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Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Prima sconfitta del Vicenza in questo campionato e Pasquale Marino a fine gara non nasconde la sua delusione. «Purtroppo nel primo tempo abbiamo subito due gol evitabili – sottolinea l’allenatore del Vicenza – e nella ripresa siamo stati costretti a cercare quasi un’impresa per rimettere in piedi la partita. Peccato soprattutto per il gol del 2-0 perché tornare negli spogliatoi con un solo gol di scarto sarebbe stato ben diverso. I giocatori hanno dato tutto, quindi non sono preoccupato. Già domani riprenderemo gli allenamenti pensando al Novara perché adesso dobbiamo vincere al Menti. Di questa gara possiamo salvare il fatto che abbiamo fatto noi la partita». Deluso è anche Stefano Giacomelli a cui al 7’ del primo tempo è stato annullato un gol.«Ho quasi la certezza di non essere stato in fuorigioco — spiega — ammesso che la rete sia stata annullata per quello; all’assistente ho chiesto spiegazioni ma non mi ha risposto. Era un episodio che sullo 0-0 poteva cambiare la partita. Abbiamo fatto tutto da soli, commettendo tanti errori specie nel primo tempo. Adesso dobbiamo ripartire, venerdì sera contro il Novara non possiamo sbagliare».
Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ una di quelle partite che puoi stare ore ad analizzare, a capire cosa non è funzionato e gira e rigira non ci cavi un ragno dal buco. Forse era destino che finisse così, con Claudio Foscarini che batte Pasquale Marino, prendendosi la rivincita dopo il ko al Tombolato che lo scorso anno indirizzò la stagione del Cittadella verso la retrocessione. Al Piola finisce 2-1, il Vicenza incassa il primo scivolone stagionale e rimane al palo nonostante una generosa reazione nella ripresa chiusa in forcing ma senza costruire occasioni clamorose sul taccuino. Miglior partenza, del resto, per Foscarini non ci poteva essere. Il tecnico trevigiano, chiamato in settimana dalla Pro Vercelli per sostituire Massimo Scazzola, si tiene stretto un 2-1 che vale platino e resiste al ritorno biancorosso nella ripresa dopo essere andato avanti di due gol. E così il Vicenza perde la sua imbattibilità in campionato, fatta da due vittorie fuori casa e cinque pareggi, quattro dei quali tra le mura amiche del Menti. Nulla di preoccupante, ovviamente, ma gia dalla prossima (anticipo venerdì sera alle 21 con il Novara) si attende una pronta reazione dai biancorossi. «Nel secondo tempo — ha spiegato Marino in sala stampa — abbiamo cercato di rimettere in piedi la partita. Mi dispiace soprattutto per il gol del 2-0, perché se fossimo tornati negli spogliatoi con una sola rete di scarto sarebbe cambiato tutto. Siamo stati condannati dagli episodi, perché questa era una partita che potevamo benissimo recuperare». La partita in effetti è stata gradevole, condizionata solo in parte dalla precaria posizione di classifica dei piemontesi, schierati da Foscarini col 4-3-3. Marino risponde puntando ancora su Raicevic in avanti, sostenuto da Giacomelli e Galano. Al 7’ il Vicenza passa e va in gol: Galano scende sulla destra e pesca Giacomelli che insacca nella porta piemontese, ma l’arbitro annulla il gol del Vicenza. Offside? Il mistero resta, le immagini non chiariscono fino in fondo ma in ogni caso la rete non viene considerata valida, suscitando non poca sorpresa nell’attaccante del Vicenza, che va subito a chiedere spiegazione all’assistente di linea del direttore di gara. Marino nell’occasione protesta, poi al 25’ Raicevic va a un passo dal vantaggio e sull’azione successiva, come spesso succede, colpisce a sorpresa la Pro Vercelli. A segnare è per la Pro è Marchi, che rompe un digiuno che pareva interminabile. Ed è un gol che rompe anche gli equilibri fin lì visti in campo. Il Vicenza prova a reagire, Urso al 34’ costringe Pigliacelli a un intervento non semplice ma nel finale arriva l’incredibile 2-0. Di Roberto se ne va sulla sinistra e crossa, il pallone sbatte addosso a Rinaudo che lo fa terminare in fondo al sacco. La partita pare chiusa e invece il Vicenza ha sette vite e ha il merito di non mollare e di provare in tutti i modi a riaprirla. Ci riesce al 23’, quando Giacomelli con caparbietà mette in mezzo un pallone, Galano tocca per Raicevic che, con una zampata da attaccante vero, mette dentro e riduce le distanze. Da quel momento in avanti i biancorossi premono, Giacomelli tenta la soluzione dalla distanza ma le occasioni migliori sono tutte per la Pro Vercelli, che attende e cerca di pungere in contropiede. La più clamorosa viene fallita da Mustacchio (vicino al classico gol dell’ex) al 30’, ma il risultato non cambia. Foscarini batte Marino, la Pro Vercelli respira e invece per il Vicenza arriva la prima sconfitta stagionale. Prima o poi doveva capitare, ovviamente, ma si volta pagina e si guarda avanti, il campionato di serie B è interminabile. E il Novara è già nel mirino.
Ore 19.40 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (ottava giornata, 24/25 ottobre): Albinoleffe-Cittadella, Alessandria-Renate, Bassano-Pro Patria, Cuneo-SudTirol, Giana Erminio-Pavia, Lumezzane-Pordenone, Padova-Mantova, Pro Piacenza-FeralpiSalò, Reggiana-Cremonese.
Ore 19.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella 17, Bassano, Pavia e Reggiana 15, Alessandria, FeralpiSalò, Pordenone e SudTirol 11, Cremonese 10, Giana Erminio, Lumezzane e Padova 9, Mantova 8, Cuneo e Pro Piacenza 6, Renate 4, AlbinoLeffe 3, Pro Patria 0.
Ore 19.20 – Lega Pro girone A, i risultati della settima giornata: Pordenone-SudTirol 2-1 (De Cenco (Pn) al 28′ pt, Finocchio (Pn) al 41′ pt, Gliozzi (St) al 42′ st e su rigore al 45′ st), Bassano-Alessandria 0-0, Mantova-Lumezzane 2-0 (Ruopolo (Mn) al 17′ st, Momenté (Mn) al 29′ st), Pro Patria-Cuneo 0-3 (Banegas (Cn) al 42′ pt, Garin (Cn) al 7′ st, Cavalli (Cn) su rigore al 14′ st), Renate-Padova 0-0, Cittadella-Giana Erminio 1-0 (Schenetti (Ci) al 36′ pt), Cremonese-AlbinoLeffe 2-0 (Bianchi (Cr) al 8′ pt, Brighenti (Cr) al 45′ st), FeralpiSalò-Reggiana 0-3 (Mogos (Re) al 1′ pt, Bruccini (Re) su rigore al 10′ pt, Arma (Re) al 24′ pt), Pavia-Pro Piacenza 3-0 (Siniscalchi (Pv) al 15′ st, Bellazzini (Pv) al 26′ st, Cesarini (Pv) al 36′ st).
Ore 18.30 – Prima il sostegno, poi il chiarimento. Al termine della partita col Renate gli oltre 200 tifosi Biancoscudati presenti a Meda hanno prima accolto sotto alla curva ospiti Altinier e compagni e quindi hanno ottenuto un doppio colloquio: il primo si è tenuto fuori dal settore a loro riservato e ha coinvolto il presidente Giuseppe Bergamin, il ds Fabrizio De Poli e Marco Cunico. Il secondo, invece, si è tenuto presso l’autogrill Brianza Sud tra alcuni rappresentanti della Tribuna Fattori e De Poli, Cunico e l’allenatore Carmine Parlato. Un modo per scuotere la squadra e chiedere maggior impegno dopo il pareggio odierno, che ha fatto seguito alle due brutte sconfitte con SudTirol e Cittadella.
Ore 18.00 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Sono andato a parlare coi tifosi? Sono andato solo a vedere se c’era stato qualche problema. Questo comunque è un punto guadagnato,ma era importante un’inversione di tendenza. Preoccupato? Un po’,ma tutte le squadre sono difficili da superare,noi dobbiamo riacquistare un po’ di forza in noi stessi. I ragazzi sono coscienti di quello che hanno fatto in campo”.
Ore 17.50 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Il primo tempo la squadra era contatta,anche se c’era spirito battagliero. La frenesia dei primi 45 minuti ha portato a tanti errori. Poi nel secondo tempo molto meglio,con conambiamenti che hanno dato più tempo. Forse il destino ha voluto che pareggiassimo,non so se ci fosse il rigore. Il modulo nuovo? C’era poca conoscenza forse,ma ho visto un gruppo compatto,peccato per quel rigore. Come ho detto ad Altinier solo chi li tira non li sbaglia. Il fatto di aver cambiato si sperava di aver più trazione,forse eravamo frettolosi e questo ci è costato alcuni errori. Il fatto di aver alzato Bearzotti la squadra ha avuto un piccolo vantaggio. La squadra ci ha creduto fino alla fine e lo dimostra il rigore. Per l’impegno profuso forse si potevano portare a casa i tre punti. Bisogna trovare quel qualcosa che ci dia coraggio e prestazione. Le caratteristiche dei ragazzi possono portare a cambiare modulo”.
