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Ore 21.20 – Fine primo tempo: Giana Erminio-Cuneo 1-0.
Ore 20.35 – Giana Erminio subito in vantaggio, a segno Rossini! Giana Erminio-Cuneo 1-0.
Ore 20.30 – Lega Pro girone A: inizia Giana Erminio-Cuneo.Ore 19.50 – (Il Piccolo) Sono stati due giovani a condividere per primi nel dopo Unione Triestina 2012-Calvi Noale le sensazioni seguenti alle dimissioni dell’allenatore dell’Unione Triestina Cristiano Masitto. Simone Solinas, sardo classe ’96, e Nicholas Pramparo, friulano della scuderia Pinzin, classe ’94. Solinas, cosa ha provato nell’ascoltare le motivazioni dell’allenatore che ha rimesso il mandato? «Sono dispiaciuto perché prima di tutto siamo un ottimo gruppo, in fase di formazione visto il poco tempo trascorso; con tanti ragazzi nuovi, e molti di questi sono giovani, a mio avviso stiamo facendo un lavoro bello e ci voleva tempo per assimilare il gioco del mister». E adesso? «Arriverà un altro tecnico e ci metteremo il massimo impegno per essere a sua disposizione e vincere. E’ l’unica cosa che conta in questa piazza». C’è a suo avviso una motivazione per l’involuzione nelle prime tre partite? «E’ un campionato difficile con squadre ben organizzate. Abbiamo giocato troppo affidandoci ai lanci e poco palla a terra. Ora è il momento di non mollare». Quale è la genesi di questo capitombolo interno? «Non siamo entrati con la mentalità giusta in campo, abbiamo sottovalutato l’avversaria. Abbiamo preso quel gol in modo sfortunato e il secondo al fischio finale. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità ma con calma andare avanti e lavorare». Alle parole di Solinas si accompagnano quelle di Pramparo. «Dopo i primi minuti e il gol subìto abbiamo perso le nostre certezze, perdendo i duelli, anche mentalmente. Ci è mancata l’esperienza nell’accettare il punto a pareggio conseguito. Mi prendo le colpe sul gol, ho sbagliato il movimento».
Ore 19.30 – (Il Piccolo) Il presidente dell’Unione Triestina 2012 si sarebbe deciso, quindi, a vendere la società. Secondo alcuni, per il passaggio di mano sarebbe questione di giorni. Una tempistica che lascia perplessi visto che in occasione dei precedenti tentativi da parte di cordate interessate al club non c’era stata alcuna sollecitudine. Anzi. Incontri andati a vuoto, documentazioni incomplete fornite sul reale stato di salute dell’Unione 2012. L’improvvisa accelerazione, insomma, desta almeno un po’ di sorpresa. Del resto, per ora siamo alla fase delle dichiarazioni di intento. In questa trattativa infatti non compare un ospite mica irrilevante: le cifre. Solo la quantificazione della richiesta da parte di Pontrelli permetterà di capire se siamo davvero arrivati a una svolta o se è solo l’inizio di un tormentone che ci accompagnerà per le prossime settimane, finchè l’attuale numero uno spunterà dalla cordata alla porta la cifra che ha in mente. C’è una terza ipotesi: potrebbe farsi da parte ma lasciare la società a personaggi comunque a lui vicini. Nel frattempo, c’è una squadra che aspetta un allenatore. Di sicuro non ha mai mostrato mancanza di fantasia in proposito. In 14 mesi sette guide tecniche. Lotti-Ferazzoli-Gagliardi-Lotti-Ferazzoli (per i play-out)-Masitto-il mister che verrà. Ah già, e nel trapasso da Mehmeti-Mbock a Pontrelli c’è stata anche la meteora Luiso…
Ore 19.10 – (Il Piccolo) Marco Pontrelli sembra deciso a dire stop. La sconfitta dell’Unione Triestina 2012 contro il Calvi Noale ha evidentemente scoperchiato un pentolone che ribolliva da tempo, ed ha fatto da detonatore a tutta una serie di fatti clamorosi, che dovrebbero portare in brevissimo tempo alla vendita della società. Pare infatti che il presidente si sia convinto a passare la mano. Le dimissioni di Masitto e del direttore sportivo Pinzin sono state insomma solo la prima conseguenza del ko di mercoledì. Ma evidentemente, sono state la goccia che ha fatto traboccare un vaso già stracolmo di malumori. Pontrelli, che aveva scommesso tutto sulla forza della squadra, oltre che per una rivincita personale, anche nel tentativo di conquistare almeno una parte della tifoseria, ha vissuto le due sconfitte con Abano e Calvi Noale come un incubo. Si era affidato anche a un ds capace e ad addetti ai lavori esperti della zona per costruire una rosa competitiva, ma in pochi giorni queste certezze sono crollate. Due sconfitte in tre giornate, soprattutto l’ultima arrivata in quel modo, rappresentano una sfida già persa per una squadra che ambiva a insidiare la corazzata Venezia. La sconcertante prova di mercoledì e gli addii di mister e ds, si sono aggiunti a tutta la situazione che gravita da tempo attorno alla società, con la tifoseria organizzata in mobilitazione permanente. Con una società abbandonata e non riconosciuta dai tifosi, senza marchio e con un pubblico scarsissimo, perdere la sfida sulla forza della squadra avrebbe evidentemente convinto il presidente dell’Unione Triestina 2012 a lasciare. Tanto che fin dalla serata di mercoledì sono iniziati i colloqui con quelle che, secondo lo stesso presidente, sono le due cordate interessate. Già, perché se Pontrelli è deciso a vendere, resta ancora oscuro l’acquirente. Con il gruppo Zanmarchi, in realtà, l’attuale presidente come noto non ha mai avuto un grande feeling, per cui non sembra certo l’ipotesi più plausibile. Invece lo stesso Pontrelli aveva detto che qualcun altro si era fatto vivo ultimamente. E soprattutto una cordata, in effetti, sembra particolarmente agguerrita, tanto che c’è chi assicura che l’operazione potrebbe andare in porto già nelle prossime ore. I rumors dicono che la recente costante presenza di Vittorio Fioretti allo stadio, ieri a fine partita a stretto colloquio con lo stesso Pontrelli e con Benasciutti, non è sicuramente un caso. Il diretto interessato per il momento dice di non saperne niente, ma era stato lui la scorsa estate il portavoce del gruppo Stratex, nella trattativa poi sfumata. Se veramente Fioretti è il portavoce di questa nuova cordata, bisogna vedere per conto di chi. Ieri da Roma si era rifatto vivo anche Piero Santarelli, che aveva tentato di acquistare la Triestina da Cergol e Puglia, smentendo invece di aver mai trattato con Mehmeti e Mbock. Ma pare sia rimasto interdetto di fronte alle richieste di Pontrelli. Già, perché poi in caso di vendita resta sempre il grande dubbio sulle richieste economiche del presidente. Intanto, in tutto questo guazzabuglio, c’è anche la squadra che fra due giorni è attesa alla trasferta di Campodarsego. Dopo le dimissioni di Masitto, ieri l’allenamento si è svolto agli ordini del preparatore atletico Andrea Cecotto, ma pare che già oggi potrebbe essere annunciato il nuovo allenatore. E anche qui ci sarebbe una grande sorpresa, anzi un possibile clamoroso ritorno: pare infatti che in pole position ci sia Fabio Rossitto. E pare che la sua investitura arriverebbe addirittura dai potenziali nuovi acquirenti. Sarà vero? Non resta che aspettare.
Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Falsa partenza. L’Ital-Lenti Belluno ha il motore ingolfato. E, anziché sfrecciare nelle posizioni di testa con Venezia e Virtus Vecomp (due compagini che, peraltro, si sfideranno nello scontro al vertice di domenica), si ritrova nelle retrovie, a sgomitare attorno alla decima posizione. Nonostante un calendario iniziale tutt’altro che proibitivo: Tamai e Fontanafredda in casa, la neopromossa Calvi Noale in trasferta. Dal trittico, però, i gialloblù sono riusciti a spremere appena tre punticini, frutto di altrettanti pareggi. L’ultimo dei quali, nel turno infrasettimanale di mercoledì: 1-1 in rimonta con il Fontanafredda. Senza considerare che, a 15′ dal termine, i bellunesi erano ancora sotto: poi ci ha pensato il solito Corbanese a stabilire l’equilibrio. Ma la sostanza cambia di poco: l’avvio del Belluno è stentato. «Forse ci siamo abituati troppo bene – ha commentato nel post partita Roberto Vecchiato – noi e tutto l’ambiente. Il momento non è dei migliori, ma dobbiamo resistere. Anche se stiamo sbagliando tanto, l’importante è continuare a lavorare bene durante la settimana: perché chi lavora bene ha la coscienza a posto». IL PRECEDENTE – Un quadro anomalo, dopo che per due stagioni la truppa dolomitica ha veleggiato nell’alta classifica? Una situazione difficile da gestire? No, il Belluno ha già vissuto un avvio in tono minore: precisamente due stagioni fa. Nell’annata 2013-2014, Corbanese e compagni totalizzarono due punti nelle tre giornate. Un bottino ancor più misero rispetto a quello attuale: doppio pari con Trissino ed Este, e ko al Nereo Rocco di Trieste con la Triestina. Eppure, l’avvio a rilento non impedì ai gialloblù di qualificarsi per i playoff e di piazzarsi ai piedi del podio, dietro a Pordenone, Marano e Sacilese. Insomma, il passato insegna a non farsi prendere dall’ansia: il tempo per tornare in carreggiata, e in scia alle battistrada, non manca di certo. Tra due giorni, intanto, si sale in Trentino Alto Adige per affrontare il Levico Terme: in pre-campionato, uno spumeggiante Belluno calò il poker. Era il 30 agosto, sembra trascorsa un’eternità.
Ore 18.10 – (La Provincia Pavese) Da piazza della Vittoria alla curva nord del Fortunati, il risultato non cambia. L’entusiasmo attorno al Pavia in un anno non è scemato e così anche ieri sera alla presentazione della squadra – stavolta allo stadio anziché nel cuore della città – c’erano alcune centinaia di tifosi e appassionati dei colori azzurri. Segno appunto di quell’entusiasmo innescato un anno fa dal cambio di proprietà e coltivato con la bella stagione scorsa, finita ai play off, e poi con gli interventi di mercato che quest’anno hanno ulteriormente rafforzato la squadra. «La città dall’anno scorso si è risvegliata – conferma il sindaco Massimo Depaoli, storico abbonato in curva – e attorno alla squadra c’è grande attenzione e affetto. Sarà una grande annata, Pavia c’è». Sfilano in campo, sotto la nord, il nuovo capitano Davide Facchin, il quale confida che con «il calore dimostrato voi tifosi e il sostegno di una società importante» si possa arrivare a centrare l’obiettivo promozione. Così come Giovanni La Camera («In questi due anni la società ha lavorato molto bene»). Un boato accoglie il «Mago» Alessandro Cesarini e Andrea Ferretti, che in questo avvio di stagione ancora non s’è visto in campo per via di un fastidioso infortunio. «Non vedo l’ora di rientrare, poi i gol verranno», dice il bomber azzurro. Prima dei giocatori e dello staff erano sfilano sull’erba del Fortunati tre ragazze che indossano le nuove maglie del Pavia: quella azzurra, quella bianca da trasferta e infine la terza divisa, rossa con inserti gialli. Il vicepresidente e amministratore delegato del Pavia, Qiangming Wang, parla di «estate travagliata» a proposito evidentemente del divorzio non consensuale dall’ex dg Massimo Londrosi, con tutte le polemiche che sono seguite, ma si appella ai tifosi: «Siete la nostra forza». Il campionato è iniziato col passo falso a Cremona, però Michele Marcolini ha voglia di rimettere subito in carreggiata il Pavia: «Mi ritengo un allenatore fortunato, con una società seria che mi ha dato la possibilità di guidare un gruppo molto forte, con grande spirito di sacrificio». Chiusura con risottata. E domani sera si torna in campo, per cominciare a tradurre l’entusiasmo nel risultato finale che tutti sperano: la B.
Ore 17.40 – (Gazzetta di Reggio) E’ un William Viali ancora scosso dalla tragedia dell’alluvione nel piacentino dei giorni scorsi quello che presenta la sfida di sabato dei granata contro la sua Pro Piacenza: «Sono appena tornato dal rosario recitato per padre e figlio scomparsi a Bettola perché il figlio era un amico di famiglia». E’ bene ricordare che, tra l’altro, la società di Bettola un paio d’anni orsono è stata una delle rifondatrice dell’attuale Pro Piacenza. Proviamo a sdrammatizzare ricordando i suoi precedenti con la Reggiana? «Da allenatore sono un debuttante tra i professionisti perciò è la prima volta mentre da giocatore ricordo tante battaglie». Si presenta a questo derby con un solo punto. Dopo due gare tutti vorrebbero essere a punteggio pieno ma non è possibile. Abbiamo racimolato un punto in casa e domenica a Padova abbiamo fatto una buona partita, nonostante il risultato finale, dove per un ora siamo stati in partita contro una squadra che a Reggio conoscete bene per averla già affrontata; in Coppa Italia abbiamo passato il turno e sono alla guida di una squadra che ha cambiato molto quindi ci vuole tempo per ingranare». Ha visto le immagini del 2-0 dell’anno scorso? «Ero allo stadio ma, al di là di come finì la gara, la Reggiana era una sorpresa mentre adesso si è rinforzata, è una squadra rodata ed ambiziosa con un’identità ben precisa». Quindi non ha chiesto consigli a Franzini, col quale vi siete scambiati le panchine piacentine? «E’ vero, due anni fa sedevamo a panchine invertite, ma non ci siamo sentiti perchè la Reggiana la conosco abbastanza bene così come conosco la filosofia del suo tecnico e nella passata stagione l’ho seguita spesso dal vivo». Ha studiato qualcosa? «Cerco di lavorare su un’identità da dare al mio gruppo, con le nostre qualità per ottenere il massimo con quella fame che dobbiamo avere». Dei granata teme i singoli o il gioco? «Avere un impianto di gioco ben definito ed automatismi aiuta molto ad inizio stagione se poi sono supportati da giocate dei singoli il livello di difficoltà per chi li affronta si alza ulteriormente». La Pro Piacenza con che armi risponderà? «Dovrà lavorare di squadra, poi ogni domenica ci può essere il singolo che ci fa la giocata vincente ma è soprattutto un’anima ben definita che cerco di infondere ai miei ragazzi». Sarà un episodio a decidere o prevede tanti gol? «Più o meno sono sempre gli episodi a decidere il risultato perché durante la gara c’è alternanza di azioni da parte delle due squadre». Reggiana e Pro Piacenza spostate dal girone B a quello A: rimpianti o opportunità? «Partendo dal presupposto che abbiamo obiettivi diversi è inutile piangersi addosso ora ma è evidente che c’è un abisso tra i due gironi».
