Per un’estate intera il suo nome è rimbalzato qui e là nelle cronache di mercato «pallonare» di mezza penisola. Da Lecce a Trapani, da Modena a Padova, da Cremona a Novara, Simone Iocolano sembrava sempre destinato a cambiare aria, eppure l’affondo decisivo non arrivava mai. Per due interminabili mesi la sensazione era costantemente quella che stesse per accadere qualcosa, ma dopo la partenza di Angelo Nolè è cambiato tutto. Comunicato ufficiale della società, porte chiuse alla partenza e tanti saluti ai corteggiatori con permanenza bollata dalle carte scritte oltre che dal contratto in essere. Iocolano era il capitano del Bassano e tale rimarrà anche nell’attuale stagione. Poco, ma sicuro. E lui non ci ha pensato due volte a rimboccarsi le maniche, ripartendo da dove aveva terminato qualche mese fa. Ossia da una condizione fisica straripante e da qualità tecniche che lo consegnano a pieno diritto nel Gotha degli esterni più forti della categoria. Gol in amichevole al Brescia, ottimo esordio con la Cremonese, gol capolavoro a Salò che stende il Feralpi. Difficile, davvero, immaginare inizio migliore. «Sono davvero felice — spiega Iocolano — quando segni e il tuo gol significa vittoria per la squadra di cui sei capitano, penso che per un giocatore sia il massimo. Se non si provano anche i tiri più difficili non si potrà mai segnare, io ci ho provato e devo dire che è andata decisamente bene. Ho visto il portiere un po’ fuori posizione, quando ho chiamato palla a Proietti avevo già deciso di calciare così, è andata bene». Più ampia la riflessione successiva, che porta con sé considerazioni adeguate alla voglia di lasciare il segno anche quest’anno, dopo la stagione scorsa, forse irripetibile. O forse no, troppo presto per dirlo. «Questo è un gruppo che lavora insieme da 3 anni — chiude Iocolano — ci conosciamo bene e questo fa la differenza in ogni categoria. Ogni mister ha apportato nuove idee di gioco senza cambiare l’ossatura. Questo è un gruppo solido, formato da bravi ragazzi dentro e fuori dal campo: i nuovi si sono integrati alla perfezione, diventa tutto più facile così e possiamo andare lontano».
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Vicenza)