Ore 17.40 – Cristian Altinier (attaccante Padova): “Dobbiamo creare qualcosa in più per vincere le partite,ma è un passo in avanti in classifica. Dobbiamo rimboccarci le maniche,senza parlare tanto. Io mi adatto a quasi tutti i moduli,a me piace avere qualcuno vicino,ma è l’atteggiamento in campo che fa la differenza. Cosa è successo al Padova? Non lo so neanche io,dobbiamo ritrovarci e allenarci. Ovvio che Neto è un giocatore importante,ma è un discorso di squadra e dobbiamo migliorare tutti. Il rigore ? Avevo deciso di tirarlo angolato,perché il portiere era alto. Purtroppo ho angolato troppo. Il silenzio al momento del tiro? Purtroppo ho sbagliato”.
Ore 17.30 – Alessandro Favalli (difensore Padova): “Sapevamo che era difficile,abbiamo fatto fatica a giocare palla,rischiando di subire gol nel primo tempo. Peccato per il rigore,ci teniamo il punto anche se sappiamo che dobbiamo dire più. Non eravamo impauriti,ma quando recuperavamo palloni avevamo fretta di giocare. Il cambio del modulo? Eravamo preparati e sapevamo cosa dovevamo fare. Loro hanno avuto più occasioni di noi,è andata bene nel secondo tempo. Dovremmo lavorare di più per cercare di creare occasioni in avanti”.
Ore 17.20 – Segui live dallo stadio “Città di Meda” le dichiarazioni a caldo dei protagonisti di Renate-Padova.
Ore 17.10 – (La Provincia Pavese) Problemi per Carraro, che potrebbe saltare anche la panchina, ma il Pavia recupera Bellazzini che ha scontato la giornata di squalifica. Sempre fuori,naturalmente, sia Stefano Del Sante che Mattia Marchi alle prese con gli infortuni muscolari. Out anche il baby Bonanni. Sul fronte Pro Piacenza, invece, mister Viali deve rinunciare allo squalificato Bini, capitano (espulso contro l’Alessandria) e ha in dubbio anche l’altro centrale difensivo Rieti. Davanti c’è una vecchia conoscenza del Voghera, Danilo Alessandro, autore finora di una rete su rigore e di tre assist. «Incontriamo un organico che è tra i migliori del campionato ma non deve cambiare nulla nella nostra testa – dice alla vigilia mister William Viali – il Pavia è un squadra costruita per vincere, contro di noi è probabile che imposti una partita di prepotenza e noi dovremo essere quadrati e ordinati in difesa per reggere l’impatto. Serve una gara di personalità e disciplina tattica». Intanto il Pavia si prepara anche al debutto in Coppa Italia di Lega Pro (mercoledì 28 ottobre o mercoledì 4 novembre) contro la Giana Erminio a Gorgonzola. «Se da una parte questa competizione mi dà la possibilità di vedere chi finora ha avuto meno spazio, perché nessun allenamento è meglio della partita – spiega l’allenatore del Pavia Michele Marcolini – dall’altra parte per preparare le partite di campionato è un fastidio, perché nella speranza di passare si giocherebbe una volta ogni tre giorni tra Giana, Alessandria e poi in Coppa Italia con il Verona. Non è il massimo per il campionato e non per un questione di stanchezza ma di approccio alle partite. Lo si vede anche con le squadre impegnate in Europa. Però noi affrontiamo sempre le gare per fare bella figura, che poi significa vincere».
Ore 16.50 – (La Provincia Pavese) «Dispiace affrontare il Pro Piacenza dopo che ha subito una sconfitta così pesante, perché non voglio che passi il messaggio che incontriamo una squadra in difficoltà. Non è così. E’ stata l’unica partita che ha sbagliato finora e contro una squadra, l’Alessandria, che a sua volta ha fatto la miglior partita della sua stagione». Dopo l’Albinoleffe e il Cuneo, Michele Marcolini si trova con il suo Pavia di fronte a un’altra avversaria solo sulla carta abbordabile: il Pro Piacenza arriva al Fortunati dopo lo 0-4 con l’Alessandria, ma va ricordato che è la stessa squadra che ha sfiorato il colpaccio a Cittadella, che l’ha centrato con la Giana e che ha imposto il pari ad altre due big come Pordenone e Reggiana. Squadra insidiosa, quella rossonera: «Anche per le caratteristiche dei suoi giocatori è una squadra più adatta a giocare fuori casa – spiega il tecnico azzurro – ha elementi molto bravi in ripartenza come Rantier e Alessandro, che quando si aprono gli spazi diventano fastidiosi. Una squadra compatta che sa quello che deve fare, e mister Viali la sta gestendo al meglio. Per questo voglio che si mantenga alta la concentrazione, non solo da parte della mia squadra ma di tutto l’ambiente: è vero che siamo una squadra forte che parte con i favori del pronostico in molte partite, ma per vincere ogni partita ci vorrà grande fatica. Battere squadre che ci stanno dietro non è una passeggiata». Un messaggio chiaro ad apprezzare il valore di ogni successo, mai scontato contro chiunque. «E’ vero che ci sono differenze tra le squadre e che queste alla lunga emergono, ma vincere ogni partita è sempre più difficile». La settimana si era aperta con l’allenamento extra ordinato il giorno dopo la vittoria di Bergamo dalla società, non soddisfatta della prestazione. «Sono molto contento di come la squadra ha lavorato in questi giorni – dice Marcolini – ho rivisto la partita con l’Albinoleffe e dal punto di vista tattico sono molto soddisfatto. Abbiamo chiuso una partita subendo un gol su uno dei due tiri degli avversari, abbiamo creato molte occasioni che potevano essere sfruttate un po’ meglio. Ma è una vittoria che mi porto a casa volentieri e sono convinto che l’Albinoleffe sia una squadra in crescita e scorbutica. Lo dimostra il fatto che l’Alessandria, che dopo sei giorni ha dato 4 gol al Pro Piacenza, con loro ha vinto al 90’ su corner e l’Albinoleffe ha avuto due-tre occasioni importanti. Sotto l’aspetto estetico la mia squadra può fare meglio, ma quella vittoria ci ha consentito di stare in alto. Dobbiamo tutti cercare l’equilibrio giusto: noi, la società, la stampa, il pubblico. Tutti abbiamo chiaro l’obiettivo, ma anche che la strada per arrivarci non è facile. Sono soddisfattissimo dell’impegno della mia squadra, è un gruppo di ragazzi altamente competitivo e anche chi è fuori non ha mai sbagliato approccio. Siamo in ottima posizione di classifica e ci sarebbe da essere contenti, non ricercare problematiche o il pelo nell’uovo. Non fasciamoci la testa né prima né dopo le partite. Lavoriamo per vincere e giocare bene ma non sempre è possibile centrare entrambi gli obiettivi. Sono convinto che potremo essere protagonisti e che giocheremo bene, perché la qualità c’è».
Ore 16.30 – (Gazzetta di Reggio) Mister, settimana positiva dopo il poker di sabato scorso? «Sì e no – analizza Alberto Colombo al termine della rifinitura – sotto il profilo del lavoro è stata sicuramente buona,però se andiamo a rivedere quel che abbiamo fatto nel primo tempo contro il Renate, non poteva essere tranquilla». Vietato abbassare la guardia? «Esatto, adesso iniziano le partite più complicate. Non che fino ad ora sia stato tutto facile, anzi, ma le squadre che affronteremo a breve hanno uno spessore diverso ed un primo tempo come quello col Renate potrebbe essere fatale». Squadra confermata o si va verso qualche novità? «Giannone non è ancora al meglio e partirà dalla panchina, anche perché rientra Mogos dal primo minuto. Altre novità non ci saranno». E’ una formazione studiata anche in base alle caratteristiche del FeralpiSalò? «Guardo soprattutto ai miei con un occhio pure agli avversari ma senza snaturare la nostra filosofia». Negli ultimi anni dal Turina non sono arrivati punti e non certamente per la pressione dell’ambiente. Solo un problema di concentrazione? «Di sicuro la Feralpi di quest’anno è stata costruita con dei nomi importanti, è destinata a rimanere nella prima fascia». Firmerebbe il pareggio? «No, sarebbe un errore. Sarà la partita a dire se si potrà esultare per un pareggio o ci sarà del rammarico. Prima non si firma nulla». Lei ama ripetere che il blasone non scende in campo: concetto di importanza assoluta per questa gara. «Certo. Meglio andare a vedere i nomi della rosa avversaria: Ranellucci ha vinto un campionato con la Pro Vercelli, Bertolucci e Tantardini sugli esterni, Pinardi è un giocatore di una classe assoluta, Settembrini e Maracchi in mezzo. E poi Romero, Bracalleti, Greco: tutti giocatori di talento e abituati a vincere». E’ arrivato il via libera ai tifosi: saranno la vostra arma in più? «Non avrebbe avuto senso punire un’intera tifoseria per colpa di qualche singolo. Adesso tocca a noi fare in modo che per loro diventi una domenica di festa». Venerdì è venuto a mancare l’ex presidente Clarfiorello Fontanesi: aveva avuto modo di conoscerlo? «Non personalmente, ma so che era ai vertici della società nell’anno della promozione dalla C2 alla C1 e già questo lo fa entrare di diritto nella storia della Reggiana. Come squadra speriamo di potergli dedicare qualche punto importante, magari una vittoria. Sarebbe il giusto riconoscimento».
