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Ore 21.40 – (Il Piccolo) Dopo ben sette amichevoli disputate (per la cronaca, 2 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta, com il Padova), ma adesso per l’Unione Triestina 2012 è il momento di cominciare a fare sul serio. Ma cosa ha detto questo precampionato? Innanzitutto che con una rosa interamente rinnovata e solo cinque elementi rimasti dallo scorso anno (Di Piero, Crosato, Piscopo, Spadari e Proia): serve quindi ancora pazienza e tanto lavoro per aumentare l’intesa e oliare i meccanismi. E questo è comprensibile. Lo stesso Masitto, alla fine del test con il Tamai, ha detto che bisogna lavorare tanto e cambiare qualcosa, visto che gli avversari arrivano ancora troppe volte al tiro. Non solo fase difensiva da registrare, dunque, ma soprattutto filtro a centrocampo da assestare, per non rivedere gli ampi spazi offerti sabato scorso sulle ripartenze avversarie. Masitto, ma questo l’aveva annunciato, ha provato finora molti moduli, su tutti il 4-3-3, il 4-2-3-1, ma sabato a tratti perfino il 3-4-1-2. Il tecnico ha anche detto che pretende elasticità dai giocatori e capacità di cambiare in corsa. Ma a parte il lavoro che l’attende sulla fase difensiva, c’è anche il fatto che il notevole possesso palla è ancora troppo sterile e poco concreto. C’è anche l’impressione che Zubin, con il tridente offensivo e due esterni larghi, sia lasciato troppo solo in mezzo e faccia fatica. Altro impatto quando l’ex attaccante di Pordenone e Padova ha potuto giostrare vicino a un’altra punta, prima a fianco di Solinas e poi nella ripresa con Kabine. Insomma, la sensazione è che forse un 4-3-1-2 (o lo stesso 3-4-1-2 visto a tratti sabato) con un trequartista dietro due punte potrebbe essere la soluzione, ma anche il 4-2-3-1 con un giocatore offensivo subito dietro a Zubin potrebbe essere un modulo efficace. Per fortuna, Masitto ha avuto tutto il tempo di fare esperimenti e verificare cosa ancora non funziona per porvi rimedio. E c’è già sicuramente da apprezzare una caratteristica della squadra, ovvero la volontà di giocare sempre palla a terra.
Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Giovanni Pescosta salterà l’inizio del campionato. Il terzino fuoriquota del Belluno è alle prese con un infortunio al metatarso ed è fermo ai box da giovedì scorso. Per ora è difficile pronosticare con buona approssimazione quali saranno i tempi di recupero; di certo è che ben difficilmente “Pesco” riuscirà per lo meno a tornare ad allenarsi prima di tre settimane. Il giocatore si è sottoposto a degli esami più approfonditi nel corso di queste ultime ore e nei prossimi giorni si saprà qualcosa in più. «Durante l’allenamento di giovedì avevo il piede rigido con la punta per terra e ho preso una bella pallonata», racconta lo stesso Pescosta, «e in questi giorni devo tenere il piede completamente fermo. Non è ingessato, per fortuna; ma uso una scarpa sanitaria, e per tornare ad allenarmi ci vorrà comunque del tempo». In questi giorni il ragazzo, classe 1996, sta studiando per prepararsi al test di ammissione all’università; un suo possibile accesso a Medicina potrebbe voler dire anche salutare i compagni e non continuare la propria avventura in gialloblù. Un’eventualità non del tutto da scartare. «Venerdì ho il test per l’accesso alla facoltà di Fisioterapia», spiega Giovanni Pescosta, «lunedì sarà poi la volta di quello di Biologia e martedì di quello di Medicina. Se entrassi a Medicina? Andrei all’università, se invece entrassi a Fisioterapia le cose potrebbero essere diverse perchè potrei anche trovare qualcosa vicino, per esempio Conegliano, oltre che Padova e Vicenza. Per ora è tutto un rebus». Pre campionato. Il Belluno in questo mese e mezzo di allenamenti ha collezionato vittorie importanti nelle amichevoli, perdendo solo contro il Padova di Lega Pro e pareggiando con l’Este di pari categoria. «Il precampionato è andato molto bene», continua Pescosta, «purtroppo non ho visto la partita di sabato contro il Levico Terme ma mi hanno detto che la squadra ha giocato molto bene e che il tecnico alla fine era soddisfatto. Anche le altre partite sono andate bene, abbiamo lavorato sodo in queste settimane e stiamo pian piano assimilando per bene le idee di gioco di Vecchiato. I nuovi arrivi di quest’estate sono degli ottimi innesti e mi hanno impressionato molto». Gironi in arrivo. Oggi pomeriggio dovrebbero finalmente essere comunicati i gironi di serie D, e successivamente arriveranno anche i calendari. Il Belluno è in attesa di scoprire se sarà inserito in un girone da diciotto o da venti squadre ma anche di sapere con chi giocherà la prima giornata di campionato che, a meno di ulteriori intoppi, dovrebbe cominciare domenica. Nel frattempo la squadra di Vecchiato questo pomeriggio ricomincia gli allenamenti settimanali, in attesa di avere novità sugli avversari di stagione.
Ore 20.40 – (Alto Adige) “Nove settimane per diventare una squadra”. La comunicazione dell’imperativo imposto da Stroppa, non avrà seguito la canalizzazione stile “Mago “ Herrera o quello di “Paron” Rocco, comunque è certo che il messaggio lanciato dal tecnico biancorosso ha permeato costantemente l’ambiente di Maso Ronco, dentro e fuori lo spogliatoio, dentro e fuori dal rettangolo di gioco. Stroppa ha chiesto ai suoi ragazzi, prima di tutto, di diventare un gruppo coeso e fortemente motivato. Un lavoro sviluppato a pieno ritmo, il cui materiale è stato forgiato dal caldo sole altoatesino e plasmato dalle esortazioni che mister Stroppa ha distribuito a piene mani in un Alto Adige pronto ad affrontare la sedicesima avventura tra i professionisti. “Siamo un bel gruppo – afferma Furlan – carico di motivazioni e di aspettative. Stiamo lavorando bene ed anche intensamente. Dal primo giorno di ritiro procediamo al ritmo di due sedute di allenamento, un carico di lavoro che non può farci che bene, tanto che adesso abbiamo una voglia matta di iniziare così da poter dar sfogo alla nostra carica emotiva”. Furlan è uno dei fari del nuovo Alto Adige. Sei anni di onorata militanza con la maglia biancorossa lo hanno investito di una responsabilità importante: diventare un punto di riferimento per tutti… “Cercherò di dare il mio contributo, conscio del fatto che, per quanto mi riguarda, quest’anno sarà la stagione della maturazione. Compito che sarà agevolato dal fatto che il gruppo di quest’anno è composto da ragazzi che vantano una buona esperienza in Legapro, mentre gli altri sono giovani che scalpitano per dimostrare il proprio valore. Penso che non ci poteva essere mix più ideale per affrontare un campionato ostico come quello che sta per partire”. A proposito, fatta eccezione per le favorite d’obbligo come Alessandria, Pavia e Reggiana, come giudica il resto della compagnia? “Adesso come adesso metterei tutte sullo steso livello – conferma Furlan – anche quelle che sulla carta sono state indicate come possibili protagoniste. Quest’anno sarà un campionato i cui valori emergeranno non immediatamente e, a parer mio, ci sarà molto equilibrio”. E l’Alto Adige in fatto di valori, che voto darebbe? “Tra il sette e l’otto! Votazione che deriva dall’ottimo precampionato disputato e che ha evidenziato ampi margini di miglioramento. Quindi un voto che è destinato a salire”. Con queste premesse, l’Alto Adige snocciola i giorni che la separano dal primo probante match. Domenica c’è la sfida in terra bergamasca con la ripescata Albinoleffe. Un’incognita sotto ogni punto di vista… “Sappiamo poco dei nostri avversari, a parte il fatto che quello bergamasco è un campo ostico. Francamente ritengo che questi siano aspetti marginali che poco ci devono coinvolgere, dobbiamo pensare ad andare a giocarcela con il coltello tra i denti puntando a conquistare il bottino pieno”.
Ore 20.10 – (La Provincia Pavese) Come previsto sarà la Pro Patria la diciottesima squadra del girone A di Lega Pro. La squadra di Busto Arsizio è stata ripescata ufficialmente ieri mattina nel corso del Consiglio Federale tenutosi all’Expo di Milano e che ha visto il completamento degli organici in serie B e Lega Pro dopo le ultime decisioni degli organi di giustizia sportiva. Per tutti i club ripescati è stato stabilito un termine di dieci giorni per gli adempimenti conseguenti (devono depositare una fidejussione da 400mila euro ciascuno) ed è stato concesso alle medesime società una finesta supplettiva di mercato fissata in venti giorni. La conseguenza immediata per il Pavia a cui era stata abbinata la formazione da ripescare nella prima giornata di campionato il rinvio dell’impegno previsto per domenica prossima. La nuova stagione degli azzurri inizierà, quindi, ufficialmente il 13 settembre subito con un banco di prova impegnativo con la trasferta di Cremona. Ieri il Consiglio Federale ha sancito che Virtus Entella e Ascoli prendono il posto rispettivamente di Catania e Teramo in serie B. I due club dopo le note vicende del calcioscommesse sono state punite con la retrocessione in Lega Pro. Nel corso degli stessi processi sportivi erano state decise le retrocessioni in D di Torres e Vigor Lamezia al cui posto entrano Pro Patria e Messina, mentre il Monopoli sostituisce il Castiglione non iscritto. Al termine del Consiglio il presidente della Figc Carlo Tavecchio è stato fiducioso sulla regolare ora possibilità di dare il via alla stagione di B e Lega Pro da domenica prossima. “Il consiglio federale di oggi è importante nella misura in cui ha assestato l’inizio del campionato. Siamo pronti per aprire la stagione – ha commentato Tavecchio -. Devo ringraziare gli organi federali e i giudici sportivi di primo e secondo grado che, in un momento così importante, sono stati in grado di assolvere i problemi in tempi record di 28 giorni. Questo consente dal punto di vista organizzativo che i campionati partano regolarmente. Per noi la Lega Pro sarà a 54 squadre, salvo decisioni extracalcistiche che però sarebbero contro il buon senso. Saremmo in difficoltà a recepire ulteriori integrazioni senza garanzie». Il riferimento è al ricorso del Seregno (e di altre società) per ripotare la Lega Pro a 60 squadre e che sarà esaminato nei prossimi giorni. Se accolto potrebbe rimescolare le carte e bloccare la partenza di domenica della nuova stagione di Lega Pro. Fantascienza? Non è detto.«E’ una mia sensazione personale – dice il direttore sportivo della Pro Patria Alessandro Merlin -, ma temo proprio che si vada verso i tre gironi da 20 squadre e, a quel punto, tutto salterebbe per aria. Altro che inizio dei campionati domenica». Insomma, un’ipotesi tutt’altro che incredibile, ma in grado di creare un sacco di problemi alle società. A proposito della Pro Patria, nei prossimi giorni dovrà mettere sotto contratto, come giocatori professionisti, alcuni dei calciatori che si stanno allenando da più di un mese. E altri giocatori potranno essere presi da società – e non sono poche – che ne hanno in soprannumero e temono di dover pagare stipendi – in alcuni casi anche elevati – per non far giocare i tesserati.
Ore 19.50 – (La Provincia Pavese) Soncin alla fine se ne va. Per un anno sarà un attaccante dell’Albinoleffe (avversaria del Pavia). Poi, a giugno 2016, si vedrà. La notizia arriva un’ora e mezza prima della chiusura del calcio mercato. Il bomber che un anno fa era arrivato al Pavia mettendo subito la fascia da capitano, ha scelto una squadra che gli garantisce di giocare. Al Fortunti non aveva più spazio. A Bergamo Soncin (che compie tra pochi giorni 37 anni) sarà una pedina fondamentale per la squadra allestita dal nuovo allenatore, David Sassarini che è infarcita di giovani e ha bisogno di esperienza e classe. Nei giorni scorsi il nome dell’ormai ex capitano del Pavia era stato affiancato a varie società: dal Parma, all’Akragas, fino al Renate. In realtà pare che l’unica offerta vera fosse quella del Renate, la società brianzola offriva un contratto da circa 40mila euro, il resto (altri 40mila euro, sempre netti) sarebbero toccati al Pavia. Renate, però, non sembrava al giocatore una piazza all’altezza della sua esperienza. E dopo il no, il direttore generale Nicola Bignotti si è impegnato a fondo, fino a offrire una nuova chance alla punta vigevanese. Lascia la maglia azzurra del Pavia, almeno per i prossimi 10 mesi Alessandro Corvesi (27 anni) che va al Prato. Il centrocampista giocherà in Toscana nel girone B di Lega Pro . La forma contrattuale sarebbe un prestito con diritto di riscatto per la stagione 2015/16. Per gli altri “esodati” del Pavia – Cardin, Angelotti, Bracchi Grbac – probabilmente si cercherà una risoluzione consensuale del contratto, svincolandoli.Qesti giocatori potrebbero così esaminare le offerte di lavoro da parte di società riammesse alla Lega Pro ieri, o dalle altre che hanno ancora posto nelle liste dei 24 ancora da trasmettere alla Federazione. La formula della rescissione è abbastanza in voga, ieri la Cremonese ha annunciato tale soluzione per la punta Riccardo Pasi, classe 1990, ora in cerca di un contratto in categoria. Capitolo portiere. Ci sono stati interessamenti per Facchin da parte della Salernitanta. Un’offerta – se tale è stata – fuori tempo massimo, perché il sostituto naturale del numero uno di San Donà di Piave è Antony Iannarilli, acquistato a luglio dal Gubbio, ma girato in prestito alla Pistoiese.
Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Ieri i biancorossi hanno ripreso gli allenamenti sul campo di Goito in vista dell’amichevole di giovedì (ore 19) con il Milan e soprattutto del debutto in campionato di domenica (ore 20.30) al Martelli con il Renate. Ancora a parte ha lavorato il difensore Gavazzi, alle prese con una distorsione alla caviglia. Raggio Garibaldi, che accusava noie all’adduttore, è stato sottoposto a esami che hanno escluso lesioni muscolari: già stamani dovrebbe riaggregarsi al gruppo. La squadra si allenerà sempre al mattino: oggi, domani, venerdì e sabato a Goito, giovedì e domenica al Martelli.
Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Nell’ultimo giorno del calciomercato il Mantova piazza il colpo Valerio Foglio. Il club di Viale Te ingaggia infatti l’esterno sinistro del Novara con un contratto fino al giugno del 2018. Per contro, arrivano due addii: il 21enne Allan Blaze rescinde infatti l’intesa che lo legava all’Acm fino al giugno prossimo (potrebbe approdare al Monopoli), mentre il 22enne attaccante Alessandro De Respinis viene ceduto – come la passata stagione – in prestito al Santarcangelo. Al ds Alfio Pelliccioni e al direttore operativo Matteo Togni, saliti a Milano per l’ultimo giorno di trattative, sono rimasti alcuni colpi in canna. Il piano del Mantova era infatti quello di cedere il centrocampista Francesco Uliano e di piazzare in prestito il giovane mediano Roberto Zammarini, per poi ingaggiare un difensore centrale. Uliano, saltata la trattativa con la Torres (retrocessa per il caso calcioscommesse) è stato per ore nel mirino dell’Ischia, ma alla fine l’affare non è andato in porto. Zammarini, invece, sembrava destinato al Pordenone, che voleva dal Mantova anche il 20enne portiere Marco Albertoni, ma anche in questo caso la trattativa non è andata a buon fine. Tutto chiuso, dunque? Neanche per idea. Il Mantova, infatti, nei prossimi giorni potrebbe ancora cedere Uliano e Zammarini alle squadre che sono state riammesse ieri in Lega Pro dal Consiglio federale (vedi altro articolo in pagina), liberando in tal modo il posto per poi procedere all’ingaggio di un difensore svincolato. E non è un mistero che nel mirino di Viale Te ci sia il 27enne Fabio Adobati, reduce da cinque stagione nel Renate e l’anno scorso protagonista di un buon campionato, con all’attivo 34 presenze e un gol. L’alternativa è rappresentata dal 28enne Fabio Lebran, nell’ultima annata al Como (23 partite). In attesa di capire se i prossimi giorni porteranno ulteriori novità, è il ds Alfio Pelliccioni a tirare le somme in casa Mantova: «Siamo soddisfatti perché siamo riusciti ad assicurare a Maspero un esterno sinistro di grande valore come Foglio (160 gare in B in carriera con Vicenza, Al binoleffe e Reggina, lo scorso anno invece 34 match e 4 gol in C con Monza e Novara, ndr) e abbiamo allestito nel complesso una buona squadra, anche se a parlare in tal senso dovrà essere il campo. Volevamo accontentare Maspero anche con un altro difensore – aggiunge il dirigente -, ma non è stato possibile. Restano comunque diverse possibilità, visto che Uliano interessa all’estero (una squadra rumena, ndr) e sia lui e sia Zammarini potrebbero far gola a qualche squadra appena riammessa in Lega Pro. Se si muoverà qualcosa ci faremo poi trovare pronti per prendere uno svincolato – conclude Pelliccioni -, altrimenti resteremo così e saremo comunque soddisfatti». Foglio dovrebbe aggregarsi già oggi alla squadra di mister Maspero e sempre in giornata è prevista la sua presentazione ufficiale alla stampa.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) E’ partita ieri pomeriggio la nuova settimana granata, quella che dovrebbe portare all’inizio del campionato: domenica ore 17 al Città del Tricolore contro la neo promossa Padova. L’organico a disposizione del tecnico Alberto Colombo è sempre più ridotto anche se si sono rivisti Luca Giannone e Francesco Rampi, fuori da tempo ma sulla via del recupero, lavorare in palestra. Ancora fermi Stefano Barilli, Max Pesenti, Christian Andreoni e Matteo Messetti si sono aggiunti a loro Andrea Parola, Nicolas Bovi e Antonio Vacca con permessi vari mentre Davide Sinigaglia ha seguito l’allenamento dei compagni in abiti civili in attesa della telefonata d’addio alla Reggiana. Sul campo si è rivisto Dario Maltese, solo differenziato per lui, al quale si è aggiunto Dejan Danza per una botta.
Ore 18.10 – (Gazzetta di Reggio) E’ strano il destino di Davide Sinigaglia, un giocatore amato dai tifosi e dai compagni di squadra ma che per un motivo o per un altro non è riuscito a imporsi in maglia granata. Chiuse la sua esperienza a Reggio con 21 presenze e 3 gol e approda alla Pistoiese a titolo definitivo. «E’ stata una scelta che ho dovuto compiere – rimarca – perché c’era il rischio di rimanere fuori lista (quest’anno i club di Lega Pro hanno l’obbligo di 24 giocatori di cui 8 giovani ndr) e di stare fermo sei mesi. Mi dispiace perché avrei voluto ritrovare Nolè e poi soprattutto per i tifosi reggiani con cui ho instaurato un grande feeling. Ogni giorno ho sentito l’affetto dei reggiani che mi hanno esortato a rimanere ma a volte certe scelte le devi subire. La Pistoiese mi ha dimostrato quella fiducia che altri non hanno ritenuto di concedermi ed è una credibilità che mi inorgoglisce. Vado alla Pistoiese a titolo definitivo, quindi non ci sarà un ritorno a Reggio come lo scorso anno ma rimarrà sempre un tifoso della Reggiana. A Reggio mi sono trovato benissimo ma ora inizio una nuova avventura alla Pistoiese. A 34 anni non posso nemmeno pretendere un contratto biennale, vorrà dire che mi conquisterò la conferma sul campo». Si conlude, così viene annunciato, anche il tormentone Pro Patria-Vavassori. All’indomani del ripescaggio dei bustocchi in Lega Pro, il patron Pietro Vavassori annuncia la sua resa: «Non iscriverò la squadra in Lega Pro, non ci sono le finanze per farlo. Sono stufo di pagare per farmi insultare». I tempi per presentare una fideiussione sono stretti, entro domenica la Pro Patria dovrà avere un altro padrone altrimenti dovrà ripartire dalla Terza categoria, sempre che Vavassori non ci ripensi. Chi non rientra nei programmi della Reggiana è Christian Conti. Il difensore centrale romano ha dimostrato personalità e capacità organizzative ma il suo recupero fisico pone qualche incertezza. Rimarrà nell’orbita granata in osservazione dato che essendo svincolato può essere tesserato in qualsiasi momento. Anche Cristian Andreoni, in attesa della squalifica, non rientrerà nella lista dei 24 granata. Lo stesso discorso vale per altri giocatori che la Reggiana voleva piazzare ma che non ha trovato una valida soluzione. Facile immaginare che nei prossimi giorni si cercherà di arrivare a una risoluzione del contratto con i vari Bovi, Panizzi e Possenti mentre i giovani Barilli, Silenzi, Ceccarelli e Meleleo saranno a metà strada tra la prima squadra e la formazione Beretti.
