Live 24! Mantova-Padova, -4: lungo stop per Salvatore Amirante

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Ore 22.30 – (Lega Pro) Si parte. Giovedì 27 agosto alle ore 11, presso la sede di Firenze, è in programma la presentazione dei calendari di Lega Pro. Ad annunciarlo è il Commissario straordinario Tommaso Miele, nominato un mese fa alla guida della stessa Lega. “La data a ridosso dell’ inizio del campionato – ha spiegato il Commissario – è dovuta al fatto che occorre necessariamente attendere il calendario della Lega di B, che sarà presentato il 25 agosto, per evitare la concomitanza di gare tra club che giocano nello stesso stadio, la sostituzione del Castiglione ( che non si è iscritto) per l’individuazione della 54esima squadra, e gli esiti della giustizia sportiva”. Fermi restando tali condizionamenti, in Lega Pro si sta comunque lavorando alla predisposizione dei gironi e del calendario della stagione 2015-2016. In considerazione di ciò, il Commissario Miele esclude qualsiasi rinvio dell’inizio del campionato, che partirà il prossimo 6 settembre.

Ore 22.10 – (Il Piccolo) Le magliette bianche (con pantaloni rossi) senza marchio, non più di quattro-cinque triestini sugli spalti, molti altri rimasti sulle lungomare di Barcola nell’indifferenza o magari “gufando”. Situazione anomala per il primo test amichevole dell’Unione a pochi chilometri da casa. Situazione ampiamente prevista dopo la frattura che si è consumata già tre-quattro mesi fa tra la tifoseria organizzata (il cui apporto è stato decisivo fino a Dro) e la proprietà. Un’atmosfera che non potrà non pesare nel futuro dell’Unione. Specie quando Piscopo e compagni giocheranno al Rocco. Sembra un paradosso, ma dopo tre avvii di stagione tribolati come non mai per la Triestina, questo è il più “normale” sul piano tecnico-sportivo. Il gruppo ha cominciato la preparazione con Masitto nei tempi ortodossi, il diesse Pinzin sta costruendo una squadra con una logica e con elementi giovani e vecchi sulla carta (e per pedigree) più attrezzati rispetto a quelli arrivati ad agosto-settembre nelle ultime stagioni. La proprietà dovrà dimostrare la sostenibilità economica del progetto. Detto questo la partita pareggiata per 2-2 a Gradisca contro il San Donà ha evidenziato come l’Unione non è un cantiere aperto ma deve ancora lavorare parecchio se vuole (ed è l’obiettivo di Pontrelli) inserirsi nelle zone alte della classifica di serie D. Nonostante il tecnico Masitto lavori solo da due settimane nel secondo test si è visto che la squadra tenta la manovra senza gettare palloni in avanti al buio, ha carattere e atleticamente regge fino alle ultime battute del match. Basi fondamentali per quando a settembre si comincerà a giocare per i tre punti. In difesa Di Piero ha alternato buoni interventi in porta a uscite avventate mentre al centro Piscopo e Pramparo hanno sofferto le verticalizzazioni dei veneti. Ma a Gradisca non c’erano Beghin (infortunatosi durante il riscaldamento) e Andjelkovic (che deve ancora avere il nulla osta per il tesseramento). Le cose migliori, per chi ha visto la genesi degli ultimi anni, le hanno mostrate i laterali di difesa e cioè quei baby che in serie D fanno la differenza. Crosato comincia a essere una certezza, Ricci ha fisico e personalità mentre a sinistra (non c’era Ciave) Miani non ha fatto male anche se è sembrato essere più a suo agio a centrocampo (dove ha giocato nella ripresa). Probabilmente serve ancora un difensore sinistro ma il gruppo di under è abbastanza solido. A centrocampo c’è un regista come Pettarin e (il vice Spadari) mentre Mattielig è sembrato piuttosto dinamico a dispetto della lunga carriera. Una diga la cui unica alternativa è Migliorini apparso però più propenso alla manovra che all’interdizione. Nel settore centrale insomma manca almeno un uomo eclettico. E Pinzin lo sta cecando o anzi sembra essere vicino alla soluzione. La prima linea infine è ben strutturata. Sabato mancavano all’appello gli infortunati Baggio (uno dei migliori profili della serie D degli ultimi anni con il Giorgione) e Zubin. Ma si è messo in evidenza Zanardo, prima punta poco appariscente ma concreta. A destra il giovane Solinas ha mostrato vitalità, dribbling e coraggio per andare alla conclusione. A sinistra Kabine non ha bisogno di presentazioni anche se deve ancora trovare la forma. Insomma rispetto all’agosto dell’anno scorso, con Bez e Aquilani (e poi con Milicevic), le potenzialità sono ben più consistenti. Potenzialità che ovviamente dovranno concretizzarsi in campionato contro avversari veri. Anche perché tutta la scommessa di Pontrelli si gioca sui risultati di una squadra isolata da quella parte della città che negli ultimi anni le è stata più vicina. Se non arriveranno saranno guai seri.

Ore 21.50 – (Alto Adige) Gianluca Turchetta nuovamente nelle file dell’Fc Alto Adige? Ma quando mai! Nei giorni scorsi era stata ventilata da più parti l’ipotesi del ritorno in biancorosso del ventiquattrenne attaccante (già in forza all’Alto Adige nella stagione 2013-2014) attualmente svincolato dopo il fallimento del Parma, reduce da una stagione vissuta a metà tra Matera e Barletta. L’ipotesi del ritorno di Turchetta a Bolzano è stata definitivamente dissipata dal direttore sportivo biancorosso, Luca Piazzi, che ha precisato: «Non c’è assolutamente alcun interesse nostro nei confronti di Turchetta. Anzi ad essere precisi l’interesse c’era stato un mese e mezzo fa, quando contattammo l’attaccante per verificare se c’erano le condizioni per un suo eventuale ritorno a Bolzano. Come è andata? Gli incontri con Turchetta non fornirono alcun esito positivo, vista la richiesta economica formulata dal giocatore che abbiamo valutato troppo alta e fuori della nostra portata. Una volta chiuso il capitolo Turchetta – conclude il ds Piazzi – ci siamo indirizzati su Kirilov riuscendo a fargli vestire la maglia biancorossa. La squadra è fatta e con l’arrivo del giovane difensore Daniele Sarzi Puttini il nostro mercato si è definitivamente concluso. Sono arrivati dodici giocatori di qualità che ci hanno permesso di definire una rosa attrezzata, con due pedine per ogni ruolo. Il nuovo Alto Adige è una miscela di esperienza e qualità che proviene anche dai giovani inseriti nello scacchiere di Stroppa».

Ore 21.30 – (Alto Adige) L’Alto Adige saluta il proscenio tricolore e chiude l’anticipo stagionale con l’onore delle armi. Nella serata dell’«Adriatico» finisce due a zero per i padroni di casa del Pescara di Massimo Oddo, che nel primo impegno ufficiale della stagione conquista dunque il diritto di affrontare il Torino, in casa dei granata, nel terzo turno di Coppa Italia. L’Alto Adige, comunque, esce a testa alta dal confronto con i “delfini”, essendo riuscito, per larghi tratti, a tenere testa al quotato avversario. Mister Stroppa, tornato nel suo ex stadio, ha srotolato nella calda serata pescarese una formazione rinnovata dall’innesto del cileno Crovetto, schierato nel tridente offensivo con Maritato e Kirilov, e con l’incarico di fungere da collante fra attacco e centrocampo. La difesa è quella proposta domenica scorsa a Matera, con Tait e Bassoli terzini e la coppia centrale Mladen-Tagliani, mentre a centrocampo è tornato a farsi vedere Bertoni in cabina di regia, spalleggiato da Furlan e Girasole. Il Pescara ha voglia di mostrare al pubblico abruzzese lo stato di forma e dal primo minuto esercita un deciso predominio territoriale, chiudendo così ogni spiraglio ai biancorossi che rimangono raccolti nella propria metà campo, pronti a sfruttare le possibili ripartenze. E in occasione di una di queste, l’Alto Adige trova lo spazio per provare a pungere la difesa dei Delfini. Al 12’ i biancorossi battono due calci d’angolo consecutivi con i quali portano al tiro dapprima Kirilov, conclusione deviata sul fondo, e subito dopo Crovetto, il cui fendente trova pronto alla parata il portiere Fiorillo. Passata la sfuriata il Pescara torna a macinare gioco e al 16’ sblocca la gara. Lapadula prova la serpentina e si incunea in area, l’estremo biancorosso Miori esce a valanga sui piedi dell’attaccante riuscendo a respingere corto ma proprio sui piedi di Valoti che insacca un tapin facile facile. L’Alto Adige prova a reagire immediatamente e al 19′ Maritato saggia la reattività di Fiorillo con un tiro potente che il portiere abruzzese riesce ad arginare deviando di pugno, la palla finisce nello spazio dell’accorrente Furlan che di prima intenzione spedisce sopra la traversa. Le emozioni non mancano anche se sono prevalentemente di marca abruzzese. Al 25’ c’è il tacco di Vukusic che agevola la profondità di Valoti, la cui conclusione centrale è respinta di pugno da Miori. L’Alto Adige gioca a fronte alta senza alcun timore reverenziale, atteggiamento che al 40’ gli permette di proporsi con pericolosità con il gran tiro dalla distanza di Tait che termina a lato. E’ l’occasione che sigilla la prima frazione. In avvio di ripresa il Pescara si ripresenta in campo deciso a chiudere la contesa e al 1’ porta la prima minaccia con il tacco al volo di Valori che manda la sfera a infrangersi sulla traversa. Al 5’ arriva la rete del raddoppio abruzzese: tutto nasce dall’azione insistita di Vukusic che entra e dopo due rimpalli appoggia centralmente per Torreira, che insacca di piatto. Seppur sotto di due reti, l’Alto Adige non demorde e prova a insidiare l’avversario. Al 25’ su un preciso cross s’avventa Furlan che colpisce di testa ma senza scuotere la tranquillità del portiere Fiorillo. Sei minuti dopo è la volta di Kirilov che inzucca la sfera spedendola però sul fondo. Il finale offre l’ultimo spunto al 37’ quando la punizione bomba calciata da Mladen costringe Fiorillo a una non facile respinta di pugno.

