Live 24! Padova-SudTirol, -3: rientrano in gruppo Dionisi, Niccolini e Favalli

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Ore 21.00 – (Corriere delle Alpi) Marta Bettina è il fuoriquota in più del Belluno. Complice l’infortunio di qualche compagno il ragazzo, classe 1998, di origini cadorine, non ha perso tempo e ha colto al balzo le occasioni che mister Vecchiato gli ha offerto. Non ha perso tempo e ha colto l’occasione per mostrarsi in serie D con prestazioni convincenti e un gol. Il giocatore nasce nelle giovanili del San Pietro, per poi passare al Dolomiti e tornare successivamente alle origini in Seconda categoria. Due anni fa Marta Bettina è sbarcato al Belluno giocando un anno con gli allievi sperimentali e il secondo con quelli elite. Adesso è a tutti gli effetti un giocatore della prima squadra. «Non mi aspettavo di essere impiegato così tanto in questo inizio di stagione – commenta il giovane Marta Bettina – sono soddisfatto e penso di essermelo meritato. Il mio ruolo naturale sarebbe la prima punta, dove ho sempre giocato, ma è normale che in prima squadra si giochi dove c’è bisogno. Rubare il posto al Cobra? La vedo una cosa abbastanza difficile – spiega sorridendo Alessandro – ma da lui posso imparare i movimenti in campo e tante altre cose». Dopo una partenza con il freno a mano tirato è arrivata la prima vittoria. «Siamo stati bravi a non perdere mai la fiducia in noi stessi. Non c’è un motivo per il quale non riuscivamo a vincere, ci sono girati sicuramente male alcuni episodi. Per fortuna però adesso ci siamo sbloccati. Segnare in serie D? È stato molto emozionante, spero di farne altri. Per quanto riguarda la partita contro il Montebelluna abbiamo meritato di vincere. Sull’1-0 abbiamo più volte sfiorato il raddoppio creando più occasioni dei nostri avversari». Oggi il comunicato sulla squalifica di Simone Bertagno. Non c’è dubbio che il centrocampista del Belluno prenderà una giornata per il fallo commesso domenica contro il Montebelluna, che gli è costato il rosso diretto, ma bisognerà capire la severità del giudice sportivo. Lo stesso giocatore dopo il match aveva dichiarato di aspettarsi due giornate e oggi sarà il giorno della verità. Se così fosse il metronomo del Belluno sarebbe costretto a saltare il derby in trasferta contro il Ripa Fenadora, previsto per il week end del 10-11 ottobre. Il Mestre esonera Feltrin. Il prossimo avversario del Belluno ha comunicato di aver sollevato dalla carica il proprio tecnico. Al suo posto è stato annunciato l’arrivo di Tiozzo, ex Delta.

Ore 20.30 – (La Provincia Pavese) E’ pesante il bilancio degli infortuni a Mattia Marchi e Stefano Del Sante, entrambi infortunatisi domenica scorsa a Cuneo nel corso del primo tempo della gara poi vinta dagli azzurri in rimonta. Per loro una lunga assenza: Marchi ha riportato una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia destra, mentre Stefano Del Sante una lesione di secondo grado al semitendinoso della coscia sinistra. Lo staff medico azzurro non si è sbilanciato sui tempi di recupero, ma secondo l’entità per entrambi si può pensare ad uno stop di almeno un mese. Ci si aspettava uno stop importante, ma i tempi di recupero sono più ampi di quanto prevedibile per la serietà degli infortuni muscolari di entità piuttosto seria per entrambi gli attaccanti azzurri. E’ chiaramente un’emergenza offensiva per mister Marcolini che per almeno un mese dovrà fare a meno di due degli elementi del suo attacco ed ha i numeri contati. Quella che sembrava una rosa ampia, purtroppo per il contemporaneo infortunio di due pedine dello stesso reparto d’attacco, è diventata ora ridotta ai minimi termini. Per fortuna almeno domenica scorsa si è registrato il ritorno in campo di Andrea Ferretti dopo un lungo stop e a lui verrà con tutta probabilità affidata nuovamente una maglia da titolare a fianco di Cesarini. Viste le assenze di Marchi e Del Sante verrà gettato subito nella mischia un Ferretti che ha bisogno di giocare per ritrovare la migliore condizione dopo l’assenza durata alcune settimane con il conseguente forfait nelle prime tre giornate di campionato.

Ore 20.10 – (La Provincia Pavese) Alessandro Cesarini e Andrea Ferretti hanno rinnovato il loro contratto coin il Pavia. Nel pomeriggio di ieri, e alla presenza di Jiaying Cai, moglie del Presidente Xiadong Zhu, i due attaccanti azzurri hanno firmato un prolungamento triennale dei rispettivi contratti. La nuova scadenza è dunque fissata al 30 giugno del 2018. Intanto si apre una settimana dall’alto del secondo posto in classifica per il Pavia. «Ci prendiamo assolutamente di buono il risultato ottenuto a Cuneo – ammette il centrocampista Tommaso Bellazzini – Abbiamo fatto una partita di sofferenza soprattutto nel primo tempo per merito degli avversari. Poi si è fatto a mio avviso un ottimo secondo tempo con una buona reazione e con quel pizzico di fortuna che alla fine ci ha permesso di vincere». Da Cuneo si torna con la consapevolezza che ogni gara riserva incognite e difficoltà. «Mi sembra che questo avvenga ormai in tutti i campionati, anche di categoria superiore o addirittura in Europa. Occorre avere sempre un atteggiamento propositivo e una grande voglia di vincere per portare a casa dei punti». Bellazzini si può proporre nell’emergenza offensiva come una soluzione in attacco. «Nasco giocatore più offensivo della posizione dove attualmente sono impiegato: se ci fosse bisogno non ci sarebbero problemi ad aiutare un reparto oggi rimaneggiato. Questo lo deciderà il mister anche perché siamo tutti a disposizione per cercare di mettere la squadra nelle migliori condizioni possibili per andare in campo sabato». Sabato a Pavia alle 17,30 arriva il Cittadella, che per Bellazzini rappresenta una bella fetta della sua carriera. Tre anni e mezzo in serie B con la maglia dei veneti. «Ho ricordi molto belli e sarà una partita particolare per me. La prima è stata una stagione soddisfacente, poi il rapporto si era un po’ incrinato perché dovevo passare a squadre importanti, quindi la società decise di non farmi partire vendendo altri tre-quattro giocatori ed investendo su di me che ero più giovane rispetto a questi miei compagni. Quando un giocatore non sta più volentieri in un posto i risultati vengono meno. Gli anni successivi al primo furono meno positivi, ma comunque ricordo bene quest’avventura a Cittadella». Sulla carta dopo la retrocessione dalla serie B i veneti sono indicati tra i possibili protagonisti per la lotta al vertice. «Secondo me arriverà tra le prime tre posizioni alla fine del campionato perché è una squadra di giocatori forti e io conosco la mentalità del posto, che è quella giusta per affrontare tutte le gare. Sarà quindi sicuramente una partita difficile. Sulla carta il Cittadella è la squadra più forte rispetto a quelle che abbiamo incontrato finora».

