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Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Il Ripa Fenadora torna a giocare a Rasai. In attesa di farlo con la prima gara ufficiale (inizia il campionato lì per poi tornare al Boscherai in inverno), oggi c’è l’esordio in amichevole contro la Berretti del Pordenone in quella che non è una partita come le altre, dopo due anni di stop dell’impianto nella frazione di Seren. Anche dalle parti del Comune c’è attesa per il ritorno della squadra dopo aver eseguito i lavori di adeguamento richiesti per disputare il campionato di serie D. Sistemato tutto con il via libera da parte della Commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli arrivato a inizio giugno e con l’omologazione che ha restituito all’Union la sua seconda casa, oltre a quella del Boscherai di Pedavena, adesso torna a parlare il campo. L’attaccante Bartolini è ancora out ( comunque sta facendo passi avanti per superare l’infortunio) e non sarà della partita nemmeno il centrocampista Casella, che ha accusato un risentimento muscolare (ha preso una botta al quadricipite) e non si vuole rischiare. La previsione è che il campionato inizi domenica il 6 settembre; e, se per il recupero di Casella in mezzo al campo c’è ottimismo, sarà valutata in settimana l’evoluzione della situazione che riguarda il centravanti senese. PORDENONE BERRETTI. «Ci prepariamo ad affrontare il campionato. Abbiamo voglia di iniziare», dice il tecnico Renato Lauria, che dalla partita di oggi si aspetta conferme: «Siamo cresciuti parecchio. Bisogna dare continuità alle prestazioni. Il ritmo e l’idea di gioco ci sono», aggiunge il tecnico neroverde. Si cominciano a tirare le fila del lavoro: «Adesso che ci avviciniamo al campionato, andiamo a togliere quantità e a inserire più qualità. Ognuno sa cosa fare e ha il proprio compito nel gruppo. Dal punto di vista della mentalità e dell’atteggiamento, siamo pronti. La prima partita ufficiale porterà altre variabili ed emozioni, ma per quello che stiamo facendo, siamo sereni». L’UNION DEBUTTA A RASAI. «Il Comune ha fatto grandi sforzi per mettere a posto una bellissima struttura», commenta l’allenatore neroverde, «siamo contenti di andare a giocare a Rasai». Anche il terreno adesso è a posto, dopo che un fungo aveva messo in crisi il manto erboso.
Ore 20.50 – (Il Piccolo) Visto che le partite ufficiali tardano ad arrivare, con la Coppa Italia rinviata al 30 settembre e con il campionato che ancora non è certo parta davvero la prossima settimana, per cominciare ad assaporare sfide reali di serie D bisogna affidarsi alle amichevoli. Ecco perché la partita di oggi pomeriggio a Prosecco fra Unione Triestina 2012 e Tamai, assume un significato particolare. A parte quella prima uscita di quasi un mese fa con il Mestre, mai la squadra di Masitto aveva poi affrontato una pari categoria. Inoltre la compagine friulana sarà sicuramente un’avversaria nel girone, per cui è ovvio che oggi va in scena un vero e proprio anticipo di campionato. Con la premessa, però, che si tratta ancora di calcio d’agosto e qualsiasi indicazione sul valore delle due squadre sarà ancora molto parziale. Per prendere ancora più sul serio questo test, comunque, c’è anche il fatto che stavolta l’Unione 2012 arriva da una settimana piena di allenamenti, inframezzati solamente da una sgambata in famiglia con la Juniores, mentre la scorsa settimana con tre amichevoli in cinque giorni il tecnico aveva per forza dovuto ricorrere a una massiccia distribuzione del minutaggio. Per la partita di oggi tra l’altro sono tutti convocati, anche se Masitto forse farà riposare qualcuno che magari non ha passato una settimana tranquilla a livello fisico causa qualche acciacco, come ad esempio Mattielig e Morelli. Ma certo l’aspetto di maggiore curiosità sarà il debutto stagionale di Daniele Proia, appena ritornato all’ovile e pronto a inserirsi in un centrocampo che vanta già un mese abbondante di lavoro assieme: il biondo romano comunque è già in buona condizione e andrà ad aggiungere carattere e dinamismo a un reparto che può già vantare Pettarin, Mattielig, Migliorini, Spadari oltre ai giovani Battaglini e Miani. C’è attesa anche per capire, dopo aver alternato a più riprese il 4-2-3-1 e il 4-3-3 nelle altre amichevoli, con quale modulo Masitto sceglierà di partire. Anche se il tecnico ha già spiegato più volte che durante la stagione non ci sarà un modulo unico di riferimento e che la squadra dovrà essere abituata a cambiare in corso d’opera, anche durante una stessa partita.
Ore 20.20 – (Corriere delle Alpi) Amichevole contro il Levico Terme. Questo pomeriggio a Pergine il Belluno affronta un avversario di pari categoria, neo promosso dall’Eccellenza la scorsa stagione. Il campionato è slittato al prossimo week end e quindi i gialloblù si sottoporranno al test amichevole contro la squadra trentina. Un’occasione quantomai preziosa per continuare a mettere minuti nelle gambe ed arrivare in condizioni migliori al via ufficiale. Il tecnico Vecchiato ha a disposizione l’intera rosa fatta eccezione per Marco Farinazzo, che ha ricominciato a correre dopo l’infortunio di una settimana fa contro la Feltrese ma che per questo pomeriggio rimarrà a riposo, e di Giovanni Pescosta, che ha riportato un trauma al piede: per lui ingessatura e tempi di recupero da valutare. Sono invece disponibili Antonio Acampora, Stefano Mosca e bomber Corbanese. Il capitano del Belluno non vede l’ora di tornare in campo per una partita ufficiale, dopo più di un mese di preparazione. «Purtroppo la Coppa Italia è stata rinviata a fine settembre e dovremo aspettare la prossima settimana per la prima gara ufficiale della stagione», commenta l’attaccante gialloblù, «e al momento non sappiamo ancora nulla neppure sui calendari; ma poco importa, noi continuiamo a lavorare sodo in vista dell’inizio del campionato. In questo periodo ci siamo allenati duramente, ma sono arrivati anche importanti segnali dalle amichevoli disputate, dove abbiamo ben figurato. I giovani si sono subito integrati all’interno di un gruppo ormai consolidato da anni. Come sempre ci sarà molto da lavorare», aggiunge, « ma sono fiducioso per la stagione. Migliorarsi non è mai facile, ma tutti noi abbiamo l’ambizione di continuare a toglierci ancora importanti soddisfazioni. Ogni anno infatti bisogna dimostrare tutto sul campo, quanto di buono fatto in passato deve essere solo un bel ricordo ma non bisogna di certo adagiarsi su quanto conquistato. Il mio amico “Radre” si è trasferito al San Giorgio Sedico e saremo io e Bertagno a dover dare maggiormente l’esempio in questa stagione, essendo noi due i più vecchi in squadra. Le responsabilità vanno prese e io sono orgoglioso di indossare la fascia di capitano quest’anno, un simbolo per me importante e che ci tengo a onorare per una società che mi ha dato tantissimo in questi anni, facendomi crescere e debuttare in serie C2». Se il campionato non dovesse cominciare il 6 settembre e slittare al week end successivo il Belluno potrebbe affrontare il Tamai in amichevole.
