È a dir poco un fiume in piena nel dopogara Gigi Fresco, presidente-allenatore di una Virtus Vecomp costretta a lasciare il primato solitario agli arancioneroverdi del suo amico Paolo Favaretto. «Innanzitutto squadre come il Venezia, fallite tre volte in 10 anni, dovrebbero ripartire dalla Terza categoria e non essere «premiate» ripartendo dalla serie D – inizia così la «filippica» di mister Fresco – Non bastasse già questo vantaggio, poi in campo contro di loro non siamo mai tutti uguali, dire che mi sento totalmente defraudato ancora non rende l’idea». Nel suo mirino in particolare l’espulsione dell’attaccante Cernigoi nei minuti di recupero del primo tempo. «Delle due ammonizioni non ce n’era nemmeno una, la prima per un fallo di mano inesistente, la seconda per essere inciampato su un difensore veneziano. Nel secondo tempo, invece, un mani nella loro area non è stato sanzionato con un rigore evidente, per non parlare di Beccaro che andava espulso ed è stato graziato almeno due volte». Una rabbia dovuta anche al fatto che i veronesi hanno giocato decisamente meglio nel secondo tempo pur con un uomo in meno. «Il Venezia è una bella squadra, senz’altro in undici contro dieci avrebbe dovuto fare di più. Favaretto è un grande allenatore, la sua squadra è partita tardi e sarà calata anche per questo, noi però abbiamo fatto ottime cose e non meritavamo di essere puniti da una direzione arbitrale così poco equilibrata».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia)