Era stato titolare nella sfida di Coppa Italia a Mantova, mai in campionato prima della trasferta con il Feralpi Salò. E proprio in riva al Garda è arrivato il debutto più importante nei professionisti per Alessandro Favaro, che ai tempi dell’Udinese era andato sei volte in panchina in serie A (anche tre convocazioni in tribuna in Europa League), senza mai però essere protagonista tra i pali. Ora il sogno è diventato realtà sotto lo sguardo di papà Daniele e mamma Lucia, in tribuna al “Turina”. «Sono molto contento – esordisce Favaro – C’erano anche i miei genitori che vengono a vedere sempre tutte le partite, erano felici anche loro e siamo rientrati a casa insieme. La nottata? Tutto bene, ho dormito tranquillamente. Ho ricevuto molti messaggi da amici, ex compagni di squadra ed ex allenatori che mi hanno fatto i complimenti». Quando ha saputo che sarebbe toccato a lei? «Domenica nella riunione tecnica dopo pranzo, con l’allenatore che ha dato la formazione. Quando ho sentito il mio nome, mi sono detto che era arrivato il mio momento e che dovevo cercare di dare il massimo».
«I compagni e lo staff tecnico mi hanno incoraggiato prima di entrare in campo. Sono soddisfatto della mia prestazione: peccato per il gol, era una situazione davvero difficile ed è stato bravo l’avversario». Nonostante i suoi vent’anni, l’emozione è scivolata via al fischio d’inizio. «Quando comincia la partita non pensi più a niente, se non a fare quello che sei abituato a fare. Tutte le partite vanno affrontate con la stessa determinazione, questo però è stato l’esordio nel campionato di Lega Pro ed è stato un po’ diverso, avevo uno stimolo in più. La parata più complicata? Quella su Maracchi, sono andato avanti per chiudere il più possibile lo specchio della porta ed è andata bene». L’altro ieri ha rotto il ghiaccio, e le auguriamo che sia stata la prima partita di una lunga serie dato che è giovanissimo. «Speriamo, quando arrivi a fare certe partite il sogno è di non fermarsi mai, di arrivare sempre più in alto e di continuare a migliorarsi». L’anno scorso è stato eletto miglior portiere della serie D, quest’anno magari diventa il migliore in Lega Pro. Favaro ride e replica: «Io cerco di fare il massimo in tutte le situazioni che devo affrontare».
Un debutto favorito anche dal forfait del collega Petkovic, sempre titolare nelle tre precedenti uscite. «Tra di noi c’è un rapporto bello, anche lui mi ha incoraggiato prima della partita come tutti i compagni e mi ha fatto piacere. Siamo un gruppo molto unito e ci carichiamo sempre tutti a vicenda». Sabato all’Euganeo è in programma la sfida con il Sud Tirol: conta di giocare? «Non lo so, io cerco di fare sempre il massimo in allenamento e poi si vedrà. Ma accetto senza problemi qualunque sarà la decisione del tecnico. Ci aspetta un’altra partita dura con una squadra d’alta classifica e la prepareremo al meglio». Non manca un flash sul pareggio in terra bresciana. «È stato un ottimo risultato con una formazione forte, anche se naturalmente preferivamo portare a casa la vittoria dato che eravamo in vantaggio».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli)