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Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il Belluno e Corbanese sono già in forma campionato. Nell’ultimo test prima del debutto in serie D, i gialloblù calano il poker contro un avversario di pari categoria come il Levico Terme, mettendo in mostra una buona condizione fisica, un’invidiabile proprietà di palleggio e la capacità di andare al tiro con assoluta naturalezza. Insomma, a sette giorni dalla prima gara ufficiale, i segnali non potrebbero essere più confortanti. Per la gioia di mister Roberto Vecchiato: «È stata una delle nostre migliori partite. Sono contento perché abbiamo creato moltissimo, mentre i nostri avversari non hanno mai tirato in porta, al di là del gol subìto in avvio. Oltre al risultato, ho apprezzato la grande attenzione e la qualità del gioco. Siamo pronti per il campionato? Mi piacerebbe fosse così, vediamo. A ogni modo, le cose stanno andando bene». Se è vero che il collettivo ha suonato a meraviglia lo spartito del successo, è altrettanto vero che un solista come Simone Corbanese non si trova facilmente a queste latitudini. A Pergine Valsugana, il Cobra gonfia per tre volte la rete trentina, sfoderando il repertorio completo del bomber di razza: gol di opportunismo, di testa, di piatto. E il pallone dell’incontro è già suo: il primo di una lunga serie? Il Belluno veleggia così sulle onde della fiducia, nonostante una partenza in salita: al 2’, infatti, Solagna non trattiene la conclusione di Tessaro e Calì non perdona. Ma lo svantaggio non scompone i ragazzi di Vecchiato: passano solo 120 secondi e Corbanese piazza la zampata vincente, in seguito a una respinta di Zomer. Una volta ristabilito l’equilibrio, i bellunesi premono sull’acceleratore. E passano a condurre, sugli sviluppi di un corner: l’inedita veste di rapace d’area, nella circostanza, la calza a pennello Calcagnotto. A quel punto, il Cobra decide di mettersi in proprio. E di chiudere definitivamente i conti: colpo di testa su cross di Mosca, conclusione da pochi passi dopo un errore della retroguardia trentina, e il poker è servito.
Ore 22.10 – (La Provincia Pavese) Sta diventando una specie di classico estivo la sfida tra Pro Vercelli e Pavia. Per molti anni insieme in serie C, le due squadre si scontrano oggi pomeriggio in amichevole (fischio d’inizio alle ore 15, ingresso gratuito) allo storico stadio Piola. Lo scorso anno finì con un pareggio (1-1) con reti di Soncin e Scavone. Un risultato che portò bene a entrambe le squadre: i piemontesi hanno chiuso il campionato di Serie B al 15esimo posto, il Pavia è arrivata, dopo dieci anni ai play off di Lega Pro. Per entrambe le squadre la partita dovrebbe essere l’ultimo test in vista del campionato, ma mentre per la Pro Vercelli il destino sembra segnato (debutto tra otto giorni proprio al Piola contro il Lanciano), per il Pavia c’è ancora un’incognita: la Lega ha fissato la partita per domenica prossima alle 17 al Fortunati, ma non si conosce la squadra avversaria. Forlì o Catania sono le candidate più probabili. Ma visto che la decisione ultima sarà presa solo in settimana, il debutto potrebbe slittare almeno di una settimana, quando è prevista la partita Cremonese-Pavia. «Certo che tutti ci augureremmo di debuttare domenica prossima – commenta l’allenatore del Pavia Michele Marcolini -. Questa attesa sta diventando un po’ troppo lunga». Marcolini teme che la tensione possa un po’ scemare: «Fortunatamente c’è grande applicazione da parte di tutti i ragazzi, anche perché al Silvio Piola affrontiamo una squadra di una categoria superiore». Il mister non svela i piani tattici, ma certamente non metterà in campo la squadra della scorsa settimana, imbottita di giocatori che difficilmente saranno titolari in stagione: «Io non parlerei di titolare, ho a disposizione una rosa ampia composta da tutti giocatori forti, quindi ho la possibilità di scegliere. E ogni volta andranno in campo quelli che mi sembreranno più in forma. Comunque oggi a Vercelli siamo ancora in piena preparazione e voglio provare alcune cose». Sono parecchi i giocatori ancora indisponibili. «Ferretti non è ancora pronto – dice Marcolini – poi sono fuori gioco anche Mattia Marchi a centrocampo e Abate e Siniscalchi in difesa». Oltre al portiere Facchin, naturalmente, che è stato operato al menisco lunedì ed è tornato a casa a San Donà del Piave per alcuni giorni. Tornando alla partita di Vercelli dice Marcolini: «Il nostro obiettivo in tutte le partite è quello di imporre il nostro gioco quando siamo in fase di possesso palla e avere grande attenzione quando sono gli altri in possesso». Il mister cerca di proteggere lo spogliatoio in questa fase di inizio di campionato un po’ convulso: «Le incertezze sono tante ed è brutto prepararsi in questo clima così sofferto, ma questo è il nostro calcio. Il nostro compito? Solo pensare a quello che dobbiamo fare, senza farci condizionare». E il clima di mercato? Ha ripercussioni in spogliatoio? «Certo. Succede sempre in queste fasi. Ma la squadra resta concentrata. Mercato in ingresso? Non credo. Ma valuteremo con la società».
Ore 21.50 – (Gazzetta di Mantova) La Lega Pro ha ufficializzato gli orari delle gare del primo turno di campionato, in programma domenica 6 settembre. Il Mantova giocherà alle ore 20.30 al Martelli contro il Renate. Il programma: ore 15 Pro Piacenza-Pordenone; ore 17 Albinoleffe-Sudtirol, Bassano-Cremonese, Cittadella-Cuneo, Giana-Lumezzane, Pavia-X, Reggiana-Padova; ore 20.30 Alessandria-FeralpiSalò. In serata, poi, la Corte Figc ha emesso le sentenze sul calcioscommesse, riammettendo in Lega Pro il Savona (che partirà da -6 in classifica) che dovrebbe quindi occupare la “X” lasciata dalla Lega nel girone A, quello del Mantova. La Corte Figc ha stabilito che il Teramo (in un primo tempo retrocesso in D come il Savona, proprio per aver combinato Teramo-Savona) giocherà in Lega Pro,partendo però da -6 in classifica. Anche il Savona si è visto accogliere parzialmente il ricorso dalla Corte federale d’appello, rimettendo così piede in Lega Pro. Sia al Teramo che al Savona è stata inoltre inflitta un’ammenda di 30 mila euro. La Corte ha anche ridotto da 4 a 3 anni l’inibizio del presidente del Teramo, Luciano Campitelli.Prosciolto, invece, il patron del Savona, Aldo Dellepiane. La Corte Figc, inoltre, ha ridotto da 12 a 9 punti la penalizzazione del Catania, che giocherà in Lega Pro. Sono state infine retrocesse in serie D la Torres e la Vigor Lamezia.
Ore 21.30 – (Gazzetta di Mantova) Colpo di scena in casa Mantova. La società ha deciso di provare a rinforzare ulteriormente la squadra e il ds Alfio Pelliccioni ha messo nel mirino il 30enne esterno sinistro Valerio Foglio del Novara, che ha alle spalle una lunga carriera in B (Vicenza, Albinoleffe e Reggina) e che nella scorsa stagione ha giocato 32 gare (segnando 4 gol) in C con Monza e poi Novara. Ma non è finita, perché l’Acm intende ingaggiare anche un difensore centrale. Per ora la lista dei papabili è ancora ampia e ne fanno parte, fra gli altri, il 28enne Fabio Lebran (lo scorso anno 23 presenze nel Como) e il 27enne Fabio Adobati, che nell’ultimo campionato ha giocato 34 partite nel Renate, segnando anche una rete. Fin qui il mercato in entrata, ma la volontà di fare ulteriori acquisti comporterà anche il doloroso sacrificio di due biancorossi: il Mantova, infatti, prima dell’inizio del campionato dovrà presentare in Lega una lista di 24 calciatori, che saranno gli unici utilizzabili fino a gennaio. E così in lista di partenza finiscono il gioiellino del vivaio Roberto Zammarini e il 21enne Allan Blaze, oltre ovviamente a Francesco Uliano (richiesto dalla Torres) e Alessandro De Respinis, che già erano in esubero. Il ds Pelliccioni dovrà lottare contro il tempo per far quadrare il tutto, visto che il mercato chiuderà i battenti domani sera alle ore 23. Oggi il dirigente biancorosso sarà a Santarcangelo per incontrare il club romagnolo, interessato a riavere l’attaccante De Respinis, per il quale c’è anche una richiesta da parte del Melfi. La speranza è di chiudere la trattativa e magari anche di sondare il terreno per un’eventuale cessione in prestito di Zammarini, al quale a dire il vero sarebbero interessati anche Maceratese e Pordenone. Per Blaze non ci sono stati invece ancora contatti con altri club. Il presidente Sandro Musso, che ha dato il via libera a questo ulteriore tentativo di migliorare la qualità della rosa biancorossa, precisa comunque che la società andrà fino in fondo soltanto se si riusciranno a piazzare i calciatori in esubero: «Stiamo provando a fare di tutto per dare a mister Maspero la miglior rosa possibile per affrontare la stagione – spiega Musso -, ma sempre tenendo d’occhio il bilancio. Prima dovremo effettuare le cessioni, poi acquisteremo. Siamo orgogliosi, infatti, di essere riusciti fin qui ad allestire una buona squadra spendendo meno della scorso anno. Quanto? Il budget totale – risponde il presidente – è di poco superiore ai 2,2 milioni di euro».
