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Ore 20.40 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Bassano 10, Pavia 9, Padova 8, FeralpiSalò e Giana Erminio 7, Cremonese e SudTirol 6, Cittadella, Pordenone e Reggiana 5, Alessandria e Mantova 4, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pro Piacenza e Renate 3, Pro Patria 0.
Ore 20.20 – Lega Pro girone A, i risultati della quarta giornata: AlbinoLeffe-Pro Patria 2-1 (Brega (Al) al 19′ pt, Filomeno (Pp) al 31′ st, Soncin (Al) su rigore al 45′ st) giocata ieri. Ore 14.00 Cuneo-Pavia 2-3 (Conrotto (Cn) al 21′ pt, Cesarini (Pv) su rigore al 10′ st, Cavalli (Cn) su rigore al 34′ st, Ferretti (Pv) al 43′ st, Cesarini (Pv) al 45′ st). Ore 15.00 Cittadella-Pro Piacenza 1-1 (Cristofoli (Pp) al 6′ pt, Litteri (Ci) al 5′ st), Cremonese-Mantova 3-3 (Brighenti (Cr) al 11′ pt, Maiorino (Cr) al 43′ pt, Anastasi (Mn) al 4′ st, Carini (Mn) al 6′ st, Ruopolo (Mn) al 41′ st, Forte (Cr) al 45′ st), Lumezzane-Alessandria 2-0 (Belotti (Lu) al 15′ pt, Russini (Lu) al 5′ st), Pordenone-Renate 0-0. Ore 16.00SudTirol-Bassano Virtus 0-2 (Barison (Ba) al 22′ pt, Misuraca (Ba) al 19′ st). Domani, ore 20.30 Reggiana-Giana Erminio.
Ore 20.00 – Michele Serena (Allenatore FeralpiSalò): Michele Serena: “Ho ritrovato un Padova forte,tosto,entrambe le squadre se la sono giocate a viso aperto,forse abbiamo fatto qualcosa di più noi ma penso possa essere soddisfacente il risultato. Dopo tanti problemi sono felice che i biancoscudati siano tornati a questi livelli. Hanno caratteristiche per lottare per i piani alti della classifica. In Lega Pro è determinante questo atteggiamento,a fine primo tempo il Padova ne aveva di più loro,poi siamo usciti noi. I tifosi biancoscudati mi hanno fatto emozionare,li ringrazio anche per questo”.
Ore 19.50 – Alessandro Favaro (portiere Padova): “Ho avuto un bel esordio,sono contento di come è andata. Davanti ho giocatori di esperienza,loro mi hanno aiutato tutti,devo ringraziare loro. Il gol subito? Peccato perché senza quella disattenzione potevamo portare a casa i tre punti. Sono contento per la mia uscita bassa,ho chiuso bene lo specchio e va bene. Io cerco di migliorarmi sempre e di completarmi”.
Ore 19.40 – Fabiano Medina Da Silva (difensore Padova): “Il mio record di gol? Cinque,ora ne ho già due. Sono contento di aver aiutato la squadra,speriamo di superare il record. Il gol? Sul cross ho fatto il colpo di tacco,per fortuna è entrata la palla. È stato un gesto naturale,qualcosa di bello. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile,penso che pochi verranno qua a vincere”.
Ore 19.30 – Giuseppe Greco (attaccante Feralpisalò): “partita bella e combattuta tra due squadre che volevano levarsi qualche soddisfazione. Il pareggio ci sta,prendiamo questo punto. Ero nel Padova di Ulivieri,era inizio carriera,una bella esperienza che mi ha fatto crescere. È una pizza che merita altre categorie,posso solo parlarne bene. Ricordo mister Ulivieri volentieri,perché era una persona genuina,che teneva ai suoi giocatori,cercando di ottenere il massimo”.
Ore 19.25 – Carmine Parlato (allenatore Padova): “Se il campo dice questo dobbiamo portarci a casa il punto. Complimenti ai ragazzi,peccato per il gol subito. Sicuramente c’è qualche colpa nostra,una rete così un po’ rode. Forse potevamo essere più attenti. Venire a Salo’ giocando così, mettendoli in difficoltà,sicuramente ci fa crescere di autostima. Forse nel secondo tempo dovevamo avere la forza di chiudere la gara,ma va bene così. Loro si sono alzati nel secondo tempo,chiaro che serviva la qualità per finalizzare,la squadra ha avuto le situazioni per gestirle e ammazzare la partita,non ci siamo riusciti,peccato per la rete. Sul gol non ricordo esattamente le sequenze,so che forse è stato fin troppo facile per loro arrivare a mettere quella palla in mezzo,devo però fare i complimenti ai ragazzi. Fuori casa stiamo facendo bene,ci da autostima,va preso quanto di buono e correggere gli errori fatti. Dobbiamo solo gestire meglio alcune situazioni. Neto e Petkovic? Il primo abbiamo preferito non rischiarlo,il portiere è dovuto venire in panchina,anche lui aveva male,ma non era in condizione per effettuare delle giocate sicure e ho preferito Favaro che ha fatto molto bene. I tifosi? Oggi abbiamo giocato in casa,ringrazio tutta la tifoseria che ha aiutato i ragazzi sempre”.
Ore 19.20 – Finale a Salò: Feralpisalò-Padova 1-1, reti di Fabiano e Romero. Biancoscudati terzi a quota 8.
Ore 16.50 – (Gazzetta di Reggio) Stamattina ai campi di via Agosti (ore 11 circa) è in programma l’allenamento di rifinitura della Reggiana in vista dell’incontro di campionato con la Giana Erminio, posticipo serale della quarta giornata, con fischio d’inizio domani sera alle ore 20.30 al Città del Tricolore. Sarà una seduta importante perché verranno valutate le condizioni fisiche di Alessandro Spanò, particolarmente bersagliato in settimana dalla sfortuna e da qualche colpo proibito dei compagni, nuovamente costretto nel pomeriggio di ieri a fermarsi anzitempo per una botta rimediata alla tibia della gamba sinistra durante la partitella finale. Sarebbe una vera tegola un suo eventuale forfait perché il reparto centrale difensivi al momento è quello che offre meno alternative anche se Riccardo De Biasi è già pronto sul cubo dei cambi. Pensare che per il tecnico Alberto Colombo il problema infermeria era quasi dimenticato, col solo Max Pesenti ancora a lavorare in palestra, visto che anche Francesco Rampi si è unito al gruppo sia per la parte atletica, per quella tattica e persino nella partita conclusiva dove, tra l’altro, gli attaccanti si sono dimostrati tutti in gran forma, tutti autori di splendidi gol anche se la palma del più bello spetta al millimetrico pallonetto da fuori area di Dejan Danza che ha strappato applausi da tutta la squadra e dai tanti tifosi presenti all’esterno. Prima della doccia il tecnico ha chiesto a tutti i suoi uomini di esercitarsi dagli undici metri per evitare il ripetersi di situazioni come a Piacenza. A curiosare, al di fuori della rete di recinzione, c’era il grande ex granata Gegio Sgarbossa, spesso a Reggio nei fine settimana per fare visita al figlio che vive qua.
Ore 16.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ molto teso Pasquale Marino quando arriva in sala stampa, il tecnico non ha ancora smaltito il nervosismo di un match con molti episodi in cui la direzione arbitrale ha commesso errori evidenti. «Dell’arbitro non voglio parlare – spiega Marino – del resto quanto accaduto in campo dice tutto. La squadra ha fatto un’ottima partita, al di là del pareggio acciuffato alla fine i ragazzi hanno fornito una prestazione importante. Siamo stati compatti e abbiamo creato molto, pur dovendo affrontare il match con tante assenze, ma i ragazzi hanno saputo sopperire alle mancanze e sono stati più forti degli episodi contrari». Purtroppo la sfortuna continua a colpire il Vicenza che anche oggi ha perso durante la gara Urso, Raicevic e Vita per infortunio. «Tutti i cambi sono stati forzati – conferma Marino – sia quello di Urso che quello di Raicevic, così come quello di Vita. Ma non ci piangiamo addosso, il gruppo è solido e lavora bene».
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Pensa un po’: malgrado il pari acciuffato su rigore al 95’ la sensazione è quella di aver buttato via una partita. Giocata benissimo, da un gruppo più forte della sfortuna e delle avversità ma rovinata da una direzione di gara ieri davvero in giornata «no».
