Vicenza vicino alla cessione? La reazione della tifoseria biancorossa, alle prese più volte in passato da cessioni date per concluse e poi invece mai concretizzatesi, è stata molto composta e un po’ tutti si sono allineati dietro ad una comprensibile prudenza, in attesa che l’operazione entri nella fase decisiva. Nei mesi scorsi il punto chiave sembrava essere la rateizzazione dell’Iva, cioè il portare da cinque a vent’anni le rate dei pagamenti dei circa sette milioni dell’imposta non versata nei termini previsti. C’è grande fiducia per una risposta positiva che allunghi ad almeno quindici anni la spalmatura del pagamento, cosa che permetterebbe di avere un costo medio annuo più basso di circa un milione di euro. Una mossa che concederebbe ossigeno ai soci di Vi.Fin. qualora decidessero di acquisire la maggioranza del Vicenza calcio, andando ad impostare una gestione dei conti societari molto più oculato della precedente che ha portato la società berica ad avere un debito di oltre 14 milioni di euro ridotto nell’ultima stagione di circa 3 milioni. Le scelte che Vi. Fin. ha attuato per rilanciare la società berica sono state visibili anche al Menti dove i distinti si sono «rifatti il look» grazie allo sponsor Macron, ed è in atto una miglioria generale dello stadio. Vi. Fin., insomma, conferma con i fatti quello che da tempo ha anticipato a parole, cioè di voler acquisire la maggioranza del Vicenza. Ma di problemi da superare ce ne sono ancora, in primis la situazione del centro tecnico di Isola Vicentina con la necessità di trovare un’intesa con la River Srl (che ha acquisito dal Vicenza i campi di gioco) e con la Sporting Srl dell’ex presidente del Vicenza Aronne Miola, che ha la proprietà degli immobili. Un centro che di affitto costa oltre 40mila euro al mese: se vengono aggiunti i costi di gestione si capisce come il costo sia decisamente elevato, tanto che Vi. Fin. starebbe studiando concretamente la possibilità di creare un centro tecnico nuovo di zecca a Vicenza lasciando così Isola Vicentina. Tanti progetti ed idee, che però non potranno concretizzarsi finché non ci sarà il «nero su bianco» nel passaggio di proprietà da Finalfa, presieduta da Sergio Cassingena, a Vi. Fin. «Non ci crederemo finché non sarà ufficiale – dice Mattia Tecchiato dei “Magnagatti Vicenza” – troppe volte in passato ci siamo illusi e quindi, in questo momento, quello che si legge non ci tocca più di tanto. Di sicuro siamo favorevoli al cambio di proprietà perché con la gestione Cassingena il Vicenza calcio ha collezionato tre retrocessioni in dieci anni, con l’aggravante di un bilancio con tanti milioni di debiti. E chi arriverà a reggere il timone societario dovrà mostrare di avere programmi seri per riportare il Vicenza dove merita». Sulla stessa linea è anche Angelo Barbaro, presidente del Club «Prime Uve» e consigliere del centro di coordinamento clubs biancorossi. «I tifosi del Vicenza stanno seguendo la situazione in attesa di capire cosa accadrà, perché di parole ormai siamo tutti stanchi. Se ci sarà il cambio di proprietà, è importante che chi arriverà riesca ad avere un dialogo sincero e costruttivo con la tifoseria, che abbia un progetto serio da sviluppare. Se accadrà questo la tifoseria sarà al fianco della eventuale nuova proprietà, vi assicuro che i tifosi del Vicenza non aspettano altro». Insomma, grande attesa tra gli appassionati biancorossi. L’impressione è che non manchi molto per il «botto».
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Vicenza)