Live 24! Reggiana-Padova, -2: fermi ai box Altinier ed Ilari

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Ore 21.30 – (Alto Adige) Tanto tuonò che piovve! La Legapro rimane a 54 squadre. Questa è la sostanza della decisione espressa, nella serata di ieri, dal Collegio di garanzia del Coni chiamata a decidere sui ricorsi presentati da diverse società. Il primo quello del Seregno avanzato contro la delibera del Presidente federale del 7 agosto scorso, che fissava a 54 le squadre partecipanti alla terza serie professionistica. Con l’estensione del ricorso, il Seregno richiedeva invece il ritorno al “format” dei tre gironi a 20 squadre. Il Collegio di Garanzia ha, altresì, dichiarato inammissibili i ricorsi di Forlì e Gubbio, fondati sul fatto che le due società avevano presentato domanda di ripescaggio nei termini prescritti, istanza comunque respinta per mancanza di alcuni requisiti tra i quali quello del versamento dei 500 mila euro a fondo perduto. Il Collegio Giudicante ha motivato la sua decisione disponendo che: “l’organico attuale del Campionato di Lega Pro rappresenta la presa d’atto che soltanto le squadre con i requisiti erano iscrivibili ed il numero delle stesse non raggiunge le sessanta unità; che di conseguenza l’attuale numero di cinquantaquattro squadre rappresenta e dà atto della situazione effettiva di coloro, e non altri, che avevano titolo ad essere iscritte al campionato di Lega Pro”. La decisione assunta dal Collegio di Garanzia del Coni ha praticamente dato ragione alla Figc che, così come ribadito a chiare note dal presidente Tavecchio, ha preteso il rispetto delle regole per i ripescaggi, comprese anche quelle del versamento a fondo perduto. E’ stata quindi una giornata di passione, quella vissuta ieri da molti club che hanno sperato sino all’ultimo di ottenere quel riconoscimento che se compiuto avrebbe comportato lo stravolgimento dei calendari ed il conseguente slittamento dell’inizio dei campionati. Ipotesi che avrebbe anche causato un problema politico di non poco conto, perché in buona sostanza avrebbe avuto il “merito” di sconfessare clamorosamente la linea dettata dal presidente Tavecchio. Il Collegio di Garanzia ha finalmente dissolto ogni ragionevole dubbio, restituendo le chiavi del campionato a chi di competenza, per cui domenica ci sarà il tanto atteso debutto con la prima giornata del calendario. Nessun terremoto in vista, dunque. La «politica» del presidente Tavecchio e dell’intera Figc (compresa quella di Trento diretta da Pellizzari) ha prevalso. Nessun ricorso, in nessuna categoria, è stato accettato. Ora pensieri, parole e pallone passano, per fortuna, al calcio giocato.

Ore 21.00 – (La Provincia Pavese) Il centrocampo dà già ampie garanzie a mister Michele Marcolini, che in quel reparto ha giocato e quindi sa bene quanto nella costruzione e nell’interdizione sia fondamentale avere un meccanismo solido e con più alternative. E in questo senso le garanzie al tecnico azzurro sono già arrivate: anche contro squadre come Latina e Bologna di categoria superiore. C’è più di un motivo per Marcolini quindi per essere soddisfatto del lavoro fin qui fatto in attesa delle prove “vere” del campionato di Lega Pro a partire da domenica 13 settembre contro la Cremonese allo Zini. Le chiavi del centrocampo azzurro, lo si sapeva, sono in buone mani, quelle di Giovanni La Camera. Un giocatore che a Pavia si conosceva e che assicura qualità ed è in grado di giocare da play davanti alla difesa azzurra. Ha preso il posto nella fase di regia del centrocampo azzurro di Alex Pederzoli che al suo fianco aveva come mediano Andrea Rosso e all’occorrenza i vari Corvesi, Carotti e Carraro, unico reduce in mezzo al campo del vecchio reparto. Oggi nel 3-5-2 scelto da Marcolini un ruolo importante nell’inserirsi in fase offensiva partendo dalla linea di centrocampo è quello affidato al pericolosissimo Tommaso Bellazzini. Un elemento in grado di poter garantire gol pesanti al Pavia e non solo dai calci piazzati una delle sue specialità. Quest’anno tra La Camera e Bellazzini anche un’arma in più è rappresentata dalle punizioni a disposizione di due specialisti. In mediana doppia chance per il tecnico azzurro è poi offerta da altri due nuovi arrivati in casa azzurra Alessandro Marchi e Marco Cristini. Come quest’ultimo poi dal Real Vicenza mister Marcolini ha anche l’ultimo acquisto in ordine di tempo quello di Nicola Pavan che nella rosa azzurra ha preso il posto del partente Rosso. Tra le alternative dai piedi buoni in mezzo al campo il Pavia ha sempre Federico Carraro che lo scorso anno quando è stato chiamato all’opera non ha mai tradito le attese. La concorrenza non manca ma in una lunga stagione ci sarà sicuramente bisogno anche di lui. Sulle fasce poi a spingere in fase offensiva, ma ad essere bravi a scalare in quella difensiva troviamo Marco Martin e Luca Ghiringhelli. Ai due si chiede molta corsa e quantità. Per il centrocampo azzurro insomma tanti nomi e tanti volti nuovi per una stagione importante. L’ultimo test precampionato per questo reparto come per l’intero Pavia sarà domani pomeriggio alle 15,30 a Villafranca di Verona: contro il Chievo non sarà solo l’occasione per una rimpatriata di mister Marcolini e del suo vice Davide Mandelli, che per diversi anni hanno giocato nella città scaligera. I pavesi ritroveranno Riccardo Meggiorini che giocò con la maglia azzurra nel 2005-06 e lottò per la promozione in serie B (Pavia sconfitto ai play off contro il Mantova).

Ore 20.30 – (Gazzetta di Mantova) Festa era attesa e festa è stata, per gli oltre ottomila presenti e anche per il nuovo Mantova, che fa sul serio ma resta in attesa di conoscere il proprio livello di competitività nel panorama della Lega Pro. Applauditissimo Gaetano Caridi, che per qualche istante è parso aver riavvolto il nastro dei ricordi, riportandolo all’era Lori: «Sì, sembrava di essere tornati ai vecchi tempi, a quella fantastica prima stagione di serie B (2005-06, ndr) – riflette nel dopogara -, quando eravamo protagonisti di tanti match serali e il nostro pubblico si esaltava insieme a noi. Io magari non sono più quello di dieci anni fa ma credo che questo Mantova abbia fatto una bella figura contro il Milan. Per noi è fondamentale progredire sempre più e mettere in pratica gli schemi e i suggerimenti del mister. Credo che i tifosi siano andati a casa soddisfatti, anche se naturalmente è da domenica che si comincerà a fare sul serio». Manuel Scalise, autore dell’assist per l’1-1 di Ungaro, ringrazia la società che ha creduto nel suo recupero fisico: «Nel calcio a volte non ti aspettano, dopo un grave infortunio. Sono grato al direttore Pelliccioni e a mister Maspero, per la fiducia concessami e che spero di ripagare presto. A 34 anni voglio ancora disputare un paio di tornei a buon livello». Chiusa la parentesi Milan, da oggi si torna alla normalità. «E a pensare al Renate, che è il vero obiettivo della nostra settimana – ribadisce Samuele Sereni -. Avevo affrontato il Milan per uno spezzone di gara di Coppa Italia quando giocavo nell’Arezzo ed è sempre stimolante trovarsi davanti a tanti campioni. Balotelli? È un vero talento, non c’è bisogno che lo specifichi io. Vedrete che si ritroverà presto. Questo è stato un test importante, in cui il Mantova ha mostrato buona condizione e la giusta mentalità». Il direttore generale dell’Acm Gianfranco Bernasconi sottolinea infine il rapporto di fiducia tra la società e i suoi tifosi: «Gli sportivi hanno capito che lavoriamo sodo per il bene del club. Ora chiediamo loro uno sforzo per permetterci di avvicinare quota duemila abbonamenti. Sarebbe un successo straordinario».