Alla fine ciò che rimane è un punto dato dall’ennesimo pareggio, il quarto di fila, e il grande rammarico di non aver vinto una gara che per quanto visto in campo il Vicenza avrebbe strameritato. Ci si puòà consolare con il gioco e con la grande forza di questo gruppo: arriveranno periodi migliori e soprattutto un po’ di fortuna, che vista la situazione di certo sarà la benvenuta. Vicenza in emergenza assoluta: a Marino ne mancano ben nove (Brighenti, Mantovani, Rinaudo, Manfredini, Gentili, Gagliardini, Sbrissa, Pazienza, Pozzi) quindi bisogna fare di necessità virtù. Stessa difesa vista nel secondo tempo a Lanciano con Samprisi e El Hasni centrali; in mezzo al campo Vita gioca da interno. Le soluzioni abbondano in avanti; confermatissimo Raicevic nel ruolo di punta centrale, ai lati giocano Galano e Giacomelli. E in campo i giocatori biancorossi sono tutti per Brighenti: nel riscaldamento pre-gara indossano una t-shirt bianca con la scritta «forza Brighe» con una foto del difensore biancorosso che esulta. Problemi di formazione anche per Oddo visto che in cinque non sono stati convocati, tra cui Sansovini. La Curva Sud, prima dell’inizio del match, espone una grande bandiera a forma di maglia biancorossa con il numero 3 per ricordare Giulio Savoini, che proprio in questi giorni avrebbe compiuto 85 anni. Si parte e al 4’ è subito Vicenza: Galano si libera e dal limite spara un tiro velenoso che Fiorillo respinge con la coscia. Risponde il Pescara con Cocco, che si ritrova solo davanti a Vigorito ma perde l’attimo e l’occasione sfuma. All’11’ Giacomelli cade dopo un contrasto in area con Torreira, sembra un intervento come tanti ma per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto lo stesso Giacomelli, ma la sua conclusione debole e centrale è da dimenticare e per Fiorillo bloccare la sfera è un gioco da ragazzi. Al 30’ scambio di prima con Cocco che innesca Lapadula solo davanti a Vigorito, bravo a respingere di piedi la conclusione dell’attaccante. Occasionissima per il Vicenza al 42’: Vita supera in pallonetto Fiorillo, la palla rimane a ridosso della linea di porta senza che Raicevic prima e Galano poi riescano a toccare la sfera oltre la linea. Sul finale di tempo altra sponda di Cocco per Torreira che dal limite tira di prima intenzione: fuori di pochissimo con Vigorito battuto. La ripresa comincia con il Vicenza subito in avanti. Al 2’ Vita si divora un gol pazzesco, calciando da ottima posizione addosso a Fiorillo. Al 4’ il meritato vantaggio del Vicenza: Riacevic dal limite lascia partire una stoccata che si infila nell’angolo alla sinistra di Fiorillo. I biancorossi prendono in mano la gara, danno l’impressione poter portare a casa la partita, ma al 21’ il discusso pari pescarese; cross dal lato sinistro, Vigorito esce in presa alta ma Lapadula lo abbatte e mette dentro. Vibranti proteste biancorosse ma per l’arbitro la rete è regolare. Il Vicenza non ci sta e parte a testa bassa alla ricerca del gol per la vittoria. Ma al 34’ ecco la beffa, con la rete del vantaggio firmata da Memushaj. Ad una manciata di secondi dalla fine il pareggio del Vicenza; fallo in area di Torreira, ancora lui, su Pinato e calcio di rigore. Sul dischetto ci va Gatto che, sotto la Sud, calcia con tutta la rabbia che ha in corpo: 2-2 e triplice fischio finale.
Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Avanti tutta, senza curarsi di avversari, concorrenti e di quanti sostengono che ci siano squadre più attrezzate per la promozione in serie B. Stefano Sottili non ha dubbi. Il Bassano sta facendo pienamente il suo dovere e oggi a Bolzano contro il Sudtirol l’obiettivo, nemmeno a dirlo, è quello di dare un altro scossone all’alta classifica, magari provando a mettere sotto un avversario che ha tutte le carte in regola per superare chiunque. «Il Sudtirol — evidenzia l’allenatore giallorosso — è una squadra in salute, ben organizzata e con un reparto offensivo che può vantare giocatori come Tulli e Maritato, che ben si integrano tra di loro. In questo inizio di campionato hanno fatto bene ed hanno avuto anche la capacità di recuperare allo svantaggio contro il Mantova. Dovremo essere bravi a rispondere colpo su colpo, esprimendo qualità nell’arco di tutta la gara, contro un squadra in grado di impensierire ogni avversario». Sottili, che dovrà rinunciare al solito Maistrello e a Bortot, che ha ripreso ad allenarsi ieri con il gruppo, ha notato segnali promettenti in settimana e fra le righe non manca di farlo notare. «Mi aspetto da parte dei miei una grande prestazione — ammette — cercheremo di ribaltare e rendere pericolosa ogni azione, ricercando così costantemente la continuità nella prestazione che è ciò che farà la differenza nel corso del campionato. Dobbiamo far crescere la qualità nelle giocate non tralasciando però la componente agonistica con il pressing, le ripartenze, i ripiegamenti e la collaborazione on i propri compagni». Si gioca al Druso alle 16, l’atmosfera è quella delle grandi occasioni.
Ore 15.00 – (Gazzetta di Mantova) Per l’ennesima volta la Cremonese ci riprova. Sono ormai quasi dieci anni che il presidente Arvedi è alla guida dei grigiorossi ma l’obiettivo della promozione in B è sempre stato mancato. E lo scorso anno ha deluso anche il progetto basato sui giovani, tant’è che sono arrivati ben 16 acquisti (più altri due in arrivo) per dare alla squadra affidata al 48enne Fulvio Pea un tocco di esperienza e qualità in più. Pea ha disegnato un 3-5-2 che subisce poco (solo un gol al passivo) ma che davanti finora deve fare riferimento sempre e solo a bomber Brighenti, autore delle uniche due reti realizzate. I nuovi sono elementi di sicuro affidamento: il portiere 27enne Ravaglia, in difesa Marconi (’89) dal Savona, Russo (’86) dall’Entella e Zullo (’90) dal Sudtirol, a centrocampo il talentuoso Rosso (’84) dal Pavia, in attacco la coppia formata da Magnaghi (’93) dal Venezia e Maiorino (’89), autore di 14 reti lo scorso anno nella Torres. Senza contare che sono rimasti i vari Briganti, Crialese, Moroni e Pasi. Finora in campionato la Cremonese ha incontrato tre big ottenendo ottimi risultati: 1-1 a Bassano, vittoria casalinga col Pavia (1-0) e 0-0 ad Alessandria.
Ore 14.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova scende in campo oggi allo “Zini”, per il derby con la Cremonese, spinto dalla carica di circa 400 tifosi e dalle parole di mister Riccardo Maspero, che alla vigilia invita la squadra a «tirare fuori gli attributi». La gara, già di per se molto sentita nell’ambiente, riveste infatti particolare importanza sul piano psicologico per l’Acm. Le prime tre giornate di campionato, pur portando in dote 4 punti che non sono affatto da disprezzare, hanno del resto suscitato molte perplessità sul gioco della squadra. S’è parlato di eccessiva voglia di dimostrare da parte dei giocatori, di qualche mugugno di troppo arrivato dagli spalti che avrebbe condizionato gli atleti, delle assenze, delle condizioni non ottimali di alcuni elementi… Insomma, di tanti alibi che hanno anche fondamento ma dietro i quali Maspero non vuole che si naconda nessuno: «Adesso basta – dice il tecnico alla vigilia del derby -, siamo alla quarta di campionato, il calcio è il mestiere più bello del mondo e mi aspetto che i miei ragazzi lo giochino con entusiasmo e senza farsi problemi. L’ho detto chiaro nello spogliatoio fra il primo e il secondo tempo del match con il Pordenone: “abbiamo toccato il fondo, ora tiriamo fuori gli attributi”. Ecco, a Cremona mi aspetto un Mantova così, che va in campo con grande fame e rabbia per riprendersi ciò che finora ha lasciato per strada. Questa partita non la dobbiamo sbagliare, è arrivato il momento di dimostrare il nostro vero valore». Anche perché di fronte ci saranno avversari ai quali non si può regalare nulla: «La Cremonese è una squadra molto pericolosa, che dietro sbaglia pochissimo e che in mezzo al campo e davanti ha grande qualità. Dovremo esser bravi a leggere la partita e a sfruttare le nostre qualità senza concedere troppo agli avversari». A proposito di leggere la partita, Maspero intende impedire al collega Pea di avere certezze e quindi sceglie la via della pretattica: «Rispetto alle probabili formazioni circolate in questi giorni ci saranno 2-3 variazioni. E una non la indovinerete mai». Il mister promette dunque sorprese e non è da escludere che Pea possa ricambiarlo, anche se i grigiorossi vengono annunciati con il consueto modulo 3-5-2. Per finire, Maspero chiude la porta ai sentimentalismi: «A Cremona sono stato tanti anni, la storia resta ma in campo stavolta saremo avversari perché io voglio scriverne una nuova da allenatore del Mantova». L’altro ex di giornata, ovviamente, è Gaetano Caridi. Lo spettacolo non sarà comunque soltanto in campo, ma anche sugli spalti. I biglietti venduti sono 1.149, ai quali bisogna aggiungere gli abbonati.Da Mantova partiranno 389 tifosi con 2 pullman del Ccmc, auto private e treno di linea. A tal proposito, la Questura di Mantova comunica che il treno di ritorno per i tifosi biancorossi partirà da Cremona alle ore 17.30 e farà una fermata a Bozzolo.