Ore 21.10 – (La Provincia Pavese) Pochi dubbi. Tra le avversarie del Pavia per la vittoria del campionato, in quello che dovrebbe essere il girone nord di Lega Pro, in pole position c’è l’Alessandria: regina del mercato, si è rafforzata in tutti i reparti. Guidata quest’anno da Giuseppe Scienza, in difesa ha preso Manfrin (l’anno scorso a Modena in B) e il terzino Celjak dal Benevento; il centrocampo, dove si segnala l’unica uscita davvero pesante (quella di Obodo, alla Juve Stabia), è ridisegnato con un giocatore di grande esperienza e tante stagioni in B come Loviso (che l’anno scorso ha segnato la bellezza di 12 reti a Gubbio), e poi con elementi di qualità come Nicco del Perugia e Branca dall’Alto Adige. Davanti, poi, ci sono due bomber da 16 reti ciascuno come Bocalon e Fischnaller, oggetto del desiderio di tanti club. Marras dall’Alto Adige e Boniperti dal Mantova completano il reparto. Naturalmente nel lotto delle favorite vanno inserite anche le squadre retrocesse dalla serie B, anche se l’Entella è quasi certa del ripescaggio. Il Cittadella (guidato quest’anno da Venturato) ha acquistato dalla Premier scozzese Pascali, in porta c’è l’esperto Alfonso, in difesa il terzino Amedeo Benedetti e l’altro laterale Salvi dall’Albinoleffe. Via il terzino Pecorini, ad Ascoli, Andrea Signotini al Rimini, Rigoni che è tornato al Chievo. L’Entella di Aglietti ha preso il portiere Iacobucci, che ha esordito in A col Parma, poi Rinaudo tornato dal Bari, l’attaccante Sestu dal Brescia. Il Bassano prosegue sulla linea della continuità: pochi innesti su quella che è stata la squadra rivelazione, sfiorando la B. Sono arrivati l’esperto Martinelli del Trapani in difesa, Candido che si è messo in evidenza alla Pro Patria, in attacco l’ala Falzerano che il nuovo mister Sottili s’è portato da Pistoia e Fella dal Melfi. Ceduti il difensore Priola e Furlan a centrocampo. Tra le outsider ci sono la FeralpiSalò, con un mercato molto mirato: c’è Caglioni per Branduan in porta, in difesa Allievi, Settembrini dal Pontedera e a centrocampo Maracchi dal Pordenone e davanti Guerra e Greco reduci da una buona stagione a Venezia. La Cremonese, passata da Giampaolo a Pea, ha tenuto il richiestissimo Brighenti. Presi Guglielmotti dalla Pro Patria, Ravaglia dal Cosenza in porta, Alessio Benedetti dal Cittadella e in attacco Forte, scuola Inter, che viene da un’ottima metà stagione a Lucca (10 reti). Da tenere d’occhio il Mantova di Riccardo Maspero, molto attivo sul mercato.

Ore 20.50 – (La Provincia Pavese) La speranza di fare il colpaccio sotto sotto c’era, ma nessuno poteva immaginare una serata così trionfale per il Pavia, che travolge il Latina 4-1. Un successo prestigioso, contro una squadra di B, che proietta gli azzurri verso uno storico terzo turno di Tim Cup contro il Bologna (che probabilmente si giocherà al Fortunati venerdì sera). Parte meglio il Latina ma il Pavia reagisce prima con un’incursione di Ghiringhelli per Cristini, poi con Marchi. Ancora un affondo di Ghiringhelli mette i brividi alla difesa del Latina, che poco alla volta sembra cedere il comando delle operazioni a un Pavia sempre più intraprendente. Alla mezzora arriva l’occasione più grossa per il Pavia sempre con Ghiringhelli che va al tiro, grande la risposta di Di Gennaro. Il Latina prova a rispondere, Scaglia cerca la testa di Jefferson ma l’attaccante nerazzurro non ci arriva. Al 43’ Facchin si oppone a Corvia e Ammari sulla ribattuta spara alto. Il Pavia però risponde subito con un duetto Cesarini-Bellazzini e la zampata di Marchi che finisce fuori. La punizione di La Camera che sfiora il bersaglio apre la ripresa. Poi tocca a Cesarini, penetra alla sua maniera in area ma la conclusione è fuori misura. Jefferson ha una buona chance, ma è il gran sinistro di Marchi all’8’ a far gridare di nuovo al vantaggio azzurro. E’ la prova generale, perché all’11’ Bellazzini fa centro con una deliziosa punizione dal limite all’incrocio. Appena cinque minuti e il Latina pareggia con il colpo di testa di Talamo, appena entrato, su corner. La gara si vivacizza, occasioni per Cesarini e Talamo. Ma al 32’ Cesarini colpisce con uno straordinario contropiede: il Mago si fa mezzo campo palla al piede e sull’uscita di Di Gennaro segna in scivolata per l’1-2. E al 34’ Bellazzini la chiude, ancora con una punizione pennellata. Non è finita, perché al 39’ Malomo corregge in rete su angolo per il clamoroso 4-1 per gli azzurri.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Mantova) Oggi pomeriggio i biancorossi ritorneranno ad allenarsi al campo «Massimo Chiaventi» di Goito, con lo Sporting Club che ha messo a disposizione il terreno di gioco sino alla conclusione dei lavori al campo Centrale «Dante Micheli» che diverrà sede permanente delle sedute di allenamento del Mantova. Dovrebbe allenarsi con il gruppo Valerio Anastasi, sabato alle prese con un programma di allenamento personalizzato, mentre sarà da valutare l’entità e la prognosi dell’infortunio di Lombardo. Gli altri dovrebbero essere regolarmente a disposizione di mister Riccardo Maspero, che da oggi inizia a preparare la partita di venerdì (inizio alle ore 20,30) contro il Padova nella prima giornata del girone C della Coppa Italia Lega Pro. I biancoscudati allenati da Carmine Parlato e Rino Lavezzini (che sabato pomeriggio a Goito si è detto colpito dalla qualità del gioco del Mantova e dall’estro di De Respinis) hanno battuto per 3-0 a Casalserugo l’Abano dell’ex difensore del Mantova Paolo Antonioli, cerlonghese di origine, grazie al rigore segnato da Cunico e alla doppietta firmata da Giandonato. In questi giorni è in prova il centrocampista 28 enne Shadi Ghosheh, giordano, nell’ultima stagione a Venezia e al Catanzaro con un totale di 31 presenze e 1 gol. Sul fronte del mercato si attende la decisione di Luca Manarin, che il patron Musso vorrebbe al Rezzato. Non ci sono novità per De Respinis, che però in settimana si incontrerà con il ds Pelliccioni per valutare l’ipotesi di una riduzione dell’ingaggio. L’eventuale reintegro di De Respinis finirebbe col creare problemi di esubero in ossequio alle recenti norme federali: «Il limite dei 24 giocatori, dei quali otto giovani, ci penalizza in modo consistente», ha ribadito Pelliccioni.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Tradizionalmente votato al realismo più che ai facili entusiasmi e ai relativi proclami, Giambattista Tirelli fra i tre soci mantovani è forse quello che maggiormente è in sintonia con le linee strategiche di intervento del gruppo bresciano che fa riferimento alla Sdl e che detiene il 55% dell’Acm. L’imprenditore quistellese, anche a nome di Carlo Giovanardi e Bruno Bompieri, conferma e amplifica il giudizio favorevole sull’operato dell’attuale maggioranza del Mantova: «Abbiamo vissuto mesi di grande delicatezza, nei quali alla fine siamo riusciti a portare a termine il secondo salvataggio della società da quando siamo entrati, 5 anni fa. Anche questo è un dato che merita di essere portato all’attenzione di chi ha a cuore il Mantova. Non sono stati molti gli imprenditori che hanno fatto tanto per il calcio biancorosso». Smaltiti i timori per i rischi legati all’iscrizione alla Lega Pro 2015-16, il Mantova ha imboccato una linea operativa che per certi aspetti ricorda l’attivismo dell’epoca Lodi: «Con una differenza importante, però – sottolinea Tirelli – i giocatori sono stati scelti anche in base alle loro esigenze economiche e il loro arrivo non è mai stato prioritario rispetto alle necessità di bilancio. Valutiamo con grande favore e fiducia l’operato di Alfio Pelliccioni, un personaggio al quale siamo molto legati e che consideriamo capace di allestire formazioni competitive tenendo nel giusto valore il fattore economico. Allo stesso modo constatiamo che l’impegno di Sandro Musso, Serafino Di Loreto e degli altri soci che provengono da Sdl Centrostudi si sviluppa nei fatti in perfetta sintonia con i progetti che ci erano stati illustrati nel corso della lunga trattativa; sono curioso e fiducioso di vedere una bella partita contro il Padova». Tirelli pone in risalto la solidità economica del gruppo bresciano oltre all’attenzione che è stata rivolta alle istituzioni locali e agli sportivi fin dall’insediamento in viale Te: «La campagna abbonamenti e la scelta di mantenere un profilo low cost per le varie tipologie di acquisto delle tessere rappresentano l’intento della società di calamitare attorno alla squadra tutte le attenzioni delle forze economiche mantovane. Ci è stato detto che nei prossimi giorni avrà luogo un incontro in AssIndustria fra gli industriali mantovani e i dirigenti del Mantova. Ci auguriamo che anche da quell’incontro arrivino nuovi sostegni a favore della società, così da avere in un futuro medio-breve nuove, ulteriori risorse su cui contare per portare il Mantova a quei livelli che competono ai 104 anni di storia del nostro calcio. Tutto questo, comunque, sempre nel rispetto delle esigenze finanziarie. A mio parere non accadrà più che i soci mantovani debbano fare marcia indietro e correre a salvare una società agonizzante, questi primi mesi di lavoro hanno ampiamente dimostrato la professionalià e la competenza con la quale i nostri azionisti di maggioranza stanno lavorando per il bene del Mantova. Con la certezza dell’impegno della giunta Palazzi possiamo dirci fiduciosi per il futuro».

