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Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) QUI UNION – «Sono contento della squadre di come ha risposto sul campo. Sto inserendo anche altri giocatori per far in modo che il gruppo cresca e non sia formato solo dai soliti undici. Formata la base devi avere la possibilità di intercambiare i giocatori e tenere sempre lo stesso equilibrio in campo». Sono le parole di mister Renato Lauria nel post amichevole con il San Giorgio. Soddisfazione per il tecnico che vede la sua Union migliorare gara dopo gara: «Questa settimana – prosegue Lauria – è stata molto tosta sul piano del lavoro fisico. Stiamo riprogrammando tutto in funzione delle variazioni nel calendario di Coppa Italia e di quelle possibili nel campionato. Abbiamo lavorato molto con il preparatore e una risposta dei ragazzi come questa mi è piaciuta perché nasce dalla mente e non dai muscoli». Il prossimo appuntamento sarà venerdì alle 18.30 con la Ztll sempre al Boscherai.
Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Il San Giorgio Sedico sblocca, il Ripa Fenadora vince. Va ai neroverdi il derby amichevole al Boscherai. I padroni di casa si impongono per 3-1 ribaltando l’iniziale vantaggio di Radrezza con le reti di Madiotto, Trento e Loat. Entrambe le squadre si presentano con diversi assenti. I neroverdi devono fare a meno di Salvadori, Ianneo, Bartolini e Scaranto, per i quali mister Lauria ha preparato un lavoro a parte, e Resenterra, tornato alla Feltrese. I biancorossocelesi, invece, non dispongono di De Bona, Pilotti, Fagherazzi (che ne avrà per alcuni mesi) e Polesana. In compenso, tra i sedicensi, non mancano gli ex, da Rimoldi ad Andrighetti, da Solagna a Da Rif. Il primo tempo si conclude sul doppio vantaggio feltrino. Ma al 2’ era stato Radrezza a portare in vantaggio i sedicensi entrando in area da sinistra e infilando il portiere Salsano da distanza ravvicinata. L’Union Ripa risponde al 5’ con Madiotto che approfitta di un buco della difesa biancorossoceleste, si inserisce da dietro e mette alle spalle di Bee. Al 16’ Guzzo atterra De Biasi lanciato a rete e viene ammonito. Dalla seguente punizione la sfera finisce in angolo e sugli sviluppi del corner Bez conclude a sorpresa mancando di poco la porta. Al 26’ Caridi verticalizza per De Min, che dal fondo cross in area piccola; Bee prolunga in qualche modo la palla ma dalla parte opposta è appostato Trento che insacca. 3’più tardi Loat mette a segno la terza rete entrando sul settore destro del fronte di attacco e infilando Bee in diagonale. Poco dopo la mezz’ora Caridi conclude dal limite e la palla sorvola d’un metro la traversa. Al 38’ ci prova anche Madiotto scatenato al limite dell’area ma allarga troppo la sua conclusione di destro. Infine al 46’ Radrezza intercetta un retropassaggio della difesa neroverde ma Salsano è attento e gli sbarra la strada. La ripresa non regala gol. Entrambi i tecnici ruotano la rosa. Al 61’ il neoentrato portiere sedicense Da Rif si fa trovare pronto su una conclusione a girare di Cibin. Passano cinque minuti e il Ripa Fenadora è ancora pericoloso in avanti ma Madiotto, che aveva segnato, viene fermato per posizione di fuorigioco. Al 70’, dall’altra parte, Andrighetti prova a riaprire la partita liberando una conclusione che sorvola di qualche metro la traversa. Un minuto dopo Caridi entra in area di rigore e conclude verso la porta costringendo il numero dodici avversario ad un salvataggio in angolo. Il tecnico dei sedicensi, Raschi, prova a potenziare l’attacco tenendo in campo contemporaneamente Radrezza, Simoni, Padovan e Pajer. All’84’, però, sugli sviluppi di un cross di Gjoshi Cibin va vicino al gol incornando a lato. Nel finale di gara è ancora l’Union Ripa a mostrarsi più pericolosa. Prima, all’89’, Peotta colpisce la parte esterna del palo al termine di una bella azione in verticale, poi Sommavilla calcia a fil di palo proprio mentre l’arbitro manda le squadre negli spogliatoi.
Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) La Coppa Italia slitta di un mese? E allora non resta che arricchire il calendario delle amichevoli: l’ultimo weekend di agosto, quello in cui doveva andare in scena la prima gara ufficiale della nuova annata, l’Ital-Lenti Belluno lo trascorrerà comunque sul rettangolo verde. Non al polisportivo per il turno d’esordio della coppa, ma in Trentino Alto Adige. E, precisamente, a Levico Terme, dove sabato 29 si svolgerà l’ottavo test amichevole della stagione contro la squadra di casa. Non solo: nel caso in cui dovesse essere posticipato pure l’inizio del campionato (il caos legato a ricorsi e controricorsi per il calcio-scommesse non permette di dormire sonni tranquilli), il club di piazzale Resistenza avrebbe già in programma un piano B. Ovvero, un’ulteriore amichevole, da giocare sabato 5 o domenica 6 settembre contro i pari categoria del Tamai. Per quanto riguarda la stretta attualità, il gruppo di Roberto Vecchiato prosegue senza intoppi gli allenamenti in vista del prossimo test: tra due giorni, a Lentiai (ore 17), sarà tempo di derby contro la Feltrese di mister Remonato. L’unico dubbio di formazione riguarda il giovane Franchetto, sempre alle prese con l’infortunio alla caviglia rimediato al debutto col Padova.
Ore 21.20 – (La Provincia Pavese) Ottime notizie dal campo e brutte dal Tribunale, per il Pavia. Perché martedì è stata depositata un’istanza di fallimento da parte di uno dei creditori che la nuova proprietà cinese, all’atto d’acquisto del club, si era impegnata a liquidare entro ottobre scorso. Stufa di aspettare pagamenti con il contagocce, la Soccersport si è rivolta al Tribunale per un credito di circa 62 mila euro nei confronti del Pavia. «Avevamo già fatto sapere tramite il nostro legale che avremmo saldato quanto dovuto secondo scadenze già comunicate – assicura il direttore generale del Pavia, Nicola Bignotti – e rispetteremo quell’impegno», dunque con la volontà di stoppare la procedura. I crediti della Soccersport derivano da due contratti siglati con la vecchia proprietà, quella che faceva capo alla famiglia Zanchi, per servizi di scouting: in pratica segnalazioni e relazioni scritte su calciatori visionati (alcuni sono poi stati messi sotto contratto dal Pavia). La fatturazione del primo contratto (42.700 iva compresa) relativo alla stagione 2013-2014, scadeva a giugno 2014 e rappresentava il più consistente tra i debiti verso i fornitori, risalenti alla precedente gestione, che la Agi di Zhu e Wang si era accollata comprando la società (questa parte di debiti ammontavano a circa 250 mila euro). Ad aprile 2014, prima di cedere il Pavia, la famiglia Zanchi aveva firmato con Soccersport un nuovo contratto da 48.000 euro per la stagione successiva. Un contratto del quale era comunque a conoscenza la nuova proprietà cinese, perché evidenziato dalla due diligence condotta in sede di trattativa dalla commercialista milanese Sara Boselli. «Sono stato costretto a presentare l’istanza di fallimento – spiega l’avvocato Giovanni Prete di Soccersport – dopo ripetute richieste di avere tutto quanto ancora ci spetta. Sarei stato anche disposto a rateizzare il credito, ma a patto di ricevere un acconto consistente. Invece l’ultimo, di 3.300 euro, risale a maggio. Poi più nulla, nonostante le promesse da diversi dirigenti del Pavia calcio, compreso l’amministratore delegato Wang».
