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Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union Ripa La Fenadora si sta trasformando in una vera squadra. A dirlo è il capitano Simone Malacarne giocatore neroverde che può spaziare dalla zona di difesa a quella di attacco con grande duttilità: «Con tanti cambiamenti che ci sono stati dalla scorsa stagione ci vorrà del tempo per sincronizzare tutti i meccanismi di gioco però siamo sulla buona strada e in ogni amichevole facciamo un passo avanti nella qualità e nella sicurezza». Dopo il successo con la Feltrese (3-2), sul San Giorgio Sedico (3-1) è arrivato ance quello sulla Ztll (3-0) a dimostrare che gli uomini del tecnico Renato Lauria stanno crescendo gara dopo gara. Mettendo da parte i risultati numerici è proprio sul piano del gioco che si vedono i miglioramenti, sull’intercambiabilità dei giocatori e anche sulla volontà di far bene dei numerosi giovani che in questa stagione sono il conduttore principale. «Guardandoci giocare – prosegue Malacarne – si capisce che ormai siamo un gruppo e stiamo lavorando per diventare squadra. La strada che abbiamo intrapreso è quella giusta da quanto si riesce a vedere e dalle sensazioni che abbiamo che abbiamo noi giocatori, dobbiamo continuare così». La variazione sul programma di Coppa Italia ha costretto i preparatori neroverdi a delle modifiche sui carichi di lavoro e nell’attesa di avere novità sull’inizio della stagione, previsto per il 6 settembre, il prossimo impegno è fissato per sabato 29 agosto in amichevole con la Berretti del Pordenone. Il capitano prosegue: «Si può sempre migliorare, le indicazioni ci verranno date dal mister. In queste partite si vede che iniziamo a giocare bene e fare quello che ci viene chiesto durante gli allenamenti. Di sicuro sottoporta dobbiamo diventare più cattivi, ma ci riusciremo». Ancora alla finestra l’attaccante di punta dell’Union, Davide Bartolini, fuori dai giochi per i postumi di un infortunio extra calcistico.
Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il futuro dell’Ital-Lenti Belluno? È adesso. Perché la compagine gialloblù supera anche la Feltrese (2-0 firmato Miniati e Acampora), centra il quinto successo in sette impegni di pre-campionato. E si gode i suoi giovani, passepartout per un domani solido e roseo. Il ponte di collegamento tra l’ambizioso Belluno di serie D e la linea verde, destinata a scrivere altre pagine di rilievo in un futuro non troppo lontano, è rappresentato da Ivan Da Riz: vice di Roberto Vecchiato in prima squadra e, soprattutto, responsabile del settore giovanile. Da Riz, partendo dall’attualità, quali risposte ha offerto il recente test di Lentiai con la Feltrese? «Positive, abbiamo giocato 90′ nella metà campo avversaria, senza concedere nulla. Abbiamo fatto bella figura». In quanto responsabile del vivaio, è quasi d’obbligo approfondire i profili dei nuovi fuoriquota: a cominciare da Brino. «In porta, con lui e Davide Solagna, siamo ben coperti. Per quanto riguarda Gabriele, è il primo anno che gioca in prima squadra, ma abbiamo grande fiducia nei suoi mezzi». Chi si è visto poco, finora, è Franchetto. «Purtroppo si è infortunato subito, ma ha qualità importanti. Ora ha tanta voglia di fare e di allenarsi, ma dopo il problema alla caviglia va un po’ gestito. In ogni caso, è sulla via del recupero». Una delle note più liete risponde al nome di Quarzago. «Era bravo, e lo sapevamo. Ma non va caricato di troppe aspettative: si tratta di un ’99, diamogli il tempo di crescere. Si allenerà con il gruppo della serie D, ma sarà a disposizione della Juniores: bisogna preservarlo, negli ultimi tempi è finito troppo spesso sui giornali». A proposito di sorprese, impossibile non citare Marta Bettina. «Ha segnato tre gol a due ottime compagini di Eccellenza (Istrana e Nervesa, ndr): sta andando benissimo. Crediamo in lui, potrà avere spazio anche in prima squadra». E Farinazzo? «Lo consideravamo uno dei migliori atleti classe 1996 dello scorso campionato. Bravo il direttore (Augusto Fardin, ndr) ad averlo ingaggiato: è un gran giocatore». Allargando l’orizzonte, quali sono gli obiettivi del settore giovanile per questa annata? «Essenzialmente due: portare quanti più bellunesi nella rosa della prima squadra. E dare un’educazione sportiva ai ragazzi, insegnare loro a fare e vivere lo sport nella maniera giusta. In tal senso, Modesto Bonan è un punto di riferimento fondamentale per tutti». Cosa è lecito attendersi dalle tre selezioni del vivaio? «A livello Juniores, riteniamo di aver allestito un buon organico, anche se non mancheranno le difficoltà. Vogliamo riscattare il brutto campionato della scorsa stagione. Dagli Allievi e dai Giovanissimi, invece, l’auspicio è quello di estrapolare il meglio da ogni singolo. Facendo le cose per bene e seguendo le nostre idee, siamo convinti che i risultati arriveranno di conseguenza». Torniamo alla serie D: bissare il quarto posto e la qualificazione ai playoff della scorsa primavera sarebbe un traguardo in linea con le aspettative? «No, in qualsiasi campo bisogna sempre migliorare: rispetto all’ultima stagione, possiamo contare su qualche alternativa in più. E su due attaccanti esperti (Corbanese e Acampora, ndr), che in precedenza non avevamo. La partenza di Merli Sala è pesante, ma Calcagnotto ha tutto per raggiungere i livelli di Ivan. Insomma, proveremo a migliorarci».
Ore 21.00 – (Alto Adige) La stagione della consacrazione. E’ questo l’obiettivo di Radoslav Kirilov, ventitreenne attaccante bulgaro che con la maglia dell’Fc Alto Adige si propone un traguardo ambizioso ed esaltante: «Spero che questo sia l’anno giusto per fare il salto di qualità, ce la metterò tutta per centrare la doppia cifra!». Ovviamente parliamo di reti, dopo le sette marcature firmate con la maglia del Lumezzane, tre con il Venezia e quattro con la casacca grigiorossa della Cremonese. Adesso per l’estroso tornante è arrivato il momento (speriamo) di incantare i tifosi altoatesini proponendosi come uno dei maggiori frombolieri nella stagione che sta per iniziare. Tanto per gradire, il bulgaro ha rotto il ghiaccio realizzando la rete che mandato ko il Matera nel primo turno di Coppa Italia. «E’ stato un gol importante per me – confessa Kirilov – una corroborante iniezione di fiducia che mi aiuta a guardare avanti dopo le delusioni di una stagione costellata da diversi infortuni. Il gol per un attaccante è tutto, per questo devo entrare in forma il prima possibile per centrare il mio obiettivo: superare le dieci reti in campionato!». Velocità, fantasia e dribbling, sono tre delle caratteristiche del bulgaro che dalla cittadina di Simitli si è trasferito in Italia. Appena nove anni per il giovane Radoslav che fa la trafila nel settore giovanile del Rimini, per poi infilare in sequenza: Chievo, Lumezzane, Carpi, Venezia e Cremona, indossando i panni di un acerbo globetrotter del gol. «Il Chievo prima di promuoverti in prima squadra vuole che fai un po’ di esperienza. Per me non è mai stata una bella cosa girare da una parte all’altra, ma se questo è il percorso necessario per crescere, allora sono pronto a fare questi sacrifici». Il giovane Kirilov nel novembre del 2011 debutta con nazionale bulgara Under 21 nel match contro l’Austria. Sfida che lo pone alle attenzioni del grande calcio ed anche a quelle dei dirigenti altoatesini. «E’ da tre-quattro anni che il direttore sportivo (Piazzi, ndr) provava a portarmi a Bolzano. Adesso sono qui, in un gruppo forte sia per la bravura dei singoli che anche per quella di mister Stroppa, tecnico dalla mentalità offensiva e vincente». Il cuore è tutto per la fidanzata Desislava ma le attenzioni (calcistiche) sono per la Liga spagnola, che cattura i momenti di svago del giovane Radoslav e soprattutto per Lionel Messi, il riferimento principale nel suo divenire calcistico. «E’ il mio idolo ma per il momento ci assomigliamo soltanto per l’altezza… – dice sorridendo Kirilov –. La qualità maggiore di Messi? Divertirsi facendo la differenza. Anch’io gioco al calcio per divertirmi e non lo vedo come un lavoro». Dalla Liga alla Legapro ed alle potenzialità di un Alto Adige che parte con quali obiettivi? «Siamo una buona squadra e non dobbiamo fissarci da subito obiettivi precisi. La Legapro è un campionato strano, bisogna giocare partita per partita, i conti si fanno alla fine. Il nostro segreto? La voglia di stupire perché siamo un gruppo compatto. Sognare è lecito, perché bisogna credere sempre che si possa fare qualcosa di importante, ma senza mai montarsi la testa». Fin qui Kirilov. Ma evidentemente e prendendo spunto dalla sua ultima analisi, ora bisogna guardare alla squadra nel suo complesso e da questo pomeriggio i biancorossi si ritroveranno a Maso Ronco per la ripresa degli allenamenti, anche perchè dopodomani, mercoledì, c’è in cartellone l’amichevole contro il Salorno dell’ex Yuri Pellegrini. E intanto la società ha comunicato i prestiti del portiere Taibon (’97) e del “collega” Tonelli (’98), con due esperienze fuori dai confini, in un caso nazionali e nell’altro regionali: infatti Taibon militerà nella formazione Under 19 del Karlsruhe, mentre Tonelli è approdato nella Primavera del Chievo.
