Piede vellutato, visione di gioco sopraffina e carisma da leader. Manuel Giandonato è già diventato l’architetto del centrocampo biancoscudato, e nelle amichevoli fin qui disputate si è calato nella parte al meglio, confermando anche di saper vedere la porta in occasione dei sigilli realizzati con Abano (doppietta) e giovedì con la Triestina. «Sento di avere la massima fiducia dell’allenatore e dei compagni. So di avere un ruolo di responsabilità, e me lo prendo tranquillamente. Sono molto contento, voglio ripagare nel migliore dei modi questa fiducia nei miei confronti». Dichiarazioni che confermano come l’ambientamento sia già perfetto dopo poche settimane dal suo arrivo. «Procede molto bene, c’è un gruppo di ragazzi fantastici con i quali si lavora benissimo in campo e si sta molto volentieri insieme anche fuori. Ho instaurato un ottimo rapporto con tutti, anche se con Diniz, Fabiano e Neto c’è un legame ancora più forte dato che abbiamo vissuto per un certo periodo in albergo prima di trovare casa».
Abitazione, tra l’altro, che Giandonato ha scelto in pieno centro. «Ho scelto di stare in città dato che mi piace girarla nel tempo libero e Vanessa, la mia ragazza, ha la possibilità di svagarsi quando sono via con la squadra. Nello scorso fine settimana abbiamo potuto girare un po’ e apprezzare le bellezze che offre Padova: mi ha colpito molto il Palazzo della Ragione, ho visitato anche il Duomo e mi è piaciuta molto piazza dei Signori. Padova è davvero una bella città». Tornando agli affari biancoscudati, il centrocampista ex Juve ha messo in mostra anche la sua buona vena realizzativa. «Segnare fa sempre piacere, aiuta a darti autostima e ti consente di lavorare con maggiore tranquillità. Sono felice, anche se erano solo amichevoli, ma conto senz’altro di ripetermi quando arriveranno le partite che contano davvero. In questo momento siamo ancora in una fase di rodaggio, abbiamo ancora margini di crescita». Sente di avere la piena fiducia di Parlato, ha appena detto. Che impressione le ha fatto l’allenatore? «Si vede che è preparato e che ha voglia di lavorare con delle idee positive. E dato che alla lunga il lavoro paga, alla fine avrà ragione e noi con lui. Quello che dice è legge, lo seguiamo in tutto e per tutto».
Passando al modulo, il tecnico sta alternando il 4-2-3-1 e il 4-3-1-2. Con quale sistema si trova a più agio? «Giocando nel centrocampo a due ho la possibilità di avvicinarmi di più alla porta, in quello a tre sono più coperto dai compagni di reparto e posso dedicarmi meglio alla fase di costruzione del gioco. Con l’uno o con l’altro comunque non fa alcuna differenza, le mie caratteristiche si adattano a qualsiasi soluzione. Poi non contano tanto i numeri, è l’interpretazione che fa la differenza». Sul mercato la società si è mossa ancora ingaggiando un altro centrocampista di spessore, vale a dire Corti. Quali traguardi potete raggiungere? «Tra noi giocatori in spogliatoio ci ripetiamo ogni giorno di pensare solo a lavorare giorno dopo giorno, però questa squadra è molto forte per la Lega Pro. Corti è un giocatore che abbina corsa, esperienza e quantità, e farà sicuramente al caso nostro. Quanto a me, sono assolutamente tranquillo e sereno. Sono venuto al Padova per giocare, e anche giovedì la società mi ha ribadito di avere grande fiducia in me».
(Fonte: Gazzettno, Pierpaolo Spettoli)