Atalanta-Cittadella, Alfonso: “Sabato avevo preso un bello spavento, ma ci sarò per l’inizio del campionato!”

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C’era una certa preoccupazione per l’infortunio capitato ad Enrico Alfonso durante Atalanta-Cittadella di Coppa Italia, invece l’ecografia alla quale si è sottoposto ieri il portiere ha evidenziato una lesione muscolare al polpaccio destro. Niente di particolarmente rilevante e quindi Alfonso dovrebbe tornare a disposizione per la prima giornata di campionato, ad inizio settembre. È il dottor Ilario Candido ad elencare i tempi di recupero: «Il giocatore dovrà stare fermo una decina di giorni, poi riprenderà gli allenamenti, saranno necessarie tre settimane per rivederlo in campo». Un contrattempo che viene accolto con un grande sospiro di sollievo da parte del portiere: «Sto abbastanza bene, sabato invece avevo preso un bello spavento, pensavo peggio. È un infortunio non da trascurare, ma ci sarò per l’inizio del campionato ed è questo che conta. Mi dispiace fermarmi proprio adesso, mi sentivo bene e stavo lavorando con profitto, volevo giocarmela sino in fondo con l’Atalanta». Invece Alfonso a un certo punto ha iniziato a sudare freddo: «Dopo qualche passo con il pallone tra le mani ho avvertito questa iperestensione del ginocchio, penso dovuta a qualche zolla irregolare del terreno di gioco. Ho avvertito uno strappo dietro al ginocchio, come se si fosse staccato qualcosa dall’articolazione, poi il gonfiore, e sono uscito dal campo». Alfonso tra l’altro non è soggetto a infortuni muscolari: «Proprio per niente, l’ho ribadito anche al dottore e a tutto lo staff medico. Problemi articolari mi sono capitati in carriera, muscolari invece no. Sembra strano a dirsi, ma da quando sono a Cittadella è il secondo contrattempo di questa natura». Il portiere granata, infatti, durante il ritiro di Lavarone è rimasto fermo per una contrattura al retto femorale sinistro, una cosa completamente diversa rispetto a quella capitata a Bergamo. Abbastanza corto il tempo di recupero: «Dovrò stare fermo una decina di giorni, alternerò le terapie a un po’ di cyclette e alla piscina, poi tornerò a lavorare in campo, con il preparatore. Decideremo tutto nei prossimi giorni, dopo il consulto con il medico. Mi scoccia fermarmi adesso, sono un lavoratore e mi piace allenarmi sodo, ogni giorno. Poi sabato giocheremo con il Vicenza e avrei tanto desiderato far parte della partita». A proposito di preparatore, come si trova con Andrea Pierobon? «Benissimo, ci siamo consultati anche in questi giorni. Andrea ha fatto del lavoro costante l’emblema della sua lunga carriera. Anche a livello umano mi trovo a mio agio. Pensavo avesse più difficoltà nel passare dal calcio giocato alle vesti di allenatore, invece si è calato subito nel nuovo incarico trasmettendo la stessa passione che aveva da giocatore. È un bel “martello”, i suoi allenamenti sono impegnativi ma ha trovato pane per i suoi denti: io sono uno che lavora sodo, non riuscirà a stancarmi facilmente».

(Fonte: Gazzettino)




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