Ore 19.40 – (Gazzetta di Reggio) Il volto nuovo è quello di Danny Pappoe, centrale difensivo nato ad Accra ma dalla doppia nazionalità (inglese e ghanese), un classe ’93 cresciuto nelle giovanili del Chelsea che è alla prima esperienza fuori dal Regno Unito. Il giocatore è a Reggio in prova, già ieri era presente ai campii ma non ha potuto allenarsi coi compagni per la mancanza della visita medica. Sol crampo per Frascatore mentre per Nolè occorrerà attendere l’esito dell’ecografia.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) «Siamo stati sfortunati sul tiro di Arma e sulla ribattuta di Nicholas (Siega, ndc), ma abbiamo concesso poco alla Giana Erminio». Dario Maltese prova a guardare il bicchiere mezzo pieno, dopo il pareggio a reti bianche con la formazione di Gorgonzola; il solo punto guadagnato, però, è una mezza delusione sia sul piano pragmatico della classifica che del gioco espresso. E’ stata una Reggiana poco incisiva in attacco? «La Giana si è chiusa molto bene in difesa e noi non abbiamo trovato i soliti passaggi tra le linee. E’ stata una prova di squadra molto sufficiente, a mio avviso. Potevamo vincerla, c’è rammarico e anche dentro lo spogliatoio nessuno parlava a fine partita». Mister Colombo sostiene che questo 0-0 servirà a tenere tutti con i piedi per terra… «Personalmente, sono uno che non fa molti voli pindarici. Nessuno pensa di essere un fenomeno, tutti siamo con i piedi per terra e tutti abbiamo un obiettivo. Se i risultati non arrivano, dobbiamo stare calmi e lavorare bene. Questo è un girone duro, tutte sono all’altezza». Il cross, questo sconosciuto? «Ne abbiamo messi di palloni in mezzo… Magari non bene, è vero. Cerchiamo di supportare Arma e di giocare per lui, non ci siamo riusciti stavolta». L’unico pallone giocabile gliel’ha dato lei, in occasione della traversa. «Gliel’ho messa in profondità, poteva andare meglio». Come si spiega il calo di un centrocampo che l’anno scorso era il reparto migliore? «Io cerco di fare del mio meglio. Non credo nemmeno che gli altri siano in calo. Tuttavia non è facile giocare contro una squadra che sa chiudersi bene. Non penso si debba sminuire il lavoro mio e dei miei compagni». Cosa non funziona ancora in questa Reggiana? «Secondo me dobbiamo cercare di sfruttare al massimo le qualità di Arma. E’ bravo sulle palle alte, ne abbiamo messe tante ma con poca precisione». Manca cattiveria agonistica? «Col Giana siamo stati poco aggressivi sulle seconde palle. Nel secondo tempo siamo calati in questo aspetto. Ci dobbiamo rimboccare le maniche, ma non possiamo che migliorare». Designazioni arbitrali: Mantova-Reggiana in programma sabato sera sarà diretta da Stefano Giovani di Grosseto coadiuvato da Francesco Rossini di Padova e Davide Marcolin di Schio.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) La Reggiana s’interroga su un avvio di campionato ad andamento un poco lento, non in sintonia con le attese, le aspirazioni dell’ambiente. «A caldo- dice il difensore Alessandro Spanò – si possono fare riflessioni affrettate, dettate dal momento. Per me quella dell’altra sera non è stata una prestazione negativa, certo c’è rammarico per il risultato, ma come squadra non abbiamo mai perso d’intensità, la concentrazione l’attenzione sono state massime per tutto il match, non abbiamo rischiato praticamente mai». Ed allora da dove vengono le difficoltà? «In campo ci sono anche gli avversari, e poi il calcio vice di episodi, se la traversa di Arma od il tiro di Giannone fossero entrati saremmo a parlare di un’altra partita. Forse nel finale avremmo dovuto cercare maggiormente il nostro centravanti con palloni lunghi, assisterlo meglio». Nell’analisi dell’allenatore a volte eravate messi male, tanto da esporvi alle ripartenze dell’avversario… «Rispetto le opinioni, ma per me abbiamo concesso poco o nulla, se non sbaglio un colpo di testa di Gasparroni, in precedenti occasioni ed altre partite abbiamo rischiato di più e poi se in quattro gare abbiamo subito solo 2 reti vuol dire che la fase difensiva la sappiamo interpretare bene». Non viene anche a voi il dubbio che rispetto alla stagione scorsa manchi la spinta sulle corsie esterne di Mignanelli ed Andreoni? «Con i due dell’anno scorso c’era maggior intesa, in diversi avevamo già giocato assieme alla Pro Patria, bisogna dare ai nuovi il tempo di inserirsi e poi sono giocatori con caratteristiche diverse, è inutile guardare indietro, il passato è andato, bisogna pensare al presente ed al futuro». Sabato c’è il match di Mantova, avrete di fronte due elementi che a Reggio conoscono bene come Ruopolo ed Anastasi , prestanti fisicamente e forti nel gioco aereo…. «I centimetri non mi spaventano, l’abbiamo dimostrato, anche Bruno è alto ed esperto ed io e Sabotic l’abbiamo tenuto benissimo. Ruopolo è un amico ed un ottimo elemento, massimo rispetto, sarà bello e difficile da affrontare , ma sapremo farci trovare pronti. Io almeno spero in una settimana, dal punto di vista fisico, meno tribolata di quella che ha preceduto la partita con il Giana». Già si sentono alcuni mugugni, Spanò resta ottimista ? «Ci mancherebbe altro, siamo soltanto alla quarta giornata, il campionato è lungo, ho consapevolezza che abbiamo dei valori e che prima o poi verranno fuori».

Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) I biancorossi ieri mattina hanno continuato sui campi del Te la preparazione in vista del derby di sabato sera (ore 20.30) al Martelli con la Reggiana. Ai box resta il solo Manuel Scalise, che sta smaltendo uno stiramento al polpaccio. Il mediano Puccio e l’attaccante Momentè sono invece rientrati in gruppo, anche se Puccio nel finale della seduta si è fermato avvertendo un po’ di dolore al piede (è reduce da una lesione ossea). A parte hanno invece lavorato Caridi e Gavazzi, il primo alle prese con una forte contusione alla coscia e il secondo con un’infiammazione tendinea. Caridi tornerà in gruppo già oggi, Gavazzi si aggregherà domani: entrambi, salvo sorprese, saranno dunque disponibili per la gara contro la Reggiana. Ieri mister Maspero ha prima fatto lavorare i suoi su pressing e possesso palla al Laterale Te “Massimo Paccini” e poi ha fatto giocare una partita a ranghi misti sul Centrale Te “Dante Micheli”. In vista di sabato è probabile che il Mantova torni al modulo tattico 3-4-1-2 ma è ovviamente ancora presto per avere indicazioni sulla formazione. Di certo crescono le quotazioni di Anastasi in prima linea. Oggi è in programma un’altra seduta mattutina.

Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) I due gol segnati domenica a Cremona sembrano quasi un messaggio lanciato alla loro ex squadra in vista del derby di sabato. Francesco Ruopolo e Valerio Anastasi potrebbero infatti guidare l’attacco biancorosso all’assalto della Reggiana, club in cui hanno militato nel recente passato. Ruopolo ha tolto la maglia granata soltanto la scorsa estate e il suo è stato un addio al vetriolo. Non a caso in questa settimana “Ciccio” viene tenuto dalla società in silenzio stampa. Ciò che doveva dire, del resto, l’aveva dichiarato ai media emiliani meno di due mesi fa. «Mi sono sentito abbandonato. Dopo un’annata da capitano dove ho cercato di tirare il gruppo, non ricevere nemmeno uno straccio di telefonata o di sms… È stato poco professionale. Avrebbero potuto dirmi che non rientravo più nei piani. Non ricevere nemmeno un ringraziamento mi ha fatto male». E ancora: «Dopo la presa in giro del mio rinnovo “che sarebbe stato una formalità”, non mi sarei mai aspettato di non ricevere nemmeno una telefonata. Per come mi hanno trattato, di certo non li abbraccerò volentieri se li vedo». Dichiarazioni alle quali la società granata aveva risposto a stretto giro di posta. E che hanno lasciato il segno. Tant’è che proprio lunedì per Reggiana-Giana Erminio il club emiliano ha cestinato un accredito richiesto a nome dell’attaccante biancorosso. Aspettando Ruopolo, che parlerà verosimilmente sul campo, ecco l’altro ex Valerio Anastasi, che invece con la Reggiana si è lasciato due estati fa senza rancore: «Lì mi sono trovato benissimo – spiega l’attaccante biancorosso -, a fine anno non mi hanno riscattato ma siamo rimasti in buoni rapporti. Detto questo, sabato a noi servono i tre punti come il pane e dunque, che di fronte ci sia la Reggiana o un’altra squadra, non mi interessa proprio». Anastasi ha ritrovato il sorriso dopo mesi difficili, caratterizzati da numerosi acciacchi: «Sì – sorride -, ho avuto tanti problemi e non riuscivo ad allenarmi con continuità. Adesso, toccando ferro, da tre settimane sto lavorando bene e dunque la condizione ne beneficia. Sono felicissimo di essere riuscito domenica a dare una piccola scossa alla squadra segnando un gol all’inizio del secondo tempo: quella di Cremona è stata una grande rimonta e il pareggio per come è arrivato ci ha dato molto entusiasmo». E in più si è vista subito l’intesa fra Ruopolo e Graziani, di cui entrambi avevano parlato più volte in estate, appena approdati al Mantova: «Sì, con Ciccio mi trovavo alla grande già alla Reggiana – ribadisce Anastasi -. Lui fra l’altro è un attaccante generoso, che preferisce a volte l’assist al gol: domenica l’ha dimostrato, perché avrebbe potuto tirare e invece mi ha dato una palla da spingere soltanto in rete. Gran parte del merito del gol è suo. In coppia possiamo far bene, speriamo di poter dare una mano alla squadra anche in altre circostanze». Per quanto riguarda la situazione complessiva del Mantova, Anastasi è più che fiducioso: «Credo che questa squadra, per tanti motivi, potrà soltanto crescere. Anche perché bisogna tener conto che presto rientreranno giocatori importanti come Puccio e Momentè e la condizione di tutti migliorerà con il lavoro». La cosa più importante, secondo l’attaccante biancorosso, è però quella di sbloccarsi a livello psicologico: «A mio avviso è proprio sotto il profilo mentale che dobbiamo fare dei grossi passi in avanti. E penso che il derby di Cremona possa aiutarci a trovare convinzione nei nostri mezzi. Finora – aggiunge Anastasi – siamo riusciti a esprimerci al meglio soltanto quando siamo andati sotto e ci siamo resi conto di non aver più nulla da perdere. Si è visto con il Pordenone e anche a Cremona. Se riusciremo a entrare in campo con la testa più libera, faremo sicuramente un salto di qualità importante». I tifosi non aspettano altro, magari proprio a partire dal derby con la Reggiana.

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Amichevole oggi alle 19 a Porcia, sul rettangolo di via Mamaluch, per il Pordenone che sta preparando la trasferta di sabato dalla Pro Patria. Arbitrerà Sprezzola di Mestre. Bruno Tedino farà scendere in campo i ramarri che non erano presenti domenica nel match al Bottecchia con il Renate (Pederzoli in testa), quelli che hanno giocato di meno e i giocatori al rientro dagli infortuni (Finocchio e Gulin). L’avversario sarà il S.A. Porcia (Promozione) dell’ex Da Pieve. Tornando alla gara pareggiata con il Renate, Tedino ammette le difficoltà incontrate dai suoi. «La mia – premette – è una squadra agile e veloce. Soffre gli avversari muscolari come i lombardi, che sanno stare chiusi, per poi colpire alla prima occasione. Noi siamo stati attenti, ma senza rinunciare. Abbiamo provato a vincerla, senza riuscirci, costruendo 4-5 occasioni. Se almeno una si fosse trasformata in gol, la prestazione sarebbe stata ingigantita. Vincere – l’allenatore annusa un po’ di delusione – è difficile per tutti, anche per le squadre meglio attrezzate di noi. Abbiamo dei limiti e lo sappiamo. Non siamo partiti per vincere il campionato, come pensa qualcuno, ma per salvarci». Qualcuno chi? «È un qualcuno generico – è pronto a rispondere il mister -. Nessun riferimento particolare». Sabato alle 15 a Busto, dove rientrerà il faro Pederzoli, niente doppia punta. Tedino ripresenterà probabilmente le due ali vere.

Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) Sgambata d’allenamento stasera per il Pordenone, che affronta in via Mamaluch a Sant’Antonio il Porcia di Tita Da Pieve, ex portiere e tecnico neroverde (il via alle 19). Un obiettivo per Bruno Tedino: «Dare un minutaggio sostanzioso a chi sinora ha trovato meno spazio», dice il trainer. Quindi scenderanno in campo Talin, De Agostini, Gregoris, Baruzzini, Buratto, Filippini, Finocchio, Savio, Gulin, che proveranno a mettere in difficoltà l’allenatore nelle scelte della formazione da schierare con la Pro Patria. I neroverdi si alleneranno comunque domani, sia al mattino sia al pomeriggio: il lavoro sarà suddiviso in tre tranche. Ieri, intanto, seduta pomeridiana “normale”, a cui hanno preso parte tutti fuorché De Cenco. Il centravanti brasiliano ha lavorato a parte, alternando corsa e streching. La sua presenza non sembra tuttavia in dubbio per Busto Arsizio. Prevendite attive da ieri, a proposito, solo on-line all’indirizzo www.bookingshow.com (prezzi a partire da 10 euro). L’arbitro del match sarà Nicolò Sprezzola di Mestre, che ha già diretto i neroverdi questa stagione nella recente gara di coppa Italia col Mantova.

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Una Lega Pro con tre sole retrocessioni, cioè una per girone: è ciò che chiedono Prato, Lumezzane, Tuttocuoio, Melfi, Catanzaro, Paganese, Fidelis Andria, Albinoleffe e Pontedera. Le nove società, infatti, vogliono che sia annullata la delibera del presidente federale del 4 settembre scorso, atto con il quale si elencava e individuava i criteri di retrocessione per il campionato di serie C 2015-2016. Nel documento si stabiliva che sono tre le squadre a dover scendere di categoria al termine della stagione per ogni gruppo, nove in totale. I club ricorrenti, invece, sostengono che sia soltanto una (per tre) a dover retrocedere in serie D, in modo tale da ripristinare il format originale a 60 società al via della serie. Il ritorno all’antico così si completerebbe con le nove promozioni dalla serie D. Le società così si appellano al Collegio di garanzia del Coni, che dovrà dire la sua relativamente al caso. Difficile che si accolga il ricorso, certo è che una possibilità esiste e avrebbe delle conseguenze ben precise: non si disputerebbero i play-out e in Interregionale scenderebbe soltanto l’ultima classificata. Il campionato potrebbe perdere così interesse già alle prime battute del girone di ritorno, se non addirittura prima qualora emergesse una squadra-materasso. Ipotesi, niente di certo. Di sicuro c’è che il Pordenone, ora, è sesto in classifica con 6 punti assieme a Cremonese, Alto Adige e, da lunedì sera, alla Reggiana: gli emiliani hanno infatti pareggiato in casa per 0-0 con la Giana Erminio, salita così a quota 8 in compagnia del Padova. Il quadro del girone è praticamente completo, manca soltanto una gara. Si tratta di Cittadella-Pro Patria, partita valida per la seconda giornata, che sarà recuperata il 14 ottobre (si sarebbe dovuta giocare il 13 settembre).

Ore 16.35 – Flash di Carmine Parlato sulla situazione degli acciaccati: “Ilari, Niccolini, Dionisi e Favalli sono rientrati in gruppo. Per quanto riguarda gli infortunati Neto Pereira e Petkovic stanno facendo un lavoro a parte di recupero, le sue condizioni vanno valutate di giorno in giorno ma credo che Petkovic possa farcela per sabato. Altinier? Ha corso per conto suo perché aveva bisogno di un lavoro diverso rispetto agli altri, ma domani rientra a pieno regime”.

Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto in corso.

Ore 15.30 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo Dionisi, Niccolini e Favalli. Corsa a parte per Altinier, assenti Petkovic e Neto Pereira.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento dopo aver effettuato la foto ufficiale.

Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Tocca al «Venezia due», ma senza Barreto, il compito di superare il preliminare di Coppa Italia. Oggi (ore 15) i ragazzi di Paolo Favaretto sfidano i veronesi del Villafranca, in trasferta essendo stata accettata l’inversione del campo chiesta dalla società lagunare. Nelle prime 5 giornate di campionato i titolari hanno ampiamente fatto la loro parte conquistando altrettante vittorie, oggi quindi Favaretto ne farà riposare più di qualcuno in vista dei 90’di domenica a Montebelluna (ore 15 stadio San Vigilio), mettendo così alla prova chi finora si è visto poco o nulla. Qualche intoppo non manca, Barreto e Maccan sono ko per malanni muscolari, Cernuto ha l’influenza, i giovani Seno, Cangemi e Cantini indisponibili. Nel 4-3-1-2 tra i pali toccherà a D’Alessandro (con Bortolin o Vicario come vice), in difesa Di Maio, Luciani, Busatto e Marco Modolo (convocato anche suo fratello e pariruolo Davide, juniores classe ’98); in regia spazio a Soligo con Malagò e Acquadro interni, in avanti Carbonaro e Innocenti con Callegaro trequartista. Precettati per la trasferta anche Serafini, Beccaro, Calzi, Fabiano, Gualdi, Ferrante e Galli. Ad attendere gli arancioneroverdi un avversario che non sembra poter impensierire: il Villafranca in campionato (lo scorso anno da matricola si salvò senza affanni) è ultimo nel girone D con 2 soli punti all’attivo, conquistati nelle ultime due uscite e dopo 4 ko di fila compreso l’onorevole 2-1 al Tardini di Parma dopo esser passato in vantaggio. ABBONAMENTI – È di 786 tessere il dato finale della campagna abbonamenti per la serie D del Venezia, superiore a tutti e tre gli ultimi campionati di Lega Pro (629 nel 2012/13, 480 nel 2013/14, 571 nel 2014/15). In dettaglio 100 sono gli abbonati in tribuna centrale, 473 in laterale e 213 in curva. TIFOSI – Nelle scorse settimane aveva preso le distanze dal nuovo corso societario, ora invece l’Associazione Venezia Clubs presieduta da Luigi Carbon fa retromarcia: «Pur essendo in disaccordo con la decisione di voler continuare con l’arancioneroverde a scapito del neroverde, interpellati tutti i nostri club abbiamo comunque il piacere di continuare ad esporre i nostri striscioni al Penzo per sostenere il Venezia Fc».

Ore 14.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia torna in campo oggi a Villafranca Veronese (ore 15) per il turno preliminare di Coppa Italia. Un’occasione buona soprattutto per dare spazio a chi, fino ad ora, ha visto poco il campo. E’ il caso di Matteo Malagò, che all’attivo ha una presenza da titolare (con il Monfalcone) e che punta sul turn over per dare il suo contributo. «Spero di esserci, certamente — conferma il centrocampista arancioneroverde — ma non scalpito, sono sicuro che tutti noi avremo spazio, chi prima o chi dopo. E poi il Venezia sta vincendo, questo è ciò che conta». Capolista a punteggio pieno, la squadra di mister Favaretto deve ora fare i conti più che altro con i cali di tensione. «E’ questo il pericolo principale, potrebbe essere la nostra debolezza — conferma Malagò — ma il mister è molto bravo a tenerci sempre in tensione. E anche il direttore Perinetti ci ricorda sempre questo concetto». La squadra è affiatata, il gruppo funziona: «Anche questo è un punto a nostro vantaggio. Oltre ad avere tanti giocatori di categoria superiore, il fatto di aver subito trovato l’intesa tra i compagni è molto importante, ci sta aiutando ulteriormente». E adesso si aspetta l’arrivo della proprietà made in Usa: «Siamo molto curiosi, aspettiamo di conoscerli. Ma da questo punto di vista — chiude Malagò — siamo tranquilli, il direttore ci ha sempre dato molta fiducia su questo aspetto». Oggi Favaretto dovrà fare a meno di alcuni giocatori acciaccati. Mancheranno Barreto e Maccan, ieri si sono sottoposti a risonanza (postumi di alcuni colpi rimediati domenica) il cui esito sarà noto oggi. Assenti anche Cernuto per influenza, Cangemi (ieri si è allenato a parte) e Cantini per problemi familiari. Tra i convocati anche Davide Modolo, fratello di Marco, junior aggregato alla prima squadra. Arrivato il dato definitivo degli abbonamenti: sono 786, di cui 100 in tribuna centrale, 473 laterale e 213 in curva sud. Lo scorso anno in Lega Pro erano stati 571, di cui 127 in curva. Questa la probabile formazione oggi: (4-3-3) D’Alessandro; Di Maio, Luciani, Modolo, Busatto; Soligo, Callegaro, Malagò; Serafini, Innocenti, Carbonaro. All. Favaretto.

Ore 14.10 – (La Nuova Venezia) Obiettivo Coppa Italia per il Venezia. Si parte da Villafranca Veronese, dove il Venezia di Paolo Favaretto conquistò il primo punto (2-2, gol di Segato e Corazza) nella stagione 2009-2010, per il turno preliminare della manifestazione. Gara unica, senza ritorno, al 90’ in caso di parità si passerà direttamente ai calci di rigore. Favaretto rimescolerà le carte anche se le condizioni non ottimali di alcuni giocatori gli impediranno il turn-over completo. Il tecnico arancioneroverde, intanto, ha conseguito lunedì a Coverciano il patentino Master di allenatore, discutendo la tesi “Il subentro”, che gli consente adesso di allenare in ogni campionato, in Italia e all’estero. «Ci teniamo anche alla Coppa Italia» parole di Paolo Favaretto ieri dopo l’allenamento, «non sarà una manifestazione che snobberemo anche se darò ovviamente spazio a chi finora ha giocato di meno». Giocherà di sicuro Marco Modolo, che ha esordito domenica negli ultimi 25’ contro la Luparense, convocato anche il fratello minore Davide. «Per me è una grande gioia, visto che non giocavo da quattro mesi e mezzo» dichiara Marco Modolo, «devo ringraziare Massimo, Claudio e Riccardo, ossia lo staff sanitario, che mi hanno rimesso in piedi. Non è stato semplice, visto che dopo che sono arrivato ho dovuto fare i conti con la polmonite e con problema muscolare. Andando in panchina, sapevo che avrei potuto subentrare, per fortuna la partita si è messa molto bene per cui ho potuto entrare tranquillo. Se conserviamo la concentrazione avuta finora, riusciremo a fare strada anche in Coppa Italia». Lunga lista di defezioni: Barreto e Maccan, che invece oggi avrebbero sicuramente trovato spazio, sono out, hanno effettuato una risonanza magnetica e oggi conosceranno l’esito; Cernuto ha l’influenza, Cantini ha avuto due giorni di permesso per problemi familiari, Cangemi è in fase di recupero, out anche Seno. Il Villafranca Veronese gioca nel girone D, insieme al Parma e alla Clodiense, ha conquistato solo due pareggi nelle prime cinque gare di campionato, l’ultimo domenica in casa (2-2) contro il Romagna Centro.

Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In estate era tornato al Genoa per fine prestito ma fin da subito aveva chiarito che la sua volontà era quella di giocare con continuità, magari cercando di ripetere l’ottima stagione disputata con la maglia del Vicenza. Ecco perché, appena svestita la maglia del Vicenza e fatto ritorno a Genova, Mario Sampirisi ha cercato di capire se in rossoblù avrebbe potuto avere quello spazio che un giovane come lui vuole avere per giocare e non per stare in panchina. «A Vicenza ero stato molto bene e, pur dispiaciuto per l’esito finale dei playoff, ero contentissimo perché avevo giocato quasi tutte le partite, trovando una continuità che mai avevo avuto prima in carriera. Ma mi ero trovato bene anche nei rapporti con la gente che mi ha accolto molto bene — spiega il difensore — Vicenza è una piazza fantastica, e non solo perché in partita avevamo oltre diecimila tifosi allo stadio. Detto questo, quando a fine giugno ho capito che a Genova non credevano molto in me, ho pensato subito di tornare. Nella scelta ero deciso, anche se Genova era la mia casa, e sarei stato felice di tornare a indossare la maglia rossoblù. Ma volevo giocare, continuare nel processo di crescita: restando a Genova questo non credo sarebbe stato possibile». Sampirisi, tornato a Vicenza, non ha trovato i vari Moretti, Di Gennaro, Ragusa e alla fine del mercato ha visto Cocco passare al Pescara. «Dispiace perché tra di noi si era creato un legame particolare — precisa il terzino di Caltagirone — ma chi intraprende la carriera di calciatore professionista sa bene che cambiare maglia e città può accadere. La cosa che comunque mi preme sottolineare è che il gruppo, pur con interpreti nuovi, è rimasto solido e compatto, formato da ragazzi seri e determinati a lavorare per il bene del Vicenza. Lo si vede in questo momento in cui siamo in difficoltà per le tante assenze che hanno ridotto la rosa all’osso, ma tutti stanno dando il massimo per venirne fuori nel migliore dei modi». Sampirisi, vista la sfortuna che ha colpito il reparto arretrato, ha dovuto cimentarsi da centrale, e lo ha fatto con ottimi risultati. «Prima di Lanciano quando il mister mi ha schierato in mezzo alla difesa non avevo mai giocato da centrale — precisa Sampirisi — l’avevo fatto solo nelle giovanili e in qualche occasione sporadica. Mi sono adattato bene: del resto prima Manfredini e Gentili, poi l’incidente sfortunatissimo a Brighenti, poi quello muscolare a Mantovani… Dietro eravamo proprio contati. Abbiamo sofferto e stretto i denti, l’emergenza continuerà anche ad Avellino, ma speriamo che presto possa rientrare qualcuno e che soprattutto Brighenti esca dall’ospedale: vorrebbe dire che il peggio è passato». In condizioni difficili il Vicenza ha ottenuto sette punti in cinque giornate, un bottino sufficiente che lascia però qualche rammarico. «Qualche punto l’abbiamo lasciato per strada — conferma Sampirisi — ma visto le difficoltà affrontate possiamo ritenerci abbastanza contenti. La serie B è un campionato lungo e difficile, c’è spazio per grandi rimonte e per cadute inaspettate, per cui la ricetta più giusta è quella di pensare e di preparare una partita alla volta. Quest’anno il campionato è più difficile dal punto di vista tecnico, e quindi ci sarà da lottare con ancora maggior determinazione, consapevoli di dover migliorare sotto tanti aspetti. Ma soltanto il campo ci dirà dove possiamo arrivare».

Ore 13.20 – (Gazzettino) Derby di Coppa Italia oggi alle 15 a San Martino di Lupari tra la formazione di casa e il Campodarsego, sfida valida per il turno preliminare. In caso di parità al 90’, si batteranno subito i rigori. Le due compagini stanno vivendo un avvio di stagione diametralmente opposto: tutto in salita per la Luparense San Paolo, con tanto di avvicendamento in panchina; oltre le più rosee aspettative per il Campodarsego, secondo al pari del Calvi Noale. Ecco Enrico Cunico, tecnico dei Lupi: «Più che all’avversario dobbiamo guardare a noi stessi. Scenderanno in campo i giocatori non utilizzati domenica per vederli all’opera in una partita ufficiale e farmi un’idea più precisa dell’intera rosa che ho a disposizione». Cunico è stato compagno di squadra di Antonio Andreucci allo Schio: «Abbiamo vinto il campionato di Eccellenza. Oltre a essere un amico, è un tecnico che conosce bene la serie D».
Passando al Campodarsego, anche Andreucci farà turnover: «Lasceremo a riposo qualche ragazzo, ma anche chi non ha giocato domenica può fare bene in qualsiasi situazione. Sarà una partita vera e ci teniamo anche a questa competizione. La Luparense San Paolo? È una squadra importante con giocatori molto validi, dobbiamo stare attenti».

Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Inizia oggi con il “derby dell’Alta” l’avventura delle squadre padovane in Coppa Italia di Serie D. Da una parte i padroni di casa della Luparense, che sta cercando di rimettersi in sesto dopo l’avvicendamento in panchina tra Daniele Pasa ed Enrico Cunico; dall’altra un Campodarsego che vive un momento strepitoso, forte del secondo posto in classifica e di un gioco che sta raccogliendo applausi. Insomma, promette spettacolo la sfida del “Gianni Casèe” di San Martino (ore 15, arbitro Rasia di Bassano), anche se la coppa, soprattutto nei turni preliminari, è un’occasione per testare i cosiddetti gregari e qualche giovane senza l’assillo dei tre punti. Un trend confermato dai tecnici delle due compagini: entrambi sono propensi ad effettuare alcuni cambi nell’undici iniziale. «Ho intenzione di provare chi finora ha avuto meno spazio», afferma Cunico, tecnico dei Lupi, reduci dal ko di Venezia. «Domenica abbiamo sfidato una squadra di categoria superiore, eppure i ragazzi non hanno sfigurato. Tant’è vero che il 4-0 finale, secondo me, è un po’ bugiardo. Ora, però, ho bisogno di conoscerli bene. Domani (oggi, ndr) affronteremo una squadra tosta, che sta ottenendo ottimi risultati ma noi vogliamo passare il turno». Qualche esperimento ha intenzione di farlo pure il mister del Campodarsego “Tony” Andreucci: «Cercherò di dare spazio a tutti», conferma. «Ma chi andrà in campo ha tutta la mia fiducia. Sarà un bel derby perché tutt’e due le squadre giocheranno a viso aperto». Nel frattempo, nel girone, sono saltate le panchine di Mestre, Sacilese e Dro: Francesco Feltrin, Vinicio Bisioli e Massimiliano Caliari sono stati esonerati, sostituiti rispettivamente da Luca Tiozzo (ex Delta), Pietro Siletti (promosso dalla Juniores) e Roberto Andreatta (il vice, temporaneamente). Le probabili formazioni. Luparense (4-4-2): Bazzicchetto; Praticò, De March, Antonello, Sanavia; Faggin, Nicoletti, Nichele, Beccaro; Paganelli, Mattioli. All. Cunico. Campodarsego (4-3-1-2): Vanzato; Buson, Gal, Poletti, Arthur; Pelizzer, Rubin, Michelotto; Fantinato; Luna, Cacurio. All. Andreucci.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Il Cittadella ha colto due pareggi con Renate e Pro Piacenza in partite che nelle aspettative potevano fruttare sei punti ai granata. Nei prossimi due sabati la squadra di Roberto Venturato dovrà affrontare in trasferta il Pavia degli ex Bellazzini e La Camera, e poi al Tombolato il Padova, cioè due fra le squadre accreditate all’alta classifica. Le due mancate vittorie con Renate e Pro Piacenza sono maturate in situazioni diverse, che hanno evidenziato i limiti sui quali sta lavorando il tecnico granata, che spiega: «Sicuramente con il Renate abbiamo costruito molto(sette occasioni da rete ndr), ma non siamo stati incisivi nel finalizzare quanto di buono avevamo prodotto. Con la Pro Piacenza, invece, non abbiamo saputo migliorare i limiti manifestati a Meda e abbiamo sbagliato l’approccio iniziale alla gara. Potevamo fare meglio, ma preferisco guardare il bicchiere mezzo pieno perchè c’è stata una nostra reazione cercando il risultato pieno. Alla fine mi tengo il punto, che è importante in una partita nata male». Sulle prime difficoltà incontrate dal Cittadella, riprende Venturato: «Bisogna essere consapevoli che cose regalate non esistono, perciò dobbiamo conquistarci i punti lottando duramente. Non ho gradito quando ci hanno presentato come una corazzata da battere, dobbiamo restare con i piedi per terra». Qualche recriminazione il tecnico granata ce l’ha: «Non mi piace cercare alibi, ma con il Renate c’era un rigore su Litteri e il gol annullato nel primo tempo a Litteri con la Pro Piacenza mi è apparso regolare. Sono due episodi che avrebbero potuto dare un corso diverso alle gare». Su dove maggiormente lavorerà la squadra durante questa settimana, continua: «Bisogna non commettere errori di atteggiamento. Ho giocatori consapevoli che hanno qualità e capacità umane importanti. Tutti devono sentirsi sempre in discussione per ripartire con rinnovato entusiasmo e dando il massimo. È l’atteggiamento mentale che fa la differenza». Per i prossimi impegni con Pavia e Padova, conclude Venturato: «Abbiamo ancora tanta strada da fare per essere propositivi e bravi a leggere il corso della partita. In un campionato difficile come questo la continuità è fondamentale, perciò bisogna sapere portare a casa un risultato utile anche nel momento di difficoltà. Questa capacità mentale deve essere assimilata da tutta la rosa».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) «Mi sto convincendo che certe aspettative devono essere lasciate da parte». Scusi, presidente? «Forse era passata l’idea che, visto che arriviamo dalla Serie B, avremmo avuto un impatto più morbido con la Lega Pro. Invece occorre capire che bisogna ripartire dal basso, lavorare con umiltà e calarci subito nel contesto di questa categoria. Certe velleità è meglio riporle nell’armadio». Il campionato è appena iniziato e tutto può ancora accadere. Ma proprio per questo Andrea Gabrielli, numero uno del Cittadella, ritiene che sia il momento di lanciare un segnale. Ai giocatori e a tutto l’ambiente. Quella prima mezz’ora, domenica scorsa, in cui la Pro Piacenza ha dettato legge al Tombolato, deve restare un unicum. Pensa che qualcuno abbia sottovalutato l’avversario? «Non lo so e non sto facendo nomi. È una riflessione che riguarda anche me stesso: io per primo mi ero creato attese diverse per questo inizio di stagione. Ma dal sottoscritto in giù tutti devono capirlo: umiltà e sacrificio devono essere le parole chiave, nessuno ci regalerà niente soltanto perché noi siamo il Cittadella. In un certo senso, dobbiamo sporcarci le mani. E dobbiamo toglierci dalla mente l’idea che questo sarà solo un anno di passaggio per tornare subito nella categoria superiore. Guai a pensarla così!». Cosa la colpisce di questo campionato? «La cattiveria agonistica, l’intraprendenza e la grinta che vedo in ogni squadra. Ma devono essere anche le nostre caratteristiche, perché, se non le metti in campo, è impensabile che possano emergere le tue qualità tecniche. C’è tutto il tempo per migliorare, tuttavia occorre entrare subito in quest’ottica di idee». Anche perché adesso si fa sul serio: sabato, alle 17.30, sarete di scena in casa del Pavia, una delle più serie pretendenti alla promozione. E poi vi toccherà il derby con il Padova in notturna sabato 10. «Sono due squadre che, indubbiamente, hanno caratteristiche tecniche diverse rispetto a quelle con cui abbiamo giocato sin qui. Saranno due esami importanti, ma dobbiamo metterci in testa che gli stimoli vanno trovati contro qualsiasi avversario e non soltanto se davanti hai Pavia e Padova. Nessuno verrà qui con timori reverenziali, proprio per questo dovremo affrontare tutti con la stessa mentalità». Il pareggio finale, domenica, ha in parte rovinato la festa dell’inaugurazione della nuova Tribuna Est, con i suoi 5.000 posti coperti. Il giorno prima si è chiusa la campagna abbonamenti, che proprio nel finale ha registrato un’impennata nel numero di tessere sottoscritte, in totale 1.109, numero che tutto sommato ha “limitato i danni” rispetto alle 1.573 della scorsa stagione. È un dato che la soddisfa? «Dopo la retrocessione era fisiologico che si registrasse un calo, mi aspettavo numeri simili. In ogni caso, sono convinto che, se la squadra saprà offrire prestazioni convincenti, saranno in molti a comprare il biglietto, partita per partita. Sta a noi offrire al pubblico uno spettacolo che meriti di essere seguito». Dal campo. Ripresa degli allenamenti al Tombolato, ieri pomeriggio, preceduta come di consueto da un’analisi tecnica dell’ultima gara: non solo l’approccio non adeguato, ma anche i troppi metri fra un reparto e l’altro sono stati al centro della disamina del tecnico Roberto Venturato di fronte ai suoi uomini. In campo, Sgrigna e De Leidi hanno continuato a lavorare a parte. Tutti in gruppo gli altri. Questo pomeriggio nuova seduta alle 15. L’arbitro. Sarà Niccolò Pagliardini di Arezzo a dirigere il match di Pavia. È alla quarta stagione in Can Pro: nella scorsa, per lui, 17 gare, con 12 cartellini rossi estratti.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Sabato si torna di nuovo all’Euganeo, questa volta davanti ci sarà il Sudtirol reduce dallo stop interno con il Bassano, anche se in classifica ha due lunghezze in meno di voi. «Ci aspetta una partita difficile, come tutte le altre. Per quello che ho visto fino adesso il Sudtirol è una buona squadra, e ci prepareremo nel migliore dei modi. Come sempre andiamo in campo per vincere, dobbiamo partire con lo spirito giusto e disputare una buona prestazione, poi il resto viene di conseguenza». A Salò al vostro fianco c’era un gruppo nutrito di tifosi, in casa è lecito attendersi qualche presenza in più rispetto alle prime due gare. Quanto è importante per voi sentire il calore del popolo biancoscudato? «I tifosi sono importantissimi, sono quella carica in più che ci serve. Con il Feralpi sembrava di giocare in casa dato che c’erano più tifosi biancoscudati rispetto a quelli avversari. All’Euganeo non si è ancora visto il pubblico dell’anno scorso, speriamo di vederlo al più presto e di andare anche oltre».

Ore 11.30 – (Gazzettino) Siete anche una delle migliori difese del campionato mettendo in mostra una buona solidità. «Ma non è solo merito di noi difensori dato che cominciamo la fase difensiva dagli attaccanti. È un lavoro di squadra e significa che lo stiamo facendo nel migliore dei modi in tutti i reparti». Vi agevola magari anche il fatto che finora Parlato ha dato continuità a modulo e interpreti. «A Salò non c’era Neto Pereira e ha giocato Altinier, questo per dire che tutti si fanno trovare pronti e questo perché durante la settimana ci prepariamo al meglio. Quanto al pacchetto arretrato, finora abbiamo giocato sempre gli stessi facendo bene, ma anche gli altri sono all’altezza. Siamo un gruppo di bravi ragazzi». A Salò è arrivato un risultato positivo, magari però c’è un pizzico di rammarico dato che eravate in vantaggio. «Sicuramente, prendere gol non è mai bello. Ma portare via un punto da quel campo non è facile per qualsiasi squadra, quindi ce lo prendiamo volentieri e ci consente di muovere la classifica. Tanto più che è un pareggio che ci dà ulteriore autostima proprio per il valore dell’avversario».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Di professione fa il difensore, ma ha dimostrato di saperci fare anche davanti tanto da essersi improvvisato bomber della squadra in queste prime uscite di campionato. Stiamo parlando di Fabiano, già protagonista sotto porta con la Pro Piacenza e a segno per la seconda volta con il Feralpi Salò. E che sigillo, un colpo di tacco che ha fatto uscire tutto il suo estro brasiliano. «Diniz ha calciato in mezzo ho visto che la palla veniva nella mia direzione e mi è venuto in mente di fare quel colpo, grazie a Dio è riuscito bene. Non ho segnato molti gol in carriera, ma questo è il più bello. Sono contento anche perché ha aiutato la squadra a portare punti a casa e speriamo di continuare così». Due pareggi in trasferta e altrettante vittorie all’Euganeo, è un inizio di campionato molto promettente. «La squadra sta dimostrando grande carattere, lotta sempre senza mollare su tutti i palloni, facciamo quello che ci chiede il tecnico e sta andando tutto al meglio».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Sembra avere qualche possibilità in più Petkovic, anche lui costretto al forfait nell’ultima partita. «Ha una contrattura al retto femorale, potrebbe essere forse disponibile sabato. Male che vada, rientra per il derby con il Cittadella». Altri biancoscudati hanno marcato visita ieri al campo, anche se sono tutte situazioni che non destano preoccupazione: Dionisi ha rimediato domenica una botta alla solita caviglia che si è gonfiata; Niccolini (regolarmente in gruppo nel lavoro atletico al mattino) lamenta un dolore al piede per una leggera fascite plantare; Altinier ha un dolore alla spalla per un colpo ricevuto con il Feralpi Salò; Favalli ha riportato una contusione alla coscia. È tornato invece a lavorare con i compagni Ilari, che finalmente torna a disposizione del tecnico.