Ore 20.40 – (Il Piccolo) Ripresa degli allenamenti ieri per l’Unione Triestina 2012 e organico al gran completo. Ha lavorato infatti anche Simone Solinas, che aveva saltato l’amichevole di sabato scorso contro il Primorec per un leggero problema alla caviglia, ma è stato uno stop puramente precauzionale e infatti l’attaccante sardo è già tornato al lavoro. Mentre si attendono sempre notizie ufficiali sull’eventuale spostamento dell’inizio della serie D dal 6 al 13 settembre, la squadra continua gli allenamenti agli ordini di Masitto. Per domani è prevista una sgambata in famiglia a Prosecco contro la formazione Juniores, mentre sabato 29 agosto, sempre sul campo di Prosecco, l’Unione 2012 giocherà in amichevole contro il Tamai (inizio ore 17), per quello che sarà a tutti gli effetti un anticipo di campionato. Intanto continuano i rumors di mercato: l’ultima voce riguarda l’argentino Federico Comini, 28 anni, che piacerebbe molto alla Triestina. Si tratta di un esterno offensivo che oltre a presenze in patria e in Spagna, ha giocato negli ultimi anni anche in serie C1 con l’Andria Bat e in C2 con Avellino e Aversa. Lo scorso anno invece ha giocato in serie D nel Villabiagio.
Ore 20.10 – (La Nuova Sardegna) Non c’è ancora il nome del nuovo allenatore della Torres. La scelta è stata fatta e questa mattina dovrebbe essere messo nero su bianco, ma senza avere in mano il contratto firmato la società ha deciso di non anticipare il nome del tecnico prescelto. Se tutto andrà bene, lo farà in giornata e già domani il nuovo tecnico potrà prendere in mano la squadra. Si resta così in attesa di conoscere il successore di Oscar Brevi. Ieri i soliti rumors, dopo quello di Maurizi, hanno lanciato i nomi di Sottil e Notaristefano come possibili aspiranti alla panchina rossoblù. Ma è molto difficile che questi tecnici possano arrivare a Sassari. Intanto continua la costruzione della squadra. Ieri la Ternana ha ceduto alla Torres due giovani della Primavera. Si tratta del difensore centrale Alex Gagliardini e dell’attaccante Leonardo Taurino. Gagliardini, classe 1996, è un difensore di grande fisicità, è alto quasi 1,90, che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili della Ternana prima di essere aggregato alla prima squadra. Taurino, 20 anni, è un attaccante esterno, piccolo e veloce che nella Primavera della squadra umbra ha giocato 51 partite e 7 gol. Anche per lui la soddisfazione di essere aggregato alla prima squadra.
Ore 19.50 – (La Nuova Sardegna) Una bella soddisfazione per questo gruppo di giovanissimi che hanno onorato alla grande la maglia rossoblù. E grande soddisfazione anche per Antonio Podda, l’allenatore della Berretti, che li ha guidati in panchina. «Ho fatto i complimenti ai ragazzi – dice il tecnico rossoblù -, tutti sono stati bravi e generosi in campo. Direi che potevamo anche portare a casa la vittoria. Per tanti di questi ragazzi è stata una esperienza importante. Sono tutti giocatori interessanti che potranno ritornare utile alla prima squadra: Mi è piaciuta molto la personalità e il carattere che hanno saputo esprimere». Un gol e una bella prestazione. Lorenzo Musto è stato un protagonista di questa partita. «Abbiamo dato tutto per fare bella figura – dice Musto – e credo che i tifosi siano rimasti contenti. Per noi era importante dare un segnale e credo che ci siamo riusciti. Adesso c’è ancora tanto da lavorare». Anche Mattia Gueli, appena 17 anni, è stata una bella sorpresa. «Sono sassarese – dice Gueli – è l’emozione di giocare con questa maglia è stata tanta. Abbiamo disputato una buona partita giocando con determinazione. I compagni mi hanno aiutato e così ho potuto superare l’emozione per questo debutto”.
Ore 19.30 – (La Nuova Sardegna) Nel calcio mai dire mai. Era impensabile sperare che una squadra ancora senza allenatore (oggi forse l’annuncio), con un presidente sotto squalifica, sotto pressione per il ricorso in appello della procura federale per il calcioscommesse, con banda di giovanissimi avrebbe retto l’urto di un avversario più forte, con giocatori di categoria come Volpe, Colantoni, Ricamato e che ha schierato in porta niente meno che un campione del mondo come Marco Amelia. La Torres baby ha affrontato la Lupa Castelli nell’andata del primo turno della Coppa Italia di Lega Pro con una personalità, una grinta e una quasi sfrontatezza da applausi. E non a caso alla fine i ragazzini rossoblù sono stati beneficiati di una standing ovation. La partita è finita 1 a 1 e il risultato è giusto ma è la prestazione dei sassaresi ad aver stupito, soprattutto nel primo tempo, quando la Lupa ha dovuto subire l’intraprendenza dei rossoblù che hanno giocato anche un buon calcio e creato numerose occasioni. E al gol la Torres è pervenuta al 32’ quando un pasticcio tra Amelia e Petta ha visto Musto pronto a battere a rete da due passi. Non a caso ha segnato Lorenzo Musto, uno dei ragazzi più concreti. Ma non solo Musto in questa Torres, ieri affidata in panchina a Podda, merita una citazione. Apprezzate le prestazioni di Scalini, Gueli e Masala a centrocampo e degli esterni Gaetano e Damiano. Sempre attento e in un paio di occasioni decisivo il portiere Iali ben protetto dalla linea difensiva. Nella ripresa la squadra rossoblù è inevitabilmente calata e la Lupa che non ci stava a perdere contro una squadra di ragazzi ha preso in mano le redini del gioco e ha sfiorato più volte il gol del pareggio, che è arrivato al 31’ sugli sviluppi di una clalcio piazzato con pallone che è finito sul palo e poi ribattuto in rete da un passo di testa da Ricamato. La qualificazione al secondo turno di Coppa Italia sarà decisa dalla gara di ritorno, in programma venerdì alle 14.30.
