Cosa fa più paura? L’emergenza in alcuni reparti o la brutta figura di una settimana fa? Difficile capire cosa passi nella mente di Carmine Parlato nelle ultime ore che precedono il derby di domani sera: la prima sfida al Cittadella dell’allenatore biancoscudato non nasce sotto i migliori auspici, ma il tecnico partenopeo non è il tipo da fasciarsi la testa. I punti in classifica sono gli stessi, anche se i granata hanno una gara da recuperare, e il Padova studia avversario e contromisure. Con un’ipotesi, dopo la debacle con il Sudtirol, che sta prendendo piede ogni giorno di più: quella di schierare i quattro difensori “vecchi” e di arginare così la forte spinta laterale della squadra di Venturato. Difesa d’esperienza. Diniz, Fabiano, Niccolini e Dionisi: al 95 per cento, sarà questa la retroguardia che domani sera difenderà la porta di Favaro (o Petkovic, nel caso in cui il tecnico decida di rischiare il portiere serbo, comunque pronto al rientro). Il cinque per cento che rimane, invece, rappresenta le possibilità che Favalli recuperi per essere in campo dal primo minuto, al momento risicatissime.
Quel che è certo è che Anastasio, dopo la brutta prova offerta sabato, siederà in panchina, ma alla base di questa decisione non c’è una ragione meramente di rendimento. Il Cittadella sugli esterni vola, è sulla velocità nelle fasce laterali che ha sin qui costruito le sue miglior prestazioni. Ed è per questo che Parlato pensa di tappare i rifornimenti ai due attaccanti granata con lo spostamento sulle corsie esterne dei due difensori più veloci che ha a disposizione, ovvero proprio Diniz e Dionisi. Un bel vantaggio rappresentato certamente dalla squalifica del gioiellino Jallow, ma Venturato ha a disposizione degni sostituti (leggi Minesso) e Parlato, che abitualmente guarda molto all’avversario prima di scegliere l’undici di partenza, non lascerà di certo nulla al caso. Il modulo non cambia. Nel complesso sarà un accorgimento solo di uomini: il modulo di gioco utilizzato nelle prime cinque gare di campionato non dovrebbe cambiare.
Il 4-2-3-1, con la coppia Corti-Bucolo davanti alla difesa, sarà quasi sicuramente confermato: il Cittadella ha in mediana due palleggiatori di tutto rispetto, l’ex Manuel Iori su tutti, e piazzare uomini di corsa e di temperamento a disturbo della verticalizzazione granata diventa per il Padova una contromisura indispensabile. In avvio d’azione toccherà ai tre trequartisti cercare di ostacolare la manovra del Cittadella, mentre con la palla al piede, viceversa, il Padova potrebbe avere un leggero vantaggio. Il punto debole. Se c’è una caratteristica che il Cittadella rischia di pagare, è nella coppia di centrali di difesa: Scaglia e Pascali, tecnicamente preparati, pagano qualcosa in termini di velocità. Ed è per questo che Altinier, abilissimo a buttarsi negli spazi, potrebbe trovare varchi importanti se Cunico e i due esterni (presumibilmente Ilari e Petrilli) riusciranno a rifornirlo a dovere. L’attaccante mantovano, ex della gara, ieri pomeriggio non si è allenato in via precauzionale per un leggero affaticamento dovuto all’amichevole di mercoledì a Casalserugo.
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)