Ore 17.10 – (Gazzetta di Mantova) La grossa delusione patita lo scorso anno, con la retrocessione ai playout contro un Monza in odore di fallimento, ha indotto la dirigenza del Pordenone a compiere uno sforzo economico per recuperare la categoria grazie al ripescaggio. La pessima stagione scorsa ha lasciato il segno: solo 4 i confermati, tra i quali il secondo portiere Careri e tre ragazzi dai 18 ai 21 anni. Per il resto rivoluzione totale, a partire dal 51enne mister Bruno Tedino, tornato ad allenare dopo un passato importante in categoria (Sandonà, Treviso, Pistoiese, Novara e Sudtirol, tra le altre). L’ufficializzazione del ripescaggio è arrivata solo ai primi di agosto, di conseguenza la nuova squadra è partita in ritardo. A poco a poco però si è costituito un gruppo solido ed esperto, che Tedino fa giocare con il 4-3-3, che nelle prime due giornate di campionato ha ottenuto un pareggio (1-1) a Piacenza e una vittoria casalinga (1-0) contro l’Albinoleffe. Il netto successo del Mantova in Coppa Italia (2-1) in casa dei “ramarri” lo scorso 23 agosto ora va dunque preso con beneficio di inventario. E già nel turno successivo infatti il Pordenone costrinse al pari il quotato Padova, eliminandolo a vantaggio proprio dei biancorossi. In rosa ci sono nomi di livello per la categoria, a partire dal portiere 31enne Tomei, ex Real Vicenza. In difesa sono arrivati De Agostini (’83) e il 21enne Pasa (figlio dell’ex biancorosso Daniele) dal Prato, Ingegneri (’92 dal Bassano), il 24enne Marchi dal Como e l’esperto Stefani (’84). Anche il centrocampo è di qualità, con l’innesto del 31enne Pederzoli (ex Pavia), dell’esterno Cattaneo dal Bassano (7 reti lo scorso anno) e dell’altro figlio d’arte Mandorlini (’88) dal Pisa. Davanti Tedino può contare sul brasiliano De Cenco (’89), acquistato dal Pontedera, sul 28enne Filippini (ex Spal) e su Strizzolo (’92), l’anno scorso alla Lucchese.
Ore 16.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova completerà stamani a Goito la preparazione in vista della sfida di domani sera (ore 20.30) al Martelli con il Pordenone. La rifinitura servirà a mister Riccardo Maspero – ieri sera ospite a cena dei tifosi del club Corteccia – per sciogliere gli ultimi dubbi sulla formazione da oppore ai neroversi friulani. Nello scacchiere biancorosso, un po’ per scelta e un po’ per necessità (Momentè è indisponibile, così come Pane, Gonzi e Puccio) potrebbe esserci qualche novità rispetto all’ultima gara di Bolzano, persa contro il Sudtirol. In difesa, ad esempio, appare probabile il debutto di Scrosta, che ha recuperato in pieno la condizione dopo essere rimasto ai box finora per un pneumotorace spontaneo. A fargli posto potrebbe essere Carini, ma non è neppure da escludere che il mancino giochi al posto di Trainotti, con Carini spostato a destra. A centrocampo, fatta salva la probabile conferma degli esterni Scalise e Foglio, dovrebbe esserci un’altra novità. Di Santantonio potrebbe infatti prendere il posto di Raggio Garibaldi. Ma c’è da dire che nei giorni scorsi Maspero ha provato in mediana anche l’inedita coppia Dalla Bona-Zammarini. In avanti, poi, c’è da scegliere il sostituto di Momentè. Sembrano salire decisamente le quotazioni di Beretta, che potrebbe dunque debuttare in campionato, anche se non è da escludere che il mister opti per Ungaro o addirittura per Anastasi, che è tornato in gruppo nei giorni scorsi dopo i tanti acciacchi accusati nelle ultime settimane. Conferma scontata, invece, per capitan Caridi e per Ruopolo, che al Pordenone ha già segnato una doppietta ad agosto nella sfida vinta dal Mantova in Coppa Italia. Per quanto riguarda i friulani, c’è da dire che al Martelli potrebbero presentarsi con un modulo tattico diverso dal 4-3-3 utilizzato finora in campionato. Mister Tedino, infatti, ha diversi problemi con gli esterni d’attacco: il titolare Valente è squalificato, Filippini è reduce da un infortunio ma non è ancora al top della condizione; Gulin soffre di pubalgia e Finocchio ha noie all’adduttore. Visto il quadro complessivo e considerato il coefficiente di difficoltà della trasferta al Martelli, Tedino sembra dunque intenzionato a passare a un più prudente 3-5-2. E non è da escludere che il tecnico stia pensando a questa soluzione anche in considerazione del fatto che finora Renate e Sudtirol hanno creato grattacapi al Mantova sul piano del gioco utilizzando proprio questo schema. Detto tutto ciò, ecco la probabile formazione del Pordenone (3-5-2): Tomei; Pasa, Stefani, Marchi; Boniotti, Buratto, Pederzoli, Mandorlini, Cosner; Strizzolo, De Cenco. Ed ecco per contro il probabile schieramento del Mantova (3-4-1-2): Bonato; Trainotti (Carini), Gavazzi, Scrosta; Scalise, Di Santantonio (Raggio Garibaldi), Dalla Bona, Foglio; Caridi; Ruopolo, Beretta (Ungaro).