Ore 17.50 – (Gazzetta di Reggio) L’ultimo giorno di mercato non porta bene alla Reggiana. Lo scorso anno sfumò proprio all’ultimo istante l’arrivo dell’attaccante Luca Miracoli e al suo posto venne ingaggiato Luca Tremolada, una delle grandi delusioni della passata stagione. Quest’anno il digi Raffaele Ferrara ha dovuto fare i conti con Antonio Junior Vacca che ha chiesto e ottenuto di poter essere ceduto al Catania. Niente Lecce o Foggia ma è stata la società siciliana a corteggiare il regista napoletano. Vacca ha voluto fortemente questo cambio di casacca anche perché il feeling con la proprietà e soprattutto con lo staff tecnico non era più così robusto come in passato, anzi si può dire che si era incrinato. L’arrivo in ritardo il giorno del raduno era stato un segnale di rapporto logoro e così, com’è successo a Benevento, il centrocampista ha preferito cambiare aria allettato anche dalle proposte economiche dei siciliani e dalla possibilità di lottare per la serie B. La Reggiana ha potuto fare questa operazione, che farà storcere il naso a qualche tifoso, forte del ritorno di Dario Maltese, di un nuovo modulo con due centrocampisti centrali e soprattutto dell’esplosione del giovane Dejan Danza. Del resto non c’è stata altra possibilità vista la decisa e netta volontà del giocatore. Per certi aspetti è ciò che è successo al Bassano con Nolè che ha fortemente voluto vestire la maglia granata. La Reggiana, nel frattempo, ha tesserato il terzino destro Mogos Vasile, 23 anni, prelevato dal Teramo anche se lo scorso anno ha giocato nel Lumezzane (29 partite e 4 gol). E’ un esterno destro che può giocare nella linea difensiva e anche a centrocampo. E’ un atleta rumeno che ha iniziato la carriera nell’Asti (serie D) prima di passare al Real Vicenza e Porto Tolle, sempre in serie D. Un elemento chiamato quest’anno alla sua consacrazione in maglia granata. Nello scacchiere di Colombo potrà essere l’alternativa a Castellana e Rampi ma anche giocare come esterno destro nel centrocampo a quattro. La Reggiana non è riuscita a piazzare alcuni giocatori che non rientrano nella lista dei ventiquattro atleti, così come punterà molto sui giovani (Silenzi, Meleleo, Loi) che ha inserito in organico. Il mercato si è chiuso ieri sera alle 23 ma sono tanti anche gli atleti svincolati.
Ore 17.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 17.15 – Qui Guizza: rientra negli spogliatoi anche “Saro” Bucolo, probabile distorsione alla caviglia destra per lui.
Ore 17.00 – Qui Guizza: rientra negli spogliatoi Altinier, leggero affaticamento per lui ma nulla di grave.
Ore 16.50 – Qui Guizza: continua il lavoro col pallone.
Ore 16.30 – Qui Guizza: continue esercitazioni col pallone.
Ore 16.10 – Qui Guizza: lavoro atletico per i Biancoscudati.
Ore 15.50 – Qui Guizza: assente Cucchiara, arriverà domani.
Ore 15.30 – Qui Guizza: Biancoscudati già in campo per l’allenamento odierno.
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Monopoli in Lega Pro al posto della rinunciataria Castiglione. Lasciano la terza serie Virtus Entella e Ascoli che sostituiranno in B Catania e Teramo. Al posto di Vigor Lamezia e Torres, declassate in serie D, saranno ripescate in Lega Pro Messina e Pro Patria. Queste le decisioni del consiglio federale (riunitosi ieri a Roma) in seguito alle sentenze degli organi di giustizia sportiva. ALGEBRA FEDERALE – Risolte le incognite (x, y, z, o) e sostituite le stesse nei calendari con nomi di squadre vere si potrà cominciare a giocare? In teoria sì. In pratica bisogna attendere bisogna attendere il verdetto del consiglio di garanzia del Coni sul ricorso presentato dal Seregno, che ha chiesto il ripristino dell’organico di Lega Pro a 60 squadre (ora sono 54). Se il Coni dovesse dare ragione al Seregno (verdetto atteso nelle prossime ore) dovrebbero essere ripescate altre 6 formazioni, rendendo impossibile l’inizio del campionato per il prossimo fine settimana. DISTACCO NEROVERDE – Il Pordenone cerca di guardare con un certo distacco quanto sta succedendo. La Lega Pro per i ramarri è garantita. È costata mezzo milione per spazzare via ansie d’attesa. Il successo di domenica a Padova (1-0), in casa di Parlato, Niccolini e Dionisi, ha già parzialmente ripagato Lovisa e soci. Ieri giornata libera per i reduci dell’Euganeo. Al De Marchi c’erano solo Tedino, il preparatore atletico e Paolo “the wall” Marchi. Oggi rientreranno nel gruppo Strizzolo e Ingegneri. Ancora fermi invece De Agostini, Gulin e Filippini. RAMARRO VELENOSO – Festeggiatissimo al rientro domenica dall’Euganeo Luca Cattaneo, detto «Veleno», soprannome affibiatogli quando militava nelle giovanili del Como da Giovanni Cusatis, assistant coach di Giacomo Gattuso. Già allora era uno che non mollava mai. Erano gli albori del millennio e Cattaneo fu accettato dopo un provino al quale lo accompagnò il padre. Nello stesso provino – Veleno lo ricorda sempre con un sorriso – fu scartato (da Antonino Imborgia, ds del Como di Preziosi) nientemeno che Leo Messi. «Almeno allora – scherza sempre Cattaneo – ero più forte di lui!».
Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Era una partita che non contava, ai fini della qualificazione: la squadra era già eliminata. Il calcio “vero” comincia domenica, ma intanto il Pordenone riprende oggi ad allenarsi con in testa le tante note positive viste a Padova. Oltre a Pederzoli, nell’ultima gara di coppa Italia di Lega Pro, si sono visti giocatori-certezze, che stanno crescendo di condizione e possono condurre il team a un campionato tranquillo: parliamo di Tomei, Cattaneo, Mandorlini, ma anche dei giovani Pasa, Baruzzini e Boniotti. La squadra progredisce, a Piacenza può fare bene. Segnali. L’anno scorso si era vinta la prima gara a ottobre con la Cremonese. Quella era un’anomalia, è vero, ma già da questo si capisce come soffi un vento diverso. Ci voleva, anche perché il Padova non è assolutamente una squadra più debole. Anzi: è forse più forte, tanto che, a fine gara, l’ex tecnico Parlato è stato “massacrato” dalla stampa locale. Tedino invece gongolava. Tomei è stato determinante, dopo una gara col Mantova non da ricordare. Due-tre interventi di spessore: Careri possa guarire tranquillo. Mandorlini in mezzo si è fatto sentire, ancor più di domenica scorsa: segno che la condizione cresce. Idem Cattaneo che, al gol, ha coniugato lavoro sporco sulla mediana e tanta corsa. Giovani. In un contesto così competitivo e di qualità, ben condotto dal regista Pederzoli, anche i giovani possono disputare delle buone gare. Ciò che non potevano fare la scorsa stagione, quando per esempio da Buratto, Pramparo, Possenti qualcuno si aspettava prestazioni da urlo. Non è così, soprattutto in una situazione del genere danno il loro contribuito: così spiegate le prove di Baruzzini in mezzo, ma anche di Pasa e Boniotti dietro. Tutti e tre erano al debutto dal 1’. Sono segnali, indicazioni che c’è materiale su cui lavorare, conferme sul fatto che Tedino, con i giovani, si dimostra un maestro. Col Mantova aveva lanciato Savio, ora questi tre. Programma. Oggi al De Marchi (alle 15) si riprende. Domani doppia seduta (10-15), giovedì amichevole ad Arzene con il Valvasone (alle 18). Quindi venerdì allenamento pomeridiano (15) e sabato rifinitura (10). Tedino dovrà valutare gli infortunati (Ingegneri, De Agostini, Gulin e Filippini) e chi è indietro di condizione (Strizzolo, Marchi), anche perché dal mercato, per ora, non arriva nulla: la finestra estiva si è chiusa ieri, adesso si valuterà più avanti per vedere se c’è qualche svincolato di lusso libero. Servirebbe un esterno in più, visti i problemi degli indisponibili e per continuare col 4-2-3-1. Però col 4-3-3 visto a Padova si può stare tranquilli.