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Alla serata di gala confezionata dalla società il Mantova ha fatto per intero la propria parte. Giocando alla pari e mettendo in qualche frangente anche sotto il blasonato Milan che, per quanto privo di parecchi titolari e nel complesso deludente, è pur sempre il Milan. Mister Riccardo Maspero dunque, a fine gara, al contrario del collega rossonero, ha più di un motivo per essere felice: «Sono davvero contento – afferma – perché abbiamo vissuto una serata di grande sport, avendo l’onore di affrontare una grande come il Milan. A maggior ragione lo sono perché il nostro pubblico ha potuto vedere come i miei ragazzi abbiano dimostrato, contro un avversario superiore di due categorie, di avere qualità e coraggio per provare a giocarsela contro tutti. Questa è la cosa che è piaciuta di più a me e credo anche al grande pubblico che ha affollato il Martelli». Il tecnico ex Pavia si gode gli effetti del titolato test contro i rossoneri tessendo le lodi di tutto il gruppo: «Forse qualcuno ha scoperto solo adesso Ungaro – prosegue – ma per me non è una novità perché lui, come tutti i suoi compagni di squadra, dal primo giorno di ritiro sta lavorando per cercare di ritagliarsi un posto da titolare. È un gruppo compatto, che mi sta dando grandi soddisfazioni come atteggiamento quotidiano e questo per un allenatore vuol dire tanto. A maggior ragione quest’anno che c’è la panchina lunga e si possono convocare 24 giocatori. Ci sarà bisogno di tutti e ciascuno potrà trovare il proprio spazio». La società continua giustamente a predicare umiltà e a volare basso, anche se prestazioni incoraggianti come quella di ieri sera indurrebbero a pensare in grande. Mister Maspero alza subito le antenne: «Con questa amichevole contro il Milan noi volevamo creare entusiasmo tra la gente – precisa il tecnico – e credo che questo obiettivo l’abbiamo centrato. Sia noi che il nostro pubblico, però, non dobbiamo correre il rischio di esagerare con le aspettative o le illusioni. Di certo garantiremo il massimo impegno quotidiano, come ci aspettiamo da loro in campionato lo stesso meraviglioso sostegno visto contro il Milan. Credo davvero che i tifosi possano diventare il nostro dodicesimo uomo in casa ma anche in trasferta». Finita la festa, è già tempo di pensare al Renate che domenica sera scenderà al Martelli per la prima gara di campionato, dove i punti inizieranno a fare classifica: «Ho fatto giocare tutta la rosa schierando due formazioni diverse – conclude Maspero – ma è presto per dire chi giocherà. C’è gente che è ancora in cerca della migliore condizione, altri come Momentè che ho preferito lasciare a riposo. Vedremo».

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Più di ottomila persone arrivano al Martelli per applaudire i campioni del Milan e scoprono invece un gran bel Mantova, capace di mettere alle corde per un tempo i rossoneri di Mihajlovic e in grado di reggere il confronto anche con le riserve, sfiorando più volte il pareggio nel finale. Insomma, il 2-3 finale ci sta, ma – considerando la diversa caratura delle due formazioni – gli applausi a scena aperta vanno sicuramente al Mantova. SuperMario. L’uomo del giorno è Mario Balotelli, che debutta in maglia rossonera dopo il suo ritorno a sorpresa alla corte di Berlusconi. Il tanto chiacchierato talento del calcio italiano non delude le attese ed è il grande protagonista (l’unico in casa rossonera) della serata. Già al 3’ va in rete, con una splendida esecuzione di prima a giro dai venti metri, dopo l’assist di Bonaventura. Poi SuperMario, autore di altre giocate da applausi ma anche tallonato con sorpredente efficacia da Trainotti nel primo tempo, serve l’assist per il gol del 2-2 (37’), segnato da Poli dopo una sua “spizzata” su corner di Bonaventura. E sempre Balotelli si procura il rigore per il definitivo 3-2 di Luiz Adriano. Che Mantova. Nel mezzo, però, c’è quasi soltanto il Mantova, almeno nei primi 45 minuti. I biancorossi di Maspero, partiti con un po’ di timore reverenziale, dopo lo 0-1 si scuotono e cominciano a giocare come sanno. Pressando a tutto campo gli avversari, azzardando (con buoni risultati) una linea di difesa molto alta e ripartendo con grande veemenza negli spazi. Soprattutto sulla fascia destra, dove Scalise risulta una costante spina nel fianco della squadra di Mihajlovic e viene innescato a ripetizione da un Caridi in formato Don Tano. L’uno-due Acm. E così, dopo un’uscita a vuoto di Pane di cui Nocerino non approfitta, arriva il pareggio (17’) del baby Ungaro (fra i migliori in campo), servito in area proprio da Scalise e bravo a far secco con freddezza Abbiati dopo aver controllato in area. Da qui la gara s’infiamma, l’Acm alza i ritmi e mette in difficoltà il Milan, anche se i rossoneri trovano comunque qualche guizzo e il tempo di sbagliare gol quasi fatti con Nocerino e Balotelli. Il Mantova comunque punge con costanza e, dopo un’uscita alla disperata di Abbiati su Ruopolo, trova il raddoppio. Sponda aerea del centravanti su cross di Dalla Bona: da dietro arriva Gavazzi che di destro colpisce il palo, ma sul rimbalzo c’è “bomber” Trainotti pronto a infilare il 2-1 (27’) di testa. L’orgoglio del Diavolo. Il Milan, punto nell’orgoglio, si butta in avanti a testa bassa ma finisce per esporsi ai micidiali contropiede biancorossi. Scalise, ancora lui, mette Ruopolo davanti ad Abbiati, ma il centravanti spara sul portiere. Ruopolo prova quindi a rifarsi con un tiro dal limite: Abbiati è ancora attento. Caridi tenta poi di beffarlo con un geniale tiro improviso a palombella dai 35 metri, ma la mira è sbagliata. Nel finale di tempo i rossoneri ritrovano le misure e costringono il Mantova a difendersi. Su corner arriva così al 37’ il pari di Poli. Il nuovo modulo. Nella ripresa Maspero cambia tutta la squadra e vara anche un nuovo modulo: 4-3-1-2 al posto del solito 3-4-1-2. Linea di difesa con Gonzi, Longo Lombardo (molto bravo) e Foglio; Puccio in regia con al fianco Di Santantonio e Zammarini; Ungaro dietro le punte Beretta e Anastasi. Mihajlovic inizialmente cambia soltanto Nocerino con Luiz Adriano e così il Martelli può ammirare anche un ispirato Balotelli nel ruolo di trequartista. Ed è proprio SuperMario a conquistare il rigore, poi trasformato (17’) da Luiz Adriano (spiazzato Albertoni), che riporta in vantaggio il Milan. In precedenza, Bonato aveva detto di no allo stesso Luiz Adriano e Di Santantonio dall’altra parte aveva seminato il panico in contropiede, trovando però Donnarumma pronto a parare la sua conclusione dal limite. Il pari sfiorato. I biancorossi tengono discretamente il campo e dimostrano quindi anche una notevole duttilità tattica. Poi nel finale, quando il Milan molla un po’ la presa (dopo un intervento in due tempi di Albertoni sul solito Balotelli), il Mantova affonda i colpi. Prima Puccio pesca Anastasi in area (42’): arresto di petto e destro a botta sicura, su cui Donnarumma si supera. Poi il portiere respinge una botta di sinistro di Zammarini, quindi Anastasi in spaccata non arriva su un cross basso. In pieno recupero, infine, Anastasi mette Beretta solo davanti a Donnarumma, ma l’attaccante calcia sul portiere. Il Milan salva la faccia e ritrova Balotelli, il Mantova si prende gli applausi del Martelli e a tutti va bene così. La festa è riuscita, ora si comincerà a giocare sul serio.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) Prima la colletta per acquistare il Parma all’asta, ora il bar Europa, storico ritrovo di tifosi di basket e calcio, ha promossa una nuova iniziativa: aperitivo pagato a chi disdice l’abbonamento di Sky. Il motivo? Perché trasmettono le partite del Parma. Della serie: una la fanno e cento ne pensano. In previsione della gara inaugurale di domenica col Padova, ore 17.30 c’è da sottolineare che il Città del Tricolore si è rifatto il look. Il campo, in effetti, è stato completamente rizzollato. Un’esigenza dettata dal fatto che martedì si giocherà Italia-Slovenia under 21, gara valida per l’accesso all’Europeo. Tornando in casa granata, ieri il tecnico Alberto Colombo ha svolto una seduta prettamente tattica: prima ha suddiviso il gruppo in due undici, rigorosamente mischiati, indottrinandoli separatamente sui movimenti da attuare in gara, poi ha messo alla prova i giocatori facendo loro disputare una lunga partitella in famiglia a tutto campo. Tra le novità positive c’è il recupero di quasi tutti i recenti infortunati tranne Luca Giannone e Francesco Rampi che continuano a lavorare a parte insieme a Christian Andreoni. Le certezze sulla formazione titolare che affronterà i veneti, al momento, sono ancora poche però sarà una Reggiana pronta a ripartire col consolidato 4-3-3: se davanti il tridente Nolè-Arma-Siega sembra intoccabile ma negli altri reparti i nodi da sciogliere sono molti, a partire dal centrale di centrocampo (ballottaggio tra Andrea Parola, Dario Maltese e Dejan Danza) per finire sull’esterno destro di difesa dove Alessandro Castellana è in vantaggio sul neo arrivato Vasile Mogos. Considerando che non sono mai entrati in campo, facendo solo da spettatori, si può dire che Matteo Messetti, Erik Panizzi e Lorenzo Bianciardi non rientrano tra gli atleti che saranno inseriti nella lista dei 24 che avrà undici giocatori in campo e gli altri in panchina. Antonio Vacca era presente ai campi ma non si è allenato. Oggi pomeriggio ultimo allenamento settimanale in via Agosti alle ore 16.30 e domattina rifinitura, probabilmente a porte chiuse.

Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Domenica partirà regolarmente il campionato di Lega Pro. Il Coni ha respinto il ricorso del Seregno e ha certificato che il format della Lega Pro resta a 54 squadre. Non ci saranno ripescaggi anche se resta la sola incognita della Pro Patria. La società del patron Pietro Vavassori è stata riammessa nel girone A ma di fatto la proprietà è in vendita. Vavassori ha annunciato ai quattro venti che non intende più mettere un euro nella Pro Patria per cui chi vorrà rilevarlo lo dovrà fare entro domenica versando la fideiussione di 400mila euro. Ma questo non era ieri un tema sul tavolo del collegio di garanzia del Coni ma è una questione interna. La posizione della Figc e del presidente Carlo Tavecchio ha avuto la meglio “abbiamo portato a 54 le squadre di Lega Pro perché nessun’altra aveva presentato la domanda con i 500 mila euro a fondo perduto, come approvato dal consiglio federale”. Il massimo dirigente della Figc ha anche aggiunto in stile Macalli “le promozioni si conquistano sul campo”. Sta di fatto che il ragionamento portato in campo dal Seregno “la ristrutturazione dei campionati prevedeva una Lega Pro a 60 squadre e si doveva procedere, in manca di organico, alla ammissione di nuove società o alla riammissione delle retrocesse”. Morale della favola: domenica il campionato di Lega Pro parte anche se diverse partite non saranno giocate dato che le ultime squadre riammesse hanno chiesto e ottenuto di saltare la prima giornata. Non è il caso della Reggiana che giocherà regolarmente domenica alle ore 17.30 contro il Padova. In tema di mercato, invece, la Reggiana ha in pugno il forte centrocampista Paolo Bartolomei, classe 1989, ex Pontedera ma di proprietà del Teramo. Il digi Ferrara è riuscito a convincere il centrocampista, nel momento in cui il Teramo ha perso la serie B, a vestire la maglia granata. Un accordo sulla parola perché non c’è ancora il trasferimento effettivo dal Teramo alla Reggiana. E’ proprio questo aspetto burocratico che non è stato ancora formalizzato. Paolo Bartolomei aveva un accordo con il Teramo per potersi svincolare e nel momento in cui è arrivata la sentenza del calcioscommesse ha chiesto di poter esercitare questo suo diritto. Il Teramo, ovviamente, sta facendo ostruzione e oltretutto sembra si sia inserito il Livorno nell’operazione. La Reggiana, però, si sente forte dell’accordo ottenuto con il giocatore tanto che ieri Bartolomei era in città, ha visitato ovviamente lo stadio e immaginiamo anche le struttura di via Agosti. E’ possibile anche anche oggi si trattenga a Reggio in attesa che arrivi il nulla osta dal Teramo per il suo trasferimento. Come si può intuire Bartolomei non sarà della partita contro il Padova ma il digi Ferrara spera di poterlo mettere al più presto a disposizione del tecnico Colombo.

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Coni ha respinto il ricorso del Seregno, che voleva riportare la LegaPro a 60 squadre (20 per girone). Le Terza serie resta così a 54 formazioni, 18 per gruppo. Ha vinto la linea politica di Tavecchio, che non voleva rifare i calendari e rinviare l’inizio del torneo. Si partirà quindi regolarmente nel fine settimana. Il Pordenone giocherà al Garilli di Piacenza contro la Pro alle 15. PROVA GENERALE – Bruno Tedino ha testato le condizioni dei suoi uomini ieri ad Arzene in un’amichevole con il Valvasone Asm. Scontata la goleada: 8-0 con reti di Berardi, Mandorlini e Boniotti nella prima frazione e di Valente, Savio (doppietta), Strizzolo e Cosner nella ripresa. I primi undici ramarri schierati dal tecnico sono stati Tomei, Boniotti, Talin, Stefani, Pasa, Mandorlini, Cattaneo, Pederzoli, De Cenco, Berardi e Finocchio. Nel secondo tempo hanno giocato D’Arsiè, Gregoris, Ingegneri, Parpinel, Talin, Cosner, Buratto, Castelletto, Valente, Savio e Strizzolo. Non sono stati impiegati Baruzzini, De Agostini, Filippini, Gulin, Marchi, Pavan e Pignata. Questa mattina riposo. I ramarri si alleneranno invece nel pomeriggio al De Marchi con inizio alle 15 (a porte aperte) e domattina dalle 10 (a porte chiuse) prima di partire per la “Primogenita” (così venne denominata da Carlo Alberto per essere stata la prima ad aderire per mezzo di un plebiscito nel 1848 al Regno di Piemonte, successivamente Regno d’Italia). OTTIMISMO PRO – Attendono l’esordio con ottimismo i rossoneri del presidente Domenico Scorsetti. La Pro è stata promossa in C al termine del campionato 2014-15, dopo aver vinto i playoff con il Forlì (2-1, 0-0). L’approccio alla Terza serie è stato migliore di quello neroverde. Il team di Viali ha vinto il triangolare di qualificazione di Coppa Italia grazie al successo (2-1) sul Renate e al pareggio (1-1) in casa del Lumezzane. Arbitrerà la sfida Simone Sozza di Seregno; Semperboni e Catamo gli assistenti.

Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Otto gol per avvisare la Pro Piacenza. Buone indicazioni dall’amichevole di ieri per il Pordenone di Bruno Tedino, che come prevedibile ha travolto l’Usvas (Valvasone-Arzene-San Martino). Nel primo tempo, quello che avrebbe dovuto dare le indicazioni più significative sulla formazione da opporre agli emiliani, il tecnico neroverde si è affidato al 4-3-3, con Tomei in porta, Boniotti e Talin sugli esterni, Stefani e Pasa centrali, Pederzoli davanti alla difesa, affiancato da Mandorlini e Berardi, mentre in attacco fiducia a Cattaneo, De Cenco e Finocchio. Una prima frazione terminata sul 3-0 per i ramarri grazie alle reti di Berardi (su cross di De Cenco), Mandorlini (conclusione da centro area) e Boniotti (colpo di testa su servizio di Pasa). Nella ripresa, spazio ai cambi e a una pioggia di reti. Protagonista il giovane Savio autore di una doppietta: il primo gol al termine di una magistrale azione di Strizzolo. E’ proprio dell’ex Pisa la penultima rete del match, dopo una conclusione di Savio respinta dal portiere. Ad aprire e chiudere la serie del secondo tempo ci hanno invece pensato Valente con una punizione a fil di palo e Cosner con una “sassata” dalla distanza.