Ore 21.00 – (La Provincia Pavese) C’era anche lui in campo quel 2 maggio 2010, quando al Fortunati si giocò una sorta di spareggio per salire in C1. Ma aveva la maglia degli avversari, quella biancorossa dell’Alto Adige, Marco Martin, approdato in estate al Pavia. «Rubammo un po’ – ridacchia il 27enne terzino sinistro – vincemmo con un gol di Scavone dopo un mezzo errore del portiere» (c’era Mandrelli tra i pali). Per l’Alto Adige, che aveva tra le sue file anche un altro azzurro di oggi, Mattia Marchi, fu il passaporto per la promozione, il Pavia invece andò incontro a un ostico play off perso poi contro lo Spezia di Cesarini (anche lui ora al Pavia). Ma questa è storia dell’altro ieri. Perché Martin (prendere nota: si dice Martìn, non Màrtin come nella frequente storpiatura alla quale lui sembra quasi rassegnato) non è pentito di aver spezzato il lungo matrimonio calcistico con l’Alto Adige, durato ben sei stagioni: «A Bolzano si sta bene, ma volevo cambiare e sono felicissimo della scelta di Pavia». In realtà c’era stata una parentesi nei sei anni biancorossi, breve ma di quelle da ricordare: a gennaio 2012 passa in B al Pescara di Zdenek Zeman e partecipa (sia pure con una sola presenza) a quella fantastica cavalcata verso la serie A. «Era l’anno di Verratti, Insigne, Immobile, Sansovini – racconta Marco Martin – Zeman? Di poche parole, il primo giorno della settimana il pallone nemmeno lo vedevi. Gli attaccanti si divertivano, con allenamenti sulla tattica concentrati sulla fase offensiva, quella difensiva quasi non esisteva». Altro allenatore al quale è legato è Giovanni Stroppa, avuto in due riprese e Bolzano. E’ toccato a lui chiudere una stagione shock per l’Alto Adige: «Quando era subentrato mister Sormani abbiamo infilato tanti risultati positivi, ero convinto che avremmo giocato i play off. Invece poi c’è stato un crollo (4 punti in 13 gare, ndr), a momenti andavamo ai play out». Contro il Pavia all’andata fece una gran partita, che gli è valsa probabilmente l’attenzione da parte del club azzurro. «Come ci vedo? Molto bene, in ogni ruolo ci sono due giocatori che in tutte le altre squadre sarebbero titolari. Se giochiamo come adesso sarà dura per tutti». A proposito, Martin è stato protagonista dell’impresa col Bologna anche per via di quel calcetto che gli ha rifilato Ferrari del Bologna, costato al rossoblù l’espulsione. «L’avevo un po’ strattonato, lui ha reagito con quel calcetto e io ho un po’ accentuato – sorride – però è stato ingenuo. Comunque in campo grande differenza con il Bologna francamente non s’è vista, anzi le migliori occasioni le abbiamo avute noi». Diplomato, Martin è di Pordenone dove ha i genitori («Papà è responsabile di un’azienda di mobili, mamma è casalinga») mentre la fidanzata, conosciuta l’anno scorso, ce l’ha a Bassano. Hobby? «Cose normali. Mi piace anche stare a casa a riposare». Magari a vedere un bel film con Denzel Washington, il suo attore preferito.
Ore 20.40 – (Gazzetta di Mantova) Il volto del presidente Sandro Musso s’illumina a fine gara, quando viene a conoscenza che anche la seconda giornata della campagna abbonamenti ha fatto registrare un autentico boom, portandolo a quota 265. «Questo dato ci responsabilizza – ammette – e responsabilizza anche il mister (che gli sorride a fianco, ndr). Okay con gli esperimenti ma domenica dobbiamo mettere in campo la squadra più affidabile e cogliere quel successo che tutti noi attendiamo». Qualche istante prima Riccardo Maspero aveva dispensato bastone e carota ai suoi ragazzi. «Riuscire a vincere, come volevamo, fa bene al morale ma abbiamo commesso troppi errori su passaggi da brevi distanze – ha detto – e questo non mi è piaciuto, la squadra si è esposta alle ripartenze degli avversari. Devo sottolineare che la preparazione prosegue in linea con le aspettative e il bilancio è positivo. Ci tenevo che tutti i ragazzi giocassero 45’ (unici assenti De Respinis per un lieve problema ad una caviglia e Dalla Bona per un affaticamento muscolare, ndr) in mattinata abbiamo svolto pesanti carichi. Era una delle ultime occasioni per un allenamento di questo tipo e non potevamo rinunciarvi, anche a costo di risultare poco brillanti nel test pomeridiano». Il direttore sportivo Alfio Pelliccioni snocciola l’elenco degli impegni da qui al campionato: «Dopo l’impegno di Coppa a Pordenone, affronteremo la Correggese a Goito mercoledì prossimo e poi probabilmente il Vicenza al Martelli sabato 29, prima del test col Milan del 3 settembre. L’impegno con il Legnago non ha detto granché, era importante aggiungere minuti nelle gambe per presentarsi pronti per l’avvio del campionato». L’ex patron Bruno Bompieri, che si è perso l’esordio di venerdì col Padova, non vede l’ora di assaporare il clima di una trasferta ufficiale: «A Pordenone non mancherò e vedremo di che pasta è fatto questo Mantova. Rilevo che con la difesa a tre, disposta così alta, è necessario fare parecchia attenzione ai meccanismi d’intesa». Aspetto sottolineato anche dall’ex Mario Preto, ora dg a Legnago: «L’Acm ha cambiato filosofia di gioco, con Maspero arriva un calcio più offensivo e moderno ma occorrono tempo e pazienza per assimilare gli schemi».
Ore 20.20 – (Gazzetta di Mantova) Il test di metà settimana ha confermato che in questo periodo non sempre il Mantova riesce ad esprimersi come ci si attenderebbe dalle qualità tecniche e fisiche del gruppo a disposizione di Maspero. I biancorossi, contro un Legnago in tutto e per tutto degno di far bella figura in serie D (della punta Zerbato e del centrocampista 96 Tresoldi si sentirà parlare…), hanno giocato solamente a sprazzi e archiviano questa partita infrasettimanale come una delle tappe meno brillanti del cammino di preparazione al campionato, che soltanto giovedì prossimo dovrebbe svelare l’arcano, ovvero i gironi e il calendario di Lega Pro. Il tecnico ha schierato due formazioni con il consueto modulo 3-4-1-2, solamente Lombardo è rimasto in campo per entrambi i tempi e ha suggellato la sua prestazione con una bella legnata da fuori area, per il provvisorio 1-1. Nel primo tempo Trainotti, Longo e lo stesso Lombardo hanno dovuto soffrire e molto contro le incusioni dei veronesi, mentre nella ripresa la maggiore solidità del reparto con Scrosta, Carini e Gavazzi è apparsa con nettezza in modo da rendere per ora inevitabile lo schieramento nelle gare ufficiali. A metà campo (Puccio il più efficace) nei primi 45’ il gioco è parso frammentato a causa della scarsa precisione, poi sottolineata dal tecnico a fine gara, nei passaggi. In avanti Beretta ha fornito una prova in crescendo, così come Anastasi, alle prese con un problema muscolare. Nella ripresa il settore nevralgico ha mostrato qualche inciampo in Gonzi e Blaze mentre Raggio Garibaldi è stato il solito lottatore; don Tano ha deliziato gli sportivi, davanti Ruopolo ha lottato e Ungaro ha mostrato di aver bisogno di crescere. Al 2’ bolide di Beretta ed è l’1-0. Il pari, splendido, al 7’ con una conclusione dal limite a giro di Zerbato. Nuovo vantaggio del Mantova al 31’ con Lombardo, il pari al 37’ con Zerbato che si libera e firma il pari definitivo. Stamane la squadra torna in campo, domani e sabato la rifinitura. Mercoledì 26 test a Goito con la Correggese, sabato 29 col Vicenza si dovrebbe giocare al Martelli.
Ore 19.50 – Fischio finale: Padova-Triestina 4-2, a segno nella ripresa Giandonato ed Altinier per il Padova e Kabine (su rigore) e Migliorini per la Triestina.
Ore 18.50 – Fine primo tempo: Padova-Triestina 2-0, a segno Diniz e Bearzotti.
Ore 18.03 – Inizia la partita.
Ore 17.30 – Qui Caorle: squadre in campo per il riscaldamento.