Ore 19.10 – (La Provincia Pavese) Il bel gol realizzato domenica da Andrea Rosso al Rapallo Bogliasco potrebbe essere l’ultimo del centrocampista piemontese con la maglia azzurra. Prelevato lo scorso anno dalla Pro Vercelli, e dopo un’ottima stagione con il Pavia cinese, Rosso sarebbe la scelta di Fulvio Pea per dare sostanza al centrocampo e garantirsi in fase di interdizione. Rosso è veloce, esperto ma non vecchio (31 anni appena compiuti) e ha anche un buon tiro. La Cremonese ha bisogno di un giocatore con le caratteristiche dell’ex Pro Vercelli soprattutto dopo la cessione di Jadid all’Entella. Il Pavia non aveva nessuna intenzione di lasciare Rosso, ma la rosa troppo ampia e costosa impone scelte anche dolorose. La giornata di oggi potrebbe essere decisiva, i dirigenti della Cremonese lo aspettano per la firma. La formula contrattuale della cessione è abbastanza originale: sarebbe un trasferimento a costo zero, con rinuncia di due mensilità di stipendio da parte del giocatore. In fondo in centrocampo mister Marcolini ha diverse soluzioni. Nel reparto dovrebbero partire anche Corvesi, mentre Carraro, a questo punto, diventa incedibile e unico vero vice-La Camera. Rumours di mercato danno Soncin in partenza. Ma i problemi per la cessione sono legati allo stipendio elevato e al contratto biennale che ancora lo lega al Pavia. La soluzione potrebbe essere quella dell’accollo di parte dello stipendio da parte della società di via Alzaia. Una soluzione che i cinesi – però – non gradirebbero. Tra le trattative ancora da chiudere, ci sono quelle relative ai contratti di Ferretti e Cesarini. Il procuratore di quest’ultimo attende una chiamata. A giugno Cesarini era stato richiesto da società di Serie B, ma il Pavia aveva chiesto un milione di euro per il cartellino, cifra ritenuta fuori mercato. Così si è trattato per il prolungamento del contratto per tre anni (invece di due) e un aumento di stipendio. Una soluzione che accontenterebbe tutte le parti. Tra l’altro il ruolo che Marcolin ha pensato per Cesarini – seconda punta – gli è particolarmente congeniale simile a quella adottata a Viareggio nel 2011/12. Quell’anno Cesarini fece reparto con Simone Zaza. Il risultato furono 8 reti e 13 assist per il bomber ora nazionale. Nei giorni scorsi dalla Cina è arrivato il vicepresidente Wang e a giorni è atteso il presidente Zhu. Insieme devono lavorare alla chiusura dei contratti con i calciatori. Da quest’anno va fornita alla Lega una lista di 24 giocatori. La rosa va quindi ristretta. Solo nel periodo della riapertura del mercato (gennaio, quindi) sarà possibile correggere la lista. Ci sono alcune eccezioni, che riguardano innanzitutto i giovani e i portieri,che possono essere sostituiti liberamente.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Mantova) Dopo la bella vittoria di Pordenone oggi pomeriggio il Mantova riprenderà gli allenamenti a Goito agli ordini di mister Riccardo Maspero. Ci saranno da valutare le condizioni dei biancorossi usciti acciaccati dalla gara in Friuli (Gavazzi, Beretta, Gonzi e Ruopolo) e di quelli (Anastasi, Dalla Bona e Blaze) che non erano neppure partiti per la trasferta di Coppa. Domani la squadra si allenerà invece al mattino, ma nel pomeriggio (ore 16.30) disputerà un’amichevole a Goito contro la Correggese, squadra reggiana che milita nel campionato di serie D. La preparazione proseguirà quindi con due sedute mattutine in programma giovedì e venerdì. Sabato, alle ore 10.30 e sempre sul terreno di Goito, il Mantova giocherà un’altra amichevole, stavolta contro la Berretti allenata da Elia Pavesi. Domenica i giocatori resteranno a riposo, per poi iniziare lunedì la settimana di allenamenti che porterà al debutto in campionato, dopo il test di lusso contro il Milan di giovedì 3 settembre. Il Mantova, se sarà confermato il criterio dell’alternanza, dovrebbe giocare in casa la prima gara di campionato.
Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova, nell’amichevole in program ma giovedì 3 settembre al Martelli contro il Milan, potrebbe “tenere a battesimo” Mario Balotelli. Il centravanti, infatti, torna in rossonero in prestito annuale gratuito dal Liverpool (che pagherà anche circa la metà dell’ingaggio da 6 milioni di euro) e stamani sarà a Milano per sottoporsi alle visite mediche. Nel pomeriggio SuperMario si metterà a disposizione di Sinisa Mihajlovic, ma appare improbabile che il tecnico decida di buttarlo subito nella mischia sabato sera in casa contro l’Empoli. Balotelli potrebbe quindi (ri)debuttare in rossonero proprio la prossima settimana al Martelli. «Sarebbe un motivo di interesse in più – sorride il presidente del Mantova, Sandro Musso – per una serata che in ogni caso spero sia una bella festa per i nostri tifosi. Devo dire grazie pubblicamente al mio amico Dario Marcolin, che ha reso possibile questa iniziativa grazie ai suoi ottimi rapporti con Mihajlovic. E ci tengo anche a specificare che il Milan per questo impegno non percepirà un compenso: l’accordo che abbiamo stipulato prevede invece che una parte dell’incasso venga devoluto alla Fondazione Milan Onlus, che porta avanti tanti progetti di beneficenza». Musso ritiene importante che il Mantova sia attivo anche in campo sociale e al riguardo aggiunge un’altra iniziativa: «Una piccola quota degli incassi della campagna abbonamenti (circa 5-6mila euro) sarà devoluta a 3-4 associazioni del Mantovano che lavorano nel sociale. È un segnale che vogliamo lanciare, ci sembra doveroso che un club che rappresenta un’intera provincia non si limiti alla sola attività calcistica». Attività che però resta in cima ai pensieri di tutti, specie in attesa dell’imminente debutto in campionato. Al riguardo, va detto che la nuova proprietà – dopo aver fissato come obiettivo la salvezza – ha in realtà allestito una squadra che sulla carta sembra attrezzata quantomeno per figurare stabilmente nella colonna di sinistra della classifica… «Mi dicono che ci sono almeno 4-5 formazioni più forti di noi – dice Musso – e comunque il nostro obiettivo è quello di consolidarci in categoria e offrire uno spettacolo apprezzabile ai tifosi, praticando un calcio offensivo. Poi è chiaro che la speranza di diventare la sorpresa del campionato ci può stare, ma senza assilli di alcun tipo e senza illudersi o illudere nessuno. Anzi, pur essendo contento delle prestazioni e dei risultati ottenuti in Coppa, non mi stancherò mai di ripetere che la nostra forza si vedrà soltanto quando arriveranno le prime sconfitte. Allora dovremo restare uniti, aiutandoci tutti senza cercare capri espiatori: se ci riusciremo, avremo fatto un buon lavoro». Per ora Musso ribadisce gli elogi al ds Pelliccioni e a mister Maspero: «Sono stati bravissimi a costruire la squadra in modo scientifico. E, se è vero che la società ha fatto qualche sforzo in più rispetto alle previsioni iniziali, è anche vero che l’abbiamo fatto a costi accettabili e non certo esorbitanti. L’operazione Momentè ne è l’esempio, perché quello era il primo nome della nostra lista a luglio ma risultava decisamente fuori budget. Abbiamo saputo aspettare con grande pazienza e cogliere l’opportunità quando si è presentata, assicurandoci un elemento che, insieme a Ruopolo, Anastasi e Beretta, credo componga uno dei reparti offensivi potenzialmente più forti della categoria».
Ore 17.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 17.30 – Qui Guizza: lavoro atletico finale.
Ore 17.10 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.
Ore 16.50 – Qui Guizza: intenso lavoro col pallone.