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Mauro Lovisa è un entusiasta. Vive di attimi ed emozioni, va a sensazioni. Per questo, con sicurezza, dice: «Quest’anno ci divertiremo». Il campionato di Lega Pro sta per partire e il presidente del Pordenone confida in una buona stagione della sua creatura. «Una salvezza tranquilla», auspica, evitando dunque i patemi della scorsa stagione. Il massimo dirigente poi spazia su tutto: sul ripescaggio, sul tecnico Tedino («il migliore a insegnare calcio»), sui giovani e sul suo futuro. «Questo dovrà essere l’anno per lanciare i ragazzi del vivaio. E io andrò avanti fino avrò questo entusiasmo e questi soci». Lovisa, partiamo dall’ultimo risultato: la vittoria di Padova. Inaspettata? «Dico solo che, finalmente, ho visto una squadra che se l’è giocata alla pari e ha ottenuto un gran successo. Il rendimento in trasferta era il nostro problema, alla prima uscita abbiamo già vinto lontani da casa». Pronti a fare bis domenica a Piacenza, dunque. «Non sarà una gara facile. La Pro è un’ottima squadra, a mio parere sottovalutata. Ma sono fiducioso, molto: vedo un gruppo che si allena bene, con intensità, che ha una certa cultura del lavoro. Sono sicuro che faremo un buon risultato e un buon campionato». Ecco: Pordenone di nuovo in Lega Pro, grazie al ripescaggio. Quando ha deciso di fare domanda? «Subito dopo la retrocessione. Ho parlato con Zuzzi (uno dei quattro soci, ndr) e ci siamo guardati in faccia: non volevamo scendere tra i dilettanti. La serie C è un altro mondo, con pregi e difetti, ma non volevamo abbandonarla. Così ci siamo messi al lavoro». E’ una categoria però che deve riprendere una certa credibilità: è vero che si vuole candidare nel consiglio di Lega? «Perché no? Se c’è bisogno di un presidente che rappresenti i club del Nordest, io rispondo presente. E se mi eleggono, non andrò certo a scaldare la sedia. Ho idee e voglia di cambiare questo mondo: c’è troppa differenza con la serie A, dobbiamo ridurla». Il Pordenone 2015-2016 è stato costruito per quale obiettivo? «Per la salvezza e per divertire. Voglio regalare soddisfazioni a noi stessi, alla città, alla gente che lavora nel club». A proposito di società: com’è il rapporto ora con Ezio Maccan, visto che è mancato alla presentazione? «Ci vedremo a breve, parleremo e sentirò cosa vuole fare. Lui è rimasto male per la scelta legata a Denis, suo figlio (capitano e bomber della scorsa stagione, ndr). Ma è stata una decisione tecnica, nulla di personale. Aveva fatto bene? Ha fatto il suo, ma io ricordo che siamo retrocessi, che abbiamo preso quasi 10 gol dal Monza in due gare di play-out. Il gruppo aveva chance di essere confermato in caso di salvezza, non di discesa tra i dilettanti: per questo ho fatto scelte forti». Adesso c’è un altro staff e un’altra squadra: è soddisfatto? «Molto. Tedino è un grande lavoratore, dialoga con la società, è un ottimo insegnante di calcio e un’ottima persona. Sui giocatori, dico di guardare Pederzoli: con lui in mezzo abbiamo svoltato. Tre anni di contratto? E’ perché con lui voglio aprire un ciclo. Può aiutare i nostri giovani a crescere». A proposito: Savio e Baruzzini hanno già esordito. Ce ne saranno altri? «Certo. Loro due sono del ’97: presto sarà la volta dei ’98 e dei ’99. Abbiamo un capitale che va valorizzato, sia per farlo giocare o per essere venduto in categorie più alte, in modo da autofinanziare il club. E poi abbiamo un allenatore che è un maestro con i giovani, dobbiamo sfruttarlo». Lei dice sempre che non rimarrà presidente del Pordenone in eterno. Ma quanto tempo vuole esserlo ancora? «Non lo so, però dico una cosa: fino a quando ho soci così (Zuzzi e Orenti, oltre a Maccan, ndr) e un entusiasmo del genere, andrò avanti». Dal tono della sua voce, si capisce che rimarrà ancora a lungo.

Ore 17.20 – Flash di Fabrizio De Poli su Altinier: “Oggi è rimasto fermo a scopo precauzionale perché ha questo affaticamento, domani valuteremo il da farsi ma speriamo di averlo a disposizione domenica”.

Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.40 – Qui Guizza: schemi anti-Reggiana in corso.

Ore 16.20 – Qui Guizza: a parte anche Gorzelewski.

Ore 16.00 – Qui Guizza: non partecipa all’allenamento Altinier, seduto a bordo campo. Insieme a lui Ilari ed Amirante.

Ore 15.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento dopo una seduta video.

Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nero su bianco agli accordi economici con i calciatori, Venezia “in regola” per l’esordio in serie D. Tutto ok sul fronte burocratico in seno al club arancioneroverde, atteso dopodomani al debutto in campionato nella tana dei trentini del Dro (ore 15). «Come dicevo era solo una questione di disponibilità materiale dei moduli, una volta inviatici dalla Lnd nei giorni scorsi tutti i nostri giocatori hanno firmato gli accordi già presi nel momento della sottoscrizione del tesseramento con il Venezia» ha confermato ieri il ds Giorgio Perinetti. A questo punto, a maggior ragione dopo che la costruzione della squadra e i contratti sono andati a buon fine, non resta che attendere il primo passo ufficiale della nuova proprietà statunitense. Oggi un membro dello staff del presidente James Daniels interverrà in video conferenza alla presentazione della campagna abbonamenti e del nuovo logo del Venezia Fc, in programma all’Hilton di San Giuliano dove saranno presenti il dg Scibilia, l’avvocato Vasta e il direttore di Vela, Monaco. Ieri intanto a Padova i ragazzi di Paolo Favaretto hanno passeggiato contro la Berretti biancoscudata, travolta per 11-1. Sempre ai box il terzino Cantini e il centrale difensivo Modolo, entrambi out per Dro, con il ds Perinetti che riguardo al secondo ha ventilato una possibile ripresa del lavoro già lunedì. Nel test della Guizza si è fatto notare Serafini con un poker di reti, mentre tatticamente Soligo ha agito ancora nel reparto arretrato anziché in mediana. Questo il tabellino dell’amichevole: Venezia-Padova Berretti 11-1 GOL: pt 1’Chin, 3’Malagò, 25′, 31′, 39’e 41’Serafini, 27’Carbonaro, Ahimadia (P); st 3’Acquadro, 12’Callegaro M., 25’Seno, 40’Innocenti. VENEZIA primo tempo: Vicario; Cernuto, Soligo, Di Maio, Galli; Malagò, Chin, Cangemi; Fabiano; Serafini, Carbonaro. Secondo tempo: D’Alessandro; Luciani, Beccaro, Busatto, Ferrante; Gualdi, Calzi, Acquadro (25’Seno); Callegaro M.; Maccan, Innocenti. All.: Favaretto P. CURVA SUD – Domenica gli ultras della Curva Sud seguiranno il Venezia a Dro: si tratterà della prima trasferta dal 26 maggio 2012, quando gli arancioneroverdi a Gubbio superarono 3-2 il Teramo conquistando lo scudetto di serie D. L’appuntamento per i tifosi è per le 11.30 in piazza Barche a Mestre con partenza in auto a mezzogiorno.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Qui si sta cercando di creare qualcosa di importante. E l’obiettivo è chiaro, non ha senso nascondersi: vogliamo che il Venezia sia solo di passaggio in serie D». Gianni Fabiano sintetizza così le sensazioni condivise dal gruppo arancioneroverde alla vigilia del debutto del nuovo Venezia Fc. Domenica la squadra di mister Favaretto sarà impegnata in riva al lago di Garda contro il Dro e inizierà di fatto un capitolo tutto nuovo della squadra arancioneroverde guidata dalla cordata Usa. E oggi sarà finalmente svelata la campagna abbonamenti ma non saranno presenti gli americani. Ragioni «tecniche» hanno impedito l’arrivo tempestivo dei manager che si sono occupati del logo e degli aspetti del marketing insieme alla dirigenza arancioneroverde. Se era già stato messo in preventivo da tempo che non sarebbe stata questa l’occasione per conoscere il presidente James A. Daniels, il forfait dei manager a stelle e strisce ha colto un po’ tutti in contropiede, compresi i dirigenti locali. Alla fine, dopo lunghi colloqui con l’America, si è deciso di fare ugualmente la presentazione: l’appuntamento, anche per i tifosi, è alle 17 all’Hotel Hilton Garden Inn: ci saranno il dg Dante Scibilia, l’avvocato Alessandro Vasta, il dg di Vela Vincenzo Monaco ed è previsto un collegamento video con gli Usa. Rinvii e tentennamenti che non fanno certo bene all’ambiente, già provato dai fallimenti e dalla sparizione di Yuri Korablin, tanto che intorno al Venezia Fc e alla squadra si respira un misto di aspettativa e scetticismo. Anche i giocatori avvertono questa atmosfera un po’ tesa. «Mi sono reso conto che c’è un po’ di scetticismo da parte dei tifosi, ma credo che sia anche normale visto che in dieci anni ci sono stati tre fallimenti. Adesso – osserva Fabiano – vale il motto “finché non vedo non credo”, penso che sia giusto così. Ma il progetto è serio, ci sono persone come il direttore Perinetti che ci hanno messo la faccia e io mi sento di dire che bisogna stare tranquilli. Noi faremo la nostra parte per riconquistare i tifosi. Per ottenere risultati c’è bisogno di tutti. Vorrei per questo appellarmi ai tifosi, perché vengano numerosi e ci sostengano». A 31 anni il trequartista ex Pro Vercelli ha compiuto una scelta forte, stracciando il contratto che lo legava ancora per un anno con la società piemontese per scendere dalla Lega Pro ai dilettanti. «Una scelta che ho fatto proprio perché qui c’è un progetto serio. Il calcio – spiega – sta prendendo una piega strana, potevo certamente vivacchiare in Lega Pro, ma per me conta di più trovare un buon progetto, creare qualcosa di importante». Arrivato alla vigilia di Ferragosto, Fabiano è una pedina fondamentale dell’undici di mister Favaretto (domenica scorsa a Chioggia ha segnato il gol-partita). «La cosa positiva – spiega – è che tutti hanno lavorato per creare una squadra forte a livello di gruppo e di mentalità, più che per le qualità dei singoli. Adesso dobbiamo dimostrare sul campo il nostro valore. L’esordio è sempre delicato, ma vogliamo partire con il piede giusto».

Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) La campagna abbonamenti 2015-2016 del Venezia Football Club sarà illustrata oggi (ore 17) al Garden Hilton Inn, a Mestre, alla presenza del consigliere Alessandro Vasta, del dirigente Dante Scibilia e di Vincenzo Monaco, direttore generale di Vela. Ancora incerta la presenza di un rappresentante della proprietà americana, che potrebbe comunque “partecipare” alla presentazione via collegamento video. Nel corso dell’incontro saranno illustrate le novità per la prossima stagione di serie D con i prezzi di abbonamenti e biglietti, le modalità di acquisto e il periodo di apertura della campagna abbonamenti. Intanto la squadra ieri ha sostenuto l’ultimo test a Padova contro la Berretti biancoscudata. Un’utile sgambata sul campo di via dei Salici, alla Guizza, per accumulare altri minuti nelle gambe, e alla fine scorpacciata di gol (11-1), come era accaduto giovedì scorso con la Juniores del Venezia, ma questo dato è relativo. Favaretto ha mescolato le carte schierando nel primo tempo Vicario tra i pali, l’ultimo innesto Di Maio, Soligo, Cernuto e Galli in difesa, Chin, Cangemi e Malagò in mezzo al campo, Fabiano trequartista con Serafini e Carbonaro in attacco. Sette reti nel primo tempo con il poker di Matteo Serafini in 16’, tra il 25’ e il 41’, in avvio sono andati a segno Chin (1’) e Malagò (3’), mentre il settebello è stato completato da Carbonaro (27’). Nella ripresa D’Alessandro in porta, la linea difensiva composta da Ferrante, Beccaro, Busatto e Luciani con Acquadro, Calzi e Gualdi a centrocampo, Callegaro trequartista alle spalle di Maccan e Innocenti. Altri quattro palloni nella porta della Berretti padovana, autori Acquaro (3’), Callegaro (12’), Seno (25’) e Innocenti (40’). Il Venezia, oltre agli acciaccati Cantini e Modolo, non potrà schierare nemmeno Denis Maccan domenica a Dro. L’attaccante deve infatti scontare una giornata di squalifica maturata al termine dell’ultima edizione dei playout di Lega Pro con il Pordenone. Il Dro non potrà invece utilizzare per lo stesso motivo il difensore Slongo e il centrocampista Ruaben.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Un bagno di folla in piazza, per ripartire tutti assieme e per ricominciare. Il Bassano si è presentato alla città ieri all’ora di cena ed è stato per un attimo come rivivere l’atmosfera della finale playoff persa contro il Como. E allora tutti in piazza Garibaldi, sotto un cielo che sa più d’autunno che d’estate, a raccontare un Bassano che ci riprova, che si rimette a correre immaginando nuovi approdi e nuovi obiettivi. Ci sono tutti i nuovi, compresi Davide Voltan e Gianvito Misuraca, tesserati dell’ultimo giorno (e anche oltre) in grado di far compiere un piccolo salto di qualità alla squadra, rimettendola al posto che le competeva lo scorso anno. «La nostra politica non cambia — spiega il dg Werner Seeber — continuiamo sulla nostra strada, cercando giocatori che credano nel nostro progetto. Siamo ancora qui, ben consapevoli delle difficoltà che ci aspettano dopo la stagione scorsa, che per certi versi rimane irripetibile». E così c’è pure Simone Iocolano, il capitano per tre mesi sulla bocca di tutti per un addio sempre annunciato e mai avvenuto, sempre dietro l’angolo e mai concretizzato, prima a Trapani, poi a Modena, poi a Lecce e poi ancora a Cremona. Mai, però, è arrivata quell’offerta in grado di cambiare il corso degli eventi, sia per il diretto interessato che per la società di Renzo Rosso, capace di tenere duro fino alla fine. Quella che forse si è avvicinata di più a Iocolano è la Cremonese, che sembra aver deciso di non affondare il colpo anche per Zecchin, dopo la firma annunciata più volte e mai resa effettiva dalle parti. Ed è curioso, in questo contesto, che ieri Iocolano sia sembrato comunque molto sereno e non toccato da quanto accaduto negli ultimi mesi. Se sia stato un sorriso di circostanza o un sentimento autentico, lo si scoprirà molto presto. Già da domenica (respinto il ricorso del Seregno al Coni, si giocherà regolarmente) al Mercante. Contro chi? Ma naturalmente contro la Cremonese, per non farsi mancare nulla.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ arrivato a Vicenza all’ultimo giorno di mercato, dopo la cessione di Andrea Cocco al Pescara. Nicola Pozzi era considerato un talento assoluto del calcio. Uno che, nella stagione 2002-2003, a 16 anni, debuttò in C1 con il Cesena; l’anno seguente disputò già mezzo campionato da titolare segnando quattro gol. Il Milan spedì i suoi osservatori a vedere quel ragazzo di Sant’Arcangelo di Romagna; attaccante moderno, dai movimenti rapidi e precisi, tutti orientati ad un unico scopo, quello di fare gol. Il Milan lo acquista per un milione e mezzo, una cifra record per l’età e la categoria in cui Pozzi militava. «È stato tutto così grande ed è capitato così in fretta – ricorda Pozzi – e non smetterò mai di ringraziare Beppe Iachini che quella stagione a Cesena mi fece fare un salto triplo; dagli Allievi regionali alla prima squadra… Poi Castori che mi schierò nella formazione che conquistò la serie B, anche se ormai la testa era al Milan». Alla corte di Ancelotti, Pozzi si allena e studia calcio con il monumentale Paolo Maldini e per balia due «palloni d’oro»: Shevchenko e Kakà. Esperienza che lo lancia dritto nell’Under 21 (otto presenze e un gol), ma per fargli fare le ossa il Milan lo manda in prestito al Napoli, al Pescara e all’Empoli. « In Toscana a 19 anni ho fatto l’esordio in serie A e nelle quattro stagioni in cui sono rimasto in maglia azzurra abbiamo conquistato lo storico piazzamento Uefa. Empoli è un’oasi per un giovane che vuole giocare e crescere senza pressioni ». Un po’ come Vicenza, una città tranquilla e una società gloriosa che Pozzi conosce molto bene. «Sono contentissimo di essere qui – sottolinea – prima della fine del mercato ho rifiutato alcune destinazioni perché sapevo che sarei potuto venire a Vicenza, era per me la prima scelta. L’anno scorso ho visto qualche partita e sono rimasto impressionato da come giocava la squadra, palla a terra, precisa e ordinata. A Bologna il Vicenza ha giocato una gara quasi perfetta». Pozzi è arrivato quando a Vicenza è esploso il caso Marino, con il mister che ha minacciato le dimissioni e l’accoglienza non è stato delle più calorose. «E’ stata una giornata particolare – spiega – non mi aspettavo di arrivare e di trovare una situazione di quel tipo, ma già il giorno dopo le cose si sono messe a posto, abbiamo lavorato bene al campo e adesso la concentrazione e l’attenzione è tutta rivolta alla gara di domenica a Modena». Una partita che difficilmente vedrà Pozzi in campo dall’inizio. «Non sono al massimo perché non ho svolto il ritiro estivo – spiega Pozzi – ma ho lavorato a Viareggio con il professor Gemignani sviluppando un programma specifico. Adesso ho bisogno di lavorare in gruppo, ho grande entusiasmo e questo mi aiuterà ad arrivare al top della forma velocemente. Sono venuto a Vicenza per fare bene, per tornare ai livelli di prima degli infortuni al legamento crociato». Vestirà la maglia numero 9, quella che ha vestito sempre da giocatore e che a Vicenza ha un valore particolare. «Ringrazio Pettinari che me l’ha lasciata – sottolinea Pozzi – ora tocca a me far vedere quello che valgo».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Maicol Murano, classe 1996, è il nuovo portiere della Luparense San Paolo. Arriva con la formula del prestito dal Carpi, dopo una breve parentesi al Fondi e l’ultima annata giocata con l’Abano (23 partite) in serie D, senza dimenticare che è cresciuto nel settore giovanile biancoscudato. Murano affiancherà i colleghi Marinca (ingaggiato pochi giorni fa) e Schievano nel formare il terzetto di portieri che sono a disposizione di Daniele Pasa. «Seguo Murano da almeno due anni – afferma il direttore sportivo Alberto Briaschi – Ha enormi margini di miglioramento e grandi prospettive, non per niente è stato preso da una squadra di serie A. Fa al caso nostro dato che ha un’esperienza alle spalle in serie D con l’Abano, dove ha fatto bene. È un ottimo ragazzo anche dal punto di vista scolastico e comportamentale. Sono contento di essere riuscito a portarlo alla Luparense San Paolo, anche grazie agli ottimi rapporti che intercorrono con Sogliano», ossia il diesse del Carpi. Adesso la parola passa al campo, con i rossoblù che debutteranno domenica in campionato sul campo della Sacilese.