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «Il Pordenone ha fatto un grande colpo. Nessuno come Pederzoli, in Lega Pro, ha la sua leadership e la sua mentalità vincente. E nessuno come lui riesce a trasmetterle a tutto il resto del gruppo». A benedire l’arrivo del regista bolognese in neroverde è uno che lo conosce molto bene: il direttore sportivo dell’Alto Adige Luca Piazzi. Con il centrocampista, nel maggio del 2014, la squadra di Bolzano arrivò a 45 minuti dalla serie B, perdendo la finale play-off con la Pro Vercelli. «Fu lui a dare la svolta alla nostra squadra – afferma l’uomo-mercato altoatesino –. Alex arrivò a novembre, dopo lo stop dovuto alla vicenda del calcioscommesse. Nel giro di poco prese in mano il gruppo e fu uno di quelli che lo portò così in alto: ha una personalità pazzesca, gioca sempre per vincere. Spesso è questa attitudine a fare grandi i calciatori. Lui in categoria rientra appieno tra i top». Tecnicamente Piazzi è convinto che Pederzoli possa esprimersi bene anche nel modulo di Tedino. «A mio parere, per esaltarlo al meglio, si deve schierare un centrocampo a 3, con lui a fare il vertice basso – spiega il direttore sportivo dell’Alto Adige –. Non escludo che il tecnico, tra un po’, cambi direzione. Tuttavia può fare bene anche come mediano nel reparto a 2: all’Ascoli con Loviso ha ricoperto quel ruolo e l’ha fatto tranquillamente. E può lasciare il segno in Lega Pro. Dal punto di vista tecnico poi è molto bravo nelle palle inattive. Ma in generale dico che è uno dei pochi a poter dare un volto nuovo alla squadra». Non si vince il premio di miglior giocatore del torneo di Viareggio per caso. Pederzoli lo ottenne nel 2003, con la Primavera della Juventus: lui era il gioiello della squadra, che aveva Gasperini allenatore e, in campo, giocatori che poi hanno militato a lungo in A come Mirante (portiere del Bologna) e Cassani (terzino della Samp). Un vero talento che ha ottenuto forse meno di quanto avrebbe potuto fare. Per certi versi è strano che, uno come lui, abbia scelto il Pordenone dopo aver giocato in team ambiziosi di Lega Pro come Alto Adige e Pavia. «L’ho sentito recentemente, era convinto del progetto della società e della qualità della vita che la città può dare a lui e alla sua famiglia», chiude Piazzi. Un matrimonio che, si può dire, sembra partito con i migliori presupposti.
Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) La gara è da amarcord: nelle fila dell’avversario ci sono ben 10 ex neroverdi. Ma il nastro del passato lo si riavvolgerà a fine gara. Il Pordenone fa il check-up finale in vista del debutto in coppa Italia, previsto per domenica col Mantova. Appuntamento oggi alle 19 all’Assi di Cordenons, con i granata degli ex capitani Sessolo e Campaner. Tedino testa ciò che, verosimilmente, sarà il 4-2-3-1 dell’esordio ufficiale: previsto il debutto dal 1’ di Mandorlini, con Strizzolo davanti unica punta. Pederzoli si vedrà nella ripresa. «Sarà il nostro punto di riferimento», assicura il tecnico. Nuovo arrivo. Si parta da qui.All’appello ancora non c’è Marchi, difensore ex Como, che arriverà la prossima settimana (anziché domani). Il regista è, di fatto, l’ultimo arrivo di peso. Ed è un giocatore che Tedino conosce bene. L’ha infatti allenato alla Pistoiese nel 2006-2007. «Eravamo tutti e due molto più giovani – afferma l’allenatore neroverde col sorriso –: , mi fa piacere averlo ritrovato. Alex ha grandissime qualità, sotto l’aspetto tecnico e umano. Si gasa ad avere responsabilità e qui ne avrà». Sarà la stella polare dei neroverdi in campo, il play del 4-2-3-1. «Dicono che non possa giocare in uno dei due posti da mediano? I bravi calciatori si esprimono bene ovunque – afferma Tedino – e, oltretutto, dipende sempre da come si interpreta un modulo. Se la squadra è ben collegata Pederzoli può stare bene, in quella posizione». Rodaggio. La squadra è ora completa. «Ma ci vuole pazienza perché si esprima al top – continua il tecnico –: adesso serve assemblare i pezzi. Dalla gara di domani (oggi, ndr) mi aspetto a proposito un passo avanti. Voglio una maggiore intensità e brillantezza, domenica si fa sul serio». Con Filippini out (distorsione alla caviglia) e De Cenco rientrato ieri nel gruppo, il 4-2-3-1 iniziale dovrebbe vedere qualche novità dalla linea mediana: Mandorlini con Buratto al suo fianco in mezzo, Strizzolo davanti, Valente, Finocchio e Cattaneo sulla trequarti. Dietro il solito pacchetto arretrato (Tomei in porta, Cosner e De Agostini sulle fasce, Stefani e Ingengeri dietro). «La partita darà indicazioni precise», afferma Tedino, facendo capire che gli undici iniziali di oggi dovrebbero, salvo sorprese, essere quelli di domenica. A proposito: ieri il Mantova, nell’ultimo test, ha pareggiato 2-2 col Legnago di serie D. Gli ex. Tantissimi i granata ex Pordenone. Dai giovani Ceolin (’96), Facca (’95), Gerolin (’93), ai vari Endrigo, Carlon, passando per i giocatori dei primi anni di Lovisa in D: Roman Del Prete, De Pin, Posocco, i capitani Sessolo e Campaner. Questi ultimi tre vere e proprie istituzioni, amati dai tifosi: oggi saranno meritatamente omaggiati.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È l’ex ascolano Luciano Gualdi, centrocampista col vizio del gol, l’ultimo colpo in mediana di un Venezia sempre più da Lega Pro. Il ds Giorgio Perinetti ha ufficializzato ieri l’arrivo del 26enne centrocampista offensivo bergamasco, da subito agli ordini del tecnico Paolo Favaretto che oggi vedrà all’opera i suoi nell’amichevole di Dolo (stadio Martire ore 18.30, incasso in beneficenza per la sistemazione post-tornado del centro sportivo Scirea di Cazzago). Il test con i rivieraschi di Promozione potrebbe servire anche per vedere all’opera il 24enne portiere Carlo Bortolin, da martedì in prova al Taliercio dopo aver giocato le ultime due stagioni in Promozione ed Eccellenza col Treviso, ma in precedenza titolare per tre anni in D a Pordenone. «L’accordo con Gualdi era raggiunto da un po’ – spiega Perinetti – ma solo oggi (ieri, ndr) ha potuto rescindere con l’Ascoli e firmare con noi. Si tratta di un incursore, un interno di centrocampo con gamba e tempismo per inserirsi. Il reparto ora è completo. Bortolin? Si allena per qualche giorno con noi e potremmo ufficializzarlo la prossima settimana». Il ds arancioneroverde ha confermato di aver iniziato a tesserare i calciatori lagunari che finora hanno detto sì al Venezia fidandosi della stretta di mano con lo stesso Perinetti. «Oltre al tesseramento andranno firmati i moduli di accordo economico, non abbiamo potuto farlo finora solo perché la Lnd è in ritardo e nonostante il nostro sollecito deve ancora inviarci materialmente i documenti necessari». Un anno fa Gualdi era approdato all’Ascoli (22 presenze nei marchigiani, secondi e fuori ai playoff nel girone B di Lega Pro) dopo un quadriennio da titolare nel Renate, con la cui maglia aveva sancito la sconfitta del Venezia a Meda nella Lega Pro2 2012/13. All’appello a questo punto manca solo il «leader difensivo» (per usare l’espressione di Perinetti) cui affidare le chiavi del reparto arretrato: «Un mio ritorno a Venezia? So che c’è stato un contatto ma nulla più, non ci siamo visti né mi è arrivata una proposta» fa sapere il 26enne sandonatese ex arancioneroverde Marco Modolo, centrale-terzino sinistro svincolato dal Parma, 3 presenze a Carpi in B dopo le 18 dell’anno precedente a Vercelli.