Ore 19.50 – (La Provincia Pavese) La buona notizia è che anche se il mercato chiude lunedì sera, per presentare la lista dei 24 giocatori del Pavia c’è tempo fino al giorno precedente la prima partita di campionato. Quindi fino a sabato 5 o, addirittura, 12 settembre se il debutto slitterà per dare tempo alla squadra ancora da inserire in calendario (Forlì? Catania?) di organizzarsi per il girone A di Lega Pro. Chi non rientra nella lista dei 24 giocatori ufficiali guarderà la partita dalla tribuna, queste sono le nuove regole imposte dalla Lega calcio su sollecitazione dall’Associazione italiana calciatori. Le trattative per le cessioni sono in corso. I telefoni del direttore generale Bignotti e del suo braccio destro, Andrea Mussi, sono roventi. Perché se non scendere sul terreno di gioco è umiliante per un giocatore, per la società quel calciatore rappresenta un costo inutile. E sei costi inutili pesano parecchio sul bilancio. Soncin, per ora, dice di non gradire i trasferimenti che gli sono stati offerti (a partire dal Renate, in Lega Pro), ma il giocatore ha ancora gamba e fiato, nonostante i 37 anni e lo scorso anno è stato uno dei migliori realizzatori del campionato con dieci reti (4 su rigore). Altro richiesto sarebbe Cardin, difensore esterno ex Mantova. Più difficile le posizione di Paolo Grbac, il croato acquistato nel mercato invernale che gioca da seconda punta o da ala. Analoga situazione riguarda i centrocampisti Paolo Bracchi (14 presenze due anni fa, mai visto in campo lo scorso anno) e Alessandro Corvesi, che era stato dato in partenza al Tuttocuoio, ma poi non ha concluso. E’ sul quaderno dei partenti c’è anche il difensore Alessandro Angelotti. In questi giorni l’attività del vicepresidente Wang e di parte della struttura è quello di regolare i conti con i creditori. La proprietà ieri ha fatto sapere che sarebbero state risolte tutte le pendenze e gli avvocati della società avrebbero ricevuto l’incarico di gestire gli aspetti burocratici. Messe a posto le problematiche finanziarie e chiuso il mercato, la società conferma di voler rinnovare i contratti con i due giocatori più apprezzati: Cesarini e Ferretti. L’intenzione è quella di aumentare gli ingaggi e allungare i contratti fino al 2018 (o 2019). Nel frattempo una trentina di persone ieri hanno fatto o rinnovato l’abbonamento. Ed è stata superata la soglia dei 410. L’obiettivo resta 500 abbonamenti (più del doppio dello scorso anno). In attesa del ritorno in Italia del presidente Zhu, ieri pomeriggio hanno fatto visita al Fortunati i suoi genitori, in gita all’Expo e poi nel centro storico di Pavia.
Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Questa mattina, sul campo di Goito, il Mantova giocherà un’amichevole contro la Berretti allenata da Elia Pavesi. Un galoppo in famiglia, che servirà a mister Maspero per rodare ulteriormente gli schemi e nel quale si rivedrà in campo il centravanti Valerio Anastasi, fin qui frenato da problemi al ginocchio. Ieri il bomber si è allenato e stamani dovrebbe dunque andare regolarmente in campo. A parte ha lavorato invece il difensore Gavazzi, sempre alle prese con la contusione alla caviglia subita nella sfida di Coppa Italia a Pordenone. In piscina è andato poi Raggio Garibaldi, frenato da un infortunio muscolare. Dopo la partita odierna, Maspero concederà ai suoi la domenica libera, ma già lunedì mattina alle 10 la truppa biancorossa riprenderà ad allenarsi a Goito in vista del test in programma con il Milan e soprattutto del debutto in campionato di domenica 6 settembre. Lunedì sera chiuderà invece i battenti il calciomercato e il Mantova sta accelerando per cedere i giocatori in esubero. La Torres è interessata a Uliano e oggi dovrebbe arrivare l’intesa con il club sardo, che verrebbe comunque formalizzata lunedì a Milano. L’attaccante De Respinis, invece, è richiesto dal Santarcangelo, che nel frattempo ha ingaggiato anche l’ex portiere della Berretti biancorossa, Malagoli. Domani il ds Pelliccioni dovrebbe andare in Romagna per provare a chiudere la cessione di De Respinis al club nel quale ha già militato in prestito nella scorsa stagione.
Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) Si è conclusa, per il momento, la campagna abbonamenti per stagione 2015/2016 con un dato, tutto sommato, soddisfacente. La società, però, ha preannunciato una sorpresa quale premio di fedeltà a chi ha sottoscritto la tessera. La chiusura ha evidenziato, dopo diversi anni, un risultato positivo poiché sono 2.253 gli sportivi che hanno sottoscritto l’abbonamento. Per la precisione sono così suddivisi: 13 Tribuna autorità, 161 tribuna centrale, 946 Distinti, 1.133 Curva Sud. Oggi pomeriggio, con fischio d’inizio alle ore 16, la Reggiana sarà di scena al “Notari” di Montecchio per una amichevole contro la locale squadra di Promozione. L’ingresso al publico è di 5 euro. Il tecnico Alberto Colombo potrà così schierare, e testarne la condizione, il nuovo acquisto Angelo Raffaele Nolè ma non mancheranno altri esperimenti di modulo e di giocatori. Al termine della partita i giocatori verranno lasciati liberi per un paio di giorni per poi tuffarsi in quella che dovrebbe essere la settimana che porta al primo impegno di campionato, calendari e sentenze varie permettendo, nella gara interna col Padova. Ieri ai campi di via Agosti il trainer ha lavorato molto con la palla, intensificando il lavoro sulle fasce e sulla palle inattive per fornire assist invitanti a Rachid Arma. Sempre lunga la lista degli indisponibili, compresi Messetti, Loi e Maltese, che torneranno in gruppo da martedì.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) Angelo Raffaele Nolè ha voluto fortemente la Reggiana, colpito dal pubblico entusiasmante della finale play-off della scorsa stagione. «Già lo scorso anno c’erano contatti col direttore Ferrara e quest’anno sono maturate le possibilità di venire. Sono un giocatore che ha bisogno di stimoli dalla tifoseria e a Bassano non c’è pubblico. Sono rimasto scioccato dalla semifinale a Reggio e volevo tornare a Reggio da granata». Avevate qualcosa in più delle Reggiana in quella doppia sfida? «Eravamo un bel gruppo, ferito nel finale di stagione quando hanno prima dato e poi tolto punti di penalizzazione al Novara – tra l’altro adesso ridati da scontare nella nuova stagione in B, cose che non capirò mai – ma abbiamo reagito bene cercando di riprenderci quello che avevamo meritato durante il campionato». Da giorni era atteso a Reggio. «A Bassano non volevano lasciarmi partire e questo ha allungato i tempi». Ora si aspetta fischi quando tornerà a Bassano? «Spero di no per quello che ho fatto sul campo, perché un campionato così da quelle parti non s’era mai visto, anche se il modo in cui sono andato via potrebbe non essere apprezzato». Perché non ha scelto la Serie B, dove aveva richieste? «Scendendo di categoria l’anno scorso ho fatto una scelta istintiva poi a Reggio ci sono i presupposti per fare bene. Avendo un bel rapporto con Sinigaglia so che questo è un gruppo che può togliersi delle soddisfazioni e sono venuto di corsa». Il biennale significa che la società punta forte su di lei? «Mi hanno cercato con insistenza dandomi fiducia. Spero di ripagare la società nel migliore dei modi». Quali sono le sue caratteristiche? «Ho fatto l’esterno nell’attacco a tre ai tempi della Ternana ma posso giocare come seconda punta. Cerco più l’assist al compagno che la conclusione personale ma quando capita la butto dentro come dimostrano i 10 gol dello scorso anno, nonostante un mese di stop per una micro frattura alla scapola destra». E’ venuto per fare il titolare? «Non è cosa certa perchè ci sarà tanta concorrenza ma in allenamento cercherò di conquistarmi il posto da titolare poi se farò l’esterno o la seconda punta deciderà il mister». Sa che il suo arrivo potrebbe costare il posto all’amico Senigaglia? «Questo mi dispiacerebbe molto anche perché in campo sappiamo dialogare bene insieme». Si sente un top-player per la categoria? «Devo dimostrare domenica dopo domenica la reputazione che mi sono costruito in questi anni». Come è stato il primo giorno di scuola? «Ho visto un’ottima squadra con un gruppo di ragazzi molto disponibile mentre il tecnico l’avevo già conosciuto l’anno scorso in occasione dei play-off». Reggiana inserita nel girone A: come lo giudica avendolo appena disputato? «E’ molto difficile anche se la Reggiana è una squadra tecnica che sa giocare a calcio. Le squadre forti non mancheranno perchè sono arrivate Cittadella e Padova ed altre si sono rinforzate come Feralpisalò,, Mantova o Alessandria ma noi siamo comunque da prime posizioni».