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Alla Luparense per riconfermarsi. È durato poco più di due mesi il sogno di Maicol Murano, portiere di 19 anni, che ha avuto la possibilità di allenarsi con la prima squadra del Carpi, società che ne ha rilevato il cartellino dall’Abano dopo una stagione da protagonista in Serie D. Le esigenze di mercato degli emiliani e la possibilità di far crescere un giovane promettente in una realtà ambiziosa hanno avuto la meglio: l’accordo tra il direttore sportivo del Carpi Sean Sogliano e il collega della Luparense Alberto Briaschi ha riportato in Veneto il buon Murano, cresciuto nel settore giovanile del Padova e promosso titolare, nella passata stagione, dal tecnico aponense Massimiliano De Mozzi. Di Murano, tra l’altro, si parla gran bene sia dal punto di vista strettamente calcistico sia caratteriale: talentuoso, pacato, brillante e fresco di maturità scientifica al Fermi di Padova con il massimo dei voti. Tutto questo non è bastato a fargli ripercorrere le orme di Kevin Lasagna, attaccante prelevato dall’Este, esploso in B proprio con la maglia del Carpi e schierato titolare contro la Sampdoria alla prima in A. Il Carpi, comunque, crede ancora in Murano. Arriva alla Luparense in prestito e già da domenica sarà a disposizione del tecnico Daniele Pasa per la sfida con la Sacilese.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Matteo Vaccarecci, venticinquenne portiere del Cittadella, è arrivato nella società granata nello scorso mese di gennaio come «terzo portiere», dopo Andrea Pierobon e Alex Valentini. In questa stagione è partito per giocarsi il posto da titolare con il nuovo arrivato Enrico Alfonso, ma da ferragosto, a causa di un infortunio all’ex portiere del Piacenza, sta difendendo la porta granata concedendo soltanto qualche ritaglio al terzo portiere Nicola Mattiuzzi. «Ogni giocatore -sostiene Vaccarecci- cerca il massimo obiettivo giocando il più possibile. In questo periodo devo utilizzare al meglio le opportunità che mi vengono date per crescere e dimostrare le mie qualità. Tocca all’allenatore poi la scelta su chi mandare in campo durante il campionato». Domenica alle 17,30 il Cittadella inizierà la propria avventura nel campionato di Lega Pro affrontando il Cuneo. Vaccarecci è pronto e così inquadra la situazione: «Ritengo che la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta. Fin dal ritiro stiamo lavorando bene. Il gruppo si è integrato positivamente e le partite sia amichevoli che di Coppa Italia hanno dato verifiche apprezzabili. Anche contro l’Atalanta abbiamo retto per un’ora, poi la differenza di categoria si è fatta sentire. Ritengo che potremo giocarcela per puntare in alto nel campionato». Enrico Alfonso sta fremendo per poter scendere in campo. «Spero che slitti l’inizio del campionato -sbotta il ventisettenne portiere- per poterci essere. Contavo di essere pronto per domenica prossima, invece i tempi si stanno allungando. È dura per me stare distante dal campo e dai compagni. È la prima volta che ho problemi muscolari, in precedenza ho avuto delle fratture alla spalla o ai polsi». Spiega il medico sociale Ilario Candido: «Alfonso ha avuto una lesione di secondo grado al polpaccio della gamba destra. Si tratta di un infortunio che non bisogna sottovalutare, in genere ci vuole un mese per tornare a disposizione dell’allenatore. Al nostro portiere l’infortunio è capitato a Bergamo nella partita con l’Atalanta il 15 di agosto». Sul programma di recupero, conclude: «Ancora una settimana di palestra e piscina per la riabilitazione, poi potrà allenarsi con il pallone». A Davide Xamin, il giovane che si è infortunato a Lavarone nell’amichevole con i palestinesi del Al Alhi, oggi sarà tolto il gesso alla caviglia sinistra e dopo la visita di controllo inizierà la riabilitazione. Ieri sul campo di allenamento c’è stata l’ultima partita-test prima dell’inizio del campionato con la squadra Primavera di Giulio Giacomin. Il tecnico Roberto Venturato ha ruotato tutti i suoi giocatori tranne Iori e Coralli affaticati, nonchè gli infortunati Alfonso, Xamin e Sgrigna. 5-0 il risultato finale con doppiette di Bizzotto e Yallow e un gol di Minesso. È stato provato il modulo 4-4-2 e nel secondo tempo il 4-4-1-1 con Lora dietro a Bizzotto.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Un’ultima sgambata in famiglia prima di iniziare a fare sul serio. Ieri pomeriggio il Cittadella ha affrontato la sua formazione Berretti al “Tombolato” in due mini frazioni da mezzora ciascuna, terminate con un 5-0 finale. Difficile però parlare di una vera prova generale in vista dell’esordio di domenica contro il Cuneo, visto che Venturato ha utilizzato il test per dare spazio a tutti i suoi uomini, ricorrendo in entrambi i tempi a un 4-4-2 “sporco” che prevedeva Jallow accanto al nuovo arrivato Litteri (ancora alla ricerca della migliore condizione) nella prima parte, e Lora al fianco di Bizzotto nella seconda. Meglio, in ogni caso, il Citta della ripresa, a segno quattro volte (doppietta Bizzotto, Minesso e Jallow), dopo l’1-0 (sempre di Jallow) siglato al 10’. Nel primo tempo Venturato è partito con questa formazione: Vaccarecci; Cappelletti, De Leidi, Scaglia, Donazzan; Schenetti, Lora, Bobb, Benedetti; Jallow, Litteri. Nel secondo ha impiegato quest’undici: Mattiuzzi; Salvi, Cappelletti (15’ st Bobb), Pellizzer, Benedetti; Amato, Paolucci, Pascali, Minesso; Lora (15’ st Jallow); Bizzotto. ALFONSO, NO. Nessun allarme per Iori e Coralli, che ieri sono stati entrambi tenuti a riposo precauzionale per un “affaticamento muscolare” che non preoccupa per domenica. Pare invece sicuro il forfait del portiere Enrico Alfonso che, inizialmente, si sperava di recuperare per il debutto in campionato dopo l’infortunio di Bergamo, ma che sta continuando a lavorare a parte. Ovviamente non ci saranno Sgrigna, ancora alle prese con la riabilitazione, ma destinato a tornare a correre a breve, e il giovane Davide Xamin, che oggi finalmente toglierà il gesso, a 40 giorni dalla frattura del perone della gamba sinistra rimediata nell’amichevole con i palestinesi dell’Al Ahli. E NIENTE JUAN. Fra le ipotesi circolate nell’immediato ridosso della chiusura del mercato c’era quella che vedeva il Citta interessato all’argentino Juan Antonio, 28 anni, svincolato, un passato con Brescia, Parma e Feralpisalò, che però rientrerà in Argentina. Il dg Marchetti tiene però gli occhi aperti sugli svincolati alla ricerca di una punta, che potrebbe ancora arrivare. Resta aperta anche l’ipotesi Guazzo, dell’Entella. ARBITRA BERTANI. A dirigere Cittadella-Cuneo, alle ore 17.30 allo stadio Tombolato, è stato chiamato il signor Lorenzo Bertani della sezione di Pisa. 28 anni, laureato in medicina, ha esordito tra i professionisti nel 2013, collezionando 12 presenze in Lega Pro nella scorsa stagione. Non ha mai diretto prima i granata.

Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Nei giorni scorsi era emersa la notizia di una trattativa nata all’Ata Executive e in corso fra il Cittadella e un attaccante sudamericano con un passato in Italia. Si è scoperto che si trattava di Juan Antonio, 28 anni, ex Brescia, Parma e Feralpisalò. Ieri c’è stato un incontro fra Marchetti e l’agente italiano di Juan Antonio, che però non ha accettato la proposta del Cittadella e ha scelto di tornare in Argentina. La ricerca della seconda punta da inserire in organico, dunque, continua e rimane sempre in ballo Guazzo (Entella).

Ore 11.10 – (Gazzettino) Ai box è rimasto Ilari, che rischia di non essere a disposizione per la sfida in terra emiliana: a seguito della gara con il Pordenone, l’esterno è stato sottoposto ad accertamenti che hanno evidenziato il persistere di un ematoma intramuscolare alla coscia destra, che è stato aspirato ieri pomeriggio. In campo per uno spezzone di partitella in famiglia si è visto anche Altinier, che è però rientrato anzitempo negli spogliatoi.  Prima sgambata con i biancoscudati invece per l’attaccante classe 1995 Sergio Cucchiara, arrivato in prestito dal Trapani nell’ultimo giorno di mercato. «Avevo qualche altra opportunità, ma non mi aspettavo una piazza importante come Padova, mi fa piacere. La prima impressione? È un ambiente bellissimo, ho ricevuto un’accoglienza ottima dai compagni che mi hanno fatto sentire subito a casa, sono molto contento. Mi aspetto un’esperienza ricca di soddisfazioni, spero che vada tutto bene. Fermo restando che alla fine per un’attaccante quel che conta è fare gol».

Ore 11.00 – (Gazzettino) «Orgoglio, dignità e appartenenza sono i valori che porteremo in ogni campo. Ogni campo ci vedrà sostenitori appassionati e civili nel rispetto della nostra città e della nostra gente. Noi siamo la società, ma il Padova siamo tutti insieme. Siamo in tanti, dobbiamo essere in tantissimi a gridare Forza Padova. C’è ancora una settimana, ringraziamo chi ha fatto l’abbonamento e quanti lo faranno nei prossimi giorni. A tutti buon campionato». Proprio ieri sono state sottoscritte altre 65 tessere, e il dato complessivo ha raggiunto quota 2.465. Sempre in tema di tifosi, l’Aicb non ha trovato il pullman per la trasferta a Reggio Emilia e in sostituzione sarà effettuata una carovana d’auto con ritrovo domenica alle 14 al capolinea del tram alla Guizza. SQUADRA. Prove tecniche di 4-2-3-1 ieri nella partitella in famiglia in vista della trasferta con la Reggiana. Nel possibile undici di partenza sono stati schierati Petkovic tra i pali; Dionisi e Favalli terzini con coppia centrale formata da Diniz e Fabiano; davanti alla difesa Bucolo e Corti, e terzetto composto da Bearzotti, Cunico e Petrilli alle spalle di Neto Pereira.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Il campionato è ormai alle porte e il presidente Giuseppe Bergamin ha rivolto un appello ai tifosi a cinque giorni alla chiusura della campagna abbonamenti. «Stiamo finalmente per debuttare in questa Lega Pro che l’anno scorso abbiamo tutti insieme voluto e conquistato, con valore e con merito. Sarà una stagione dura e complicata, lo sappiamo e non ci spaventa. La passione e l’entusiasmo continueranno a farci vivere quelle emozioni alle quali nessuno di noi vuole rinunciare. Il nostro “campo di battaglia” sarà ancora quello dello scorso anno, ma noi sapremo far ribollire l’Euganeo con il nostro calore e lo ricopriremo con i nostri colori. Saremo capaci di sostenere ogni domenica i nostri ragazzi e ogni domenica i nostri ragazzi daranno l’anima per ripagare il nostro affetto. Saremo capaci di applaudire e acclamare la nostra squadra anche dopo una sconfitta, perché ogni giocatore butterà in campo anche la sofferenza per onorare fino in fondo la maglia che indossa».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Ricorso del Seregno respinto, domenica parte il campionato di Lega Pro. Sono circa le 20 di ieri quando viene resa nota la sentenza del Collegio di garanzia del Coni, presieduto dall’ex ministro Franco Frattini, che ha rigettato il ricorso della società lombarda contro la decisione della Figc in merito ai ripescaggi in Lega Pro, chiedendo il ripristino della Lega Pro a sessanta squadre, mentre attualmente il format è a cinquantaquattro squadre. E rimarrà appunto tale. Per sostenere la propria posizione il Seregno si è affidato all’avvocato Di Cintio che aveva già vinto lo stesso ricorso un anno fa con il Novara (fu poi ripescato in serie B il Vicenza), questa volta però l’esito non è stato lo stesso. È stata una giornata lunga, con il Collegio di garanzia che si è ritirato intorno alle 13.30 per deliberare al termine del dibattimento, emettendo il verdetto all’ora di cena. Insomma, è passata la linea del presidente federale Tavecchio, per il quale la Lega Pro deve essere a cinquantaquattro squadre. E adesso è sicuro che domenica si può giocare la prima giornata di campionato.

Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Una brutta grana per il tecnico biancoscudato, che negli ultimi due giorni ha provato sul campo con maggiore frequenza il modulo con due centrocampisti: Ilari sarebbe stato perfetto nella posizione di destra dei trequartisti, ma se non dovesse farcela è pronta l’alternativa, ovvero il giovane Enrico Bearzotti. Ieri, intanto, è sbarcato alla Guizza l’ultimo acquisto biancoscudato. Un palermitano a Padova, Sergio Cucchiara: le due tifoserie sono gemellate, e lui, palermitano di Bagheria ma di proprietà del Trapani, conosce già la piazza che l’aspetta: «Sono qui in prestito, ma spero proprio di non essere di passaggio», le prime parole dell’attaccante quasi ventenne, prelevato dai siciliani negli ultimissimi istanti di mercato, «Tutti mi hanno parlato benissimo della piazza di Padova. Sono una prima punta, non inganni però la mia stazza fisica: le mie caratteristiche principali sono la velocità e il dribbling». Infine, una nota regolamentare: il Consiglio federale ha deliberato che da questa stagione anche in Lega Pro l’allenatore potrà portare in panchina ben 12 giocatori. Parlato ringrazia.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Scampato un pericolo, ne nasce subito un altro. Se da un lato Rosario Bucolo e Cristian Altinier non dovrebbero essere a rischio di saltare la prima di campionato – l’attaccante arrivato dall’Ascoli ieri si è fermato prima della partitella finale, ma dovrebbe trattarsi di una semplice precauzione e per lui non dovrebbero comunque esserci problemi – una nuova tegola si abbatte sugli schemi di Carmine Parlato. Marco Ilari, infatti, rischia seriamente di dover alzare bandiera bianca per il match contro la Reggiana che aprirà il campionato di Lega Pro. L’attaccante romano, infatti, a seguito della gara con il Pordenone è stato sottoposto ad alcuni accertamenti che hanno evidenziato il persistere di un ematoma intramuscolare alla coscia destra: un guaio precedente alla gara con i friulani, Ilari domenica scorsa aveva stretto i denti ma evidentemente il problema non era affatto risolto. L’ematoma è stato quindi aspirato nel primo pomeriggio di ieri, ma il rischio che l’attaccante non possa essere del match è al momento elevato.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Difficile dirlo. Per alcuni il problema è lo “spezzatino” di orari cui la Lega Pro, e soprattutto le sue squadre e i suoi tifosi, devono necessariamente adeguarsi: dal venerdì al lunedì, in orari diversi e spesso differenti da settimana a settimana. Per altri, la consapevolezza che quella che va ad aprirsi non sarà una stagione esaltante come quella passata: è naturale, vincere un campionato con 15 punti di distacco sulla seconda in classifica è un evento quasi unico. Ma quello di oggi è professionismo, la Lega Pro è ben altra musica e la squadra di Parlato ha un enorme bisogno del suo pubblico. Le sottoscrizioni chiuderanno alle 19 di mercoledì prossimo, 9 settembre. Le modalità sono sempre le stesse: ci si può abbonare in sede allo stadio Euganeo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 15 alle 19, e il sabato dalle 10 alle 12.45. LA CERTEZZA. Tre giorni dopo la chiusura della campagna abbonamenti, il Padova esordirà all’Euganeo contro la Pro Piacenza. È questa l’unica certezza: ieri, infatti, il Collegio di Garanzia del Coni ha rigettato l’istanza del Seregno e degli altri club che, con la richiesta del ripristino della formula a 60 squadre, rischiava di paralizzare la Lega Pro e i tornei inferiori. Domenica, dunque, si parte: Reggiana-Padova si gioca.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Stiamo finalmente per debuttare in questa Lega Pro che l’anno scorso abbiamo tutti insieme voluto e conquistato, con valore e con merito. Sarà una stagione dura e complicata, lo sappiamo e non ci spaventa”, ha esordito il patron, che già qualche sera alla presentazione della squadra aveva accennato a questo problema. E che poi prosegue: «Il nostro “campo di battaglia” sarà ancora quello dello scorso anno, ma noi sapremo far ribollire l’Euganeo con il nostro calore e lo ricopriremo con i nostri colori. Saremo capaci di sostenere ogni domenica i nostri ragazzi e ogni domenica i nostri ragazzi daranno l’anima per ripagare il nostro affetto. Orgoglio, dignità e appartenenza sono i valori che porteremo in ogni campo». Un messaggio di cuore rivolto a chi a cuore ha questa squadra. Quindi, l’appello: «Noi siamo la società, ma il Padova siamo tutti insieme: siamo in tanti, dobbiamo essere in tantissimi. C’è ancora una settimana, ringraziamo chi ha fatto l’abbonamento e quanti lo faranno nei prossimi giorni». IL FUTURO. Il significato è chiaro: il Padova ha bisogno dei suoi tifosi. E non è una semplice questione di numeri sugli spalti: gli abbonamenti rappresentano, prima ancora che la garanzia di un pubblico che possa sostenere adeguatamente la squadra, le basi economiche sulle quali poggia un’intera stagione. Perché, dunque, l’anno scorso in Serie D furono oltre 3500 e quest’anno, dopo una grande promozione, i numeri stentano ancora solo ad avvicinarsi a simili cifre?

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Manca meno di una settimana alla chiusura della campagna abbonamenti. I numeri non sono proprio negativi, ma qualcosa in più, da più parti, sarebbe stato lecito aspettarselo. Alcuni tifosi, tra quelli già abbonati, sui social network stanno esprimendo un po’ di delusione già da qualche giorno: possibile che tutta la passione esplosiva della Serie D sia svanita nell’arco di una sola estate? Ieri pomeriggio la campagna abbonamenti ha visto un’accelerata, fermandosi a quota 2530 tessere. Ma Padova può fare meglio. LA LETTERA . Il presidente del Padova, Giuseppe Bergamin, ha voluto prendere di petto la situazione e diffondere un accorato appello alla tifoseria. E per questo, ieri, ha scritto di suo pugno una lettera indirizzata alla piazza biancoscudata.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il primo passo è stato compiuto, ma adesso l’obiettivo è quello di non fermarsi. Ha riscosso un buon successo l’iniziativa dell’associazione Azionariato Popolare Magico Padova, presente con un banchetto per tutta la settimana di “Appiani in Festa”. Apmp ha raccolto più di cinquecento firme come adesioni al proprio progetto che, nei prossimi mesi, presenterà alla società biancoscudata. Un progetto articolato e che conta su sei punti principali: la possibilità di acquisto da parte dell’associazione di tifosi di una quota societaria variabile dal 5 al 10 per cento;  la partecipazione attiva nelle attività di marketing; proposte per aumentare il numero di abbonamenti; agevolazione sull’acquisto dei biglietti; riqualificazione del Museo dedicato alla storia del Calcio Padova; costruzione di una baby area all’Euganeo. Le adesioni possono essere sottoscritte anche online tramite la pagina facebook dell’Azionariato Popolare Magico Padova. La prima iniziativa sarà un progetto scuola che vedrà coinvolti anche Aicb e Tribuna Fattori, oltre alla stessa società. I tifosi visiteranno gli istituti superiori della città per promuovere il tifo biancoscudato e attirare le nuove generazioni allo stadio Euganeo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «La passione e l’entusiasmo continueranno a farci vivere quelle emozioni alle quali nessuno di noi vuole rinunciare. Il nostro “campo di battaglia” sarà ancora quello dello scorso anno, ma noi sapremo far ribollire l’Euganeo con il nostro calore e lo ricopriremo con i nostri colori. Saremo capaci di sostenere ogni domenica i nostri ragazzi e ogni domenica i nostri ragazzi daranno l’anima per ripagare il nostro affetto. Saremo capaci di applaudire e acclamare la nostra squadra anche dopo una sconfitta, perché ogni giocatore butterà in campo anche la sofferenza per onorare fino in fondo la maglia. Orgoglio, dignità e appartenenza sono i valori che porteremo in ogni campo. Ogni campo ci vedrà sostenitori appassionati e civili nel rispetto della nostra città e della nostra gente. Noi siamo la Società ma il Padova siamo tutti insieme». Ieri, intanto, primo allenamento per Sergio Cucchiara, giovane attaccante proveniente dalla Primavera del Trapani: «Sono qui in prestito ma spero proprio di non essere di passaggio — spiega — è fantastico essere in questa piazza, me ne hanno parlato tutti benissimo e io ci arrivo con tanta umiltà».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Notizie di giornata. La presentazione di Sergio Cucchiara, jolly delle ultime ore di mercato arrivato ieri a Padova per rinforzare il reparto offensivo. La campagna abbonamenti che non decolla e l’appello del presidente Giuseppe Bergamin. Il recupero (probabile) di Altinier e quello (incerto) di Ilari, a cui è stato aspirato un ematoma dalla coscia destra. Infine le nuove voci su Stefano Botta, tesserabile a parametro zero, ma smentite dalla società. E poi il ricorso al Coni del Seregno respinto, con la Lega Pro che, quindi, prenderà il via domenica. Innanzitutto gli abbonamenti. Meno di quelli che si aspettasse la società (circa 2.500) e al di sotto della passata stagione, con un andamento al rilento che ha spinto il presidente Giuseppe Bergamin a rivolgere un appello a quanti non hanno ancora sottoscritto la propria tessera. «Stiamo finalmente per debuttare in questa Lega Pro che l’anno scorso abbiamo tutti insieme voluto e conquistato — scrive Bergamin — con valore e con merito. Sarà una stagione dura e complicata, lo sappiamo e non ci spaventa».

Ore 08.30 – Allenamento pomeridiano per i Biancoscudati presso gli impianti di via Gozzano alla Guizza.

Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 3 settembre: bocciato il ricorso del Seregno, la Lega Pro rimane a 54 squadre e parte domenica.




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