Ore 16.30 – Queste le dichiarazioni rilasciate dal medico sociale biancoscudato Pierantonio Michieli su Amirante ed Aperi: “Amirante? Va abbastanza bene, è stata fatta una pulizia di questo ginocchio provato già da interventi pregressi. Il legamento crociato anteriore sembra integro, è stato ritensionato. Al momento è escluso un altro intervento chirurgico, se tutto va bene tra due mesi potrebbe già tornare ad allenarsi coi compagni ma siamo abbastanza fiduciosi. Aperi? Ha recuperato a pieno anche dal punto di vista muscolare, è stato fatto un lavoro eccezionale. Secondo me per metà/fine settembre potrebbe già essere pronto”.
Ore 16.10 – Qui Guizza: inizia l’allenamento. Lavoro a parte per Ilari e Mazzocco.
Ore 15.50 – Qui Guizza: doppio colloquio per la squadra a bordo campo col ds De Poli e mister Parlato.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La cosa che ci è piaciuta di più della domenica neroverde è stata l’onestà e la capacità di sintesi di Bruno Tedino. «Il Mantova ha giocato meglio, è stato più brillante di noi e ha vinto». NIENTE SCUSE – «Le condizioni del campo – ha aggiunto poi il tecnico neroverde – non erano buone, ma non lo erano nemmeno per loro. L’arbitro? I ragazzi mi hanno detto che quello su Cattaneo era rigore netto. Poteva essere l’1-1. Io dalla panca non ho visto». Solo in un secondo momento Tedino ha fatto notare l’assenza di uomini importanti come Pederzoli, Filippini e Pasa. Per quest’ultimo l’Inter avrebbe alzato il prezzo per il prestito. Comunque la società troverà una soluzione per servirsi del giocatore già a Padova. «Dovremo migliorare l’aspetto tecnico – ha ripreso Tedino – e la condizione visto che tanti giocatori, come ad esempio Mardorlini, sono arrivati più tardi. Complessivamente però sono soddisfatto della prestazione. Anche sotto di 2 gol – ha sottolineato – i ragazzi non hanno mai mollato». PUNTI DI VISTA – Spietato verso i neroverdi il commento della Gazzetta di Mantova. «La gioia dei ragazzi di Maspero – si legge sul quotidiano – non è piena: una papera di Bonato in pieno recupero e il conseguente gol di Savio complica il cammino di Coppa Italia. Se domenica prossima il Padova batterà con almeno due gol di scarto i friulani, apparsi poca cosa oggi, il Mantova verrà eliminato». PARLATO HA VISTO – In tribuna domenica al Bottecchia c’era anche Carmine Parlato. «Mi ha fatto piacere tornare – ha detto l’ex tecnico neroverde oggi a Padova – e vedere che ho ancora parecchi amici. La partita? Il Mantova – afferma – si è confermato squadra almeno da playoff, capace di fare bene entrambe le fasi. Del Pordenone preferisco non parlare. Ho preso note e spero di sfruttarle domenica, quando dovremo vincere con 2 gol di scarto per passare il turno. Inoltre – ha concluso – mi aspetto di vedere in campo anche Pederzoli e Pasa che col Mantova non c’erano».
Ore 15.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Cielo grigio sopra tutta la provincia ieri. Ancora di più sopra al De Marchi, quasi deserto, dopo la sconfitta (1-2) dei ramarri all’esordio stagionale in coppa Italia con il Mantova. Gli entusiasmi dell’estate sembrano aver già lasciato il posto alle preoccupazioni di un autunno arrivato in largo anticipo. Troppo in anticipo. Giornata di riposo per i ramarri che riprenderanno ad allenarsi oggi in vista dell’amichevole di giovedì a Preganziol (inizio alle 16) con il Mestre e dell’ultima gara del triangolare di coppa domenica a Padova (17.30). AMORE NEROVERDE – Speravamo tutti in un esordio migliore, Mauro Lovisa in testa. Il popolo neroverde ha risposto bene. Settecento paganti per una gara di coppa di terza serie nel terzo fine settimana di agosto non sono pochi. Popolo neroverde ben disposto all’inizio, pronto all’applauso e all’incitamento. Predisposizione che in tribuna si è affievolita in maniera inversamente proporzionale alla crescita in campo dei virgiliani. Alla fine hanno continuato ammirevolmente a cantare e a incitare solo gli ultras della gradinata il cui amore per il neroverde va oltre il risultato. Monza insegna. IL SENNO DI PRIMA – Il primo obiettivo (passare il turno) se n’è andato subito. Inutile a tale fine la trasferta di domenica a Padova. Servirà solo a determinare chi fra i locali (1 punto) e il Mantova (4) andrà avanti. Per passare i biancoscudati di Parlato dovranno vincere con almeno 2 reti di scarto. Le valanghe di gol segnate nelle amichevoli precampionato avevano illuso i meno attenti. Parlare dopo è facile. «Vergin di servo encomio e di codardo oltraggio» – direbbe Manzoni – noi però avevamo segnalato i pericoli portati anche dai dilettanti in ripartenza sulle fasce lasciate sguarnite dagli esterni neroverdi in costante coraggiosa proiezione. Avevamo segnalato pure le difficoltà della coppia centrale di difesa contro centravanti fisici. Difetti che Sereni e Ruopolo hanno sfruttato alla perfezione. NO PANIC – Non ci aspettavamo la pochezza, nell’occasione, delle punte centrali (Strizzolo e De Cenco) che si sono alternate nei due tempi. Era ridicolo esaltarsi in attesa della prima della gara vera, è assurdo deprimersi dopo. Aver riportato i piedi a terra non può che far bene a tutti.