Ore 18.10 – (Gazzetta di Reggio) «Silenzi vola, la curva s’innamora» era l’urlo d’incitamento della curva Sud al Mirabello nei confronti di Andrea Pennellone Silenzi. Un coro che potrebbe tornare d’attualità, pur con le dovute cautele dato che stiamo parlando di Christian Silenzi, 18 anni festeggiati a maggio, figlio – appunto – di Andrea. La Reggiana in questi ultimi giorni di mercato l’ha prelevato dall’Inter. «Lo volevano aggregare alla prima squadra – aveva detto Andrea Silenzi in occasione della serata dei Campioni che si è svolta a FestaReggio – ma preferisco che vada a fare esperienza in categorie inferiori, in Lega Pro. All’Inter non avrebbe spazio». In quella serata Andrea Silenzi era proprio accompagnato dal figlio Christian e ha avuto modo di parlare con il digi Ferrara e con il presidente Compagni. Un colloquio che ha portato all’accordo per il prestito da parte dell’Inter di Christian Silenzi alla Reggiana. L’Inter aveva messo lo scorso anno sotto contratto Christian Silenzi che nella stagione 2013/2014 aveva militato negli Allievi Provinciali 1997 dell’Athletic Soccer Academy. Christian come papà Andrea è un centravanti dal fisico possente e anche nell’incedere ricorda Pennellone. E’ evidente che stiamo parlando di un ragazzo di 18 anni e quindi occorre avere tutte le attenzioni del caso ma non c’è dubbio che si tratta di una bella favola in stile Gruppo Vandelli: di padre in figlio. Per i tifosi granata avere nella Reggiana un altro Silenzi sarà come rievocare i fasti di un tempo dato che Andrea è stato, forse in assoluto, il giocatore più amato dagli sportivi reggiani come è stato sottolineato proprio in occasione della “serata dei Campioni” a FestaReggio. Christian Silenzi, classe 1997, si aggregherà alla prima squadra anche se è evidente che potrà ancora far parte della formazione Berretti allenata da Francesco Salmi. La presenza di Christian in maglia granata sarà anche l’occasione per rivedere con una certa assiduità Pennellone sulle gradinate del Mirabello (dove giocherà la Berretti) oppure al Città del Tricolore per seguire il figlio. E’ ovvio che la Reggiana non ne ha fatto solo una questione di cuore nei confronti di Silenzi ma ritiene Christian un valido attaccante e che potrà aiutare la causa granata. Del resto i primi a credere nelle qualità del ragazzo sono stati i dirigenti dell’Inter.
Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Marcelo Mateos nuovo direttore sportivo del Pordenone? Intanto è stata avanzata la domanda di iscrizione al corso specifico, che si svolgerà dal prossimo 7 settembre al Centro tecnico federale di Coverciano. I posti sono solo quaranta, le domande nell’ordine del triplo. Le ore sono aumentate da 96 a 120, sviluppate in sei settimane (non consecutive) di lezioni. POSTO VACANTE – Attualmente il Pordenone calcio non ha un direttore sportivo titolare. Giorgio Zamuner di fatto lo è, ma non risulta inserito nell’organico con tale qualifica. Soprattutto perché contrastante con la sua attività di procuratore. Ad agosto era stata ufficializzata la nomina di Davide Brendolin, il segretario arrivato da Venezia dove poi ha fatto ritorno l’altra settimana. Il quale ne aveva facoltà perché già in possesso dell’abilitazione ed iscritto nell’elenco speciale per direttori sportivi. COMPETENZE – Il corso si propone di fornire supporti formativi e culturali a chi potrà essere chiamato a svolgere attività concernenti l’assetto organizzativo delle società sportive professionistiche, comprese espressamente la gestione dei rapporti anche contrattuali fra società e calciatori, o tecnici, e la conduzione di trattative con altre società sportive, aventi oggetto il trasferimento dei calciatori o la stipulazione della cessione dei contratti, secondo le norme della Figc. MOTIVAZIONI – «Certo che mi piacerebbe accedere e superare gli esami del corso – afferma lo stesso Mateos – più che altro per imparare cose che non riesci a imparare se non fai i corsi. Sul campo si apprendono tante cose, è vero, ma essere impreparato mi mette a disagio. A giorni dovrei sapere se sono ammesso». CURRICULUM – Ritiratosi dal calcio giocato a fine maggio 2014 vestendo la maglia neroverde, all’ultima partita con la fascia di capitano, dall’estate dello scorso anno è stato cooptato in società. Direttore di campo, consulente tecnico di Sergio Pinzin, braccio operativo del presidente Lovisa, fine tessitore nei collegamenti squadra – società, Mateos ha radicato bene la sua posizione nel Pordenone. A breve potrebbe avere pure un’altra patente.
Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) Le gerarchie, da qui a domani, possono ancora cambiare. Ma la sensazione è unanime. Sta per scoccare l’ora di Alex Pederzoli. Il regista, classe ’84, sembra pronto a debuttare in gara ufficiale con la maglia del Pordenone. Lo fa a Padova, all’Euganeo: il match, valido per la coppa Italia di Lega Pro, non incide sulla qualificazione (“ramarri” già eliminati), quindi Tedino pare intenzionato a far partire dal 1’ la stella del mercato neroverde. Perché la condizione, dal suo arrivo 10 giorni fa, è cresciuta, ed è ora che l’ex Pavia cominci a prendere le misure della squadra. Pensaci tu. Uno “scatto” dell’allenamento di ieri: prima dell’inizio, il tecnico si è trattenuto in mezzo al campo con Pederzoli. Un breve conciliabolo, poi tutti a sudare. I due si conoscono, sono stati assieme a Pistoia nel 2006, ma le due parole scambiate in campo hanno avuto il sapore di un chiaro segnale: un “vai e guida i ragazzi”. D’altronde il centrocampista emiliano è stato ingaggiato per questo: prendere in mano le operazioni in mezzo e far girare la squadra. Una cosa che gli è riuscita particolarmente bene negli ultimi due anni, coincisi con i play-off in Lega Pro sia con l’Alto Adige sia con il Pavia. In campo. Pederzoli ieri, come le altre volte, è stato il faro per tutto il gruppo: dettava i tempi, si faceva sentire, calciava le punizioni. Adesso è chiamato a mettere in campo ciò che sa fare a Padova, in relazione ovviamente alle sue condizioni di forma. Dopo il secondo tempo col Cordenons, appena arrivato, e la frazione con il Mestre dell’altro giorno, è lecito aspettarsi sempre più da lui: anche perché, bisogna sempre ricordarlo, è l’investimento più significativo della proprietà in C, essendo stato l’unico giocatore a cui la società ha offerto un triennale. Il massimo proposto era stato un biennale (senza opzione per un terzo). Curiosità: Pederzoli è anche un ex della gara, avendo giocato a Padova, 2008-2009, in C1. Il resto. I tifosi sono pronti a vedere il playmaker contro un altro illustre ex della sfida, il tecnico del salto in Lega Pro Carmine Parlato. Il resto Tedino lo valuterà nella rifinitura di stamattina, chiusa al pubblico. Il tecnico, visto il valore poco più che amichevole della gara, potrebbe dare seguito al 4-3-3 sperimentato a Mestre (schema che si confà alle caratteristiche di Pederzoli). Altrimenti riprenderà il filo del 4-2-3-1, visto nel pre-campionato e domenica col Mantova. Avrà una chance (a gara in corso) Gulin, in difesa molto difficilmente si vedrà Marchi mentre in mezzo Mandorlini è destinato a giocare tutta la gara per accumulare minutaggio. D’altronde, salvo sorprese, il campionato comincia domenica prossima e la condizione deve salire.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’incertezza sulla partenza della serie D per Paolo Favaretto non esiste. I gironi e i calendari del campionato saranno finalmente resi noti martedì – ma si vocifera del possibile anticipo dei gironi a lunedì – con un ritardo sulle attese di almeno un paio di settimane che non consente di escludere una prima giornata posticipata al 13 settembre. «Domenica 6 a tutt’oggi non è mai stata smentita come inizio, quindi è questa l’unica data che dobbiamo tenere fissa davanti a noi – raccomanda il tecnico del Venezia -. Non voglio sorprese, m’interessa solo «dare minuti» ai miei ragazzi per arrivare nella miglior condizione possibile al debutto». Con la conferma del 6 settembre gli arancioneroverdi esordirebbero lontano dal Penzo per la concomitanza con la Regata Storica. «Ci aspetta un primo mese difficile perché le basi di questo Venezia le stiamo gettando con il massimo impegno ma da poche settimane. Ma se i nostri avversari si presenteranno con il coltello tra i denti allora significa che noi dovremo affrontarli con la baionetta». Oggi per la squadra giornata di riposo, domani amichevole al Ballarin di Chioggia (ore 15.30, ingresso a 5 euro). «Siamo in ritardo ma vedo costanti miglioramenti nonostante un lavoro non ancora omogeneo sul piano atletico e tattico. Grazie alla proprietà e al ds Perinetti ho la fortuna di allenare un Venezia con tutti i requisiti per far bene fin dal 6 settembre quando inizieranno ad esserci i punti in palio». Intanto resta d’attualità l’ipotesi che Joe Tacopina possa lasciare la presidenza del Bologna (carica che da contratto dovrebbe ricoprire fino al 2017) per affiancare la proprietà arancioneroverde rappresentata da James Daniels. Stasera i rossoblù nel debutto casalingo in serie A ospiteranno il Sassuolo nel rinnovato Dall’Ara, inaugurato ieri alla sola presenza del patron Joey Saputo. «Oggi parlo solo dello stadio» così Saputo ha evitato di commentare gli attriti che avrebbero spinto Tacopina a chiedere una buonuscita prima di incamminarsi forse verso Venezia. «Su Tacopina non confermo e non smentisco – le parole del ds lagunare Giorgio Perinetti – dico solo che pur non conoscendo ancora tutti i membri della proprietà americana, siamo in contatto quotidiano. Quanto fatto finora dal Venezia è confortante e di sicuro siamo in buone mani».
Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La squadra attende di conoscere gironi e calendario, la città di incontrare la proprietà a stelle e strisce. Magari con l’arrivo, sempre più probabile, di Joe Tacopina, ora presidente del Bologna. Mentre il gruppo di Paolo Favaretto domani sarà sarà impegnato a Chioggia (ore 15,30) nell’amichevole contro la Clodiense, si attende il 1 settembre per conoscere la fisionomia del prossimo campionato, che dovrebbe prendere il via domenica 6, salvo complicazioni e ritardi. «La nostra sensazione è che la data di inizio sarà confermata», dice il ds Giorgio Perinetti. Un possibile slittamento potrebbe derivare dalle decisioni relative ai ricorsi di LegaPro previste il 3 settembre. «Vedremo cosa succederà, ma noi ci stiamo preparando per essere pronti il 6 settembre». Tutto di corsa, compresa la manutenzione dello stadio Penzo che nei mesi scorsi era stata trascurata e che ora richiede un surplus di lavoro. «Non dimentichiamo che tutto è partito in ritardo e si sta cercando di recuperare, credo che in 35 giorni — osserva il dirigente arancioneroverde — siano state fatte già tante cose. Siamo contenti di come è stata allestita la squadra, ci ha fatto piacere ricevere la fiducia da parte di tanti giocatori, anche di categorie superiori, nonostante la proprietà non si sia ancora presentata ufficialmente». A incidere positivamente sulla scelta di tanti giocatori è stato certo il prestigio dello stesso Perinetti, che con la sua esperienza e i suoi trascorsi nelle massime serie calcistiche rappresenta una garanzia della serietà del progetto. Ma è evidente che tifosi e città aspettano di conoscere nel dettaglio le figure che compongono la nuova proprietà. La presenza di Joe Tacopina nel board pare ormai più che probabile, viste anche le parole di circostanza pronunciate in questi giorni dai dirigenti. Anche Perinetti si mostra prudente, ma possibilista: «Quel che posso dire è che Tacopina ad oggi è il presidente del Bologna. Non conosco però tutti i componenti della cordata Usa, non posso confermare né smentire». Intanto Tacopina oggi viene dato per non presente sugli spalti del Dall’Ara dove si disputerà Bologna-Sassuolo. Altro indizio di un suo imminente addio ai rossoblù.
Ore 16.10 – (La Nuova Venezia) Se l’inizio della Serie D sarà confermato per domenica 6 settembre, il Venezia giocherà in trasferta, per la concomitanza con la Regata Storica. Rientro in salita per Marco Modolo, il centrale difensivo di Eraclea prima ha accusato un affaticamento muscolare e adesso un attacco influenzale, virus che sembra serpeggiare da qualche giorno nello spogliatoio. Infatti Cangemi e Cantini, che anche ieri hanno lavorato a parte insieme a Seno, stanno smaltendo la debolezza dei giorni scorsi causata dalla febbre. Ieri allenamento prolungato anche perché Favaretto aveva in testa l’idea di annullare la seduta odierna avendo lavorato sodo durante l’intera settimana e per respirare mezza giornata in più in vista del test di domani a Chioggia. Martedì 1 la Lega Nazionale Dilettanti ufficializzerà i gironi e i calendari dei 9 gironi della serie D; giovedì 3 il Consiglio di Disciplina del Coni esaminerà sia ricorsi presentati da Seregno, Taranto e altri club sul ritorno della Lega Pro a 60 squadre, ma anche quelli di Asti e Gelbison che chiedono la riammissione in serie D. Un bel caos, a ridosso del campionato. La settimana del Venezia, dopo il riposo odierno, si chiude domani al “Ballarin” di Chioggia con l’amichevole con la Clodiense.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Simone Iocolano non è sul mercato. Lo sottolinea la società giallorossa con un comunicato nella serata di ieri. «Viste le continue voci di mercato che si susseguono, la società Bassano Virtus 55 desidera comunicare che Simone Iocolano non è sul mercato e continuerà quindi ad essere il capitano dei giallorossi». Il capitano sembrava tornato ancora una volta in orbita Cremonese ma la nota giallorossa sembra chiudere la porta in maniera definitiva. Ieri il club giallorosso ha ufficializzato un giovanissimo attaccante di 19 anni che arriva dal Milan. Si tratta di Michael Fabbro, 16 reti nella Primavera rossonera nella passata stagione. «La società Bassano Virtus — si legge nel comunicato diffuso ieri — comunica che nella giornata odierna è stato definito il trasferimento, a titolo definitivo dal Milan, di Michael Fabbro. Fabbro, attaccante classe ‘96, ha disputato cinque stagioni nel settore giovanile rossonero e la scorsa stagione nella Primavera di mister Brocchi ha collezionato 16 reti in gare ufficiali». Chiusa la questione relativa a Iocolano con la nota ufficiale della società giallorossa, resta comunque da capire se Seeber affonderà qualche altro colpo da qui a lunedì sera quando suonerà il gong definitivo del mercato estivo. C’è infatti da sostituire Angelo Raffaele Nolè e i nomi sul taccuino del dg Werner Seeber sono quelli di Luis Alfageme e Alessandro Campo, mentre è sfumato Luca Miracoli, che si accorderà a breve con un club della serie B francese. Miracoli era la prima scelta di Stefano Sottili e Seeber ha fatto di tutto per prenderlo, dovendo rassegnarsi di fronte alla volontà del giocatore di tentare l’esperienza all’estero dopo l’ultima stagione a Varese. Per Alfageme e Campo, al contrario, i giochi sono aperti e presto potrebbe succedere qualcosa. Da qui a lunedì molti colpi di scena sono ancora dietro l’angolo. Intanto oggi alle 17 la squadra di Sottili sarà impegnata a Brescia in un test amichevole.