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’ombra è alle spalle. Cinque punti nelle prime tre partite sono tanti quanti il ramarro ne aveva accumulati nelle 17 iniziali del torneo 2014-15. Ora basterebbe continuare mantenendo la media del Pordenone di Fabio Rossitto del girone di ritorno 2014-15 per arrivare a maggio 2016 fieri di tifare neroverde. Lo sa anche Bruno Tedino, che infatti presenta quella di questo pomeriggio alle 15 al Bottecchia, contro il Renate, come la sfida della maturità. Quella capace di cambiare veramente la stagione del Pordenone. Non solo perché si lascerebbe alle spalle il maledetto 5, ma soprattutto perché «quella dell’esordio a Piacenza (1-1, ndr) – dice lo stesso Tedino – era carica della voglia di partire bene, quella con l’Albinoleffe era la prima in casa e si portava addosso il precedente con i 2300 sugli spalti della passata stagione, quella con il Mantova era il match impossibile». In tutte e tre i ramarri avevano in corpo le motivazioni sufficienti per mordere e far male. «In questa con il Renate, sulla carta più abbordabile – continua la sua spiegazione il mister -, sarà meno facile trovare gli stimoli giusti. Ecco perché, se riusciremo a trovarli e a offrire un’altra grossa prestazione, potremo dire di essere una squadra forte e matura, con davanti una stagione davvero promettente». L’ASTUTO BRUNO – Mentre continua a parlare di quel calcio propositivo che va tanto di moda adesso, Tedino sta costruendo la nuova credibilità del ramarro sulla fase di non possesso e su una difesa a quattro. Spesso anche a cinque. Abbandonato il centrocampo a due con tre mezzepunte alle spalle dell’uomo più avanzato, è passato presto a tre in mezzo e ora addirittura a quattro. Ha saputo somministrare la sua prudenza a piccole dosi, motivandola come una medicina necessaria per curare assenze e indisponibilità. Ecco perché anche oggi si cautela, temendo di cadere nella trappola di Simone Boldini e del suo Renate, capaci lo scorso turno di bloccare sullo 0-0 il Cittadella. «Conosco Simone – racconta infatti Tedino -. L’ho avuto già come aversario una decina d’anni fa, quando lui allenava il Como e io la Pistoiese. Ha una squadra muscolare, alla quale ha dato un’ottima impostazione difensiva, un centrocampo attento con Valagussa leader e Scaccabarozzi (capace di fare pure l’attaccante aggiunto, come con il Cittadella, ndr) e un attacco che si avvale di Valotti (e del meno noto dei due Kondogbia)». FORMAZIONE – Assente Pederzoli (squalificato), Tedino opterà quindi per un tradizionalissimo 4-4-2 con Tomei fra i pali e Boniotti, Stefani, Pasa e Marchi in difesa. A centrocampo l’unico dubbio è fra Buratto e Berardi. Gli altri tre saranno Cattaneo, Mandorlini e Cosner. Davanti confermatissima la coppia formata da De Cenco e Strizzolo («Un vero attaccante moderno – lo giudica Bruno – che per noi è come Muller per il Bayern»). Arbitrerà Davide Andreini di Forlì. AMARCORD – L’ultima visita del Renate al Bottecchia (22 novembre 2014) fu infausta per Foschi, che venne esonerato dopo la sconfitta per 1-3. Meglio il ritorno a Meda, dove il Pordenone di Rossitto vinse 2-1 (Ravasi e Maccan), lasciando l’ultimo posto alla Pro Patria, battuta dall’Alessandria. AREA HOSPITALITY – Per favorire l’afflusso del pubblico la biglietteria centrale aprirà alle 11. I cancelli del Bottecchia alle 13.30. Alle 13, alla presenza di autorità, sponsor e Pn Member verrà inaugurata l’area hospitality, novità di questa stagione sportiva.
Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) A Mantova è stato il migliore in campo. Tedino lo stima molto: così il tecnico del Pordenone, nell’abituale conferenza stampa della viglia, lancia il suo attaccante, Luca Strizzolo, che andrà a comporre il tandem d’attacco con Caio De Cenco. Il trainer ha pensato molto alla doppia punta, ribadendo che sarà questa la soluzione adottata dal 1′. «Davanti giocano loro due al 99,99 per cento – attacca l’allenatore – mi tengo lo 0,01 per precauzione. In questo momento stanno bene e, in particolare, sono come esempio per come interpretano il mio calcio e gli allenamenti. Luca, per esempio, può diventare un grande giocatore: è un attaccante moderno, che aiuta la squadra. Deve credere più in se stesso – continua –: dal nostro punto di vista gli stiamo dando fiducia e gli stiamo insegnando molte cose. Mi ricorda, per caratteristiche, un top-player come Mueller, punta del Bayern Monaco. Anche lui a inizio carriera non segnava molto. Poi è maturato». Ed è diventato un attaccante da doppia cifra costante. Strizzolo può essere l’arma per superare il Renate, squadra che Tedino teme seppure non abbia ancora vinto. «E’ la rivale peggiore in questo inizio – spiega – è una squadra muscolare, brava a ripartire, che ha un ottimo mister (Boldini, ndr). Ha messo in crisi il Cittadella e ha perso immeritatamente col Mantova: dobbiamo stare molto attenti. Io lo sono e spero di averlo trasmesso alla squadra». Una formazione che, se supera questo esame, può dire la sua in campionato. «Non guardo al ciclo di quattro gare che abbiamo di fronte – chiude Tedino –: dico che, se domani (oggi, ndr) otteniamo un risultato importante, vedo un futuro roseo per noi. Vuol dire che possiamo raggiungere l’obiettivo finale prima del previsto. E che siamo un gruppo forte e matura». Ventidue i convocati: out solo Ingegneri, Careri (infortunati) e Pederzoli (squalificato). I tre seguiranno i compagni in questa gara-crocevia: troppo importanti questi 90′ per non esserci.
Ore 14.10 – (Messaggero Veneto) Le gare precedenti avevano motivazioni particolari: a Piacenza si esordiva in campionato, con l’Albinoleffe davanti ai propri tifosi; col Mantova si voleva fare lo sgambetto a una grande squadra. «Questa – dice Tedino – non ha un tema specifico: quindi per noi è la partita della maturità. Capiremo se siamo una squadra forte». Il tecnico del Pordenone non ha dubbi: oggi in casa col Renate i “ramarri” si giocano una buona fetta di credibilità. Outsider o “semplice” candidata alla salvezza? Si capirà anche questo dai 90’ odierni e, per superarli, si continua con il doppio centravanti visto a Mantova più un nuovo modulo, il 4-4-2. Gara tosta. Sono le partite più insidiose, queste: per caratteristiche intrinseche non hanno una spinta emotiva particolare. A ciò si aggiunge il fatto che, secondo Tedino, il Renate è una squadra molto dura da affrontare, che non lascia esprimere gli avversari, molto muscolare. Una sorta di Chievo in salsa di Lega Pro. Così, viste le difficoltà motivazionali, quelle dettate dall’avversario, dall’assenza di Pederzoli e, forse, da un’inconscia sopravvalutazione di sé (dettata dai 5 punti in 3 gare), Tedino ha preso in settimana una strada diversa: nuovo modulo, il 4-4-2, più semplice, che permetta a Mandorlini di non essere regista puro e per consentire l’utilizzo del doppio centravanti, cioè Strizzolo e De Cenco, dati in grande spolvero. Cambio. Così, davanti a Tomei, torna la difesa a 4. Ci saranno Pasa e Stefani centrali, affiancati dal solito Boniotti sulla destra e dalla novità Marchi sulla sinistra, il cui rientro ha allargato il campo delle opzioni. In mezzo, Berardi (favorito o Buratto) al fianco di Mandorlini, l’infaticabile Cosner sull’out mancino e, dall’altra parte, Cattaneo. Se il primo avrà più compiti di copertura, l’altro avrà un’esclusiva licenza di offendere. Col Mantova, da mezzala, è stato devastante, anche perché ha dovuto coprire una fetta minore di campo. Può esserci la staffetta con Valente, al rientro dalla squalifica, ma l’ex Bassano parte sicuro dal 1’: serpentine e cross dalla destra, per aggirare il “muro” Renate e servire i due totem a centro area. Può essere il cocktail della maturità neroverde.