Ore 11.00 – (Gazzettino) “Ammenda di 1.500 euro perché propri sostenitori intonavano cori offensivi verso le forze dell’ordine”. Recita così il provvedimento del giudice nei confronti del Padova per il comportamento dei tifosi a Salò, sanzione sulla quale si sofferma il diesse Fabrizio De Poli: «Personalmente non ho sentito i cori, ma dispiace dato che le multe sono sempre un danno per la società». Intanto, i biancoscudati hanno ripreso la preparazione in vista del prossimo impegno con il Sudtirol sabato alle 15 all’Euganeo. Difficilmente sarà a disposizione Neto Pereira, che ha già saltato la trasferta in terra bresciana. «Ha un’elongazione all’adduttore lungo – spiega De Poli – ma non c’è rottura delle fibre. Vediamo come vanno i prossimi giorni tra cure e terapie».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Sono dieci i componenti del nuovo consiglio d’amministrazione del Padova che è stato nominato ieri nella sede del club all’Euganeo. Oltre al presidente Giuseppe Bergamin, al vice Edoardo Bonetto e all’amministratore delegato Roberto Bonetto che sono stati confermati nelle rispettive cariche, figurano come consiglieri Moreno Beccaro e Giampaolo Salot (entrambi già presenti nel cda l’anno scorso), nonché Massimo Poliero, Walter Tosetto, Marco Bergamin, Roberto Vitulo e Sandro Vecchiato. Con riguardo agli ultimi due, Vitulo è un uomo di fiducia della Sunglass, ossia l’azienda del presidente Giuseppe Bergamin, mentre Vecchiato è già sponsor della società biancoscudata ed è stato portato nel cda da Poliero essendo tra l’altro legati da un rapporto di parentela. Ecco le dichiarazioni dell’amministratore delegato Bonetto. «Abbiamo allargato il consiglio d’amministrazione e ciò comporta che molto probabilmente ci saranno più idee e anche un confronto maggiore. La struttura societaria era già stata allargata in precedenza (ingresso come azionisti di Poliero, Tosetto e Salot, ndr) ed è l’assemblea dei soci a restare sovrana, anche se fa piacere condividere determinate responsabilità e problematiche con altre persone. Stiamo proseguendo nel nostro cammino di avere una società con basi solide per arrivare ad avere in futuro un grande Padova».

Ore 10.30 – (Mattino di Padova) «Vedrete l’Appiani». Sorridente lo stesso Sandro Vecchiato, presente all’evento celebrato allo storico Caffè del centro: «Per me questa carica è un onore e un impegno», le sue parole. «Metteremo a disposizione del Padova la nostra esperienza e il nostro entusiasmo. Siamo sempre stati presenti, adesso lo saremo anche di più e a livello pratico. Volevamo dare un segnale forte e il nostro ingresso sono sicuro che cementerà il rapporto con la società biancoscudata. Lo stadio Appiani? I lavori sono quasi finiti, sarà una sorpresa per tutti. Sarà un impianto diverso, che guarda al futuro». E di questo si è detto convinto Massimo Poliero, presidente del settore giovanile (più di 200 tesserati, esclusa la Scuola calcio): «L’Appiani è un gioiellino, vi giocheranno le nostre squadre e sulle tribune aspettiamo sicuramente molti tifosi, come ai bei tempi».

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Il comunicato diffuso dopo le 20 certifica così le cariche assegnate: Giuseppe Bergamin presidente; Edoardo Bonetto vice-presidente; Roberto Bonetto amministratore delegato; Giampaolo Salot consigliere; Moreno Beccaro consigliere; Massimo Poliero consigliere; Walter Tosetto consigliere; Roberto Vitulo consigliere; Sandro Vecchiato consigliere; Marco Bergamin consigliere. Dieci nomi in tutto. Roberto Vitulo, così come Beccaro è amico dei Bonetto, è uomo di fiducia di Bergamin, essendo responsabile amministrativo della Sunglass di Villafranca. Il presidente spiega. Di ritorno da Barcellona, intervenuto in serata all’inaugurazione del club di tifosi “Padova Nel Cuore” al Pedrocchi, Giuseppe Bergamin ha chiarito: «Abbiamo solo ratificato ciò che era già stato deciso, partendo dalla conferma di tutti i consiglieri dello scorso anno. La presenza di Sandro Vecchiato? È una persona che, tramite la sua azienda, ha aiutato la nostra società ed è sempre stata vicina a questi colori. Adesso può darci un’ulteriore mano, pure in termini di collaborazione e di iniziative».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il Calcio Padova ha un nuovo Consiglio d’Amministrazione. L’Assemblea dei Soci – chissà perché non se ne doveva sapere nulla, anche se qualche indiscrezione in proposito era emersa nel dopo-partita di Salò – si è riunita nel tardo pomeriggio di ieri nella sede della società, all’Euganeo, per definire la composizione del Cda. Una volta nominato, il Consiglio ha poi provveduto a deliberare le cariche societarie. La novità di rilievo è che Sandro Vecchiato, sponsor con il marchio Birra Antoniana del club biancoscudato, fa ufficialmente il suo ingresso ai vertici del Padova, completando così un percorso di avvicinamento iniziato nel maggio 2013, quando con il fratello Michele cercò (inutilmente) di acquisire la maggioranza della Spa dall’allora patron Marcello Cestaro, che poi invece la cedette a fine giugno a Diego Penocchio. L’altra notizia significativa è che anche Marco Bergamin fa parte del Cda. Adesso i due fondatori della società hanno entrambi i figli nella stanza dei bottoni, dove vengono prese le decisioni che contano.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È il caso di Matteo Dionisi, per esempio, con una caviglia gonfia a seguito del match contro la Feralpi Salò, mentre l’altro terzino titolare, Alessandro Favalli, sostituito nel finale di gara proprio a seguito di uno scontro di gioco, ha rimediato solo una forte contusione alla coscia. Entrambi non dovrebbero essere a rischio per il match con l’Alto Adige. Non si è visto nemmeno Cristian Altinier, sofferente per un dolore alla spalla, mentre Daniel Niccolini è rimasto fermo per colpa di un leggero dolore al piede. I prossimi giorni saranno decisivi per entrambi, ma in ogni caso non sembrano destare particolari preoccupazioni nè l’attaccante nè il difensore. La buona notizia. La giornata di ieri, infine, ha portato in dote anche una buona nuova: Marco Ilari, come previsto dopo gli ultimi controlli medici del fine settimana, ha ripreso ad allenarsi con i compagni dopo un mese di sosta forzata. L’attaccante romano ha svolto l’intera seduta con il gruppo, e ha dimostrato anche nella partitella finale una discreta freschezza atletica nonostante il lungo stop.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La risonanza effettuata nel week end ha indotto i medici biancoscudati ad imporgli qualche giorno di assoluto riposo e terapie, e bisognerà vedere tra giovedì e venerdì come risponderà il fisico del brasiliano, che dovrebbe saltare anche la sfida contro la squadra di Giovanni Stroppa. Petkovic, invece, ieri non si è allenato per i postumi di una contrattura al retto femorale accusata giovedì: potrebbe recuperare in extremis per il Sudtirol, ma nella peggiore delle ipotesi sicuramente sarà disponibile per il derby della prossima settimana con il Cittadella. Nuove noie. Dopo il giorno di riposo concesso lunedì, ieri la squadra ha sostenuto una doppia seduta di allenamento alla quale non hanno preso parte diversi elementi a causa di acciacchi di poco conto, affiorati nelle ultime ore.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La settimana di Padova-Sudtirol (arbitro Paolini di Ascoli Piceno) si apre nel segno delle defezioni. Non bastassero gli acciacchi di Neto Pereira e Lazar Petkovic, costretti al forfait domenica scorsa a Salò e a fortissimo rischio anche per la sfida dell’Euganeo di sabato prossimo, alla ripresa degli allenamenti ieri mattina in diversi sono rimasti ai box. Tutti per acciacchi di poco conto, ma comunque da monitorare in questa settimana, accorciata dall’impegno di campionato prefestivo. Neto out. I due giocatori maggiormente sotto osservazione erano, e rimangono ancora, Neto e Petkovic. L’attaccante brasiliano, sabato scorso nel corso della rifinitura si è procurato un’elongazione all’adduttore lungo della gamba destra, di fatto un piccolo stiramento.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Millecinquecento euro di multa per cori offensivi nei confronti delle forze dell’ordine: è questa l’ammenda comminata ieri dal giudice sportivo della Lega Pro alla società biancoscudata, la prima stagionale. «Per quel che mi riguarda, io personalmente non avevo sentito cori simili», è il commento del direttore sportivo Fabrizio De Poli, che nel corso della gara incriminata a Salò sedeva in panchina. «Dispiace comunque, ogni multa è un danno per il club». Intanto, in vista della gara di sabato pomeriggio allo stadio Euganeo contro il Sudtirol (calcio d’inizio alle 15, arbitrerà Paolini di Ascoli Piceno) è già aperta la prevendita dei tagliandi tramite il circuito Ticketone – via internet su www.ticketone.it e nei punti vendita di città e provincia – che si chiuderà alle 12.30 di sabato. I botteghini dello stadio, presso i quali i biglietti saranno venduti a prezzo rincarato rispetto alla prevendita, apriranno alle 13.30, un’ora e mezza prima del match. Terminerà domani sera alle 20, infine, l’appendice della campagna abbonamenti: la sede dell’Euganeo sarà aperta oggi e domani dalle 16 per le ultime sottoscrizioni delle tessere stagionali.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Possono sembrare una cifra non così pesante i 1.500 euro, in realtà sono una spina nel fianco per una proprietà solida, che investe, ma che è costretta a fare i conti, ogni giorno, anche su sfumature e dettagli. Nel frattempo il Padova è tornato ad allenarsi alla Guizza e l’attenzione era puntata sugli infortunati. Per Petkovic si parla di contrattura al retto femorale: con ogni probabilità contro il Sudtirol non ci sarà, mentre potrebbe tornare a disposizione a Cittadella per il derby di sabato 10 ottobre. Neto Pereira salterà la partita di sabato e proverà il recupero per il derby, Altinier lamenta un dolore ad una spalla che ne limita i movimenti, Dionisi e Favalli sono alle prese con forti contusioni a caviglie e coscia, Niccolini ha acciacchi di varia natura. Insomma, un inizio di settimana poco incoraggiante, mentre l’unica buona notizia riguarda Ilari, tornato finalmente a svolgere tutta la seduta con il gruppo e potrebbe anche partire titolare sabato pomeriggio all’Euganeo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La notizia segue la riunione dei vertici societari di ieri pomeriggio ed è stata resa pubblica con un comunicato uficiale in serata. Fin qui, le buone notizie. Quella sgradita è composta dai 1.500 euro di multa «perchè propri sostenitori in campo avverso intonavano cori offensivi verso le forze dell’ordine». Cori a Salò isolati finché si vuole, ma che ci sono stati domenica e che ora si portano appresso la conseguenza più logica in questo tipo di frangenti. Insomma, ecco arrivare le multe. «Personalmente non li ho sentiti — ha tagliato corto il direttore sportivo biancoscudato, Fabrizio De Poli — mi dispiace perché arrecano un danno alla società». Stessa linea anche da parte di Bergamin: «Io i cori non li ho sentiti: mi sembra in ogni caso un provvedimento eccessivo: mi dispiace che sia accaduto tutto ciò».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Nuovo ingresso nella stanza dei bottoni biancoscudata: Sandro Vecchiato, titolare insieme al fratello Michele di Interbrau, entra nel cda del Padova calcio. Certo non un fulmine a ciel sereno ma pur sempre una notizia di peso, considerando la costante vicinanza dell’imprenditore padovano all’attuale società, sempre sostenuta con una serie di iniziative collaterali. E, d’altra parte, Vecchiato nel maggio 2013 era stato vicino ad acquisire la società da Marcello Cestaro con una trattativa che però, alla fine, non si chiuse concretamente. «Vecchiato era già presente come sponsor — ha commentato il presidente Giuseppe Bergamin — ora entra anche in cda e chissà che, in futuro, non ci possano essere ulteriori sviluppi».

Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (quinta giornata, sabato 3 ottobre): Bassano-Cuneo, Padova-SudTirol e Pro Patria-Pordenone ore 15.00, Alessandria-Albinoleffe, Pavia-Cittadella e Renate-Lumezzane ore 17.30, Cremonese-FeralpiSalò, Giana Erminio-Pro Piacenza e Mantova-Reggiana ore 20.30.

Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 10, Pavia 9, Padova e Giana Erminio 8, FeralpiSalò 7, Cremonese, Reggiana e SudTirol 6, Cittadella e Pordenone 5, Alessandria e Mantova 4, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pro Piacenza e Renate 3, Pro Patria 0.

Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della quarta giornata: AlbinoLeffe-Pro Patria 2-1 (Brega (Al) al 19′ pt, Filomeno (Pp) al 31′ st, Soncin (Al) su rigore al 45′ st) giocata sabato, Cuneo-Pavia 2-3 (Conrotto (Cn) al 21′ pt, Cesarini (Pv) su rigore al 10′ st, Cavalli (Cn) su rigore al 34′ st, Ferretti (Pv) al 43′ st, Cesarini (Pv) al 45′ st), Cittadella-Pro Piacenza 1-1 (Cristofoli (Pp) al 6′ pt, Litteri (Ci) al 5′ st), Cremonese-Mantova 3-3 (Brighenti (Cr) al 11′ pt, Maiorino (Cr) al 43′ pt, Anastasi (Mn) al 4′ st, Carini (Mn) al 6′ st, Ruopolo (Mn) al 41′ st, Forte (Cr) al 45′ st), Lumezzane-Alessandria 2-0 (Belotti (Lu) al 15′ pt, Russini (Lu) al 5′ st), Pordenone-Renate 0-0, SudTirol-Bassano Virtus 0-2 (Barison (Ba) al 22′ pt, Misuraca (Ba) al 19′ st). Reggiana-Giana Erminio stasera ore 20.30.

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E’ successo, 29 settembre: doppia seduta di allenamento per i Biancoscudati, assenti Petkovic, Dionisi, Niccolini, Favalli, Altinier e Neto Pereira ma torna in gruppo Ilari.




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