Renate-Cittadella, Litteri: “Mi serve ancora un mesetto per tornare in forma. E dobbiamo essere giustamente ambiziosi…”

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È ancora lontano dalla migliore condizione fisica, gli mancano il ritmo partita e i novanta minuti. Se togliamo lo spezzone di gara all’esordio, con il Cuneo, Gianluca Litteri non giocava dal 22 maggio, in Latina-Modena. Tanto, troppo tempo per poter ammirare il “vero” attaccante, quello che magari non farà una caterva di gol durante la stagione, ma che rappresenta un punto di riferimento per la manovra della squadra. Ci vuole ancora tempo, serve pazienza: «Un mesetto per tornare in forma. È come se ricominciassi tutto daccapo, perché la preparazione senza una partita, nemmeno un’amichevole, conta poco», confida il giocatore. Che intanto però a Meda, con il Renate, ha riassaporato l’ebbrezza della maglia da titolare: «Sono andato meglio dell’esordio, fisicamente devo ancora trovare la migliore condizione, piano piano mi sto integrando nella squadra, nei meccanismi della squadra. Tutti dobbiamo crescere, io per primo». Crescere significa anche essere concreti al momento giusto, per esempio davanti la porta avversaria. Con il Renate invece si è costruito tanto ma raccolto solo un pareggio. «È un’occasione persa, dovevamo tornare a casa con due punti in più – ammette Litteri- La Lega Pro è un campionato insidioso, gare come quella di sabato ce ne saranno tante, non possiamo perdere punti per strada se vogliamo disputare un campionato importante, di vertice». Litteri conosce bene la categoria: «Ci ho giocato diverse stagioni con la Ternana. Non ci sono partite semplici, non esistono gare scontate, quelle che sulla carta dovrebbero essere senza storia. Il Renate ne è la dimostrazione: ha giocato la sua onesta partita, noi non siamo riusciti a sbloccare il risultato, e più i minuti passano più si complicano le cose». Cittadella anche sfortunato, comunque, con un palo e un gol salvato sulla linea. «Fa parte del gioco, oltre a quelle occasioni ci sono state altre opportunità per vincere la partita». Roberto Venturato, alla vigilia della trasferta di sabato, ha respinto l’etichetta di “squadra da battere”. Pesa l’investitura di essere tra le favorite alla promozione? «In un certo senso sì. Chi ha un obiettivo importante da raggiungere non può permettersi di sbagliare un colpo, devi vincere e basta, per questo ridico che con il Renate abbiamo perso un’opportunità». Sentirsi importanti, però, potrebbe essere anche uno stimolo per tutti per fare bene. «Deve essere così, se riusciamo a trasmettere in campo la nostra voglia di vincere, possiamo disputare una grande stagione. Sappiamo qual’è il nostro obiettivo, dobbiamo essere giustamente ambiziosi perché la squadra ha grandi valori, ma dobbiamo affrontare tutte le partite al massimo, nessuna esclusa». Come si sta trovando a Cittadella? «Bene, ho già vissuto un’esperienza qui vicino, a Vicenza, so come ci si trova da queste parti. La cittadina è tranquilla, si può lavorare e vivere serenamente». Ha ritrovato tre ex compagni: Alfonso, Minesso e Sgrigna, che ha speso belle parole nei suoi confronti. «Lo ringrazio, ho grande stima nella sua persona. È un giocatore esperto, ho sempre seguito i suoi consigli perché non è uno che parla a caso. Da lui c’è solo da imparare». Come si trova nel 4-4-2? «È un modulo che mi calza a pennello, io mi adeguo a qualsiasi soluzione, faccio quello che mi chiede l’allenatore». Il suo rapporto con Venturato? «È sempre disponibile con noi giocatori, è un tecnico preparato, conosce benissimo la categoria». L’allenatore, commentando il pareggio con il Renate, ha detto che in Lega Pro è fondamentale muovere la classifica in ogni turno. La continuità è un ingrediente essenziale. «Ha ragione, io però sabato avrei preferito vincere…».

(Fonte: Gazzettino)




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