Ore 13.50 – (La Provincia Pavese) Mister Iacolino sostiene che il suo Cuneo non merita lo zero in classifica e avverte il Pavia che al Paschiero sarà tutt’altro che una passeggiata per gli azzurri. E Michele Marcolini concorda: «E’ vero, il Cuneo non ha raccolto niente in queste prime tre gare ma ha offerto un buon calcio con una squadra molto compatta. Ho visto le gare con Alessandria e Giana e ha creato diverse occasioni. Non sarà facile, ma questo lo sapevo già». Dunque se vorrà fare il filotto – 3 punti in 9 giorni – il Pavia dovrà prendere con le pinze una squadra che ha dato del filo da torcere a Cittadella, Alessandria e Giana, perdendo ma sempre di misura e potendo recriminare per il risultato finale. «Il loro 4-4-2 è molto equilibrato, la difesa è solida, in mezzo c’è Cavalli che garantisce esperienza e davanti ci sono due punte che si integrano bene». Marcolini dopo il recupero infrasettimanale stravinto contro la Pro Patria, gara nella quale ha potuto sperimentare con successo um moderato turnover, dovrebbe tornare alla formazione base di questo avvio di stagione. Biasi scontata la squalifica riprenderà il suo posto al centro della difesa, così come La Camera in mezzo al campo. «Col il Sudtirol era uscito per una forte botta – spiega Marcolini – mercoledì l’ho fatto riposare ma ora è a posto». Al fianco di La Camera, da mezzala sinistra, Carraro potrebbe prendere il posto di Bellazzini, per fare rifiatare l’ex Venezia, mentre a destra Alessabdro Marchi è in vantaggio su Marco Cristini. Davanti invece confermato Mattia Marchi come spalla di Cesarini. Torna finalmente tra i convocati Ferretti, ma naturalmente ci vorrà tempo per averlo a pieno regime. «Negli ultimi giorni si è allenato con continuità assieme alla squadra – dice Marcolini – mi fa piacere portarlo a Cuneo per fargli riassaporare l’atmosfera della partita, naturalmente la condizione andrà ritrovata poco alla volta». I due fratelli Cristini sono ex da parte azzurra (oltre a Siniscalchi): Marco in particolare ha giocato per ben otto stagoni nel Cuneo, di cui è stato anche capitano. Nel Cuneo inveve l’ex è Michele Rinaldi, che a Pavia due anni fa disputò metà stagione, fino a gennaio quando fu ceduto assieme a tanti altri elementi della rosa: fu l’inizio del disimpegno degli Zanchi dal club azzurro.
Ore 13.30 – (Gazzettino) Padovane in campo oggi alle 15 per la quinta giornata del campionato di serie D. ABANO. Va a fare visita al Monfalcone (ultimo) con l’obiettivo di riprendere il cammino dopo il primo stop stagionale con la Sacilese. I neroverdi dovranno a fare meno di Segato, costretto ai box per un problema all’adduttore. «Veniamo da una sconfitta – afferma Massimiliano De Mozzi – e quindi bisogna essere ancora più attenti. Dobbiamo tornare a fare subito risultato e ci vuole una prestazione all’insegna della compattezza aiutandoci in campo l’uno con l’altro». Il tecnico non si fida del Monfalcone che è ancora a secco di vittorie. «Non ci sono partite facili. Hanno perso con il Venezia solo a pochi minuti dalla fine, vuole dire che hanno qualità. Tra l’altro in attacco hanno un giocatore come Godeas». CAMPODARSEGO. Punta ad allungare la serie positiva affrontando a Pergine il Dro (due punti). Nelle precedenti due trasferte i biancorossi hanno ottenuto altrettante vittorie. Ecco Antonio Andreucci. «Probabilmente per le nostre caratteristiche riusciamo a esprimerci meglio su campi più grandi del nostro. Il Dro sta alternando prestazioni positive ad altre negative, ma ogni partita va presa con lo spirito giusto. Sono fiducioso dato che con la Triestina la gara era diventata difficile e siamo stati bravi a riportarla sui binari di un risultato positivo». Si aspettava un inizio così incoraggiante con quarto posto in classifica? «Ho molta fiducia in questa squadra. Il quarto posto è una soddisfazione e deve essere un punto di partenza dato che abbiamo ancora margini di miglioramento». ESTE. Torna sul campo amico per cercare di mettere in saccoccia la prima vittoria dopo quattro pareggi di fila. Davanti ci sarà il Mestre, che è reduce da tre sconfitte consecutive. «Abbiamo preparato molto bene questa partita – esordisce Andrea Pagan – curando tutti i dettagli. I ragazzi mi hanno trasmesso delle sensazioni positive in settimana, e vogliamo vincere. Sappiamo di affrontare una squadra che è stata attrezzata per disputare un campionato di vertice, anche se sta attraversando un momento un pò difficile. Ripeto, sono molto fiducioso, può essere la domenica giusta per fare bottino pieno». In dubbio Niselli per una leggera distorsione alla caviglia. LUPARENSE SAN PAOLO. È il giorno del debutto in panchina per Enrico Cunico, chiamato a inizio settimana al posto di Daniele Pasa. Ci si aspetta un’inversione di tendenza (un punto nelle ultime tre gare) anche se il compito è arduo dato che i rossoblù saranno di scena sul campo del Venezia, capolista a punteggio pieno. «Ho visto i ragazzi concentrati, determinati e reattivi in settimana, quindi sono fiducioso – spiega Cunico – E vogliono fare capire che non sono quelli visti ultimamente. Dobbiamo fare una partita perfetta, il che significa sbagliare il meno possibile, muoverci da squadra e non concedere spazi perché loro sono una squadra con grande qualità. Bisogna restare tranquilli e giocarcela». Oltre a Matteo Nichele, anche Cunico è un ex avendo allenato il Venezia per una stagione. «Ho un ricordo bellissimo e per me sarà un’emozione tornare lì, anche se dopo il fischio d’inizio penserò solo alla mia squadra». Ventuno i giocatori convocati: rientra Mattioli, non figura Lombardo.
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Un antidoto, un farmaco, o forse una benedizione. Oggi si conoscerà finalmente la cura scelta dal tecnico dell’Este Andrea Pagan per (provare a) sconfiggere il mal di pareggio dei suoi ragazzi, impegnati al Nuovo Stadio contro il Mestre (calcio d’inizio alle 15, arbitro Adalberto Fiero di Pistoia). Quattro partite, quattro pareggi e quattro punti in classifica che hanno fatto sorgere più di qualche dubbio sul reale valore della rosa atestina. A Pagan, tuttavia, l’orgoglio non manca: «La squadra è convinta e ha la giusta mentalità», afferma l’ex Clodiense. «Nelle prime partite abbiamo sempre “rischiato” di vincere: non abbiamo mai acciuffato il pareggio all’ultimo minuto o rinunciato a giocare. Ci è mancata la concretezza che proveremo a mettere in campo già col Mestre, una compagine di assoluto valore». L’allenatore dei giallorossi dovrà rinunciare al terzino Simone Destro (infortunio al ginocchio) e con ogni probabilità pure al trequartista Gianluca Niselli (distorsione alla caviglia). Il Mestre, tra l’altro, è allenato dall’ex di turno Francesco Feltrin, la cui panchina è a rischio dopo le tre sconfitte consecutive rimediate contro Tamai, Montebelluna e Fontanafredda. Formazione (4-3-1-2): Lorello; Tiozzo, Montin, Guagnetti, Scotton; Arvia, Marcolini, Favre; Marcandella; Coraini, Mastroianni. All. Pagan. Una prova del nove. Dopo la sconfitta di domenica scorsa con la Sacilese, formazione in crisi di identità e risultati, l’Abano – sesto in classifica a quota 7 punti – ha l’occasione di dimostrare di non squagliarsi sistematicamente contro le cosiddette “piccole”. Un difettuccio che i neroverdi si portano dietro da un anno e che perdura nonostante gli innesti d’esperienza del mercato estivo. Al Comunale di Monfalcone gli uomini di mister Massimiliano De Mozzi se la vedranno con il fanalino di coda del girone (calcio d’inizio alle 15, arbitro Mario Davide Arace di Lugo di Romagna), il “Fincantieri” di Giuliano Zoratti, strapieno di giovani e vecchie glorie come Denis Godeas e Alexandar Rodic, entrambi 40enni con un passato di tutto rispetto nei professionisti. Per quanto riguarda l’undici aponense, De Mozzi dovrebbe riconfermare gran parte dei titolari di domenica scorsa, eccezion fatta per Alberto Creati, che potrebbe lasciare la maglia numero 11 a Francesco Rampin, e Fabio Barichello, per il quale si prospetta la solita staffetta con Luca Munarini. Formazione (4-1-4-1): Ruzzarin; Tescaro, Meneghello, Thomassen, Zattarin; Ballarin; Creati, De Cesare, Bortolotto, Rampin; Munarini. All. De Mozzi Sorride sempre di più la classifica al Campodarsego (quarto a pari merito col Calvi Noale) che oggi affronterà il Dro (calcio d’inizio alle 15, arbitro Federico Antonio Melillo di Pontedera) sul “neutro” di Costa di Vigalzano, a pochi chilometri da Pergine Valsugana. L’omologazione dell’1-0 contro il Ripa la Fenadora della prima giornata, risultato sospeso per il ricorso dei bellunesi contro il tesseramento di Federico Gal, ha ringalluzzito non poco i biancorossi di Antonio Andreucci, pronti a un allungo che potrebbe valere una posizione ancor più nobile nella graduatoria. Il Dro, penultimo in classifica a quota due punti, è comunque un avversario tutt’altro che abbordabile: «Sarà una partita dura, perché il Dro, anche domenica scorsa, ha messo in difficoltà la Luparense», conferma Andreucci. «Io, però, ho massima fiducia nei miei ragazzi. Sono sicuro che daranno il massimo per continuare la serie positiva». L’allenatore toscano avrà tutti i giocatori a disposizione, ma potrebbe optare per un mini turn-over in vista della sfida di Coppa Italia di mercoledì prossimo contro la Luparense San Paolo. Formazione (4-3-3): Merlano; Buson, Gal, Poletti, Arthur; Pelizzer, Bedin, Tanasa; Piaggio, Aliù, Cacurio. All. Andreucci.