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il colpo a centrocampo è arrivato e per completare la squadra manca soltanto il difensore. Ieri il Venezia, con un’operazione condotta sottotraccia ancora una volta in modo impeccabile dal ds Giorgio Perinetti, si è assicurato un altro giocatore di categoria superiore. Ossia Luciano Gualdi, centrocampista classe ‘89 che ha rescisso il proprio contratto con l’Ascoli preferendo scendere in Serie D a Venezia piuttosto che accettare la proposta del Pordenone, che pure si era mosso in modo molto deciso. Questo il comunicato ufficiale: «La società Venezia F.C. comunica che il direttore sportivo Giorgio Perinetti ha trovato l’accordo con il centrocampista Luciano Gualdi. Gualdi, ultima stagione all’Ascoli Calcio in Lega Pro con 22 presenze complessive, questo pomeriggio sarà a disposizione di mister Paolo Favaretto per il suo primo allenamento in arancioneroverde». E nel pomeriggio di ieri effettivamente Gualdi si è allenato con i nuovi compagni, dimostrando di essere già in ottime condizioni di forma. A questo punto si aspetta solo Marco Modolo, un’operazione cui Perinetti sta lavorando almeno da un paio di settimane: «Perinetti è un grande dirigente ed è anche un amico – si limita a commentare il suo agente Beppe Galli – per Modolo vediamo cosa succederà, ma posso dire che vorrei dare una mano a Perinetti, perché se la merita e sta facendo un grande lavoro». Nel frattempo Carlo Bortolin, portiere ex Pordenone e Treviso, si sta allenando con il Venezia e la società sta valutando se tesserarlo. Sarebbe un colpo di scena abbastanza sorprendente, visto che nei giorni scorsi la società aveva fatto sapere di aver chiuso la campagna acquisti per quanto riguarda gli estremi difensori. Oggi, infine, è in programma un’amichevole a Dolo, con inizio alle 18.30, il cui incasso sarà devoluto alle popolazioni della Riviera del Brenta colpite dal tornado. Un’altra occasione per Favaretto per vedere all’opera la squadra, che dovrebbe aver smaltito almeno in parte le fatiche della parte più dura della preparazione estiva.
Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Perinetti piazza un altro “colpo” da maestro: dopo cinque anni Luciano Gualdi ritorna in serie D portandosi in dote le 125 partite disputate con la maglia del Renate, condite con 21 reti, e le 22 giocate nella passata stagione con l’Ascoli, squadra con la quale si è piazzato al secondo posto nel girone B della Lega Pro, uscendo di scena nei quarti di finale dei playoff contro la Reggiana ai calci di rigore. Un mediano, cresciuto nel settore giovanile dell’Albinoleffe, con il vizietto del gol (addirittura 10 con il Renate in serie C/2 nella stagione 2013-2014. Ventisei anni, compiuti il 10 gennaio, Luciano Gualdi dal 2008 al 2010 ha giocato in serie D con la Colognese. Originario di Gandino, in provincia di Bergamo, Gualdi ha disputato l’ultima partita con la maglia del Renate proprio al Penzo nella prima giornata del passato campionato (3-0 per gli uomini di Dal Canto) prima di essere ceduto all’Ascoli. «Eccome se ricordo le partite con il Venezia», spiega il neocentrocampista arancioneroverde, «l’eliminazione nella semifinale playoff a Portogruaro me la sono ricordata a lungo, anche perché non meritavamo di uscire, e poi giocare al Penzo è sempre suggestivo, anche perché l’ultima volta è stata la mia partita d’addio al Renate. E anche per 3-0 non rispecchiò l’andamento del match». Gualdi ha rescisso l’accordo che lo legava ancora all’Ascoli, adesso aspetta che venga depositato l’atto dal club marchigiano per firmare con il Venezia. «Non faccio questione di categoria. Venezia è Venezia, anche in serie D, con una società nuova, un progetto ambizioso e un direttore sportivo come Perinetti». Centrocampista con il pallino del gol. «Sì, mi piace inserirmi nell’area avversaria, soprattutto due anni fa mi andò benissimo con dieci gol. Ad Ascoli, adottando il 4-2-3-1, ho giocato più vicino all’area nostra. Ho ritrovato, al Venezia, tanti avversari di Lega Pro, da Calzi a Serafini, da Malagò a Soligo, gente di categoria superiore: l’intelaiatura è buona, adesso tocca a noi, sapendo che in serie D è fondamentale anche l’apporto dei quattro under che vanno in campo ogni domenica. Entusiasmo da ricreare? Dopo un’estate tribolata è normale, toccherà a noi riportare i tifosi al Penzo». In prova c’è anche il portiere Carlo Bortolin, classe 1991, ultime due stagioni tra Promozione ed Eccellenza al Treviso, rientrato alla casa madre Pordenone. Ventiquattro anni compiuti il 7 gennaio, Bortolin era il portiere dei neroverdi friulani che vinsero al Penzo (2-1) nella stagione 2012-2013 quando parò il calcio di rigore a Zubin in pieno recupero nel secondo tempo. Resta un ultimo tassello da sistemare, il difensore centrale, tra i tanti nomi spesi c’è anche quello dell’ex Marco Modolo, svincolatosi dal Parma e che potrebbe tornare utile alla causa del Venezia.
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La ciliegina sulla torta (un attaccante) e le porte socchiuse alla cessione di Simone Iocolano. Werner Seeber ha le idee chiare e si appresta ad affrontare il rush finale della campagna acquisti con il vento in poppa. Il Bassano è quasi pronto, manca solo un centravanti da consegnare a Stefano Sottili per completare il reparto offensivo, che dovrà far fronte alla lunga assenza di Maistrello. I nomi sul taccuino sono tanti, soprattutto Luigi Della Rocca e Matteo Momenté: «Per quanto riguarda Della Rocca – ammette Seeber – ci è stato proposto in uno scambio con Iocolano, ma non ci sono le condizioni per poter chiudere la trattativa. Per quanto riguarda Momentè, è un giocatore che ci piace e gli abbiamo fatto anche una proposta, ma la richiesta è stata troppo alta e per il momento abbiamo abbandonato la pista. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, non manca tanto al 31 agosto…». E in effetti più passano i giorni più si allontana la possibilità di veder partire il capitano. I rapporti con Iocolano e il suo entourage sono buoni, Seeber usa toni molto accomodanti e comprensivi: «Capisco che dopo una stagione come quella scorsa Iocolano possa essere finito sul taccuino di tante squadre. Noi non chiudiamo le porte alla sua cessione, ma deve valerne la pena, ci deve essere una contropartita tecnica ed economica che possa convenire al Bassano. Non regaliamo i nostri giocatori. Al momento ritengo sia abbastanza difficile che Iocolano se ne vada, ma allo stesso modo il mercato durerà ancora una decina di giorni abbondanti e possono succedere ancora tante cose». Strano ma vero, il Bassano parte con i galloni di favorita o quantomeno fra le squadre più attrezzate al salto di categoria: «Non siamo favoriti – taglia corto Seeber – una stagione come quella scorsa è irripetibile, abbiamo la necessità di tenere i piedi per terra. Ci fa piacere che molti abbiano deciso di restare con noi anche in presenza di offerte più alte. Significa che forse vedono nel Bassano una società che guarda lontano e potrebbe regalare ancora tante soddisfazioni».
Ore 14.50 – Intesa totale raggiunta con la Tombense. Dopo l’ultimo scambio di documenti con il club brasiliano, sembravano limate anche le ultime differenze e Paulo Dentello Azzi a ieri sera sembrava potersi considerare a tutti gli effetti un giocatore del Padova. Dopo venti giorni di tira e molla e di continui aggiustamenti, invece, Padovagoal apprende in questi minuti che all’ora di pranzo il tesseramento dell’attaccante brasiliano è definitivamente saltato. Per ora ignote le motivazioni di questo cambio di rotta deciso dalla dirigenza. Più tardi saremo più precisi. (Aggiornamento ore 14.45) – Dopo le prime verifiche compiute pare che non tutti all’interno del Padova fossero convinti dell’operazione Azzi nonostante la riunione di ieri in Lega avesse chiarito che il brasiliano si sarebbe potuto tesserare come Under. Alcune condizioni contrattuali, poi, pur concordate, erano considerate eccessivamente onerose per il Padova.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Altra giornata interlocutoria, per il mercato del Vicenza, in questi giorni concentrato sulle uscite. Con la valigia in mano c’è Davide D’Apollonia, che sta decidendo se accettare l’offerta del Melfi, mentre per Filip Raicevic stanno arrivando parecchie richieste dalla Lega Pro, dove i biancorossi hanno deciso di mandarlo per permettergli di proseguire nel processo di maturazione iniziato la scorsa stagione alla Lucchese. Tra i partenti anche i difensori Matteo Gentili e Alessandro Camisa, capitano della compagine biancorossa e protagonista per larga parte della scorsa stagione. «La mia posizione è quella nota – spiega Camisa – la società e il mister mi hanno detto che vorrebbero puntare su altri giocatori e io per l’attaccamento e la gratitudine che ho verso questi colori non mi metterò certo di traverso. Intanto finché sarò a Vicenza lavorerò con il massimo impegno». Un Camisa, quindi, la cui permanenza è in bilico, ma che accetta di parlare del campionato che inizierà ai primi di settembre. «Quello che verrà sarà un torneo cadetto molto più equilibrato in alto, con formazioni come le retrocesse Cagliari e Cesena che finora hanno operato in maniera importante nel mercato in entrata. Complice anche l’introduzione delle liste in serie A, vedremo un torneo che crescerà anche nello spettacolo, con parecchie formazioni che dispongono di ottimi organici, tra cui mi piace molto quello dello Spezia, che potrebbe essere la favorita insieme a Cagliari e Cesena». Come ogni stagione, a farla da padrone sarà comunque il grande equilibrio, con il Vicenza che dopo il positivo campionato scorso, è pronto a cercare di ripetersi. «Poter ripartire con lo stesso staff tecnico e con larga parte della rosa dello scorso torneo è un vantaggio che potrebbe consentire di partire bene e questo in serie B conta molto – sottolinea Camisa – di sicuro la compattezza del gruppo è immutata, e questo fa ben sperare. Ripetersi sarà senza dubbio molto difficile, ma questo Vicenza ha i mezzi per riuscirci». Nella scorsa stagione la sorpresa fu rappresentata da Cocco, 20 gol e capocannoniere, nella stagione che sta per iniziare il difensore leccese non punta su un singolo ma sulla forza della squadra. «L’anno appena concluso ha senza dubbio messo in risalto le doti di goleador di Andrea – sottolinea Camisa – ma in tanti nello scorso campionato hanno disputato un’annata molto positiva. In questo momento dico che la forza del Vicenza sarà rappresentata dall’unione del gruppo che saprà remare verso l’obiettivo primario rappresentato dal bene del Vicenza». Questo con o senza Camisa. «Sì – risponde secco il capitano – se rimarrò darò il massimo; se invece dovrò svestire questa maglia, ovunque andrò porterò con me un grande ricordo di Vicenza».
