Live 24! Padova-Pro Piacenza, esordio all’Euganeo con vittoria costruita nella ripresa
Gabriele Fusar Poli
13 Settembre 2015
Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 23.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ha aperto le marcature con un eurogol: raccogliendo un assist di testa di Leonardo Galli e calciando un bolide in mezza girata, finito giusto sotto l’incrocio della porta. Lui è Matteo Serafini, tra i migliori in campo alla Zanutto, capace di dettare i tempi e di avere la giusta freddezza dal dischetto per la seconda rete. «Al momento del primo gol – confida – stentavo quasi a crederci, ho calciato la palla dopo un rimbalzo, indovinando la traiettoria. Ma al di la di questo sono contento per la prestazione di tutti i ragazzi: stiamo crescendo vuol dire che abbiamo preso la strada giusta». Un altro aspetto positivo è il fatto che in avanti tutti stanno segnando. «Perché siamo tutti a disposizione del mister e della squadra – prosegue il numero 9 veneziano – tutti ci rendiamo utili: chi è davanti finalizza il lavoro dei compagni. Dobbiamo continuare in questo modo, rimanendo sempre concentrati». Il gol che ha chiuso definitivamente la gara porta invece la firma Luciano Gualdi: «Ho fatto una buona prestazione – è il suo commento – qualche errore si è registrato in qualche passaggio ma nel complesso la prova è positiva. Era importante dare continuità al lavoro che stiamo facendo. Se giochiamo tutte le partite con questa intensità, alla fine i risultati arrivano». L’unico rammarico è dato dal calo registrato nel secondo tempo: «Sono situazioni fisiologiche – aggiunge il centrale arancioneroverde – mantenere il ritmo alto per tutta la partita è impossibile. Appena abbiamo recuperato poi siamo ripartiti, chiudendo la gara». È andato ancora vicino al gol Paolo Carbonaro, autore comunque di un assist fondamentale. «È vero non ho ancora trovato la rete – dice – ci sono andato ancora una volta vicino. Però alla fine l’importante è vincere, non chi segna». Paura per la concorrenza in attacco? «No, sappiamo benissimo che per vincere i campionati dobbiamo essere in tanti». Ancora inviolata la rete dell’estremo Guglielmo Vicario, nel campo dello Zanutto ha fatto la prima parata della stagione: «Meno ne faccio meglio è – scherza – Quando il portiere è chiamato in causa poche volte vuol dire che la squadra è sempre davanti e concede poco».
Ore 23.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia sbriga la pratica Sacilese e conferma il primato in classifica. Difesa ancora inviolata dopo 180’, goleada e tre punti facili, conquistati sul campo «casalingo» di San Donà, dove gli arancioneroverdi sono temporaneamente esiliati a causa del terreno del Penzo malconcio. Partita incanalata fin dall’inizio, con il gol che sblocca il risultato dopo appena 8 minuti. Lo firma Serafini (doppietta per lui) con un gesto tecnico da applausi. E alla fine del primo tempo, la squadra di mister Favaretto è già sul 2-0. Inevitabile il calo fisiologico nella ripresa, ma c’è spazio per fare il poker. Squadra con le maglie bianche neutre in attesa delle nuove divise, sugli spalti c’è tutta la dirigenza arancioneroverde locale ma non gli americani, che in laguna ancora non si sono visti. C’è però una novità sul fronte societario: Joe Tacopina si avvicina a grandi passi al Venezia, dopo il deposito a New York della causa nei confronti di Joey Saputo per i contrasti al Bologna. Una volta chiusa la controversia, l’ex presidente rossoblu potrebbe sbarcare a Venezia. Intanto, comunque, la squadra conferma le aspettative della vigilia. Favaretto conferma l’undici di Dro, senza fare conti in vista dell’impegno infrasettimanale di mercoledì a Monfalcone. Bisioli tiene in panchina Pederiva e Barattin, optando per Rigutto. La partita si infiamma con il primo gol arancioneroverde: Galli a metà campo prende in controtempo la difesa, pescando Serafini in area. Il bomber arancioneroverde controlla benissimo, si gira e sferra un diagonale che si insacca sotto l’incrocio dei pali. Il Venezia cerca il raddoppio, assedia la metà campo avversaria tanto che solo in rare occasioni la Sacilese si ritrova in attacco. Succede al 15’, quando Galli perde un contrasto ma l’azione friulana è inconcludente. Ben più nitide le occasioni veneziane, a cominciare da quella di Fabiano (al 17’) che gira al volo, ma non prende lo specchio della porta. E poco dopo c’è Gualdi che finta, trova il tempo per tirare e spara di poco alto sulla traversa. Il forcing continua, Serafini viene atterrato sulla tre quarti, Fabiano batte una deliziosa punizione che finisce di poco a lato. Si rivede la Sacilese, con un tiro da lontano di Grion e poco dopo con due corner consecutivi, grazie al contrasto vinto da Gagno con Ferrante. Sul secondo, interviene Vicario che lancia il contropiede (è il 27’): 2 contro 1, Fabiano sceglie di tirare direttamente in porta ma il suo sinistro a rientrare finisce di poco sopra la traversa. Gli uomini di mister Favaretto producono gioco, ma non riescono a riscuotere. Dai e dai, la Sacilese prende coraggio e inizia ad attaccare con più convinzione. Si rischia addirittura la frittata, quando Gualdi mette un piede nell’area avversaria deviando il pallone verso la propria porta. Vicario è pronto, altrimenti era autogol assicurato. E’ un po’ in calo il Venezia ma proprio in questo momento arriva il raddoppio. Lo segna su rigore Serafini, ma a procurarselo è Gualdi, caduto in area dopo il contrasto con Peressini, punito con il giallo per questo intervento. Protesta la panchina friulana, sostenendo che i due giocatori erano arrivati insieme sul pallone. Il primo tempo va in archivio poco dopo. Si riprende con una nuova occasione arancioneroverde, al 6’: Fabiano accelera sulla fascia, serve Serafini che in area scambia con Fabiano. Il suo tocco sottoporta viene salvato in extremis da Peressini. Intanto la Sacilese guadagna terreno, conquista prima una punizione (sparata al cielo) e poi la prima concreta azione d’attacco della partita, con tanto di intervento di Vicario: è il 16’ e Gnago allunga sulla fascia, sparando un diagonale bloccato con sicurezza dal portiere arancioneroverde. Succede poco adesso, il calo delle due squadre è evidente. Entrano Carbonaro e Maccan e i due riaccendono il gioco. Proprio il loro scambio vale il terzo gol: assist di Carbonaro per Maccan che va a segno. E nel finale è Gualdi in tuffo di testa, servito da Acquadro, a mettere il quarto sigillo.
Ore 23.10 – (La Nuova Venezia) «Il nostro avversario più grande può essere la presunzione. Dobbiamo sapere che ogni partita non è vinta, ma va giocata. Siamo solo all’inizio, abbiamo davanti un percorso molto lungo fatto di insidie». Mentre tra i tifosi già serpeggia l’entusiasmo, Paolo Favaretto predica calma e chiede a tutti di mantenere i piedi per terra. «Dopo la vittoria di Dro il rischio era di calare la tensione. Invece i ragazzi sono stati bravi a mantenerla alta» analizza l’allenatore del Venezia, «abbiamo accusato un po’ di calo nella ripresa. Ma siamo partiti in ritardo con la preparazione, la condizione non è uguale per tutti e può accadere. Chiaro che poi la qualità dei singoli va a sopperire la condizione non ancora al meglio». Nel Venezia segnano un po’ tutti: Serafini è già a quota 3, ma a referto sono andati anche Fabiano, Innocenti, Maccan e Gualdi. «Gli attaccanti segnano e abbiamo delle mezze ali, come Gualdi, che hanno delle potenzialità sottorete. Per cui era prevedibile», conclude Favaretto, «l’aspetto più positivo in questo momento è che stiamo trovando, partita dopo partita, degli equilibri che non è facile raggiungere quando si è cambiata una squadra intera».
Ore 23.00 – (La Nuova Venezia) Aspettando Barreto, ecco Serafini, Maccan e Gualdi. E il Venezia veleggia a “forza quattro”. La doppietta del capitano, già a segno domenica scorsa, e il primo centro stagionale di Maccan e Gualdi consentono al Venezia di calare il poker contro la Sacilese nella prima gara «casalinga» della stagione, giocata ieri allo Zanutto di San Donà per l’indisponibilità del Penzo. Il Venezia resta a punteggio pieno e lancia un messaggio chiaro al campionato. Gli uomini di Favaretto si candidano a un ruolo da dominatori. Due vittorie in altrettante gare, nessuna rete al passivo e sette gol all’attivo è il bilancio delle prime due uscite. E già cinque sono i giocatori che hanno trovato la via del gol. Segno che Favaretto può contare su un attacco con più frecce nel proprio arco. Dalla parte opposta la Sacilese ha fatto quello che ha potuto. Ma la squadra di Bisioli è giovanissima, tanto che ha schierato addirittura sette under tra gli undici titolari. Troppo il divario tecnico in campo, ogni giudizio andrà rinviato a quando i friulani affronteranno formazioni più alla loro portata. Il Venezia ha dominato, soprattutto, nella prima mezz’ora. Favaretto ha riproposto l’undici vittorioso a Dro, mentre nella Sacilese è assente Villanova, con la novità Rigutto in campo. Un destro a giro di Fabiano (4’) scalda lo Zanutto. Poi, all’8’, il Venezia sblocca già il risultato, con una perla balistica di Serafini. Il gol nasce da una rimessa laterale del Venezia su cui la difesa della Sacilese prova a disimpegnare, ma di testa Galli anticipa tutti e serve un assist per Serafini che, in area, si coordina e insacca in mezza girata. Il Venezia insiste e macina gioco. La Sacilese, inizialmente partita con il 4-3-3, passa prima alla difesa a tre, poi si assesta sul 4-2-3-1, cercando di coprire un po’ più le fasce. Ma tra il 17’ e il 27’ il Venezia ha quattro nitide occasioni per raddoppiare. Tre capitano a Fabiano di testa, con una punizione a girare e con un tiro che sfiora la traversa su assist in profondità di Innocenti. La quarta occasione, invece, è sui piedi di Gualdi. Al 39’ si vede la Sacilese con una bella triangolazione Guizzo- Craviari-Guizzo, ma la conclusione di quest’ultimo è deviata in corner. E, al 42’, il Venezia raddoppia. In area Gualdi prende in controtempo Peressini, tra i due c’è un contatto e l’arbitro non ha dubbi nell’assegnare il rigore, che Serafini realizza. Nella ripresa il ritmo del Venezia va calando, un po’ per la condizione ancora precaria, un po’ perché ci sono da conservare le energie in vista del turno infrasettimanale. Bisioli gioca la carta Barattin e al 15’ la Sacilese si fa pericolosa con un’incursione personale di Gnago, che si esibisce in un paio di dribbling in area e conclude da pochi passi, ma Vicario salva in corner. Favaretto fa esordire Maccan, che al 34’ si fa trovare pronto sulla linea di porta a correggere in rete un traversone basso dal fondo di Carbonaro. Il poker arriva al 41’: cross di Acquadro e in tuffo Gualdi insacca di testa. Il Venezia fa bottino pieno e pensa già alla trasferta di Monfalcone. Con un occhio a Bologna: Tacopina ormai è alle carte bollate con Saputo e chissà che non si avvicini sempre più alla laguna.