Ore 16.10 – (Gazzetta di Reggio) Non c’è due senza tre, recita il proverbio: due sono le vittorie consecutive dell’attuale striscia granata e sempre due quelle ottenute sinora dalla truppa di Alberto Colombo lontano da Reggio. I numeri della cabala sono a favore di Bruccini e compagni ma l’avversario di oggi (ore 17.30 al Turina di Salò ) non è dei più accomodanti. Non è un mistero che il Feralpisalò, guidato dal tecnico Michele Serena, sia stato costruito in estate per tentare il salto in B, vantando un organico di tutto rispetto composto da giocatori esperti per la categoria come Pinardi, Bracaletti e Leonarducci oltre a un gruppo di giovani interessanti anche se, fra le mura amiche, ha raccolto appena un punto nelle prime giornate. D’accordo, il blasone non sarà un granché però il risultato lo decide chi scende in campo e, tra l’altro, i precedenti fra le due squadre parlano di un secco 4-0 a favore dei gardesani che in settimana ha fatto dire al dg Ferrara: «Forse è il momento di invertire questa tendenza». La Reggiana si presenta all’appuntamento forte della sua imbattibilità in campionato, con la miglior difesa del girone (due gol subiti), una porta inviolata da oltre tre gare ed un punto in più in classifica ma con una rosa falcidiata, come mai prima, da infortuni ed indisponibilità tanto che, ad elencarli tutti, si scopre che manca quasi un’intera squadra che direbbe la sua in campionato: Andreoni, Di Nicola, Bartolomei, Danza, Barilli, Nolè, Pesenti, Meleleo e un Giannone non al meglio per il fastidio al ginocchio. Sappiamo che questa squadra è proprio nei momenti di difficoltà che sa esaltarsi e stupire, poi stavolta non ci sarà nemmeno il timore di partire col piglio sbagliato vista la forza degli avversari, anche se il trainer fa bene a mantenere il gruppo coi piedi per terra, predicando calma, perché le insidie saranno sempre dietro l’angolo. Dunque tante assenze ma l’undici titolare fortunatamente non è stato toccato dalle disgrazie e il nuovo 3-5-1-1, sempre più rodato, permette già qualche correzione in corsa sfruttando le doti di Jolly di Siega e l’ecletticità di difensori e centrocampisti. Angiulli, ritrovato di sabato scorso, la crescita di Frascatore sulla sinistra e il ritorno a destra di Mogos mettono nuove frecce nell’arco granata, potendo sfruttare anche le profondità e il tiro da fuori oltre alle azioni manovrate. Serve una prova di carattere per iniziare bene questo trittico terribile – dopo Salò ci sono infatti Cremonese e Sudtirol -, per restare ancorati alla vetta della classifica nell’attesa di recuperare gli infortunati.
Ore 15.50 – (Gazzettino) Subito le belle notizie in casa granata, con il ritorno di Alessandro Sgrigna tra i convocati. Il fantasista per la prima volta dall’infortunio nel precampionato figura tra i convocati di Cittadella-Giana Erminio, e potrebbe anche disputare uno scampolo di partita. Poi i dubbi di Roberto Venturato, che riguardano difesa e attacco, con Pascali e Litteri usciti acciaccati dal turno infrasettimanale, e in forse per la gara odierna: «Valuterò le condizioni di entrambi in mattinata parlandoci assieme, quindi deciderò la formazione. Quando ci sono pochi giorni tra una partita e l’altra, si deve tenere conto anche di queste situazioni», le parole del tecnico alla vigilia dell’incontro. La sensazione è che entrambi possano farcela, sono due pedine importanti nello scacchiere granata. Nella formazione iniziale rivedremo Donazzan a sinistra e Bobb in mezzo al campo, lasciati a riposo nell’ultimo turno, anche se Benedetti e Schenetti hanno ben figurato a Busto Arsizio. Non dovesse farcela Litteri, spazio a Coralli al fianco di Jallow, Cappelletti andrebbe a sostituire Pascali in caso di forfait del difensore. Le scelte per Venturato non mancano: l’impressione confermata anche mercoledì è che cambiando gli interpreti, il risultato è lo stesso. «È quello che proviamo a fare, cerchiamo di tenere sempre una precisa fisionomia, dipende dai giocatori, dalla loro disponibilità e dallo spirito. Per mantenere il Cittadella in alto è fondamentale l’apporto di tutti i componenti». Si punta alla quarta vittoria di fila: «Ma non sarà facile, la Giana Erminio ha corsa e tecnica, ci sono individualità importanti. Faccio i nomi di Biraghi, Marotta e Cogliati, tanto per citare qualcuno, poi c’è Gasbarroni se dovesse giocare. Bisogna avere rispetto e umiltà per l’avversaria, e per noi sarà la terza partita in una settimana, occorre tenere conto anche di questo, le fatiche si faranno sentire, anche se non dev’essere una scusante. Per un buon risultato servirà l’atteggiamento giusto, quello visto nelle ultime uscite, e voglia di vincere, sempre. Come ripeto di continuo, i punti bisogna conquistarseli da soli». E stasera magari si può festeggiare il primato solitario, con Bassano-Alessandria big-match del pomeriggio. «Si affronteranno due squadre molto forti, il Bassano si sta confermando ad alti livelli, l’Alessandria ha investito tanto per puntare a vincere: non credo in un pareggio, per me una delle due prevarrà sull’altra», pensa Venturato, che infine analizza i tre mesi trascorsi sotto la sua guida tecnica. Quella che vediamo è la squadra che aveva in mente in estate, sta confermando le sue aspettative? «Credo che il Cittadella abbia acquisito una sua precisa identità, in campo sa giocare e imporsi, ha l’atteggiamento giusto. È doveroso però pensare di poter crescere ancora, i margini per farlo ci sono, dobbiamo prima di tutto confermarci su questi livelli e se possibile migliorare».
Ore 15.30 – (Mattino di Padova) Due dubbi, un gradito ritorno e un primo posto da difendere, magari provando ad allungare sulla concorrenza. Il rientro, annunciato, è quello di Alessandro Sgrigna, che per la prima volta in questa stagione compare nell’elenco dei convocati diramato del tecnico Roberto Venturato, a 84 giorni dall’infortunio patito nel corso del ritiro di Lavarone. Le incognite legate a Cittadella-Giana Erminio, in cartellone questo pomeriggio al Tombolato, riguardano invece due “intoccabili” della formazione-base come Pascali e Litteri, alle prese con gli strascichi lasciati dalla partita con la Pro Patria di mercoledì scorso. «Valuterò all’ultimo». Entrambi in questi giorni si sono allenati in gruppo, ma con le dovute cautele e tutt’e due, ieri mattina, hanno terminato anzitempo la seduta di rifinitura. Il difensore avverte ancora fastidio per la lieve distorsione rimediata tra le buche del manto erboso di Busto Arsizio, che già nel corso della gara, comunque terminata in campo, l’aveva costretto a ricorrere alle cure dello staff medico. Il centravanti, invece, lamenta un affaticamento muscolare all’inguine. «Vediamo un po’ come va», ha sospirato Litteri ieri mattina raggiungendo lo spogliatoio, senza sbilanciarsi. «Quando ci sono pochi giorni tra un impegno e l’altro, occorre valutare con attenzione queste situazioni», è invece il commento di Venturato, che deciderà soltanto stamattina se concedere un turno di riposo ai due. L’impressione, però, è che alla fine saranno entrambi nell’undici titolare, nel quale si dovrebbero rivedere sia Scaglia che Bobb, mentre in fascia sinistra persiste il ballottaggio fra Donazzan e Benedetti, una costante di questo inizio di stagione. «Pensiamo a noi». Il turno, sulla carta, è favorevole, perché potrebbe consentire di appropriarsi della vetta in solitario: alle 15 il Bassano, che condivide con il Citta la testa della classifica, ospita infatti un cliente scomodo come l’Alessandria. «Sarà di sicuro una bella partita e m’immagino che difficilmente si chiuderà con un pareggio», afferma l’allenatore granata pensando alla concorrenza. «Il Bassano si sta confermando una squadra di qualità e credo che rimarrà in corsa sino alla fine per il primato, mentre i piemontesi anche quest’anno hanno investito molto per puntare al salto di categoria. Ma io non mi auguro nulla, in questo momento è meglio pensare a noi». E allora tocca preoccuparsi della Giana, «una squadra che lavora assieme da tanto tempo e che può contare su giocatori “tecnici” come Cogliati, Biraghi, Marotta e Gasbarroni, anche se quest’ultimo non è al meglio. Da parte nostra dovremo mantenere lo spirito delle ultime uscite, la voglia di provarci sempre e la consapevolezza che tutti gli avversari vanno rispettati». Magari provando a limitare le sbavature difensive che hanno caratterizzato l’avvio di stagione e che anche in casa della tutt’altro che irresistibile Pro Patria sono costate un gol. «È vero, dobbiamo imparare ad interpretare meglio alcune situazioni di gioco, com’è accaduto a Busto Arsizio o nell’incontro con il Cuneo», conviene Venturato. «La mia squadra è già a buon punto nell’acquisizione di una sua identità, ma può ancora migliorare».