Ore 14.10 – (Gazzettino) Prosegue il rodaggio dei dilettanti, ieri in campo per alcune amichevoli. In serie D, la Luparense San Paolo ha impattato 2-2 al comunale di Tombolo con il Thermal Teolo che milita in Eccellenza. In vantaggio nel primo tempo gli ospiti con Giusti, abile a fare centro con un diagonale mancino, nella ripresa i rossoblù hanno pareggiato con Lombardo e si sono portati avanti con un rigore trasformato da Beccaro, mentre il pareggio definitivo del Thermal è stato realizzato da Allegro. Da registrare nelle fila della Luparense San Paolo la presenza al centro dell’attacco nel primo tempo di Florian, punta con la quale c’è una trattativa in corso. Sconfitta 3-1 per l’Abano sul campo del Cartigliano, squadra di Promozione, con i neroverdi che hanno ceduto nel finale: a segno Barichello per il momentaneo 1-1. Oggi alle 16 invece a Sant’Andrea il Campodarsego ospiterà l’Este.
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) L’Este ha dovuto arrendersi al Delta Rovigo nella finale del “Memorial Giovanni Celeghin”. Un rigore di Zane ha regalato ai biancazzurri la vittoria del triangolare con i giallorossi di Pagan e il Boara, andato in scena ieri sera allo stadio di Boara Pisani.Nel primo mini-match il Delta Rovigo, squadrone costruito per primeggiare in Serie D, si è sbarazzato dei padroni di casa (Prima Categoria) grazie alla rete del nuovo acquisto Manuel Pera, 30 gol nell’ultima stagione con il Rimini, e all’autogol di Bellettato. Il Boara ha comunque resistito bene agli attacchi sia del Delta che dell’Este, contro il quale è arrivata un’altra sconfitta nella seconda partita. Il gol decisivo è stato di Gianluca Niselli, promettente trequartista 19enne. Nella finale Este e Delta non si sono risparmiate, giocando 45′ su buoni ritmi. I rodigini hanno risolto la pratica con un calcio di rigore, trasformato dall’ex di turno Nicolas Zane (10’). Dopo le partite, si è scatenata la “Nord Sud Ovest Band” con il concerto tributo agli 883 e Max Pezzali, a sostegno della Fondazione (attiva nella ricerca scientifica) intitolata all’imprenditore padovano, scomparso nel 2011 a causa di un tumore cerebrale. Le altre amichevoli. Un secondo tempo di black out è costato all’Abano la sconfitta esterna per 3-1 con il Cartigliano, compagine militante nel campionato di Promozione. A segno per i neroverdi il bomber Fabio Barichello. I ragazzi di mister De Mozzi hanno giocato un ottimo primo tempo, salvo poi commettere gravi ingenuità nella ripresa. A Tombolo, invece, l’amichevole tra Luparense e Thermal è finita 2-2. Di Lombardo e Beccaro (su rigore) le reti della formazione di casa, rimontate da Giusti e Allegro, mattatori della Thermal. Nella prima frazione di gioco è sceso in campo pure il nuovo acquisto dei “lupi” Damien Florian, attaccante classe 1987, ex Renate, Legnago e Montichiari. La punta veneziana deve ancora firmare, ma l’ufficialità dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Oggi sarà la volta del Campodarsego: alle 16, al Gabbiano, gli uomini di Antonio Andreucci ospiteranno proprio l’Este.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Dopo il test con l’Altovicentino, il Cittadella sabato prossimo al Tombolato ospiterà il Vicenza con fischio d’inizio alle 18. Il biglietto costerà 5 euro, sarà accessibile soltanto la tribuna coperta ovest: la gradinata est – oggetto dei recenti lavori di copertura – resterà ancora chiusa al pubblico e sarà disponibile per l’inizio del campionato. I tifosi del Vicenza possono acquistare i tagliandi per la curva ospiti allo stesso prezzo, 5 euro. Per accedere allo stadio non è necessaria la “Tessera del tifoso”. È possibile acquistare i biglietti in prevendita sul circuito Ticketone, alla sede del Cittadella di via Ca’ Dai Pase, oppure sabato direttamente ai botteghini del Tombolato a partire dalle 17.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Perdere, seppure in amichevole, non fa mai piacere, e la sconfitta subita a Valdagno contro l’Altovicentino non fa eccezione. Roberto Venturato comunque non drammatizza: «Sotto certi aspetti dobbiamo migliorare. Anche quando si va in difficoltà bisogna saper gestire nella giusta maniera la partita, e oggi non ne siamo stati capaci. Ci lavorerò sopra». Il tecnico ha comunque visto i suoi fare anche cose buone: «Per 60-70 minuti abbiamo giocato come sappiamo fare, e la squadra mi è piaciuta. Poi, come detto, abbiamo perso gli equilibri, ma in questo momento della stagione ci può stare». Rispetto alla gara di coppa con l’Atalanta la formazione scesa in campo con l’Altovicentino era rivoluzionata. «Tutti i giocatori della rosa hanno bisogno di avere i 90 minuti nelle gambe in maniera da essere pronti al bisogno, ed è questo il nostro obiettivo nei prossimi quindici giorni in maniera da farci trovare tutti pronti per il via del campionato. In questo arco di tempo ci aspettano altre tre amichevoli e dovremo cercare di approfittarne». Più che la sconfitta forse pesano le tre reti incassate. «Come ho detto prima, negli ultimi 20 minuti abbiamo perso compattezza e siamo andati in difficoltà. Probabilmente i ragazzi hanno pensato di portare a casa il 2-1, ma non hanno saputo gestire al meglio la situazione. La dovuta concentrazione va mantenuta per tutta la gara. Va comunque dato merito anche all’Altovicentino: milita in D ma ha una caratura da serie superiore». Scocciato per la sconfitta ma felice per avere giocato di fronte al pubblico della sua città natale. «Mi ha fatto piacere – ha dichiarato Filippo Lora – giocare al Fiori. Nell’amichevole dello scorso anno, reduce dalla fatica di coppa con il Sassuolo, ero rimasto in panchina. Stavolta almeno un tempo sono riuscito a farlo. La sconfitta? Sarà d’insegnamento: dobbiamo migliorare sotto l’aspetto della mentalità. Ma non deve preoccupare: sono convinto che questa squadra sarà all’altezza delle aspettative e che saprà lottare per l’obiettivo stagionale che è quello di un pronto ritorno nella serie cadetta».