Tre partite ufficiali, due di Coppa e una di campionato, e ancora nessuna vittoria. Il Padova si avvicina al doppio impegno casalingo – domenica prossima contro la Pro Piacenza, quella successiva contro la Lumezzane, e sempre all’Euganeo – con l’imperativo di invertire quanto prima la tendenza. E il primo ad essere in attesa di una risposta positiva del campo è il tecnico Carmine Parlato. Che nella settimana che conduce alla prima casalinga del campionato di Lega Pro, con i giocatori in questi giorni ha sfoderato un teorema tutto suo per rendere nota a tutti l’importanza della prossima gara. «Di solito, nel calcio, l’inizio di stagione segue uno schema abbastanza preciso, ed è ciò che io ho imparato prima da giocatore e poi da allenatore», spiega il tecnico biancoscudato.
«La prima partita dell’anno la fai sempre bene, raramente la sbagli perché è l’esordio e il significato della gara basta e avanza; la seconda invece ti riesce un po’ meno bene, perché ti senti troppo bello; la terza, quindi, provi a reagire, per sottolineare che la vera squadra è quella vista nella prima occasione. Infine, ecco la quarta partita: è quest’ultima, la vera partita della verità». E per il Padova, quindi, è proprio quella con la Pro Piacenza di domenica? «Ci stiamo preparando per il nostro vero banco di prova, dobbiamo avere lo stesso atteggiamento e la stessa intensità di Reggio Emilia: se non lo facessimo saremmo dei masochisti, perché in questa categoria il livello è talmente alto che non appena abbassi un po’ la guardia le prendi».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)