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto) Sgrigna presente, Pascali e Litteri arruolabili e convocati: ma con diversi acciacchi. Al punto da metterne in dubbio l’impiego oggi pomeriggio al Tombolato contro la Giana Erminio? Si gioca alle 17.30, a vedere la rifinitura verrebbe da pensare di no, visto che sia Pascali che Litteri svolgono l’intera seduta con i compagni. E danno l’impressione di non avere strascichi negativi dopo i guai degli ultimi giorni. Litteri è affaticato, Pascali è reduce da una lieve distorsione alla caviglia che lo ha un po’ tormentato negli ultimi allenamenti, costringendo spesso a non forzare. È possibile, visto che oggi il Cittadella capolista giocherà la terza partita in otto giorni, che Roberto Venturato decida di preservarne almeno uno dei due, forse Litteri che era reduce da un’estate di lavoro ridotto e che ha lavorato sodo per tornare in condizione. Ora che l’ha raggiunta, nessuno vuole torchiarlo troppo, anche se lui vorrebbe esserci. «Si sono allenati — sottolinea Venturato — ma hanno avuto qualche acciacco. Li considero a disposizione, poi valuteremo domani (oggi per chi legge, ndr ) sulle scelte. Ma per me sono a posto. La squadra sta bene, dovremo avere l’atteggiamento giusto e potremo contare anche su Sgrigna, che torna fra i convocati. È disponibile, ovviamente è fuori da un po’ e dovrà tornare al top della condizione. La Giana è un’ottima squadra che ha qualche individualità importante come Biraghi, Marotta e Cogliati, fa molta corsa e abbiamo visto come ha messo in difficoltà anche il Bassano. Serviranno disponibilità e l’atteggiamento giusto». Qualcuno stuzzica Venturato su Bassano-Alessandria, il big-match di giornata che interessa da vicino pure il Cittadella: «Secondo me non finirà in pareggio, sono due squadre che giocano e che sono propositive. Ma dobbiamo pensare a noi stessi: c’è da vincere una partita che nasconde diverse insidie, la Giana ha messo in difficoltà più di qualche big sinora. A parte Litteri, Pascali e Sgrigna di cui abbiamo detto, gli altri ci sono tutti. Manca solo Xamin. Andiamo in campo convinti delle nostre potenzialità ma con la consapevolezza di dover avere l’atteggiamento giusto se vogliamo ottenere il risultato che speriamo». Torna tra i convocati, dunque, Alessandro Sgrigna che ha recuperato a pieno dopo l’infortunio datato 26 luglio a Lavarone. Una gran bella notizia per la squadra e per il giocatore di maggior tasso tecnico dell’intera rosa granata.
Ore 15.02 – Inizia Renate-Padova.
Ore 14.50 – Fine primo tempo: Pordenone-SudTirol 2-0.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Archiviato il primo (mezzo) passo falso di Abano, oggi il Venezia torna al Penzo per il derby contro il Calvi Noale. Davanti al presidente Joe Tacopina, che anche per la partita odierna sarà sugli spalti a fare il tifo per gli arancioneroverdi, la squadra di mister Favaretto intende riscattare il pareggio di mercoledì. Dovrà però rinunciare al bomber Matteo Serafini, espulso per una gomitata e punito con due giornate di squalifica. «Senza Serafini cambiamo qualcosa, avendo giocatori con caratteristiche diverse», osserva Favaretto pensando all’innesto di Maccan che è più un finalizzatore puro, rispetto a Serafini, portato anche alle giocate per i compagni. «E’ vero, Maccan lo si trova di più in area di rigore, pronto alla conclusione, ma non cambia nulla per noi. Ci saranno forse degli altri cambiamenti, perché la partita con l’Abano giocata su un campo pesante ha lasciato molti giocatori affaticati. Sceglierò in base alle condizioni fisiche, più che all’aspetto tecnico». A Sant’Elena arriva una delle squadre più in salute del momento. Da neopromossa, la formazione guidata da mister Giovanni Soncin viaggia in terza posizione, con numeri più che ragguardevoli. «Se guardiamo alle ultime sei partite, loro hanno ottenuto cinque vittorie e una sconfitta, noi cinque vittorie e un pareggio — osserva il tecnico arancioneroverde — e hanno subito in tutto 6 gol come noi, anche se ne hanno segnati 14 mentre noi ne abbiamo segnati 22. Però si sta dimostrando una matricola di spessore». Tanti gli ex arancioneroverdi presenti nella squadra noalese, dall’esperto Coletto ai giovani Siega, Meite, Marton, Dell’Andrea, tutti prodotti del vivaio arancioneroverde. «Verranno qui con entusiasmo, ci terranno a fare bella figura. Il fatto di giocare contro il Venezia – chiude Favaretto – tornando al Penzo darà loro ulteriori motivazioni». Reduce dalla vittoria sul Dro, il Calvi Noale in classifica ha 17 punti come la Virtus Vecomp, con 5 vittorie, due pareggi e una sola sconfitta. Oggi è in dubbio Bandiera ma l’auspicio dello staff tecnico è di riuscire a recuperarlo all’ultimo. In caso contrario al suo posto è pronto Livotto. Secondo l’ex centrocampista del Treviso, la sfida di oggi appare proibitiva, ma solo sulla carta: «Loro sono di un altro pianeta e faranno un campionato a parte. Ma noi stiamo bene — dice Bandiera — e in queste prime giornate abbiamo dimostrato di poter stare nella categoria. Starà a noi cercare di metterli un po’ in difficoltà, andiamo al Penzo per giocarcela fino all’ultimo. Se vorranno vincere, dovranno meritarsela». Confermate le corse in battello da Marghera (padiglione Aquae), non sono però previste corse bis da piazzale Roma e si preannuncia, dunque, un’altra domenica di passione per i tifosi che vorranno raggiungere il Penzo in vaporetto.
Ore 14.00 – (Gazzetta di Mantova) Dopo due ko consecutivi il Mantova torna in campo oggi al Martelli con l’obiettivo di rialzare la testa battendo il Lumezzane. Tutti, dalla società ai tifosi, si attendono una reazione d’orgoglio da parte della squadra. E lo stesso Riccardo Maspero, che sa di giocarsi tanto nella circostanza, alla vigilia del match tocca le corde emotive: «In questo momento servono cattiveria agonistica, determinazione, sacrificio e cuore. Dobbiamo fare una partenza carica e agguerrita, per far vedere da subito a tutti che vogliamo la vittoria. In particolare ai tifosi che, dopo la delusione di Cuneo, ci hanno dato in questa settimana straordinarie testimonianze di affetto e di amore vero. Per me è stato un segnale molto bello, credo che nel gruppo sia scattata la scintilla che serve per venir fuori da questa situazione». In match del genere gli aspetti tecnico-tattici passano un po’ in secondo piano, ma Maspero ovviamente tiene molto anche a quelli: «Il nuovo modulo 4-4-2 deve aiutarci a trovare compattezza e a sfruttare meglio le fasce – spiega -, anche se sappiamo che affrontare il Lumezzane non sarà facile. Loro giocano un 4-1-4-1, ti aspettano “bassi” e poi ripartono negli spazi. È una squadra da contropiede e per questo noi dovremo stare attenti a non sbagliare forzando le giocate. Ci vorranno velocità nel giro palla e pazienza nel trovare la giocata giusta, magari con un passaggio in più pur di non rischiare di perdere palla e prestare il fianco agli avversari». Per quanto riguarda la formazione, Maspero si tiene un unico dubbio: «Debbo scegliere chi far giocare a metà campo insieme a Raggio Garibaldi. Sto valutando tanti aspetti, compreso il fatto che il Lumezzane soffre le palle inattive non avendo molti giocatori strutturati». Indisponibili, oltre al portiere Pane, sono Carini (distorsione alla caviglia) e Di Santantonio (contusione al piede), infortunatisi nelle ultime sedute di allenamento. Per concludere, c’è da dire che – com’è inevitabile in certe circostanze – attorno al Mantova hanno iniziato a circolare voci su nomi di possibili sostituti del mister. Si parla del 36enne croato ex Brescia Ivan Javorcic, ma anche di una possibile soluzione interna con la coppia Elia Pavesi-Ciccio Graziani. Ma, come detto, si tratta per ora soltanto di voci. La società crede infatti fortemente in Maspero e lo difenderà finché sarà possibile, per riuscire a sviluppare insieme il progetto triennale concordato in estate.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il momento d’oro del Bassano si vede anche dalla popolarità crescente del presidente Stefano Rosso. Il primo posto continua a calamitare attenzioni mediatiche sopra la media, anche alla vigilia di un match fondamentale come quello dell’Alessandria (stadio Mercante, ore 15). Rosso è intervenuto ieri a Extratime , programma di Radiouno dedicato al mondo dello sport, parlando della realtà giallorossa: «La molla che ci ha spinto e che continua a spingerci a rimanere nel mondo dello sport — ha spiegato — è quella di avere successo anche al di fuori del nostro mondo imprenditoriale. Il Bassano Virtus è una nostra creatura ma è anche quella di tutta la città. Dal mondo aziendale abbiamo preso lo spirito di gruppo e quello di collaborare per risolvere le difficoltà, ma manca ancora un po’ di managerialità nel calcio. E noi stiamo cercando di attrezzarci nel modo migliore». Fra attualità e uno sguardo al mondo della moda, Rosso scherza: «Mi piacerebbe vestire Cristiano Ronaldo — sorride — in campo è un fenomeno ma lo seguo su Instagram e devo dire che ha dei look un po’ improbabili… Andrebbe aiutato a valorizzarsi nel modo migliore». Ieri, intanto, vigilia senza particolari problemi per Stefano Sottili e il suo staff. Non ci saranno Davì e Proietti, entrambi squalificati dal giudice sportivo dopo le espulsioni rimediate a Gorgonzola otto giorni fa. Ieri era il compleanno di Simone Iocolano, che ha compiuto 26 anni. Il capitano è forse al top della carriera e merita il salto di categoria. Vuole provarci con queste squadra e la partita di oggi contro una diretta concorrente sarà un bel banco di prova: «Stiamo bene — spiega Sottili – abbiamo un paio di defezioni ma la squadra ha una sua fisionomia e spesso chi è entrato ha fatto la differenza, non posso che essere contento. L’Alessandria è in ripresa, è una delle favorite per la promozione. Sarà una domenica importante per noi e per loro». Angelo Gregucci, dal suo arrivo in panchina, ha rivitalizzato la squadra: «Stiamo parlando dei primi in classifica — dice riferendosi al Bassano — di fatto lo sono da tre anni, per noi è un test importante ma non lo definirei un esame di maturità». Sguardi interessati pure da Cittadella, l’altra capolista, da dove Roberto Venturato pronostica: «Non finirà in pareggio». Ci avrà visto giusto?