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ stata un’altra lunga giornata di contatti e trattative all’Atahotel di Milano per il Vicenza e, alla fine, è arrivata la firma di Cristian Galano. L’intesa col Bari per il cartellino dell’esterno pugliese è stata raggiunta ma si è discusso a lungo per definire il contratto, della durata di tre anni, operazione necessaria per ufficializzare l’acquisto di Galano dalla compagine pugliese. La firma è arrivata ieri sera verso le 19 e a confermarlo è stato il presidente di Vi. Fin. Alfredo Pastorelli. «E stata una lunga trattativa ma abbiamo definito tutto con le firme sui contratti — ha sottolineato Pastorelli — Galano domani (oggi per chi legge, ndr ) sarà a Vicenza a disposizione di Marino. Inoltre abbiamo anche firmato il prolungamento fino al giugno del 2018 con Stefano Giacomelli». Fin da subito Pasquale Marino aveva indicato in Galano il profilo giusto per occupare il ruolo di esterno di fascia destra, che il tecnico siciliano vuole occupare con un mancino, e l’ex barese nel ruolo nel torneo cadetto è senza dubbio uno dei giocatori più importanti. Sistemato il tassello nel tridente offensivo, ieri il Vicenza ha lavorato in entrata con la Roma per acquisire il giovane trequartista Francesco Di Mariano ma le due società non hanno, al momento, trovato un’intesa sulla formula: il Vicenza vorrebbe acquistare Di Mariano a titolo definitivo, garantendo una robusta percentuale sulla futura cessione del giocatore, la Roma propone la formula del prestito con diritto di riscatto per il Vicenza e contro-riscatto. L’arrivo di Di Mariano è legato alla partenza di Alessio Vita che, tramite il Sassuolo, proprietario del cartellino dell’ex monzese, potrebbe finire alla Virtus Entella. Ma la giornata è stata improntata anche sui rinnovi di contratto per i giocatori che, senza prolungamento, andranno in scadenza nel giugno del 2016. Con Antonio Cinelli i contatti per un’intesa fino al giugno del 2017, tramite il procuratore Danilo Caravello, sono già a buon punto, mentre ieri la dirigenza berica e Tullio Tinti, procuratore di Giacomelli, hanno definito l’accordo per il prolungamento dell’ex pescarese fino al 30 giugno del 2018. E tra coloro che andranno in scadenza nel 2016 c’è anche Andrea Cocco che, a tre giorni dalla chiusura della campagna trasferimenti, vede aumentare le possibilità di restare in biancorosso. Ieri era attesa l’offerta ufficiale del Pescara per il centravanti ma la società abruzzese ha spostato le attenzioni su Daniele Cacia che, sotto la gestione di Delio Rossi, non trova molto spazio. Cacia lascerà Bologna e, fino a ieri, era seguito da Ascoli e Brescia. Ma il Pescara ora ha superato la concorrenza anche se l’ingaggio, 700mila euro a stagione, mette in salita la trattativa. Il Pescara vuole però ragionare bene sulla vicenda attaccante prima di chiudere qualsiasi trattativa, e infatti non ha mollato la pista che porta a Cocco su cui potrebbe tornare nelle ultime ore di mercato. Il Vicenza ha pronta l’alternativa qualora la società abruzzese presentasse un’offerta importante, tale da convincere la società a cedere Cocco. «Abbiamo bloccato un centravanti dalla serie A – fa sapere Pastorelli – per cui siamo pronti a qualsiasi evenienza. Di sicuro però, per Cocco il Pescara o chi per esso dovrà presentare un’offerta importante, altrimenti ce lo teniamo».
Ore 14.40 – (Gazzettino) In attesa di conoscere gironi e calendario della prossima stagione, le padovane di serie D tornano in campo oggi per alcune amichevoli. L’Abano è di scena alle 17 nell’impianto di Casalserugo per un test con i pari categoria del Giorgione, mentre giovedì alle 19.30 è fissata la presentazione ufficiale della squadra all’hotel Ermitage di Monteortone. Scende in campo alle 15 il Campodarsego che ospita nell’impianto amico di Sant’Andrea la squadra berretti del Bassano. Ieri, invece, la truppa di Andreucci ha affrontato la prima squadra del Bassano, vincendo per 3-1 (gol di Aliu, Cacurio e Michelotto). Intanto, la Luparense San Paolo ha ufficializzato il nuovo vice presidente Cristiano Cecchele. E lunedì dovrebbe arrivare il verdetto di secondo grado sulla vicenda calcioscommesse: giovedì e ieri ci sono state le udienze contro la sentenza di primo grado che ha inflitto un punto di penalizzazione al club rossoblù in merito alla gara Savona-Teramo nella quale è stato coinvolto il giocatore Davide Matteini (squalifica tre anni e mezzo), all’epoca dei fatti tesserato per il San Paolo.
Ore 14.20 – (Mattino di Padova) In attesa dei calendari, un’altra scorpacciata di calcio d’agosto. Stavolta, però, per Abano, Campodarsego e Luparense saranno veri e propri collaudi. Mancano, infatti, otto giorni al fischio d’inizio del campionato (salvo rinvii) e tre alla pubblicazione dei gironi da parte della Lega Nazionale Dilettanti. Alle 17 l’Abano se la vedrà con il Giorgione (Serie D) allo stadio di Casalserugo. Il Campodarsego, che ieri a Pove del Grappa ha sfidato la Prima squadra del Bassano (Lega Pro) vincendo 3-1 grazie alle reti di Aliù, Cacurio e Michelotto, oggi, alle 15, ospiterà a Sant’Andrea la Berretti giallorossa. Sgambata in famiglia, infine, per la Luparense: alla mattina i ragazzi di Daniele Pasa svolgeranno la seduta di allenamento a Tombolo (alle 10.30). Proprio la Luparense in giornata dovrebbe ufficializzare due giocatori: Gianmarco Antonello e Davide Perosin. Antonello, difensore di 19 anni scuola Bologna, era stato uno dei primi acquisti del Campodarsego, che lo ha lasciato andare dopo poche settimane. Arriva dall’Altovicentino l’altro stopper, Davide Perosin (18 anni). Non vestirà la maglia rossoblù Damien Florian: l’attaccante ex Renate, in prova da una decina di giorni, non è stato tesserato. L’altra novità in casa Luparense riguarda l’organigramma: il nuovo vicepresidente sarà Cristiano Cecchele, entrato da poco in società. Cecchele, ex calciatore con un passato nelle giovanili di Montebelluna e Juventus, è l’attuale presidente di Rete Nord Pubblicità.
Ore 13.50 – (Gazzettino) C’era parecchio movimento ieri pomeriggio al Tombolato: da una parte la Berretti impegnata nella sfida con il Giorgione, dall’altra la squadra di Venturato che ha continuato la preparazione in vista dell’esordio in Lega Pro in casa con il Cuneo domenica 6 settembre. E oggi per i granata ultima amichevole con l’Este (ore 17, ingresso libero). Yusupha Bobb è uno dei giovani arrivati quest’estate in maglia granata e le sue apparizioni hanno riscosso molti consensi. Nell’ultima gara con la Luparense San Paolo ha giocato in mediana con Iori sfoderando alcuni lanci che hanno aperto con precisione il gioco. Suo anche il taglio in verticale per lo scatto e il gol di Gerardi. Visione di gioco, senso della misura nel cambio di fronte e soprattutto il tempismo nell’innescare il compagno sono specificità da piedi buoni. Come dire: piccolo Pirlo cresce. Proprio l’ex juventino è l’idolo di Yusupha. «Mi piace il suo tipo di gioco e cerco di imitarlo – ammette il diciannovenne del Gambia – Nel calcio però bisogna saper difendere e allo stesso tempo attaccare, per cui sto allenandomi per migliorare entrambe le fasi, anche se aprire il gioco mi gratifica in modo particolare». Sul suo ruolo, continua Bobb: «Ho giocato anche terzino sinistro, ma quasi sempre sono stato impiegato a centrocampo». Nel Cittadella si trova molto bene. «Fra compagni ci aiutiamo l’un l’altro e vogliamo sempre vincere. È bello lottare uniti per lo stesso scopo. La cittadina è tranquilla, mi piace perchè è piccola e carina». Sulla sua esperienza italiana, conclude Bobb: «Sono cresciuto in Gambia nell’Hawks Fc e con la nazionale under 20 del mio paese abbiamo giocato a Perugia, dove il Chievo mi ha notato e tesserato. La stessa cosa è capitata a Jallow. L’anno scorso ho fatto parte della Primavera del Chievo, ma mi sono sempre allenato con la prima squadra». Ieri doveva essere la giornata di Gianluca Litteri, la punta appena arrivata dal Latina, invece la sua presentazione sarà fatta lunedì. «Il suo ingaggio non modifica niente – sostiene il tecnico Roberto Venturato – perchè sapevamo che un giocatore con queste caratteristiche lo avremmo preso. Bravo Marchetti che ha trovato l’elemento che cercavamo. Ora siamo al completo in ogni ruolo. Se ci saranno delle occasioni dal mercato, si valuterà. A me interessa che i giocatori siano concentrati per la preparazione al campionato». Partire con il piede giusto in casa con il Cuneo è importante, ma Venturato sottolinea: «Nel calcio non ci sono partite più importanti di altre. Noi dobbiamo metterci sempre in discussione ed essere concentrati sull’obiettivo del momento. Anche l’amichevole con l’Este è da affrontare con il massimo impegno. Dobbiamo trovare e saper mantenere la concentrazione per l’intera gara indipendentemente dall’avversario. Lavoriamo per noi, per crescere prima di testa e poi negli aspetti tecnici e tattici».
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) «Questa trattativa è stata un calvario, ma sono proprio contento che alla fine si sia chiusa per il meglio. Era la mia prima scelta». Stefano Marchetti commenta così l’arrivo in maglia granata di Gianluca Litteri, ingaggiato dal Latina in prestito per una stagione. Chi però pensava di vedere l’attaccante catanese già in campo con i compagni è rimasto deluso. Il giocatore si sta allenando per conto suo: avrebbe dovuto raggiungere Cittadella oggi, ma essendo già in programma l’amichevole con l’Este (questo pomeriggio, alle 17, al Tombolato, test ad ingresso gratuito che fa seguito al 7-1 rifilato alla Luparense San Paolo mercoledì scorso) di comune accordo è stato deciso di posticipare a lunedì arrivo e presentazione ufficiale. Parallelamente alla pista che ha portato a Litteri, Marchetti ne aveva tenute in piedi altre, che conducevano a Cristea, Guazzo e Plasmati, ipotesi che sembrano tramontate, anche se rimane aperta la possibilità di un ulteriore innesto nel reparto avanzato per sostituire il possibile partente Gerardi. Nonostante le due buone prove offerte nelle ultime amichevoli, l’attaccante friulano pare destinato a cambiare aria. Nelle scorse ore è trapelata l’ipotesi di una sua cessione al Pisa, che non sembra tuttavia destinata ad andare in porto. «Se arriverà una proposta adeguata, non lo tratterrò», chiarisce il d.g. «Il reparto offensivo con Litteri, Coralli, Bizzotto e il rientrante Sgrigna potrebbe anche essere a posto». Insomma, non è detto che la cessione di Gerardi abbia come immediata conseguenza l’arrivo di qualcun altro a rimpiazzarlo. «Restiamo vigili sul mercato, ma la rosa potrebbe pure restare questa». Per quanto riguarda il reparto arretrato, non sono però escluse cessioni illustri: nelle ultime ore si è registrato il ritorno alla carica del Pescara per Pellizzer («Una telefonata c’è stata, ma interlocutoria», ammette Marchetti). Anche a questo riguardo le prossime ore saranno decisive. Forza Matteo. Brutto infortunio per il 14enne Matteo Napoletano, in forza ai Giovanissimi Nazionali. Nel corso dell’amichevole Luparense San Paolo-Cittadella, a Noventa, ha riportato la frattura di tibia e perone subito dopo aver realizzato il gol del vantaggio al 10’ del primo tempo. La società granata è vicina al suo piccolo campione.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Nella sua lunga carriera il centrale fiorentino ha giocato in terza serie solo nella stagione 2005-06 con la Fermana. «Dopo due campionati vinti in serie D, torno dalla porta di servizio. È un banco di prova per vedere se posso fare bene anche nelle categorie superiori. Dietro è arrivata gente di qualità e con esperienza e ci sono valide alternative anche sulle fasce. Sarà una sana e utile competizione. Il nostro obiettivo? Vanno sfruttati l’entusiasmo della piazza e la vittoria del campionato per cui sarebbe importante partire bene e poi si vedrà». La società invita ad acquistare i biglietti in prevendita (a prezzi ridotti) via internet su ticketone.it per evitare code ai botteghini.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Poi è stata attuata un’autentica rivoluzione tecnica che non ha pagato, con la discesa in serie D e il recente ripescaggio. «È cambiato un po’ tutto, dirigenza e un paio di compagni a parte; stanno comunque allestendo una buona e quest’anno il livello generale è alto». Assente Mazzocco e in dubbio Ilari, per passare il turno a spese del Mantova (già fuori i friulani dopo il ko interno per 2-1 con i lombardi), al Padova serve una vittoria con due reti di scarto. «Va disputata una grande partita, speriamo di riprenderci quanto perso a Mantova, dove siamo stati raggiunti nei minuti finali. Vorremmo ottenere la prima vittoria davanti al nostro pubblico». Proprio in Coppa Italia un anno fa, nel debutto ufficiale del nuovo Padova con il Castellana, Niccolini è entrato nella storia, segnando il primo gol biancoscudato, senza però riuscire poi a ripetersi nell’arco della stagione. «Era anche la mia prima rete in Coppa e dunque mi terrei questa opportunità per il campionato in cui conta di più».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Prima gara ufficiale all’Euganeo e subito un “amarcord” in casa biancoscudata. Oltre al tecnico Parlato, anche Bearzotti, Dionisi e Niccolini hanno infatti militato due stagioni fa nel Pordenone, avversario domani in Coppa (arbitro Zingarelli di Siena), ottenendo il lasciapassare per la Lega Pro al termine di un duello avvincente con il Marano, poi diventato Altovicentino e costretto a inchinarsi pure al Padova. «Per me sarà una partita speciale – commenta Daniel Niccolini – dato che a Pordenone ho vissuto un anno bello e ricco di soddisfazioni, ma quando arriva il fischio d’inizio tutte le squadre sono uguali». Inevitabile un parallelismo tra le due ultime esperienze vissute dal difensore, entrambe esaltanti e con il medesimo epilogo: «Due piazze diverse, dato che Padova è di un’altra categoria. A Pordenone siamo partiti subito per vincere, con una rosa già pronta in ritiro, ma si è sofferto di più».