Ore 22.40 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (sabato 19 settembre): Alessandria-Cremonese, Bassano Virtus-AlbinoLeffe, Giana Erminio-Cuneo, Mantova-Pordenone, Padova-Lumezzane, Pavia-SudTirol, Pro Piacenza-Reggiana, Renate-Cittadella, Pro Patria-FeralpiSalò.
Ore 22.35 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: SudTirol 6, Bassano, Cremonese, Giana Erminio, Padova, Pordenone e Reggiana 4, Alessandria, Cittadella, FeralpiSalò e Mantova 3, Pro Piacenza e Renate 1, AlbinoLeffe, Cuneo, Lumezzane, Pavia e Pro Patria 0.
Ore 22.30 – Lega Pro girone A, i risultati della seconda giornata: Cuneo-Alessandria 0-1 (Fischnaller (Al) al 22′ pt), Renate-Giana Erminio 1-1 (Ekuban (Re) al 35′ pt, Perna (Gi) al 42′ st), FeralpiSalò-Bassano 1-2 (Bracaletti (Fs) al 26′ pt, Germinale (Ba) al 39′ pt, Iocolano (Ba) al 19′ st), Lumezzane-Reggiana 0-2 (Spano (Re) al 10′ pt, Arma (Re) al 36′ pt), Padova-Pro Piacenza 2-0 (Fabiano (Pd) al 10′ st, Petrilli (Pd) al 19′ st), Pordenone-AlbinoLeffe 1-0 (De Cenco (Pn) al 13′ pt), SudTirol-Mantova 2-1 (Ruopolo (Ma) al 7′ st, Tait (St) al 23′ st, Gliozzi (St) al 42′ st), Cremonese-Pavia 1-0 (Brighenti (Cr) al 5′ st), Pro Patria-Cittadella rinviata.
Ore 22.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un pareggio alla vigilia in molti l’avrebbero sottoscritto, considerando la forza del Bari. Per come è andata la partita e soprattutto per aver giocato il secondo tempo con l’uomo in più, il Vicenza qualche rammarico ce l’ha, anche se lo 0-0 alla fine muove la classifica. «Ai punti credo che avremmo meritato di vincere vista l’enorme mole di gioco che abbiamo espresso — sottolinea il tecnico siciliano — nel primo tempo non siamo partiti bene ma poi abbiamo perso il pallino del gioco in mano. Nella ripresa abbiamo attaccato ma ci è mancato il guizzo e l’occasione buona per trovare il gol. Abbiamo giocato il secondo tempo con l’uomo in più e per questo c’è il rammarico di non aver sfruttato l’occasione, ma il Bari si è difeso con dieci uomini nella sua metà campo». Il pareggio contro il Bari ha però valore, considerato l’organico dei pugliesi, che puntano alla serie A. «Abbiamo giocato una buona partita e questo ci deve rendere orgogliosi e consapevoli che siamo sulla giusta strada. Abbiamo giocatori importanti come Pettinari, Galano e Pozzi che sono indietro di condizione e devono recuperare rispetto agli altri. Ma stiamo crescendo come manovra e condizione». Marino dedica una considerazione alla prova del giovane Urso e della retroguardia. «L’ottima partita di Urso non mi sorprende — spiega — in ritiro ho notato la sua crescita e ho bloccato la cessione. E’ entrato a freddo e ha avuto qualche difficoltà, poi è stato tra i migliori in campo. Bene anche la difesa che non ha concesso un tiro al Bari, tanto che Vigorito non ha dovuto compiere una parata degna di tal nome».
Ore 21.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È mancato solo il gol, questa volta davvero. Per il resto nulla da ridire, col Vicenza che ha giocato una gran bella partita contro un avversario importante che, statene certi, in questo torneo reciterà un ruolo da protagonista. Prestazione confortante, quindi, che lascia ben sperare per il futuro; come dice mister Marino c’è da lavorare e c’è da migliorare, soprattutto negli ultimi metri. Siamo solo agli inizi, però è un Vicenza che cresce bene e che con il pieno recupero di chi oggi è in chiaro ritardo di condizione, come Pozzi e Galano, può solo migliorare. Prima di campionato in casa: tutto pronto per l’esordio, con il vecchio stadio Menti che per l’occasione si è rifatto un po’ il maquillage: settore distinti con nuovi seggiolini e mega-logo dello sponsor tecnico e rimozione delle reti di recinzione anche nel settore della sud, quella degli ultras biancorossi, per intenderci: il tutto per un ambiente più simile e vicino al mondo anglosassone. Rispetto alla gara di Modena mister Marino apporta alcuni correttivi di formazione. In mezzo al campo spazio all’esperienza, con Pazienza al posto del giovane Urso; in avanti, accantonato per il momento l’esperimento dell’attacco tascabile tutto pepe, spazio a Pettinari punta centrale, con Galano e Giacomelli ai lati. L’avvio è tutto del Bari che parte molto forte aggredendo il Vicenza, che fa molta fatica a superare la propria metà campo. In una manciata di minuti due corner per gli ospiti e Pazienza che si va a beccare subito il suo cartellino giallo. Però il primo pericolo è di marca biancorossa, con un’azione in ripartenza di Giacomelli che serve dentro l’area l’accorrente Galano anticipato dall’uscita a terra di Guarna. Con il passare dei minuti il Vicenza cresce, inizia a giocare come sa, palleggio e possesso palla: per il Bari non c’è più spazio. Al 16’ Pazienza esce per infortunio, al suo posto il giovane Urso. Al 33’ azione dubbia in area del Bari, Pettinari tira a botta sicura ma trova la respinta sulla linea di Tonucci; i biancorossi reclamano per un tocco di mano del difensore ma l’arbitro ferma tutto per fuorigioco. Sul finale di tempo il Bari rimane in dieci per l’espulsione di Porcari: fallo su Galano, doppio giallo e doccia anticipata. Nella ripresa si assiste ad un assolo dei biancorossi, che ci provano in varie occasioni. Al 3’ con Pettinari di testa che alza troppo la mira; al 13’ è la volta di Urso con una conclusione al volo che Guarna respinge corto e Pettinari che insacca, ma purtroppo è in fuorigioco. Si gioca in una sola metà campo, quella del Bari: il Vicenza ci crede e non lascia respirare l’avversario che subisce senza riuscire a controbattere. Al 18’ e’ il momento di Pozzi, al 22’ bella azione sulla corsia sinistra con Galano che da buona posizione prova la girata di prima intenzione ma la mira e’alta. Al 26’ Giacomelli, dalla sua «mattonella», scalda le mani a Guarna, poi di nuovo Urso dal limite. Tutto molto bene, manca solo il gol a condire il piatto. Al 35’ ci prova D’Elia ma il suo diagonale termina di poco a lato con Guarna battuto. Al 38’ Marino si gioca la carta Gatto ma la mossa non cambia gli equilibri e la gara non si sblocca. Il Bari salva la pelle, il Vicenza si consola con un’ottima prestazione contro una grande squadra.
Ore 21.30 – (Gazzettino) È deluso Daniele Pasa – un ex, tra l’altro – e non lo nasconde. La sua squadra è finita sotto due volte e ha recuperato, poi alla fine non ce l’ha più fatta: «È andata proprio così. Una partita che si poteva anche vincere, guardando l’andamento dei novanta minuti». Il momento migliore nella ripresa: «Sul 2-2 ci sono state due, tre occasioni davvero ghiotte per passare in vantaggio. Poi si ci siamo allungati, abbiamo preso un paio di ripartenze, quindi il gol. Non abbiamo sbagliato cose prettamente tecniche, passaggi, controlli, ma sono stati commessi diversi altri errori, come perdere malamente il pallone quando era in nostro possesso». Luparense San Paolo da registrare, insomma. «Dobbiamo diventare più cattivi in certi frangenti, come al momento di concludere. Bisogna capire che anche squadre che sulla carta possono essere inferiori alla nostra ti affrontano con grande agonismo, ti pressano, e noi dobbiamo metterci tutte queste componenti per vincere le partite. Mi spiace avere perso per il nostro pubblico, numeroso, ma sono sicuro che ci rifaremo».
Ore 21.10 – (Mattino di Padova) Il Giorgione espugna San Martino di Lupari, lasciando a bocca asciutta patron Zarattini e i tanti tifosi rossoblù che pregustavano il primo successo casalingo. Quasi mille spettatori hanno fatto da cornice ad un derby equilibrato e ricco di capovolgimenti di fronte: la classica partita in cui a vincere è stato chi ha sbagliato di meno. Giorgione due volte in vantaggio grazie all’eurogol di Vigo e alla rete di Gashi (promosso dagli Allievi), ma in entrambi in casi raggiunto sul pari da Giglio, autore di una doppietta. Decisivo, nel finale, il sigillo di Podvorica. Tre punti di piombo per la giovane formazione ospite, fisicamente brillante e capace di mettere la museruola ai più quotati lupi. Per i rossoblù di Daniele Pasa, che hanno spinto moltissimo in avvio di ripresa, c’è invece il rammarico di aver perso la prima assoluta in casa: il riscatto può arrivare mercoledì a Verona contro la Virtus Vecomp. È la Luparense San Paolo a partire con più aggressività: la prima occasione capita a Nichele su punizione. Il Giorgione comincia a farsi vedere in avanti dal 9’: prima con Gashi, bravo a conquistarsi un corner, poi con Dotti, il cui rasoterra viene respinto dalla difesa, infine al 14’ con Gazzola, che s’invola in area ma il diagonale non inquadra lo specchio. Al 19’ i lupi rispondono con Brotto a servire Giglio sulla destra: l’ex bomber del Montebelluna crossa in area dove Beccaro, da posizione pericolosa, manca per un soffio il tap in. L’equilibrio si spezza al 25’, quando Vigo stoppa la palla fuori area e realizza un eurogol all’incrocio dei pali per il vantaggio del Giorgione. Immediata la reazione dei locali, che al 28’ trovano l’1-1 con un tocco preciso di Giglio su assist di Beccaro. Ma è un fuoco di paglia, perché al 32’ il Giorgione si riporta in vantaggio: Gusella in ripartenza serve Gashi e il giovane talento trafigge Murano. Al 36’ i castellani potrebbero triplicare con Gazzola, ma il capitano tutto solo in area strozza il tiro e il sinistro si spegne a fil di palo. Al 44’ azione di Gashi, bravo ad indirizzare la sfera a Podvorica, il numero 11 però cincischia sprecando. In avvio di ripresa la Luparense San Paolo pigia sull’acceleratore. Al 2’ destro potente di Giglio dal limite, quasi un preludio alla rete del pareggio, che lo stesso Giglio firma al 7’ con una perfetta punizione a giro. I lupi continuano a premere all’11’, quando un cross respinto di Faggin diventa un assist per Beccaro, ma l’attaccante calcia fuori. Al 12’ tre occasionissime in pochi secondi per Brotto e Giglio: Pazzaia si supera e la difesa sbroglia. Ancora rossoblù al 21’ con il destro dalla distanza del solito Giglio. Al 24’ l’ex montebellunese, imbeccato da Brotto, si mangia un gol spingendosi troppo la palla. Il match sembra incanalarsi sul pari, ma al 39’ il Giorgione passa definitivamente in vantaggio con Podvorica, che sfrutta un rimpallo e sigla il 3-2. Gli altri anticipi. Montebelluna-Virtus Vecomp Verona 0-1; Venezia-Sacilese 4-0.