Ore 14.50 – (Messaggero Veneto) Due reti subite, peraltro entrambe su gioco aereo: per quanto si sia all’inizio, il Pordenone visto col Mantova al debutto in coppa Italia di Lega Pro ha evidenziato qualche lacuna nel reparto difensivo. Ecco che, a proposito, è arrivato il rinforzo che serviva. Paolo Marchi, centrale classe ’91, ex Como, è un giocatore neroverde. Ieri il primo allenamento con i nuovi colori. Debutterà in amichevole giovedì: prima della presentazione sotto il municipio, i ramarri giocheranno a Mestre (orario da definire). Necessario. Il Pordenone, dietro, ha confermato di ballare ancora. Già nelle amichevoli si era visto il difetto, dovuto sia a un atteggiamento offensivo della squadra, sia alle precarie condizioni di alcuni componenti del reparto: se si esclude Stefani, comunque positivo, Pasa era atleticamente in netto ritardo rispetto agli altri (oltre a non essere un difensore doc), Ingegneri aveva anche lui bisogno di giocare, dopo due stagioni quasi ai margini. Tuttavia, affrontando squadre inferiori, si riusciva a mascherare il problema. Contro il Mantova, pari-categoria, e contro un ottimo centravanti come Ruopolo, è andata peggio. Rinforzo. Ecco dunque Marchi a rinforzare il reparto. Il suo arrivo era atteso da tempo, già da dieci giorni fa, quando il presidente Lovisa ne aveva annunciato l’ingaggio. Tuttavia il difensore, con grande professionalità, ha preferito completare un ciclo di cure a spese sue, presentandosi così già guarito nella sua nuova squadra. Il suo ginocchio non è al top, ma lui ha margini di crescita e può dare una grossa mano. Lo dice il suo curriculum: 65 presenze in tre stagioni di Lega Pro col Como. E con i lariani è pure salito in serie B la scorsa stagione. Alto 185 cm, può essere l’ideale complemento di Stefani, più esperto di lui, ma anche con un minor vigore atletico. Allenamento. Già ieri il giocatore si è allenato. E con lui al De Marchi c’era anche Alex Pederzoli. Entrambi sono stati “guidati” direttamente da mister Tedino. Un fatto piuttosto insolito, visto che la maggior parte dei tecnici di un certo livello, almeno in Italia, delega ai suoi collaboratori lo svolgimento di questo tipo di sedute. Invece Tedino, come nei primi giorni con Cattaneo, si è presentato al De Marchi e ha voluto lui stesso dirigere le operazioni. Questo fa capire anche quanto l’allenatore voglia ripartire dopo il ko col Mantova. Che se da un lato poteva essere messo in preventivo, dall’altro non gli ha fatto piacere: teneva particolarmente al debutto dopo 14 anni di assenza al Bottecchia. Tempo per rifarsi, comunque, ce n’è di sicuro.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nuovo logo in «stile americano», maglie rinnovate e abbonamenti ribassati in curva. Completata al calciomercato la «corazzata» che sul campo inseguirà la Lega Pro, iniziano a filtrare i primi dettagli pratici del nuovo Venezia. Da ieri la società presieduta dall’ancora ignoto James Daniels è sbarcata su Facebook, iniziando ad interagire con i tifosi sulla pagina «Venezia Fc», un piccolo segnale cui in tempi brevi seguiranno fatti ben più concreti. «In 20 giorni dobbiamo fare ciò che normalmente si programma da marzo e stiamo lavorando come dei matti – spiega il dirigente Dante Scibilia – per presentarci come si deve, anche sul piano dell’immagine, al via della serie D. Il nuovo logo è pronto, posso dire che sarà «moderno» e in discontinuità (si vocifera di un restyling radicale del leone marciano, ndr) con la tradizione più classica. I particolari però saranno svelati quanto prima alla presenza del presidente Daniels». Le divise, invece, saranno sempre firmate Nike. «Il materiale è già stato acquistato, a noi arriveranno le maglie nere o bianche e stiamo studiando la personalizzazione con un posizionamento della banda arancioverde che le differenzierà da quelle dello scorso anno. Di idee ne abbiamo molte e confrontandoci, anche di persona com’è già accaduto, con i collaboratori del presidente pian piano le realizzeremo». I tifosi si aspettavano qualche settimana fa il lancio della campagna abbonamenti per sfruttare l’entusiasmo portato dalla novità dell’avvento della proprietà statunitense. «Entro una settimana contiamo di presentare gli abbonamenti, in curva costeranno meno rispetto al 2014/15 in Lega Pro e aumenteranno anche i servizi per i tifosi. A tutti sarebbe piaciuto sfruttare meglio quell’onda positiva, tuttavia sono state comunque realizzate molte cose, in primis la costruzione da zero di una squadra andata in ritiro e che ora sta affrontando normalmente il suo precampionato. Abbiamo trovato pure la nuova sede a Mestre (zona ex carbonifera in viale Ancona, ndr) e in un mesetto sarà operativa. Sul piano tecnico il ds Perinetti ha fatto un grande lavoro costruendo un Venezia da Lega Pro, confidiamo molto nei risultati per recuperare entusiasmo».
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Il mercato al 99% è chiuso». Soddisfatto degli ultimi colpi (Modolo in primis), Giorgio Perinetti dichiara sostanzialmente conclusa la campagna acquisti del Venezia Football Club. «A meno che non ci sia un’occasione particolare, possiamo ritenerci soddisfatti», commenta il direttore sportivo arancioneroverde. Adesso la squadra può finalmente lavorare al completo preparando l’esordio in campionato. «E’ chiaro che siamo in ritardo, siamo partiti per ultimi e ci sono giocatori in condizioni diverse, altri sono stati inseriti solo negli ultimi giorni», chiarisce il direttore sportivo. Per questo l’idea di un posticipo dell’avvio del campionato dal 6 settembre al 13, come sembra probabile, sarebbe un toccasana per il gruppo di mister Favaretto. «Noi lavoriamo per essere pronti per domenica 6, ma se ci fosse uno slittamento al 13 è chiaro che ci farebbe comodo». Notizie certe ancora non ci sono e il silenzio della Lega fa propendere per il rinvio. Anche perché sembra che la composizione dei gironi possa slittare al 31 agosto e quella dei calendari al 1° settembre. Se così fosse, il posticipo del fischio d’inizio del campionato di serie D diventerebbe più che probabile. Intanto la squadra di mister Favaretto, dopo l’amichevole veronese contro la Virtus (vinta per 3-1) di domenica apre la nuova settimana di lavoro che si concluderà domenica con l’amichevole di Chioggia (ore 15,30 presso lo stadio Aldo e Dino Ballarin) contro la Clodiense. Fermi per virus influenzale Cantini e Cangemi, mentre Gualdi è alle prese con una leggera distorsione alla caviglia, ma già oggi dovrebbe svolgere lavoro differenziato. Oggi, alle 18, Perinetti con Mattia Collauto e alcuni giocatori saranno al campo per l’inaugurazione della stagione sportiva della società gemellata Venezia Soccer Academy.
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Settimana tradizionale di allenamenti per il Venezia, che riprende oggi al Taliercio, con la doppia seduta domani, la sgambata contro la Juniores di Andrea Turato (ore 16) giovedì e l’amichevole domenica (ore 15.30) allo stadio “Aldo e Dino Ballarin” di Chioggia contro la Clodiense (serie D). Ancora nessuna ufficialità per quanto riguarda gironi e calendari, la sensazione è che non verranno diramati nemmeno questa settimana in attesa dei verdetti di secondo grado del processo “Dirty Soccer” sul calcio scommesse. Con il ripescaggio probabile del Dro saranno 26 le squadre del Triveneto iscritte, quindi almeno 6 verranno dirottate in altri gironi. Da valutare le condizioni di Cantini, che sabato a Scorzè ha chiesto il cambio dopo una ventina di minuti accusando un fastidio alla coscia e debilitato anche dall’influenza, come Cangemi, assente a Verona, e di Gualdi, che venerdì ha riportato una distorsione alla caviglia, tanto da saltare le due amichevoli del weekend e che oggi dovrebbe riprendere seguendo un lavoro differenziato. Meno di due settimane, ipotetico slittamento a parte, all’inizio del campionato: tifosi sempre in attesa di comunicazioni sulla campagna abbonamenti, sulla presentazione ufficiale della nuova società, soprattutto per conoscere il nuovo presidente James Daniels, del nuovo logo e delle nuove maglie. Tempo di giovanili: stasera, al centro sportivo del Taliercio, presentazione (ore 18) delle squadre del Venezia Soccer Academy. Con il diesse Perinetti, ci saranno Mattia Collauto, Marco Funes e alcuni giocatori della prima squadra.
Ore 13.40 – Il girone del martedì. Sembrava bisognasse attendere giovedì per conoscere le squadre contro cui il Padova sarà chiamato a giocare nella prossima stagione, ed invece la Lega Pro ha diramato a sorpresa in questi minuti la composizione dei tre gironi del prossimo campionato di serie C. I Biancoscudati ed il Cittadella giocheranno nel girone A, in cui è presente una “X” in quanto bisogna individuare la società che sostituirà il Castiglione. QUESTA LA COMPOSIZIONE DEL GIRONE A: ALBINOLEFFE, ALESSANDRIA, BASSANO VIRTUS, CITTADELLA, CREMONESE, CUNEO, FERALPI SALO’, GIANA ERMINIO, LUMEZZANE, MANTOVA, PADOVA, PAVIA, PORDENONE, PRO PIACENZA, REGGIANA, RENATE, SUDTIROL, X (in sostituzione del Castiglione).