Ore 12.30 – (Gazzettino) «Tutto si è risolto – aggiunge – ed è a posto. Il giocatore è uno dei più forti che abbiamo e, per come vedo io il calcio, di una o due categorie superiori, oltre che una persona seria e affidabile». «Non c’è stato niente di eclatante – chiude il cerchio il tecnico Carmine Parlato – è qua e ce lo teniamo stretto. Credo che siano cose personali, tutto è rientrato, da parte mia non c’è mai stato alcun problema e non ho mai ritenuto ci fosse chissà quale caso». Intanto sul fronte mercato, si va verso il tesseramento del giovane portiere lettone classe 97 Reinis Reinholds, in prova da qualche giorno, mentre Pardo potrebbe finire in prestito in una squadra del sud di serie D. Il brasiliano Paulo Dentello Azzi, invece, non ingaggiato dal Padova con cui aveva fatto il ritiro, si è accasato in serie B allo Spezia.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Una vicenda nata appunto dall’assenza del giocatore alla presentazione della squadra mercoledì sera ad “Appiani in Festa” e dalla sua “toccata e fuga” il giorno dopo agli impianti della Guizza, il tutto condito da un clima meno disteso del solito, da versioni tranquillizzanti ma accompagnate da motivazioni diverse da parte della proprietà e dai vari conciliaboli al termine delle seduta tra il diesse De Poli e i compagni di squadra brasiliani del giocatore. I tifosi tirano dunque un sospiro di sollievo, avendo temuto una chiusura anticipata dell’esperienza del difensore in biancoscudato, a pochi giorni dalla chiusura del mercato e con la conseguenza di dovere trovare in extremis un nuovo centrale da affiancare al connazionale Fabiano con cui Diniz si integra alla perfezione, avendo in due già giocato insieme nel Lecce. Alla domanda se il Padova avesse rischiato di perderlo, il presidente Giuseppe Bergamin risponde con un secco no.
Ore 12.10 – (Gazzettino) «Sto bene e nei giorni scorsi ero assente per un problema personale sorto prima della presentazione della squadra. Ho dunque chiesto alla società un permesso per quella sera, mentre giovedì ho raggiunto il campo, chiedendo poi di tornare a casa». È lo stesso Marcus Diniz, ieri pomeriggio regolarmente in campo per l’allenamento, a chiudere una volta per tutte il giallo di metà settimana che lo ha visto protagonista. Resta la sensazione che ci sia stato qualcos’altro, pare un’incomprensione legata ad aspetti accessori del suo contratto, ma alla fine quello che conta è il risultato finale e ieri pomeriggio il difensore brasiliano, chiarita la situazione, era al suo posto. «Non ho alcun problema – aggiunge – sto benissimo in città, con la società e i miei compagni; sono contento della scelta fatta altrimenti non sarei qui. C’era solo questa cosa personale a casa mia per cui ho chiesto un giorno di riposo».
Ore 11.45 – “Il terreno dell’Euganeo? Ho visto che addetti a manutenzione stanno facendo un ottimo lavoro. In quindici giorni sarà perfetto”.
Ore 11.40 – ”Domani serve una partita attenta per novanta minuti, una partita in cui bisognerà creare gioco. Riproporrò il modulo di Mantova? Vediamo, devo solo accertarmi che non ci siano errori. Il portiere ? Anche loro sono nel limbo, non ho ancora deciso. Ilari? È disponibile, anche se ha ancora noia, ma sono cose che un calciatore si porta avanti. Se uno ha voglia di giocare stringe i denti. Per Mazzocco invece è presto, lo aggreghiamo ma non viene in campo. Spero di vedere un Padova buono, ma per avere la conferma condizione ottimale servirà un mese. Il Pordenone? Ho visto una squadra che sta cercando di trovare equilibri, cercheranno di metterci in difficoltà”.
Ore 11.37 – “Il Pordenone? Farò in modo di mettere da parte i miei ricordi quando inizia la battaglia. Bisogna iniziare con il piede giusto, anche se magari non abbiamo ancora la condizione ideale. I ragazzi sanno quello che fanno e le responsabilità che hanno, ed io spero di dare le soddisfazioni che meritano tutte le persone che tifano il Calcio Padova. Cercherò di dare anima e corpo e con l’aiuto di tutti facciamo in modo di giocare assieme! Per me è sì una partita particolare, ma poi quando fischia l’arbitro è una partita. A Pordenone domenica scorsa non ho incontrato il presidente, ma saluterò chi vedrò”.
Ore 11.35 – Arriva Parlato.“E’ il nostro debutto all’Euganeo, servono due gol di scarto, sembra facile ma non lo è però siamo pronti a questa gara. Essendo la prima in casa vogliamo dare sensazioni positive, la squadra non vuole deludere, in primis la società e tutti quelli che hanno costruito la squadra. Anche se è Coppa Italia sarà una partita dove si potrebbero vedere ritmi alti, collegati a ritmi più lenti in cui non devi prendere gol. Abbiamo fatto un po’ di conti, ma è meglio non farli e vincere”.
Ore 11.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 11.00 – Qui Guizza: provate le ultime soluzioni tattiche anti-Pordenone.
Ore 10.40 – Qui Guizza: partitella in corso. In gruppo sia Ilari che Mazzocco.
Ore 10.20 – Qui Guizza: iniziata la rifinitura dei Biancoscudati.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Bugie che non reggono, così si rischiano figuracce”) Premessa: i dirigenti fanno i dirigenti, i giornalisti il loro mestiere. I tifosi? Leggono, se vogliono, notizie e quant’altro riguarda la loro squadra, ascoltano e poi, se il quadro è completo, si fanno una propria opinione. È sempre stato così, tra mass media e calcio, e sicuramente così si andrà avanti pure in futuro. Ci teniamo a ribadirlo, se qualcuno se lo fosse (volutamente?) dimenticato, perché la vicenda Diniz – un classico del mondo del pallone, non sarà il primo nè l’ultimo giocatore a ribellarsi di fronte ad un accordo non rispettato – ci consente di approfondire meglio il rapporto comunicazione-opinione pubblica che vede direttamente coinvolti i proprietari di un club importante come il Padova da una parte e i cronisti dall’altra. La nostra è una città in cui la concentrazione di testate, fra quotidiani, siti web e televisioni, è fra le più alte d’Italia, non solo del Nord. Di conseguenza, l’interesse e l’attenzione per chi rappresenta, calcisticamente parlando, la realtà in cui si vive e si lavora sono alti, più che altrove. Un limite? Scusate il peccato di presunzione, ma noi lo consideriamo invece un pregio. Perché più concorrenza c’è, meglio è per tutti, operatori dell’informazione per primi. E allora, sul fatto in questione, c’è poco da aggiungere se non che, a livello di comunicazione, il Calcio Padova non ha gestito come avrebbe dovuto e potuto una “grana” non del tutto inattesa. Ribadiamo quanto abbiamo sempre sostenuto, e scritto, sulla nuova proprietà: questa è una dirigenza che va solo ringraziata e benedetta per essere comparsa sulla scena al momento giusto, quando ormai si era persa la speranza di rivedere il calcio a certi livelli. La B&B biancoscudata, con l’appoggio del sindaco, ha restituito entusiasmo e voglia di esserci ad una piazza che i… lanzichenecchi arrivati dalla Lombardia e dalle Marche, oltrechè dal Vicentino, avevano oltraggiato e vilipeso nella sua fede, trascinandola così in basso in 104 anni di vita al punto da cancellarne storia, blasone e ricordi con una gestione dissennata e piena di contraddizioni. Per cui riconoscenza e gratitudine nei confronti di Bergamin e Bonetto rimarranno eterne. Ma… c’è un “ma”, appunto. Proprio per la chiarezza e la trasparenza che hanno sin qui caratterizzato l’azione della società – tornata a chiamarsi Calcio Padova, non va dimenticato – ci saremmo aspettati una versione unica dei protagonisti sulla querelle che ha contrapposto il brasiliano ai dirigenti. Versione vera, comunque, non intrisa di una bugia che, come si è visto, è stata smascherata in fretta. Diniz non aveva visto rispettate le proprie richieste, si è impuntato ed è stato sul punto di “mollare”. La marcia indietro della proprietà è servita a ricucire lo “strappo”. Ma chi – vero, Edoardo Bonetto? – ha raccontato ai cronisti del “malessere fisico” accusato dal giocatore ha sbagliato. L’ha fatto per troppo amore nei confronti del club, di cui è vice-presidente? Sicuramente, e proprio per questo il suo appare adesso un peccato di… gioventù, ovvero di crescita necessaria. Da non ripetere, ci auguriamo, perché questo minerebbe un rapporto di fiducia che, invece, è solido. In ogni caso, l’episodio costituisce un precedente da cui partire: nel rivedere la comunicazione e nel decidere, soprattutto, chi parla. Il professionismo è anche questo.