Ore 20.50 – (Gazzettino) È un punto ben accetto su entrambi i fronti al termine della partita e che consente di muovere la classifica. Per il Campodarsego, al debutto casalingo in serie D, è il primo pareggio stagionale dopo il successo sul campo dell’Union Ripa La Fenadora, attualmente “sub judice” per il ricorso dei bellunesi. «Il risultato di parità ci sta – esordisce Antonio Andreucci – anche se a tutti piace vincere. È stato un derby vero, combattuto come doveva essere e nel quale l’aspetto agonistico ha prevalso sul gioco. Sono contento per l’impegno che ci hanno messo i ragazzi, pur non essendo stati bravi in alcune giocate. Alla fine è un punto conquistato». Partita bloccata soprattutto nella prima frazione con le squadre speculari nell’atteggiamento tattico e un campo “stretto” che non ha agevolato a trovare gli spazi. «Nel primo tempo abbiamo avuto alcune situazioni, ma non le abbiamo sfruttate dato che è mancato l’ultimo passaggio. Nella ripresa si sono aperti un po’ di più gli spazi e si sono viste giocate più pulite, anche se l’agonismo l’ha fatta sempre da padrone». Nel finale Radrezza ha invocato il rigore. «Sinceramente ero lontano e non posso giudicare. Il ragazzo comunque ha dato il suo apporto quando è entrato nella ripresa, è arrivato da poco e non ha ancora l’intera partita nelle gambe. Però è un giocatore che ha i colpi per cambiare le sorti di una gara. A fine partita mi sono fermato a parlare con lui perché si era innervosito sull’episodio del rigore, invece gli ho spiegato che bisogna continuare a giocare». Avete avuto diverse situazioni su palla inattiva senza sfruttarle. «Qualche pallone è passato, ma sia per noi e sia per loro le difese hanno avuto sempre la meglio». Secondo pareggio di fila per l’Este. «Ma le occasioni più importanti le abbiamo avute noi – afferma Andrea Pagan – Ne ho contate cinque tra Ferrara, Mastroianni e Niselli, ed è questo il rammarico. Niselli era al debutto da titolare e ha fatto una buonissima, ma gli è mancato il cinismo nelle due occasioni». Escluso Lorello, in campo era una squadra completamente nuova rispetto all’anno scorso. «Siamo ancora in una fase di crescita e siamo ancora molto lontani dall’Este che voglio. Dobbiamo migliorare sul piano del gioco e della presenza in campo: in una scala di valori da uno a dieci, siamo attualmente a sei. Mi aspetto molto di più dai miei giocatori». Il cambio di Niselli? «Non ne aveva più». L’ingresso di Coraini? «Per dare più peso alla squadra. Ma le tre sostituzioni non hanno dato quello che speravo». Mercoledì appuntamento casalingo con il Levico. «Dobbiamo fare punti pesanti dato che con i pareggi non si va lontano».
Ore 20.30 – (Mattino di Padova) Tanto, troppo equilibrio fra Campodarsego ed Este. Il risultato la dice lunga, anche perché, al “Gabbiano”, va in scena un derby che più tirato di così non si può. Moduli speculari, tatticismo esasperato e (ma di questo bisogna dare atto alle due squadre) agonismo da vendere. Ne esce uno 0-0 che accontenta il Campodarsego, fa storcere il naso all’Este (reduce dal pareggio all’esordio con la Calvi Noale), ma lancia entrambe senza troppe ansie verso il primo turno infrasettimanale, in programma mercoledì. Campodarsego ed Este si dividono a metà pure le occasioni da gol. I giallorossi ne hanno qualcuna in più nel primo tempo, con Mastroianni e Guagnetti: l’attaccante prima sfila via a Buson, che lo recupera prima dell’infilata finale (8’), poi prova la girata dai 25 metri senza troppa convinzione (29’). Lo stopper, invece, si fa valere sugli sviluppi dei calci piazzati, di coscia (39’) e di testa (42’). È Niselli, però, ad avere la palla più nitida al 46’, con Merlano costretto ad un volo dei suoi per evitare lo 0-1. Nella ripresa parte meglio il Campodarsego. E lo fa con Arthur, bravo ad aprire la difesa dell’Este in percussione (51’). Non è da meno Aliù, che al 25’ sfrutta una finta di corpo per mandare fuori tempo Montin ed inseguire il pallone sparato dalle retrovie: il difensore è bravo a recuperare senza commettere fallo. Lo stesso Aliù esagera nella torsione una decina di minuti più tardi, spedendo il pallone a lato. Nell’occasione l’attaccante vede pure le stelle per il colpo secco al collo. Non può mancare l’episodio da moviola, che scatena le proteste del neoentrato Radrezza, atterrato in area da Rosina. Per l’arbitro Repace non è fallo, per l’ex Monza e i tifosi biancorossi sì. Il fantasista, nel recupero, cerca la parabola vincente dopo uno scambio con Arthur e Tanasa ma anche stavolta Lorello non corre pericoli.
Ore 20.15 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: SudTirol 6, Padova, Reggiana, Bassano,Giana Erminio, Pordenone 4, Mantova, Cittadella, FeralpiSalo’, Alessandria 3, Cremonese, Renate, Pro Piacenza 1, Albinoleffe, Cuneo, Lumezzane, Pavia, Pro Patria.
Ore 20.00 – Finale: SudTirol-Mantova 2-1.
Ore 20.05 – Nicola Petrilli: “Avevo detto già la settimana scorsa che oltre al gol era importante la prestazione, e davanti al nostro pubblico dovevamo vincere per forza. Le squadre che vengono qui si chiudono, ma appena si sono aperti gli spazi abbiamo dettato il nostro gioco. Sto iniziando a prendere il ritmo partita sto bene e va sempre tutto meglio, spero di andare avanti così. Neto Pereira? Giocare con gente che c’entra poco con questa categoria rende tutto più facile, anche lo stesso Cunico. Non so se altri mi avrebbero dato la palla…”
Ore 20.00 – Fabrizio De Poli: “Abbiamo aumentato l’intensità alla grande, meglio nelle ultime due prestazioni, stiamo migliorando. Bravi tutti, anche quelli che sono fuori e anche chi è stato in panchina perché la nostra forza è data da tutto il gruppo. Siamo in 24, tutti vincono e tutti perdono”.
Ore 19.55 – William Viali (allenatore Pro Piacenza): “Abbiamo preso per assurdo gol nel nostro momento migliore… Non possiamo concedere certe occasioni su palle da fermo!”
Ore 19.50 – Sala stampa, mister Carmine Parlato: “I ragazzi hanno fatto un’ottima prestazione e non penso sia una partita dove ci siano giocatori che abbiano preso 6, hanno fatto tutti di più. La squadra ci tiene a fare bella figura, quando giocano devono riuscirci e se giocano male di stare male, ma stasera potranno divertirsi. Adesso darò un giorno di riposo ai ragazzi anche se giochiamo martedì, perché è giusto che anche loro stacchino. Aver chiuso la partita? Sicuramente ci ha dato un ulteriore sollievo, perché il 2-0 ha fatto in modo di avere una gestione della palla un po’ più lenta. Non abbiamo comunque rischiato quasi niente, quindi va bene così. Nell’intervallo? Dal campo e dalla tribuna si vedono delle partite diverse, abbiamo avuto un confronto coi ragazzi e sistemato alcune cose. Fino a quando il modulo viene interpretato bene è giusto che lo portiamo avanti con grande attenzione e convinzione. Il 4-2-3-1 se i quelli dietro riescono a supportare gli esterni e ognuno fa il suo ruolo va bene, altrimenti va capito in ogni singola partita. Quattro ammoniti? E’ un discorso a se stante, fa parte del gioco, poi bisognerà fare in modo di avere la testa per saper resistere alle provocazioni”.
Ore 19.45 – Sala stampa, mister Carmine Parlato: “Questa è la vittoria della pazienza, è stata fatta una partita di grande valutazione dell’obiettivo, cioè attaccarli ma non scoprirsi, essendo cinici. Nella prima mezzora abbiamo alternato cross e calci d’angolo, poi siamo cresciuti e per noi è la vittoria di 25 leoni che hanno fatto in modo di esprimersi meglio rispetto ad altre domenica. E’ la vittoria della società, di quello che fanno dei nostri confronti, senza dimenticare da dove arriviamo e che i nostri risultati sono una grande soddisfazione verso la società. Un avvio così complicato? Si poteva prendere un contropiede e i ragazzi sono stati bravi invece a contenerli, ma la squadra ha fatto in modo di attaccarli alti e credo che nel momento in cui abbiamo fatto in modo di essere ancora più concreti è andata bene. Quando non si sbloccano tramite gioco, la palla inattiva è determinante per svoltare. Quattro punti in due partite? Siamo all’inizio, non è neanche giusto fare adesso delle considerazione, ma dobbiamo essere contenti del percorso dei ragazzi. Adesso recuperiamo e pensiamo alla prossima. Quattro punti con due squadre importanti? Facciamo in modo di crescere giorno dopo giorno, facendo entrare a tutti quel grande modo di giocare a Padova, non ci sentiamo inferiori a nessuno, ma abbiamo grande rispetto pur essendo una neo-promossa, cercando sempre di darci da fare. Bisogna creare entusiasmo settimana, dopo settimana, perché é la cosa che ti fa dare un qualcosa in più”.
Ore 19.30 – Lega Pro girone A, seconda giornata partite concluse: Cuneo-Alessandria 0-1 (Fischnaller (Al) al 22′ pt), Renate-Giana Erminio 1-1 (Ekuban (Re) al 35′ pt, Perna (Gi) al 42′ st), FeralpiSalò-Bassano 1-2 (Bracaletti (Fs) al 26′ pt, Germinale (Ba) al 39′ pt, Iocolano (Ba) al 19′ st), Lumezzane-Reggiana 0-2 (Spano (Re) al 10′ pt, Arma (Re) al 36′ pt), Pordenone-AlbinoLeffe 1-0 (De Cenco (Pn) al 13′ pt).
Ore 19.30 – Termina la partita all’Euganeo: Padova- Pro Piacenza 2-0 (10′ st Fabiano, 19′ st Petrilli).
Ore 17.00 – Primi risultati finali dagli altri campi: Cuneo-Alessandria 0-1; Renate-Giana Erminio 1-1.