Ore 21.10 – (Gazzetta di Reggio) I 2.253 abbonati non sono i 3.500 auspicati ma restano pur sempre il risultato migliore degli ultimi decenni, anzi il secondo migliore negli ultimi 16 anni di Lega Pro. Solo nel 2003/2004 il dato è stato migliore con 2.443 tessere. A livello comunale Scandiano ha staccato Quattro Castella e Correggio, così cone non c’è da stupirsi se vi sono abbonati granata da Lecce, Ravenna, Bellinzona, Rimini, Sondrio, Rovigo. Ma c’è un altro elemento che deve far riflettere: sono oltre 5.000 gli appassionati reggiani che hanno sottoscritto con la Reggiana la Supporter Card. E’ vero che solo metà di questi tifosi ha poi fatto l’abbonamento alla Reggiana ma significa che potenzialmente ci sono altri 2.800 tifosi reggiani che potranno seguire la Reggiana in trasferta o che in caso di una nuova possibilità di abbonarsi saranno nelle condizioni di poter sottoscrivere la tessera Numeri sono chiari e inconfutabili – come sottolinea lo stesso presidente Compagni – che evidenziano come a Reggio ci sia voglia di calcio e di iniziare a seguire la Reggiana già dalla prossima partita. L’abbonamento stato è il primo gesto di fiducia che i tifosi reggiano hanno voluto dare alla società. Unsegnale di fiducia e credibilità che la nuova proprietà granata intende ripagare per questo motivo la società ha fatto capire che potrebbe, in qualche modo, aumentare questo numero di abbonati. “Nei prossimi giorni verrà – si legge nella nota del club – sarà perfezionata una piccola sorpresa per tutti coloro che hanno sottoscritto l’abbonamento per la stagione 2015-16”. Soddisfatto del risultato raggiunto il presidente Stefano Compagni che ha rimarcato: «Nonostante ci fossimo posti come obiettivo i 3.000 abbonamenti. Sapevamo fin da subito che il numero che ci eravamo prefissati era molto ambizioso, ma il dato raggiunto è un significato importante del lavoro svolto e dei risultati ottenuti dalla squadra che, auspichiamo, possano continuare a crescere portando sempre più gente a popolare gli spalti del nostro bellissimo stadio. Abbiamo ancora tutti negli occhi la cornice di pubblico della sfida con il Bassano dello scorso anno e questo vuol dire che la città ha voglia di Reggiana e, la Reggiana, ha voglia dei propri tifosi. Ancora più significativo credo sia il dato relativo alle tessere del tifoso poiché, ad oggi, ci sono circa 5.000 persone in possesso di una Supporter Card emessa dalla Reggiana e che, di conseguenza, si sono voluti mettere nelle condizioni di poter seguire i granata. Si è chiusa una prima fase di questo inizio di stagione e, adesso, il legame con la nostra tifoseria deve consolidarsi attraverso i risultati sportivi perché non vogliamo porci limiti e, tutti insieme, ricominciare a sognare».
Ore 20.50 – (Gazzetta di Reggio) A fine partita, prende la parola Alessandro Spanò, capitano di giornata che tiene il profilo basso nonostante la fascia al braccio. «Ci sono Parola e Bruccini, credo toccherà a loro». Per quanto riguarda il precampionato, il difensore centrale granata si mostra ottimista: «La squadra ha risposto sempre meglio e ha ritrovato, partita dopo partita, l’intesa che ci aveva contraddistinto la passata stagione. Ora c’è solo da testare sul campo la nostra condizione con squadre di pari livello». «La Cremonese? Quello è stato un buon test – prosegue Spanò – ora però tocca al campionato. Ci ritroviamo nel girone A con ambizioni importanti, anche se le difficoltà sulla carta saranno maggiori che non nel girone B. Ma come noi temiamo Cremonese, Cittadella, Alessandria e compagnia anche alle altre non credo faccia piacere avere la Reggiana nello stesso girone». «Reggiana rinforzata rispetto all’anno scorso? Secondo me assolutamente sì – risponde sicuro Spanò -. E’ arrivata gente di valore, mentre Vacca è stato preservato per un problema alla schiena». «Se sono preoccupato per le poche amichevoli con squadre di categoria? Per niente. E’ stato giusto annullare la partita con l’Alessandria e comunque siamo pronti per il primo impegno stagionale con il Padova. Speriamo che il Mapei… pardon il Giglio (si corregge ridendo, ndc) ci riaccolga a braccia aperte. Quel che è certo è che non vedo e non vediamo l’ora di scendere in campo. Con tutti questi rinvii stiamo facendo davvero troppa preparazione! Nolè? Lo conosciamo tutti, ci darà un grande contributo». Vacca. Presente in panchina dato in formazione nell’undici titolare ma tenuto precauzionalmente a riposo per un acuirsi di un fastidio muscolare alla schiena nel riscaldamento. In tribuna si è scatenato il panico. “L’hanno già venduto”. “Lo tengono fresco per il Lecce”. Niente di tutto questo, per il momento, solo un problema muscolare anche se il mercato chiude domani. Belle presenze. Continua la love story a senso unico di Matteo D’Alessandro e la Reggiana. Ieri l’ex Monza era presente in tribuna, tuttavia non è ancora arrivato il momento del sì tra Matteo e la società granata. I tifosi, comunque, gli hanno riservato come sempre sorrisi e pacche sulle spalle. Non è sfuggito nemmeno il confronto in mezzo al campo tra patron Compagni e mister Colombo nell’immediato dopo partita. Quale coniglio si nasconde nel cilindro?
Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) L’ultimo test per la Reggiana prima dell’esordio in campionato (domenica, ore 17) contro il Padova è una sgambata col Montecchio contrassegnata da un grande caldo e alcune buone indicazioni. Finisce 9-0 per i granata con la prima doppietta di Raffaele Nolè, ma tra sette giorni si farà sul serio. La formazione. Mister Colombo schiera inizialmente il fidato 4-3-3, con il debutto dal primo minuto di Nolè, in granata da tre giorni ma subito gettato nella mischia da esterno destro. Difesa con Castellana, Spanò, Sabotic e De Nicola, centrocampo sperimentale con Ceccarelli, Danza (al posto di Vacca, colpito da un fastidio alla schiena) e Angiulli. Subito Nolè. Al 19′ il nuovo acquisto bagna il debutto in maglia granata con il primo gol: tiro al volo su cross di Angiulli, con l’ex Ternana che tutto solo non poteva sbagliare. Il numero dieci dimostra subito di aver preso in mano le sorti dell’attacco granata. Facendo la giusta “tara” con l’avversario che aveva di fronte la Reggiana, Nolè ha dimostrato imprevedibilità, pericolosità in avanti e la giusta cattiveria per attaccare la profondità. Buoni i movimenti di Rachid Arma che nel primo tempo è stato servito sì nello spazio, sacrificandosi tuttavia nel lavoro spalle alla porta; un po’ nell’ombra il centrocampo, che ha avuto il suo bel daffare contro un Montecchio agguerrito. Amici d’attacco. Nella ripresa Colombo mischia le carte in tavola, schierando un 4-4-2 che prevede come coppia d’attacco Sinigaglia e Nolè, amici fuori dal campo sin dai tempi di Terni. Siega viene sacrificato sull’esterno di centrocampo con Bruccini, Parola e Meleleo. Il duo Nolè-Sinigaglia è ben assortito, tant’è che la Regia torna al gol al 5′ sempre con l’ex Bassano che segna con un destro rasoterra dal limite dell’area. L’esperimento dura poco, rientra Arma per Nolè e la Reggiana fa immediatamente altri due gol, con Sinigaglia di testa (18′ st) e con Arma sotto misura (19′ st). Al 24′ Arma concede il bis personale, entrando in porta col pallone per il 5-0. Il 6-0 è di Bruccini su punizione, mentre il 7°, l’8° e il 9° centro lo siglano Sinigaglia e Meleleo (doppietta). In sintesi. Tenendo conto del valore dell’avversario, è una Reggiana che diverte e gioca un calcio più convincente con il 4-4-2, a maggior ragione se si riconosce che Arma non è Ruopolo, giocatore sul quale poggiava l’intera architrave del 4-3-3 della scorsa stagione.
Ore 20.10 – Sala stampa, Marco Cunico: “Dispiace per l’eliminazione ma soprattutto perché era la prima partita in casa. Abbiamo preso gol nel primo tempo quando stavamo facendo decisamente meglio di loro. Abbiamo avuto le occasioni per segnare, ma si deve e si può fare di più. Ma abbiamo ampi margini di miglioramento, e quindi non sono preoccupato! Sono fiducioso, l’unica preoccupazione che bisogna avere è la consapevolezza che siamo in un contesto grande a livello di piazza e che va rispettato. A volte le scoppole in Coppa Italia fanno bene, ti consentono di restare sul pezzo… Dobbiamo ancora trovarci come squadra, ci sono molti giocatori nuovi e quindi dobbiamo ancora amalgamarci a dovere in campo”
Ore 20.00 – Sala stampa, Fabrizio De Poli: “Innesti dell’ultimo momento dal mercato? No, non credo. La partita di oggi? Dobbiamo migliorare, vorrei una rispondenza migliore da parte della squadra. Non abbiamo fatto una buona partita, abbiamo sbagliato molto a livello tecnico. Deluso? No…”.
Ore 19.50 – Sala stampa, Matteo Dionisi: “Dispiace perché era la prima partita in casa, volevamo lasciare una bella impressione al pubblico ed invece non ce l’abbiamo fatta. Il Pordenone è stato bravo a sfruttare l’unica occasione avuta, noi ne abbiamo create ma non siamo riusciti a colpire. Il gol? Con la mia deviazione fortuita ho forse messo fuori causa la difesa… Ritmi bassi? La partita andava a folate, ma dobbiamo velocizzare la manovra. Il nuovo modulo? È relativo lo schema, dobbiamo essere noi bravi ad interpretarlo a dovere. C’è molto rammarico in spogliatoio, ora dobbiamo rialzare la testa lavorando duramente, come sempre”.
Ore 19.45 – Sala stampa, Carmine Parlato, allenatore Padova: “I tre centrocampisti dovranno fare un lavoro più veloce per velocizzare la manovra. La lentezza è un discorso globale, ma non è colpa di nessuno, sono colpe mie. Correggeremo gli errori. Il campo a volte ti porta a fare cose diverse rispetto a quelle che si provano. Abbiamo due attaccanti che necessitano di giocare in velocità. Il Pordenone è stato compatto per tutti i novanta minuti, per fare gol a una squadra del genere o sei cinico o segni su palla inattiva, sfruttando magari gli uno contro uno nel secondo tempo, che invece sono rimasti pressoché nulli. Loro chiudevano molto bene tutti gli spazi, ci sono state occasioni per segnare, ma peggio ancora è quello di averlo subito. Non dovevamo farlo e anzi dopo mi ha fatto arrabbiare la mancanza di equilibrio quando devi attaccare. Giandonato? Ha fatto in modo di lavorare da interno nella prima mezzora, ma non credo la colpa sia di un singolo, ma di tutti in parti uguali. E’ stata una partita giocata al di sotto delle capacità e mi confronterò con loro per capire il perché di questo passo indietro. Tiriamoci su le maniche e lavoriamo già da domani. Un ultimo acquisto in extremis? Parleremo principalmente di aver mancato il passaggio del turno, guardando avanti con fiducia e consapevolezza di dove si gioca”.
Ore 19.40 – Sala stampa, Carmine Parlato, allenatore Padova: “E’ capitato quello che tanta volta succede, loro erano guardinghi e ripartivano bene, tramite la manovra loro raddoppiavano, i primi 45 minuti abbiamo fatto male, meglio nella ripresa. Peccato aver preso gol, un po’ noi abbiamo dormito, sono riusciti a segnarci. Nella prima frazione eravamo un po’ lenti nelle giocate, cosa che poi in un paio di circostanze potevamo essere più cinici e nel secondo tempo ci sono mancate un po’ di idee anche grazie agli avversari che non si sono mai sbilanciati. Dispiace di essere usciti dalla Coppa Italia, ma questa è la legge del calcio, sono stati più bravi loro. Gli esterni? Dionisi ha corso più di tutti, ha mancato un po’ nella qualità dei cross. Favalli ancora non è in condizione. I tre davanti che non tornano? Non darei la colpa a loro del risultato, ma anche di chi gli da i palloni giocabili. Serve dare qualità nel passaggio che oggi è mancata. Nell’amarezza dell’uscita dalla Coppa Italia ci sono cose da correggere, però sono fiducioso che la squadra è cambiata notevolmente, c’è qualcosa da sistemare, dobbiamo fare tutti di più e faremo in modo riuscirci. Quando ci sono le occasioni devi raggiungere il massimo, anche se c’erano pochi spazi e la velocità di manovra non aiutava”.
Ore 19.35 – Sala stampa, Bruno Tedino, allenatore Pordenone: “E’ la prima vittoria nella storia del Pordenone a Padova, ma non sapevamo questa statistica. Siamo venuti all’Euganeo convinti di voler vedere qualcosa di buono sul piano della condizione. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, nel secondo è uscito il Padova che ha fatto meglio sulle ripartenze e sugli esterni. Abbiamo provato in settimana un sistema di gioco che ha dato dei buonissimi frutti dal punto di vista del palleggio e della compattezza. Ci interessava fare una buona prestazione e l’abbiamo fatta. Il Padova è partito con un rombo che poteva impensierirci tra le linee, nel secondo tempo sono passati a 4-2-3-1, ampliando le loro giocate e ci hanno messo in difficoltà, abbiamo resistito in maniera continua”.
Ore 19.25 – Termina la sfida dell’Euganeo: Padova- Pordenone 0-1, decide Cattaneo a fine primo tempo. Il Mantova passa il turno del mini girone con 4 punti.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sette giorni all’alba del campionato, il Venezia a Chioggia fa le prove generali aspettando il debutto in serie D. Vuole fare progressi il team arancioneroverde che fa visita ai pari categoria della Clodiense – ore 15.30 stadio Ballarin (ingresso a 5 euro) – in un’amichevole nella quale mister Paolo Favaretto cercherà indicazioni confortanti, come quelle ricevute domenica a Verona nel test vinto 3-1 contro la Virtus Vecomp militante anch’essa in serie D. Sotto osservazione da un lato la condizione atletica dei singoli giocatori, dall’altro il livello d’intesa nell’ambito del modulo 4-3-1-2 su cui il tecnico sta lavorando dall’inizio del mese. A disposizione Favaretto ha due giocatori per ruolo e i ballottaggi sono tutti più che mai aperti in vista dei primi 90′ che contano: guardando al precampionato in difesa davanti al portiere classe ’96 D’Alessandro (in partenza titolare designato con il coetaneo Vicario come vice e il 24enne Bortolin come terzo) ci saranno due centrali senior, presumibilmente Cernuto e Beccaro essendo Modolo in ritardo oltre che febbricitante. Sulle fasce invece spazio agli under, a destra Ferrante sembra favorito su Luciani ma potrebbe slittare a sinistra e giocarsi il posto con Galli, in attesa del recupero di Cantini. La vera abbondanza riguarda però il centrocampo, dove Calzi-Soligo, Gualdi-Malagò si giocheranno due maglie, visto che la terza andrà a un giovane tra Acquadro e Cangemi. Nessun dubbio sulla trequarti affidata a Fabiano, sceso dalla serie B di Vercelli e atteso a un ruolo da trascinatore per classe e leadership alle spalle delle punte: anche in avanti c’è l’imbarazzo della scelta, tra Serafini e Maccan come prima punta, Innocenti e Carbonaro come seconda. All’amichevole con la Clodiense il Venezia si accosta dopo una giornata di riposo, mentre la successiva ripresa fissata per martedì dovrebbe coincidere con la pubblicazione di gironi e calendari della serie D. Tutto tace invece sul fronte societario, con la presentazione di campagna abbonamenti, logo e maglie assicurata – ma non ancora fissata – per i prossimi giorni.
Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un cantiere aperto i cui lavori, iniziati in ritardo, non si possono ancora dire conclusi. E’ la fotografia del Venezia Fc, dopo un mese esatto di preparazione e a una settimana dall’inizio del campionato, a meno di sorprese. «Un mese dal raduno, ma sarebbe inesatto dire che abbiamo quattro settimane di lavoro alle spalle, visto che il gruppo si è formato piano piano, grazie agli innesti», sottolinea mister Paolo Favaretto che ieri ha lasciato giornata libera ai suoi e li ritroverà questo pomeriggio per l’amichevole allo stadio Ballarin di Chioggia contro la Clodiense (ore 15,30). «Sono contento del lavoro fatto, ma siamo ancora un cantiere aperto e certamente siamo in ritardo rispetto agli altri. Non dimentichiamo che la squadra si è formata gradualmente, il direttore Perinetti ha fatto un lavoro egregio nell’allestire l’organico, ma siamo partiti in ritardo», ricorda il tecnico arancioneroverde. «Anche il numero di amichevoli — aggiunge — se confrontato con quello di altre squadre che si sono radunate prima, è inferiore. Di fatto abbiamo quattro amichevoli alle spalle, visto che le due partite disputate sabato e domenica contano come una, avendo fatto ruotare tutti i giocatori in rosa». Il test di oggi con la Clodiense non sarà l’ultimo: in programma è stata fissata un’ulteriore amichevole per giovedì, ancora con avversario da definire, poi dovrebbe scattare il campionato. Il condizionale è d’obbligo, visto che pendono ancora una serie di ricorsi relativi sia alla Lega Pro sia alla serie B che potrebbero modificare la composizione dei campionati e, di conseguenza, farli slittare. Martedì si conosceranno gironi e calendari ma solo giovedì, dopo le sentenze defintive della giustizia sportiva, si avrà la certezza di quando sarà il primo fischio d’inizio. «Noi lavoriamo per essere pronti il 6 — precisa il tecnico veneziano — non conosciamo ancora quale sarà la nostra avversaria, ma dobbiamo entrare nell’ordine di idee che si comincerà a giocare per i tre punti». Difficile parlare di valori in campo, non conoscendo ancora la composizione dei gironi anche se la logica territoriale fa già ipotizzare quali potranno essere le principali avversarie del Venezia. «Ci saranno alcune squadre costruite per vincere il campionato: penso ad Alto Vicentino, Triestina e Porto Tolle, se sarà nel nostro girone. Complessivamente il tasso medio si è elevato: ci sono più squadre che hanno allestito buoni organici, penso al Mestre, al Noale e al Belluno: tante avversarie che daranno del filo da torcere». E il Venezia «americano» non nasconde le proprie ambizioni e l’organico allestito sta lì a confermarlo. «Sì, la squadra è buona, ma — chiude Favaretto — dovremo dimostrare sul campo di meritarci di essere il Venezia».