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Un talento evidentemente non così tanto acerbo, visto che una società di Serie B ha deciso di puntare su di lui. Ma, tant’è, il Padova adesso ha comunque una formazione competitiva e deve cominciare a dimostrarlo già domani contro il Pordenone. Verso la Coppa. Si gioca all’Euganeo alle 17.30, e ai biancoscudati serve una vittoria con almeno due gol di scarto per eliminare il Mantova (che in Friuli ha vinto 2-1) e passare il turno in Coppa. L’allenatore deve fare i conti con due assenze a centrocampo (Mazzocco e Corti, quest’ultimo per squalifica), e con il possibile forfait di Ilari sulla trequarti. Con queste premesse, e in vista di una gara votata all’attacco, è presumibile una partenza con il 4-2-3-1: la rifinitura in programma oggi alle 10 fugherà gli ultimi dubbi. Fino a ieri sera erano poche centinaia i biglietti venduti: la società invita ad acquistarli in prevendita (oggi o comunque entro le 15.30 di domani) nei punti vendita o sul sito Ticketone, poiché domani, ai botteghini, con il ritorno ai biglietti nominali le sette postazioni operative potranno smaltire circa 400 biglietti ogni ora, con il rischio di lunghe attese.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Al “dietrofront”, inspiegabile per lui, della proprietà, si sarebbero poi sommati i dubbi di Diniz e della famiglia per un fattore ambientale non troppo gradito. Ragionando attorno ad un tavolo, il tutto è stato superato giovedì in tarda serata, probabilmente anche, per ciò che riguarda il secondo punto, grazie alla mediazione di alcuni compagni di squadra, i brasiliani in primis. Le voci. «Non c’è mai stato il rischio che il Padova potesse perdere Diniz, è uno dei nostri migliori giocatori», ha detto ieri alla Guizza il presidente Giuseppe Bergamin. E lo stesso Marcus, il giorno dopo, ha voluto spiegare pubblicamente le sue ragioni: «La mia assenza era dovuta a motivi personali. Ho chiesto un giorno di permesso alla società, non c’ero alla presentazione all’Euganeo proprio a causa di quel problema. Qui a Padova mi trovo benissimo con tutti, se non fossi contento non sarei qua». Lapidario il commento del tecnico Parlato sulla questione: «Dal mio punto di vista non c’è mai stato alcun problema, l’importante è che sia rientrato tutto e che la cosa si sia chiarita». Occasione sfumata. Ma quella di Diniz non è stata l’unica gatta da pelare per il Padova. Ieri, infatti, il brasiliano Paulo Dentello Azzi, “sfuggito” ai biancoscudati per una scelta precisa dello stesso Parlato – che gli ha preferito Enrico Bearzotti – ha firmato per lo Spezia.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il “caso” è risolto: Marcus Diniz continuerà – anzi, per meglio dire, comincerà, visto che la stagione è agli inizi – a vestire la maglia biancoscudata. Dopo un lungo colloquio, avvenuto giovedì sera tra il giocatore, il suo agente e lo stato maggiore del Calcio Padova, il difensore brasiliano ieri pomeriggio è tornato ad allenarsi alla Guizza con i compagni in vista dell’impegno di Coppa Italia di domani all’Euganeo con il Pordenone. Ma il rischio che la sua permanenza nel gruppo di Parlato potesse essere compromessa c’è stato. La versione dei fatti. Non è stato facile ricostruire tutta la vicenda, a partire dalla scintilla che l’ha fatta esplodere sino alle ragioni che avrebbero indotto Diniz a mettere in dubbio il suo rapporto con il club di viale Rocco. Tanto più dopo che alla presentazione della squadra ad “Appiani in Festa”, mercoledì sera, la sua assenza era stata giustificata dalla società con un “mal di pancia” inesistente, ribadito tuttavia nel pomeriggio di giovedì dal vicepresidente Edoardo Bonetto. Con il passare delle ore, man mano che le indiscrezioni venivano a galla, è venuta a galla per fortuna la verità. E cioè che il “caso”, appunto, è stato generato da un’incomprensione tra il giocatore e la stessa società, legata a questioni logistiche, incomprensione rientrata solamente, dopo che in un primo momento le parti sembravano arrivate al muro contro muro, quando la dirigenza ha deciso di andare incontro alle richieste del giocatore, che avrebbe puntato i piedi per una promessa non mantenuta.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ieri, intanto, Paulo Dentello Azzi ha firmato per lo Spezia. Una grande chance sprecata dal Padova, che non lo aveva tesserato dopo il ritiro per motivi non chiariti. «Sono molto soddisfatto del tesseramento di Azzi allo Spezia — spiega il procuratore Marco Petrin — da padovano ho fatto di tutto per portarlo a Padova e sinceramente non ho ancora capito perché non l’hanno tesserato. Mi rifarò con Oleg Turea che, dopo il precampionato, è già seguito da club di serie A e B». È stato detto che la trattativa sarebbe saltata per le pretese eccessive della Tombense ma Petrin smentisce: «Non è vero – puntualizza – le condizioni economiche erano state accettate dal Padova, c’era qualche clausola un po’ complessa ma a richiesta la Tombense si era dichiarata pronta ad eliminarla. E aggiungo anche che Fabrizio De Poli ha fatto di tutto per tesserare Azzi».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) E bisognerà aggiungere pure Corti, che deve scontare una vecchia squalifica dallo scorso anno. Anche Diniz si è presentato di fronte a microfoni e taccuini: «Sto bene — sottolinea — la mia assenza era dovuta a motivi personali e ho chiesto un giorno di permesso alla società. L’assenza alla presentazione? Ho scoperto quel giorno il problema, poi all’allenamento di giovedì sono venuto ma ho chiesto alla società e al mister di tornare a casa… A Padova mi trovo benissimo con tutti, se non fossi contento non sarei qui. Semplicemente avevo un problema personale e quindi ho chiesto questo giorno di riposo». Qualche parola pure da Bergamin: « Mi fa piacere che si sia tutto risolto per Diniz — evidenzia il patron — perché è uno dei giocatori più forti. È di una o anche due categorie superiori, è una persona affidabile e seria. Ora dobbiamo essere pronti, per quanto mi riguarda il campionato partirà il 6 settembre. Il ricorso della Reggiana che vuole il girone B? Non mi esprimo. Concordo che il girone A sia il più difficile, la prima partita in casa loro sarà un bel test».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Caso chiuso. Almeno così pare. Marcus Diniz ieri pomeriggio era regolarmente presente all’allenamento del venerdì alla Guizza e le dichiarazioni dei diretti interessati sono rassicuranti. E se ancora non è chiaro cosa sia accaduto dietro le quinte, di sicuro ci sono stati incomprensioni talti da giustificare un po’ di apprensione. Ieri erano presenti al campo di allenamento anche il presidente Giuseppe Bergamin, l’ad Roberto Bonetto e il ds Fabrizio De Poli. I tre si sono appartati per quasi mezzora per discutere evidentemente della questione ma il rischio di perdere Diniz, paventato venerdì, è praticamente svanito e questa è sicuramente una buona notizia per Carmine Parlato. «Credo che siano cose personali — spiega l’allenatore campano — dal mio punto di vista non c’è mai stato alcun problema e l’importante è che sia rientrato tutto. Diniz è qui con noi e ce lo teniamo ben stretto. Quanto al Pordenone, incontro la mia ex squadra, spunteranno dei ricordi. Abbiamo l’obbligo di vincere con due gol di scarto per passare il turno di Coppa Italia, servirà una gara accorta. Mazzocco non ci sarà, Ilari valuteremo tra oggi e domani…».
Ore 08.30 – Oggi per i Biancoscudati allenamento alle ore 15.30 presso il Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza).
Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: la sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 30 agosto alle ore 17.30.
Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 28 agosto: rientrato il caso-Diniz, col brasiliano che si è regolarmente allenato. Recupera Ilari, ancora a parte Mazzocco