Ore 16.30 – (Gazzettino) Il Cittadella oggi riposa perchè la partita di Lega Pro in calendario a Busto Arsizio è stata rinviata in quanto la ripescata Pro Patria ha ultimato l’iscrizione in extremis da pochi giorni. Il tecnico granata Roberto Venturato andrà a vedere oggi Cremonese-Pavia, partita fra due squadre che sono accreditate, come i granata, fra le favorite per la corsa al vertice. Ieri il Cittadella ha giocato con la Berretti di Giulio Giacomin una partita-test al Tombolato per mantenere il ritmo e in particolare per dare minutaggio sulle gambe ai due giocatori ultimi arrivati Gianluca Litteri e Lucas Chiaretti. Soddisfatto il tecnico Venturato: «Ho fatto giocare tutti cercando di tenere alto il ritmo. La partita è servita soprattutto a livello organico. Litteri e Chiaretti hanno giocato il primo tempo e parte del secondo facendo qualcosa in più rispetto agli altri perchè a loro manca la partita, Litteri comunque l’ho visto un po’ meglio rispetto a quando è arrivato. Sono passi in avanti importanti, anche se la partita vera è un’altra cosa». Il Cittadella, schierato con il 4-4-2, ha iniziato con Vaccarecci in porta, Pascali e Scaglia centrali difensivi con Cappelletti a destra e Benedetti a sinistra; Bobb e Lora a centrocampo con Chiaretti a destra e Jallow a sinistra, Coralli e Litteri punte. Il risultato di 6-2 è stato determinato dalle reti di Lora, Litteri, Coralli, Chiaretti, Scaglia e Schenetti, mentre per la Beretti hanno segnato Caccin e Fasolo. Non ha giocato il portiere Enrico Alfonso, che sarà comunque disponibile per la trasferta di sabato prossimo a Meda con il Renate (inizio ore 15). La trasferta sarà seguita dal pullman organizzato dal club “Angelo Gabrielli granata per sempre” con adesioni entro giovedì.
Ore 16.10 – (Mattino di Padova) Una sgambata in famiglia, per non perdere il ritmo-partita dopo il rinvio della gara con la Pro Patria. Ieri pomeriggio, di fronte ad una cinquantina di tifosi, il Cittadella ha superato 6-2 la formazione Berretti di Giulio Giacomin nell’amichevole giocata sul campo secondario del Tombalato, vista la momentanea indisponibilità del terreno principale, in manutenzione. Il test è servito soprattutto ai due ultimi arrivati, Litteri e Chiaretti, chiamati a ritrovare la migliore condizione e ad inserirsi nei meccanismi di Venturato. Fra i due, come si sapeva, è più avanti il secondo. Il brasiliano, schierato inizialmente come ala destra, si è proposto spesso in avanti, trovando anche il gol in un paio di occasioni, prima messo a tu per tu di con il portiere proprio da Litteri e poi con il bel diagonale in corsa che ha chiuso la prima frazione sul 5-1. Niente reti per l’altra new entry del mercato d’agosto, ma tanti palloni offerti ai compagni, in attesa di trovare quella brillantezza che ancora non c’è. Per il resto, va detto che la sfida è stata sfruttata per far giocare praticamente tutti gli effettivi in rosa, con Scaglia (autore del 3-1 di testa) in coppia con Pascali al centro della difesa e con Jallow vivacissimo, come ormai d’abitudine, nei 45’ in cui è stato impiegato. Nel complesso, meglio il Citta arrembante del primo tempo, scandito anche dai gol di Lora e Coralli, mentre nella ripresa si è vista meno aggressività, nonostante la presenza del centrocampo titolare all’esordio in campionato. Di Schenetti l’ultimo gol. E in pista si è rivisto Sgrigna, che ha ripreso a correre, da solo, dopo l’infortunio.
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto) Domenica di riposo inconsueta per il Cittadella. Il rinvio della partita con la Pro Patria, cui è stata concessa una proroga di venti giorni per costruire la squadra dopo la riammissione in Lega Pro e il cambio di proprietà andato in scena negli ultimi giorni, ha causato un pit-stop imprevisto rispetto alla tabella di marcia. Sulla poltrona di direttore sportivo della Pro Patria è salito Fulvio Collovati, che torna dunque al timone dopo la felice esperienza di Piacenza, dopo la quale non si è più visto all’interno del mondo del calcio. Niente amichevoli, in questo weekend per Roberto Venturato, che ha deciso di non aumentare il ritmo e di sfruttare il turno di riposo forzato imposto dalla Figc e dalla Lega Calcio. Ieri, intanto, sono stati comunicati gli orari della terza giornata di campionato. E se il Padova giocherà sabato 19 settembre alle 17,30 contro il Lumezzane, la partita di Meda contro il Renate è stata anticipata alle 15, sempre lo stesso giorno. Il Club Angelo Gabrielli organizza la trasferta in pullman allo stadio «Citta’ di Meda», in Brianza, dove è prevista pure una visita all’autodromo di Monza. Il costo del pullman è di 15 euro (da pagare all’iscrizione), a cui va aggiunto il costo del tagliando d’ingresso di 13 euro (da pagare durante il viaggio al ritiro del biglietto). Le iscrizioni per la trasferta vanno sottoscritte al Bar Stadio di Cittadella entro giovedì 17 settembre alle ore 18.
Ore 15.30 – (Alto Adige) “Sarà sicuramente una bellissima partita!”. Mister Stroppa lancia il suo proclama in vista del debutto casalingo che questo pomeriggio (inizio alle ore 18,00) la pattuglia biancorossa affronterà ricevendo al Druso il Mantova. Il positivo debutto in terra orobica, ha sicuramente diffuso un certo entusiasmo nell’ambiente biancorosso, rincuorato dalle positive indicazioni caratteriali che, al momento, stanno forgiando il gruppo altoatesino. Contro l’Albinoleffe, al di la del risultato di misura, l’Alto Adige ha giganteggiato sotto l’aspetto della personalità, valore che è tracimato da ogni poro sia nei giocatori più “anziani” che in quelli più “giovani”. “L’Alto Adige ha dimostrato – prosegue Stroppa – di avere abbiamo una identità ben precisa e bisogna proseguire su questa strada. Il discorso è molto semplice: per esprimerci al meglio dobbiamo essere bravi ad applicare alla lettera le cose che facciamo durante la settimana. Contro l’Albinoleffe ho avuto segnali molto positivi da parte dei ragazzi, se viaggeremo su questa sintonia la prestazione di domani (oggi per chi legge, ndr) la faremo alla grande. E’ chiaro che non dobbiamo rilassarci ma continuare a rimanere concentrati anche perché il Mantova è una formazione altrettanto brava nell’esprimere un buon collettivo”. Le premesse del mister contribuiscono ad aumentare la “pressione” emotiva in vista del debutto casalingo al cospetto di un’altra “nobile” del panorama del calcio professionistico. I virgiliani hanno brindato nella giornata inaugurale, riducendo alla ragione il Renate con il minimo scarto. Dato che vale solo per la statistica, perché il Mantova è una signora squadra, affidata alle cure di mister preparato come Maspero ed ad un gruppo di talenti capitanati dall’esperto Caridi. L’Alto Adige visto all’opera domenica scorsa non si farà certamente impressionare dai nomi vergati sulla distinta dei lombardi, consapevole che se saprà sciorinare un’altra prestazione tutta personalità e carattere ci sarà poco da fare per chiunque. I novanta minuti di Bergamo hanno evidenziato anche qualche “errore di gioventù”, che mister Stroppa ha già analizzato con la giusta criticità. Siamo alle prima battute quindi è tutto da migliorare e migliorabile, certo è che davanti al pubblico amico i biancorossi saranno determinati a centrare il massimo dei risultati, sia in termini di prestazione che di risultato finale. Eppoi, particolare da non sottovalutare, non bisogna dimenticare che l’Alto Adige al Druso non vince dall’8 febbraio scorso (3-1) sulla Cremonese), per cui urge tornare a urlare al cielo la gioia e la soddisfazione per l’agognata vittoria casalinga. Tre punti che rappresenterebbero l’ideale collante per cominciare a cementare il feeling tra squadra e tifoseria. Il bollettino dell’infermeria biancorossa segnala l’indisponibilità di Lima, per il resto tutti abili ed arruolati. Il tecnico altoatesino non ha sciolto le riserve circa il modulo da opporre al Mantova, vedremo quale soluzione adotterà Stroppa davanti al proprio pubblico desideroso di tornare ad innamorarsi della compagine biancorossa . A proposito di tifosi c’è da dire che il gruppo Eagles ha organizzato per questo pomeriggio un simpatico preambolo al match del Druso. L’iniziativa, denominata “white-red Fanwalk”, prevede il raduno presso la sede di via Cadorna (16,00) da dove partirà il corteo biancorosso che, sostenuto da canti e cori, si metterà in cammino verso lo stadio seguendo il percorso pedonabile che affianca il Talvera.
Ore 15.10 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova scende in campo a Bolzano contro il Sudtirol (ore 18) con l’obiettivo di vincere per dar seguito al buon debutto in campionato e infiammare ancor di più la tifoseria, che già oggi seguirà numerosa la squadra in Alto Adige. È proprio Riccardo Maspero, alla vigilia, a indicare la via ai suoi: «Noi dobbiamo vincere più partite possibile – scandisce il tecnico – e questa è una gara che dobbiamo provare a far nostra». Dietro le parole del mister non c’è comunque boria, bensì voglia di trasmettere alla squadra la mentalità con cui si dovrà affrontare ogni impegno di campionato: «Il Sudtirol è una buona squadra, guidata da un allenatore bravo e preparato (Giovanni Stroppa, ndr), che è anche un amico. Ci renderà la vita dura, sia perché avremo pochi spazi come contro il Renate e sia perché stavolta ci troveremo di fronte una formazione più votata al gioco, della quale dovremo temere anche le geometrie e le palle inattive, su cui lavorano molto bene. Ma la mia idea di calcio – spiega Maspero – è che una squadra deve avere la sua identità e noi non la snatureremo mai. Per questo, in casa o in trasferta, dovremo andare in campo con la stessa voglia di provare a vincere». Alle certezze di Maspero sul “come” affrontare il Sudtirol lasciano poi spazio i dubbi quando si passa a parlare del “con che uomini”: «Premesso che giocheremo comunque con il modulo 3-4-1-2, anche se non sappiamo se loro adotteranno il 3-5-2 o il 4-3-3, sulla formazione sto ancora riflettendo – dice il mister -. Ho 24 giocatori di livello e per fortuna posso utilizzarli tutti, scegliendo di volta in volta anche in base alle caratteristiche degli avversari. Posso dirvi che Momentè partirà dall’inizio, perché ha raggiunto una buona condizione. In difesa, in mezzo al campo e sugli esterni devo invece ancora sciogliere qualche riserva». In panchina in ogni caso Maspero avrà tante soluzioni per cambiare assetto anche a gara in corso. A casa sono rimasti soltanto Pane e Puccio, mentre Anastasi ci sarà anche se non al meglio (ieri si è allenato a parte). Al gruppo è stato inoltre aggregato il 18enne portiere Gottardi, che sarà il terzo dopo Bonato e Albertoni. Sul fronte Sudtirol mister Stroppa sembra intenzionato a riproporre il 3-5-2 utilizzato nella vittoriosa trasferta di Bergamo contro l’Albinoleffe, confermando in attacco la coppia Tulli-Maritato. In panchina partirà il 19enne esterno mantovano (di Dosolo) Daniele Sarzi Puttini, arrivato al Sudtirol in prestito dal Carpi. La squadra altoatesina non vince in casa addirittura dall’8 febbraio scorso (3-1 alla Cremonese), per cui nell’ambiente il debutto stagionale al “Druso” è carico di attese. Curiosità finale: Stroppa è arrivato sulla panchina del Sudtirol proprio dopo la sconfitta in casa patita contro il Mantova (19 aprile, 1-0 con gol di Boniperti) che costò l’esonero al tecnico Adolfo Sormani.