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ritorna al Penzo, Favaretto ritrova finalmente Modolo, inizialmente in panchina, ma anche una Luparense vogliosa di rialzarsi dopo la settimana nera (un punto in tre gare, 5 reti realizzate, ma 10 incassate) culminata con l’esonero lunedì di Daniele Pasa e la chiamata di Enrico Cunico, ex di lusso insieme a Matteo Nichele. Duello in famiglia tra Daniel Beccaro, centrale del Venezia, e Marco Beccaro, attaccante della Luparense, cugini padovani. Tanti spunti per questa partita. Venezia al Penzo dopo quattro mesi, dal match contro la Pro Patria (1-2) che vide andare a segno su rigore Serafini, capocannoniere del girone (4 reti) con Zecchinato del Montebelluna. Non ha portato bene il ritorno a Sant’Elena a Evans Soligo, messo fuori gioco venerdì sera, al ritorno dall’allenamento al Penzo, da un violento attacco febbrile. Out anche Cangemi, oltre a Cantini. Favaretto punterà sulla squadra che finora ha infilato quattro successi di fila, l’unico ballottaggio è tra Carbonaro e Innocenti. «La Luparense è una buona squadra, da medio alta classifica, che dovremo affrontare con molta cautela» avverte il tecnico «non lasciamoci condizionare dagli ultimi risultati. Il cambio di allenatore serve da scossa, Cunico conosce molto bene la categoria e avrà lavorato sodo in settimana per inculcare nei giocatori le sue idee«. La squalifica di Abubakar, espulso domenica scorsa contro il Dro, costringerà Cunico a qualche scelta dolorosa tra i senior, riportando magari Nichele a centrocampo, senza snaturare il reparto più forte, ovvero l’attacco, sempre a segno nelle prime quattro partite (6 gol), che può contare su Brotto e Marco Beccaro, supportati dalle invenzioni di Giglio (doppietta contro il Giorgione). Ritorna dopo la squalifica il portiere Murano, ma nel frattempo è arrivato Bazzichetto, titolare contro il Dro. Con i terzini Faggin e Perosin, il centrocampista Benucci, Cunico dovrà pescare il quarto under tra gli uomini di movimento qualora optasse per Bazzichetto in porta al posto di Murano. Probabili formazioni Venezia (4-3-1-2): 1 Vicario; 2 Ferrante, 5 D. Beccaro, 6 Cernuto, 3 Galli; 7 Acquadro, 4 Calzi, 8 Gualdi; 10 Fabiano; 9 Serafini, 11 Carbonaro. A disposizione: D’Alessandro, Di Maio, Modolo, Luciani, Malagò, Callegaro, Innocenti, Maccan, Barreto. Allenatore: Favaretto. Luparense (4-3-1-2): 1 Murano; 2 Faggin, 5 De March, 6 Severgnini, 3 Perosin; 7 Benucci, 4 Nichele, 8 Nicoletti; 10 Giglio; 8 Brotto, 11 M. Beccaro. A disposizione: 12 Bazzichetto, 13 Sanavia, 14 Praticò, 15 Antonello, 16 Paganelli, 17 Pigozzo, 18 Donè, 19 Lombardo, 20 Babolin. Allenatore: Enrico Cunico. Arbitro: Maria Marotta (Sapri)
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Dopo un cambio in panchina, solitamente arriva una reazione. Ma se sarà così anche per la Luparense San Paolo, questa dovrà essere davvero importante: la squadra di San Martino di Lupari, dopo il pareggio col Dro e l’esonero di Daniele Pasa, comincia l’avventura con la nuova guida tecnica con la trasferta più difficile della stagione. Il nuovo allenatore, Enrico Cunico, ricomincia dal “Penzo” di Venezia, di fronte ad una sua ex squadra che è anche la capolista del girone C, lo squadrone in predicato di ammazzare il campionato come l’anno scorso fece il Padova. «Sono molto fiducioso», dichiara però il tecnico vicentino alla vigilia dell’esordio sulla panchina dei Lupi, «Il gruppo ha una grande personalità e l’ho visto voglioso di riemergere in questa prima settimana di lavoro. Ci aspetta la partita più difficile dell’anno, il Venezia vincerà sicuramente il campionato, ma noi andremo lì con grande umiltà, e se saremo bravi a non perdere la testa potremo anche toglierci qualche soddisfazione inaspettata». Come detto, per Cunico sfida da ex di fronte alla formazione lagunare: «Il “Penzo” è sempre affascinante, per me ci sarà sicuramente un po’ di emozione perché ho bei ricordi in quella piazza». Inizio alle 15, arbitra la signorina Maria Marotta di Sapri. Formazione (4-3-1-2): Murano; Faggin, Severgnini, De March, Perosin; Sanavia, Nichele, Benucci; Giglio; Brotto, Beccaro.
Ore 12.40 – (Gazzettino) C’è l’inaugurazione della copertura della gradinata est a fare da contorno a Cittadella-Pro Piacenza. Alle 14.30, mezz’ora prima del fischio d’inizio della partita, il complesso bandistico e majorettes “Ciro Bianchi Young Band” allieterà il pubblico prima degli interventi delle autorità e delle istituzioni locali. 3.000 metri quadrati l’intervento per coprire la gradinata che può ospitare 5.000 persone, costato un milione di euro. Dopo toccherà alla squadra di Roberto Venturato l’onere di non guastare la giornata di festa: il pareggio a reti bianche con il Renate ha lasciato l’amaro in bocca, la netta sensazione di aver perso per strada due punti che, a conti fatti, il Cittadella avrebbe pure meritato. Come ha detto il direttore Stefano Marchetti, oggi la squadra ha l’opportunità di rifarsi, davanti al proprio pubblico, a patto che si capitalizzino le occasioni da gol. Nell’ultimo turno ne abbiamo contate sette, con il Pro Piacenza il Cittadella non si può permettere una percentuale di errore così elevata al momento di concludere verso la porta avversaria. Pur elargendo calma e serenità, Roberto Venturato è consapevole del fatto di dover aggiustare la mira là davanti: «La squadra ha lavorato bene in questi giorni, ho notato anche miglioramenti, in ogni frangente. È chiaro che non siamo contenti del risultato di sabato scorso, ma la cosa più importante in questo momento è che il Cittadella riesca a fare gioco e a creare occasioni. Il gol, poi, arriverà di conseguenza, ma non deve trasformarsi in un’ossessione». Il tecnico ha concentrato i lavori sulla fase realizzativa: «Abbiamo provato diverse situazioni, curando gli ultimi metri, mirando alla concretezza. È importante cercare la via del gol non solo attraverso i nostri terminali offensivi, cercando di sfruttare a dovere anche i palloni inattivi, i colpi di testa, le punizioni, i calci d’angolo. E nell’ultima partita abbiamo avuto un paio di occasioni di questo tipo». È un Cittadella ancora in costruzione: «Il principio da seguire è quello di giocare, di essere propositivi. Non sempre riusciremo ad essere brillanti, ma dobbiamo seguire questa strada, cercando poi di sfruttare anche le qualità del singolo giocatore, dell’individualità». Sull’avversario odierno, Venturato spiega: «Mi aspetto un Pro Piacenza in grado di sfruttare la qualità di Critofoli in attacco e gli inserimenti di altri giocatori, come Rantier, Bignotti, Alessandro. Sta a noi fare la partita». Come sempre, Venturato resta ermetico sulla formazione: «Sicuramente manterrà una sua identità, la variabile su qualche giocatore può invece esserci». Nessun dubbio sul pacchetto arretrato, le sorprese potremmo invece averle sulle corsie esterne, con Schenetti e Minesso in ballottaggio per una maglia. In attacco giocherà Litteri, che ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, Bizzotto appare invece favorito su Chiaretti.