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sognando Barreto e aspettando i calendari (assieme a Calvi Noale, Clodiense e Mestre) il Venezia puntella la difesa con il giovane Di Maio. L’ultimo giorno del calciomercato ha registrato un altro ritocco alla rosa arancioneroverde, con l’arrivo in prestito dal Chievo del classe ’97 Filippo Di Maio, centrale vicentino utilizzabile anche a sinistra, lo scorso anno 16 presenze con la Primavera del Catania dove si era accasato in seguito al fallimento del Padova nel cui vivaio è cresciuto. «Modolo ha qualche problemino, Cantini ci metterà un po’ a recuperare, quindi con Di Maio – ha spiegato il ds Giorgio Perinetti – siamo più tranquilli nel parco-under che come sappiamo è fondamentale in serie D. Un bilancio del mercato? Sono convinto che questo Venezia sia una buona squadra». Domenica pomeriggio, terminata l’amichevole vinta 1-0 in casa dei pari categoria della Clodiense (rete di Fabiano), Perinetti si era trasferito a Milano sede del calciomercato. Tra un’intervista e l’altra con le emittenti nazionali, che gli hanno chiesto del Venezia oltre a pareri sugli ultimi colpi della serie A, Perinetti ha continuato a lavorare per provare a trasformare in realtà il sogno di portare in arancioneroverde il 30enne attaccante Paulo Vitor Barreto. Un argomento che il ds romano ha preferito non affrontare, ben sapendo che anche per lui non sarà facile convincere lo svincolato brasiliano – suo pupillo dai tempi di Bari (41 gol in 76 presenze) – a ripartire dalla serie D (rifiutando il pressing del Crotone e Bari di serie B) per dimenticare gli infortuni e il periodo nero di Torino. In granata l’ex udinese e trevigiano ha collezionato appena 12 presenze in due stagioni, una sola per 9′ in campo lo scorso anno contro la Lazio: superfluo rilevare che, in buone condizioni, Barreto per la D sarebbe un autentico lusso. Questo pomeriggio al Taliercio il Venezia riprenderà la preparazione agli ordini del tecnico Paolo Favaretto, con amichevole fissata per dopodomani a Padova (ore 15.30, campo via dei Salici) contro la Berretti biancoscudata. Salvo ripensamenti oggi la Lega Nazionale Dilettanti ufficializzerà gironi e calendari del campionato al via – a meno di dubbi dell’ultima ora – domenica prossima 6 settembre, col Venezia impegnato in trasferta per la concomitanza con la Regata Storica.
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia irrobustisce il reparto degli Under con l’ingaggio del difensore Filippo Di Maio, arrivato in prestito annuale dal Chievo Verona. Difensore centrale, nato il 16 maggio 1997, Di Maio si è svincolato un anno fa dal Padova quando il club biancoscudato non si è iscritto alla Lega Pro, è passato poi al Catania, ottenendo qualche convocazione con la prima squadra in serie B, da dove si è liberato a luglio per passare al Chievo Verona. Intanto ancora nessun segnale per la campagna abbonamenti o la presentazione della nuova dirigenza. Giovedì alle 15.30 il Venezia giocherà in trasferta una amichevole contro la Berretti del Padova.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Eduard Bogdan Marinca è il nuovo portiere della Luparense San Paolo. Rumeno, classe 1997, nella passata stagione era in forza alla squadra Primavera del Lanciano (quattro partite) e ora ha firmato con il club rossoblù, al quale si è aggregato già venerdì. «È un giovane con alle spalle un anno di esperienza – spiega il direttore sportivo Alberto Briaschi – e siamo riusciti a prenderlo. Un ragazzo interessante, alto 188 centimetri, abile nelle uscite e abbastanza rapido anche nei movimenti bassi, darà una mano alla squadra». Oltre a Marinca arriverà anche un altro portiere dato che Savi e Zanin, i due portieri inizialmente in organico, non hanno convinto. «Hanno fatto fatica a livello fisico, sono un pò in ritardo e abbiamo fatto la scelta di non aspettarli, prendendo appunto un portiere più pronto. Ho parlato con i due ragazzi, anche per loro è giusto trovare una nuova soluzione». Il mercato della Luparense San Paolo non finisce qui, e già questa sera potrebbe esserci novità con riguardo all’ingaggio di un’attaccante. «Stiamo valutando due-tre giocatori, entro domani sera (oggi, ndr) dovremo ufficializzare il nome».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Fumata bianca per Alberto Creati. Il centrocampista pescarese, classe 1988, ha firmato ieri il contratto che lo legherà per questa stagione all’Abano. «La prima impressione è molto positiva – afferma Creati – e sono molto contento di fare parte di questa squadra, con la quale mi sto allenando già da una ventina di giorni. Ho avuto modo di conoscere il presidente Gildo Rizzato, che è una persona seria come ce ne sono poche nel calcio, e tutto l’ambiente è propositivo. La società ha allestito una buonissima squadra, io sono pronto a mettermi in gioco e a disposizione dell’allenatore e dei compagni». Nelle ultime due stagioni Creati ha militato con il Mantova in Lega Pro, adesso torna nel campionato nazionale dilettanti che ha già affrontato in passato con la Sambonifacese (stagione 2012-2013) e a inizio carriera con l’Angolana. «È un campionato che conosco, è molto tosto e competitivo dato che si trovano squadre organizzate, e non c’è una grande differenza con la Lega Pro».