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Il mio Mantova non è quello di Bolzano». Lo garantisce Riccardo Maspero, ancora amareggiato per il ko subito sul rettangolo del Sudtirol. «Evidentemente, dopo i successi in Coppa e nella prima di campionato (1-0 al Renate, ndr) – azzarda una spiegazione il tecnico dei virgiliani -, ci siamo sentiti troppo bravi e non abbiamo giocato con la necessaria attenzione e aggressività». UN ALTRO MANTOVA – I lombardi contano di rifarsi sul ramarro, già scuoiato 3 volte in 13 mesi. «La sconfitta con gli altoatesini – riprende Maspero – deve essere uno stimolo in più per esprimerci al massimo delle potenzialità contro il Pordenone. Lo dobbiamo ai nostri tifosi che, nonostante la battuta d’arresto, alla fine ci hanno riservato un lungo applauso. Siamo in debito». ABBONAMENTI – Alla gara d’esordio con il Renate hanno assistito poco più di 2 mila fan biancorossi. Verosimilmente, domani sera contro il Pordenone (20.30) saranno ancora di più, visto che in settimana la segreteria ha comunicato il nuovo record abbonati dal 2010. Vendute 1700 tessere, 10 volte il numero degli abbonati neroverdi. STATISTICHE – Quello di domani sarà il quarto confronto fra Mantova e ramarri. I virgiliani hanno avuto la meglio due volte in Coppa (2-0 nel 2014, 2-1 ad agosto) e nell’andata del campionato 2014-15 (1-0). I naoniani si imposero (2-1) neli ritorno, con Rossitto in panca. INFERMERIA BIANCOROSSA – Tedino proverà migliorare il bilancio. Nel Mantova sono bloccati il portiere Pane (tre mesi di stop per un infortunio al ginocchio), il difensore Scrosta (pneumotorace), i centrocampisti Puccio (contusione a un alluce) e Gonzi (ginocchio), l’attaccante Anastasi (che però potrebbe recuperare). In dubbio anche il neoacquisto Momentè, per una distorsione al ginocchio già operato. Nel Pordenone mancherà invece lo squalificato Valente. Potrebbe essere l’occasione per inserire Finocchio esterno d’attacco a sinistra di De Cenco, idea che sta maturando da un po’ nella testa del tecnico neroverde. Oggi ultimo allenamento alle 16 a porte chiuse. Intanto la Lega ha stabilito che Pordenone-Renate si giocherà al Bottecchia domenica 27 alle 15.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Il provvedimento “promesso” è arrivato. La questura di Pordenone ha emesso ieri un Daspo di due anni per tre tifosi dei neroverdi. I destinatari del provvedimento sono L.R., 38 anni, residente Pordenone; A.T., 22 anni di Porcia e G.T., 40 anni residente a Cordenons. Il terzetto paga il fatto di aver acceso dei fumogeni durante l’amichevole tra Pordenone e Sacilese giocato lo scorso 5 agosto allo stadio XXV aprile. Sono stati riconosciuti e subito identificati dagli agenti della Digos. Oltre a essere destinatari del Daspo, i tre tifosi sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura per i reati di possesso di artifizi pirotecnici in occasione di manifestazioni sportive (articolo 6-ter della legge 401 del 1989) e di accensioni ed esplosioni pericolose (articolo 703 del codice penale). Il provvedimento è stato reso esecutivo e quindi il terzetto non potrà più seguire la propria squadra del cuore per i prossimi due anni, da subito. Ieri, naturalmente, non si parlava di altro nel cuore del tifo neroverde. Tanto che, sulla propria pagina Facebook, il gruppo Supporter ha scritto un messaggio di solidarietà nei confronti dei “condannati”: «Assurdo che il Daspo possa essere disposto dalle autorità in maniera preventiva, senza aspettare l’esito del processo penale che accerti eventuali responsabilità – scrivono –. Inoltre, viene quasi sempre collegato al famigerato articolo 9 che vieta ai soggetti colpiti da questo provvedimento la possibilità di effettuare trasferte e di essere possessori di tessera del tifoso per anni anche dopo la scadenza del Daspo stesso. Siamo di fronte ad uno vero e proprio strumento di repressione in un Paese che decide di lanciare crociate contro i reati da stadio, mentre decidere serenamente di ignorare problemi ben più seri». I supporter del Pordenone, nelle ultime stagioni, si sono sempre distinti per correttezza e supporto alla propria squadra del cuore: hanno ricevuto elogi in tutta Italia. Per questo la notizia ha lasciato sconcertato il mondo del tifo neroverde.
Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) Sono ore di dubbi e domande per Bruno Tedino. Perché il tecnico del Pordenone, in vista della gara di domani col Mantova, potrebbe cambiare un’altra volta modulo. Sta infatti pensando di passare dal 4-3-3 al 3-5-2, visto che gli esterni, fondamentali nella sua concezione di calcio, non sono al top: la squadra andrebbe al Martelli più coperta, anche se con la doppia punta. In campo dal 1’ dovrebbero esserci in attacco sia De Cenco sia Strizzolo. Non al top. L’attuale limite del Pordenone va ricercato nella salute solo sufficiente delle ali. Filippini, che bene aveva iniziato la sua avventura neroverde, si è infortunato dopo il ritiro di Arta. Ora ha recuperato, ma naturalmente non può essere al massimo. Gulin, arrivato nei giorni seguenti al lavoro in Carnia, sta anche lui litigando con la condizione, considerato che ha avuto problemi di pubalgia. Finocchio invece lamenta ancora fastidi all’aduttore, mentre Valente è squalificato. Rimarrebbe così soltanto Cattaneo, che sinora ha giocato tutte e 4 le partite e sta accusando il fatto di non aver svolto il ritiro in forma classica. Cosa fare, dunque? Cambio modulo. La risposta sta appunto nel probabile cambio di schema. Più che il 4-4-2 il tecnico guarda al 3-5-2, anche perché è un modulo che il Mantova, con Renate e Alto Adige, ha sofferto. Sulle fasce sarebbero dunque sistemati i due terzini della linea a 4, Boniotti e Cosner, con Pederzoli regista “protetto” dalle due mezzali di corsa come Buratto e Mandorlini. Dietro, al fianco di Pasa e del “libero” Stefani farebbe il suo debutto dal 1’ Marchi, pronto come centrale di sinistra. In attacco Cattaneo prenderebbe un torno di riposo facendo spazio alla doppia-punta, quel Strizzolo e De Cenco assieme che Tedino vede come una buona soluzione: il Pordenone a Mantova potrebbe giocare così, con maggior peso offensivo (il doppio centravanti) ma anche con una maggiore copertura in mezzo. La squadra potrebbe anche mirare al pareggio, visto che i virgiliani andranno in campo affamati e con solo la vittoria da conquistare dopo il passo falso di Bolzano. Partenza. Il Mantova dovrebbe confermare il solito 3-4-1-2, anche se Maspero sta valutando di sistemare Di Santantonio al fianco di Dalla Bona in mezzo (lasciando in panchina Raggio Garibaldi). Davanti, con Momentè out e Anastasi non al massimo, al fianco di bomber Ruopolo (già 4 quattro gol stagionali) dovrebbe esserci Beretta. Il Pordenone oggi sostiene l’ultima seduta prima della partenza per la Lombardia, prevista per le 18.30. Domani è previsto anche un risveglio neuro-muscolare, prima di affrontare alle 20.30 la gara al Martelli. La gara successiva. stabilita intanto data e orario del match della quarta giornata: il Pordenone affronterà al Bottecchia il Renate domenica 27 settembre alle 15.
Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Prima di tutto deve spingere e coprire sulla fascia destra, ma con un cognome così qualche gol deve scapparci per forza. Pur non avendo nessuna parentela con Marco, noto ex bomber del Torino, Fabrizio Ferrante è reduce dal suo primo centro in arancioneroverde. Un guizzo d’oro perché due giorni fa a Monfalcone ha consentito al Venezia di ritrovare la parità un attimo prima dell’intervallo, per poi imporsi nel finale grazie a Carbonaro. «Il gol non è mai stato un mio vizio però qui a Venezia ci sto prendendo gusto, dopo i tre nelle amichevoli e quello molto più pesante di Monfalcone – sorride il 20enne siciliano mentre il ds Giorgio Perinetti, scherzando ma non troppo, gli raccomanda di esercitarsi nelle rimesse laterali – La nostra è una squadra appena nata, tutta nuova, quindi aver reagito “da grande” alla prima situazione di svantaggio del campionato ci dà grande soddisfazione e carica». Il team di Paolo Favaretto è l’unica vera candidata nel girone C per salire in Lega Pro. «Ma non sarà mai una passeggiata per il solo fatto di avere in organico giocatori che non c’entrano con la serie D. L’andamento della trasferta di mercoledì sarà per noi “educativa” e sono convinto ci sarà utilissima per preparare al meglio il big match di domenica». Dopodomani, ancora in esilio allo Zanutto di San Donà (ore 15) il Venezia ospiterà la Virtus Verona co-capolista e trafitta da Ferrante in amichevole. «Alla quarta giornata non si può certo parlare di spareggio, comunque nei 90′ contro i veronesi vogliamo dare una prima spallata restando in vetta da soli – non fa mistero il giovane palermitano, cresciuto nel vivaio rosanero fino alla Primavera – Anche sul piano personale Venezia è una grande chance, lo scorso anno giocavo già in serie D nei messinesi del Tiger Brolo, da neopromossi siamo retrocessi ai playout, ma è chiaro che qui è un altro mondo sotto tutti i punti di vista». Ieri pomeriggio al Taliercio sgambata con una mista Juniores-Allievi per i non titolari di Monfalcone. Fino alle ore 11 odierne i tifosi possono prenotare (346/3380381) il proprio posto gratuito sui pullman organizzati dalla società per San Donà. La campagna abbonamenti ha raggiunto quota 484 ed è stata prorogata di una settimana, fino al 25 settembre.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) E’ stata prorogata fino al 25 settembre la campagna abbonamenti del Venezia. Mentre si avvicina a grandi passi il traguardo dei 500 abbonati (ieri la giornata si è chiusa a quota 484), la società arancioneroverde ha deciso di prorogare i termini di un’altra settimana, rispetto alla scadenza iniziale fissata per oggi. Gli ottimi risultati della squadra di Paolo Favaretto, in vetta alla classifica a punteggio pieno, potrebbero dare un’ulteriore impennata alla campagna. Tornati da Monfalcone con i tre punti (e qualche brivido per essere finiti subito sotto di un gol), ieri gli uomini di Favaretto erano già al lavoro per preparare il big match di domenica contro la Virtus Vecomp, appaiata a punteggio pieno. La squadra veronese è l’unica che sta tenendo il passo del Venezia anche su piano realizzativo. Con le cinque reti rifilate alla Luparense (che si è ritrovata in dieci dopo pochi minuti per l’espulsione del portiere, sostituito da un inesperto ‘98), la Virtus è comunque dietro agli arancioneroverdi, per gol di differenza: 9 segnati il Venezia, 8 i veronesi. Entrambe le difese hanno finora subito un’unica rete e la sfida di domenica a San Donà si preannuncia molto interessante. Ieri Favaretto ha fatto svolgere lavoro defatigante ai giocatori che mercoledì erano scesi in campo, mentre gli altri hanno disputato la consueta partitella contro la squadra juniores. Recuperati Modolo e Cantini, che ieri hanno giocato per tutto il tempo, ma la vera novità è che è stato utilizzato per tutto il match anche Barreto, il cui esordio pare avvicinarsi a grandi passi. Intanto si attende di conoscere l’esito della querelle tra Joe Tacopina e Joey Saputo relativa al Bologna, dalle cui sorti dipende lo «sbarco» dell’uscente presidente rossoblù a Venezia. Gli avvocati delle due parti hanno avuto un primo incontro davanti al giudice a New York, esponendo le proprie ragioni. Ora è prevista una nuova udienza, alla presenza dei due protagonisti, e che potebbe essere decisiva.
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Venezia a forza 9 verso lo scontro al vertice con la Virtus Verona: 9 punti in classifica e 9 reti realizzate in tre gare con 7 giocatori diversi. A Monfalcone, infatti, sono aggiunti alla lista anche Carbonaro, che di professione fa l’attaccante, e Ferrante, che fa il difensore, ma che ha dimostrato un feeling non indifferente sotto porta, tanto da realizzare il primo gol ufficiale del Venezia Football Club nell’amichevole di Sacile a inizio agosto. Un centro prezioso, quello realizzato a Monfalcone, che ha permesso al Venezia di riequilibrare le sorti della partita. «Nelle palle inattive, mi spingo in avanti», ha spiegato il terzino destro del Venezia, «ma è stato bravissimo Fabiano a mettermi tra i piedi un pallone che bastava soltanto spingere in rete. Un gol da… attaccante, diciamo alla Inzaghi, ma solo come battuta». Venezia che per la prima volta si è trovato a inseguire. «Deve servirci da lezione. Siamo scesi in campo un po’ molli e Godeas ci ha subito castigato. È un campanello d’allarme per farci capire che ci sono tanti giocatori forti anche in serie D, che possono punire ogni disattenzione. Comunque la reazione del Venezia c’è stata, anche prima del mio gol eravamo andati vicini in più occasioni al pareggio». Ventenne siciliano di Palermo, cresciuto nel club di Maurizio Zamparini, prima esperienza in continente dopo i prestiti all’Akragas nel gennaio del 2014 e al Tiger Brolo nel gennaio dell’anno scorso. «Quando ero nelle giovanili ho conosciuto il direttore Perinetti, non ho avuto esitazioni a venire al Venezia. Ho giocato in serie D in Sicilia con l’Akragas e il Tiger Brolo, venendo al Venezia ho fatto un bel salto in avanti. Questa non è una società di serie D, ma giochiamo in questo campionato e la strada per ritornare tra i professionisti è ancora lunga». Domenica big-match con la Virtus Verona. «Alla quarta giornata è difficile catalogarlo come uno scontro diretto, logico che se dovessimo vincere apriremo già un solco dopo quattro giornate». Ieri test con la Juniores di Turato per chi non ha giocato a Monfalcone, buone indicazioni per Modolo, Cantini e Barreto che hanno giocato tutta la partita, un tempo a testa per Maccan e Carbonaro. Oggi doveva essere l’ultimo giorno della campagna abbonamenti del Venezia, che ieri ha toccato quota 484 tessere, invece la società ha deciso di prolungarla fino a venerdì 25 settembre, vigilia della gara interna contro la Luparense.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Seconda partita casalinga consecutiva per il Vicenza, che domani cercherà di ottenere il primo successo interno alle spese di un Como che dopo due turni è ancora fermo a zero punti. La squadra di Pasquale Marino non potrà contare su Sbrissa e Pazienza, alle prese con problemi muscolari, quindi è probabile che il tecnico biancorosso confermi almeno per dieci undicesimi la formazione che ha pareggiato contro il Bari; data per scontata la conferma di Urso nel ruolo di mediano centrale, il dubbio è chi tra Pettinari e Raicevic verà schierato al centro dell’attacco. «Quella contro il Como sarà una partita molto difficile — spiega il mancino biancorosso D’Elia — ma noi ci teniamo molto a centrare il primo successo al Menti». D’Elia, con la collaborazione di Giacomelli, è senza dubbio uno dei punti di forza della compagne berica, che sulla corsia di sinistra riesce spesso a mettere in difficoltà gli avversari. «Io e Stefano ormai ci intendiamo solo guardandoci — precisa D’Elia — questo è il terzo anno che giochiamo insieme, l’intesa è ottima. Quello che conta però è trovare i gol e la vittoria e questo potremo farlo solo con l’aiuto di tutti». Per vincere servirà un Vicenza determinato e convinto, anche perché il Como degli ex Giosa, Garcia Tena, Madonna e Bessa, venderà cara la pelle provando in tutti i modi a sbloccare la classifica ancora ferma a quota zero. In casa lariana Simone Ganz sarà ancora out, l’attaccante è fermo dal luglio scorso e la sua assenza rappresenta un grave handicap per il Como, che conta molto sui gol del figlio d’arte per la permanenza in serie B. In attacco, mister Sabatini schiererà Ebagua, un attaccante di peso, così come Gerardi che nella scorsa stagione ha giocato nel Cittadella. Oltre all’assenza di Ganz, qualche problema il Como lo presenterà anche a centrocampo dove mancheranno per squalifica Marconi, e gli infortunati Fietta e Casoli. Probabile che la tattica di Sabatini al Menti sarà quella di chiudere tutti gli spazi e ripartire in contropiede nel tentativo di riuscire a spezzare l’imbattibilità del portiere biancorosso Vigorito. Un reparto arretrato, quello del Vicenza, che potrebbe essere rinforzato dall’arrivo di Leandro Rinaudo dalla Virtus Entella dove dovrebbe finire, via Sassuolo, l’esterno Alessio Vita. Ieri il procuratore del difensore palermitano si è incontrato con i dirigenti vicentini ma non è stata trovata l’intesa anche perchè oggi Rinaudo incontrerà l’Entella per trovare un’intesa sulla buonuscita. In sostanza c’è tempo utile fino a domenica per mettere nero su bianco sullo scambio tra Rinaudo e Vita, ma non è ancora detto che l’operazione vada a buon fine.
Ore 13.30 – (Gazzettino) Questa mattina nell’allenamento di rifinitura il tecnico granata Roberto Venturato trarrà le ultime indicazioni utili per le convocazioni del pomeriggio, prima della partenza per la Brianza. Domani alle 15 allo stadio “Città di Meda” il Cittadella affronterà il Renate in una partita completamente inedita. Novità rispetto alla prima giornata con il Cuneo ce ne saranno parecchie, a cominciare dal portiere, con Enrico Alfonso tornato disponibile dopo l’infortunio al polpaccio rimediato in Tim Cup con l’Atalanta a Ferragosto. In difesa non ci sarà Pellizzer, accasatosi all’Entella, per cui la coppia centrale potrebbe essere Pascali-Scaglia con Benedetti al posto dell’influenzato Donazzan a sinistra, mentre Salvi e Cappelletti sono in ballottaggio per la fascia destra. Iori e Paolucci dovrebbero orchestrare il centrocampo con Minesso e Schenetti sulle fasce. Ma le soluzioni alternative non mancano e Venturato ci tiene a tenere alta la concentrazione di tutti i suoi per averli pronti anche con i cambi che effettuerà durante la partita. I giovani Lora e Bobb scalpitano, mentre gli ultimi arrivati, Lucas Chiaretti e Gianluca Litteri, hanno bisogno di giocare per raggiungere il top di rendimento. Con il Cuneo la coppia d’attacco scesa in campo inizialmente, composta da Bizzotto e Jallow, ha fatto bene al Tombolato, per cui in trasferta potrebbe trovare nelle ripartenze maggiore spazio per esprimere un gioco veloce ed efficace. Non va dimenticato “l’usato sicuro” di Claudio Coralli, pronto ad intervenire secondo necessità per difendere con la sua esperienza palla e risultato, o per sfruttare con opportunismo palloni vaganti in area avversaria. «Non ho mai giocato a Meda – afferma il portiere Enrico Alfonso – mi dicono che lo stadio è piuttosto piccolo e c’è poca gente. Ma noi dobbiamo stare concentrati di volta in volta sulla partita perchè il campionato di Lega Pro non presenta sfide facili da vincere. Sta a noi approcciarci con lo spirito giusto sia in casa che in trasferta per poter cogliere il migliore risultato possibile. Abbiamo preparato questa gara in modo ottimale senza sottovalutare alcun aspetto, siamo fiduciosi. Dobbiamo però sapere mantenere la concentrazione al massimo fino al fischio finale per non incorrere in rischi che si devono evitare». Sulle sue condizioni, dopo la lesione di secondo grado al polpaccio della gamba sinistra, conclude Alfonso: «Contavo di essere a disposizione prima, invece i tempi di recupero sono stati più lunghi del previsto, ma forse è meglio così. Adesso sono pronto, da oltre una settimana sto svolgendo il programma completo con il gruppo».
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Tutti sulla graticola. Chi s’immaginava che le sedute settimanali al Tombolato potessero chiarire quali saranno gli undici in campo domani pomeriggio era del tutto fuori strada. Venturato continua a mischiare le carte, o meglio… gli uomini. E lo conferma Claudio Coralli, uno che a Meda – tana del Renate, prossimo avversario del Cittadella – una dozzina di anni fa, da ventenne di belle speranze, ha pure giocato, realizzando 7 gol nell’allora serie C/2. «In allenamento il tecnico sta provando tutte le coppie d’attacco e anche a noi farà sapere soltanto poco prima della partita chi schiererà. Lo fa per tenerci in tensione e credo che sarà così per l’intera stagione. Deciderà di volta in volta in base alle condizioni di forma e alle caratteristiche dell’avversario. Ma per puntare a un campionato di vertice è bene che ci siano queste alternative». Cambia qualcosa nei suoi movimenti, a seconda del partner d’attacco? «No. È chiaro che Bizzotto o Chiaretti hanno caratteristiche diverse da Litteri, ma per quanto mi riguarda non ci sono differenze. Oltretutto già nelle scorse annate ho giocato con compagni simili a Gianluca, come Gerardi e Djuric, forti fisicamente e chiamati a fare a sportellate nell’area avversaria». Quello che cambia, rispetto al passato, sono gli avversari e gli impianti che vi ospiteranno. Il Renate, ad esempio, conta su una sessantina di abbonati. Giocare in casa sua non è esattamente come calcare il prato del Bernabeu… «Conosco bene quel posto perché ci ho passato un campionato assieme a Iori, nella stagione 2003-2004. La squadra non era il Renate ma il Meda, società che poi è fallita l’annata successiva ed è ripartita dall’Eccellenza. Fu una bella esperienza, perché senza avere grosse ambizioni sfiorammo i playoff, arrivando sesti. È un campo da calcio dilettanti: sarà strano trovarci a giocare di fronte a un centinaio di persone, come se fosse un’amichevole, ma dovremo abituarci a queste realtà e a trovare dentro di noi gli stimoli che servono pure se il pubblico manca. Occorrerà essere ancora più concentrati». Avete studiato l’avversario? «Sì, una squadra molto coperta, che si schiera con un 5-3-2, con molti uomini dietro la linea della palla ma anche con due punte che possono essere pericolose. Toccherà a noi fare la partita, provando a trovare un varco. Credo che questo tipo di copione si ripeterà spesso nel corso di questa Lega Pro». Ieri, al gruppo mancava Donazzan, alle prese con un leggero stato influenzale. La sua è l’unica possibile defezione se si escludono gli infortunati di lungo corso Sgrigna e Xamin.
