E se fosse lui il miglior “acquisto” del Cittadella? A essere precisi un nuovo acquisto, Andrea Schenetti, non è. Ma, visto quanto poco ha giocato nella passata stagione, prima a causa di un infortunio al ginocchio e poi, quando sembrava che il peggio fosse alle spalle, per via di una lacerazione muscolare all’adduttore, è come se lo fosse. Le qualità tecniche di questo esterno offensivo, 24enne di scuola Milan, non si discutono. La forma, però, come ha fatto capire la prova opaca offerta sabato scorso a Meda, non è ancora quella ideale. «È vero, a oggi credo di essere al 60, massimo al 70% della condizione. A mancarmi è soprattutto il ritmo-partita, quello che ti consente di raggiungere una certa continuità nel rendimento», ammette il diretto interessato, «Ma sono contento perché sento che sto tornando quello che ero e, soprattutto, dopo aver perso un anno intero, ho un’enorme voglia di riscattarmi. Sia sul piano personale, sia perché lo devo a questa società, che mi è sempre stata vicina». Un bel modo di ringraziarla sarebbe trovare la via del gol. Le prime due partite disputate dicono questo Citta produce tanto ma concretizza poco: come si risolve il problema? «Dobbiamo imparare a essere più cinici, è un dato di fatto. È un discorso che vale per gli attaccanti, ma anche per noi centrocampisti. E il primo passo è quello di affrontare gli allenamenti come se fossero partite, andando alla conclusione con la stessa determinazione che in genere si riserva alle gare ufficiali». In questo senso la nutrita concorrenza interna dovrebbe essere uno stimolo ulteriore: nello scorso turno, limitandosi alle fasce, il Citta aveva in panchina Minesso e Chiaretti, giocatori che sarebbero titolari fissi quasi ovunque in Lega Pro. «Se una squadra vuole lottare per i vertici deve essere attrezzata in questo modo. Le alternative non mancano, ma in questo gruppo tutti sanno di poter essere utili e di poter puntare al posto in campo». Domenica alle 15 arriverà la Pro Piacenza, formazione ancora a secco di successi ma reduce dal prezioso pareggio con la più quotata Reggiana. «Da quanto abbiamo visto è in grado di interpretare moduli diversi a seconda delle circostanze. Ci troveremo davanti un avversario che sa chiudersi bene e che proverà a ripartire in contropiede. Sappiamo di avere delle responsabilità, queste sono sfide da vincere senza discussioni, ma allo stesso tempo sarà fondamentale non farsi prendere dalla frenesia se il risultato non si dovesse sbloccare subito. Certe volte si vince anche con la pazienza».
(Fonte: Mattino di Padova)