Ore 12.30 – (Gazzettino) Nessun operazione dell’ultima ora per il Cittadella, né in entrata né in uscita. Stefano Marchetti se ne torna da Milano senza novità, anche se per tutta la giornata è stato molto attivo, incontrando diversi operatori. Pellizzer resta quindi in rosa, l’eventuale “aggiustatina” all’organico – se davvero se ne ravvisasse la necessità – si farà più avanti, attingendo al mercato degli svincolati. Questa volta il direttore generale si è preso tutto il tempo possibile, rimanendo a disposizione fin quasi a ridosso del “gong” che ieri sera alle 23 ha messo la parola fine sulla sessione estiva del mercato. Stefano Marchetti è arrivato a Milano, sede delle contrattazioni, nelle primissime ore di ieri, esentato però dall’obbligo di dover fare qualcosa a tutti i costi e soprattutto contento di aver concluso l’uscita di Gerardi e l’entrata di Litteri senza dover attendere l’ultimo giorno utile. Il dirigente granata era concentrato solo sull’unica operazione possibile, in uscita, quella relativa a Michele Pellizzer. Un pezzo pregiato della rosa granata, della difesa di Roberto Venturato, un sacrificio che si poteva fare senza lasciare un “buco” in un reparto che può contare su alternative importanti come Scaglia, Cappelletti, De Leidi e Pascali che – lo ricordiamo – è stato preso per giocare da centrale difensivo, ruolo interpretato nelle ultime stagioni in Scozia. C’è stato un timido interesse – o sarebbe meglio definire sondaggio – della Ternana (che aveva preso Busellato, altro giocatore del Cittadella), ma alla fine non si è intavolato niente. Così come per il Pescara, altra società interessata a Pellizzer, che si era fatta sentire negli ultimi giorni di contrattazione. Il centrale granata sembrava potesse essere un rinforzo valido per la difesa della squadra abruzzese, alternativa al difensore rossonero Zaccardo, poi finito al Carpi. Il Pescara invece ieri sera ha raggiunto l’accordo per lo svincolato Hugo Campagnaro, abbandonando la pista-Pellizzer, prima ancora, forse, di imbastire qualcosa di veramente concreto con il Cittadella. Si era parlato di un disaccordo sulla formula del prestito – il Pescara voleva il diritto di riscatto, Marchetti l’obbligo – ma la verità l’ha raccontata lo stesso dirigente tornando da Milano: «Semplicemente non si è fatto vivo nessuno per Pellizzer». Per la verità in entrata poteva anche nascere qualcosa, con il nome dell’attaccante Filip Raicevic del Vicenza accostato nelle ultime ore al Cittadella. «Mi piace, non lo nascondo, ma il Vicenza non ha voluto privarsene», confida il diggì granata che ha smentito invece l’interesse per Matteo Guazzo, punta di 33 anni dell’Entella, società che ha avuto un supplemento di mercato di 20 giorni. «No, abbiamo preso Litteri, come prima punta siamo a posto». L’attenzione adesso si sposta sugli svincolati. «Ci sono diversi giocatori, starò attento valutando qualche profilo», conclude Stefano Marchetti. Intanto oggi è il giorno di Litteri: l’attaccante ex Latina, sarà presentato ufficialmente alle 16, prima dell’allenamento.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Molto rumore per nulla, verrebbe da dire citando il Grande Bardo. Perché la giornata consacrata alla chiusura del calciomercato è terminata all’Ata Hotel di Milano senza l’atteso “botto”, né in entrata né in uscita, per il Cittadella, presente all’appuntamento con il direttore generale Stefano Marchetti e con il segretario Claudio Cappelletti. Al centro delle trattative la possibile cessione di Michele Pellizzer, ambito da Ternana e, soprattutto, Pescara. Il Citta, che ha sotto contratto il giocatore ancora per tre stagioni, chiedeva la cessione definitiva per una cifra attorno al mezzo milione di euro. Gli abruzzesi puntavano, invece, alla formula per loro più vantaggiosa del prestito con diritto di riscatto. Il tira-e-molla con il club del patron Sebastiani si è protratto per alcune ore, poi il Pescara ha preferito gettarsi su altre piste, accaparrandosi alla fine il difensore argentino Hugo Campagnaro, svincolato dopo essere stato all’Inter. Il tutto dopo essersi accordato in precedenza con il vicentino Cocco, valutato 780 mila euro, per l’attacco. A quel punto, per Pellizzer è rimasta in corsa solo la Ternana, altra società alla ricerca di un difensore centrale, ma più defilata sino a quel momento. Anche in questo caso, tuttavia, nulla di fatto. Resta da dire che in casa granata nel reparto c’è abbondanza, tra Pellizzer, Pascali, Scaglia, Cappelletti e De Leidi: facile che nella finestra di mercato di gennaio qualche movimento in uscita ci sarà. Per quanto riguarda la ricerca di una punta, già in mattinata è arrivata una notizia che ha modificato parzialmente i piani di Marchetti, ovvero la concessione di una finestra suppletiva di 20 giorni di mercato alla Virtus Entella, riammessa ufficialmente in serie B assieme all’Ascoli. Un lasso di tempo che concede ulteriori possibilità per trattare Matteo Guazzo. Lo stesso d.g. padovano già nel primo pomeriggio aveva commentato la notizia spiegando che «stando così le cose, non c’è più la fretta che c’era prima per chiudere», parole che lasciano presupporre la possibilità di una trattativa ad oltranza. «L’Entella vuole cedere il giocatore, avendo già in organico Caputo, e io in ogni caso dovrò valutare il da farsi. Anche Sgrigna rientrerà in organico, per cui in attacco potremmo essere a posto come siamo». Dall’Ata Hotel è filtrata anche la “voce” di un interessamento granata a Filip Raicevic, 22enne attaccante, ex Partizan Belgrado, in uscita dal Vicenza e inseguito da almeno sei società, una pista poi abbandonata dalla dirigenza granata. «La rosa magari non è abbondante», il pensiero di Marchetti, «ma non dimenticate che in Lega Pro si possono tesserare in prima squadra fino a 24 elementi e noi, comunque, siamo coperti con un paio di giocatori per ruolo e a costruire organici troppo affollati si corre il rischio di aumentare il numero degli scontenti». Intanto, c’è stato un cambio di programma nei piani di Venturato, che ieri ha regalato un giorno di riposo ulteriore ai suoi uomini dopo l’amichevole vinta per 3-0 sabato scorso sull’Este, rinviando la ripresa della preparazione – e dunque anche la presentazione del nuovo arrivato Gianluca Litteri – a questo pomeriggio. In vista dell’esordio in campionato con il Cuneo di domenica, l’allenatore ha inserito anche un nuovo test amichevole, giovedì alle 16 al Tombolato, contro la formazione Berretti allenata da Giacomin.
Ore 11.40 – (Gazzettino) SQUADRA. Poco più di dieci minuti è durato il faccia a faccia tra Carmine Parlato e i giocatori prima dell’allenamento, al quale ha assistito anche De Poli. «Il confronto aiuta a correggere gli errori, sarebbe masochistico ripeterli – sottolinea Parlato – Come ho detto ai ragazzi, non è successo niente, guardiamo avanti, bisogna essere fiduciosi. Non c’è l’entusiasmo che dà una vittoria, ma alziamo subito la testa e accantoniamo questa sconfitta. Ci sono molti ragazzi nuovi, stiamo cercando di amalgamarci quanto prima, anche se si evidenziano alcuni difetti che la squadra aveva e ha ancora. Rispetto a Mantova abbiamo fatto un passo indietro, bisogna lavorare di più». Immaginiamo che domenica nell’esordio in campionato in trasferta con la Reggiana si attenda un Padova diverso. «Lavoriamo per trovare il nostro equilibrio e la nostra forza, dobbiamo accelerare nella testa e nelle gambe». Sulla sconfitta dell’altro ieri, così invece si è espresso De Poli: «Non me ne voglia il Pordenone, ma abbiamo fatto diventare eccellente una squadra che non è di prima fascia ed è abbastanza abbordabile per noi».
Ore 11.30 – (Gazzettino) Con l’ingaggio di Cucchiara e il tesseramento di Gorzelewski sale a dieci il numero degli under (tetto massimo previsto in ottica della ripartizione dei contributi) che include anche Petkovic, Favaro, Dell’Andrea, Anastasio, Ramadani, Mazzocco, Bearzotti e Turea, mentre sono quindici gli over (Diniz, Fabiano, Niccolini, Dionisi, Favalli, Corti, Giandonato, Bucolo, Ilari, Petrilli, Aperi, Cunico, Neto Pereira, Altinier e Amirante). Ma la rosa deve essere formata da 24 elementi, e ciò significa che non sarà inserito in lista un under oppure un over. «Domani (oggi, ndr) vogliamo chiudere la lista, decideremo chi mettere dentro», spiega De Poli. Negli ultimi giorni sembrava essere tornato d’attualità per il centrocampo il nome del padovano Schiavon, con l’Avellino disposto al prestito. «Ho fatto solo una telefonata per curiosità, ossia per capire come era la sua situazione, ma è stata una cosa fine a se stessa. Abbiamo già cinque giocatori in quel ruolo e non vogliamo fare il centrocampo con i letti a castello».