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tommaso Miele e Mauro Lovisa sono sulla stessa linea. «La serie C – ha dichiarato il commissario a tuttolegapro.com – deve essere composta da società solide economicamente, condotte da dirigenze che abbiano a cuore l’integrità del mondo del calcio. La riduzione a 54 squadre (dalle 60 della passata stagione, ndr) è stata una selezione naturale. Sono state le singole realtà a rendersi conto di non poter reggere un certo livello di calcio professionistico». Il concetto era stato inutilmente espresso più volte da Mauro Lovisa, sotto la gestione Macalli. Ripetuto con malcelata soddisfazione fuori onda dopo il ripescaggio. «Nel 2014 – ricorda re Mauro – avevamo qualche difficoltà a far arrivare giocatori a Pordenone. Quest’anno (dopo le relazioni della Covisoc e la disponibilità a pagare la supertassa per il ripescaggio, ndr) è molto più semplice». Già, oggi sono i giocatori liberi a offrirsi: disponibilità economica, organizzazione e impianti sportivi fanno di Pordenone una piccola Montecarlo di terza serie. AFFLUENZA – Riconquistata la LegaPro al tintinnio degli euro, Mauro Lovisa ha chiesto il sostegno dei supporter. Andiamo a vedere le statistiche del 2014-15. Sono stati staccati 13 mila 942 biglietti (quota abbonati compresa), per una media di 734 paganti a gara. Con questi numeri i ramarri si sono classificati al quattordicesimo posto. Sono però dati influenzati dal pessimo girone d’andata: 10 sconfitte consecutive. Diverso il ritorno con Fabio Rossitto in panca: 2 mila 300 fan il record stagionale con l’Albinoleffe. Guardiamo in casa d’altri. A vedere il Novara (promosso) sono andati (pagando) in 77.184 (4.062 di media). Buona anche l’affluenza a Cremona (62.554) e Alessandria (42.553). Poi si comincia a scendere. Sopra i 30 mila solo Mantova e Arezzo. Dietro al Pordenone si sono piazzate nell’ordine Giana (732 di media), Sudtirol (724), Feralpisalò (603), Lumezzane (418), Renate (339) e Real Vicenza (193). POPOLO NEROVERDE – La gente tanto più ti ama quanto più vinci. Generalmente è così. Il popolo neroverde però ha dimostrato che si possono amare anche gli sconfitti. Forse addirittura di più, se questi danno anima e cuore e sanno creare feeling fra campo e gradoni. Il feeling deve però allargarsi a chi sta dietro le scrivanie. A tale proposito, “l’ingaggio” di Federica Fioretti (figlia di Vittorio, ex vicepresidente neroverde ai tempi di Gregoris) sarà fondamentale. La nuova responsabile marketing ha portato entusiasmo e freschezza. Il megaschermo sopra il tunnel al Bottecchia durante le ultime gare della scorsa stagione è stata una graditissima sorpresa. «Il Pordenone – sostiene Federica – è una grande famiglia ed è importante che le famiglie di tutta la provincia, nonché quelle del Portogruarese, entrino a farne parte». Per facilitare l’adesione in occasione dei mercati verrà allestito uno stand neroverde a Pordenone in piazza Cavour (22 agosto), a Portogruaro il 20, a Cordenons il 21, a Porcia il 28. Obiettivo: portare al Bottecchia sempre i 2 mila 300 della vittoria sull’Albinoleffe.

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) É atteso oggi al De Marchi Matteo Mandorlini. Il centrocampista, classe ’88, appena ingaggiato dal Pordenone, dovrebbe sostenere i primi due allenamenti con la sua nuova squadra (sedute alle 10 e alle 17). Arriva dal Pisa, dove ha disputato la scorsa stagione di Lega Pro, e ha all’attivo oltre 200 presenze tra serie B e C (Spezia, Piacenza, Brescia alcune piazze in cui è stato). É figlio d’arte: il padre è Andrea, ex libero dell’Inter e attuale allenatore del Verona. Ed è uno dei tanti ad avere un padre illustre – o perlomeno ex giocatore e tecnico – in rosa. Il primo è Michele De Agostini, classe ’83 di Tricesimo, il cui papà Gigi ha giocato per anni in serie A tra Udinese, Inter e Juventus. A propostio di ex friulani: tra i “ramarri” c’è anche Simone Pasa (’94) il figlio dell’allievo prediletto di Zico, quel Daniele Pasa che ha giocato con l’Udinese, col Pordenone ed è ora il tecnico della Luparense in D. Genitore neroverde, sia come giocatore sia come tecnico, per Matteo Tomei (’84), portiere: il padre Aldo è stato attaccante dei “ramarri” negli anni ’80 e condottiero della prima squadra (oltre che un tempo delle giovanili) all’inizio della stagione 2010-2011. Adesso allena per la seconda stagione di fila la Sanvitese in Eccellenza.

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Il ritiro di Arta Terme è già un ricordo: da ieri, con la doppia seduta al De Marchi, si apre un’altra parte di stagione per i neroverdi, quella che conduce al debutto in Coppa Italia e in campionato. «In cui si vedrà una squadra che se la giocherà con tutti: al momento non ci bada nessuno, siamo appena stati ripescati, ma dovrà essere così, propositivo, il mio Pordenone». Bruno Tedino, tecnico dei neroverdi, con la sua solita voglia di parlare di calcio, lascia la frase da titolo, che già fa capire come il suo gruppo possa puntare alla salvezza in quella Lega Pro appena riconquistata. Mister, già fa capire che questi “ramarri” vogliono essere protagonisti. «Certo, anche se manteniamo il profilo basso. Siamo una formazione del tutto nuova, ancora incompleta sotto certi aspetti, con tanto lavoro da svolgere. Posso dire che siamo sulla buona strada». Uno sguardo al lavoro fatto in ritiro. Bilancio? «Positivo. Non abbiamo accusato alcun infortunio serio, il gruppo si è messo a disposizione e ha voglia di imparare: per me queste sono i due aspetti importanti. Adesso, dopo due giorni di pausa, siamo pronti a ripartire». Il “suo” Pordenone si è già discostato dai precedenti: 4-2-3-1 come modulo e voglia di offendere. «Le mie squadre devono avere un indice di pericolosità alto. Così possiamo essere aggressivi, giocarcela con tutti e sono certo che ce la faremo. Non parlo di obiettivi, ma di una squadra che cercherà di fare sempre la partita. É dall’attacco che nasce un team e la manovra: se si perde palla, gli attaccanti devono subito riaggredire l’avversario (Strizzolo è il top in questo senso, ndr); sono necessarie le chiusure preventive». Sono i metodi da applicare se si gioca in maniera offensiva. La sua squadra, in tre amichevoli, ha sempre vinto e segnato molto (più di 10 gol). «Mi piace vedere l’esterno puntare l’avversario, il terzino che si sovrappone; la punta che, al posto di scaricare all’indietro la palla, e perdere metri, cerca di guardare verso la porta: così, a mio parere, si possono vincere le partite ed essere protagonisti». Quando si vedrà il “vero” Pordenone di Tedino? «Prima concludiamo la squadra: manca qualcosa a centrocampo e dietro. Poi, lo ripeto, c’è da lavorare per quanto riguarda l’aspetto tattico”. Il suo è uno staff fatto di persone che conosce bene e che sa cosa possono dare. Ma tra i giocatori, quasi tutti nuovi, chi l’ha impressionata? «I miei collaboratori si sono dimostrati dei super, ma non avevo dubbi. Tra i ragazzi, devo dire che i test hanno detto una cosa: Buratto dimostra già di essere una spanna avanti agli altri». Tedino, per chiudere è tornato a Pordenone dopo 15 anni: cosa le pare questa società? «Ora ci calcolano in pochi, ma qui c’è un’organizzazione, una disponibilità, una voglia di fare bene incredibile. Possiamo dire la nostra».

Ore 18.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento. Lasciano il centro sportivo anche il presidente Giuseppe Bergamin ed il figlio Marco, oltre al socio Moreno Beccaro.

Ore 18.30 – Qui Guizza: partitella finale.

Ore 18.10 – Qui Guizza: lavoro col pallone.

Ore 17.50 – Qui Guizza: provate soluzioni tattiche.

Ore 17.30 – Qui Guizza: allenamento in corso. A parte Bucolo e Aperi.

Ore 17.10 – Qui Guizza: mister Parlato a colloquio con la squadra.

Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Domenica 10 maggio con l’1-1 di Alessandria l’Fbc Unione Venezia chiude 12. su 20 il suo anonimo campionato di Lega Pro, imboccando la strada dell’ennesimo calvario estivo. Il presidente Yury Korablin, letteralmente “desaparecido” da fine febbraio, dovrebbe ricomparire venerdì 22 per ricapitalizzare e ripianare oltre 2 milioni di euro di disavanzo. Anziché il patron russo spunta però un certificato medico attestante le sue non ottimali condizioni di salute, giustificazione che mette in pre-allarme il collegio sindacale. Intanto slitta al 25 giugno la scadenza per pagare gli stipendi, assist non sfruttato da Korablin che però l’8 giugno fa arrivare al dg Scibilia l’ennesima promessa che una prima tranche di soldi sarebbe arrivata in conto entro pochi giorni. I rubli non arrivano, il tecnico Serena passa alla FeralpiSalò, mentre il giorno 12 il collegio sindacale si rivolge al Tribunale «per verificare l’erosione del capitale sociale e procedere alla messa in liquidazione della società». A metà giugno il patron della Reyer Luigi Brugnaro diventa sindaco e pochi giorni dopo è subito coinvolto nel “piano B”, visto che al “piano A”, ovvero il salvataggio da parte di Korablin, nessuno crede più. Lunedì 25 il “Gazzettino” annuncia la messa in vendita del club arancioneroverde (28 mila euro per il 100% delle azioni e oltre 2 milioni da ripianare entro il 30 giugno) con l’avvocato Fausto Baratella referente per i compratori. Il passaggio di proprietà sarebbe l’unico spiraglio per farsi riammettere in Lega Pro, pur con molti punti di penalità, ma il 13 luglio alle ore 17 Baratella alza bandiera bianca non essendosi concretizzate le velleità d’acquisto sbandierate da Dinamica Consult per conto dell’imprenditore Guido Minerva, appoggiato dall’ex patron del Treviso Renzo Corvezzo. Il 18 luglio il sindaco Brugnaro annuncia di essersi affidato a una cordata americana per il progetto pluriennale del nuovo Venezia Fc, presieduto da James Daniels, costituito formalmente il 21 luglio e ufficialmente ammesso in sovrannumero in serie D il 6 agosto.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Quindici allenamenti in otto giorni con l’unico pomeriggio di relax consumato ieri nella quiete priva di distrazioni di Piancavallo. Anche volendo Paolo Favaretto proprio non potrebbe fare altri sconti a un Venezia appena nato, con giocatori arrivati in corsa e tanti giovani da monitorare per valutarne le potenzialità nell’ottica di una prima squadra che giocoforza sarà destinata a inseguire la Lega Pro. «Tra corsa, esercizi e partitelle i ragazzi hanno corso più di 80 chilometri finora – il dato fornito al tecnico dal preparatore atletico Paolo Casale – Un impegno a suon di due allenamenti al giorno improntato prevalentemente sulla quantità, a discapito anche del mio lavoro tecnico-tattico, ma in questo momento non può che essere così, l’obiettivo fisico è la priorità». D’altra parte il primo turno della Coppa Italia di serie D è fissato per il 23 agosto. «Appunto, manca pochissimo e ad oggi abbiamo otto giorni di duro lavoro nelle gambe ma la prima amichevole la disputeremo domani a Sacile con i pari categoria friulani (ore 18.30, stadio XXV Aprile, ndr). Rispetto a sei anni fa nella mia prima analoga esperienza con il Venezia in serie D, oggi partiamo in vantaggio perché posso già lavorare con una rosa di giocatori numericamente adeguata. A settembre ci sarà da soffrire». In arancioneroverde sono arrivati giocatori di spessore come Serafini, Calzi e Soligo che hanno sempre calcato palcoscenici superiori, più elementi di categoria per la serie D. «Sono molto soddisfatto per l’atteggiamento del gruppo, perché linee guida di un certo tipo stanno già compattando i ragazzi. È chiaro che mi sento e sono fortunato a poter lavorare con un ds dello spessore di Giorgio Perinetti, ci confrontiamo sempre, è già arrivato e vuole arrivare ancora a giocatori di un certo profilo. Sotto l’aspetto del mercato non mi posso preoccupare, fermo restando che per mettere tutti i tasselli al loro posto ci vogliono tempo e lavoro». Sabato per assistere alla partitella in famiglia alcune decine di tifosi sono salite appositamente a Piancavallo. «Un bel segnale, nonostante un passato recente di delusioni credo che quello di riavvicinare pian piano i tifosi sia un obiettivo percorribile. Ma saremo noi con prestazioni e atteggiamento a doverli contagiare risvegliandone l’entusiasmo».

Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Inizia una settimana calda su molti fronti per il nuovo Venezia Football Club. Innanzitutto, dopo l’ufficializzata ammissione in sovrannumero in serie D, la società presieduta da James Daniels dovrà entro le 19 di mercoledì presentare la propria richiesta d’iscrizione al campionato: una procedura formale cui l’avvocato Alessandro Vasta e il dirigente Dante Scibilia adempiranno già oggi, consegnando a Roma la necessaria documentazione e attestando l’avvenuto pagamento con bonifico bancario dei 50 mila euro tra fidejussione (31 mila) e tasse varie. L’attesa sarà poi rivolta alla compilazione dei nove gironi che la Lega Nazionale Dilettanti dovrebbe pubblicare al massimo dopodomani, probabilmente assieme ai calendari della Coppa Italia (al via il 23 agosto) e forse anche del campionato (prima giornata il 6 settembre). Ad oggi le squadre in serie D sono 167, il ripescaggio in Lega Pro del Monopoli consentirebbe la formazione di 7 gironi da 18 squadre e due da 20, ma l’incertezza regna soprattutto in terza serie. Nel weekend, invece, gli aspetti burocratici lasceranno il posto a quelli sostanziali per i colori arancioneroverdi: venerdì la squadra terminerà il ritiro a Piancavallo e nel pomeriggio disputerà un’amichevole di presentazione al Taliercio che dovrebbe (in mancanza di comunicazioni ufficiali il condizionale resta obbligato) fare da cornice alla prima uscita ufficiale del presidente americano James Daniels. Numerose le questioni pratiche da chiarire, dallo sponsor tecnico (in ritiro gli arancioneroverdi stanno utilizzando materiale Nike della vecchia società) alla campagna abbonamenti che i tifosi auspicano a prezzi molto popolari, quasi simbolici a voler testimoniare la volontà della proprietà americana di frenare l’emorragia degli ultimi anni.
Capitolo sempre caldo il calciomercato: il ds Giorgio Perinetti avrà tempo fino al 31 agosto per completare la rosa da consegnare a Paolo Favaretto, ma il dirigente lagunare anche l’altro ieri non ha nascosto di voler provare a piazzare tre colpi entro Ferragosto. Sul taccuino di Perinetti un giocatore per reparto, con un’offerta già presentata all’ex capitano Elia Legati per affidargli la difesa arancioneroverde, mentre gli altri innesti annunciati saranno un trequartista e una seconda punta. Tutti rigorosamente da categoria superiore.

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Per il Venezia inizia oggi la seconda settimana di ritiro a Piancavallo. Se la prima è stata incentrata su un lavoro di quantità, per fare fiato e preparare al gruppo sotto il profilo della tenuta fisica, la seconda darà maggiore spazio alla tattica e al lavoro tecnico di Paolo Favaretto. Sono ormai quasi una trentina i giocatori a sua disposizione, compresi gli undici del settore giovanile partiti sin dal primo giorno per garantire la possibilità di svolgere un buon lavoro nelle doppie sedute quotidiane di allenamento. Solo ieri, il tecnico mestrino ha concesso mezza giornata di riposo ai suoi giocatori, con una sola seduta al mattino dopo la partitella in famiglia di sabato che ha fornito le prime importanti indicazioni. Domani alle 18.30 a Sacile, allo stadio XXV Aprile, è in programma la prima vera amichevole precampionato contro i padroni di casa della Sacilese. Il Venezia rimarrà comunque a Piancavallo fino a venerdì, quando farà rientro a Mestre per disputare al centro sportivo Taliercio il secondo test contro la Piovese (alle 18.30 o alle 19). Riguardo al settore giovanile, invece, la formazione allievi si radunerà oggi alle 9, mentre i giovanissimi (con due squadre) il 17 agosto alla stessa ora. Gli esordienti (con due squadre) il 19 alle 17.30 e infine i pulcini (con due formazioni), inizieranno il lavoro il 24 agosto alle 17.30. Tutti al centro sportivo Taliercio.

Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Dopo dieci anni Denis Maccan torna a vestirsi di arancioneroverde. Ne è trascorso di tempo dalla prima esperienza al Venezia, in un campionato di C/2 in cui la squadra venne affidata a Nello Di Costanzo e nella quale l’attaccante di Pordenone realizzò una sola rete in quindici partite, prima di prendere la strada verso Modica nella sessione invernale di mercato. Ora ci torna con molta più esperienza, dopo dieci campionati vissuti tra C, Lega Pro e B e con la voglia di togliersi altre soddisfazioni. «La prima stagione al Venezia coincise anche con la mia prima vera stagione tra i professionisti», commenta il nuovo innesto nella rosa costruita dal direttore sportivo Giorgio Perinetti, «magari di me non si ricordano in tanti, ma io ho belle sensazioni se ci ripenso. Ricordo il calore dello stadio e della gente, ed è normale che ora sia calato dopo i tanti problemi vissuti negli ultimi anni. Una decina di giorni fa ho avuto contatti con il direttore sportivo. Venivo da una annata personalmente positiva, un po’ meno in termini di squadra visto che, a Pordenone, siamo retrocessi in D. Non volevo spostarmi molto lontano da casa per motivi familiari, e quando è emersa l’opportunità del Venezia ho sposato subito la causa, anche se si trattava di giocare in serie D. La categoria in questo caso non c’entra molto, perché l’essere tornato in una piazza come quella veneziana è decisamente stimolante. Penso che farò un po’ il pendolare con Sacile, dove abito adesso, così da poter stare vicino alla famiglia. Del resto in mezzora si arriva al campo per gli allenamenti». A Piancavallo è terminata la prima settimana di ritiro, e il 31enne friulano racconta: «Questi primi giorni sono stati molto positivi, stiamo lavorando molto con una squadra in piena costruzione, ma c’è il mix giusto di gente esperta e giovani di belle speranze. I “vecchi” li conoscevo già tutti per fama e per carriera. Soprattutto Matteo Serafini perché abbiamo avuto modo di giocare assieme nel Brescia in serie B e prima ancora ad Arezzo, vincendo un campionato di C/1. Le motivazioni ci sono tutte, così come la mentalità giusta e piano piano si andrà a definire la squadra con le sue caratteristiche. L’alchimia si trova con il tempo, ma quello che vedo negli occhi di tutti è che sentono la grande importanza di quello che stanno facendo. Siamo al Venezia e si vuole fare bene. Tutti sanno qual è obiettivo finale, anche se poi non lo si dice per scaramanzia. Ma qui si deve provare a vincere un campionato. Ed è stato bello ritrovare persone che conoscevo da anni, come il magazziniere Pinton». Tante stagioni trascorse tra serie B e C, poi diventata Lega Pro, non una valanga di gol segnati, ma ce ne sono state tante di pesanti. «È vero, magari non segno tantissimo però quei gol che arrivano fanno la differenza», conclude il nuovo attaccante del Venezia, è stato così anche al Pordenone tra alti e bassi nel numero di partite giocate. Ma ora sono un giocatore del Venezia, e conta quello che ci stiamo preparando a fare. La responsabilità ci deve essere, perché non ho firmato per venire in laguna a fare una passeggiata ma per un obiettivo chiaro».