Ore 13.20 – (Messaggero Veneto) Bruno Tedino avverte: oggi sarà difficile fare risultato. Perché l’Alto Adige, oltre ad avere un’ottima organizzazione, ha anche giocatori in grado di determinare da soli. Però il tecnico del Pordenone ha qualcosa in mente per arginare gli altoatesini e portare a casa punti importanti per la missione salvezza. «Dobbiamo tenere i pericoli più distante possibile da noi – attacca in conferenza stampa l’allenatore neroverde –. E questo lo si può fare cercando di tenere il più possibile la palla. Una volta che va tra i loro piedi possono sempre nascere azioni sanguinose. Dico solo una cosa: se anche Parlato, tecnico del Padova, che è un maestro nella fase difensiva, non ha trovato modo per arginarli nei primi 30’, subendo due gol, vuol dire che c’è di che preoccuparsi». Grande attenzione all’avversario, che «gioca con un 3-5-2 ancora più offensivo del 4-3-3 con cui ha iniziato la stagione», ma allo stesso tempo consapevolezza che il Pordenone può fare la sua partita. «Non vogliamo certamente snaturare la nostra mentalità – spiega Tedino –: giochiamo per vincere, come sempre. E se non ce la facciamo con i nostri soliti mezzi, durante la partita troveremo altre armi per fare nostra la posta in palio». Il tecnico è un ex della gara: è consapevole anche della forza economica e societaria dell’Alto Adige. «E’ dal 2000 che militano nei professionisti – argomenta – e hanno un’organizzazione invidiabile. Ogni anno scovano giocatori importanti e riescono ad assemblare ottime squadre: questa è diversa dalla Cremonese vista la settimana scorsa, attacca con sei giocatori ed è difficile andarla a prendere. Serve una grande organizzazione. E forse non basta». Capite e spiegate le insidie della partita, Tedino annuncia il recupero di Marchi («giocherà») e, una volta ribaditi i ballottaggi, ricorda come, in questo campionato, ci sia un gruppo di club molto folto che proverà a vincere il campionato. «Solo 4-5 società lottano per non retrocedere – chiude –, il resto della famiglia è composto da sodalizi che vogliono fare una stagione notevole. Non è un torneo facile, per nulla».
Ore 13.00 – (Messaggero Veneto) Se ogni partita sinora è stata giustamente affrontata con rispetto e prudenza, quella di oggi va più delle altre presa con le pinze: il Pordenone, al Bottecchia, affronta l’Alto Adige, che hai gli stessi punti (10) e la medesima posizione in classifica (4ª) dei “ramarri”, oltre che un collettivo di assoluto valore. È certamente la partita più difficile. A cosa può puntare, il gruppo di Tedino? È pronto per un torneo al vertice? Anche dai 90’ di oggi, validi per la settima giornata di Lega Pro, lo si capirà. Soluzioni. È stata una settimana positiva per i la squadra neroverde. Il gruppo, assieme alla città e gran parte dei tifosi, si è compattato attorno a Tomei, che dopo il pareggio con la Cremonese era stato attaccato da una parte della “curva”. Il team ha poi lavorato bene, preparando al meglio la sfida col Suedtirol. Una squadra, quella altoatesina, la cui maggior parte dei componenti gioca assieme da tanto tempo, rinforzata inoltre da gente di assoluto spessore come Maritato, centravanti ex serie B. Per dire: uno come Spagnoli, pordenonese ex Sacilese in forza ai biancorossi, è stabilmente in panchina. Ci vorrà una prestazione importante, oggi, perché tante squadre non hanno capito nulla quando hanno affrontato i bolzanini. Le ultime. E’ sfida tra due grandi linee mediane, è l’incontro tra due “sacchiani”, cioè Stroppa e Tedino. Anche in memoria di questa sua “origine”, e del fatto che l’Arrigo nazionale lo chiamò in azzurro per guidare le giovanili, il trainer del Pordenone oggi prova a giocarsela: solito 4-3-3, di matrice offensiva, con reparto difensivo e di mezzo confermato, e i soliti ballottaggi in attacco. Quindi, Strizzolo o De Cenco davanti, Valente o Finocchio per il ruolo di esterno. A essere favoriti sono i secondi. All’ala destra, come sempre, Cattaneo, che non è al top ma resta fondamentale per qualità e generosità: anche Tedino stesso ha riconosciuto le sue qualità, pur consapevole che le condizioni degli esterni godono di grandi picchi e bassi. Magari oggi, con un po’ più di libertà d’azione rispetto otto giorni fa, Cattaneo estrae il coniglio dal cilindro. E fa volare il Pordenone.