Ore 16.20 – (La Nuova Venezia) Sette giorni all’esordio in campionato per il Venezia e nuovo test, questa volta con un avversario di pari categoria, la Clodiense (ore 15.30), per la squadra di Paolo Favaretto. «Anche in questo caso» spiega il tecnico «l’obiettivo è mettere minuti nelle gambe al maggior numero di giocatori, anche perché il campionato è ormai alle porte». L’avversario di domenica, il Venezia, lo conoscerà martedì quando la Lega Nazionale Dilettanti ufficializzerà la composizione dei 9 gironi con relativi calendari al seguito. A meno che le sentenze del Collegio di Garanzia del Coni, attese per giovedì 3, non costringano lo slittamento di una settimana per ridisegnare i gironi e sistemare di conseguenza i calendari. Cantini e Cangemi non sono ancora al top dopo l’attacco influenzale, Modolo anche, che ha accusato la febbre in aggiunta all’affaticamento muscolare, ma Favaretto dovrebbe schierare in avvio una squadra che potrebbe avvicinarsi all’undici di partenza in campionato con Galli a sinistra in difesa, qualora Cantini non recuperasse, e Busatto in alternativa a Beccaro per affiancare Cernuto al centro del reparto arretrato. Da sciogliere anche il nome del portiere titolare, anche se in cuor suo Favaretto la scelta deve averla già fatta, con D’Alessandro e Vicario a giocarsi il posto. In mezzo al campo Acquadro e Callegaro si palleggiano la maglia da interno, visto che in campo dovranno sempre esserci almeno quattro under, con Gualdi, Soligo, Calzi e Malagò a giocarsi gli altri due posti, considerando che Fabiano come trequartista, Serafini e Carbonaro (o il volitivo innocenti) in attacco non dovrebbero essere in discussione. Per il Venezia si tratta della sesta amichevole del precampionato, iniziato in ritardo rispetto alle altre squadre, il bilancio finora è di tre vittorie (Dolo, ScorzèPeseggia e Virtus Verona), un pareggio (Piovese) e una sconfitta (Sacilese). Dopo l’amichevole odierna, Favaretto concederà un giorno e mezzo di riposo ai giocatori che si ritroveranno martedì pomeriggio al Taliercio, mentre per giovedì la società sta cercando una squadra per un’altra amichevole.
Ore 15.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Erano le prove tecniche di quello che (salvo rinvii sempre possibili) accadrà domenica prossima. E se il buongiorno si vede dal mattino il Bassano non ha alcuna intenzione di abdicare al tavolo delle grandi della Lega Pro. L’obiettivo giallorosso è quello di rimanere aggrappati al treno di testa e il 2-0 di Travagliato nel test contro il Brescia è un segnale molto importante, che fa capire alla concorrenza a cosa ambisca Stefano Sottili. 4-2-3-1 d’assalto, tanta attenzione in tutti i reparti, capacità di sfruttare al meglio le armi a propria disposizione. Passa meritatamente, il Bassano, che regola con un gol per tempo un Brescia da allarme rosso. Il gol arriva immediatamente: lo segna Martinelli al 5’, abile a sfruttare con una bella girata un corner battuto alla perfezione da Iocolano. Boscaglia si sbraccia ma di occasioni vere nemmeno l’ombra e, anzi, il Bassano sfiora ripetutamente il raddoppio. Le occasioni migliori sul taccuino sono tutte giallorosse: al 32’ Coly sbaglia clamorosamente un rinvio gettando il pallone addosso a Candido, che non ci pensa due volte a servire Pietribiasi. Quest’ultimo sbaglia clamorosamente da pochi passi un gol più facile da segnare che da fallire. E Pietribiasi al 9’ aveva avuto ancora una volta l’occasione per il successo personale, senza però riuscire a saltare Minelli in uscita. Il caldo ovviamente condiziona la qualità del gioco e provoca anche qualche sgradito contrattempo. Come l’infortunio di Bizzotto, costretto al 23’ a lasciare il posto a Zanella. Al momento è difficile capire l’entità del problema, nuovi accertamenti verranno svolti tra oggi e domani. Nella ripresa la musica cambia soltanto in parte, nel senso che il Brescia esce un po’ dal guscio. Al 15’ Kupisz calcia un angolo perfetto, Mazzitelli svetta e colpisce in pieno la traversa a Rossi battuto. Poco prima era stato Embalo a non riuscire a trovare l’angolo giusto da ottima posizione. Il Bassano resiste e lentamente risale la corrente, fino a colpire in contropiede, forse nel momento migliore del Brescia. Al 28’ Andrenacci sbaglia completamente l’uscita, Fabbro cerca la porta con un bel guizzo trovando il miracolo del portiere bresciano che con la punta dei guantoni sul palo. A quel punto, però, sul tap-in a porta sguarnita, Iocolano non ha alcuna difficoltà a segnare il 2-0. Per il resto poco o nulla da segnalare, il Bassano controlla senza strafare e si avvia alla prima di campionato con molte indicazioni positive. L’unico neo, come detto, è l’infortunio di Bizzotto, la cui entità andrà presto chiarita. Ieri, intanto, sono stati comunicati gli orari della prima giornata di campionato. Bassano-Cremonese si giocherà domenica 6 settembre alle ore 17. Diverso il discorso per il Brescia, appena ripescato in serie B dopo la retrocessione incassata a maggio: l’involuzione rispetto alla scintillante partita di Coppa Italia contro l’Alessandria, almeno sotto l’aspetto di ritmo e gioco, preoccupa non poco. D’accordo, c’era un gran caldo ed è pur sempre calcio d’agosto, ma tutto sommato l’attenuante valeva pure per il Bassano.
Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ultimo test per il Vicenza, ieri a Caldogno contro l’ArzignanoChiampo, con l’undici di Marino alle prese con numerose assenze tra infortuni e calciatori in partenza. All’appello mancavano gli infortunati Gentili, Manfredini, Laverone, Pazienza, Modic, Sbrissa e Cocco, più Corticchia e Magri in procinto di lasciare. Tutti i tifosi biancorossi si attendevano di vedere anche Cristian Galano che invece, dopo aver raggiunto Vicenza nel pomeriggio, ha fatto solo da spettatore al match. Marino ha schierato l’undici migliore che ha pelesato qualche difficoltà di troppo nella costruzione della manovra, anche in considerazione del fatto che la squadra biancorossa per larghi tratti del match ha tenuto i reparti troppi distanti tra di loro. In una giornata molto calda il ritmo della partita è stato molto lento, con la manovra che si è sviluppata lenta e prevedibile. Lo 0-0 finale è la conseguenza di più motivazioni e, pur in una gara amichevole che come tutti i test estivi lascia il tempo che trova, le difficoltà incontrate dalla squadra di Marino non vanno sottovalutate. In vista dell’esordio di domenica 6 settembre a Modena, l’obiettivo primario del tecnico biancorosso sembra quello di recuperare i tanti infortuni che gli tolgono la possibilità di schierare la squadra che è nella testa dell’allenatore di Marsala. In difesa, in attesa del recupero di Vigorito, con Marcone trai pali, la difesa a quattro sarà impostata con Sampirisi a destra e D’Elia a sinistra, con Brighenti e Mantovani difensori centrali. Nel reparto pesa l’assenza di Manfredini ancora fermo ai box dal problema al tendine d’Achille. Con Magri , Gentili e Camisa in partenza, negli ultimi due giorni di mercato si valuterà la possibilità di inserire nel reparto un altro difensore e il candidato principale è sempre il cagliaritano Del Fabro , che però potrà vestire la maglia biancorossa solo se si concretizzeranno le cessioni di chi al momento non rientra nei piani tecnici. A centrocampo, con Pazienza destinato al ruolo di mediano davanti alla difesa ma ancora indisponibile, il ruolo è stato interpretato da Urso con Gagliardini e Cinelli nel ruolo di interni rispettivamente a destra e sinistra. Il punto chiave del Vicenza del prossimo campionato è costituito dall’attacco, reparto in cui dopo un lungo tira e molla Stefano Giacomelli è stato riconfermato con il triennale firmato venerdì scorso. Nel ruolo di esterno offensivo, i titolari dovrebbero però essere l’ex atalantino Gatto a sinistra e Galano a destra. L’incognita, a due giorni dalla fine del mercato, riguarda il ruolo di centravanti che dal punto di vista tecnico dovrebbe essere senza dubbio di Cocco , al centro però di diversi interessamenti con la conseguenza che la sua permanenza in biancorosso resterà incerta fino alle ore 23 di lunedì prossimo quando il mercato chiuderà i battenti. Cosa succederà è difficile prevederlo, in quanto le ultime ore della campagna trasferimenti spesso hanno nascosto sorprese anche clamorose. Se Cocco sarà ceduto è scontato che il Vicenza dovrà acquistare un altro attaccante che abbia i mezzi tecnici per sostituire adeguatamente il centravanti sardo, che nella scorsa stagione con 20 gol realizzati si è laureato capocannoniere della serie B. Al momento i due nomi che su cui le indiscrezioni di mercato sono più insitenti sono quelli di Pozzi , la scorsa stagione al Chievo ma svincolato dopo il fallimento del Parma e Maniero , che piace a Marino ma che è molto vicino al Bari. In organico c’è Pettinari che sembra destinato ad essere la riserva della punta titolare, e l’ex lucchese Raicevic verrà probabilmente mandato a giocare in Lega Pro dove sono molte le società pronte a prenderlo in prestito. L’attesa è tutta riservata agli ultimi due giorni di mercato che, oltre a dover snellire la rosa facendo partire gli esuberi, dovrà anche mettere la parola fine alla questione Cocco. Lunedì alle ore 23 sapremo, poi finalmente il calcio giocato tornerà protagonista.