Ore 15.00 – (Gazzettino) Sabato ha sconfitto 4-1 la Godigese in amichevole e si candida a recitare un ruolo da protagonista in campionato, pur essendo fresca di ripescaggio. «Da parte mia e dei ragazzi c’era grande voglia di partecipare alla serie D – esordisce Daniele Pasa – È un campionato impegnativo con alcune compagini come Venezia, Altovicentino e Belluno che sulla carta possono sembrare un gradino sopra, ma se partiamo bene e troviamo entusiasmo siamo un’ottima squadra». La preparazione procede senza particolari intoppi. «A parte un paio di piccoli inconvenienti, sta andando tutto bene. Siamo a metà della preparazione, faremo doppio allenamento giornaliero fino a venerdì tenendo conto che vogliamo arrivare il più brillanti possibile per l’inizio del campionato». In Coppa Italia sarà sfida con il Campodarsego. «Dispiace che non potremo giocarlo a San Martino di Lupari dato che è stato rifatto il manto erboso la settimana scorsa. Si potrebbe giocare a Castello di Godego o a Camposampiero». Mercoledì amichevole con la squadra Berretti del Bassano, sabato con la squadra Berretti del Cittadella.

Ore 14.50 – (Gazzettino) Ha ufficializzato l’ingaggio del difensore centrale Luca Ruopolo, classe 1981, che si aggregherà oggi alla squadra per la ripresa della preparazione dopo la vittoria di sabato nell’amichevole con la Vigontina. L’anno scorso Ruopolo giocava in serie D con il Rapallo Bogliasco, mentre l’anno prima aveva vinto il campionato nazionale dilettanti con il Pordenone. «Probabilmente saremo inseriti nel girone Triveneto con venti squadre – spiega il direttore generale Attilio Gementi – e dovendo affrontare un campionato così lungo abbiamo voluto rinforzare la difesa con un giocatore d’esperienza, che può aiutare anche i giovani a crescere». Il mercato non finisce qui. «Potrebbero arrivare un’attaccante esperto e un centrocampista giovane». Manca solo l’ufficialità, ma in Coppa Italia il Campodarsego affronterà il derby in trasferta con la Luparense San Paolo. «La Coppa è un appuntamento importante, anche se l’obiettivo prioritario resta il campionato e lavoriamo per arrivare nella condizione migliore per quella data». Mercoledì amichevole sul campo della Godigese, venerdì in casa con l’Istrana.

Ore 14.40 – (Gazzettino) Sabato scorso l’Abano ha perso (3-0) l’amichevole con il Padova, inviando comunque segnali di crescita rispetto alla sconfitta con la Luparense San Paolo. «Abbiamo fatto passi in avanti soprattutto nella fase difensiva – sottolinea il tecnico Massimiliano De Mozzi (nella foto durante l’allenamento) – Siamo stati più equilibrati tenendo meglio il campo senza perdere mai il concetto del gioco, per cui sono soddisfatto. Dobbiamo invece migliorare l’intesa in attacco, ma ci vuole anche un pò di condizione in più per essere brillanti. Nel complesso comunque una buona prestazione». Sul mercato il tecnico si auspica ancora qualche operazione. «Ci servirebbero un centrocampista di esperienza dato che siamo in pochi in quel reparto e almeno due-tre giovani, soprattutto classe 1998, se vogliamo essere una squadra da medio-alta classifica. Se non saranno possibili ulteriori rinforzi, ci arrangeremo». Quanto al girone di campionato De Mozzi è eloquente. «L’anno scorso ci hanno messo in quello toscano ed emiliano, quest’anno mi auguro di fare parte del girone Triveneto che è quello che ci compete». Venerdì prossimo, vigilia di ferragosto, l’Abano affronterà l’amichevole in casa del Pozzonovo.

Ore 14.10 – (Mattino di Padova) ESTE. Giovedì alle 19 i giallorossi giocheranno un’altra amichevole con il Porto Viro, ma il tecnico dell’Este Andrea Pagan può già iniziare a tirare le somme. I risultati delle partite disputate finora, tabellini alla mano, non hanno soddisfatto in pieno, anche se è nota la scarsa attendibilità delle sgambate agostane. Il pareggio contro il Belluno di martedì e la sconfitta di sabato in casa della Primavera del Chievo (2-1 finale con rete del nuovo acquisto Davide Marcandella), tuttavia, hanno messo in evidenza da un lato il buon potenziale offensivo e dall’altro una retroguardia ancora tutta da registrare. «Mancano venti giorni alla prima partita ufficiale (in Coppa Italia, ndr) e penso ci sia ancora tempo per lavorare sulla fase difensiva» commenta l’allenatore chioggiotto. «La squadra sta facendo vedere buone cose, ma dobbiamo migliorare sulle palle inattive: tra Belluno e Verona abbiamo già incassato tre gol commettendo grosse ingenuità». Con il secondo week-end di agosto si è concluso pure il ritiro di Tambre d’Alpago: a partire da questa settimana, infatti, l’Este inizierà a lavorare al centro sportivo di Galzignano Terme, quartier generale per la prossima stagione. CAMPODARSEGO. Il mercato sta ancora infiammando l’estate del Campodarsego, pronto a ufficializzare altri tre acquisti. Del primo si conosce già il nome: si tratta di Luca Ruopolo, difensore centrale classe 1981, svincolato dal Rapallo Bogliasco. Ruopolo, tra l’altro, conosce la Serie D come le sue tasche, avendoci giocato con le maglie di Carpi, Pordenone, Salò, Mezzolara, Jesolo e Rovigo. Nei prossimi giorni, invece, dovrebbero arrivare un centrocampista under e un attaccante per completare definitivamente, la rosa. Nel frattempo, continua il tour di amichevoli: l’altro ieri i biancorossi di mister Antonio Andreucci hanno battuto i “cugini” della Vigontina (Eccellenza) grazie alle reti di Nicolò Masiero e Grasjan Aliù, con una prova molto positiva: «Sono molto contento perché i ragazzi stanno dimostrando grande impegno» sottolinea l’ex Real Vicenza. «La squadra è tutta nuova ed è normale che manchino ancora alcuni automatismi, ma sono soddisfatto del lavoro svolto. Inoltre, il fatto che non ci siano stati infortuni mi fa ben sperare». Mercoledì alle 18, il Campodarsego affronterà in amichevole la Godigese (Eccellenza) allo stadio di Castello di Godego.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) Ecco il check-up delle quattro squadre padovane di serie D a meno di un mese dall’avvio del campionato. ABANO. La sconfitta per 3-0 contro il Padova è stata un risultato soddisfacente per l’Abano, visibilmente cresciuto rispetto al ben più pesante 6-2 di nove giorni fa contro la Luparense: «Nonostante un po’ di assenze, la squadra comunque è stata brillante», il commento del ds neroverde, Andrea Maniero, «Stiamo lavorando molto, era inevitabile che andassimo meglio di sabato scorso perché pian piano stiamo trovando la condizione. Ho visto un Abano pimpante come vuole mister De Mozzi, con buone idee, che ha anche offerto relativamente molto poco di fronte ad una formazione di categoria superiore». Unica nota stonata, lo stiramento che ha colpito il giovane portiere Ruzzarin nella ripresa. Tra i pali De Mozzi ha comunque le alternative: «Ma qualcosa in altri reparti prenderemo: un giovane in mezzo al campo e uno davanti, qualcosa giusto per allungare un po’ la coperta può far bene. Sperando poi che, economicamente, la Lega ci dia una mano riportandoci nel girone C: l’anno scorso ci hanno tolto la possibilità di giocare col Padova, ci hanno imposto distanze devastanti e spero che quest’anno non accada. Le venete stiano nel C e le padovane tutte insieme: non penso sia così difficile da capire». LUPARENSE SAN PAOLO. Nelle prime tre partite, la Luparense San Paolo ha già dimostrato di poter dire ampiamente la sua. E mister Daniele Pasa, pochi giorni fa, non ha certo fatto mistero delle potenzialità della sua squadra: «Possiamo arrivare tranquillamente tra le prime sei della Serie D, con lavoro e umiltà». Niente male per una formazione che fino ad un mese e mezzo fa nemmeno esisteva e che, ora, dopo il ripescaggio ufficiale nella quarta serie, guarda alla composizione dei gironi e alla definizione degli impegni di Coppa con l’entusiasmo di chi si siede per la prima volta al tavolo d’onore del calcio dilettantistico. Per ciò che riguarda la Coppa, non dovrebbero esserci grandi misteri: al novanta per cento, a fine mese, la Luparense sfiderà il Campodarsego, è questione solo di attendere la conferma. E nemmeno sulla composizione dei gironi dovrebbero esserci rischi per la formazione costruita da Stefano Zarattini: l’annoso problema delle venete che, puntualmente, “traslocano” in altri gironi non dovrebbe riguardare la squadra di San Martino. La quale, è vero, è l’ultima arrivata tramite ripescaggio, ma ha dietro di sé formazioni come i trentini del Dro, veronesi e rodigine che rischiano molto di più.

Ore 13.30 – (Gazzettino) A quattro settimane dalla data presunta di inizio del campionato di Lega Pro, il Cittadella sta procedendo con una programmazione un pò atipica rispetto agli standard di campionato. Spiega il preparatore atletico Andrea Redigolo: «Per ora non utilizziamo la doppia seduta settimanale. Abbiamo finora svolto un lavoro generale, mentre adesso ci stiamo preparando per raggiungere una buona capacità di lavoro e di recupero. In base ai risultati in questo mese decideremo di volta in volta eventuali amichevoli puntando ad essere pronti per il campionato che dovrebbe iniziare il 6 settembre». Gli organi federali dovranno decidere, si spera entro la metà agosto, i gironi della Lega Pro, che dovrebbero essere tre suddividendo le 54 squadre che dovrebbero parteciparvi. Il condizionale è d’obbligo fino alla conclusione delle verifiche e dei provvedimenti conseguenti in meritro agli illeciti che vedono coinvolte diverse società. Intanto la AS Cittadella sta procedendo con la campagna abbonamenti. Sono circa 300 le prelazioni già confermate da parte degli abbonati della scorsa stagione. Il numero crescerà con l’avvicinarsi dell’inizio del campionato e la conferma delle squadre che comporranno il girone. Le tribune est sono state completate nei lavori per la copertura. Sono attese quanto prima le autorizzazioni da parte della Commissione di Vigilanza, che su richiesta del Comune dovrà sancire l’agibilità della nuova struttura.