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Cittadella dai due volti quello visto all’opera allo Stadio dei Fiori di Valdagno contro l’Altovicentino che punta decisamente al salto in Lega Pro. Nel primo tempo granata spigliati, precisi e concreti, mentre nella ripresa hanno accusato un progressivo appannamento che è costato rimonta e sorpasso. Per l’occasione Venturato è rimasto fedele al 4-2-3-1 ma ha confermato solo tre elementi della formazione che ha affrontato l’Atalanta in coppa dando spazio a chi non aveva giocato con i nerazzurri. Pochi i cambi anche nel corso del match, con Mattiuzzi, Benedetti, Iori, Pellizzer, Coralli e Salvi rimasti sempre in panchina a guardare. Per i circa 500 spettatori in tribuna appena il tempo di accomodarsi che arriva il primo gol della gara: Schenetti (che con Cappelletti sulla fascia destra ha messo in area più d’un traversone nel corso del primo tempo) crossa dalla destra per Jallow, lasciato incustodito sul secondo palo, che con un piattone mirato mette in rete. La delusione dei tifosi locali dura poco: il tempo di mettere la palla al centro e l’Altovicentino al primo affondo pareggia con una staffilata da fuori di Manolache che s’insacca sotto l’incrocio dei pali. Il match scivola via vivace. Al 20’si mette ancora in luce il promettende 19enne Jallow che fa tutto da solo fino al limite dell’area e poi chiama l’estremo locale Abibi ad un difficile intervento. Al 34′ il Citta mette nuovamente la freccia con Schenetti che, dopo uno scambio con Gherardi defilatosi sulla sinistra, entra in area, supera Abibi in uscita e mette in rete nonostante l’intervento in extremis di Ugo. Nella ripresa il Cittadella dà l’impressione di voler gestire il risultato: il ritmo non è quello della prima frazione. Con il passare dei minuti fa capolino anche un certo affaticamento. Prima di subire il ritorno dei padroni di casa comunque Gherardi dà spettacolo liberandosi in area di due avversari trovando però alla fine l’opposizione di Abibi. Il finale è tutto di marca locale. Al 24′ paratona di Vaccarecci su un rigore in movimento di Odogwu. Alla mezzora De Leidi è costretto a cinturare Odogwu in piena area: rigore ineccepibile che Beccia trasforma fermando il momentaneo 2-2. Centrocampo e pacchetto arretrato granata scricchiolano sulla spinta dell’Altovicentino ed in dirittura d’arrivo gli ospiti alzano bandiera bianca sull’azione di forza portata da Odogwu che in contropiede prima fa fuori De Leidi e poi vince anche l’opposizione di Scaglia prima di gonfiare la rete con un sinistro di collo pieno che fissa il risultato finale sul 3-2.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Schenetti c’è, il Citta un po’ meno. Le amichevoli estive, d’altra parte, servono a rodarsi. Quella disputata ieri pomeriggio allo Stadio dei Fiori di Valdagno, contro l’Altovicentino, ha avuto lo scopo di dare minuti anche a chi il campo, sinora, per un motivo o per l’altro l’ha visto di meno, come Scaglia e Schenetti appunto, all’esordio stagionale dopo i rispettivi problemi fisici. Una buona prova per entrambi, con il secondo, in particolare, subito presente nella manovra offensiva, tanto da realizzare il gol del momentaneo 2-1, sfruttando un pallone messo dentro da Gerardi e dribblando il portiere avversario. Che sia finalmente terminato il piccolo calvario attraversato dall’esterno granata, sulla cui voglia di riscatto la dirigenza punta molto? È quello che sperano tutti. In precedenza il Cittadella aveva sbloccato quasi immediatamente il risultato con Jallow, abile ad inserirsi nell’area avversaria e a superare Abibi. Peccato che, dalla metà del secondo tempo in poi, gli uomini di Venturato si siano un po’ seduti, subendo il ritorno della squadra di Zironelli, fra le più quotate della Serie D. Ecco così arrivare prima il pareggio di Beccia, su rigore (fallo commesso da De Leidi), ad un quarto d’ora dal termine, e, a 4 giri di lancetta dalla conclusione, il sinistro di Odogwu, che ha regalato all’Alto il 3-2 finale. Il tecnico del Citta non può essere soddisfatto: «Abbiamo disputato 60-70’ di buon livello, poi abbiamo perso un po’ di equilibrio andando in difficoltà, ma in questa fase della stagione ci sta anche questo. È chiaro che incassare tre gol non fa mai piacere. Dobbiamo imparare ad intrepretare meglio i momenti critici, riuscendo a portare a casa comunque il risultato». Venturato ha usato il test di Valdagno, giocato di fronte a circa 200 spettatori risparmiati dalla pioggia, per fare esperimenti, iniziando la gara con Pascali schierato a centrocampo, a schermo della difesa, e Paolucci più avanzato rispetto ai colleghi di mediana, a ridosso dell’unica punta Gerardi. «Adesso ho bisogno di far giocare 90’ a tutti, in modo che i ragazzi acquisiscano il ritmo-gara e siano pronti per la prima di campionato», ha spiegato. «Abbiamo perso contro una squadra di categoria inferiore ma che ha ottimi giocatori e una buona impostazione in campo. L’atteggiamento che ho visto è positivo, poi ci siamo adagiati pensando di portare a casa il 2-1, a dimostrazione che bisogna sempre tenere alta la concentrazione. Dietro a questo risultato c’è anche una condizione non ancora ottimale, ma lo ribadisco: nei momenti peggiori occorre saper leggere la gara nel modo giusto, alzando il baricentro e andando a chiudere le azioni in fase offensiva». Qualche progresso si potrà vedere sabato alle 18 al Tombolato, nell’amichevole con il Vicenza, ma almeno un altro paio di test saranno inseriti prima del debutto ufficiale in Lega Pro.
Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Finisce 3-2 fra AltoVicentino e Cittadella allo stadio Dei Fiori di Valdagno. Ampio e robusto turnover per i granata di Roberto Venturato, che schierano il solo Gerardi come unico terminale offensivo. Vantaggio immediato per il Cittadella, che dopo nemmeno 2’ manda in gol Yallow, abile nell’inserimento e freddo sottoporta a battere Abibi. Immediato il pareggio di Manolache al 3’ e nuovo vantaggio granata firmato da Schenetti al 34’. Il centrocampista torna al gol dopo un lungo calvario e si candida come uno dei rinforzi più importanti per la prossima stagione. Finale in sofferenza e ribaltone servito: l’AltoVicentino prima pareggia con Beccia su rigore e poi si prende la vittoria con Odogwu a tre minuti dalla fine. Questo il commento di Roberto Venturato: «Per 60-70 minuti ho visto una squadra all’altezza e abbiamo fatto una buona partita. Il finale non è mi è piaciuto, non è bello subire due gol in pochi minuti, dobbiamo rivedere certe cose. Mi fa piacere che Schenetti abbia segnato è messo minuti sulle gambe, ne ha proprio bisogno. I cinque che sono rimasti in panchina? Un turnover logico, tutta la rosa ha bisogno di giocare e di acquisire una condizione all’altezza dei 90 minuti. Il campionato e la stagione saranno lunghi, ci sarà bisogno di tutti. Per quanto riguarda il mercato vedremo quello che sarà possibile fare negli ultimi giorni». Sembra ormai quasi tramontata la trattativa con il Lecce per Luigi Della Rocca. Le due società avevano raggiunto un accordo per uno scambio con Gerardi, ma l’elevato ingaggio del centravanti giallorosso ha bloccato ogni migliore intenzione. Circa gli esterni, il Cittadella ha provato senza riuscirci a soffiare al Padova Enrico Bearzotti, mentre c’è un’ipotesi in ballo che porta al pescarese Riccardo Barbuti. Il giocatore è stato offerto al dg Stefano Marchetti, che per ora ha preso tempo. È un’ipotesi, mentre Matteo Momentè ha detto no alla proposta granata, giudicata economicamente troppo bassa. Per quanto riguarda Michele Pellizzer, non ci sono stati più movimenti da Brescia per il capitano granata, che sembra destinato a rimanere.