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Niente beneficenza. O meglio, quella si farà solo con l’incasso della partita, che sarà devoluto alle vittime del nubifragio che ha colpito la Riviera del Brenta e agli alluvionati piacentini. In campo, però, il Cittadella non vuole concedere sconti alla Pro Piacenza, ospite questo pomeriggio al Tombolato. D’altra parte, occorre riprendersi quanto lasciato per strada nello scorso turno in casa del Renate, contro il quale si spera sia stata esaurita la scorta di regali della banda di Venturato, che a Meda non ha sfruttato almeno sette nitide occasioni da rete. «Il gol? Non è un’ossessione». In settimana la squadra ha lavorato molto negli “uno contro uno” davanti al portiere e sui calci piazzati: corner e punizioni. «Abbiamo incontrato problemi sotto porta e ci stiamo impegnando per risolverli ma quello che voglio, soprattutto, è che la squadra continui a mantenere l’atteggiamento propositivo avuto nelle prime due partite disputate: il gol non deve diventare un’ossessione per i miei giocatori, continuando così le reti arriveranno», ha spiegato ieri mattina Venturato al termine dell’allenamento di rifinitura dei suoi. A proposito di calci da fermo: il tecnico granata confessa che Fumagalli, estremo difensore della Pro che in questo campionato ha già neutralizzato tre rigori (due nella sola gara con la Reggiana dell’ultimo turno), «è stato studiato attentamente», in particolare da Iori, Litteri e Coralli, gli uomini chiamati a trasformare eventuali tiri dagli undici metri. Attenti alle ripartenze. Come d’abitudine, non trapelano anticipazioni sulla formazione che scenderà in campo. I dubbi principali riguardano soprattutto esterni offensivi e posti in attacco: Schenetti e Litteri hanno bisogno di giocare per ritrovare la condizione, ma, alle loro spalle, Minesso e Chiaretti (che potrebbe essere anche una valida alternativa a Bizzotto) scalpitano per trovare spazio. Fra i convocati, come previsto, non figurano Sgrigna, Xamin, il terzo portiere Mattiuzzi e De Leidi, ancora dolorante al piede. E l’avversario? «La squadra di William Viali è stata costruita per sfruttare le qualità di Cristofoli, centravanti molto “fisico”, che sa difendere il pallone e favorisce gli inserimenti di giocatori rapidi come Alessandro, Rentier, Bignotti e Ruffini», afferma Venturato. «Credo che la Pro Piacenza cercherà di rimanere molto coperta, colpendo in contropiede». È un po’ il copione visto anche all’Euganeo nel match giocato contro il Padova, che poi seppe fare breccia nella muraglia emiliana con Fabiano (proprio da corner) e Petrilli. La Tribuna Est. La raccomandazione fatta ai tifosi è quella di presentarsi allo stadio per tempo. Mezz’ora prima del fischio d’inizio, infatti, si potrà assistere alla cerimonia d’inaugurazione della nuova Tribuna Est, che porta a 6.000 il totale dei posti coperti dell’impianto. Previsti gli interventi delle autorità, con in prima fila il sindaco reggente Luca Pierobon, l’assessore allo Sport Francesco Pozzato e l’assessore regionale, già primo cittadino, Giuseppe Pan, oltre ovviamente al presidente Andrea Gabrielli. Il complesso bandistico “Ciro Bianchi & Majorettes” di Cittadella accompagnerà il pre-gara.
Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Lo spauracchio si chiama Ermanno Fumagalli, una sorta di Samir Handanovic della Lega Pro. Su tre rigori subiti ne ha parati tre, portando punti da chiudere in cassaforte per il Pro Piacenza, squadra che poggia tutto sull’esperienza di Wiliam Viali in panchina e su un modulo che si adatta alle varie circostanze. A Padova in tempi recenti è arrivato un ko per 2-0, oggi al Tombolato (dove alle 14.30 verrà presenta la copertura della Tribuna Est, terminata a tempo di record e spesa di un milione di euro) il Cittadella proverà a bissare il successo dei cugini in attesa del derby ormai imminente. «Stiamo lavorando bene e in settimana ho visto molti miglioramenti — evidenzia mister Roberto Venturato — anche se è chiaro che contro il Renate avremmo voluto un risultato diverso. Dobbiamo cercare di essere più cinici per vincere le partite. Non credo che debba diventare un’ossessione questo aspetto, ma ci sono anche gli avversari e bisogna tenere conto di chi hai di fronte». La formazione non dovrebbe discostarsi di molto da quella che ha pareggiato a Renate. A centrocampo Schenetti e Minesso si giocano una maglia, con l’ex Vicenza leggermente in vantaggio, in avanti Litteri potrebbe strappare la riconferma ed essere affiancato da Chiaretti. Fuori Xamin, Sgrigna e De Leidi, infortunati: «Di formazione non parlo – taglia corto Venturato – di Pro Piacenza sì. Iori, il nostro rigorista, si è studiato bene i video di Fumagalli, specialista dei tiri dal dischetto. Cristofoli davanti è temibile e vanno tenuti d’occhio gli inserimenti di Rantier, Bignotti, Alessandro o Maietti».
Ore 11.40 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Altinier.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Anche venerdì sono state provate diverse situazioni su palla inattiva che hanno consentito di risolvere le partite con Pro Piacenza e Lumezzane. «È sempre un grande piacere per l’allenatore quando si riesce a mettere in pratica ciò che viene provato in allenamento, ma il merito va a tutti i ragazzi che partecipano allo schema eseguendolo alla perfezione». Soffermandoci sull’aspetto tattico, anche oggi i biancoscudati saranno disposti con il 4-2-3-1. «Non è il momento di cambiare un atteggiamento tattico che ci ha dato continuità. Poi a seconda di come va la partita, si possono provare altre situazioni». Con riguardo all’undici di partenza, sembra essere arrivato il momento dal primo minuto per Altinier, match winner con il Lumezzane. Ieri è stato schierato subito nell’undici titolare come unica punta, con Neto Pereira decentrato sulla sinistra fino a quando è rimasto in campo, salvo poi essere rimpiazzato da Bearzotti. «È una situazione che avevo provato anche la settimana scorsa e la porterò avanti. Vediamo se può essere una soluzione alternativa». Quanto a Petkovic, se non dovesse farcela è pronto Favaro che finora in campionato è stato sempre a guardare, ma ha già giocato due volte titolare in Coppa Italia. Negli altri ruoli tutto lascia pensare che saranno confermati gli interpreti delle prime tre partite.
Ore 11.20 – (Gazzettino) «Questa è una tappa importante e dobbiamo essere più che concentrati. Siamo consapevoli di affrontare una squadra ottima e con qualità in attacco, ma anche loro hanno davanti un Padova che è alla ricerca della continuità e che ha fame di punti. Bisogna saper leggere la partita e capire dove possiamo fare male. Siamo due squadre che hanno un reparto avanzato abbastanza prolifico, anche se sul campo occorre avere sempre un certo equilibrio». L’avvio di campionato con sette punti in tre partite è sicuramente incoraggiante, e avrà dato ulteriore morale al gruppo. «Bisogna dimostrare sempre partita dopo partita, non abbiamo fatto ancora niente. Il campo comunque ha dato questi punti e ce li prendiamo, ma a Salò sarà un’altra partita e dobbiamo fare bottino pieno che è la cosa che conta di più per me. Mi interessa poco il bel gioco, voglio tornare a casa con i tre punti». Sulla panchina dei bresciani, come detto, c’è Serena e Parlato elogia il suo collega. «Lo stimo molto, quando era al Padova venivo più di qualche volta a vedere i suoi allenamenti. È una bravissima persona e un tecnico importante, cercherò di metterlo in difficoltà con l’aiuto dei ragazzi, e spero di riuscirci».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Dopo avere fatto il pieno di punti nel doppio turno casalingo con Pro Piacenza e Lumezzane, il Padova torna in trasferta andando a fare visita al Feralpi Salò allenato dall’ex Michele Serena. Non senza però un paio di contrattempi dell’ultima ora: Neto Pereira ha lamentato un problema all’adduttore rientrando in spogliatoio dopo pochi minuti dall’inizio della rifinitura, mentre Petkovic non si è allenato per un acciacco alla coscia. Proprio da qui partiamo con Carmine Parlato. «Neto ha sentito un piccolo fastidio e per precauzione con il nostro medico abbiamo deciso di fargli saltare la rifinitura, spero che non sia niente di importante. Petkovic aveva qualche fastidio già venerdì, oggi (ieri, ndr) ha provato e continua a sentirlo un pò. Se sono preoccupato? No, ma sono situazioni da tenere in considerazione. Prima della partita valuteremo se sono disponibili dall’inizio o part time, o se non sono disponibili». Passando alla sfida con i bresciani, il tecnico biancoscudato ha le idee chiare. «Stiamo iniziando a scalare la montagna, è dura, ma abbiamo gli attrezzi per arrampicarci al meglio».