Ore 14.50 – (Gazzettino) Vittoria 5-1 per il Campodarsego nell’amichevole giocata ieri con la Berretti del Bassano. Tre gol nel primo tempo: Michelotto su rigore concesso per fallo ai danni di Fantinato, raddoppio di testa di Gal e tris dell’ex biancoscudato Radrezza che ha infilato il portiere in uscita con uno “scavetto”. Nella ripresa Fantinato ha sbagliato un rigore, ma l’attaccante si è rifatto poco più tardi infilando il poker. Nel finale a segno per i vicentini Sciancalepore, giovane classe 1997 di proprietà del Campodarsego, e gol finale di Aliu.
Ore 14.30 – (Gazzettino) Un sigillo di Bortolotto consente all’Abano di avere ragione del Giorgione nell’amichevole giocata ieri a Casalserugo. Nell’Abano è l’ex biancoscudato Thomassen a guidare una difesa tutta all’insegna dei giovani formata da Ruzzarin in porta, Tescaro, Cuccato e Zattarin; in mezzo al campo Ballarin (regista) è supportato da Maistrello e da Segato, altro ex Padova, mentre in attacco agisce il tridente formato da Bortolotto, Munarini e Barichello. Si parte con buon ritmo e ricerca delle geometrie, e sono i padovani a trovare con più efficacia la profondità. Segato mette in moto Bortolotto, il cross dal fondo è smanacciato dal portiere, palla buona per Maistrello che cicca con il destro. Poco più tardi il vantaggio neroverde sugli sviluppi di una punizione. Batte Segato a pescare sul palo più lontano Barichello che impatta di testa, Pazzaia respinge come può e Bortolotto ribadisce in rete di testa. Girandola di cambi nella ripresa, ma la partita si mantiene vivace. Portieri comunque mai impegnati: l’unico intervento è di Bevilacqua che si oppone alla conclusione ravvicinata di Creati.
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Nell’ultimo week end di amichevoli per le padovane di Serie D, Abano e Campodarsego non deludono. Anzi, sembra proprio che neroverdi e biancorossi siano pronti al debutto in campionato, domenica prossima. Senza tener conto, naturalmente, del fatto che la Lega Nazionale Dilettanti potrebbe decidere di far slittare il fischio d’inizio al 13 settembre. Non si conoscono ancora, infatti, i nomi delle squadre che andranno a completare l’organico della Lega Pro. Insomma, una catena infinta, impazzita e ai limiti dell’assurdo anche perché ulteriori novità sono attese per martedì, quando i giorni dall’inizio della stagione saranno cinque. Abano-Giorgione 1-0. A Casalserugo caldo e umidità costringono Abano e Giorgione al doppio timeout. Gli uomini di mister Massimiliano De Mozzi riescono comunque a confermare le buone impressioni del test di mercoledì scorso con il Legnago (finito 2-0). Decide un gol di Bortolotto al 25’ del primo tempo: l’attaccante deve solo correggere in rete un pallone impennatosi dopo un colpo di testa di Barichello respinto dal portiere ospite Pazzaia. Campodarsego-Bassano 5-1. Buone notizie, in quel di Sant’Andrea di Campodarsego, arrivano soprattutto dall’attacco. Contro la formazione Berretti del Bassano segnano tutti, dai riconfermati Aliù e Michelotto ai nuovi acquisti Fantinato e Radrezza. Michelotto firma su rigore il gol del vantaggio (10’), mentre Gal (difensore centrale ex San Paolo ed Este, ancora in prova) insacca il 2-0 di testa. Alla mezz’ora Radrezza completa il tris: serpentina, pallonetto e tanti applausi per il fantasista cresciuto nel settore giovanile del Padova. I biancorossi, nella ripresa, possono prendersi pure il lusso di sbagliare un rigore: dagli undici metri manca di precisione l’altro nuovo arrivo Fantinato. L’appuntamento con il gol è solo rimandato: al 55’ lo stesso Fantinato chiude i conti siglando il 4-0. È di Sciancalepore, ex di turno, la rete che rimette in carreggiata i baby giallorossi (61’). Di Aliù, infine, il “pokerissimo” dei padroni di casa.
Ore 13.40 – (Gazzettino) Federico Gerardi lascia il Cittadella e passa al Como in serie B. L’indiscrezione emersa venerdì sera ha quindi trovato conferma: la società lombarda era data molto vicina all’attaccante granata, e ieri mattina è arrivata l’ufficialità del trasferimento del giocatore. Fin dal ritiro precampionato Gerardi aveva espresso tutto il suo malumore per dover restare a Cittadella in Lega Pro, l’attaccante voleva invece rimanere in categoria, tra i cadetti, e ha vissuto due mesi da separato in casa pur sotto contratto con il Cittadella. L’arrivo di Gianluca Litteri – domani pomeriggio la presentazione dell’attaccante – aveva fatto presagire che Gerardi era destinato alla partenza: troppo simili i due giocatori, anche fisicamente, entrambi prime punte. Sulla telenovela dell’estate granata è finalmente stata scritta la parola “fine”. L’ormai ex centravanti granata ieri pomeriggio prima dell’amichevole con l’Este è passato al campo a salutare i giocatori, senza rilasciare dichiarazioni sul suo trasferimento al Como. «Sono contento che si sia concretizzata la trattativa», sottolinea il dg Stefano Marchetti. Che poi spiega: «Soltanto venerdì si è intavolato qualcosa di serio, prima c’erano soltanto chiacchiere». Si cerca una seconda punta, oppure si può definire chiuso il mercato del Cittadella? «Vedremo le opportunità che si possano verificare nelle ultime ore. Solo alle 23 di lunedì si potrà mettere la parola fine sul mercato, non c’è ancora niente di definitivo. Sono molto più sereno di qualche tempo fa, questo lo posso dire, perché ho chiuso il cerchio con l’attaccante che cercavo. Adesso anche a livello motivazionale c’è un gruppo forte e coeso. La squadra è abbastanza completa, in ogni reparto». Lo si è visto anche con l’Este: che giochi questo o quell’altro, si ha sempre l’impressione di una squadra quadrata in campo, come conferma il tecnico Venturato: «Era l’obiettivo prefissato, fare amichevoli per mettere in pratica quello che si studia in allenamento e portare tutti i giocatori vicini alla forma ottimale». Bene anche Schenetti: «Ha dimostrato di essere a posto, si può fare sempre di più e anche Schenetti ha voglia di migliorare. Dopo un anno di inattività, però, mi sempre stia bene». Sarà 4-4-2 anche in campionato? «Giocare con i due attaccanti mi piace molto, è l’idea che vogliamo portare avanti. Un Cittadella sempre aggressivo, votato all’attacco. C’è da aggiustare qualcosa, per esempio con l’Este abbiamo preso un paio di infilate che non possono verificarsi».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Prove di campionato per Cittadella ed Este. Dopo i sette gol con la Luparense, la squadra di Venturato ne fa tre anche alla squadra dell’ex tecnico della Primavera granata Pagan, dando la chiara impressione di essere pronta per il debutto di domenica prossima (Cittadella-Cuneo si giocherà alle 17). Venturato ripropone il 4-4-2, lasciando a riposo Iori. Pascali gioca ancora in mediana con Paolucci, davanti ci sono Coralli e Bizzotto. Passano 8 minuti e il Cittadella sblocca il risultato: cross di Schenetti e testa di Coralli, pallone sotto la traversa. Si dà un gran daffare Bizzotto su tutto il fronte offensivo, prova la conclusione tre volte senza fortuna: prima colpisce in pieno Guagnetti, quindi spedisce alto sulla traversa, prima di sinistro poi di destro sull’assist di tacco di Jallow. Arrivano comunque gli applausi del pubblico. Alla mezz’ora occasione anche per l’Este, con Coraini che si inserisce bene in area, la conclusione è deviata da Vaccarecci. Jallow e Schenetti sono (quasi) imprendibili, quest’ultimo al 41′ si fa tutto il campo prima di servire al centro Bizzotto che gira al volo, bravo il portiere a respingere. In avvio di ripresa Venturato passa al 4-2-3-1, Schenetti, Lora e Jallow – poi Minesso – dietro all’unica punta Coralli, nell’Este il tecnico Pagan fa entrare in campo tutti i suoi effettivi. Il Cittadella raddoppia al 2′: Paolucci è sgambettato in area da Montin, rigore che Coralli trasforma. Al quarto tentativo il rientrante Bizzotto fa centro, con un gran destro in area che sbatte sulla traversa e finisce in rete.