Ore 11.30 – (Il Piccolo) Quasi per definizione, le amichevoli di agosto contano poco e quel che emerge da queste partite vale quel che vale. Anzi, i test estivi servono proprio per verificare cosa non funziona e cercare di aggiustare il tiro. Certo però, dopo le prime quattro amichevoli, desta un po’ di perplessità il rendimento di quello che sulla carta è il fiore all’occhiello della nuova Unione Triestina 2012, ovvero il reparto offensivo. Finora, in quattro partite di cui una contro una pari categoria (Mestre) e tre inferiori (San Donà, Vesna e il Parenzo che gioca in terza serie croata), non solo la squadra di Masitto ha ottenuto una sola vittoria, ma ha messo a segno solamente 4 reti, delle quali una su rigore e una su punizione. Insomma due sole reti su azione in quattro test sulla carta abbordabili, non sono uno score di valore per un reparto che può contare su bocche da fuoco come Zubin, Kabine (entrambi ancora a secco) e Zanardo fra i veterani, e Baggio, Solinas, Morelli e Zottino fra i più giovani. Certo, tutti i meccanismi sono ancora da affinare, più che la creazione delle occasioni da gol è mancata soprattutto la concretezza, ma in vista dell’avvicinarsi dell’inizio ufficiale della stagione, è ovvio che bisognerà essere progressivamente più decisi e cinici sotto porta. Se si attendono progressi sul piano delle realizzazioni, sarà comunque molto difficile vederli già oggi, visto che Zubin e compagni sono attesi a un impegno particolarmente probante: l’amichevole odierna che andrà in scena a Caorle con inizio alle ore 18, vedrà infatti la squadra di Masitto affrontare il Padova, neopromosso in Lega Pro dopo il campionato di serie D dello scorso anno dominato in lungo e in largo. Un deciso cambio di prospettiva dunque rispetto ai precedenti test, perché qui l’avversario sulla carta è decisamente superiore. Ma a parte l’utilità della partita per i progressi della condizione, c’è comunque il fascino di una sfida fra due grandi decadute, anche se i biancoscudati sono stati fulminei nel cominciare la risalita. E poi destano curiosità alcune sfide nelle sfide. Il diesse Sergio Pinzin ritrova sulla panchina avversaria quel Carmine Parlato con cui ha trionfato assieme a Pordenone, mentre Zubin è un freschissimo ex, essendo stato protagonista negli ultimi mesi di campionato della promozione del Padova con ben 8 reti. Tra le file dell’Unione Triestina 2012 mancherà Mattielig, ancora febbricitante, mentre l’unico altro giocatore in dubbio è Solinas, che nell’amichevole di Parenzo ha accusato un leggero problema alla caviglia: si valuteranno oggi le condizioni. In una settimana fittissima di appuntamenti, dopo la partita odierna col Padova, la squadra di Masitto scenderà nuovamente in campo anche sabato, quando a Prosecco affronterà il Primorec.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Ha appena detto di essere alla ricerca dell’undici di base, un’idea in testa l’avrà già. «È ovvio, quando si cucina sappiamo gli ingredienti che ci vogliono, poi se non ne va bene uno, si cambia. Di sicuro sette-otto li ho in testa». Il portiere è un ruolo particolare: Petkovic in campionato e Favaro in Coppa? «È presto. Petkovic si sta allenando con noi solo da una settimana. Anche lui se vuole giocare dovrà dimostrare il suo valore». Dal 4-2-3-1 al 4-3-1-2. Su quale modulo insisterà? «Se i ragazzi si sposano meglio con un sistema che ci fa diventare una bella corazzata e che ci permette di segnare e di non prenderne, ben venga quel sistema. Non parlo di numeri, ma di un paio di moduli che stiamo portando avanti. Vediamo quale dei due riesce a dare continuità ed equilibrio alla squadra. Il novanta per cento del gruppo è portato a fare entrambi». Con il Mantova avete utilizzato il 4-3-1-2. «L’abbiamo fatto bene, ma appena abbiamo mollato un pò l’osso, abbiamo cominciato a imbarcare acqua».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Sembra di capire che vanno perfezionate più che altro alcune questioni tecnico-tattiche. «Sul piano della condizione abbiamo lavorato tanto, e adesso va lubrificata. Mancano le distanze tra i reparti e la conoscenza tra i ragazzi: ho detto a loro di aiutarmi nel trovare i primi undici, che è il mio obiettivo. Ossia partire con un undici bello tosto e granitico, e al tempo stesso avere delle alternative che devono stimolare gli undici di partenza». La rosa è stata rivoluzionata con l’arrivo di numerosi volti nuovi: quale è stata finora la difficoltà maggiore? «Fare capire le idee che voglio trasmettere ai ragazzi. Bisogna utilizzare il sistema di gioco migliore in base alle caratteristiche dei giocatori, ho un occhio di riguardo proprio su questo». Favalli e Bearzotti sono gli ultimi arrivati. «Devo ringraziare la società per averli presi. Bearzotti l’ho già avuto a Pordenone, è un attaccante esterno molto bravo nell’uno contro uno e con grande resistenza. Favalli va a formare la coppia di terzini sinistri con Anastasio, si giocheranno il posto». Manca ancora qualcosa per completare l’organico? «Adesso per me è importante trovare l’undici di partenza, poi valuteremo fino alla fine del mercato se servirà qualcosa. Oggi abbiamo delle coppie nei vari ruoli e se mancherà qualcosa, lo prenderemo».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Carmine Parlato, mancano poco più di due settimane all’inizio del campionato. A che punto è la squadra? «C’è ancora molto da lavorare. Abbiamo corretto gli errori commessi in Coppa Italia, sapevamo che una squadra nuova ha bisogno di lavorare di più per cercare di far coesistere un po’ tutti, e sotto questo aspetto ho trovato grande disponibilità da parte dei ragazzi. Ma dobbiamo alzare ulteriormente il ritmo e l’attenzione in mezzo al campo». Con il Mantova sono arrivati anche segnali positivi. «Abbiamo fatto buone cose, anche se ci sono principi in campo che bisogna tenere sempre alti. Siamo in una categoria nuova, ci sono difficoltà nettamente maggiori e quindi dobbiamo metterci al passo. Attenzione, gamba importante e saper cosa fare nelle due fasi sono aspetti da tenere sempre alti».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Mazzocco ha una forte contrattura, ma non c’è alcun tipo di lesione. Farà terapie e tra tre-quattro giorni vediamo come reagisce». È Fabrizio De Poli a comunicare l’esito della risonanza effettuata lunedì dal centrocampista che al termine della partita con il Mantova ha avvertito il riacutizzarsi di un fastidio al retto femorale, che già aveva creato qualche problema in ritiro a Pieve di Cadore. Proprio De Poli ci comunica telefonicamente il responso, mentre è di ritorno da Firenze, dove insieme al presidente Giuseppe Bergamin ha partecipato a una riunione in Lega. «Un paio d’ore nel corso delle quali il commissario straordinario Miele si è presentato alle società, ascoltandone le opinioni sulla Lega – spiega Bergamin – Il 27 luglio saranno presentati i calendari». Già lunedì, comunque, ci sarà un’assemblea nella quale saranno svelati i gironi. A Firenze il diesse ha avuto modo di chiedere delucidazioni per il tesseramento di giovani e stranieri. «Non ci sono problemi, possiamo chiudere per Azzi, Gorzelewski e Ramadani». Tornando alla squadra, ieri si è aggregato in prova il portiere lettone classe 1997 Reinis Reinholds che nella stagione passata giocava con la squadra Primavera del Latina. Oggi alle 18 a Caorle i biancoscudati affrontano in amichevole la Triestina.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) I tre giocatori appena citati, in pratica, potranno far parte dell’organico pur non rientrando nella lista dei 24, nella quale a breve entreranno sia Azzi che Ramadani (classe ’94 entrambi). E per due eventuali innesti negli ultimi giorni di campagna acquisti, alla fine, tra gli “over” ci sarà comunque lo spazio necessario. I prossimi passi. E chi sono, allora, i due giocatori che il direttore sportivo Fabrizio De Poli può ancora far entrare nella lista di potenziali candidati per le esigenser di mister Parlato? Sicuramente un attaccante, visto l’infortunio di Amirante, ma probabilmente anche un centrocampista. Con due giovani (Mazzocco e, tra poco, Ramadani) e due esperti (Bucolo e Giandonato) a disposizione, se l’allenatore decidesse di puntare con maggior frequenza sul modulo a tre in mezzo, un mediano in più farebbe comodo. E il nome che ha ripreso a rimbalzare nelle ultime ore è quello di Daniele Corti, ex Varese: un autentico lusso per la categoria.