Ore 13.10 – (Gazzettino) Il primo a presentarsi nella sala stampa dello stadio “Gaetano Bonolis” è l’allenatore del Cittadella Roberto Venturato. Il tecnico veneto non nasconde la sua soddisfazione per la bella prestazione sfornata dai suoi ragazzi al cospetto di un Teramo apparso ben poca cosa: «Vittoria meritata. Siamo stati bravi. Non abbiamo concesso quasi nulla ai nostri avversari. Alfonso in pratica ha svolto soltanto lavoro di ordinaria amministrazione, mentre in avanti abbiamo creato più di un grattacapo alla difesa del Teramo. Il lavoro svolto finora in ritiro sta portando i suoi frutti. Per adesso posso ritenermi soddisfatto». Ma nonostante questo Venturato non si illude: «Sappiamo comunque che questo è solo calcio d’agosto. Dobbiamo rimanere con i piedi ben piantati in terra anche perché il campionato sarà tutta un’altra storia». Adesso comunque c’è da affrontare la difficile trasferta in casa dell’Atalanta. Un impegno che il trainer granata commenta così: «È sicuramente una gara di prestigio. Io e i miei ragazzi siamo orgogliosi di poter sfidare un avversario così importante. Sappiamo che non abbiamo nulla da perdere e per questo ce la giocheremo a viso aperto». Infine un commento sulle scelte operate prima dell’inizio della gara. In particolare a suscitare la curiosità dei cronisti c’è l’inserimento a sorpresa del giovane Bizzotto (migliore in campo): «Giulio è un ragazzo giovane ma ha alle spalle già diverse presenze e un gol in Serie B. Conto molto su di lui perché so che ha grandi qualità. Questo potrebbe essere l’anno della sua consacrazione». Poco dopo dinanzi ai microfoni dei giornalisti arriva proprio Bizzotto. Il baby granata dimostra di avere le idee molto chiare: «Vittoria bella e meritata. Sono felice per il gol perché mi permette di guadagnare la fiducia del mister. Ma non devo illudermi, devo continuare a lavorare sodo perché basta poco per rovinare tutto e finire in panchina o addirittura in tribuna. Adesso c’è l’Atalanta? Sarà una vetrina importante soprattutto per noi giovani. Potremo metterci in mostra al cospetto dei giocatori del campionato di Serie A. Il pronostico ci vede nettamente sfavoriti, ma questo non mi preoccupa più di tanto: eravamo sfavoriti anche contro il Teramo, e invece siamo riusciti a ribaltare il pronostico con una prestazione gagliarda e attenta. Abbiamo tutte le carte in regola per ripeterci anche a Bergamo».

Ore 12.50 – (Gazzettino) E due! Dopo il Potenza il Cittadella elimina anche il Teramo: 2-0 il punteggio finale in favore dell’undici veneto, un risultato che permette ai granata di proseguire la corsa nella Coppa Italia/Tim Cup. Il giorno di Ferragosto, gli uomini di mister Venturato saranno protagonisti sul terreno dello stadio «Atleti Azzurri d’Italia», la tana dell’Atalanta. Una trasferta di prestigio per il Cittadella che in Abruzzo dimostra di avere tutte le carte in regola per disputare un torneo di alto livello e, perché no, centrare l’obiettivo di tornare subito in quella cadetteria persa poco meno di due mesi fa. La cronaca del match. Nel primo tempo, anche a causa del gran caldo e di una condizione fisica tutt’altro che ottimale, le due squadre giocano su ritmi molto bassi. A fare di più la gara è il Teramo che con il classico 5-3-2 si affida al possesso palla per trovare soluzioni dalle parti di Alfonso. Gli abruzzesi però riescono a graffiare raramente. Per attendere la prima conclusione in porta dei padroni di casa bisogna infatti attendere ben 19 minuti. Sul cross dal fondo di Scipioni, Pascali allontana proprio sui piedi di D’Agostino che non ci pensa su e dal limite scaglia una violenta conclusione diretta all’angolino basso di sinistra: l’estremo difensore del Cittadella è attento e blocca non senza difficoltà. Il pericolo scuote i granata che con il passare dei minuti prendono confidenza con l’avversario. E appena mettono la testa fuori dal guscio passano in vantaggio. Il gol arriva al termine di una classica azione di contropiede finalizzata da Bizzotto (grave indecisione di Tonti ed Empereur). Il Teramo, forse condizionato dall’imminente processo sportivo per il presunto illecito compiuto nella gara di Savona, si sfalda un po’ concedendo sempre più campo agli avanti veneti. Al 33′ Bizzotto costringe Speranza alla provvidenziale chiusura in corner. Pochi istanti prima dell’intervallo invece si fa vedere Salvi. Il suo tiro-cross fa la barba al palo e finisce sul fondo. Nella ripresa il copione dell’incontro non cambia. Il Teramo muove tanto la palla, ma alla resa dei conti è fumoso e inconcludente tanto che per tutti i secondi quarantacinque minuti Alfonso non deve mai sporcarsi i guanti. Le chance più pericolose perciò sono tutte del Cittadella. I granata in avvio vanno vicini al raddoppio in ben due circostanze: al 4′ con Coralli (clamoroso il suo errore sottoporta) e al 6′ con Minesso (chiuso provvidenzialmente da Empereur). Ma il colpo del definitivo ko è soltanto rinviato. In pieno recupero, nell’ultimo dei tre minuti assegnati dall’arbitro La Penna di Roma, ci pensa infatti il neo-entrato Jallow a mettere al sicuro il punteggio. Il giocatore gambiano si beve Rigione poi scarica di potenza un pallone che si insacca imparabilmente sotto l’incrocio dell’incolpevole Tonti. 0-2, il Cittadella vince di nuovo e si regala un Ferragosto memorabile.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) È un Venturato soddisfatto quello che si presenta nella sala stampa al termine della sfida contro il Teramo: «Abbiamo tenuto bene il campo, sempre equilibrati. Non siamo al top della condizione fisica e ho temuto potessimo andare in difficoltà. Invece siamo stati sempre compatti e non abbiamo rischiato quasi niente. All’inizio del secondo tempo potevamo raddoppiare e non lo abbiamo fatto. Dobbiamo stare coi piedi per terra e lavorare in vista del campionato». Il tecnico, alla vigilia, aveva dichiarato di voler vedere Bizzotto al cospetto di una squadra importante: «È un ragazzo che già l’anno scorso in B aveva messo insieme presenze e un gol. Contiamo su di lui perché sappiamo che ha qualità importanti». Adesso l’impegno di Ferragosto contro l’Atalanta: «Sarà una gara di prestigio che ci permetterà di giocare in uno stadio di serie A. Noi abbiamo cercato di costruire una squadra che avesse un’identità e potesse andare a giocarsela con chiunque. Ci proveremo anche con l’Atalanta». Contento ma non troppo anche Bizzotto che sa di aver fornito una prestazione in grado di fargli scalare le gerarchie dell’attacco granata: «È bello poter dire la mia in campo ma le scelte del mister sono tutt’altro che definitive. Ho fatto ancora qualche errore però sono felice della mia prova e di quella della squadra perché abbiamo dimostrato che ci siamo. Andremo a Bergamo con la stessa mentalità con cui siamo venuti a Teramo. Anche qui eravamo sfavoriti e abbiamo passato il turno». Tutt’altro tenore in casa Teramo con Vivarini che aspetta ancora di completare l’organico. «In questo momento dobbiamo guardare le cose positive. Potenzialmente possiamo ancora migliorare tantissimo. Analizzeremo gli errori commessi. Si tratta, adesso, di mettere a posto tutti i meccanismi».

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Il Cittadella espugna il Bonolis di Teramo e centra la qualificazione al terzo turno eliminatorio di Tim Cup. Non arriva la scorpacciata di gol, come contro il Potenza, ma la prestazione dei veneti è convincente e la vittoria, meritata, arriva grazie a una rete del giovane Bizzotto a metà della prima frazione e col raddoppio, nel finale, di un altro elemento della linea verde, Jallow. A stupire, però, è la sicurezza con cui i granata (in maglia bianca) si impongono al cospetto di una formazione di categoria superiore. Venturato sceglie il giovane Bobb a centrocampo per sostituire Lora e i fatti gli danno ragione. I padroni di casa soffrono in avvio il maggior ritmo dei granata che non lasciano nulla al caso. Il primo squillo, però, è del Teramo al 19’ con la rasoiata dal limite dell’area di D’Agostino con Alfonso costretto alla presa in due tempi che fa preoccupare i suoi compagni. Il Cittadella però è letale al 22’ quando un assist di Minesso in ripartenza, innesca un’incomprensione tra Tonti ed Empereur favorendo l’incursione di Bizzotto che insacca a porta sguarnita la rete del vantaggio veneto. Quasi un gol di rapina che dà un’ulteriore spinta alla formazione padovana. Infatti Minesso è una spina nel fianco nella retroguardia teramana e al 32’ è necessaria una respinta di Rigione per disinnescare un dialogo in velocità con Bizzotto, sempre lui, pericoloso e attento a ogni azione.La reazione abruzzese si vede soltanto a 5 minuti dall’intervallo col destro dalla distanza fuori misura di Scipioni. Ma nel Cittadella la catena di destra funziona alla grande; Salvi spinge tantissimo e, a pochi istanti dall’intervallo, sfiora il raddoppio con un tiro cross che quasi beffa Tonti sorpreso leggermente fuori dai pali. Ripresa che si apre ancora col Cittadella pericoloso: al 48’ Bizzotto trova il corridoio per il destro di prima intenzione di Coralli che colpisce male la sfera. Vivarini inserisce l’attaccante brasiliano Da Silva al posto di Cenciarelli per un Teramo a trazione offensiva. Venturato risponde concedendo respiro a Bizzotto e Coralli e rivoluzionando il pacchetto arretrato. Al loro posto entrano Jallow e Gerardi. Gli ospiti, però, non vanno mai in affanno; la coppia centrale Pellizzer – Pascali lascia solo le briciole agli attaccanti biancorossi che, ad onor del vero, non vivono la loro migliore serata. Nel finale il forcing del Teramo alla ricerca vana del pareggio con il neo entrato Calvano (89’) che colpisce male una palla vagante in area di rigore permettendo la respinta con il pugno di Alfonso. Estremo difensore che non rischia nulla sul calcio piazzato da buona posizione al minuto 92 di Bartolomei, abbondantemente alto sopra la traversa. Anzi, è il Cittadella a chiudere definitivamente la pratica a tempo scaduto grazie a una conclusione di Jallow che, dopo aver saltato nettamente Rigione, finalizza un’azione personale con la conclusione potente che batte Tonti. Il Cittadella, dunque, prosegue nel suo cammino e il giorno di Ferragosto sarà di scena a Bergamo a sfidare l’Atalanta di Reja per proseguire un’avventura che, finora, dà a Venturato solo ottime indicazioni in vista del campionato.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Come ha visto Parlato in queste prime settimane di lavoro? «Ha la personalità per gestire questa squadra anche in Lega Pro. Come professionalità e capacità di guidare il gruppo sta dimostrando le stesse qualità dell’anno scorso, ed è preparato dal punto di vista tecnico per affrontare anche un campionato di livello più alto come la Lega Pro». Come procede l’intesa con i nuovi soci? «Ora sono tutti in ferie, quindi mi prenderò cura della situazione questa settimana, poi farò un pò di vacanza anch’io. Ci stiamo comunque affiatando bene e possiamo dare garanzie in prospettiva futura». Un flash sugli abbonamenti: sono già quasi un migliaio i vecchi abbonati che hanno esercitato la prelazione. «Davvero un bel segnale, tenuto conto che siamo in pieno periodo di vacanze. Senz’altro c’è stata una buona risposta dei tifosi e ci attendiamo che vengano confermati certi numeri, sui quali facciamo conto».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Cunico e compagni hanno fatto registrare passi in avanti in tutte le amichevoli sin qui disputate. «Sono servite soprattutto per trovare una quadratura, poi vincere fa sempre bene anche in amichevole dato che aiuta a lavorare meglio. Ma, ripeto, cominceremo a capire il nostro valore venerdì con il Mantova. Fermo restando che il gruppo si sta già affiatando, anche fuori dal campo e questo è un aspetto importante. E i ragazzi sui quali abbiamo deciso di puntare per costruire le fondamenta della squadra, fanno ben sperare». Tra questi anche il centrocampista Giandonato. «L’ho osservato con un occhio di riguardo nell’amichevole con l’Abano, e impiegato in una certa posizione fa valere le sue qualità: è il classico regista con piedi buoni, sempre pronto a farsi vedere per ricevere palla. Può essere un punto di riferimento importante per la squadra». Senza dimenticare gli altri «big» arrivati all’ombra del Santo. «Sia in difesa e sia in attacco abbiamo giocatori che s’integrano bene. Neto Pereira è il calciatore con maggiore qualità e fantasia. Altinier si vede magari poco, ma sotto porta si fa trovare sempre pronto. Diniz ha confermato quello che già sapevamo: è un difensore di un’altra categoria, ha forza fisica, carattere ed è sempre pulito negli interventi. Fabiano ha grande esperienza, piedi buoni e capacità nel guidare la difesa».

Ore 11.30 – (Gazzettino) «Sono curioso di vedere i ragazzi all’opera con il Mantova, sarà un test con una pari categoria che ci permetterà di tirare dei primi giudizi sulla qualità della nostra squadra». È il presidente Giuseppe Bergamin a indicare nell’appuntamento di Coppa Italia in programma venerdì sera il primo vero banco di prova per i biancoscudati, reduci da cinque successi in altrettante amichevoli in questo scorcio iniziale della stagione. Al «Martelli» si comincerà a fare sul serio, e anche la società ci tiene a partire con il piede giusto. «Iniziano le partite che contano e vanno affrontate con la voglia di fare risultato. A prescindere poi che quest’ultimo venga o meno, oltre alla prestazione anche la mentalità deve essere quella giusta. Non conosco il valore degli avversari, anche se mi sembrano una squadra strutturata bene. Ci sono tante altre compagini di Lega Pro che si sono rinforzate e hanno ambizioni, noi cercheremo di mantenere i piedi ben saldi a terra unitamente alla voglia di ottenere i risultati. Partendo con questo spirito, faremo la nostra bella figura».

Ore 11.20 – (Gazzettino) Tra i giocatori che sono nel mirino del diesse figurano anche Tentardini, Fautario e Favalli, quest’ultimo figlio dell’ex giocatore di Lazio e Milan. A stretto giro di posta dovrebbero essere invece perfezionati i tesseramenti dell’esterno offensivo brasiliano Azzi, del centrocampista svizzero Ramadani e del difensore centrale argentino Gorzelewski che si allenano già da tempo con la squadra. ABBONAMENTI. Prosegue la prelazione per i vecchi abbonati che possono confermare fino a sabato 22 agosto il loro posto allo stadio Euganeo recandosi in sede: da lunedì a venerdì (15-19) e sabato (10-12.45). Dal 24 agosto la campagna abbonamenti sarà aperta per tutti fino al mercoledì antecedente alla prima partita casalinga di campionato. Costo abbonamenti: poltrone oro 320 euro (190 euro ridotto per donne, nati dall’1 gennaio 1992 al 31 dicembre 2000, nati sino al 31 dicembre 1955); tribuna ovest 180 (115); tribuna est 115 (75); tribuna Fattori 80 (55). Ingresso gratuito senza posto a sedere per i nati dall’1 gennaio 2001 in avanti.

Ore 11.10 – (Gazzettino) Dopo aver goduto ieri di un giorno di riposo, i biancoscudati riprendono oggi alle 17 al centro sportivo Geremia la preparazione in vista della prima partita del girone eliminatorio della Coppa Italia di Lega Pro che li vede impegnati venerdì alle 20.30 in trasferta con il Mantova. Sempre oggi si attende un responso sulle condizioni del ginocchio destro di Amirante (lo stesso già operato più volte in passato), che si sottoporrà a ulteriori accertamenti clinici dopo gli esiti poco incoraggianti emersi dagli esami effettuati la scorsa settimana a Bologna: si teme uno stop prolungato per l’attaccante. Dovrebbero invece tornare a lavorare con i compagni Bucolo e Mazzocco, che hanno recuperato dai rispettivi acciacchi e hanno saltato l’amichevole con l’Abano per precauzione. MERCATO. Le attenzioni di De Poli sono rivolte a un esterno basso mancino, dove al momento figura ufficialmente solo Anastasio. Oggi il club dovrebbe prendere una decisione su Ruggiero che è in prova da qualche giorno, e sempre in prova c’è anche l’italo-giordano Ghosheh.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Si sente di fare una promessa al popolo biancoscudato? «Non sono una persona che promette di fare un certo numero di gol, posso garantire il mio massimo impegno. Ogni volta che scenderò in campo ce la metterò tutta per fare il bene del Padova». A che punto è la sua condizione? «Abbiamo lavorato molto in ritiro ed è naturale che in questo momento le gambe non possono girare al cento per cento. Nei prossimi giorni lavoreremo ancora per arrivare pronti alle partite che contano». Tra i suoi compagni di reparto figurano Altinier, Cunico, Ilari, Petrilli. Un attacco che promette scintille. «Abbiamo davvero un attacco buonissimo, senza dimenticare i ragazzi che sono infortunati e che quando torneranno ci daranno una mano. Di sicuro siamo bene attrezzati davanti». A ulteriore testimonianza del clima positivo che si respira nella squadra, durante il ritiro a Pieve di Cadore oltre a lavorare sodo sul campo, non è mancata la voglia di divertirsi con alcuni scherzi improvvisati nelle stanze in albergo. È capitato anche a lei? «Non ci sono riusciti (sorride, ndr) perché nell’ora dedicata al riposo dopo pranzo chiudevo sempre la porta della mia stanza».

Ore 10.50 – (Gazzettino) La prima tappa ufficiale scocca venerdì alle 20.30 quando sul campo del Mantova i biancoscudati faranno l’esordio nel girone eliminatorio della Coppa Italia, e naturalmente l’intenzione è quella di partire subito con il piede giusto. «Abbiamo davanti ancora qualche giorno per prepararci al meglio e arrivare pronti a questo appuntamento. Iniziano le partite che mettono in palio i tre punti, e sappiamo l’importanza che rivestono. Noi vogliamo vincere le amichevoli, si figuri le partite ufficiali. Provare a vincerle tutte è la mentalità giusta ed è quello che ci vuole nel calcio». Nei test disputati finora il tecnico l’ha impiegata come prima punta e come trequartista. Dove si trova più a suo agio? «Sono tutti ruoli che posso fare, sono molto disponibile a valutare insieme all’allenatore quale è la soluzione migliore». È stato uno degli acquisti più pregiati del mercato, e i tifosi ripongono su di lei molte aspettative. «Le aspettative non sono solo sul sottoscritto, ma su tutta la squadra. Poi è chiaro che da me si aspettano qualcosa d’importante. Do la mia massima disponibilità al tecnico e ai compagni per aiutare alla squadra».