Ore 12.40 – (Gazzettino) È il derby in programma a San Martino di Lupari il piatto forte della nona giornata in programma oggi alle 15. Davanti la Luparense San Paolo che arriva da una striscia di tre successi di fila e il Campodarsego che fuori casa ha finora sempre vinto, è imbattuto in campionato e staziona al secondo posto in classifica con cinque lunghezze di vantaggio sui Lupi. C’è, tra l’altro, il precedente di poche settimane fa in Coppa Italia con la vittoria ai rigori del Campodarsego (0-0 al termine del tempo regolamentare). Ecco Enrico Cunico. «Ma sarà una partita diversa rispetto a quella di Coppa. Noi siamo cresciuti, abbiamo trovato una quadratura e veniamo da tre vittorie, loro non hanno mai perso. Sarà un derby avvincente tra due squadre in salute. Quello che ho chiesto ai ragazzi è di avere coraggio qualunque cosa succeda in campo per giocarci la gara fino alla fine». In caso di bottino pieno vi portereste a sole due lunghezze in classifica dal Campodarsego. «Non la guardo in questo momento. Arriviamo da tre vittorie meritate, ma abbiamo ancora qualche problemino da risolvere. Ci misuriamo con la seconda forza del campionato, sarà un confronto stimolante che mi permetterà di capire a che punto siamo». Squalificato Praticò, sarà rimpiazzato da Faggin o Sanavia. Nichele giocherà con una mascherina protettiva al naso che si è rotto mercoledì. Passando al Campodarsego, tutti i giocatori a disposizione. «Affrontiamo una squadra con valori importanti – afferma Antonio Andreucci – li rispettiamo, ma sappiamo di essere in un bel momento e ci andremo a giocare la partita. Fuori casa abbiamo sempre vinto? Negli spazi siamo una squadra che riesce a sfruttare meglio le sue qualità, e questo è un buon segno: significa che la squadra gioca con personalità. È una gara nella quale vogliamo giocare bene, con determinazione e mettere in mostra le nostre qualità senza guardare alla classifica». Quest’ultima, però, dice quattro punti di ritardo dalla capolista Venezia che sarà il prossimo avversario al Gabbiano. E arrivare allo scontro diretto mantenendo quanto meno invariate le distanze non sarebbe male. «Non possiamo andare in campo oggi pensando a quello che verrà dopo. Concentriamoci sulla Luparense San Paolo senza fare calcoli dato che non ci appartengono». ABANO. Dopo essere stata la prima squadra a fermare sul pareggio il Venezia interrompendo una striscia negativa di quattro sconfitte, affronta a Monteortone la Liventina. Conquistando i tre punti gli aponensi aggancerebbero in classifica gli avversari. «In questo periodo la squadra non ha mai perso fiducia, altrimenti non avrebbe fatto la prestazione con il Venezia – sottolinea Massimiliano De Mozzi – ci aspetta un’altra partita difficile, ma dobbiamo avere la forza mentale di andare a prendere chi ci sta davanti. Lo spirito deve essere quello di giocare come facciamo sempre». La lista degli indisponibili include Segato, Bortolotto, Maistrello, mentre è in dubbio Rampin. ESTE. Va a fare visita alla Triestina con l’obiettivo di riprendere subito la propria marcia dopo il primo stop con il Belluno. Ecco Andrea Pagan. «Vogliamo ripartire forte, la squadra sta bene e ci giocheremo la gara. La partita di mercoledì non ci ha ridimensionato, anzi. E oggi vogliamo fare bottino pieno per riprenderci quello che abbiamo perso per strada». Tra i giallorossi rientrano dalla squalifica Canton, Rosina e Coraini.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Non sarà una domenica impegnativa solo per Luparense e Campodarsego, impegnate nello scontro diretto: Abano (in casa) ed Este (in trasferta) se la vedranno rispettivamente con Liventina e Triestina. L’Abano, che in settimana ha bloccato il Venezia (al primo passo falso, si fa per dire, dopo sette vittorie consecutive), alle 15 ospiterà la formazione trevigiana allo stadio delle Terme (arbitro Manuel Berti di Varese). La Liventina arriva da un turno infrasettimanale che ha fruttato tre punti con il Monfalcone. Il 3-2, tra l’altro, è costato la panchina al tecnico friulano Giuliano Zoratti (quarto esonerato del girone), sostituito da Andrea Zanuttig. Non rischia il posto, invece, il mister degli aponensi Massimiliano De Mozzi, blindato da patron Gildo Rizzato: «Ho la fortuna di allenare in un club in cui non vengono valutati solo i risultati ma anche il lavoro», afferma De Mozzi. «Abbiamo perso quattro delle ultime cinque partite pur meritando di vincere in almeno due occasioni. Ciò significa che il presidente non guarda solo i tabellini, ma ha in mente un progetto». Con la Liventina, però, l’obiettivo è tornare alla vittoria: «Dobbiamo giocare come mercoledì scorso, non c’è altra soluzione», aggiunge il mister. «Se riuscissimo a dare continuità alle prestazioni, potremmo toglierci qualche soddisfazione in più. La Liventina è un’incognita e pure noi, per ora, lo siamo». Formazione Abano (4-3-3): Ruzzarin; Tescaro, Meneghello, Thomassen, Zattarin; Creati, Ballarin, De Cesare; Barichello, Munarini, Bison. All. De Mozzi. L’Este, invece, ha bisogno di rialzarsi dopo il primo stop stagionale. A Belluno la compagine giallorossa si è fatta rimontare due reti, offrendo una prestazione non ineccepibile, anche se l’allenatore Andrea Pagan preferisce minimizzare: «Dopo sette partite una sconfitta può capitare. L’importante è capire gli errori e cercare di riprendersi subito. La Triestina viene da due vittorie consecutive e al “Nereo Rocco” ci renderà la vita difficile». Triestina che, a livello societario, sta vivendo un momento piuttosto travagliato: «Non penso proprio che le vicissitudini legate a dirigenza e tifosi vadano ad incidere così tanto sui risultati. Quelle sono questioni che interessano l’ambiente, la città, la stampa. I giocatori per far male la Triestina li ha, e noi dobbiamo preoccuparci solamente degli “affari di campo”». Contro l”Alabarda” (ore 15, arbitro Marco Tedesco di Pisa) rientrano dalla squalifica Coraini, Canton e Rosina. Formazione Este (4-3-3): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Favaro; Marcolini, Maldonado, Arvia; Marcandella, Coraini, Mastroianni. All. Pagan.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) In Coppa Italia era stato il Campodarsego ad avere la meglio. Ma oggi, alle 15, il derby con la Luparense, nell’ambito della 9ª giornata di campionato di Serie D, è tutta un’altra storia: allo stadio “Casèe” di San Martino di Lupari va in scena la sfida dell’Alta Padovana, una gara dai mille spunti sia sul campo che fuori. Da una parte la formazione di Andreucci, ancora imbattuta e vice-capolista, che tre settimane fa riuscì ad espugnare il medesimo impianto ai calci di rigore guadagnando il passaggio del turno in Coppa; dall’altra, c’è una Luparense San Paolo che nelle ultime tre settimane ha cambiato il volto della sua stagione: dopo quella sconfitta dal dischetto, sono arrivate tre vittorie consecutive, compresa quella di sette giorni fa nell’altro derby con l’Abano, che hanno proiettato la squadra di Enrico Cunico al sesto posto. Il prologo, nel campionato Juniores, ieri ha sorriso alla Luparense, che ha battuto 3-0 (doppietta di Scala e gol di Michieli) i baby del Campodarsego: oggi, a San Martino, tutti si augurano che i Lupi servano il bis. Vecchi amici. Cunico e Andreucci, colleghi ma soprattutto amici di vecchia data: sul campo hanno giocato insieme per due stagioni a Schio, vincendo un campionato di Eccellenza nel 1994. Oggi saranno l’uno contro l’altro. «Non mi stupisce che viaggino nelle parti alte della classifica», le parole di Cunico riferite al collega e ai suoi giocatori. «Il Campodarsego è una squadra rodata, con grande motivazioni, arriva da un campionato vinto e merita il secondo posto. Rispetto alla partita di Coppa noi abbiamo 15 giorni in più nelle gambe ma soprattutto nella testa, perciò saremo diversi. I ragazzi spero abbiano capito ciò che voglio: serviranno sacrificio e rispetto per l’avversario, una squadra tosta che non a caso non ha mai perso». Gli uomini. Non c’è lo squalificato Praticò, per il resto tutti a disposizione. «Stiamo andando bene, ma ciò non deve illuderci: dobbiamo avere più coraggio in certi momenti, credere di più in ciò che facciamo, esprimerci al massimo delle nostre possibilità. Mercoledì a Montebelluna si era messa benissimo, ma li abbiamo fatti pareggiare arretrando troppo: è qui che dobbiamo migliorare». Confermata la difesa a tre, in avanti Paganelli o Brotto a completare il tridente con Giglio e Beccaro. Formazione Luparense (3-4-3): Murano; Antonello, De March, Severgnini; Faggin, Nichele, Nicoletti, Perosin; Giglio, Brotto, Beccaro. Arbitro: Amadio di Ascoli.
Ore 11.40 – Probabile formazione del Padova (Gazzettino): Favaro; Dionisi, Diniz, Niccolini, Favalli; Mazzocco, Bucolo, Corti; Bearzotti, Altinier, Petrilli.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Segnare il prima possibile può essere una chiave di lettura della partita? «È naturale che per vincere bisogna fare gol, e ci proveremo come sempre. Ma ci vuole attenzione per l’intera gara». Passando alla squadra, tutto lascia pensare che almeno in partenza il 4-2-3-1 sarà accantonato a favore di un altro atteggiamento tattico. Anche in occasione della rifinitura sono stati ripassati i movimenti all’insegna del 4-3-3, già sperimentato giovedì nella partitella in famiglia. «Al di là dei numeri, qualsiasi modulo faremo dobbiamo tornare a essere undici leoni. Se cambierò sistema sarà per un insieme di valutazioni, e la squadra è comunque pronta a fare entrambi». Come noto non sarà della partita Fabiano che è squalificato, mentre Diniz ha smaltito la forma influenzale che l’aveva colpito venerdì e si è allenato con i compagni, quindi sarà regolarmente al suo posto in difesa, dove farà coppia centrale con Niccolini. In mezzo al campo sono stati schierati insieme anche ieri Corti, Bucolo e Mazzocco, mentre in attacco è sicuro del posto Altinier, che dovrebbe essere supportato sulle corsie laterali da Bearzotti e Petrilli, o in alternativa Ilari.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Mettendo a fuoco la sfida con il Renate, il tecnico biancoscudato racconta un aneddoto. «Questa mattina (ieri, ndr) mi è capitata tra le mani una sciarpa con la scritta “Se non lo ami quando perde, non amarlo quando vince”. In queste parole c’è tutto, ossia la fiducia e la voglia di rialzarsi. Dobbiamo comportarci da professionisti e metterci qualcosa in più rispetto alle ultime due partite nelle quali sono arrivati altrettanti risultati negativi. Detto questo, siamo anche consapevoli di onorare sempre al meglio i nostri colori». La squadra ha accusato un contraccolpo per il doppio passo falso? «Assolutamente no, ci deve essere massima fiducia e consapevolezza nelle nostre capacità e tutti, ripeto, dobbiamo dare qualcosa di più per uscire dal campo ancora più stremati. Se nelle ultime due partite non abbiamo fatto punti significa che, al di là dell’essere stati inferiori agli avversari, abbiamo fatto qualcosa di meno sul campo rispetto a prima. Quindi, riprendiamo la nostra marcia».Sulla carta il Renate sembra essere un avversario abbordabile. «I valori vanno dimostrati sempre sul campo. Pensiamo a noi stessi e andiamo a prenderci la prestazione. Loro, comunque, sono una squadra giovane e bene allenata, e nell’ultima partita con la Reggiana erano sullo 0-0 alla fine del primo tempo, mentre nella ripresa dopo aver preso il primo gol hanno perso un po’ le distanze. Mi aspetto un Padova agguerrito, affamato e consapevole della sua forza».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Reduce dalle sconfitte in serie con Sudtirol e Cittadella, il Padova ha una voglia matta di mettersi alle spalle l’ultimo periodo avaro di soddisfazioni per riprendere il proprio cammino che lo aveva già visto protagonista nelle prime quattro partite (otto punti). L’appuntamento è sul campo di Meda con il Renate, che non ha ancora vinto in campionato e non se la passa benissimo in classifica con appena tre punti, frutto di altrettanti pareggi, uno dei quali tra l’altro proprio a domicilio con il Cittadella. Per la trasferta in terra brianzola Carmine Parlato ha convocato anche Neto Pereira, costretto ai box per infortunio nelle ultime tre uscite. Il brasiliano non ha effettuato la rifinitura ieri pomeriggio insieme ai compagni lavorando a parte con il «prof» Marin, ma è partito con la squadra per il ritiro di Erba e non è detto che possa accomodarsi in panchina dato che il giocatore era già apparso fiducioso l’altro ieri. «È una cosa che stiamo valutando anche con lo staff medico – spiega Parlato – decideremo tutti insieme cosa fare».