Ore 12.40 – Qui Euganeo, flash di Fabrizio De Poli: “Per Cucchiara stiamo aspettando l’esito di un esame perché gli è stata rilevata un’extra-sistole ma nulla di grave. Per noi il ragazzo è a posto, sono semplici esami di controllo. Gorzelewski? Andremo ai primi di ottobre per la risposta del ricorso alla Fifa. Ilari? È in via di guarigione ma rimarrà ancora fermo qualche giorno per migliorare ulteriormente le sue condizioni e dalla settimana prossima aumenterà il carico di lavoro”
Ore 12.20 – Sui convocati: “Ilari non ce la fa, mentre Aperi rientra tra i convocati. Non ci sarà Gorzelewski, mentre per Cucchiara stiamo aspettando l’esito di alcuni esami”.
Ore 12.15 – Arriva Parlato. Sul Lumezzane: “Dobbiamo scalare una montagna ma abbiamo appena iniziato l’ascesa. Domani dobbiamo rispettare l’avversario ma pensando solo ed unicamente a noi! Possiamo migliorare rispetto a domenica? Si può sempre migliorare… Le attenzioni domani faranno la differenza, e dobbiamo giocare col piglio incazzato per portare a casa i tre punti! E chiedo ancora ai nostri tifosi di essere in tanti domani e di starci vicino, perché di giornata in giornata usciranno difficoltà nuove perché dobbiamo confermarci senza essere presuntuosi. Non abbiamo ancora fatto nulla, il Lumezzane arriverà col coltello tra i denti e noi dobbiamo toglierglielo… È una squadra molto giovane che può contare su un centrocampista di qualità come Genevier e due attaccanti giovani e forti, stanno cercando la quadratura del cerchio e proveranno a metterci in difficoltà. Chi ha più da perdere domani? Siamo alla terza di campionato, non possiamo fare certi ragionamenti…”.
Ore 11.50 – Qui Euganeo: termina l’allenamento.
Ore 11.40 – Qui Euganeo: gara finale di calci di rigore.
Ore 11.20 – Qui Euganeo: partitella in corso. Lavoro a parte per Ilari, assente Cucchiara, in gruppo Gorzelewski.
Ore 11.00 – Qui Euganeo: Biancoscudati in campo per la rifinitura.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Domani all’Euganeo arriva il Lumezzane, che è ancora al palo in classifica: sembra un avversario decisamente alla portata. «È l’errore più grande che possiamo commettere il pensare che ci aspetta una partita agevole rispetto alle altre. Non sarà così dato che avremo davanti una squadra arrabbiata e alla ricerca di punti a tutti i costi, e verrà per metterci in difficoltà. Dobbiamo essere ancora più cattivi delle prime due sfide». Tra l’altro siete freschi di una seduta video incentrata proprio sul Lumezzane. «Hanno perso con la Reggiana, ma abbiamo visto che la squadra stava bene fisicamente e ha messo molto in difficoltà gli avversari. La sconfitta per 2-0 è forse un po’ bugiarda, dobbiamo prestare grande attenzione». Con tutto il rispetto per il Lumezzane, le aspettative che ci sono su di voi sono importanti. «Padova è una piazza che avrà sempre molte aspettative al di là della categoria nella quale gioca, e ne siamo consapevoli. Siamo una squadra formata da tanti giocatori nuovi e quindi capiremo con il tempo dove possiamo arrivare. Ora è presto per dirlo, ma ce la stiamo mettendo tutta».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Parlato ha trovato la quadratura della squadra con il 4-2-3-1, il che significa che davanti c’è spazio solo per un attaccante di ruolo. «Sono esigenze tattiche del momento, non per forza definitive. Adesso la squadra si sta esprimendo bene così e stiamo portando avanti questa idea tattica. Ciascuno di noi deve adattarsi alle esigenze della squadra che è la cosa che più conta». Nelle prime due gare di campionato è stato impiegato Cunico dietro a Neto Pereira, in settimana abbiamo visto anche Neto alle sue spalle. «Loro sono giocatori molto duttili e possono ricoprire più ruoli davanti, al contrario di me che sono più prima punta, quindi diciamo che ho meno soluzioni nelle quali potermi esprimere». Un pareggio e una vittoria nelle prime due uscite sono un bottino niente male. «Siamo partiti bene, anche se è ancora molto presto. Dobbiamo migliorarci sempre di più e fare più punti possibile».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Un sigillo a Mantova in Coppa Italia e solo un primo assaggio per pochi minuti in campionato domenica nella vittoria con la Pro Piacenza. Cristian Altinier non vede l’ora di scendere in campo con il Padova, tanto più che è stato uno dei pezzi pregiati del mercato con tanto di contratto pluriennale. I numeri sono dalla sua parte (17 sigilli l’anno scorso con l’Ascoli), e archiviato il piccolo intoppo fisico che lo ha limitato prima della trasferta con la Reggiana è pronto a fare la sua parte. «Era stata una contusione che aveva causato purtroppo un indurimento del muscolo – spiega Altinier – ma adesso sono a posto e già domenica ho giocato un po’, e spero di migliorare sempre di più. Ci tengo tanto a entrare, ma sono consapevole di fare parte di un gruppo importante e non si può giocare tutti. Ciascuno di noi cerca di dare il suo contributo, e bisogna farsi trovare pronti quando si viene chiamati in causa per mettere in difficoltà l’allenatore. Naturalmente non è mai facile quando si entra a partita in corsa, ma l’atteggiamento deve essere quello giusto, poi vedremo cosa succederà».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Qual è stato il momento più brutto di questi mesi? «Senz’altro quello successivo all’infortunio. Da lì in avanti, dopo le prime due settimane con le stampelle, ho avvertito i miglioramenti giorno dopo giorno. Ora sto molto bene, ho recuperato alla grande a livello di fiato e ormai nei contrasti riesco ad entrare senza la paura di farmi male. Per me questa notizia è una vera liberazione. Mentre mi allenavo sul tapis roulant, lo confesso, chiudevo gli occhi e mi immaginavo di essere all’Euganeo con i tifosi del Padova che mi incitavano: mi ha dato una gran forza». Domani è proprio da lì che si ricomincia, allora. «E sono contentissimo che arrivi proprio nel nostro stadio. Adesso ho solo un sogno: mi piacerebbe entrare nel finale, anche solo per l’ultimo minuto». Domani invece non ci sarà ancora Marco Ilari: gli esami dei gironi scorsi hanno indotto i medici a tenerlo ancora ai box.