Ore 10.40 – (Gazzettino) È già un leader del gruppo, e non potrebbe essere diversamente dato che è un lusso per la Lega Pro. Stiamo parlando di Neto Pereira, pronto a dare un tocco della sua fantasia brasiliana all’attacco del Padova. Chiusa l’esperienza pluriennale con il Varese in serie B (era tra l’altro il capitano dei lombardi), la punta carioca ha dimostrato in questo primo scorcio della preparazione di essersi calato al meglio nella realtà biancoscudata e tutto lascia pensare che possa recitare un ruolo da protagonista nella nuova stagione che è ormai alle porte con il primo impegno in Coppa Italia. «Il mio inserimento procede in maniera positiva – afferma Neto Pereira – Stiamo lavorando molto bene e si sta formando un bel gruppo, ci sono tutti i presupposti per disputare una grande annata». Padova può quindi sognare qualcosa d’importante? «Padova è una piazza molto importante, deve pensare sempre a vincere e a lottare per stare in alto».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Sono contento di essere al Padova, avrò la possibilità di crescere ulteriormente come tecnico – esordisce Carraro – Ho trovato un ambiente molto professionale e organizzato, si vede che alla base c’è una struttura solida. La mia idea di calcio? Da quando alleno ho sempre cercato di fare crescere i ragazzi non solo da punto di vista calcistico, ma anche umano e mentale per far sì che si possano approcciare al meglio al mondo professionistico». La squadra Berretti attuerà il 4-2-3-1, lo stesso modulo della prima squadra. «Ho avuto direttive in tal senso dalla società: in questo modo i ragazzi che saranno chiamati in prima squadra non si troveranno spiazzati. Fabrizio De Poli ha parlato ai ragazzi sottolineando che siamo un tutt’uno con la prima squadra e che ci sarà un rapporto costante». Che campionato si aspetta? «La Berretti nazionale è un ottimo livello, secondo per importanza solo al campionato Primavera. Vogliamo ben figurare, sempre nell’ottica di una crescita individuale e collettiva dei ragazzi».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Comincia oggi il ritiro della squadra Berretti nazionale del Padova che andrà a Villafranca Veronese fino a giovedì per iniziare la preparazione vera e propria dopo un primo assaggio sul campo alla Guizza nei giorni scorsi. Alla guida dei biancoscudati è stato chiamato Vladimiro Carraro, classe 1976, uno degli allenatori più quotati nel panorama giovanile: negli ultimi quattro anni ha allenato allievi regionali e nazionali (tre stagioni) al Venezia, dove in precedenza aveva condotto anche per una stagione la juniores nazionale, e nel suo curriculum figurano anche le esperienze come responsabile del vivaio del Treviso nonché tecnico della squadra giovanissimi nazionale della Fiorentina. Senza dimenticare il suo passato da calciatore, come centrocampista dalla classe sopraffina: tutta la trafila nel settore giovanile dell’Atalanta insieme a compagni di squadra come Tacchinardi, Morfeo, Locatelli e i gemelli Zenoni (scudetto con gli allievi nazionali e con la Primavera) con tanto di approdo in prima squadra in serie B, categoria nella quale ha giocato anche con il Venezia, mentre in serie C ha indossato le maglie di Crema Pergo e Sandonà.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Con l’Abano si è visto un grande Giandonato. È stata una crescita vera o è stato aiutato dal modulo? «La differenza l’ha fatta principalmente l’aspetto fisico: Manuel ha lavorato moltissimo prima di arrivare in ritiro con noi, ma gli mancava naturalmente la brillantezza che si ottiene con le partite. Più passa il tempo più la sua struttura fisica ne trae beneficio. Mettendolo come regista nei tre mediani, in ogni caso, lui è più presente a livello tecnico-tattico, ma allo stesso tempo c’è un dispendio di energie enorme, e infatti nel secondo tempo la stanchezza s’è fatta sentire». Comincia la strada verso Mantova. La Coppa parte dove lei era stato capitano… «Ma l’unica emozione è rivedere questa società e la nostra città tornare nel calcio professionistico. Mantova per me è stata una tappa importante, ma siamo grandi e vaccinati per darci da fare senza lasciarci trasportare». E poi continuerà col Pordenone: un inizio dalle emozioni forti. «Sarebbe stato più emozionante giocare in trasferta, del “Bottecchia” conosco ormai ogni angolo. A Pordenone ho ancora tanti amici ed estimatori, cercherò di salutarli tutti. Il Pordenone però non è giudicabile: è stato appena ripescato, è partito tardi e deve completare l’organico». Oggi, però, si attendono risposte dal ginocchio di Amirante. È preoccupato per le sue condizioni? «Possiamo soltanto sperare».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Alcune partite sono riuscite a darci segnali importanti e, allo stesso tempo abbiamo visto anche alcuni dei ragazzi che non conoscevamo. Siamo al cinquanta per cento del lavoro, ma fino ad ora è stato fatto bene. E c’è stata anche qualche sorpresa». A cominciare dal 4-3-2-1 contro l’Abano, che nemmeno l’anno scorso si era mai visto… «Era l’ultima amichevole prima della Coppa e ho voluto cercare di forzare anche quest’altra variante tattica. In questo modo mi sono fatto un’idea della situazione, sono varianti la cui possibilità di funzionare si può capire solo con le prove sul campo. Alcune cose sono andate bene, altre meno: dobbiamo cercare di trovare alternative diverse, e contro l’Abano è andata bene». Era questo il livello al quale voleva portare la squadra, a questo punto dell’estate? «Non siamo al cento per cento, ed era calcolato: la preparazione è stata basata sul campionato, arrivando al top della condizione adesso avremmo pagato qualcosa tra un mese. Però è chiaro che adesso arriva la Coppa e dovremo farci comunque trovare pronti: nei prossimi giorni cercheremo di avere gambe un po’ più libere».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il tempo degli esperimenti è definitivamente finito. Da oggi, con la ripresa degli allenamenti fissata alle 17 ai campi della Guizza, il Padova comincia a fare sul serio: venerdì, tra quattro giorni, a Mantova comincia la stagione ufficiale con i primo impegno in Coppa Italia contro i virgiliani, alle 20.30. E per Carmine Parlato è tempo di primi bilanci: le cinque amichevoli disputate in poco più di venti giorni avranno permesso al Padova di arrivare prono al primo appuntamento stagionale? Per ora, a parlare sono i numeri: 27 gol fatti, solo due subiti, cinque vittorie su cinque e moltissimi dei nuovi innesti ad aver già dimostrato di poter recitare un ruolo da protagonisti. All’indomani del 3-0 rifilato all’Abano, con un Giandonato in grandissimo spolvero inserito, in un centrocampo a tre, nella sua posizione ideale, il tecnico biancoscudato traccia il primo bilancio al termine della prima fase di preparazione: «Abbiamo finito il primo ciclo di partite che era in programma dall’inizio del ritiro», spiega il tecnico partenopeo, «e tutto sommato abbiamo fatto un ottimo lavoro sotto il profilo della condizione».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Comincia oggi la marcia di avvicinamento alla prima sfida ufficiale di venerdì, con la partita di Coppa tra Mantova e Padova alle 20.30. La squadra, dopo il riposo di ieri, si ritroverà per l’allenamento alla Guizza oggi alle 17, mentre da domani a venerdì sosterrà gli allenamenti sempre dalle 9.30. Venerdì, partirà per Mantova nel pomeriggio.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Uno scenario che aprirebbe nuovi problemi: se, per ipotesi, la Torres venisse condannata, sarebbe retrocessa all’ultimo posto e a beneficiarne dovrebbe essere la Pro Patria, terz’ultima l’anno scorso. Questa però non sembra avere ambizioni di professionismo, quindi, per ordine, toccherebbe a Pordenone e Albinoleffe, già ripescate: chi prenderebbe, a quel punto, il posto dei sardi? Gatte da pelare che non finiscono mai: il Taranto ha fatto ricorso contro la domanda ripescaggio in Lega Pro dichiarata illegittima dalla Figc (udienza prevista per domani), mentre il Matera ha chiesto al Collegio l’annullamento della delibera che l’ha esclusa dalla graduatoria per il ripescaggio in Serie B con Brescia, Lecce e Cittadella. Con questi presupposti, quando se ne verrà a capo?

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) C’è quindi un buco da riempire, e le domande delle società interessate dovranno pervenire entro le 19 del 24 agosto, motivo per cui sarà impossibile che prima di allora vengano composti i tre raggruppamenti. Prime, in linea di successione, ci sono il Sestri Levante (che non è interessato) e il Monopoli, che dovrebbe spuntarla senza dover versare quindi la maxi-tassa. PROCESSI E RICORSI. Ma non è finita qui. Tra domani e mercoledì iniziano i processi sul calcioscommesse per i filoni di Catania e Catanzaro. La società etnea, dopo la collaborazione dell’ex presidente Pulvirenti, potrebbe patteggiare la retrocessione in Lega Pro ed evitare la Serie D, mentre il Teramo rischia fortemente quest’ultima ipotesi. Ma nel girone A, quello delle padovane, anche Savona e Torres sono chiamate a rispondere di responsabilità diretta e rischiano la retrocessione.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) La scelta di ridurre le squadre da 60 a 54 è stata solo un primo passo. Ma da qui a fine mese non ci saranno ulteriori certezze: la terza serie, pur dopo il Consiglio Federale che ha stabilito la formula del prossimo campionato, viaggia ancora nel caos. E tra processi e diatribe regolamentari, per attendere la composizione dei gironi e la definizione dei calendari bisognerà aspettare almeno il 25 agosto. NE MANCA UNA. Allo stato attuale, sono 53 le squadre regolarmente iscritte e ammesse al prossimo torneo che scatterà il 6 settembre. Ne manca una, poiché la domanda di ripescaggio del Seregno, pur corredata della maxi-tassa da 500 mila euro a fondo perduto, è stata respinta per le problematiche del campo di gioco della società lombarda.

Ore 08.30 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: si comincia venerdì 14 agosto alle ore 20.30 col Mantova al “Martelli”. La sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 23 agosto in caso di sconfitta col Mantova o il 30 agosto in caso di vittoria o pareggio col Mantova.

Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 9 agosto: domenica di assoluto riposo per i biancoscudati dopo la vittoriosa amichevole con l’Abano.




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