Petkovic 6: Lo “trafiggono” al primo tiro in porta, ma non può francamente nulla sul diagonale ravvicinato di Arma. Per il resto compie un paio di interventi ed altrettante uscite. E deve ringraziare anche il palo…
Dionisi 6.5: Sulla sua fasca agisce quel “cagnaccio” di Siega, che le prova tutte pur di farsi largo. Lui, però, gli sta attaccato, mordendogli le caviglie ogni tre per due. E quando ne prende le misure trova anche il tempo di affacciarsi in avanti. Buona interpretazione…
Diniz 7: E’ lui a comandare la difesa. E pensare che non è il più vecchio del pacchetto arretrato. Ma è il più fresco, e quindi muove la lingua per richiamare i compagni di reparto e le gambe per chiuderne i buchi. E se c’è da spazzare non si tira mica indietro. Bisogna badare al sodo…
Fabiano 6: La condizione fisica non è delle migliori (per usare un eufemismo). E Rachid Arma, da buon attaccante qual è, ne approfitta: prima gli sguscia alle spalle in occasione dell’1-1, e quindi prova a pungere ancora. Nella ripresa, però, aiuta a difendere il fortino. E non è poco.
Favalli 6: Non solo si dimostra accorto in fase difensiva, spegnendo sul nascere i tentativi offensivi di chi transita dalle sue parti, ma si fa anche notare in appoggio a Petrilli, tra provvidenziali raddoppi e palloni scodellati in avanti. Cala alla distanza, ma la sufficienza c’è.
(Anastasio 6): Al debutto, prende subito un giallo ma tiene.
Bucolo 7: Mister Parlato gli consegna la maglia numero 4 e gli dice: “Devi agirmi da interditore”. Lui prende, indossa ed obbedisce. A dovere: sempre al posto giusto nel momento giusto, contrasta chiunque transiti dalle sue parti e non disdegna di smistare palloni giocabili. Un giocatore così dà grande sicurezza a tutti. Tifosi compresi…
Corti 7: Che non sia al 100% lo si sa, ed è lui il primo ad ammetterlo. Ma ben sapendo una cosa: dove non ci si arriva con le gambe ci si può arrivare con l’esperienza. Ed è proprio quello che dimostra per tutti e 90 i minuti, correndo intelligentemente più che sempre. Presente Bucolo? Lo stesso discorso finale vale anche per lui…
Bearzotti 6: Se non riesce a mettersi particolarmente in luce la colpa non è tanto sua, bensì dei compagni. Perché nel primo tempo lo pescano tre volte di numero, e nella ripresa la musica non cambia di molto.
Purtroppo.
Cunico 6: Cambia la serie, non il compito: mettere ordine tra centrocampo ed attacco, fungendo da collante. Ci riesce a tratti, però prova a trasformarsi in “bomber di giornata”. Per ben due volte. Peccato che vada a sbattere contro la muraglia-Perilli. Quello senza “T”. Se lo ricorderà, eccome…
(Niccolini S.V.)
Petrilli 7: La più classica delle spine del fianco: fa impazzire non solo il suo diretto marcatore, ma l’intera retroguardia granata a suon di dribbling ubriacanti e penetrazioni. Nonché palle rubate: per informazioni chiedere a Spanò…
(Ramadani S.V.)
Neto Pereira 7.5: Quando ad un giocatore bastano quarantotto-secondi-quarantotto della prima partita per inventarsi una rete simile non rimane molto da dire. Una sola: se sta bene è devastante. Come oggi, insomma…