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Per un Litteri che arriva, c’è un Gerardi che parte. Alla fine la cessione, nell’aria dallo scorso fine luglio, quando Marchetti di fatto lo scaricò pubblicamente, c’è stata: l’attaccante friulano è passato a titolo definitivo al Como, società di serie B con cui si è accordato per una stagione. Resta da capire a questo punto se sarà sostituito in organico da qualcuno e, al riguardo, vale la pena di continuare a tenere in considerazione il nome di Matteo Guazzo, elemento della Virtus Entella che sa giocare sia da prima che da seconda punta. Altrimenti si punterà su un giovane. Le prossime ore saranno in ogni caso decisive, visto che alle 23 di domani il “mercato” ufficialmente chiuderà i battenti. Intanto, ieri pomeriggio, nell’amichevole che il Cittadella ha vinto per 3-0 contro l’Este, Venturato ha rispolverato il 4-4-2 canonico, con Coralli e Bizzotto davanti. Pellizzer, altro elemento che potrebbe cambiare aria, destinazione Pescara, è invece partito dalla panchina, con Scaglia e Cappelletti chiamati a formare l’iniziale coppia centrale e Pascali dirottato a centrocampo. «Niente da replicare». Prima della partita, Gerardi è passato a salutare i suoi ormai ex compagni. In mattinata era stato nella sede del Como per la firma. «Non ho niente da dichiarare», il suo commento quando gli è stato chiesto se intendesse replicare alle frasi di Marchetti («Non ha mostrato l’atteggiamento che mi attendevo»). «Dico solo che sono contento di iniziare questa avventura con il Como. È stato bravo il mio procuratore a riunire le parti nella serata di venerdì e ad arrivare a questo accordo. Le frasi del direttore su di me? Le accetto, ma non voglio replicare». Doppio Coralli. “Ciccio” ha avuto il merito di sbloccare il match con un’incornata di testa su cross di Schenetti. Proprio l’esterno destro granata, che più di tutti ha bisogno di mettere minuti nelle gambe dopo aver praticamente saltato tutta la scorsa stagione, mostra di essere in crescita continua. Coralli ha poi raddoppiato, ad inizio ripresa, su rigore, concesso ai granata in seguito ad uno sgambetto evidente di Montin a Paolucci, mentre il 3-0 è arrivato con un “siluro” di Bizzotto rimbalzato all’interno della linea di porta dopo aver incocciato la traversa. In mezzo e in difesa le alternative non mancano a Venturato, che nella seconda frazione ha rispolverato il trequartista, inserendo Lora. Domenica prossima, alla prima giornata di campionato contro il Cuneo al Tombolato avrà l’imbarazzo della scelta: difficile lasciare in panca giovani brillanti come Jallow e Bobb. Pagan soddisfatto. E l’Este? In un certo senso ha vinto il confronto a distanza con la Luparense San Paolo, appena tre giorni prima travolta 7-1 da Iori e compagni. Allenato da Andrea Pagan, ex tecnico di Berretti e Primavera granata, l’undici giallorosso è sembrato più compatto rispetto ai “cugini”, nonostante la bassissima età media dei suoi ragazzi. «Per una squadra giovane e nuova come noi, siamo più avanti di quanto pensassi», il commento del mister. «Abbiamo tenuto bene il campo contro un bel Cittadella, che ha ritmo e velocità superiori».
Ore 12.40 – (Corriere del Veneto) Tra campo e mercato, con una strizzata d’occhio al campionato. Il Cittadella entra di slancio nell’ultimo rettilineo e attende in fibrillazione le ultime ore della campagna trasferimenti. E ieri è stata una giornata piuttosto convulsa e ricca di colpi di scena. Federico Gerardi è passato al Como a titolo definitivo, andandosene senza rilasciare dichiarazioni. «Non ho nulla da dire — si è limitato a chiarire telefonicamente — e non c’è niente da dire». Un rapporto in frantumi, quello col direttore generale Stefano Marchetti, che era ormai impossibile da ricomporre. E come Gerardi, anche Michele Pellizzer potrebbe fare le valigie proprio sul gong. La trattativa col Pescara è entrata nel vivo e ieri serpeggiava un certo ottimismo sul fronte abruzzese. Che ha messo l’ex capitano granata in cima alla lista dei rinforzi per la difesa e sta cercando di chiudere. Il Cittadella vorrebbe cedere Pellizzer a titolo definitivo, il Pescara offre un prestito oneroso con diritto di riscatto. C’è ottimismo per la fumata bianca, non è ancora fatta ma ci sono buone premesse per sbloccare l’impasse. Nel frattempo la Ternana sembra sempre più defilata. Il Pescara è nettamente avanti rispetto al club umbro, che a questo punto resta alla finestra. Per quanto riguarda i sostituti, piace molto Guazzo ma chiede un ingaggio alto e potrebbe arrivare un giovane. Per quanto riguarda la difesa è stato proposto Luoni, se parte Pellizzer potrebbe anche essere una trattativa da chiudere proprio sul rush finale di mercato. Ieri, intanto, da una parte è stato ufficializzato l’orario d’inizio della prima di campionato. Cittadella-Cuneo si giocherà domenica alle 17. Nell’ultima amichevole pre-campionato disputata al Tombolato, i granata hanno superato l’Este per 3-0. A segno Coralli con una doppietta (il primo gol su cross di Schenetti, il secondo su rigore) e Bizzotto, che ha confermato ancora una volta il suo ottimo stato di forma. Indicazioni confortanti anche da Schenetti, che sta cominciando a mettere minuti sulle gambe dopo il calvario dello scorso anno. Nel primo tempo è stato schierato un 4-4-2 classico, con Schenetti e Jallow sulle fasce, con Iori assente. «E’ stato un test positivo — ha spiegato a fine gara il tecnico dei granata, Roberto Venturato — l’obiettivo era di mettere minuti nella gambe e così abbiamo fatto. Vogliamo arrivare pronti per domenica, l’amichevole è servita a questo. Sono soddifatto, dobbiamo migliorare quando abbiamo il baricentro basso, impedendo così certe giocate degli avversari. I singoli? Bene Schenetti, che sto facendo giocare tanto perchè ne ha bisogno dopo un anno travagliato come quello scorso». Insomma, il Citta sembra già pronto e con i motori accesi per la partenza, il resto lo dirà il campo.
Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Se fosse stata al Bottecchia sarebbe stata la madre di tutte le partite. Invece si gioca a Padova. Per vedere il ritorno di Carmine Parlato al Bottecchia bisognerà attendere il 3 aprile 2016, decima di ritorno del torneo 15-16 (sempre che i calendari non vengano stravolti dalle decisioni del Coni sul ricorso del Seregno). Anche se questo ultimo turno del triangolare di qualificazione di coppa Italia si gioca all’Euganeo (inizio alle 17.30) la sfida con il tecnico della promozione e dello scudetto dilettanti conquistati alla guida dei ramarri l’anno scorso e con due ex come Niccolini e Dionisi mantiene tutto il suo fascino. Perdere non fa mai piacere. Non lo ha fatto con il Mantova domenica scorsa. Contro il Padova farebbe ancora più male. A Lovisa probabilmente di più. SITUAZIONE – Il Pordenone, con zero punti, è già matematicamente fuori. In testa c’è il Mantova con 4 punti (1-1 al Martelli con i biancoscudati, 2-1 al Bottecchia con i neroverdi). Per raggiungere i virgiliani il Padova dovrà battere il Pordenone. Per passare il turno batterlo con almeno due gol di scarto. GARA PERFETTA – «Contro avrò non solo il Pordenone di Bruno Tedino – ha detto ieri Carmine in conferenza stampa -, anche i miei vecchi ricordi. Avremo l’obbligo di vincere con almeno due gol di scarto. Per questo dovremo disputare una gara attenta, sbagliare il meno possibile e approfittare dei loro eventuali errori. Insomma – ha concluso Parlato – il Mio Padova dovrà fare una gara perfetta». EMERGENZA NEROVERDE – Tedino inzia con la lista degli indisponibili. «Non saranno della partita – dice – Ingegneri, De Agostini, Gulin (problemi muscolari per tutti tre, ndr) oltre a Filippini (già out da tempo, ndr) e Marchi (non ancora pronto, ndr). Siamo in emergenza, ma – cerca ottimismo Tedino – anche le difficoltà forgiano l’animo. Partiamo sfavoriti. Cercheremo di fargli fare fatica per vincere». FORMAZIONE – Tedino dovrebbe cominciare con Tomei in porta, Cosner, Stefani, Pasa e Talin dietro. A centrocampo esordirà Pederzoli a fianco di Mandorlini. Dietro De Cenco punta centrale dovrebbero giocare Cattaneo, Finocchio e Valente. Se Tedino dovesse rinunciare al 4-2-3-1 e rifugiarsi in un più classico 4-3-3 entrerà Buratto al posto di Finocchio.