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con il passare dei giorni, sembra sempre più probabile che a lasciare il Bassano, anziché Simone Iocolano, possa essere Angelo Nolè. Su di lui ci sono Ternana e, soprattutto, Reggiana, che in queste ultime ore ha mosso passi da gigante per il trequartista voluto fortemente da Werner Seeber nell’estate del 2015. Difficile capire se tutti gli incastri andranno al proprio posto, ma arrivati a questo punto, a una settimana dal gong di fine mercato, la netta impressione è che si possa andare verso questa soluzione. A quel punto bisognerà capire chi verrà scelto al posto di Nolè. Un’ala (Alfageme?) o un giocatore offensivo (Campo?), oppure ancora un asso pigliatutto tenuto gelosamente custodito al riparo da sguardi indiscreti. Al momento certezze non ne esistono, ma gli sviluppi dei prossimi giorni potrebbero essere molto importanti. Per quanto riguarda l’attacco, la scelta cadrà su uno fra Luca Miracoli, che si è svincolato dal Varese dopo il fallimento del club lombardo e Michael Fabbro, baby bomber della Primavera del Milan. Al Bassano era stato proposto Plasmati, ma il dg Werner Seeber ha risposto picche, chiarendo che la ricerca punta su giocatori con altre caratteristiche. Tommy Maistrello starà fuori fino a dicembre, urgono rinforzi. Nel frattempo la sconfitta subita a Ferrara in amichevole contro la Spal per 2-1 ha indispettito Stefano Sottili: «Mi dispiace per il risultato dopo un ottimo primo tempo – chiosa l’allenatore giallorosso – non ci sto a perdere, nemmeno in amichevole, perché mi girano. Non mi è piaciuto l’atteggiamento di alcuni ragazzi che nel secondo tempo si sono approcciati alla gara con sufficienza, con un modo di fare che ha condizionato il risultato. È un atteggiamento che non ci possiamo permettere di avere in campionato, altrimenti non andremo lontano».
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ad una settimana dalla fine del mercato il Vicenza si tuffa sul mercato con l’obiettivo dichiarato di arrivare a Cristian Galano, esterno mancino del Bari e primo nella lista della spesa della dirigenza berica. La trattativa però è complicata per le richieste del Bari che chiede circa 500 mila euro per il cartellino del foggiano, ma anche perché sul giocatore c’è la concorrenza del Pescara e del Cesena, che nelle ultime ore pare essere in vantaggio sulla concorrenza. Per arrivare a Galano quindi servirà mettere mano al portafoglio, perché il Bari non accetta pedine di scambio. Al momento la distanza tra domanda ed offerta non è poca, ma la trattativa potrebbe avere sviluppi già oggi e solo allora si potrà capire se Galano vestirà la maglia biancorossa. Nel ruolo, lasciata cadere la candidatura di Mirko Carretta del Matera, la dirigenza berica sta cercando anche un giovane su cui puntare da prendere a titolo definitivo, e il nome che è circolato nelle ultime ore è quello di Tommaso Ceccarelli, esterno mancino che nelle ultime due stagioni ha militato prima nella Feralpi Salò, e successivamente all’Aquila. Ceccarelli è un mancino che ha quasi sempre giocato a destra, proprio con le caratteristiche che chiede Marino nel ruolo. In uscita, oltre alle partenze certe di Srjan Spiridonovic e di Davide D’Apollonia, la novità delle ultime ore è quella che vedrebbe in uscita l’ex monzese Alessio Vita, che piace alla riammessa in serie B Virtus Entella, più di Stefano Giacomelli che potrebbe quindi restare e giocarsi il posto sulla corsia di sinistra con Leonardo Gatto. Sempre aperta è anche la situazione di Andrea Cocco la cui posizione rimane in bilico con il Pescara che, qualora non riuscisse ad arrivare a Richmond Boakye, potrebbe puntare nuovamente su Cocco. Il Vicenza chiede circa 900 mila euro, e la trattativa, qualora sfumasse Boakye, potrebbe concludersi positivamente visto che il Pescara ha buona disponibilità economica da mettere sul tavolo. Oltre a Cocco, che andrebbe adeguatamente sostituito, dovrebbe essere ceduto anche l’ex lucchese Filip Raicevic, che il Vicenza intende mandare a giocare in lega Pro per continuare il processo di maturazione iniziato nella scorsa stagione a Lucca. Se in attacco sono previsti parecchi movimenti, a centrocampo le scelte sembrano definitive, con l’uscita di Niccolò Corticchia ed il rinnovo di Antonio Cinelli fino al giugno del 2017 che dovrebbero rappresentare le uniche novità che sono attese a breve. In difesa sono con la valigia in mano due tra Kevin Magri, Matteo Gentili ed Alessandro Camisa, con la posizione di Salvatore D’Elia, seguito dall’Empoli, che verrà monitorata in base alle richieste che arriveranno in via Schio.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Federico Gerardi nell’amichevole con il Vicenza ha giocato un secondo tempo convincente, realizzando anche un gol d’autore. Più di qualcuno ha visto in lui quell’attaccante che il Cittadella sta cercando per completare il suo reparto offensivo. L’infortunio che terrà fuori Alessandro Sgrigna ancora per qualche mese ha costretto infatti la società granata a cercare almeno un’altra punta. In altre partite, però, il centravanti di scuola Udinese ha fornito delle prestazioni sottotono, che hanno fatto gridare a uno scarso attaccamento alla maglia, tanto che il nome di Gerardi è più volte rimbalzato nelle voci di mercato come possibile partente. Secondo il direttore generale Stefano Marchetti non ci sono giocatori granata in uscita, ma nel mondo del calcio tutto può sempre succedere. «Dipende da lui – ha precisato Marchetti – perchè Gerardi ha grandi potenzialità, che finora ha evidenziato in modo incostante». «Non ci sono assolutamente due Gerardi – sostiene l’interessato – perchè sono un professionista che si è impegnato e continua a impegnarsi con la maglia del Cittadella». Sul suo futuro, continua: «Con la società ho già parlato e sull’argomento non intendo aggiungere altro». Mentre sulle sue prestazioni, che non sempre sono risultate secondo le aspettative, spiega: «Nella passata stagione ho attraversato dei periodi con problemi fisici, durante i quali non sono riuscito ad esprimermi al meglio. Anche in questa stagione ho iniziato il ritiro con problemi muscolari, che ora ho superato. Adesso sto bene e spero di dimostrarlo in campo con continuità». Ieri la squadra ha ripreso la preparazione, che proseguirà oggi pomeriggio, mentre domani alle 17.30 è prevista la partita amichevole con la Luparense San Paolo, con ingresso gratuito, in un programma di avvicinamento all’inizio del campionato previsto per domenica 6 settembre. Michele Pellizzer ha ripreso a lavorare in gruppo, dopo alcuni giorni di programma differenziato e essere rimasto in panchina nell’amichevole con il Vicenza. «Nella partita di Tim Cup a Bergamo – precisa l’interessato – avevo ricevuto una botta alla coscia sinistra, che avevo trascurato. Adesso il dolore mi è passato quasi completamente».
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Tre nomi per il reparto avanzato. Il Cittadella cerca una punta per far fronte all’assenza di Sgrigna e alla possibile cessione di Gerardi. Sul taccuino del dg Marchetti sembrano esserci tre nomi: Andrei Cristea, rumeno 31enne, ex Dinamo Bucarest e Salernitana, attualmente svincolato; Matteo Guazzo, 33 anni, l’anno scorso all’Alessandria in prestito ma ora tornato all’Entella, dove potrebbe avere poco spazio; e Gianvito Plasmati, 32 anni, svincolato dopo aver giocato con gli inglesi del Leyton Orient.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Tra i pali c’era Adriano Bonaiuti, ora preparatore dei portieri dell’Inter, più magro di vent’anni fa, che non ha perso la sua voglia di scherzare. «Speriamo di non giocare contro di loro» esclama quando vede un gruppo di robusti rugbisti che si allena. In campo bacchetta Galderisi per un’occasione fallita «Neanche questi segni?». Poi apre la pagina dei ricordi: «Avvicinandomi a Padova e vedendo lo stadio mi sono venuti i brividi. Sono passati venti anni, ma il bello è che quelle imprese e quelle emozioni così forti restano e resteranno nella storia. C’era un gruppo eccezionale, anche grazie a Piero Aggradi». In campo, davanti a oltre 400 persone, finisce 5-2 per il Padova, (a segno anche Maniero e Galderisi). Per i tifosi gloria pure per Marco Bergamin – un gol – mentre papà Giuseppe, attuale presidente, ha giocato con gli ex insieme a Edoardo Bonetto. Dopo la partita tutti ad “Appiani in Festa” per cenare insieme e sfilare sul palco. Per l’occasione è stata anche organizzata un’asta benefica che metteva in palio le magliette replica indossate ieri dai protagonisti.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Proprio quest’ultimo, su assist di Galderisi, realizzò la rete del provvisorio vantaggio del Padova e ieri si è ripetuto con una tripletta. «Quella rete di Firenze – commenta – resta uno dei ricordi più belli della mia carriera, insieme a quelle con la nazionale croata. Ci giocavamo una stagione, abbiamo tutti risposto alla grande e così possiamo ancora celebrare quei momenti. Non posso dimenticare». Kreek, che adesso lavora per il settore giovanile dell’Aiax, realizzò il decisivo calcio di rigore finale che innestò la grande festa, il tutto con la colonna sonora dell’indimenticabile Gildo Fattori che ieri sicuramente si è affacciato a qualche finestra in cielo per godersi lo spettacolo. «Qualche volta faccio sentire quella cronaca ai miei figli – racconta – e loro prendono paura perché in Olanda il calcio non è vissuto così intensamente. È una bellissima sensazione ritrovare i ragazzi e rivivere quei due splendidi anni. Il rigore? Nessuno voleva batterlo, mi chiese di farlo Sandreani e io accettai, poi aiutato dall’errore del genoano Galante».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Bonaiuti, Balleri, Coppola, Franceschetti, Cuicchi, Lalas, Kreek, Nunziata, Galderisi (pts 10′ Perrone), Longhi (pts 17′ Fontana), Vlaovic. Eccoli i tredici eroi di Firenze, coloro che, guidati da Mauro Sandreani, il 10 giugno 1995 superarono il Genoa ai calcio di rigore (6-5, dopo l’1-1 al termine dei supplementari) in uno spareggio all’ultimo respiro, guadagnandosi un altro meritato anno in serie A. Vent’anni dopo, nove di loro, oltre a Maniero, Rosa, Gabrieli, Pellizzaro, Ottoni, Putelli e l’allora presidente Giordani (assenti solo Lalas, Cuicchi, Balleri, Fontana e Sandreani, sostituito in panchina da Parlato), si sono ritrovati all’ombra del Santo, per una divertente e più scanzonata sfida contro una squadra di tifosi su iniziativa degli ultras nell’ambito della kermesse “Appiani in Festa”. Qualcuno di quei protagonisti nel frattempo ha messo casa a Padova e non ha fatto molta strada per raggiungere i campi della Guizza, altri tornano spesso sul “luogo del delitto” ma è stata soprattutto una grande festa, per chi ha vissuto quel magico pomeriggio di Firenze, rivedere giocatori che da tempo mancavano in città, come l’olandese Michel Kreek, il portiere Bonaiuti e il croato Goran Vlaovic.
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Anche perché la cosa che fa più male è vedere i compagni che si allenano, posso assicurare che non è il massimo. Ho una voglia matta di tornare a giocare, sono già dovuto stare fermo tre anni in passato». In pratica la stagione dell’attaccante biancoscudato non è mai decollata: sin dal primo giorno di ritiro a Pieve di Cadore aveva iniziato a lavorare a parte seguendo un programma ad hoc, e quando sembrava che potesse iniziare a forzare il ritmo, si è dovuto fermare. Nel frattempo la squadra è stata rinforzata in tutti i reparti, e anche in attacco sono arrivati colleghi del calibro di Neto Pereira e Altinier. «La vedo una squadra molto tosta, che sta lavorando bene e c’è già un bel gruppo. Quando inizierà il campionato capiremo a che livello siamo, anche se siamo di sicuro un’ottima squadra». A prescindere da quella che sarà l’entità del suo inconveniente, nei giorni scorsi la società ha fatto chiaramente capire che l’aspetterà dato che conta molto su di lei. «Non posso che ringraziare il presidente Bergamin, l’amministratore delegato Bonetto e il diesse de Poli che credono in me. Spero di poter ripagare il prima possibile sul campo questa loro fiducia nei miei confronti, farò di tutto per ringraziarli quando rientrerò a giocare».
Ore 10.50 – (Gazzettino) È il giorno della verità per Salvatore “Savio” Amirante, che oggi finalmente conoscerà l’entità del problema al ginocchio destro che lo sta tenendo lontano dal campo. Alle 8 l’attaccante sarà al Policlinico di Abano, dove in tarda mattinata lo specialista Davide Bertolini (componente dello staff medico biancoscudato qualche anno fa) effettuerà un’artroscopia per ispezionare il ginocchio: se dovesse essere riscontrato un problema al crociato, l’intervento sarà rimandato al prossimo mese; se dovesse essere una questione invece di minor conto, si interverrà al momento per risolvere subito il tutto. «Il crociato non dovrebbe essere lesionato, è solo un po’ lasso – spiega Amirante – Spero che si tratti solo di fare una pulizia o di un problemino al menisco, in modo da poter tornare tra uno o due mesi. Quando faccio corsa lineare va tutto bene, sento un po’ di fastidio nei cambi di direzione e nei salti. E dato che il ginocchio si gonfia, significa che qualcosa non va». Il ginocchio in questione, tra l’altro, è lo stesso che è stato già operato più volte in passato e che ha costretto il bomber a restare ai box per quasi tre anni. «Io vivo di speranza, che è l’ultima a morire. Sono naturalmente un po’ preoccupato, ma spero – ripeto – che si tratti solo di fare una pulizia per tornare a giocare il prima possibile».
Ore 10.40 – (Gazzettino) LEGA. In attesa della composizione dei gironi (non è da escludere una suddivisione che comprenda le squadre del Nord est, della fascia adriatica e di una parte delle emiliane e lombarde) e dei calendari prevista giovedì, ieri il presidente Giuseppe Bergamin e il socio Giampaolo Salot hanno partecipato a un’assemblea di Lega a Firenze, nel corso della quale è stata approvata la distribuzione dei contributi ai club in base alla legge Melandri. «È passata con 47 voti favorevoli su 48 società presenti – spiega Bergamin – L’unica piccola variazione riguarda gli under in rosa, che da otto sono passati a dieci, fermo restando che l’obbligo minimo è di cinque. Ma questo non cambia niente nelle nostre strategie di mercato».