Ore 14.50 – (La Provincia Pavese) «Per i miei gusti quattro settimane senza impegni ufficiali sono anche troppe. Sarà il nostro esordio in campionato, mentre per la Cremonese è già la seconda gara». Michele Marcolini non vede l’ora che il suo Pavia scenda in campo per verificare se quell’inizio esplosivo di stagione – con i trionfi di Coppa Italia su Latina e Bologna – troverà conferma al debutto in campionato. E’ vero che nel frattempo ci sono state altre ottime amichevoli con squadre di B (1-1 con la Pro Vercelli) e A (sconfitta di misura 2-1 col Chievo), ma il mister azzurro ha sempre insistito sul fatto che il campionato di Lega Pro è altra cosa. «Dispiace non essere scesi in campo domenica – dice Marcolini riferendosi al rinvio con la Pro Patria – abbiamo giocato un’amichevole prestigiosa ma l’approccio non è lo stesso». Di fronte c’è una Cremonese «che a differenza dello scorso anno, quando a dispetto dei tanti complimenti per il mercato la squadra poi ha fatto fatica in campionato, ha lavorato più nell’ombra ma costruendo un’ottima squadra, adatta al gioco del suo allenatore e tra le più strutturate del girone A di Lega Pro». E uno degli ultimi acquisti è quell’Andrea Rosso che fino a qualche settimana fa era al Pavia. «Mi farà piacere incontrarlo, è un ottimo giocatore e un gran bravo ragazzo: me lo avevano detto prima di venire qui, e dopo averlo conosciuto non posso che confermarlo – spiega Marcolini – alla Cremonese è subito diventato uno dei perni della squadra, mentre magari qui la situazione era un po’ diversa. Ma lui si è sempre dimostrato disponibilissimo. E’ andato comunque in una piazza importante». Tra partenze (Soncin e Rosso, appunto) e infortuni (Facchin, Ferretti, Del Sante, Mattia Marchi, oltre a Siniscalchi) quella rosa che pareva sovrabbondante non lo è più, anzi in attacco al momento l’unico certo di poter giocare è Cesarini. «Qualche problema c’è quando gli infortuni sono nello stesso reparto, ma per fortuna ho ancora possibilità di scelta». Ferretti sembra aver accusato nuovi problemi, Marchi probabilmente sarà utilizzabile a gara in corso, a far coppia con Cesarini dovrebbe essere Del Sante. In porta è possibile un miracoloso recupero di Facchin: «Si è allenato e non ha dolore. Valuteremo lui, così come gli altri che rientrano». Scelte delicate, per non sbagliare la partenza in un campionato che il Pavia punta a vincere.
Ore 14.30 – (Gazzetta di Reggio) Non è l’appello finale, ma la partita di oggi a Lumezzane potrebbe già dare una prima impronta al campionato granata. Una partita che arriva dopo una settimana post-Padova che il tecnico granata Alberto Colombo definisce così. «Una settimana come le altre – spiega l’allenatore – dove abbiamo cercato di guardare gli aspetti negativi e positivi della prestazione contro il Padova». Siamo solo all’inizio: c’è qualche attenuante? “Stiamo cercando una nostra identità. Un’identità che è cambiata rispetto all’anno scorso, anche perchè è il cambiato il 50% dei giocatori e le caratteristiche sono diverse. Queste prime giornate ci servono per trovare la giusta identità, anche se è giusto chiedere a chi si conosce meglio, il cambio di passo. Un cambio che però deve essere soprattutto mentale. Questa squadra, in questo momento, ha bisogno di conferme e risposte sotto il profilo della fame agonistica». Lumezzane, Pro Piacenza e Giana Erminio: si va alla ricerca solo del risultato o si aspetta anche la prestazione? «Siamo tutti alla ricerca del risultato. Ma rimango dell’idea che il risultato deve arrivare attraverso qualcosa. E’ anche vero che un risultato ti fa aumentare l’autostima ma anche farti mettere in campo un po’ di serenità e di convinzione». Fuori Bartolomei, ci sarà il ballottaggio tre Maltese e Parola? «Hanno caratteristiche diverse. Maltese non ha ancora i novanta minuti nelle gambe ma potremmo trovare giovamento nella qualità della manovra anche se si perde qualcosa in fase di contenimento». Contro il Padova molti giocatori non hanno raggiunto la sufficienza: altra chance per tutti? «Credo che una seconda prova vada concessa a tutti, però devono essere consapevoli che in panchina c’è qualcuno pronto a subentrare. Le opportunità non sono infinite». Loi insegna? «In quei venti minuti ha dimostrato di poter essere una pedina importante». Ci sarà la conferma di Mogos in difesa? «Sì, ha bisogno di giocare per trovare la forma ideale. E’ un po’ più indietro, ma come spinta può darci una mano rispetto ad altri». Come ha vissuto la vicenda Angiulli? «Sfido chiunque a rifiutare una proposta migliorativa per il proprio lavoro, soprattutto ad una certa età. Per questo, se fosse andato sarebbe stato assolutamente comprensibile. Detto questo, sono assolutamente felice che sia rimasto». La vicenda Vacca invece, come la state vivendo? «Non è un problema che mi pongo. Nel momento in cui è fuori dal progetto, preferisco concentrarmi su chi c’è». E se ci fosse un passo indietro da parte del giocatore? «Dipende: se rimane perchè non ha un’altra opportunità, non mi piacerebbe che questa diventasse la seconda scelta». Torniamo al calcio giocato: che Lumezzane si aspetta? «Quando ha incontrato D’Astoli da giocatore e lui era un allenatore sulla cresta dell’onda, ci ha sempre messo in difficoltà. Proponeva un ottimo calcio e aggressivo che in quegli anni era innovativo. Ho visto una squadra ben quadrata con due attaccanti di peso che potrebbero crearci qualche problema perchè soffriamo il peso offensivo di certi giocatori. Anche loro hanno dei difetti e speriamo di evidenziarli, cercando di nascondere i nostri».
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) In duemilatrecento accorsero lo scorso 9 maggio a sostenere i ramarri nello “spareggio” con l’Albinoleffe. Il Pordenone era ultimo in classifica a un solo punto dai bergamaschi dopo un’entusiasmante rincorsa durata tutto il girone di ritorno. Spinti da tutto il popolo neroverde, i Rossitto boys sconfissero la celeste con un gol di Federico Maracchi, la scavalcarono e la condannarono alla retrocessione diretta. La raggiunsero poi in Lega D, dopo la sfortunata serie playout con il Monza. Insieme, pagando entrambi la supertassa di mezzo milione di euro, Albinoleffe e Pordenone hanno fatto il percorso inverso ritornando a braccetto verso la terza serie. Oggi al Bottecchia (inizio alle 17.30) si ritroveranno una di fronte all’altra per la seconda giornata del girone A di Lega Pro. AMARCORD – Fabio Rossitto non sarà sugli spalti del Bottecchia questo pomeriggio. «No – conferma il Crociato – vado a vedere Padova-Pro Piacenza. Vedere il Pordenone proprio contro l’Albinoleffe sarebbe un’emozione troppo forte. Mi vengono ancora i brividi se penso alle bandiere che sventolavano e al boato che accolse il nostro ingresso in campo. Ma anche all’urlo che salutò il gol di Federico e all’abbraccio finale dopo 15’in dieci e con Gianni (Careri, ndr) zoppo in porta». ESORDIO CASALINGO – Oggi in campo c’è una squadra diversa, con un tecnico diverso in panca. «Mi aspetto – inizia Bruno Tedino – che il pubblico tifi per i suoi colori che sono i nostri. Dipenderà da noi, da nostro atteggiamento e da quanto sapremo dare, trovare lo stesso feeling fra chi sta in campo e chi sta sui gradoni. Noi – promette – ce la metteremo tutta per prenderci i 3 punti. Ci riusciremo se avremo lo spirito giusto e manterremo equilibrio». Con la Pro Piacenza partita prima dei ramarri il Pordenone ha fatto una buona gara, l’Albinoleffe è partita addirittura dopo il Pordenone. «Piacenza – guarda sempre avanti Tedino – è alle spalle. Ora siamo cncentrati sull’Albinoleffe. Ho visto il girato della partita che ha fatto e perso immeritatamente (0-1, ndr) con il Sudtirol. È una con buone qualità fisiche e tecniche e un’ottima organizzazione che ha nell’aggressività e nella cattiveria agonistica le sue armi migliori. Ha un ottimo allenatore (Sassarini, ex Venezia in Lega D, ma prima stagione fra i professionisti, ndr) e giocatori di spicco come Soncin (detto “sua maestà Andrea”, ex Pavia, Avellino, Ascoli, padova e Fiorentina, ndr) e Perini (Marco, ex Monza, Renate e Grosseto, assente per squalifica all’esordio con il Sudtirol, ndr). Sarà – prevede Tedino – un match ricco d’insidie, come quasi tutte le gare di questo girone». PARTE DE CENCO – L’unico dubbio di Tedino era fra De Cenco e Strizzolo. «Ho grande fiducia in Luca (Strizzolo, ndr), ma in questo momento, nell’arco dei 90′ mi dà più continuità Caio (De Cenco, ndr). Spero che un giorno possano giocare insieme». Dovrebbero quindi uscire dal tunnel gli stessi undici che hanno iniziato a Piacenza, con Tomei fra i pali, Boniotti, Stefani, Pasa e Cosner dietro, Mandorlini, Pederzoli e Berardi in mezzo, Cattaneo e Valente ai fianchi dell’italobrasiliano. Fra gli altri sono stati convocati per la prima volta e saranno probabilmente in panca anche Filippini, Marchi e Gulin. La biglietteria del Bottecchia sarà aperta dalle 14.30, i cancelli dalle 16. Abitrerà l’ex pallanuotista Luca Candeo di Este, coadiuvato da Zancanaro e Badoer. Le quote dei bookmakers danno il Pordenone vincente a 1.72, il pareggio a 3.30 e la vittoria dei bergamaschi a 4.75. Francesco Favasuli, centrocamista contattato anche dal Pordenone, ha preferito accasarsi alla Juve Stabia.
