Su e giù per la fascia sinistra, pronto a stupire e a diventare un punto di riferimento importante per il nuovo Padova. Alessandro Favalli, sbarcato a metà agosto all’ombra del Santo, ha trovato spazio nell’undici di partenza agli ordini di Parlato in tutte le partite ufficiali disputate dopo il suo arrivo e, gara dopo gara, il livello delle sue prestazioni è gradualmente lievitato. «A livello fisico – spiega l’ex laterale della Cremonese – sto migliorando di partita in partita, dopo un mese di effettivo lavoro dato che in precedenza mi allenavo da solo ed ero sicuramente indietro di condizione». Il giocatore supporta con numeri le sue parole: «Contro la Reggiana sono stato sostituito a metà del secondo tempo e proprio non ce la facevo più, mentre domenica sono uscito quando mancavano meno di dieci minuti dalla fine, nonostante in settimana non avessi lavorato più di tanto per un affaticamento muscolare. Ora inizio a stare bene». E quando si sta bene si osa di più in campo: «È vero, perché si acquisisce più sicurezza e fiducia nei propri mezzi».
Quali ritiene siano le qualità principali per chi svolge il suo ruolo? «Oltre al discorso fisico, servono da una parte attenzione e concentrazione in fase difensiva e dall’altra si deve cercare di essere un’arma in più in quella di spinta. È dunque importante la scelta dei tempi». E l’intesa con Petrilli sulla corsia di sinistra promette bene: «Lui è veloce e bravo tecnicamente, caratteristiche che gli permettono di mettere in difficoltà la difesa avversaria e facilitare il mio compito. Io e lui ci capiamo». Nella sua ancora breve carriera non è ancora andato a segno, ma domenica all’Euganeo ha sfiorato un clamoroso exploit direttamente su calcio d’angolo: «Sarebbe stato il colmo. In realtà di occasioni in generale ne ho, ma per bravura del portiere o per colpa mia, non è arrivata la gioia del gol. Arriverà il momento, speriamo». Buono per Favalli pure l’ambientamento nella nuova realtà in cui opera: «Ho appena trovato appartamento in centro città, Padova è molto bella e quando sono libero mi piace girare per conoscerla. Anche con i nuovi compagni c’è feeling».
Con la società biancoscudata ha firmato un biennale e quella appena iniziata, a 23 anni non ancora compiuti, è una stagione per lui molto importante, dopo che il giocatore a Cesena in passato aveva “assaggiato” la serie B, fermandosi a tre sole presenze a causa di un grave infortunio: «Poi sono tornato in C, ma sono ancora giovane. Questa per me è una tappa importante. Il primo obiettivo è semplicemente quello di ripartire e fare bene; se poi potessi salire di categoria con questa maglia sarebbe il top». L’analisi passa dunque alla squadra: «Siamo stati bravi, ma bisogna guardare avanti e cercare di pensare a una partita per volta. Questo è un campionato strano in cui puoi fare bella figura con le avversarie più attrezzate e cadere con le meno titolate». Occhio dunque sabato (calcio d’inizio alle 17.30) al Lumezzane, ancora a secco di punti: «Guai a ragionare pensando alla classifica. Serviranno la stessa voglia e determinazione delle prime due gare; sul campo c’è da lottare con tutte, con umiltà e senza presunzione».
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)