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quanto tempo è passato, a conti fatti? «Il 9 aprile mi sono infortunato, una data nefasta che non ho potuto dimenticare, e il 27 dello stesso mese ero sotto i ferri. Secondo i medici sarei dovuto rientrare intorno a metà ottobre, ma ho bruciato le tappe guadagnando circa un mese, e sinceramente non mi aspettavo che ce l’avrei fatta così presto». Se l’aspettava, che la prima convocazione sarebbe potuta arrivare contro il Lumezzane? «Un po’ sì, perché col dottore ne avevamo parlato in settimana e anzi, c’era l’idea di rientrare già domenica scorsa, ma per sicurezza abbiamo voluto posticipare ancora la prima convocazione. Ci tenevo tantissimo, e finalmente è successo: dopo tanti sacrifici e un’estate buttata via finalmente sto raccogliendo i frutti del mio lavoro».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il medico biancoscudato ieri pomeriggio ha dato il suo parere favorevole. Ed è stato allora che è scattata la gioia di Sebastiano Aperi: l’attaccante catanese, a cinque mesi dal grave infortunio al ginocchio e dall’intervento chirurgico, domani pomeriggio potrà tornare per la prima volta in panchina davanti al pubblico dell’Euganeo. La decisione ufficiale adesso spetterà a mister Parlato, che dopo la rifinitura di questa mattina diramerà la lista dei convocati per la sfida al Lumezzane, ma con l’introduzione della “panchina lunga” anche in Lega Pro la sua “chiamata” è praticamente una formalità. «Finalmente è arrivato questo momento», sorride Aperi, felice come non mai, «Ora sono di nuovo disponibile, e non vedo l’ora di essere chiamato in causa. Voglio dare il massimo, e farlo prima di tutto per me, visto tutto quello che ho passato».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La Lega Pro ha deciso gli orari della quarta giornata del girone d’andata: il girone A, che scende in campo di sabato questa settimana, per il quarto turno tornerà in campo alla “canonica” domenica. Aprirà il programma delle padovane ancora il Cittadella, in campo al Tombolato alle 15 per sfidare la Pro Piacenza, mentre il Padova, impegnato sull’insidioso campo della Feralpi Salò di Michele Serena, giocherà alle 17.30 come in occasione delle prime tre uscite stagionali. Le altre: sabato 26 ore 17.30 Albinoleffe-Pro Patria; domenica 25 ore 14 Cuneo-Pavia, ore 15 Pordenone-Renate, Cremonese-Mantova, Lumezzane-Alessandria; ore 16 Sudtirol- Bassano; lunedì 26 ore 20.30 Reggiana-Giana.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Questo è quanto emerge dagli ultimi sviluppi di una vicenda simbolo della burocrazia imperante che, talvolta, rischia di complicare questioni di per sè semplici e lineari. Difficile capire come finirà la vicenda, fatto sta che al momento il Padova si trova con un difensore in meno in rosa e con tre soli centrali (Diniz, Fabiano e Niccolini) a disposizione di Carmine Parlato e il tecnico campano, vista l’improvvisa emergenza, spera di non dover fronteggiare infortuni nel reparto arretrato. Stamattina, intanto, è in programma la rifinitura pre-Lumezzane allo stadio Euganeo, in cui verranno valutate le condizioni di Marco Ilari, ancora in forte dubbio. Capitolo calendari: la partita con il FeralpiSalò (valevole per la quarta giornata) verrà disputata domenica 27 settembre con inizio alle 17,30.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il ventenne difensore argentino, di proprietà del Club Huracan e ceduto in prestito al Padova nella sessione estiva di calciomercato, in questa situazione di stallo non può giocare a meno che la Fifa non accetti il ricorso presentato dallo stesso giocatore nella giornata di mercoledì. La Figc, infatti, ha bloccato la concessione del transfer internazionale negando, di fatto, il via libera al tesseramento nel campionato italiano. E questo nonostante sia il Padova che l’Huracan, oltre allo stesso giocatore, fossero ovviamente d’accordo su tutto, anche sui dettagli di tutta l’operazione. Prestito con diritto di riscatto e con cifre tutt’altro che onerose, tanto che la trattativa era stata assai rapida con il consenso dei vertici dei due club. Gorzelewski ha presentato ufficialmente ricorso alla Fifa, con una vertenza che chiede di considerare valido il trasferimento. Se verrà rigettato anche questo ricorso, ci sarà un ulteriore grado di giudizio e in caso di fumata nera il trasferimento verrà formalizzato nella sessione invernale di gennaio.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La Figc ha bloccato il trasferimento di Franco Gorzelewski dal Club Huracan al Padova. Notizia nell’aria da qualche giorno, tanto che il difensore argentino non era potuto scendere in campo con i biancoscudati nelle prime due giornate di campionato. A Reggio Emilia e contro il Pro Piacenza, infatti, il nome di Gorzelewski era stato depennato anche dalla lista dei convocati e, dopo alcune verifiche compiute nei giorni scorsi, è stato il direttore sportivo Fabrizio De Poli a ufficializzare il problema di tesseramento. Non ci sono questioni insuperabili che impediscano il nulla osta ma una mera questione burocratica, come confermano tutte le fonti consultate. Un documento mancante e non certo ostativo a livello sostanziale ma soltanto formale, che tuttavia impedisce a Gorzelewski di poter scendere in campo con la maglia del Padova.
Ore 08.30 – Rifinitura mattutina per i Biancoscudati all’Euganeo.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (sabato 19 settembre): Alessandria-Cremonese, Bassano Virtus-AlbinoLeffe, Giana Erminio-Cuneo, Mantova-Pordenone, Padova-Lumezzane, Pavia-SudTirol, Pro Piacenza-Reggiana, Renate-Cittadella, Pro Patria-FeralpiSalò.
Ore 08.26 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: SudTirol 6, Bassano, Cremonese, Giana Erminio, Padova, Pordenone e Reggiana 4, Alessandria, Cittadella, FeralpiSalò e Mantova 3, Pro Piacenza e Renate 1, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pavia e Pro Patria 0.
Ore 08.24 – Lega Pro girone A, i risultati della seconda giornata: Cuneo-Alessandria 0-1 (Fischnaller (Al) al 22′ pt), Renate-Giana Erminio 1-1 (Ekuban (Re) al 35′ pt, Perna (Gi) al 42′ st), FeralpiSalò-Bassano 1-2 (Bracaletti (Fs) al 26′ pt, Germinale (Ba) al 39′ pt, Iocolano (Ba) al 19′ st), Lumezzane-Reggiana 0-2 (Spano (Re) al 10′ pt, Arma (Re) al 36′ pt), Padova-Pro Piacenza 2-0 (Fabiano (Pd) al 10′ st, Petrilli (Pd) al 19′ st), Pordenone-AlbinoLeffe 1-0 (De Cenco (Pn) al 13′ pt), SudTirol-Mantova 2-1 (Ruopolo (Ma) al 7′ st, Tait (St) al 23′ st, Gliozzi (St) al 42′ st), Cremonese-Pavia 1-0 (Brighenti (Cr) al 5′ st), Pro Patria-Cittadella rinviata.
Ore 08.22 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.20 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 17 settembre: allenamento pomeridiano per i Biancoscudati, ancora a parte Ilari e Cucchiara. La Fifa blocca il tesseramento di Gorzelewski.