Cittadella, oggi l’amichevole con la Luparense. Pascali: “Che differenza tra il calcio italiano e quello scozzese…”

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Manuel Pascali, arrivato questa estate al Cittadella dalla Scozia come difensore centrale, sarà oggi confermato con Iori nel ruolo di centrocampista nell’amichevole con la Luparense San Paolo (inizio ore 17.30, ingresso gratuito)? Magari il tecnico Roberto Venturato darà più spazio ai giocatori che non hanno giocato nell’ultima partita, per cui la convincente prestazione di Pascali con il Vicenza non troverà immediato seguito. «Pur di giocare scenderei in campo in qualsiasi ruolo – sostiene l’interessato – ma in questa fase di preparazione al campionato le scelte del tecnico guardano ad altri aspetti per mettere tutti nelle condizioni migliori». Sulle precedenti esperienze sintetizza il trentaquattrenne jolly granata: «Nella mia carriera ho fatto di norma il centrocampista, tranne negli ultimi campionati in Scozia, ma in situazioni di emergenza ho giocato come difensore al Carpenedolo con Discepoli e al Foligno con Bisoli. Venturato al Pizzighettone mi conosce come centrocampista centrale, durante il raduno a Lavarone però mi ha visto come difensore. Sono a sua disposizione secondo le esigenze del momento». Sulle sue caratteristiche non ha preferenze particolari: «Sono dotato di una buona struttura fisica per cui mi faccio valere sia come difensore centrale e sia in mezzo al campo dove posso dare sostanza e fisicità. Mi è indifferente giocare nell’uno o nell’altro ruolo». In base alla sua esperienza, Pascali confronta il calcio scozzese con quello italiano: «In Scozia è vissuto in modo molto diverso rispetto all’Italia. Lì non si bada a tatticismi particolari e prevale l’aspetto agonistico, per cui si corre con un ritmo elevato fino al fischio finale. In Scozia non c’è lo stress per il risultato che si nota da noi, anche i media e la stampa non ingigantiscono ogni evento. C’è molta più tranquillità. In Italia domina soprattutto la didattica, per cui fin da bambini si insegnano non solo i fondamentali, ma anche gli aspetti tattici. Siamo maestri in questo, togliendo però spesso la fantasia ai giocatori, che diventano prigionieri del tatticismo». Sulla sua ambientazione a Cittadella, conclude Pascali: «Quando mi è capitata l’opportunità, l’ho presa al volo. Avevo sempre sentito parlare benissimo del Cittadella, che è una realtà nota in tutta Italia per la serietà e i valori che spesso mancano altrove. Direttamente me ne avevano parlato in particolare Coralli e Iori, ma anche Musso e Gorini». Oggi nell’amichevole con la Luparense San Paolo, e sabato nell’ultimo collaudo con l’Este, il tecnico granata Roberto Venturato verificherà la condizione dei giocatori dell’intera rosa, in particolare di coloro che ultimamente hanno giocato di meno. Ci tiene ad un passo in avanti a livello mentale e nell’attenzione a non commettere errori, soprattutto nel finale di partita.

(Fonte: Gazzettino)




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