Ore 13.50 – (Messaggero Veneto) Bruno Tedino è un edonista del calcio: gli piace il bel gioco e vincere divertendo. Stavolta però rilascia un concetto che rivela un lato iper-pragmatico. «Con l’Albinoleffe vogliamo i tre punti soprattutto per un motivo: perché servono per la classifica». Così il tecnico del Pordenone alla vigilia del debutto casalingo in campionato. Si va subito dritti al punto, al successo che poi contribuisce alla posizione in graduatoria. «In caso di sconfitta, visto il momento della stagione, dicono che si è all’inizio, che c’è tempo: non la penso così – afferma l’allenatore –. Il campionato è iniziato la scorsa settimana e quindi si deve cercare di ottenere subito il risultato pieno, senza poi usare l’alibi del torneo appena cominciato. Vogliamo vincere anche per i tifosi, ma occhio all’Albinoleffe, squadra con grande struttura fisica e che non dà riferimenti». Pordenone sempre vittorioso con l’Albinoleffe: Tedino non guarda le statistiche. Preferisce sottolineare un altro aspetto, cioè la voglia di rivincita dopo Piacenza. «Con gli emiliani siamo stati bravi a fare la partita – spiega –, meno bravi nel portarla a casa: ora dobbiamo essere al top su tutta la linea». Capitolo convocati: vista la panchina lunga, il tecnico porta con sé anche Ingegneri, Baruzzini, Filippini non al top. Sta bene Marchi, mentre sono out De Agostini e Careri: l’eroe di “quel” Pordenone-Albinoleffe, alla prima settimana di lavoro col gruppo, ha accusato una forte contusione alla spalla ed è costretto ad andare in tribuna. Tornerà presto, per la gioia dei tifosi.
Ore 13.30 – (Messaggero Veneto) Al Bottecchia sono state scritte le poche, belle pagine dell’ultima stagione: sei vittorie al cardiopalma da gennaio in poi. Col passare dei mesi, si era creata un’unione pubblico-squadra mai vista prima. E sempre qui il Pordenone ora cerca la prima gioia in campionato. I “ramarri” ci provano oggi con l’Albinoleffe, proprio l’ultima squadra battuta nell’impianto cittadino: era il 10 maggio scorso, 1-0 con gol di Maracchi davanti a 2.300 persone. Un pomeriggio epico che i neroverdi vogliono rivivere, partendo anche stavolta favoriti. Perché i bergamaschi, seppur ripescati come i locali, non si sono rinforzati molto. Atmosfera. Due gare e altrettante sconfitteper loro contro i neroverdi, l’ultima delle quali costata la retrocessione diretta. Il Pordenone approdò invece ai play-out, ma alla fine il destino fu lo stesso per entrambe. Quindi, la “riabilitazione”, grazie al pagamento di 500 mila euro a fondo perduto: sono stati gli unici due club d’Italia a versare l’ingente somma. Da quel momento, le squadre hanno operato in maniera diversa. Il Pordenone ha costruito un gruppo potenzialmente in grado di salvarsi in scioltezza; l’Albinoleffe ha allestito una squadra con qualche elemento esperto, ma infarcita di giovani. Favorito. Pronostico dunque per i ramarri, ma non solo per questo motivo. C’è l’effetto stadio: il pubblico, la scorsa stagione, ha sostenuto come non mai la squadra. E’ pronto a rifarlo adesso, visto che si attendono quasi mille persone per il debutto in campionato nel proprio campo. Un rettangolo di gioco che sarà un altro rispetto alla gara col Mantova: l’Associazione Bottecchia ha lavorato senza soste per garantire a Tedino un manto erboso adeguato alla categoria e al gioco che il tecnico intende fare. Ecco, a tal proposito, è chiaro che sarà riproposto il 4-3-3. Il trainer, ancora adesso, non ha l’intero reparto offensivo per puntare sul 4-2-3-1 e utilizzerà lo schema visto con Padova e Pro Piacenza. Poco male, da un lato, visto che ha fruttato una vittoria e un pareggio. Stesso modulo per l’Albinoleffe, che da un lato recupera l’esperto Perini in mezzo (in ritardo di condizione) ma dall’altro pare avere tanti, troppi giovani. L’undici. I “ramarri” provano così a calare la prima vittoria. Tedino per l’appunto adotta la linea della continuità anche per gli undici iniziali: saranno gli stessi visti a Piacenza. Quindi, davanti a Tomei, ci saranno Boniotti, capitan Stefani, Pasa e Cosner; in mezzo, al fianco del play Pederzoli, Mandorlini e Berardi; davanti De Cenco punta centrale (favorito su Strizzolo) con Valente e Cattaneo ai lati. Per vincere serve segnare e quindi si aspettano i gol degli attaccanti. La squadra, le punte: oggi è il momento di ottenere la prima, vera soddisfazione.
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) A guardare il calendario c’è ridere per non piangere, non si può certo dire che il cervellone abbia dato una mano al Bassano. Prima la Cremonese al debutto e poi il FeralpiSalò, ossia due delle più autorevoli candidate quantomeno a un posto nei playoff. Senza dimenticare che lo scorso anno Michele Serena, alla guida del Venezia, fu in grado di infliggere una severa lezione al Bassano in casa dei giallorossi. Allora c’era in panchina Antonino Asta, oggi Stefano Sottili proverà a cancellare quel brutto scivolone a campi invertiti. «Penso sarà una bella partita — sorride il tecnico toscano — tra due squadre in salute che proveranno a superarsi l’un l’altra, piuttosto che difendersi. La squadra è in salute, fisicamente stiamo bene, basti pensare che gli ultimi 7 minuti, dopo aver subito il pareggio della Cremonese, ci siamo spinti molto in avanti per cercare la rete. Il Feralpisalò è una squadra molto organizzata, davanti non danno punti di riferimento. Lo scorso anno giocavano con un 4-3-3 con due attaccanti larghi, quest’anno con un 4-3-2-1 con due trequartisti. Hanno grande fisicità con giocatori bravi nel gioco aereo come Ranellucci, che lo scorso anno ha siglato 7 reti, Maracchi e Romero, perciò dovemmo prestare molta attenzione alle palle inattive calciate da Pinardi». Sin qui l’analisi di un match da prendere con le pinze e che, per la seconda consecutiva, si gioca alle 17,30. Sottili studia possibili varianti di formazione, ma deve anche fare i conti con la condizione psicofisica non eccelsa di alcuni dei principali primattori. «Noi abbiamo ancora molti margini di crescita — ammette — e dobbiamo imparare a gestire meglio la palla, mi ha fatto piacere vedere i miei ragazzi arrabbiati domenica perchè non sono riusciti a conquistare i tre punti. Significa che hanno stimoli e voglia. Dovremo essere bravi ad esprimere al meglio le nostre qualità. Per quanto riguarda Misuraca, è un giocatore che ci può dare una grande mano. Ha caratteristiche importanti da un punto di vista tecnico, ma anche una buona capacità di corsa, potrei dire che ha le qualità del trquartista abbinate alla quantità del centrocampista». Serena ha esordito espugnando Alessandria e rilancia. «Mai come quest’anno il girone A ha tanta qualità – ammonisce – ma noi vogliamo ripeterci. La nostra vittoria ad Alessandria ci ha regalato una soddisfazione contro quella che ritengo la favorita numero uno per la promozione».
Ore 12.50 – (Il Piccolo) Dopo il successo all’esordio, oggi è il momento del primo atteso test in trasferta per l’Unione Triestina 2012. Anche se l’avversaria di turno, l’Abano, in realtà non giocherà sul proprio campo ancora indisponibile, ma nel vicino stadio di Este (inizio ore 15, arbitra Gariglio di Pinerolo). Una rivale che lo scorso anno è arrivata sesta nel girone D e almeno sulla carta dovrebbe essere di maggior spessore rispetto alla Liventina. Ma al di là della forza dell’avversario, che nella prima giornata ha pareggiato in casa del Giorgione, la squadra di Masitto dovrà dimostrare di essere compatta anche in trasferta e pronta al clima da battaglia che troverà sui campi di D. A questo proposito, sotto l’aspetto del carattere e del gruppo l’Unione 2012 ha già dato segnali confortanti contro la Liventina, ma è innegabile che servirà un passo avanti anche sul piano del gioco. Quanto allo schieramento che il tecnico opterà per affrontare l’Abano, sono parecchi gli enigmi della vigilia. Come sempre Masitto tiene nascosti moduli e scelte di formazione, tanto da aver effettuato gli ultimi due allenamenti della settimana a porte chiuse. E già al debutto aveva sorpreso, sfornando un 4-4-2 che non si era visto nelle amichevoli e schierando Migliorini terzino. Sarà valido il famoso detto che squadra che vince non si cambia? Difficile, per molti motivi. Il primo è che lo stesso tecnico ha detto che cambierà spesso in base all’avversario e alle condizioni dei suoi ragazzi. Il secondo è che schierare anche in trasferta un 4-4-2 con il ruolo degli esterni occupato da due attaccanti come Zanardo e Solinas, potrebbe essere un azzardo. Anche se darebbe alla squadra un segnale di voler fare la partita da protagonisti. Inoltre c’è il rientro di Luca Piscopo, assente per squalifica contro la Liventina, che presumibilmente occuperà un posto al centro della difesa per far coppia con Beghin. C’è poi da verificare se il positivo esperimento di Migliorini come terzino destro, avrà un seguito. Se sarà così, sarà necessario schierare un under a centrocampo come Battaglini. Se invece in difesa toccherà a Ricci, lo stesso Migliorini potrebbe essere spostato in avanti. C’è poi attesa per vedere se potrà trovare spazio dal primo minuto Pettarin, e se sarà schierato subito anche Santoni, che appena entrato domenica ha segnato. Anche se non avendo ancora i 90 minuti nelle gambe, probabilmente partirà dalla panchina. Da valutare infine un altro fattore che potrebbe influenzare le scelte, ovvero il fatto che fra tre giorni c’è un altro impegno di campionato. Ma a parte il modulo e i suoi interpreti, sarà importante soprattutto far risultato. Dopo il successo dell’esordio, sarebbe un’energica iniezione di fiducia.
Ore 12.30 – (Gazzettino) L’Abano emigra oggi alle 15 al Nuovo Comunale di Este per il debutto casalingo con la Triestina. Gli aponensi sono reduci dal pareggio in trasferta con il Giorgione e puntano a centrare il primo successo in campionato. Gli alabardati, guidati in panchina da Cristiano Masitto (ex Thermal e San Paolo), sfoggiano in attacco l’ex biancoscudato Zubin, nonché l’ex neroverde Zanardo. «La Triestina è una delle squadra che punta a vincere il campionato – sottolinea Massimiliano De Mozzi – e come nomi è la vera antagonista del Venezia. Basti pensare a Zubin, che è un top player in attacco per questa categoria, e ad altri giocatori importanti come il nostro ex Zanardo, Cabine e Santoni, con quest’ultimo che ho allenato al Real Vicenza». L’Abano, comunque, punta al bottino pieno. «Ci attende una partita difficile, faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per vincere, ci meritiamo un risultato positivo. Mi aspetto come sempre un altro passo avanti nella crescita. Giocare a Este? Sarebbe bello poter giocare sempre nel nostro stadio anche per creare un’identità, ma il fatto di andare in un altro stadio non condizionerà la squadra». Dove si può decidere la sfida con i giuliani? «Se la partita resterà in equilibrio, a fare la differenza può essere qualche giocata individuale. Noi puntiamo a fare la partita per cercare di creare il maggiore numero possibile di opportunità sotto porta, e al tempo stesso rischiare poco dietro». Il presidente Gildo Rizzato sarà assente per motivi di lavoro, ma in settimana al Gazzettino ha dichiarato che ci terrebbe a vincere oggi, anche se delle Triestina conserva ricordi bellissimi avendo giocato con gli alabardati due stagioni (1971-1973) ottenendo anche una promozione in C. «Sappiamo che ci tiene molto a fare bella figura, vincere sarebbe una soddisfazione anche per lui». Ottenere i tre punti con la Triestina sarebbe un segnale importante. «Sì, anche se siamo solo all’inizio e conta soprattutto inanellare tre-quattro risultati utili di fila». Passando alla squadra, recuperato in difesa Meneghello. «Ho ancora qualche dubbio sul modulo e su un giocatore».