Ore 10.30 – (Gazzettino) SQUADRA. Oggi alle 15.30 riprenderà la preparazione alla Guizza in vista della partita di Coppa Italia con il Pordenone in programma domenica alle 17.30 all’Euganeo. Avendo pareggiato (1-1) all’esordio con il Mantova e alla luce del successo (2-1) dei virgiliani con il Pordenone, il Padova dovrà vincere con almeno due gol di scarto per passare il turno: nel caso in cui dovesse vincere 2-1, ad andare avanti sarebbe il Mantova avendo segnato più gol in trasferta. Per preparare al meglio la sfida con i friulani, la squadra non sosterrà amichevoli: il programma prevede doppia seduta domani, allenamenti pomeridiani giovedì e venerdì, mentre sabato mattina rifinitura. Intanto, oggi saranno valutate le condizioni degli acciaccati Mazzocco, alle prese con un problema al retto femorale, e Ilari che nel test con la Triestina aveva rimediato un “lopez” al quadricipite. Dovrebbe riaggregarsi ai compagni capitan Cunico che ha saltato l’amichevole con l’Este per una leggera forma influenzale.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Sono state 156 le tessere staccate ieri nel primo giorno di apertura a tutti i tifosi della campagna abbonamenti. Un avvio sprint che porta il dato complessivo a toccare quota 1.865 dato che la prelazione per i vecchi abbonati si era chiusa a 1.709 abbonamenti. I tifosi potranno sottoscrivere l’abbonamento fino al mercoledì antecedente alla prima partita casalinga: da lunedì a venerdì (15-19); sabato (10-12.45). Costo abbonamenti: poltrone oro 320 euro (190 euro ridotto per donne, nati dall’1 gennaio 1992 al 31 dicembre 2000, nati sino al 31 dicembre 1955); tribuna ovest 180 (115); tribuna est 115 (75); tribuna Fattori 80 (55). L’ingresso allo stadio è gratuito senza posto a sedere per i nati dall’1 gennaio 2001 in avanti.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Nel primo tempo il Padova è sceso in campo con Bonaiuti, Pellizzaro, Rosa, Franceschetti, Gabrieli, Kreek, Longhi, Coppola, Perrone, Vlaovic e Galderisi. Nella ripresa sono entrati anche Putelli, Ottoni e Maniero, mentre è rimasto a guardare l’infortunato Nunziata. Con le vecchie glorie hanno giocato anche Giuseppe Bergamin, Edoardo Bonetto e mister Parlato. Battute e prese in giro non sono mancate, soprattutto da uno scatenato Bonaiuti, che dalla porta ha guidato i compagni: «Oliate le scarpe a Coppola, togliete la gigantografia di Nanu». Il portiere era anche tra i più commossi: «Tornare in questa città mi ha fatto venire i brividi e battere forte il cuore, abbiamo compiuto un’impresa rimasta nella storia», spiega prima di ricordare un aneddoto sullo spareggio. «Che dissi a Galante dopo il rigore sbagliato? Che in settimana aveva parlato troppo». Ricordi vivi anche per Kreek, autore del penalty decisivo: «Spesso faccio rivedere i filmati ai miei figli, che quasi si spaventano dalle urla di gioia di Gildo Fattori. In pochi volevano calciare i rigori, il mister me lo chiese e andò bene. Padova è nel mio cuore».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) In questo caso ha giocato un ruolo decisivo l’emozione del ritorno: «Sì sono emozionato perché i due anni vissuti a Padova resteranno indimenticabili», ha spiegato il croato. «Lo spareggio di Firenze è il ricordo più bello della carriera, assieme a quelli con la Nazionale». Vlaovic è stato il più bersagliato dalla richieste di foto e autografi dei quasi 400 tifosi presenti, ha sorriso a tutti, abbracciato il vecchio massaggiatore Rino Baron e ringraziato il rapper padovano Bomber Citro che l’ha citato in un suo brano. Vlaovic ha dimostrato che anche il tocco di palla è rimasto quello di una volta, vista la tripletta di pregevole fattura che ha indirizzato la gara disputata dalle vecchie glorie contro una selezione di tifosi. 5-2 il risultato finale con gli altri gol realizzati da Pippo Maniero e Galderisi, che ha inseguito a lungo la rete, tra le prese in giro dei compagni.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mancava solo la pioggerellina che puntuale è arrivata qualche minuto prima delle 17. Per il resto gli ingredienti di 20 anni fa c’erano tutti: tifosi, giocatori e quell’alone di leggenda che li accompagna dallo spareggio per restare in serie A vinto a Firenze il 10 giugno 1995 contro il Genoa. A dir la verità qualcuno dei protagonisti mancava, come Lalas e il tecnico Sandreani, ma lo spirito di gruppo a distanza di due decenni è rimasto immutato, come ha dimostrato la grande rimpatriata del Padova 1994/95, organizzata dalla tribuna Fattori e andata in scena ieri sui campi del Gozzano alla Guizza. Una stagione che è rimasta nel cuore dei giocatori, visto che sono arrivati da tutta Italia e anche dall’estero, come i più attesi, l’olandese Michel Kreek e il croato Goran Vlaovic. I due si sono presi gli applausi maggiori, soprattutto il centravanti, che a Padova pubblicamente non era più tornato e forse anche per questo aveva lo stesso aspetto del ragazzino spaesato di inizio anni ’90.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È fissata per oggi alle 15.30 la ripresa degli allenamenti alla Guizza per il Padova di Parlato, dopo i due giorni di riposo concessi a seguito del l’amichevole con l’Este. Domenica prossima alle 17.30 l’esordio stagionale all’Euganeo contro il Pordenone: il Padova è costretto a vincere con almeno due gol di scarto per passare il turno in Coppa Italia Lega Pro. Domani alle 21 la squadra sarà presentata ai tifosi sul palco di “Appiani in Festa”, mentre giovedì la Lega Pro diramerà gironi e calendari del prossimo campionato.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Altro idolo dei tifosi, Adriano Bonaiuti, ribattezzato Superman e in forma come ai bei tempi: «Appena ho visto il cartello Padova – ha sorriso il portiere romano – i battiti del cuore sono arrivati a 200 e sono tornati in mente tutti i ricordi che porterò nel cuore a vita… Se dopo vent’anni si celebrano ancora queste imprese vuol dire che siamo rimasti nella storia. Lo spareggio col Genoa non lo dimenticherò mai. Quando Galante ha sbagliato al rigore l’ho indicato col dito e gli ho detto “Hai parlato troppo figlio mio!” perché la settimana precedente aveva detto che avrebbe salvato il Genoa prima di andarsene. Avevamo creato un gruppo sia a livello agonistico che soprattutto a livello umano e gran parte del merito è di Piero Aggradi». Gira e rigira si torna sempre a quel rigore decisivo, trasformato da Michel Kreek che regalò la permanenza in A ai Biancoscudati: «Nessuno voleva tirarlo, quel rigore – sorride l’olandese – il mister mi chiese di andare sul dischetto e io ho accettato e se siamo qui oggi è anche per quel gol indimenticabile. Lo spareggio di Firenze ce l’ho sempre vivo in mente, quando lo rivedo con la cronaca di Gildo Fattori mi vengono i brividi. È una sensazione straordinaria tornare a Padova ed è bello rivedersi tutti dopo così tanti anni…».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Bonaiuti, Cuicchi, Franceschetti, Lalas, Gabrieli, Kreek, Longhi, Nunziata, Coppola, Vlaovic, Galderisi. Mancava solo Alexi Lalas, per completare la passerella delle vecchie glorie del Padova dei miracoli, quello della Serie A, quello dello spareggio al cardiopalma contro il Genoa del 10 giugno ‘95 terminato ai rigori e vinto grazie al penalty decisivo di Michel Kreek. Ieri l’amarcord sui campi della Guizza con sorrisi, pacche sulle spalle, abbracci e un Goral Vlaovic versione deluxe. Era uno dei più attesi, il centravanti croato, tornato a Padova dopo gli anni d’oro della A. E non ha tradito le aspettative dei tifosi accorsi per salutarlo, segnando subito tre gol nell’amichevole organizzata contro una selezione di sostenitori biancoscudati, ma soprattutto ritrovando il feeling mai smarrito con l’ambiente nonostante l’addio burrascoso. «Ho tantissimi bei ricordi. Ci sono stati alcuni mesi difficili, ma grazie a Dio poi è tornato il sole. Mi sono trovato qui con l’appoggio di tanta gente, questa è stata la cosa migliore. Uno dei ricordi più belli è il gol di Firenze su assist di Kreek. Certo, ho tanti ricordi bellissimi con la Nazionale croata, ma a Padova è stato qualcosa di speciale. E poi quel coro… (Goran, Goran Vlaovic!!!, ndr ) Ogni tanto racconto ai miei figli di quei tempi, sono stati irripetibili. C’è stata tanta fortuna da parte mia e sono felicissimo di essere tornato qui. Oggi c’è questo grande appuntamento ed è bello ritrovare tanti amici».
Ore 08.30 – Oggi per i Biancoscudati allenameno alle ore 15.30 presso il Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza).
Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: la sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 30 agosto alle ore 17.30.
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Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 24 agosto: secondo giorno di riposo per i Biancoscudati ma grande successo per la sfida tra Vecchie Glorie ed Ultras, con Goran Vlaovic in grande spolvero.