Ore 11.50 – (Messaggero Veneto) «Sono per il bel gioco, ma per farlo serve avere tutti gli interpreti e al meglio». Tradotto: oggi non è tempo di 4-2-3-1. Ed è così che, Bruno Tedino, passa al 4-3-3. I “ramarri” cambiano modulo alla seconda gara ufficiale, provando a fare di necessità virtù. Naturalmente, nel nuovo schema, gli occhi saranno puntati su Alex Pederzoli, all’esordio dal 1′ e per giunta con la sua ex squadra. A lui il compito di guidare il gruppo, anche se naturalmente non può essere al top e avrà un’autonomia limitata. Al suo fianco ci saranno Mandorlini e Castelletto, preferito a Buratto, ultimamente calato dopo un pre-campionato esaltante. In difesa, davanti a Tomei in porta, ci saranno i soliti Cosner e Stefani: le novità sono Talin al posto di De Agostini sulla sinistra e Pasa al fianco del capitano al centro del reparto. In attacco si segnalano diverse novità. Al centro della linea, De Cenco, preferito a Strizzolo non al top ma anche meritatamente titolare dopo i due gol al Mestre. Ai suoi lati, conferma per Cattaneo a destra e trasloco per Finocchio sulla sinistra (un ruolo che comunque sa interpretare). Il Padova conferma il 4-3-1-2 visto a Mantova il 14 agosto. Ci sono però due novità: Petkovic in porta (non l’ex Sacilese Favaro) e Favalli sulla sinistra (non Diniz). Mazzocco parte in panchina, assenti Amirante, Aperi (infortunati) e Corti (squalificati). Occhio davanti: l’ex Pordenone Cunico, poi l’ex Itala Neto e l’ex Portogruaro Altinier. Un bel terzetto, seppur “stagionato” (più di 90 anni in tre).
Ore 11.40 – (Messaggero Veneto) Con qualche cerotto – cinque assenti, tutti per infortunio – e quindi con un primo esame da superare: bisogna confermasi squadra, «voglio vedere se nelle difficoltà riusciamo a tirare fuori le unghie», dice Tedino. Pordenone da battaglia a Padova. Nella seconda gara di coppa Italia, i “ramarri” già eliminati giocano all’Euganeo dall’ex Parlato per dimostrarsi gruppo unito, capaci di soffrire e, in particolare, polivalenti: oggi, viste le defezioni, si prova il 4-3-3, che vede l’esordio di Pederzoli dal 1’. Deciso intanto giorno e orario del primo turno: si gioca domenica prossima alle 15 a Piacenza con la Pro. Emergenza. Il tecnico neroverde, Bruno Tedino, è sconsolato. Al secondo impegno ufficiale deve già rinunciare a un quintetto di giocatori. Mancano Gulin, Ingegneri e De Agostini, vittime di risentimenti muscolari; Marchi, ancora indietro di condizione, e Filippini (ex) fermo ormai da diverso tempo. Non solo la squadra è partita in ritardo rispetto agli altri (causa ripescaggio): ha inserito pezzi strada facendo e, ora, alcuni li ha persi. Così Tedino dispensa grande prudenza. Non vuole che ci si aspetti granché: «Quando si avrà una condizione accettabile – spiega – saremo una buona squadra. Tuttavia, da domani (oggi, ndr), voglio vedere un gruppo che lotti e che non molli». Cambi. Il bagno di folla di giovedì sera, in piazzetta San Marco è ancora nella mente di tutti. Ci vorrebbe un risultato positivo per ricambiare l’affetto. Il Pordenone oggi lo cerca, ma senza assilli: «Meglio ripagare quell’entusiasmo con buoni risultati durante il campionato – spiega Tedino –: abbiamo bisogno ancora di tempo. Gli ultimi arrivati non sono al cento per cento, necessitano di minutaggio. Quindi a Padova voglio vedere una squadra che cresca di condizione e che provi a impensierire l’avversario. Sarà un turno difficile, ma ci proviamo». I biancoscudati sono all’esordio in casa: ci tengono a fare bene e, in particolare, a passare il turno, superabile in caso di vittoria con due gol di scarto. Ci sono anche diversi ex, che vogliono mettersi in mostra: Dionisi, Niccolini e, in particolare, Parlato. Lovisa non l’ha confermato in Lega Pro e lui la categoria se l’è riguadagnata. Qualcosa, di sicuro, vorrà dimostrare anche oggi.
Ore 11.20 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Peccato veniale da non ripetere più”) La vigilia del debutto ufficiale del Padova all’Euganeo è stata disturbata dal “caso Diniz”. Trattandosi di una questione legata ad aspetti contrattuali tra il giocatore e la proprietà, è giusto e doveroso sorvolare sull’oggetto del contendere. Quello che invece ci preme sottolineare è la scarsa trasparenza dimostrata in questa circostanza dalla società. Troppe le versioni circolate sul “mal di pancia” del brasiliano, quasi a confondere le acque o a nascondere chissà quale segreto. Il tutto con scarso rispetto di chi raccoglie le notizie e dei tanti tifosi che seguono quotidianamente, attraverso i giornali, le tv e i siti specializzati, le vicende biancoscudate. Un peccato veniale? Certamente sì, a patto che non si ripeta più. I vertici del Padova devono essere consapevoli in ogni momento che il club non è solo una proprietà privata, ma un prodotto di condivisione e di partecipazione. E che un buon navigatore si vede soprattutto nella capacità di affrontare le burrasche.
Ore 11.10 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Diniz, Niccolini, Favalli; Ilari, Giadonato, Bucolo; Cunico; Altinier, Neto Pereira.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il Pordenone, come detto, non ha niente da perdere e in settimana sono arrivati altri giocatori, tra i quali gli ex biancoscudati Pederzoli e Pasa. «Stanno cercando un giusto equilibrio e proveranno a metterci in difficoltà. Ma al di là del prendere tutte le informazioni possibili sull’avversario, nella mia testa ciò che conta è la mia squadra e quello che dobbiamo fare». Potrebbe essere confermato il modulo con il trequartista visto a Mantova? «Ci può stare, i ragazzi sanno di potere interpretare entrambe le situazioni (l’altra è il 4-2-3-1, ndr). Che sia l’una o l’altra, mi auguro che l’interpretino al meglio». Il manto erboso dell’Euganeo è stato rifatto: non sarà magari ancora al top, ma non dovrebbe essere di ostacolo al vostro gioco. «Gli addetti alla manutenzione hanno fatto un ottimo lavoro e il campo è in una condizione più che buona. Sarà perfetto tra una quindicina di giorni».
L’ultimo arrivato Corti è squalificato, Mazzocco non disponibile. Ilari invece è recuperato e potrebbe essere subito della partita, tanto da essere stato provato ieri nel centrocampo a tre insieme a Bucolo, schierato davanti alla difesa, e Giandonato come interno sinistro.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Ricordi personali, ha appena detto. «Per me sarà una partita particolare, ma quando l’arbitro fischia l’inizio si pensa solo alla propria squadra». Se incrocia il presidente neroverde Lovisa? Tempo fa, lei aveva dichiarato che l’avrebbe ringraziato dato che se non l’avesse mandata via, non sarebbe arrivato al Padova. «Bisogna vedere se è stato lui a mandarmi via, o se sono stato io a volermene andare. Comunque è stata una scelta azzeccata alla luce di quello che ho ricevuto al Padova». Lasciamo da parte il passato e torniamo alla partita. «Faremo di tutto per iniziare con il piede giusto, anche se ci potrebbero essere degli errori. La condizione fisica non è ancora quella ideale, però i ragazzi sono consapevoli delle responsabilità che hanno. Da parte mia c’è la volontà di dare una soddisfazione a tutte le persone che vogliono bene al Padova: cercherò di dare anima e corpo, e con il loro sostegno vediamo di giocare insieme». Si aspetta comunque una squadra già vicino alla forma migliore? «Individualmente sì, e me lo auguro anche a livello di collettivo. Bisogna comunque attendere un mesetto per avere tutti nella condizione ottimale e per trovare una certa continuità nell’undici».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Vincere con almeno due gol di scarto per spuntarla sul Mantova (che osserva il turno di riposo) e passare il turno nella Coppa Italia di Lega Pro. È con questo imperativo che il Padova fa il debutto stagionale all’Euganeo. Davanti ci sarà il Pordenone, già tagliato fuori dalla competizione (sconfitta sette giorni fa con i virgiliani) e che quindi non ha niente da perdere. Senza dimenticare che per la prima volta Carmine Parlato affronterà da avversario i friulani, con i quali ha ottenuto la promozione in Lega Pro prima di approdare ai biancoscudati. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per una sfida che promette scintille e nella quale Cunico e compagni sono chiamati a dare subito una risposta forte. «La squadra si è preparata bene – esordisce Parlato – È la prima partita in casa, vogliamo dare sensazioni positive e non deludere nessuno, in primis la società e tutte le persone che hanno scelto questo gruppo. Abbiamo l’obbligo di vincere, anche se non sarà facile. Ci vuole una gara attenta per tutti i novanta minuti, senza andare all’arma bianca dall’inizio: naturalmente dobbiamo spingere, stando però attenti a non prendere gol. Metterò da parte i ricordi personali, il mio desiderio è passare il turno»
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Sarebbe pericoloso immaginare di trovare un avversario demotivato. Proprio perchè possono giocare tranquilli, possono metterci in difficoltà». Il “caso Diniz” ha monopolizzato l’attenzione negli ultimi giorni e lei ha già avuto modo di dichiarare che è tutto risolto. Sulla vicenda sono però uscite versioni diverse dalla società, forse la situazione non è stata gestita in maniera del tutto lineare. «Preferisco solo ribadire che è tutto risolto, va bene così». Ieri si è chiusa la prima settimana di apertura della campagna abbonamenti per tutti i tifosi, dopo il periodo di prelazione riservato ai vecchi abbonati. «Siamo intorno a quota 2.300, non è male considerato che mancano ancora due settimane e molti tifosi non hanno ancora fatto l’abbonamento. Arriveremo a superare i tremila abbonamenti e a raggiungere il numero che ci eravamo prefissati».