Ore 11.20 – (Gazzettino) Sono circa le 21.40 quando il Padova comunica l’ingaggio del giovane attaccante Sergio Cucchiara, in prestito dal Trapani. È l’acquisto “last minute” del diesse De Poli, che ha anche ha perfezionato il tesseramento del difensore argentino Gorzelewski in prestito dall’Huracan, mentre con la stessa formula è stato ceduto il portiere Pardo al Taranto. Intanto, la squadra è tornata subito in campo alla Guizza per metabolizzare la sconfitta con il Pordenone in Coppa Italia. MERCATO. Nato il 10 aprile 1995 a Bagheria (Palermo), alto 187 centimetri, Cucchiara è reduce dall’esperienza con la squadra Primavera del Trapani, mentre due stagioni fa ha giocato con la Primavera del Palermo segnando tre sigilli al torneo di Viareggio. Ecco in serata un flash di Fabrizio De Poli: «C’era stato sempre un contatto per Cucchiara con il Trapani, è un ragazzo che può darci una mano». L’arrivo del ventenne siciliano dalla stazza imponente va a colmare in attacco il vuoto lasciato temporaneamente da Amirante, che è stato operato al ginocchio e ne avrà per almeno due mesi
Ore 11.10 – (Gazzettino) «Siamo pronti ad aprire la stagione – ha affermato il presidente Tavecchio – Devo ringraziare gli organi federali e i giudici sportivi di primo e secondo grado. In un momento così importante assolvere questi problemi nell’arco di 28 giorni è stato un record. Dal punto di vista organizzativo i campionati partiranno regolarmente. Per noi la Lega Pro sarà a 54 squadre, salvo decisioni extracalcistiche che però sarebbero contro il buon senso. Saremmo in difficoltà a recepire ulteriori integrazioni senza garanzie». La Figc attende i ricorsi pendenti davanti al Collegio di garanzia dello sport del Coni, e Tavecchio ha precisato che «chi vuole giocare in Lega Pro deve pagare 500 mila euro per il ripescaggio».
Ore 11.00 – (Gazzettino) La Lega Pro sarà a 54 squadre. A comunicarlo è stato il presidente Carlo Tavecchio della Federcalcio in occasione del consiglio federale andato in scena ieri all’Expo di Milano. In base alle decisioni della giustizia sportiva sul calcioscommesse, è stato deliberato che in Lega Pro al posto di Torres e Vigor Lamezia entrano Pro Patria e Messina, mentre il Monopoli sostituisce il Castiglione che non si era iscritto. La Pro Patria andrà quindi a occupare la “X” inserita nel girone A, quello appunto al quale partecipa il Padova. Per le tre squadre ammesse ieri alla Lega Pro, oltre alle due compagini ripescate in serie B (Virtus Entella e Ascoli al posto di Catania e Teramo) il mercato sarà prorogato di venti giorni.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Un nuovo club biancoscudato per i supporter di Albignasego e dintorni? È questo il sogno di Francesco Capuzzo, storico tifoso del Padova, già presidente del Cavalieri, negli anni passati uno dei sodalizi più attivi nel territorio provinciale. «Partiamo da zero – spiega – e vogliamo fare un passo alla volta perché so, per esperienza personale, che ci vuole un po’ di tempo per fare queste cose». Per chi è interessato all’iniziativa o vuole saperne di più, appuntamento domani sera alle 20.45 al Bar Centrale di Albignasego in via Roma 153. «Faccio un appello a tutti i tifosi e simpatizzanti – chiude Capuzzo – di partecipare comunque a questo incontro». Intanto l’Aicb, in collaborazione con i club associati, organizza la trasferta emiliana di domenica in pullman. Partenza alle 13.45 dal capolinea del tram alla Guizza, con tappa all’Euganeo lato ovest alle 14. Il costo (solo viaggio) è di 10 euro. Informazioni e prenotazioni ai numeri 338-4578666 e 329-4246440. Ci saranno anche gli ultras che nei giorni scorsi hanno già raccolto le prime adesioni ad “Appiani in Festa”.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Adesso occorre una scelta precisa sul modulo”) Ma è la coppia dei costruttori di gioco che deve avere caratteristiche precise: piedi buoni e tanta corsa. Se Corti, ex regista del Varese, sembra sicuro di una maglia, chi mettere vicino a lui con il 4-2-3-1? Un altro tuttofare, come Bucolo ad esempio, che sin qui ha convinto di più. E Mazzocco? Potrà essere spesso titolare in Lega Pro? Sono domande a cui solo l’allenatore può dare risposte concrete. Ricorrendo all’altro sistema, con il centrocampo a tre, non si può prescindere da un regista e due cursori. Se ci basiamo sul terzetto impiegato nei primi 45’ contro il Pordenone, non ci siamo: il regista può essere Corti o Giandonato, ma vicino ci vogliono due compagni in grado di fare legna e contrastare con efficacia. Bucolo fa al caso, mentre a destra l’esperimento di Ilari interno non ci ha convinto. Il romano è un esterno a tutto tondo. Servirebbe, allora, un incontrista con due polmoni così, ma non lo vediamo nell’organico attuale, a meno che non si punti con decisione su Mazzocco, fiduciosi che… esploda. Ultime due annotazioni: il Padova va poco sugli esterni, dalla metà campo in su, nonostante tra Ilari, Petrilli e Bearzotti il materiale non manchi per provare a sfondare sulle fasce. E davanti, fermo restando Altinier punta centrale (non lo toglieremmo mai…), il ballottaggio fra Cunico e Neto Pereira, sulla linea dei trequartisti, è inevitabile. Se invece si vuole insistere sull’1-2 offensivo, allora Bearzotti o Petrilli entra in concorrenza con il capitano. L’importante è essere chiari, un gruppo forte necessita di indicazioni precise.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Adesso occorre una scelta precisa sul modulo”) Non è stato un bel rientro dalle vacanze per i tifosi, perché l’eliminazione del Padova dalla Coppa Italia di Lega Pro ha avuto l’effetto di un secchio di acqua gelata sull’ambiente, interno ed esterno ai biancoscudati. Se è vero che tutti i mali non vengono per nuocere, e che è preferibile che determinati problemi emergano subito che non a torneo iniziato, vanno comunque sottolineate alcune incongruenze venute a galla vistosamente domenica e che pongono una serie di interrogativi giustificati. Al di là della sconfitta con i friulani (appena ripescati), ci sembra di poter dire, dopo i due confronti con avversari della stessa categoria, che Parlato è ad un bivio: deve scegliere un modulo di gioco, in quanto il ping pong fra 4-3-1-2 e 4-2-3-1 non sta garantendo i risultati auspicati. Anzi, sembra di capire, da piccoli ma inequivocabili segnali di nervosismo, che i giocatori sentano il bisogno di capire cosa effettivamente il tecnico voglia da loro. Ora come ora, il Padova è un ibrido soprattutto alla fonte del gioco, in quel settore che da sempre rappresenta l’anima di un collettivo, il centrocampo: con i due mediani bassi, e il supporto di tre trequartisti davanti, occorre un apporto significativo da parte dei terzini, sia in fase di spinta che nell’azione difensiva. E Dionisi e Favalli hanno lasciato un po’ a desiderare in tal senso.