Ore 11.00 – (Gazzettino) QUI FERALPI – Due successi esterni – con Alessandria e Pro Patria – e un ko in casa con il Bassano, per un totale di sei punti, a confermare sul campo gli obiettivi ambiziosi che la società bresciana non nasconde. Al timone della squadra l’ex Michele Serena che schiera i suoi con un modulo ad alberi di Natale 4-3-2-1 che vede a turno come terminale offensivo Romero e Greco, come il tecnico, con alle spalle un’esperienza in biancoscudato. Dietro la punta il pericoloso Bracaletti e uno tra Tortori e Guerra. Tra i convocati il centrocampista Garufi, arrivato in settimana, e l’esperto Pinardi che dovrebbe partire dalla panchina. RADIO E TV – Per il quarto anno di fila tornano su Radio Italia Anni 60 (94.6 e 101.7 fm) le radiocronache del Padova con la voce di Antonio Ammazzagatti. Dopo qualche settimana di stop, finalmente è stato infatti raggiunto un accordo con la Lega Pro, grazie agli sforzi del concessionario Mediastar e al contributo dell’associazione Magico Padova. Partita visibile in diretta e gratuitamente su internet attraverso il canale della Lega Pro Sportube.tv. Filo diretto da Salò su Tv7 Triveneta a “Tuttincampo”, in onda già dalle 14.30 e dalle 17.15 su Telenuovo ad “Alè Padova”.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Si preannuncia un ottimo seguito di tifosi a Salò. Sono circa 400, infatti, i biglietti acquistati nel punto vendita padovano per il settore ospiti (oggi indisponibili) dello stadio bresciano, ma al dato vanno aggiunti quelli presi in internet. Sul posto saranno in vendita, per chi è in possesso di fidelity card, solo i tagliandi per la tribuna coperta (15 euro, ridotto 10 per donne e over 65), per quella scoperta e i parterre a 8 euro (5). Ci saranno, con i rispettivi pullman e con auto al seguito, i ragazzi della Fattori (appuntamento alle 12 al parcheggio sud dell’Euganeo), e l’Aicb il cui torpedone partirà alle 13.45 dal capolinea del tram alla Guizza, con tappa all’Euganeo alle 14. Prosegue fino a giovedì (da domani sede del Padova aperta dalle 16 alle 20) la campagna abbonamenti. Ieri è stata raggiunta quota 3.247.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “In una settimana 89 abbonati in più, che delusione!”) Invece di preoccuparsi del futuro stadio in cui giocherà il Padova – che per almeno due stagioni non si muoverà dall’Euganeo, perché i lavori al Plebiscito, impianto che non è a norma e ha bisogno di interventi urgenti, dureranno almeno sino a giugno 2016, e senza le curve, previste per il 2017 – il popolo biancoscudato farebbe bene ad interrogarsi sui motivi della scarsa adesione registrata questa settimana all’annunciata riapertura della campagna abbonamenti. Il dato, francamente, è desolante: da martedì scorso a ieri sono state staccate “solo” 89 tessere, che portano il numero complessivo a 3.247. Il 1º ottobre i battenti verranno chiusi e potremo verificare se il fatidico “tetto” delle 3.500, auspicato sin dall’inizio dell’estate da Bergamin, Bonetto e soci come adeguato al peso e alla tradizione della piazza, sarà stato raggiunto, se non addirittura superato, oppure se si sarà rimasti al di sotto delle aspettative. Per il momento, ribadiamo, la cifra aggiornata a ieri è uno schiaffo in faccia a tutti, in primis a dirigenti, tecnici e giocatori, ma soprattutto lo è (lo schiaffo) nei confronti di quello “zoccolo duro”, rappresentato dai 3.158 “fedelissimi” che hanno sottoscritto il patto nel tradizionale periodo riservato alla campagna abbonamenti, e da quei 7-800 paganti che hanno assistito alle partite con Pro Piacenza e Lumezzane. Come a dire: accontentatevi e non lamentatevi, questi siamo. Abbiamo già sottolineato come il clima attorno al gruppo di Parlato, ma soprattutto attorno alla società, sia cambiato radicalmente in meglio da parte della città e della provincia, e a testimoniarlo ci sono quei 4.000 che accorrono all’Euganeo ogni volta che Cunico e compagni vi si esibiscono, ma risulta francamente inspiegabile come la sollecitazione, o se volete l’appello, nei confronti dei padovani che sin qui non sono stati attratti dal richiamo del calcio e della loro squadra (la quale, oltretutto, ha iniziato benissimo il cammino in Lega Pro), abbia ricevuto una risposta di tal genere, davvero misera. In cinque giorni – da martedì 22 a ieri – si sono presentati in sede in neppure un centinaio, nonostante i prezzi popolari (Tribuna Est a 100 euro, per fare un esempio, significa pagare un prezzo di 6,66 euro a gara per 15 giornate, meno che nella stragrande maggioranza dei campi dilettantistici). Indipendententemente dal risultato odierno di Salò, temiamo che da domani a giovedì non saranno tanti di più ad abbonarsi. Che senso ha, allora, disquisire se sia meglio questo Euganeo o il Plebiscito risistemato per ospitare le partite? C’è una Padova dormiente da troppi anni a cui del calcio, ma forse dello sport in generale, non frega nulla. E se da quella Padova non arriva uno straccio di contributo, hai voglia a pensare alla Serie B e ai palcoscenici ancora più prestigiosi, insieme agli impianti in cui giocare… Meditate, gente, meditate.
Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Favaro; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Petrilli, Cunico, Neto Pereira; Altinier.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Dall’altra parte trovate un tecnico che a Padova è molto rispettato. Lo conosce già? «Stimo molto Michele Serena, quando allenava il Padova, appena potevo, andavo a vedere la sua squadra all’Euganeo. Mi ricordo il modo in cui metteva in campo la formazione, con i miei ragazzi proverò a metterlo in difficoltà. Servirà grande equilibrio, alla fine sono convinto che la spunterà chi avrà studiato meglio l’avversario». Quale sarà la maggiore difficoltà di questa gara? «Siamo consapevoli di affrontare un’ottima squadra, ma credo che anche la Feralpi ci tema: il Padova è affamato e in cerca di continuità. Ogni settimana vogliamo dimostrare il nostro valore, per ora non abbiamo ancora fatto niente, anche se ci prendiamo volentieri i 7 punti conquistati nelle prime giornate. Oggi dovremo essere abili a leggere la partita molto presto, e a capire dove insistere per far male». Magari con un altro schema su palla inattiva? «Mi fa piacere che sinora la squadra abbia applicato con successo ciò che avevo cercato di provare durante la settimana: devo fare i complimenti ai miei, se segniamo su azioni da fermo il merito è soprattutto loro».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Difficile che l’estremo difensore possa essere in campo: per la prima volta in campionato, dopo essere stato tra i pali nelle gare di Coppa, è pronto Favaro. Per Neto, invece, sarà decisivo il provino prima del match: se ce la farà, si inserirà nel trio di trequartisti al posto di Bearzotti. Perché Parlato, di fronte ad un avversario di sicuro livello, ha deciso che non è più il caso di sacrificare Altinier sull’altare del modulo ad una sola punta. «Mettere Neto ed Altinier insieme nel 4-2-3-1 è una delle opzioni che tengo in considerazione», ha spiegato il tecnico partenopeo dopo la rifinitura, «ma dobbiamo valutare se il brasiliano e Petkovic potranno essere della gara: io credo di sì, prima però devo vedere come reagiscono in queste ultime 24 ore». La Feralpi è temibile. È questa la prima partita-verità della stagione? «È un avversario con grande qualità in avanti, credo che anche per questo nel corso della partita ci potrebbero essere ampie aree scoperte. Da parte nostra dobbiamo solo portare a casa i punti, so che siamo ancora all’inizio della stagione ma il bel gioco e i ghirigori non m’interessano: anche se non c’è ancora una pressione eccessiva, è bene mettere in cascina più punti possibile nel caso in cui in futuro arrivasse qualche “tempesta”. Abbiamo appena iniziato a scalare una montagna, dobbiamo proseguire e sono convinto che il Padova abbia tutti i mezzi per farcela».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Nel girone A di Lega Pro sono tali e tante le squadre che ambiscono ai primi posti della classifica che ogni settimana c’è in programma almeno uno scontro diretto. Per cui succede che una singola formazione affronti in serie più avversarie di livello. Così da oggi comincia il trittico terribile proprio del Padova, che tra Salò, Sudtirol all’Euganeo sabato prossimo e derby con il Cittadella il 10 ottobre (di sera), si ritrova di fronte a due settimane che ne possono misurare, una volta per tutte, le potenzialità in questa stagione. A testare le ambizioni di Cunico e compagni oggi è il turno della Feralpi di Michele Serena, tecnico amato dai tifosi padovani nonostante la sua esperienza, sotto la presidenza Penocchio, sia coincisa con il peggiore momento della più che centenaria storia biancoscudata. Ma Carmine Parlato, alla vigilia della sfida ai Leoni del Garda, che in classifica seguono staccati di una sola lunghezza, deve fare i conti con due acciacchi dell’ultimo minuto che rischiano di sparigliare le carte sul tavolo: Lazar Petkovic non ha preso parte alla rifinitura per un problema muscolare alla coscia, mentre Neto Pereira, proprio durante le prove generali di ieri mattina, ha avvertito un fastidio all’adduttore.