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Per questo il Padova, per ragioni di bilancio, ha deciso di avere in organico 8 elementi giovani. Ad undici giorni dalla conclusione del “mercato”, la rosa biancoscudata si presenta così: 14 giocatori esperti, 8 “under” e 3 elementi ancora da tesserare (Azzi, Gorzelewski e Ramadani). Il totale supera già i 24, ma la realtà è che il Padova riuscirà ad inserire tutti e tre e avrà ancora due posti tra gli “over” grazie alle postille regolamentari: la società ha fatto bene i suoi conti. I giovani di serie. Perché il regolamento dice, testualmente, che “oltre ai calciatori di cui al comma 1 (i 24 sopracitati, ndr) le società potranno utilizzare, senza limitazione, ulteriori calciatori “Giovani di serie””. Si tratta dei ragazzi inquadrati con un contratto di addestramento tecnico, o in età per esserlo. E il Padova, a conti fatti, ne ha proprio tre: Pardo, Turea e lo stesso Gorzelewski. Non, invece, Marco Dell’Andrea, che avendo già firmato un contratto professionistico entra in rosa come “under” semplice, pur essendo un ’97.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Nemmeno due settimane alla fine del “mercato” e una squadra già praticamente formata. Con Bearzotti e Favalli, ultimi due innesti della campagna acquisti estiva, il Padova ha “tappato” due dei buchi che ancora aveva in sospeso, e adesso può attendere che si presentino le classiche “occasioni” last minute. La sessione di trasferimenti chiuderà lunedì 31 agosto alle 23, e non è detto che, oltre al sostituto di Amirante, non possa arrivare anche un altro elemento. Due posti in rosa, per altrettanti giocatori esperti, ci sono ancora. Il regolamento. Da quest’anno gli organici sono stati ridotti ad un massimo di 24 elementi. E la Lega Pro riconosce una ripartizione proporzionale dei contributi economici alle società in base al numero di giovani – nati dopo il 1994 – tesserati (e non necessariamente impiegati in campo, è bene sottolinearlo): 5 è il minimo per ricevere i soldi dalla Lega, con 6 o 7 “under” c’è un aumento del denaro erogato al club, da 8 in su si cresce ulteriormente.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Qui Guizza. Per ciò che riguarda Davide Mazzocco, invece, le notizie sembrano rassicuranti: «La risonanza effettuata», ha spiegato De Poli, «ha evidenziato l’assenza di lesioni muscolari: si tratta solo di una contrattura, rimarrà 3 o 4 giorni a riposo e poi vedremo come proseguire». Il centrocampista, in ogni caso, potrebbe star fermo anche una decina di giorni, ma il fatto che il retto femorale sinistro non sia lesionato è comunque positivo. Ieri, intanto, alla Guizza si è visto un giovanissimo portiere lettone, Reinis Reinholds, classe ’97, proveniente dal Latina: rimarrà in prova qualche giorno.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Gironi e calendari il 27. Ieri è stato anche il giorno della prima riunione di agosto dei presidenti di Lega Pro: a Firenze erano presenti i numeri uno delle due padovane, Gabrielli e Bergamin, quest’ultimo accompagnato anche dal ds De Poli. Si è trattato di un incontro informale, voluto dal commissario straordinario, Tommaso Miele, per conoscere le società. Si è discusso di varie temi: è stato annunciato, innanzitutto, che i gironi usciranno insieme ai calendari giovedì 27 agosto alle 11; poi, l’assemblea generale è stata convocata per lunedì 24, per affrontare lo spinoso tema dei contributi previsti dalla Legge Melandri. Da indiscrezioni, sarebbe stata avanzata l’ipotesi anche di una pay-tv dedicata appositamente alla Lega Pro. In poche parole, oltre a Sportube che trasmette le partite via internet, potrebbe nascere un canale tv, anche se l’idea è ancora allo stato embrionale. Rimane confermato che le partite verranno “spalmate” tra il venerdì ed il lunedì, ma lo “spezzatino” dovrebbe diminuire, evitando che alcuni match si giochino, come avveniva l’anno scorso, alle 10.30 della domenica.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Questo pomeriggio la Guizza sarà deserta: il Padova si sposta infatti a Caorle per il primo dei due test amichevoli programmati nel giro di tre giorni. Alle 18 la squadra di Parlato affronta la Triestina dell’ex Emil Zubin nello stadio della cittadina veneziana, affollata di turisti e bagnanti in questo periodo. Per i biancoscudati sarà una buona occasione per mettere benzina nelle gambe e tenere alti i ritmi, visto che domenica non si scenderà in campo e il secondo impegno di Coppa Italia, contro il Pordenone, è previsto solo domenica 30 all’Euganeo. Per l’undici alabardato, invece, è un periodo nero: nonostante un mercato sicuramente di livello (oltre a Zubin, è giunto a Trieste l’attaccante Kabine dall’Altovicentino, per esempio), la tifoseria ha scaricato la società del presidente Pontrelli, negandole l’utilizzo del marchio e del logo storico e portando così anche alla rottura del rapporto con lo sponsor tecnico Adidas, tanto che la squadra giuliana, pochi giorni fa, in amichevole si è presentata con un’improbabile tenuta verde fluo.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Oggi a Caorle, infine, il Padova affronterà in amichevole la Triestina (alle 18). Carmine Parlato potrebbe concedere già qualche minuto al neoacquisto Enrico Bearzotti: « L’ho già avuto in squadra – spiega l’allenatore campano – è un attaccante esterno molto bravo nell’uno contro uno e saprà darci una mano importante. Con Favalli completiamo la coppia di terzini sinistri, dovranno “stuzzicarsi” tra di loro per mettermi in difficoltà. Manca ancora qualcosa per completare la rosa? Vedremo in questi dieci giorni… Il cambio di modulo? A Mantova ho giocato così perché avevo deciso di attaccarli alti a tre, ma in ogni caso il 90% degli uomini a mia disposizione può fare entrambi i moduli». La squadra, comunque, è ormai completa. Mancherebbe solo la ciliegina sulla torta…
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Nelle ultime ore il ds irpino Enzo De Vito pare aver messo sulla lista di partenza il centrocampista padovano dopo una richiesta del Catania arrivata sul suo tavolo. Richiesta molto importante, che sta facendo vacillare lo stesso Schiavon. Ora, la situazione potrebbe volgere a favore del Padova soltanto se l’agente di Schiavon, Giorgio Zamuner, riuscisse a negoziare una rescissione contrattuale con l’Avellino. A quel punto, con un contratto biennale, ci potrebbe essere uno spiraglio per avvicinare le richieste del giocatore. Su Schiavon si sono mosse anche Spal e FeralpiSalò, ma ci sarebbe pure un club di B pronto a irrompere sulla scena. Si attendono novità anche sull’attaccante (per il giovane Sparacello del Trapani per adesso il club siciliano ha detto no, per Succi sono arrivate altre smentite dopo quelle delle passate settimane) e su Azzi, per il quale quella di oggi dovrebbe essere finalmente la giornata buona per la fumata bianca e la firma sul contratto che lo legherà al Padova, in prestito dalla Tonbense, per la prossima stagione
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Un sacrificio, un ultimo sacrificio, per completare il centrocampo. Il Padova potrebbe esporsi con uno sforzo supplementare per puntellare in modo definitivo la linea mediana. Il primo nome sul taccuino è quello di Daniele Corti, 35 anni, svincolato dal Varese dopo il fallimento. Qualche settimana fa, poco prima della partenza per il ritiro di Pieve di Cadore, c’era stata una trattativa, andata molto avanti, arrivata a un passo dalla fumata bianca, ma fallita proprio in dirittura d’arrivo. Dunque: frenata che aveva fatto naufragare l’affare e che sembrava aver messo una pietra sopra all’intesa fra le parti. Adesso le voci di una ripresa dei contatti e la possibilità di un esito positivo che, a quanto pare, è ancora tale. Ci sarebbe anche una seconda soluzione, molto affascinante, ma di difficile realizzazione. Porta ad Avellino e ad Eros Schiavon, che percepisce 150.000 euro fino al 30 giugno 2016.
Ore 08.30 – Questo è il programma allenamenti del Calcio Padova dal 20 al 25 Agosto 2015. Giovedì 20 Agosto ore 18.00 Amichevole Padova-Triestina a Caorle, Venerdì 21 Agosto ore 16.00 presso Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza), Sabato 22 Agosto ore 17.00 Amichevole Este-Padova a Galzignano Terme, Domenica 23 Agosto Riposo, Lunedì 24 Agosto Riposo, Martedì 25 Agosto ore 16.00 presso Centro Sportivo Memo Geremia (Guizza).
Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: la sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 30 agosto.
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Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 19 agosto: doppia seduta per i Biancoscudati, fermo ai box per qualche giorno Mazzocco.