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’ultimo “under”. Ieri sera, intanto, si è chiusa la finestra estiva di calciomercato e il Padova, anche se negli alberghi milanesi non ha messo piede, ha definito l’ultimo acquisto, a maggior ragione visto che la Lega Pro ha cambiato in corsa le norme sugli “under”. Si tratta dell’attaccante Sergio Cucchiara, classe ’95, prelevato dalla Primavera del Trapani in prestito. Adesso per ottenere il massimo dei contributi economici servono 10 giovani, non più 8: i biancoscudati, avendo già 15 “over” in lista, non possono sicuramente arrivare a 10 elementi sotto i 21 anni perché sforererebbero dai 24 complessivi. Bisognerà decidere nelle prossime ore se inserire in lista 9 “under”, perdendo in questo modo una parte dei contributi, oppure 10, e in questo caso verrebbe tolto un “over”: l’escluso sarebbe un giocatore che poi potrebbe tornare a disposizione a gennaio. Sempre ieri è stato perfezionato l’ingaggio di Franco Gorzelewski, che arriva dagli argentini dell’Huracan in prestito secco, mentre il portiere classe ’97 Gaetano Pardo è stato girato in prestito al Taranto (Serie D). Il posto di terzo portiere sarà occupato da Reinis Reinholds (classe ’97), ex Lanciano, in prova alla Guizza già da una settimana.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Verso Reggio. E le buone notizie, in un lunedì abbastanza deluso, non sono comunque mancate: domenica prossima, a Reggio Emilia, Parlato potrà infatti tornare a contare sulla disponibilità di due pedine fondamentali. Daniele Corti, innanzitutto: il centrocampista arrivato la settimana scorsa, dopo il fallimento del Varese, con il Pordenone ha dovuto scontare un turno di squalifica, ma è pronto a prendersi una maglia da titolare, se il tecnico glielo chiederà, contro la Reggiana . E poi Davide Mazzocco: se si potrebbe immaginare che, tra la qualità di Giandonato e l’esperienza di Corti e Bucolo, lo spazio per il giovane ex Parma sia limitato, la realtà dice che Parlato, invece, conta molto sul giovane mediano.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La disamina. De Poli ha ascoltato in silenzio il discorso (molto composto) dell’allenatore, e non ha dialogato personalmente con i giocatori. Però già domenica sera il ds aveva sicuramente sentito le reazioni di alcuni di loro: in spogliatoio, oltre alla delusione, qualche scelta di Parlato non è stata presa con eccessivo entusiasmo, ma, a parte qualche malumore degli esclusi, la situazione è ampiamente sotto controllo. «Quello che mi fa più rabbia», ha rilevato De Poli, «è che il Padova sia riuscito a far fare una grande figura ad un Pordenone che, con tutto il rispetto, è una squadra non di primissima fascia, sicuramente per noi abbastanza abbordabile. È stata questa la cosa che mi ha dato più fastidio, ma se sapessimo qual è stato il problema, l’avremmo già risolto». Imparare dagli errori, ma guardando al futuro: «Perdere così fa girare un po’ le scatole, dobbiamo continuare a lavorare, ma un inceppamento in corsa non è un dramma».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Poca voglia di parlare, meno ancora di scherzare. Ma nessun dramma: la sconfitta del Padova in Coppa Italia contro il Pordenone, che ha escluso i biancoscudati dalla competizione, è stato un brutto schiaffo, ma l’imperativo adesso è non cadere in eccessivi allarmismi. Carmine Parlato, dopo aver cancellato il giorno di riposo previsto per ieri, ha guardato i suoi giocatori negli occhi prima dell’allenamento. E i toni, delusione a parte, sono rimasti comunque pacati. Il confronto. Poco più di un quarto d’ora di faccia a faccia, a bordocampo: alla Guizza il tecnico ha chiamato a raccolta il suo gruppo, sotto gli occhi del direttore sportivo Fabrizio De Poli, per chiarire una volta per tutte i perché e i percome del fallimento di domenica. Troppe cose non sono andate, al cospetto del Pordenone: poche idee per scardinare una difesa solida ma di certo non irresistibile, poca concentrazione su tutto il versante di centro-sinistra in occasione del gol-partita di Cattaneo, troppo poco spirito battagliero per poter competere a livelli seri in questa categoria.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Fino a prova contraria, domenica inizia il campionato di Lega Pro. Il 3 settembre, davanti al Coni, verrà discusso il ricorso del Seregno, che chiede l’allargamento della terza serie a 60 squadre, ma le rassicurazioni del presidente federale Tavecchio di ieri fanno ritenere l’ipotesi di un ulteriore slittamento sempre più remota. È per questo che, in vista della gara del 6 settembre (ore 17), i tifosi hanno cominciato la mobilitazione. Si gioca a Reggio Emilia e l’Aicb sta già raccogliendo le adesioni per il viaggio in pullman, con partenza fissata alle ore 13.45 presso il capolinea del tram alla Guizza, e passaggio allo stadio Euganeo lato ovest alle ore 14. Il costo della trasferta (solo viaggio) è fissato in 10 euro, informazioni e prenotazioni ai numeri 338.4578666 e 329.4246440. Nuovo club. Domani sera, alle 20.45, si terrà invece una riunione al bar Centrale di Albignasego (via Roma 153) per la formazione di un nuovo club: saranno aperte le adesioni per la composizione del consiglio e dei futuri soci. Bucolo squalificato. A seguito della seconda ammonizione rimediata in Coppa Italia, contro il Pordenone, Rosario Bucolo è stato fermato dal giudice sportivo per un turno, che sconterà l’anno prossimo nella stessa manifestazione.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Mazzocco è sulla via del recupero, Corti sta recuperando la miglior condizione, Aperi viene segnalato in chiaro progresso dopo il grave infortunio subito al ginocchio, mentre Amirante sta bruciando le tappe per tornare a disposizione prima dei canonici due mesi previsti in un primo momento. «E’ capitato quello che purtroppo ogni tanto succede — sospira Carmine Parlato — un po’ noi abbiamo dormito, sono riusciti a segnarci. Dispiace essere usciti dalla Coppa Italia, ma questa è la legge del calcio, sono stati più bravi loro. Ci sono alcune cose da correggere, però sono fiducioso, visto che la squadra è cambiata notevolmente e c’è qualcosa da sistemare, dobbiamo fare tutti di più e faremo in modo di riuscirci». Domenica, se il ricorso del Seregno, non andrà a buon fine, si comincia con il campionato, l’obiettivo che più conta per i biancoscudati. E si va subito a Reggio Emilia: sarà una partenza da brivido, non c’è che dire.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) C’è delusione all’interno della tifoseria del Padova dopo la pessima esibizione di domenica nella prima ufficiale casalinga di Coppa Italia con il Pordenone. Ci si aspettava un colpo last-minute che non è arrivato, anche se il mercato aperto per quattro società (Ascoli, Entella, Pro Patria e Messina) per altri venti giorni lascia ancora qualche spiraglio. Ci si dovrà accontentare del recupero di Corti, squalificato domenica e del probabile ritorno nello spazio di un mese e mezzo, due mesi al massimo, di Amirante. Il resto, francamente, al momento lascia ben poco spazio all’ottimismo, perché la squadra vista all’opera contro il Pordenone è stata lenta, impacciata, poco propositiva e sconfitta meritatamente da un avversario raffazzonato alla meglio in pochi giorni. «Dobbiamo continuare a lavorare — sottolinea Fabrizio De Poli, presente ieri alla Guizza per il primo allenamento della settimana — un inceppamento in corsa può succedere, tutti insieme possiamo risolvere. Una squadra non di prima fascia è diventata bravissima, questo è quello che mi ha dato più fastidio. Abbiamo fatto diventare eccellente una squadra che per noi era sicuramente abbordabile».
Ore 08.30 – Allenamento pomeridiano per i Biancoscudati presso gli impianti di via Gozzano alla Guizza.
Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 31 agosto: ultimo giorno di calciomercato, il Padova acquista in extremis l’attaccante classe 1995 Sergio Cucchiara.