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Michele Serena, uno tra i pochi a ricevere applausi dalla piazza padovana nella nefasta stagione sotto la guida di Penocchio conclusasi con la retrocessione dalla Serie B, oggi si presenta all’appuntamento con il Padova forte dei suoi 6 punti ma orfano dell’elemento più rappresentativo della rosa, l’esperto Alex Pinardi (ex Cagliari, Novara e Vicenza), in panchina per noie muscolari, mentre l’altro ex biancoscudato Giuseppe Greco (25 presenze e 3 gol nel 2004/05 in C/1) non dovrebbe essere nell’undici di partenza. Da parte di Parlato convocato anche il giovane Bottalico, centrocampista della Berretti. Qui tifosi. Dovrebbero essere almeno 350 i tifosi padovani allo stadio Turina. Ieri risultavano venduti 340 biglietti dei 521 messi a disposizione del club bresciano per il settore ospiti. Per chi rimarrà in città diretta integrale del match sul portale internet www.sportube.tv o in alternativa i commenti su Telenuovo con “Alè Padova” o Tv7 Triveneta con “Tuttincampo”. Da oggi, comunque, riparte anche la radiocronaca diretta di Antonio Ammazzagatti sulle frequenze di Radio Italia Anni ’60: appuntamento alle 17.30 sui 94.6 FM solo via etere, poiché non vi sarà la radiocronaca in streaming sul web.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ancora una prova sfortunata per la Berretti biancoscudata, che ieri pomeriggio ha perso 2-1 contro l’Ancona rimanendo inchiodata a quota zero in classifica dopo due giornate di campionato. Il Padova, sceso in campo allo stadio Euganeo sotto gli occhi di tutto lo stato maggiore dirigenziale, ha pagato a caro prezzo alcune ingenuità difensive. L’Ancona, infatti, è passata in vantaggio già al 5′ con Falcinelli, lesto a ribadire in rete una respinta corta di Bisogni. Il raddoppio è arrivato al 37′, con il Padova che ha perso palla al limite della propria area spianando così la strada a Bottaluscio, che ha segnato a porta vuota. Nella ripresa ha accorciato le distanze Bolgan al 10′ dopo una pregevole azione di Marian, ma nonostante un generoso forcing finale la formazione di Carraro non è riuscita ad agguantare il pareggio. È andata decisamente meglio, invece, al Cittadella, che ha pareggiato 1-1 in rimonta sul campo della Reggiana. Al gol di Storchi al 12′ ha risposto Minozzi a 3 minuti dallo scadere. Quattro i punti in classifica per la squadra di Giacomin.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Altinier.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Michele Serena, intanto, prepara un 4-3-2-1 d’assalto che poggia sulla verve di Bracaletti e nel quale non ci sarà il discusso Pinardi: «Ci siamo allenati molto bene in settimana — spiega il grande ex della domenica di Salò — i ragazzi sono carichi e c’è tanta, tanta voglia di fare bene, sperando che quanto fatto risulti sufficiente. Per me sarà una partita particolare, certo. Ho sensazioni diverse, Padova e il Padova mi hanno dato tanto affetto e vicinanza. Ovvio, sul campo ognuno penserà a dare il meglio per vincere, ma non si cancellano certe emozioni. I biancoscudati sono una squadra ottima — dice ancora l’allenatore mestrino — esperta, con giocatori di categoria superiore. Più che altro sarà un bel banco di prova dal quale capiremo se saremo pronti. Penso che queste partite potranno veramente dire a che punto siamo per raggiungere i nostri obiettivi: se manca qualcosa o c’è da migliorarsi e in cosa. Per ora abbiamo offerto buone prestazioni, c’è una certa curiosità di vedere all’opera la squadra con una diretta concorrente». Nonostante fossero stati messi a disposizione oltre 500 biglietti per la tifoseria padovana, non saranno più di 300 i sostenitori biancoscudati in trasferta. A conferma che il trend si è attestato sui numeri a cui la città era abituata da sempre dopo l’exploit dello scorso anno in serie D. Il tutto mentre si continua a discutere di Euganeo, di Plebiscito e di un nuovo stadio dai contorni ancora da definire chiaramente.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per il resto il suo rendimento viaggia ben al di sopra della media, considerato che sino a questo momento ha subito soltanto un gol, dimostrando una sicurezza fra i pali molto promettente. «Dobbiamo continuare a scalare la montagna — puntualizza Parlato — e abbiamo gli strumenti per farlo con sufficiente padronanza e sicurezza. Il Feralpi è una squadra con grande qualità in avanti, credo che nel corso della partita ci saranno ampie aree scoperte. Dobbiamo portare a casa i punti, è quella l’unica cosa che conta. La spunterà chi avrà studiato meglio l’avversario, fra me e Serena ci sono stima e un buon rapporto di base. Lo apprezzo molto, quando allenava il Padova venivo spesso a vederlo, ma coi miei ragazzi proveremo a metterlo in difficoltà. Servirà grande equilibrio in campo. I gol su calcio da fermo premiano gli schemi provati in allenamento: ovviamente sono soddisfatto, ma il merito è più dei ragazzi che mio». Capitolo formazione. Dovesse mancare Petkovic, toccherebbe a Favaro difendere la porta biancoscudata, mentre davanti Neto sembra in odore di panchina per evitare qualsiasi rischio e potrebbe magari subentrare a partita in corso.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Suona l’allarme, in testa e in coda alla carrozza. Rischiano di saltare FeralpiSalò-Padova due grandi protagonisti delle prime tre giornate di campionato. Sorpresa assai sgradita, quella confezionata nella rifinitura di ieri e recapitata diretta a Carmine Parlato. Lazar Petkovic e Neto Pereira si sono fermati nell’ultimo allenamento prima della partita odierna di Salò e potrebbero alzare bandiera bianca se nella notte non ci saranno stati decisi miglioramenti. Il brasiliano, fra i due, sembra quello più a rischio, ma nemmeno Petkovic se la passa benissimo e ieri sera in ritiro l’incertezza reganava sovrana: «Neto ha sentito un fastidio all’adduttore — sospira Parlato, che prova a scegliere la strada dell’ottimismo nonostante il brasiliano abbia precedenti in tal senso ben poco incoraggianti — l’abbiamo subito tenuto precauzionalmente fermo ma credo che ci sarà. Petkovic l’abbiamo tenuto a riposo per un fastidio alla coscia, ci prendiamo queste 24 ore per valutare le sue condizioni». Se c’è una cosa che lascia davvero poco tranquilli riguardo l’estremo difensore serbo, è la sua indiscutibile predisposizione all’infortunio, oltre che una certa fragilità già emersa nella passata stagione.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (quarta giornata, 26-27-28 settembre): AlbinoLeffe-Pro Patria 2-1 (giocata ieri), domenica ore 14.00 Cuneo-Pavia, domenica ore 15.00 Cittadella-Pro Piacenza, Cremonese Mantova, Lumezzane-Alessandria e Pordenone-Renate, domenica ore 16.00 SudTirol-Bassano Virtus, domenica ore 17.00 FeralpiSalò-Padova, lunedì ore 20.30 Reggiana-Giana Erminio.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Padova, Bassano e Giana Erminio 7, FeralpiSalò, Pavia e SudTirol 6, Cremonese e Reggiana 5, Alessandria, Cittadella e Pordenone 4, AlbinoLeffe e Mantova 3, Pro Piacenza e Renate 2, Cuneo, Lumezzane e Pro Patria 0.
Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della terza giornata: Giana Erminio-Cuneo 1-0 (Rossini (Ge) al 1′ pt) giocata ieri, Pro Patria-FeralpiSalò 0-5 (Tortori (Fs) al 27′ pt, Greco (Fs) su rigore al 32′ pt, Bracaletti (Fs) al 15′ st, Romero (Fs) al 19′ st, Greco (Fs) al 34′ st), Pro Piacenza-Reggiana 1-1 (Bruccini (Re) al 7′ pt, Cristofoli (Pp) al 14′ pt), Renate-Cittadella 0-0, Bassano-AlbinoLeffe 2-0 (Iocolano (Ba) su rigore all’11 pt, Germinale (Ba) al 17′ st), Padova-Lumezzane 1-0 (Altinier (Pd) al 28′ st), Alessandria-Cremonese 0-0, Mantova-Pordenone 1-1 (Strizzolo (Pn) al 45′ pt, Carini (Mn) al 7′ st), Pavia-SudTirol 2-1 (Marchi (Pv) al 25′ pt, Bellazzini (Pv) al 26′ st, Gliozzi (St) su rigore al 45 st).
Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 26 settembre: rifinitura alla Guizza per i Biancoscudati, si fermano Petkovic e Neto Pereira.