Ore 10.20 – (Gazzettino) «L’obiettivo è passare il turno, non snobbiamo la competizione». Il presidente Giuseppe Bergamin detta la linea da seguire ai biancoscudati, se mai ce ne fosse bisogno. Tanto più che l’impegno di oggi può essere visto anche come una sorta di prova generale in vista del debutto in campionato con la Reggiana tra sette giorni. «L’allenatore metterà la squadra migliore che ha in questo momento, siamo abbastanza pronti. La Coppa Italia può sembrare qualcosa di meno importante rispetto al campionato, ma non è così: è proprio un test che conta, e che deve dare buoni indicazioni in ottica della partita successiva», quella appunto con gli emiliani. Il Pordenone si presenterà all’Euganeo senza aver niente da perdere, essendo già eliminato dalla fase successiva.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Diniz, Niccolini, Favalli; Ilari, Giadonato, Bucolo; Cunico; Altinier, Neto Pereira.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Si va verso la conferma del modulo visto a Mantova? «Li ho provati entrambi negli ultimi due giorni, devo ancora decidere. Ilari è disponibile, Mazzocco è convocato ma non potrà essere nemmeno in panchina, mentre in porta non ho ancora scelto chi schierare». Per lei, tuttavia, sarà la prima volta da avversario con il Pordenone. Emozionato? «Metterò da parte i ricordi perché il mio desiderio è passare il turno, anche se la partita per me è davvero particolare. Domenica scorsa li ho visti all’opera, proveranno a metterci in difficoltà». Ha quindi già detto al presidente Lovisa: “Grazie per avermi cacciato, altrimenti non sarei mai arrivato a Padova”? «Non l’ho incontrato, ma credo che non gli dirò nulla di particolare se accadesse oggi. Chi ha detto poi che sia stato lui a mandarmi via? Potrei pure essere stato io a decidere di togliere il disturbo. In ogni caso, la scelta per me è stata azzeccatissima». Preoccupato per il terreno di gioco? «Un po’ si è sistemato. Non sarà sicuramente un campo perfetto, ma è più che buono».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Siamo pronti», carica l’ambiente il tecnico napoletano. «È la nostra prima partita in casa e vogliamo dare sensazioni positive. La squadra si è preparata bene, non vuole lasciare nessuno deluso. E da parte mia spero di dare le giuste soddisfazioni a tutte le persone che vogliono bene al Calcio Padova». Parlato, qual è lo spirito che vi accompagna a questa “prima” casalinga? «Vogliamo iniziare con il piede giusto: potrebbero esserci degli errori, potremmo avere una condizione fisica non ancora ottimale, ma i ragazzi ormai sanno dove sono e conoscono le loro responsabilità. Ripartiamo da dove avevamo concluso, da un triangolare e da una partita da vincere a tutti i costi (come in poule scudetto contro il Cuneo, ndr): sembra facile, ma non lo è. Se non altro, stavolta la Coppa Disciplina non conta…». Vi servono almeno due gol più dell’avversario: vedremo un Padova all’arrembaggio? «Nemmeno per sogno, non serve a niente andare all’arma bianca sin dai primi minuti. Dobbiamo giocare, costruire, fare gol, ma pensare anche a non prenderne: voglio vedere il gioco, ma anche la giusta attenzione. Abbiamo l’obbligo di vincere, ma sarà una partita a due velocità: ci saranno ritmi alti quando spingeremo, ma anche un po’ più lenti per non sbilanciarci ed evitare di subire gol, altrimenti la nostra missione diventerebbe ancora più difficile».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) L’Euganeo è pronto a spalancare le sue porte. Sugli spalti, tra i seggiolini e il manto verde rifatto, si torna a respirare il dolce profumo del professionismo: il Calcio Padova torna a giocare nello stadio amico con il “suo” vero nome, oggi pomeriggio, dopo tre mesi di lontananza dal clima agonistico. La Biancoscudati Padova formalmente non esiste più, e per quanto bella e appassionante sia stata l’ultima, trionfale stagione nel dilettantismo, adesso la musica che si suona è tutt’altra. Solo un patrimonio dovrà rimanere intatto: la passione di una tifoseria che l’anno scorso si è riscoperta unita. Servirà eccome, in una stagione che si preannuncia emozionante e certo non facile, e così pure oggi, perché per passare il turno in Coppa Italia la squadra di Parlato ha bisogno di una vittoria sul Pordenone per raggiungere il Mantova a quota 4 punti, e di almeno due gol di scarto per superarlo nella differenza-reti. E servirà l’urlo dell’Euganeo per far respirare subito, ai tanti nuovi arrivati, la vera aria appassionata di una città che la Lega Pro se l’è sudata, e che non vuole certo fermarsi qui.
Ore 09.10 – Probabile formzione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Fabiano, Diniz, Favalli; Ilari, Giadonato, Bucolo; Cunico; Neto Pereira, Altinier.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La partita sarà anche l’occasione per un incontro con il procuratore di Eros Schiavon, in uscita da Avellino e per il quale la Spal ha sferrato una decisa offensiva offrendo come contropartita Domenico Germinale. Giorgio Zamuner, che svolge anche il ruolo di consulente di mercato del Pordenone, è atteso all’Euganeo e, nonostante le possibilità siano ridotte di un colpo di scena finale siano ormai ridotte al lumicino, non sono da escludere sorprese. Smentita ripetutamente la pista Succi per l’attacco, resta in ballo il giovane Claudio Sparacello del Trapani. Per ora la risposta del club siciliano è stata negativa, ma il ds Fabrizio De Poli farà un ultimo tentativo in extremis. Secondo quanto filtra, se dovesse esserci un colpo last-minute, sarà un giovane visto e considerato che la lista degli «over» è piena. Sarà davvero così? Non resta che attendere, il gong del calciomercato è vicino. Si chiude domani alle 23 e le sorprese sono spesso dietro l’angolo.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Non è un mistero, infatti, che Parlato non si sia lasciato benissimo con il presidente Mauro Lovisa, che prima lo confermò salvo poi cambiare idea. Parlato pensa a una piccola rivoluzione nel modulo, tanto che potrebbe essere scelto, a sorpresa, un 3-4-1-2 molto offensivo per tentare di guadagnare subito lo scarto che serve per passare il turno. Dopo l’1-1 di Mantova e il successo dei virgiliani a Pordenone, la vittoria col minimo scarto non basterà. I dubbi sono in porta (Petkovic leggermente avanti rispetto a Favaro) e sulla fascia sinistra (dove potrebbe giocare Favalli, ma dove non sono escluse sorprese), mentre davanti è certa la presenza di Neto Pereira, Cunico e Altinier nel tridente offensivo. Dove Cunico dovrebbe agire da trequartista, mentre il brasiliano sarà libero di svariare lungo tutto il fronte. Sull’altro fronte, Bruno Tedino medita a sua volta una piccola rivoluzione per favorire l’inserimento di uno dei tanti ex di turno, Pederzoli. Si va verso il 4-3-1-2, mentre l’alternativa è il 4-3-3 con l’inserimento dell’ex Bassano Cattaneo.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Strano da dire alla prima ufficiale casalinga, ma il Padova che affronta il Pordenone nel secondo turno della Coppa Italia di Lega Pro è già con le spalle al muro. Se vogliono continuare l’avventura in una competizione solitamente «sgradita» a tecnici e addetti ai lavori, i biancoscudati dovranno battere con due gol di scarto i friulani, freschi di ripescaggio dopo la retrocessione dello scorso anno. Partita speciale, quella che andrà in scena alle 17.30 per Carmine Parlato, che affronta per la prima volta la sua ex squadra dopo la firma per il Padova dell’estate 2014. «Farò in modo di mettere da parte i miei ricordi quando inizierà la battaglia — sorride l’allenatore campano — bisogna iniziare con il piede giusto, anche se magari non abbiamo ancora la condizione ideale. I ragazzi sanno quello che fanno e le responsabilità che hanno ed io spero di dare le soddisfazioni che meritano a tutte le persone che tifano per il Padova. Per me è sì una partita particolare, ma poi quando fischia l’arbitro è pur sempre una partita e basta. A Pordenone domenica scorsa non ho incontrato il presidente, ma saluterò chi vedrò senza alcun problema».
Ore 08.30 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: la sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà oggi alle ore 17.30.
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E’ successo, 29 agosto: rifinitura mattutina per i Biancoscudati, in gruppo anche Mazzocco ma non sarà della partita