio perso col Torino. La favola continua per altre tre stagioni, salvo poi terminare con la retrocessione del 2010 e l’ennesimo fallimento. Riparte dalla D, per essere poi ammesso due anni fa nella Lega Pro a girone unico.
CURIOSITA’ – I colori sociali dei virgiliani erano l’azzurro e il bianco. Negli anni ’60 la ditta petrolifera Ozo, proprietaria di una raffineria presente in città, diventa sponsor principale del sodalizio virgiliano che sceglie di tributargli la maglia coi colori bianco e rossi attualmente in uso.