FaceTime. Emil Hallfredsson non ha potuto giocare, causa infortunio, le ultime due (e decisive) partite che hanno condotto l’Islanda alla storica qualificazione a Euro 2016, ma i suoi compagni di squadra hanno voluto portarlo dentro lo spogliatoio, vicino a loro: «Dopo la partita contro il Kazakistan, pareggiata 0-0, sono stato chiamato con l’applicazione FaceTime e ho visto i miei compagni festeggiare. Una gioia immensa». Non è stato facile per Emil guardare le partite dal divano da casa sua, ha sofferto e gioito insieme a dei calciatori che hanno scritto la storia di un paese di 300.000 abitanti: «Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, abbiamo raggiunto un traguardo che desideravamo da tantissimi anni. Ora in Francia ci sarà da divertirsi, non avremo nulla da perdere». Una qualificazione costruita tanti anni fa, con un principio di base solido e fondamentale: «Questo risultato è stato raccolto grazie ad una lavoro certosino fatto dalla Federazione, di cui ora si stanno raccogliendo i frutti. Il nostro segreto è sicuramente il grande gruppo che si è creato, siamo tutti amici e lavoriamo bene insieme». Lui che di questo gruppo è sicuramente un punto di riferimento, con le 6 presenze (e un assist) raccolte durante le qualificazioni a Euro 2016 e le 49 caps complessive in Nazionale, che ne fanno uno dei leader della squadra: «È vero, tra i miei compagni sono uno fra quelli con maggior esperienza, ma io voglio metterla al servizio del gruppo guidato dal bravissimo Lars Lagerback, allenatore svedese». Una qualificazione arrivata dopo un Mondiale sfiorato agli spareggi contro la Croazia, che ha dato ancora più convinzione all’Islanda: «Inutile negare che, dopo i playoff per Brasile 2014, volevamo fare di tutto per andare all’Europeo. Il gruppo con Turchia, Olanda e Repubblica Ceca era durissimo, ma le prime vittoria ci hanno dato la fiducia per continuare a fare bene». E ora, l’entusiasmo di 23 calciatori che hanno realizzato il sogno di 300.000 abitanti, è pronto a sbarcare anche in Francia.