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Ecco la Triestina. Profuma di partitissima la domenica dell’Abano, che al Nuovo Stadio di Este ospita (ore 15, arbitro Gariglio di Pinerolo) l’alabarda di Cristiano Masitto, altra vecchia conoscenza del calcio padovano. I neroverdi, senza stadio per un mese a causa dei lavori di rifacimento del manto erboso, si ritrovano a disputare un match importante in una cornice inedita. Il colpaccio, però, è dietro l’angolo. Lo sa bene l’allenatore aponense Massimiliano De Mozzi, che ha tutto tranne che timore reverenziale nei confronti di una squadra costruita per primeggiare: «Andremo in campo per imporre il nostro gioco», avverte. «Sulla carta, ma abbiamo avuto modo di vedere anche qualcosa in campo, la Triestina è molto forte, ma noi faremo la nostra partita, com’è giusto che sia». Per quanto riguarda la formazione, il centrocampista Maistrello, infortunato, dovrebbe andare in panchina. In attacco, invece, si contendono una maglia Munarini e Barichello. Abano (4-1-4-1): Rossi Chauvenet; Tescaro, Cuccato, Thomassen, Zattarin; Ballarin; Bortolotto, De Cesare, Segato, Bison; Barichello. All. De Mozzi.
Ore 11.50 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.
Ore 11.40 – (Gazzettino) Nel reparto avanzato Neto Pereira dovrebbe essere preferito in partenza ad Altinier. «È sempre meglio avere questi dubbi, anche se tutta la squadra domenica scorsa ha disputato una buonissima partita. La nostra idea è continuare su quei principi aumentando intensità e, ripeto, concretezza». Sono indisponibili, e quindi non sono stati convocati, Ilari, Gorzelewski e Aperi. La campagna abbonamenti si è chiusa a quota 3.158 tessere, e non è escluso che la società possa riaprirla più avanti con iniziative mirate. «Queste sono questioni che competono alla dirigenza, noi dobbiamo pensare soltanto al campo. Ma la risposta dei tifosi – conclude Parlato – è l’ulteriore conferma del loro grande attaccamento alla squadra».
Ore 11.30 – (Gazzettino) Passando alla squadra, la rifinitura è stata effettuata all’Euganeo per prendere ulteriore confidenza con il terreno di gioco che è stato rifatto. Se nella gara con il Pordenone non era in buone condizioni, ha fatto registrare in questo periodo dei progressi. «È sicuramente migliorato, ma il campo non deve essere un alibi per i miei giocatori e allora diciamo che è in condizione». I biancoscudati si schiereranno con il 4-2-3-1, modulo che è stato provato anche ieri mattina, e nell’ipotetica formazione titolare sono stati schierati gli stessi interpreti di Reggio Emilia, con Dionisi e Favalli ormai recuperati dai rispettivi acciacchi e regolarmente al loro posto di esterni bassi. Unico avvicendamento tra il primo e il secondo tempo della partitella quello tra Niccolini e Fabiano, che sembra essere l’unico nodo da sciogliere.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Esigo massima concentrazione, spirito di sacrificio e voglia, insomma tutte quelle componenti che ci possono portare a fare una gara perfetta. Stiamo giocando a un livello altissimo e non possiamo permetterci di fare una prestazione da sei, ci vuole una prestazione da sette o da otto da parte di tutti gli undici che andranno in campo. E se ce ne sarà bisogno, anche da chi entrerà dalla panchina». Il tecnico biancoscudato si sofferma sulle caratteristiche dell’avversario. «Ha un pacchetto avanzato importante e molto dinamico con Rantier a destra, Alessandro a sinistra e Cristofoli al centro. Davanti alla difesa ha Carrus insieme a Schiavini e Maietti, e poi può contare su una coppia di terzini dinamica. Questo per dire che non dobbiamo lasciare nulla al caso, tanto più che anche loro vorranno continuare il loro percorso. Teniamo l’osso in bocca, non molliamolo e portiamo a casa questi tre punti. Poi se arrivano anche attraverso la prestazione, ben venga. Ma dobbiamo vedere in campo gli stessi undici leoni ammirati con la Reggiana, mettendoci maggiore concretezza sotto porta».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Ripetere la prestazione convincente di Reggio Emilia, e soprattutto incamerare il primo successo in campionato. Con queste intenzioni il Padova si presenta all’Euganeo per il debutto casalingo in campionato che lo vede opposto alla Pro Piacenza, reduce dal pareggio interno con il Pordenone. Proprio con i friulani due domeniche fa i biancoscudati hanno steccato in Coppa Italia sul campo amico, dove oggi appunto tornano per dare ulteriore dimostrazione che si è trattato solo di un caso. «Con la Pro Piacenza è una partita diversa in una competizione diversa – esordisce Carmine Parlato – Affrontiamo una squadra che ha pareggiato all’esordio e se dobbiamo fare delle considerazioni sulla carta è un avversario importante, quindi dobbiamo essere perfetti. Da miei mi aspetto una gara di grande attenzione, qualità, personalità e di verifica, nel senso che siamo alla prova del nove.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Tra i volti nuovi, Cristofoli e Bignotti, attaccanti reduci dal torneo vincente con il Castiglione, poi non iscritto, che già si sono misurati con il Padova nella poule scudetto di maggio. Per gli emiliani un sofferto pareggio interno con il Pordenone all’esordio, ma l’undici allenato da Wiliam Viali ha già dimostrato le proprie potenzialità in Coppa Italia, passando il turno grazie al successo per 2-1 sul Renate e al pareggio a Lumezzane. La squadra gioca con il 4-3-3, con l’esperienza di Carrus in regia e il pericoloso tridente offensivo che vede, oltre a Cristofoli, Rantier a destra e Alessandro a sinistra; in difesa rientra da squalifica Bini. «Il Padova è formato da tanti giocatori di livello – ha dichiarato alla vigilia Viali – perché è una squadra costruita per essere protagonista; sappiamo che è una gara molto complicata ma non dobbiamo farci condizionare, vogliamo strappare punti in ogni sfida e il morale è ottimo». SCOMMESSE. Favori del pronostico dalla parte biancoscudata. Il segno 1 è quotato da Better 1,90, mentre la vittoria degli emiliani vale 4 e il pareggio 3.15.
Ore 10.50 – (Gazzettino) C’è grande curiosità sulla risposta del popolo biancoscudato per la prima in campionato all’Euganeo. Lo zoccolo duro sarà formato dai 3.158 abbonati, ma il dato complessivo sull’affluenza darà pure una risposta sul perché di un numero inferiore alla passata stagione (3.511) nonostante l’accelerata degli ultimi giorni e con la prospettiva di una possibile riapertura della campagna. Tessera del tifoso? Campionato “spezzatino”? Minore attaccamento alla squadra? Con un alto numero di paganti quest’ultima ipotesi verrebbe scartata. Botteghini aperti dalle 16, ma è consigliabile l’acquisto dei biglietti in prevendita – fino alle 15.30 possibile sul sito ticketone.it con prezzi più bassi – per evitare le code agli sportelli dato che i tagliandi sono nominali. QUI PRO PIACENZA. La società emiliana, fondata nel 2013 e partita dalla serie D, stessa categoria in cui ora milita il vecchio Piacenza, ha subito vinto il proprio campionato e nella passata stagione si è guadagnato ai playout, a spese del Forlì, un altro anno in Lega Pro.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Servono fiducia ed entusiasmo. Tifosi, tocca a voi”) Ne mancano all’appello almeno 5-600, e tutti i settori, Tribuna Fattori compresa, registrano vuoti inattesi. La compensazione arriverà dai biglietti – in questo senso, la gara con la Pro Piacenza rappresenterà un’utile cartina di tornasole – ma una piazza come la nostra, tornata a respirare il clima del calcio che conta, ha un dovere morale nei confronti della squadra che la rappresenta: sostenerla e aiutarla il più possibile nella rincorsa alle posizioni perdute. Per questo l’impegno odierno ha una doppia valenza: deve dirci se i biancoscudati, che hanno suscitato una buona impressione al debutto in Emilia, sono in grado di recitare un ruolo importante, ma anche se il tifo dell’Euganeo è capace di fare la differenza. Insomma, un esame tosto, da superare – si spera – a pieni voti. Il Padova dei padovani, costruito e gestito con sapienza da Bergamin e Bonetto, a cui adesso danno manforte i vari Poliero, Salot e Tosetto, ha carte importanti da giocarsi in questa stagione, ma sarebbe sbagliato, oltrechè esagerato, pretendere subito risultati, gioco e spettacolo a gogò. L’augurio è che molti di questi obiettivi siano centrati, tuttavia servono tempo ed investimenti oculati. Ad esempio, lo sforzo economico profuso per il settore giovanile ha numeri da grande società: se i passi si fanno così, per gradi e con intelligenza, non si può non appoggiare una proprietà che ha un’idea precisa di modello da seguire. I tifosi devono saperlo e capirlo. Ecco perché ci aspettiamo da loro una risposta all’altezza. Come calore e partecipazione.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Servono fiducia ed entusiasmo. Tifosi, tocca a voi”) Un punto all’esordio, dopo il ritorno tra i professionisti. Punto pieno di sostanza, perché colto sul campo di una delle squadre accreditate per il successo finale o, in subordine, per i playoff. L’impatto del Padova con la Lega Pro è stato positivo, ma non ha fatto lievitare l’entusiasmo della tifoseria biancoscudata, scatenata dodici mesi fa nel suo peregrinare sui campi della Serie D, al punto da imporre cambiamenti di sede per alcune partite (il caso eclatante lo spostamento a Rovereto per le sfide con Mori e Mezzocorona, e a Trento per quella con il Dro), considerate le carovane di supporter mossesi al seguito dei ragazzi di Parlato. Commenti e giudizi positivi ci sono stati, eppure… Eppure, nonostante il numero degli abbonati alla fine risulti il più alto del girone A, si respira un’aria diversa rispetto al (recente) passato. Chi sostiene il contrario si è fatto ingannare. Infatti è come se improvvisamente, dopo i giorni del contagio festoso e delle scampagnate fuori porta vissuti a contatto con i dilettanti, dove il Padova era precipitato a causa dei disastri combinati da Penocchio e Cestaro, ci si fosse calati in un’atmosfera di attesa calcolata, un limbo in cui immergersi prima di capire realmente dove si è e a che cosa si può ambire. Il dato delle tessere sottoscritte – 3.151 – è buono, non eccelso: probabilmente si poteva e si doveva fare di più.
Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) L’obiettivo? «I tre punti, ovviamente, sono la cosa più importante: voglio vedere gli stessi undici leoni di Reggio Emilia, ma possibilmente con maggiore concretezza in fase offensiva. La cattiveria agonistica espressa contro la Reggiana va benissimo, ma serve di più». Visto che parla di prova del nove, ha già deciso chi sarà proprio il “9” sul campo? «Averne di problemi come questo! Tra Neto e Altinier farò una valutazione semplice e sincera, penso che mi porterò il dubbio avanti sino all’ultimo, ma chi ha giocato domenica scorsa ha fatto sicuramente una buonissima gara e il principio di massima è quello di continuare su quella impostazione». L’avversario. Mai si sono incontrate nella storia il Padova e la Pro Piacenza, società nata nel 1919 ma arrivata in Lega Pro solo due stagioni fa. Però, tra le fila emiliane diversi giocatori hanno affrontato pochi mesi fa la truppa di Parlato: sono i 5 reduci dal campionato vinto a Castiglione, accasatisi a Piacenza dopo la mancata iscrizione dei lombardi. Si tratta del difensore Calandra, dei centrocampisti Ruffini e Lombardi, ma soprattutto dei due attaccanti Bignotti (autore dell’1-1 in Lombardia nella poule scudetto) e Cristofoli.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Prendere l’impegno con le pinze è l’imperativo che l’allenatore biancoscudato vuole trasmettere ai suoi. I biancoscudati sono ancora alla ricerca della prima vittoria stagionale: dopo i due pareggi con Mantova e Reggiana, più la sconfitta contro i neroverdi friulani, tra oggi e sabato prossimo con il Lumezzane si preannuncia una doppia sfida all’Euganeo che può far decollare il loro campionato. «Torniamo nel nostro stadio dopo la sconfitta con il Pordenone», osserva Parlato alla vigilia, «ma non vogliamo cancellare tutto ciò che è stato fatto: ci sono state cose buone sia due settimane fa sia a Reggio Emilia, e ne abbiamo fatto tesoro. Affrontiamo un avversario che, nonostante ciò che si possa pensare, ha pareggiato con il Pordenone ed è una formazione importante. Per questo voglio un Padova perfetto». Cosa significa “perfetto”? «Che mi aspetto un Padova attento, che disputi una partita di grande personalità: siamo alla prova del nove, esigo da tutti massima concentrazione, applicazione e spirito di sacrificio. Non voglio vedere nemmeno un giocatore da “6” in pagella: chiedo a tutti di andare al di sopra della sufficienza».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Prendi il Pordenone: formazione imbastita all’ultimo momento dopo il ripescaggio, priva di diversi titolari, reduce da un brutto k.o. con il Mantova e presentatasi all’Euganeo con la dichiarata intenzione di non prendere un’imbarcata. Risultato: partita di sofferenza, gol beffardo e sconfitta difficilmente immaginabile alla vigilia. Poi prendi la Reggiana: squadrone dai nomi altisonanti, stadio da far accapponare la pelle, ambizioni di alta classifica e mercato estivo da “grande”. Risultato: Padova che gioca sul velluto, che comanda la partita e che, in parte per demeriti propri, non intasca per un soffio tre punti che sarebbero stati meritati. Ecco perché in questa stagione Carmine Parlato vuole un Padova come… San Tommaso: «Prima vediamo, e poi giudichiamo», dice il tecnico. Perché oggi pomeriggio (ore 17.30), per la prima all’Euganeo, arriva la Pro Piacenza, formazione salvatasi ai playout nella passata stagione e con l’unico obiettivo di ripetersi quest’anno.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La cornice di pubblico non dovrebbe deludere: oltre ai 3.158 abbonati (le possibilità di una riapertura della campagna abbonamenti stanno crescendo di giorno in giorno) sono attesi anche diversi tifosi “di giornata” muniti di biglietto. I tagliandi possono essere acquistati in prevendita ancora nei punti-vendita Ticketone (o sul sito internet) fino alle 15.30 di oggi, dopodichè le biglietterie dello stadio apriranno alle 16. Radio e tv. Ancora niente radiocronaca di Antonio Ammazzagatti, ma il match sarà visibile integralmente (e gratis) su internet attraverso i canali del portale www.sportube.tv. Tornano poi i consueti appuntamenti su Telenuovo, alle 17.15, con “Alè Padova”, mentre su TV7 Triveneta ci sarà “Tuttincampo”. Si gioca sabato 19. Sono stati decisi gli orari del prossimo turno: tutto il girone A scenderà in campo tra venerdì e sabato prossimi. Padova-Lumezzane andrà in scena sabato 19 alle 17.30, Renate-Cittadella, invece, alle 15 allo stadio di Meda. Gli orari delle altre gare: venerdì 18, alle 20.30, Giana Erminio-Cuneo, sabato 19 alle 14 Pro Patria-Feralpi Salò, alle 15 Pro Piacenza-Reggiana, alle 17.30 Bassano-Albinoleffe, alle 20.30 Alessandria-Cremonese, Mantova-Pordenone e Pavia-Sudtirol.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Diniz, Fabiano, Favalli; Bucolo, Corti; Bearzotti, Cunico, Petrilli; Neto Pereira.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il tecnico William Viali, ex bandiera del Piacenza, dal canto suo lancia il guanto di sfida agli uomini di Carmine Parlato: «Il Padova non ha solo attaccanti forti — spiega l’ex difensore del Venezia — ha tanti giocatori di livello perché è una squadra costruita per essere protagonista, sappiamo che è una partita molto complicata ma non dobbiamo farci condizionare, vogliamo strappare punti in ogni sfida. Il morale è ottimo, abbiamo analizzato il pareggio con il Pordenone e abbiamo solo voglia di migliorare». Non saranno disponibili Barba e Sall, rientrerà Bini dopo il turno di squalifica e il neoacquisto Aspas sarà schierato con tutta probabilità al fianco di Carrus. Il fischio d’inizio è in programma ancora una volta alle 17.30, da segnalare la diretta su Sportube all’indirizzo web www.sportube.tv . Il tempo sarà incerto ma è prevista una buona affluenza di tifosi allo stadio e chissà che una vittoria non convinca la società a riaprire la campagna abbonamenti. Un’ulteriore impennata è tutt’altro che impossibile doipo aver abbondantemente sfondato quota tremila.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Abbiamo corretto gli errori fatti con il Pordenone e con la Reggiana — evidenzia Parlato — adesso affrontiamo una squadra importante perché è comunque reduce da un bel pareggio. Mi aspetto una partita di grande attenzione e personalità, perché siamo alla prova del nove. Siamo ad un livello già altissimo in Lega Pro, non possiamo sbagliare davvero niente e dobbiamo fare tutti una prestazione da 7, anzi direi da 8. Io non mi accontento del 6 in pagella ma da tutti pretendo il massimo». Il Pro Piacenza schiera subito a sorpresa il neoacquisto Aspas, tesserato a tempo di record: «Il Pro Piacenza ha un attacco di grande dinamicità con Rantier vero ago della bilancia — spiega Parlato — due coppie di terzini bravi ed elementi esperti in ogni settore del campo, quindi non dobbiamo lasciare nulla al caso. Non so cosa vorranno fare loro ma so cosa vogliamo fare noi… Servono gli stessi undici leoni di Reggio Emilia, con ancor più concretezza da mettere sul terreno di gioco». A marcare visita, come accennato, saranno Ilari, Gorzelewski, Amirante e Aperi, mentre i recuperi di Dionisi e Favalli regalano opzioni in più all’allenatore campano.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) L’atmosfera è carica, la voglia di vincere è tanta, la necessità di guardare a un avversario tutt’altro che dimesso deve essere una sorta di esercizio di puro realismo. È tempo di debuttare all’Euganeo anche in campionato, per il Padova di Carmine Parlato, che insegue un successo per dare un seguito al buon esordio di Reggio Emilia. Pari al Mapei Stadium e sei punti contro Pro Piacenza e Lumezzane? Il sogno è presto svelato ma oggi alle 17.30 di fronte ai biancoscudati ci sarà una squadra che non ha intenzione di scansarsi o di regalare qualcosa. Ecco perché i recuperi dei due terzini Dionisi e Favalli sono importanti; ecco perché il 4-2-3-1 visto all’opera sette giorni fa è la strada giusta da tracciare. Ci sarebbe pure un certo Cristian Altinier che scalpita per rientrare nell’undici titolare, ma l’impressione è che il decollo possa essere rimandato, considerato che al debutto Neto Pereira l’ha messa dentro e ha tenuto in maniera più che soddisfacente il fronte d’attacco padovano.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (seconda giornata, domenica 13 settembre): Cremonese-Pavia, Cuneo-Alessandria, FeralpiSalò-Bassano, Lumezzane-Reggiana, Padova-Pro Piacenza, Pordenone-AlbinoLeffe, Renate-Giana Erminio, SudTirol-Mantova, Pro Patria-Cittadella
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella, FeralpiSalò, Giana Erminio, Mantova e SudTirol 3, Bassano, Cremonese, Padova, Pordenone, Pro Piacenza e Reggiana 1, AlbinoLeffe, Alessandria, Cuneo, Lumezzane, Renate, Pavia e Pro Patria o.
Ore 08.26 – Lega Pro girone A, i risultati della prima giornata: AlbinoLeffe-SudTirol 0-1 (Maritato su rigore al 31′ pt), Alessandria-FeralpiSalò 1-2 (Iunco (Al) al 38′ pt, Guerra (Fs) al 7′ st, Romero (Fs) al 25′ st), Bassano Virtus-Cremonese 1-1 (Candido (Bv) al 24′ pt, Brighenti (Cr) al 38′ st), Cittadella-Cuneo 2-1 (Jallow (Ci) al 19′ pt, Bizzotto (Ci) al 12′ st, Ruggiero (Cu) al 38′ st), Giana Erminio-Lumezzane 2-1 (Cruz (Lu) al 8′ st, Perico (Ge) al 28′ st, Bruno (Ge) su rigore al 47′ st), Mantova-Renate 1-0 (Caridi (Ma) al 35′ st), Pavia-Pro Patria rinviata a mercoledì 16 settembre, Pro Piacenza-Pordenone 1-1 (Pederzoli (Pn) al 9′ pt, Alessandro (Pp) su rigore al 34′ st), Reggiana-Padova 1-1 (Neto Pereira (Pd) al 1′ pt, Arma (Re) al 7′ pt).
Ore 08.24 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.22 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 12 settembre: rifinitura all’Euganeo per i Biancoscudati, ancora fermo Ilari che non sarà della partita.