Ore 11.00 – (Gazzettino) L’ARBITRO. Per la prima volta nella storia del Padova il direttore di gara sarà una donna. Si tratta di Silvia Tea Spinelli della sezione di Terni. Barese, laureata in giurisprudenza, fa l’ufficiale giudiziario e domani compirà 45 anni. Unico fischietto del gentil sesso negli organici dei professionisti, arbitra in Lega Pro da cinque anni. In passato, ai tempi della B, ai biancoscudati erano capitate due assistenti donna: la fiorentina Cristina Cini e la trentina Romina Santuari. SCOMMESSE. Pronostici all’insegna del massimo equilibrio. Il segno 1 è infatti quotato tra un minimo di 2,50 (Betclic) e un massimo di 2,80, mentre la vittoria biancoscudata oscilla tra 2,40 (Paddy Power) e 2,75 (Betfair). Il pari è compreso tra 2,90 e 3,15.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Saranno circa 150 i tifosi biancoscudati presenti allo stadio di Meda costruito sul terreno in cui sorgeva l’Icmesa, la fabbrica da cui si sprigionò nel 1976 la nube tossica di Seveso. Arriveranno in Lombardia con i rispettivi pullman gli ultras (ritrovo al parcheggio sud Euganeo alle 9) e l’Aicb (partenza alle 8.45 dal capolinea sud del tram). A Meda saranno disponibili i tagliandi per i settori locali (tribuna coperta e scoperta, 15 euro), ma servirà la tessera del tifoso. QUI RENATE. Nessuna vittoria, un unico gol all’attivo, penultimo posto in classifica, ma una voglia di riscatto che potrebbe fare male a qualunque avversario. Una sfida che nasconde più di qualche insidia quello che attende i biancoscudati contro i brianzoli che nell’ultima giornata hanno tenuto testa per 50′ alla forte Reggiana prima di farsi travolgere. Nell’occasione il tecnico Simone Boldini ha attuato il modulo 4-4-1-1, ma in passato il Renate ha giocato anche a tre punte o con il 3-5-2. Nei lombardi milita Evans Kondogbia, fratello di Geoffrey, centrocampista dell’Inter.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Stati d’animo opposti, gli esami non finiscono mai”) Da parte dell’ambiente alle volte c’è una reazione esagerata agli eventi contrari: nessuno vieta di muovere critiche se questo o quel giocatore si rende interprete di una prova al di sotto delle proprie capacità o se commette errori banali, così come ci stanno appunti sul modo di interpretare il copione richiesto, ma da qui ad esasperare toni e sostanza dei rilievi ce ne corre. Parlato, ad esempio, per qualcuno avrebbe dovuto già essere esonerato: possibile che non ci sia un senso della misura anche in questo? È trascorso appena un mese e mezzo dall’inizio del torneo, e da che mondo è mondo non è a ottobre che si decidono promozioni, posti di rincalzo, playout e retrocessioni. Chiedere un po’ di equilibrio nelle reazioni è un delitto di lesa maestà? Gli esami, bisogna metterselo bene in testa, quest’anno non finiranno mai, e ciò vale pure per il Cittadella, che ha sicuramente più qualità e alternative dei biancoscudati, e proprio perché ogni settimana riserverà ostacoli più o meno complicati da superare occorre ragionare su dati di fatto certi e consolidati, non su sensazioni dettate da una o due giornate storte. Il Bassano, capolista insieme al Citta, ha cambiato pochissimo del suo organico: se credi in un progetto pluriennale, hai il dovere di portarlo avanti sino in fondo. I collettivi vincenti si costruiscono nel tempo. Diamo fiducia, allora, a questo Padova, vedrete che non deluderà. Sperando magari nel “botto” già da oggi.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Stati d’animo opposti, gli esami non finiscono mai”) È una domenica importante, per vari motivi: 1) il Cittadella, fresco capolista dopo aver incamerato il successo (terzo di fila, quarto stagionale) nel recupero con la Pro Patria, è chiamato a confermare la leadership appena conquistata, sfruttando al meglio il nuovo turno casalingo, che segue il derby vinto con pieno merito; 2) il Padova deve rialzare la testa dopo due sconfitte non facili da digerire, ma entrambe ineccepibili, e l’opportunità per riuscirvi gli viene servita su un piatto d’argento dalla trasferta in Brianza, dove affronta la penultima in classifica, che sin qui non è mai riuscita a fare l’en plein in una sola gara; 3) alla settima giornata è lecito cominciare a ragionare sulle gerarchie di un girone che ha molte pretendenti al successo finale e altrettante per tentare la via alternativa del salto di categoria attraverso i playoff. Non c’è dubbio che i due risultati negativi contro il Sudtirol e con i granata di Venturato abbiano imposto un poderoso colpo di freno agli entusiasmi generati fra i tifosi biancoscudati dalle prime quattro giornate, ma è anche vero che bisogna dare tempo ad un gruppo diverso da quello che ha trionfato in Serie D di amalgamarsi al meglio e ridurre al minimo i contraccolpi dell’impatto con una categoria ben diversa dalla dimensione dei dilettanti, non fosse altro perché non esiste più il “cuscinetto” della Seconda Divisione (ex C/2).
Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Diniz, Niccolini, Favalli; Corti, Bucolo, Mazzocco; Ilari, Altinier, Bearzotti.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sulla carta il Renate è inferiore al Padova. Lei cosa pensa? «Che i valori bisogna dimostrarli sul campo. Oggi più che mai dobbiamo pensare a noi stessi: andiamoci a prendere una vittoria con una bella prestazione, con fame e determinazione». Per farlo ha deciso di cambiare modulo, passando al “4-3-3” provato in settimana? «Al di là dei numeri, è importante che tutti e undici tornino a ruggire, a mangiare le caviglie degli avversari. Deciderò in queste ore prima della gara se cambiare impostazione tattica». E se lo facesse, quale sarebbe la ragione? «Una vasta serie di valutazioni. In questo momento la squadra è pronta per fare sia il “4-3-3” che il “4-3-1-2”, ma l’aspetto fondamentale è che tutti siano più partecipi alla gara per gli interi 90 minuti». Che avversario si aspetta? «Il Renate è una buona squadra, molto giovane, che domenica scorsa nei primi 45’ è riuscita a mantenere il pari in casa della Reggiana, salvo poi sfaldarsi sull’1-0». Questo significa che il Padova deve segnare prima possibile? «Non direi, ci servirà anzi grande attenzione sino all’ultimo secondo. Voglio vedere un Padova agguerrito e consapevole della propria forza. La parola passa al campo: dimostriamo che il lavoro di questa settimana è servito».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Abbiamo tanta voglia di metterci alle spalle questo brutto periodo», ammette il tecnico biancoscudato, partito ieri pomeriggio con la squadra alla volta della Brianza. «Partiamo con grande fiducia, con la voglia di rialzarci e la consapevolezza che, per uscire da questa situazione, dobbiamo comportarci da professionisti, e mettere sul campo quello che nelle ultime due gare ci è mancato. Questa mattina, uscendo di casa, per puro caso mi è capitata tra le mani una sciarpa con su scritto: “Se non la ami quando perde, non amarla quando vince”. E in questa frase c’è tutto quello che penso». È un messaggio che rivolge a qualcuno in particolare? «No, è la convinzione che mi porto dentro in questo momento. È facile avere fiducia nella squadra quando si vince, io adesso ce ne ho anche di più: il gruppo è nuovo e sta cercando di calarsi in un campionato importante, tutti dobbiamo cercare di stare più vicini e onorare i nostri colori». La squadra ha accusato il colpo delle ultime due gare-no? «Non credo proprio, assolutamente. In questa situazione ci dev’essere massima fiducia e consapevolezza nelle nostre capacità, ma tutti devono dare qualcosa in più e uscire stremati dal campo. Se nelle ultime due settimane non abbiamo fatto punti significa che, al di là dei meriti di altri, da parte nostra è mancato qualcosa. E questo basta e avanza per stimolarci a riprendere la marcia».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopo due sconfitte consecutive, c’è bisogno come il pane di punti, è inevitabile. Ma, prima ancora, il Padova deve mostrare una reazione sotto il punto di vista del gioco. Dopo le scoppole contro Sudtirol e Cittadella, la squadra di Parlato si appresta a disputare la seconda gara esterna consecutiva: oggi, alle 15, i biancoscudati fanno visita al Renate, unica formazione insieme alla Pro Patria a non aver ancora vinto nemmeno una gara. Ma lo stadio “Città di Meda”, nell’omonimo paesino della Brianza in cui il Padova ha un solo precedente (nel 2000, in C/2, la formazione di Varrella battè 2-1 il Meda, oggi caduto in Seconda Categoria), non è certo facile terreno di conquista: poche settimane fa vi ha rischiato di scivolare il Cittadella, e tanto basta per fotografare le insidie di una gara agevole solo sulla carta. Con un modulo inedito, il “4-3-3”, e il rientro provvidenziale di Favalli sulla sinistra, Parlato cambia il volto della squadra dopo le ultime due gare negative: Neto Pereira c’è, ma va in panchina, in avanti ci sono Ilari, Altinier e Bearzotti, con Cunico e Petrilli inizialmente a guardare.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Saranno circa 200 i tifosi che occuperanno il settore ospiti dello stadio di Meda per seguire da vicino la gara degli uomini di Parlato. Due i pullman in partenza dalla città del Santo, uno dell’Aicb e uno dei ragazzi della “Fattori”, più numerose auto al seguito. Qui Renate. Tante assenze in casa brianzola: l’allenatore Boldini deve fare a meno dell’attaccante Evans Kondogbia (fratello dell’interista Geoffrey, e in prestito al Renate proprio dalla Beneamata), del difensore Iovine, del mediano Valagussa e della punta Aiman Napoli, tutti per infortunio. Rientrano dopo la squalifica sia Chimenti che Sciacca, che comunque dovrebbero partire dalla panchina, in campo dal primo minuto Ekuban e Valotti nell’attacco del “4-4-2” brianzolo. Fischietto rosa. Sarà la signora Silvia Tea Spinelli, della sezione di Terni, a dirigere l’incontro. Unico fischietto in rosa tra i professionisti italiani, la Spinelli ha iniziato ad arbitrare nel 1991, e nel 2003 è diventata internazionale per il calcio femminile: ha arbitrato nel 2012 i Mondiali Under 20 femminili in Giappone e ad oggi conta più di 75 presenze in competizioni internazionali. Assistenti di linea saranno due toscani: Lorenzo Meozzi di Empoli e Filippo Bercigli di Valdarno.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Favaro; Dionisi, Diniz, Niccolini, Favalli; Mazzocco, Bucolo, Corti; Bearzotti, Altinier, Petrilli.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Dobbiamo giocare con fame e determinazione per ottenere una prestazione importante. La loro è una squadra molto giovane ma ben allenata, ma più che a loro penso a noi e mi aspetto un Padova affamato. Sappiamo e conosciamo i loro punti di forza, in casa se la cavano bene e non sarà certo semplice metterli in difficoltà». All’interno della società sembra esserci una visione ancora univoca sulla questione allenatore. L’amministratore delegato Roberto Bonetto è convinto di avere in mano una squadra da playoff, il direttore sportivo Fabrizio De Poli è rimasto più prudente e ha parlato saggiamente di «campionato da media alta-classifica». E il presidente Giuseppe Bergamin? Ufficialmente non si è sbilanciato, ma chi gli sta vicino conferma come anche la sua sensazione sia quella di avere una squadra attrezzata per competere ai massimi livelli. Difficile tracciare giudizi netti al momento, quel che è certo è che, se di playoff si vorrà ancora parlare, allora non basterà il ritorno di Salvatore Amirante. Ci vorranno ulteriori rinforzi, soprattutto per garantire alternative in tutti i reparti. Il campionato è lungo, la concorrenza è ampia e la piazza, come noto, ha dimostrato di faticare a gestire l’attesa. In estate si parlava di progetto triennale, in un paio di mesi tutto sembra essere cambiato.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Stamattina — esordisce in conferenza stampa Parlato — mi è capitata in mano una sciarpa con scritto “Se non la ami quando perde non amarla quando vince”, penso che queste parole racchiudano tutto. Ci vuole massima fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, dobbiamo uscire dal campo ancor più stremati rispetto alle ultime partite». Dosa e centellina ogni parola, Parlato, anche perché sa che un eventuale nuovo passo falso aprirebbe conseguenze preoccupanti. La squadra sembra un po’ in deficit d’ossigeno, ma più che altro il problema è legato all’età media molto alta della rosa, che impedisce ai protagonisti più attesi di poter scendere in campo tutte le settimane. Ecco perché Cunico verrà accantonato, ma si tratta soltanto di una scelta temporanea, considerato che la fiducia è intatta e il capitano non verrà tenuto in naftalina tanto a lungo. Parlato, peraltro, non ufficializza né il cambio di modulo né tantomeno gli interpreti, ma rispetta non solo a parole il Renate, capace di bloccare alla terza giornata il Cittadella capolista: «Padova più forte sulla carta? Questo è tutto da vedere — ringhia — bisogna dimostrare la propria forza sul campo, non sulla carta…».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La ricetta per provare a rialzarsi è servita: 4-3-3 (a quanto pare), fuori il capitano Cunico e tentativo di raddrizzare la barca dopo due sbandate che fanno paura. Non tanto perché non sia possibile perdere un paio di partite, quanto piuttosto perché quando perdi male, per giunta in un derby come a Cittadella, è chiaro che il contraccolpo sia difficile da assorbire. Il Padova guarda avanti, punta il Renate e oggi pomeriggio a Meda tenterà di riprendere il discorso interrotto due settimane fa. Della squadra apprezzabile e compatta che aveva ottenuto 8 punti nelle prime quattro partite si è persa traccia. E Carmine Parlato, che non rischia il posto ma che deve rialzare un gruppo un po’ frastornato, vuole riprendere in fretta la rotta. Neto Pereira è fra i convocati, ma anche ieri ha svolto lavoro differenziato e con ogni probabilità andrà nella migliore delle ipotesi in panchina. Davanti ci saranno sicuramente Altinier e Bearzotti, l’ultimo ballottaggio è fra Ilari e Petrilli e verrà risolto soltanto in mattinata. Il tecnico campano tiene coperta qualche carta, anche perché Fabiano è squalificato e Diniz è stato rimesso in piedi per necessità nonostante un violento attacco febbrile che venerdì lo aveva messo ko.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (settima giornata, sabato 17 ottobre): Ore 14.00: Pordenone-SudTirol. Ore 15.00: Bassano-Alessandria, Mantova-Lumezzane, Pro Patria-Cuneo, Renate-Padova (a Meda). Ore 17.30: Cittadella-Giana Erminio, Cremonese-AlbinoLeffe, FeralpiSalò-Reggiana, Pavia-Pro Piacenza.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano e Cittadella 14, Pavia e Reggiana 12, FeralpiSalò 11, Alessandria, Pordenone e SudTirol 10, Giana Erminio e Lumezzane 9, Padova 8, Cremonese 7, Pro Piacenza 6, Mantova 5, AlbinoLeffe, Cuneo e Renate 3, Pro Patria 0.
Ore 08.26 – Lega Pro Girone A, risultati e marcatori della sesta giornata: Lumezzane-Pro Patria 2-1 (Montini (Pp) al 7′ pt, Barbuti (Lu) su rigore al 13′ pt, Varas (Lu) al 36′ st), Cuneo-Mantova 1-0 (Cavalli (Cu) su rigore al 47′ pt), SudTirol-FeralpiSalò 0-0, AlbinoLeffe-Pavia 1-2 (Ferretti (Pv) al 19′ pt, Kanis (Al) al 31′ st, Ferretti (Pv) al 45′ st), Giana Erminio-Bassano 2-2 (Rossini (Ge) al 28′ pt, Iocolano (Bs) al 38′ pt, Romanini (Ge) al 40′ st, Germinale (Bs) su rigore al 45′ st), Pordenone-Cremonese 1-1 (Mandorlini (Pn) al 8′ pt, Forte (Cr) al 30′ st), Pro Piacenza-Alessandria 0-4 (Bocalon (Al) al 25′ pt, Boniperti (Al) al 42′ pt e al 45′ pt, Bocalon (Al) al 27′ st), Cittadella-Padova 3-1 (Iori (Ci) su rigore al 27′ pt, Altinier (Pd) su rigore al 15′ st, Pascali (Ci) al 22′ st, Litteri (Ci) al 30′ st), Reggiana-Renate 4-0 (Arma (Re) al 8′ st, Bruccini (Re) al 13′ st, Siega (Re) al 28′ st e Angiulli (Re) al 42′ st).
Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
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E’ successo, 17 ottobre: rifinitura per i Biancoscudati, presenti sia Diniz che Neto Pereira.