«Preoccupato? No. Ma il dato è oggettivo e non voglio girarci attorno: abbiamo il dovere di essere più concreti. Se crei almeno sei nitide occasioni da gol, com’è successo a noi a Meda, non puoi non finalizzarne nessuna». Nel secondo giorno di riposo concesso ai suoi giocatori, che saranno di nuovo al Tombolato questo pomeriggio per iniziare a preparare la gara con la Pro Piacenza di domenica, Roberto Venturato analizza a mente fredda la prova offerta dal Cittadella con il Renate. Dietro allo 0-0 c’è una discreta dose di sfortuna (un palo e un salvataggio sulla linea), ma anche la scarsa lucidità di chi si è presentato al tiro dopo aver corso molto, come Bizzotto e Jallow. Concorda, mister? «Chiariamo una cosa: non sono una persona a cui piace rifugiarsi negli alibi e non voglio che se li creino i miei uomini. Nel calcio degli ultimi dieci anni non esistono attaccanti che non lavorino tanto e che non sappiano, allo stesso tempo, trovare la via del gol. È ciò che chiedo ai miei: devono saper giocare per la squadra, ma anche mantenere la freddezza che serve sotto porta. Guai se nella testa dei giocatori s’insinua questo dubbio». Resta il fatto che contro il Renate lei ha ruotato tutte le punte a disposizione, senza trovare il bersaglio grosso. Con il senno del poi, pensa che converrà puntare su una coppia “titolare” a cui dare fiducia? «No, non lo credevo prima e non ho cambiato idea ora. Nella nostra rosa abbiamo tanti giocatori offensivi di qualità, con caratteristiche diverse. Non ha senso pensare a una coppia-base». Litteri non è certo stato preso per fare panchina, ma oggi è nella posizione di chi ha bisogno di giocare per ritrovare la condizione, senza tuttaviaessere ancora pronto. «Gianluca ha più giustificazioni di tutti, perché nelle gambe ha meno minuti. È utile che giochi, e anche in una partita come quella di Meda ha saputo offrire il suo contributo, partecipando alla manovra. Dopodiché siamo tutti convinti, e lo è lui per primo, che possa migliorare». Bassano, Padova e Giana in testa dopo tre giornate: la sorprende l’attuale classifica? «Francamente no. Il Bassano si sta riconfermando dopo un’ottima stagione, le qualità del Padova non sono un mistero e che la Giana sia così in alto può stupire solo chi non ne conosce la realtà: ha mantenuto il gruppo dello scorso anno inserendo una punta di livello come Bruno. Dietro di loro Feralpisalò, Reggiana, Alessandria e Pavia hanno valori importanti, che non possono non emergere. Questo si conferma un girone equilibrato e durissimo, non per niente mi arrabbio quando sento dire che noi siamo una “corazzata” rispetto alle altre squadre. È anche evidente che non potremo avere sempre a disposizione sei o sette occasioni clamorose ad ogni partita, co’è successo con Cuneo e Renate: ecco perché dobbiamo imparare a sfruttare l’unica opportunità che può capitare in 90 minuti. Ma non è il momento di colpevolizzare nessuno, né di fare processi. Miglioreremo». Ancora non si sa quando sarà recuperata la gara con la Pro Patria e c’è il rischio che possa essere inserita nella settimana tra lo scontro diretto con il Pavia, del 3 ottobre, e il derby con il Padova del turno successivo… «Purtroppo siamo in attesa che si chiarisca la situazione. Dipendesse da me, eviterei volentieri di ritrovarmi il recupero in mezzo a quella settimana, ma se ci toccherà disputare tre partite in sette giorni, dovremo essere pronti a farlo. Anche in questo caso senza alibi».
(Fonte: Mattino di Padova)