Live 24! Padova, nuovo problema al ginocchio per Amirante mentre Bucolo lavora a parte

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Ore 21.10 – (Il Piccolo) Anche dopo l’ufficialità su esclusioni, ripescaggi e sistemazioni varie, l’Unione Triestina 2012 figura regolarmente nell’elenco delle squadre ammesse alla prossima serie D. Casomai un po’ di sorpresa c’è stata quando nel comunicato ufficiale della Lega Nazionale Dilettanti sulle ammissioni al campionato 2015/16, la Triestina 2012 figura nell’elenco di quelle 26 società ammesse solo dopo che è stato accolto il ricorso, segno che qualcosa nella prima domanda di iscrizione non era a posto. Il mistero è svelato dal presidente Marco Pontrelli: «Semplicemente, come noto, la documentazione per la prima squadra è legata per alcuni aspetti a quella Juniores e anche all’impianto di gioco relativo. Noi avevamo mandato lo stesso materiale dello scorso anno, ma per questa stagione la documentazione relativa al campo di gioco è maggiore. Serviva una certificazione dei requisiti e dell’omologazione dell’impianto predisposta direttamente dal Comune che è proprietario del campo di Prosecco, e non dal Primorje che ce l’ha in concessione. Tutto qua. E una volta che ce l’hanno fatto notare, grazie anche al presidente del Primorje Zuppin tutto si è risolto in breve tempo. Insomma si trattava di un semplice supplemento cartaceo, mi dispiace perché magari questo potrebbe aver gettato cattiva luce sulla società, mentre noi oltre a essere stati tra i primissimi a iscriversi, credo che siamo stati tra i pochi se non gli unici a versare, oltre i 16 mila euro dell’iscrizione, anche 31mila euro di liquidità a garanzia, senza ricorrere alla fideiussione come le altre società». Che ci fosse un problema di documentazione maggiore da fornire sull’impianto di Prosecco, lo conferma anche il presidente del Primorje Roberto Zuppin: «In effetti quest’anno è servita una documentazione diversa con un volume maggiore di cartaceo, riguardante l’omologazione, la concessione, le caratteristiche del campo, la capienza eccetera, con una modulistica che doveva necessariamente essere compilata dal Comune, in quanto proprietario del campo».

Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Si, serie C. La categoria non si chiama più così, ma il Belluno il sogno di andare in Lega Pro lo ha nel cassetto. Il giorno della presentazione al Bar Duomo è stato intonato il coretto, la speranza è che si possa davvero tornare tra i professionisti. «Questo coro è tanto caro al nostro nuovo presidente Gianpiero Perissinotto che già lo scorso anno lo canticchiava… – racconta un sorridente Yari Masoch – un po’ lo si canta per scaramanzia, un po’ perchè si vuole credere in questo sogno. Sicuramente ci proveremo fino alla fine, anche se non sarà facile perchè la serie D ha squadre ostiche e molto dipenderà anche da quante corazzate ci troveremo in girone. 18 0 20 squadre? Cambia poco. La nostra mentalità rimane quella di vincerle tutte». Dopo due settimane di preparazione il Belluno ha mostrato buone cose durante gli allenamenti e la squadra sta bene. «Sono stati quindici giorni di carico sotto il sole e la fatica si è sentita. C’è stato qualche acciacco ma in generale stiamo bene. Chi ha il fisico più pesante ci mette un po’ di più ad entrare in forma, il fiato non manca ma le gambe sono pesanti. Sono comunque felice perchè rispetto allo scorso anno sto riuscendo a fare la preparazione». Quali sono i giovani che ti hanno stupito di più? «Uno sicuramente è Simone Quarzago, classe 1999, che sta mostrando belle cose a centrocampo. Mi ruba il posto? Glielo auguro. Anche Marta Bettina l’ho visto bene. Farinazzo nonostante sia del 1996 non lo considero come giovane, è stato preso per fare la prima squadra». Non ha potuto giocare ma il suo Gosaldo ha conquistato il sedicesimo scudetto nel trofeo agordino. «Dal 1981, data di nascita della società, la squadra ha fatto diciassette finali ottenendo sedici vittorie – conclude Yari – il paese è piccolissimo, ma ha sempre sfornato calciatori di buon livello. Non so cosa possa essere, sarà l’aria che respiriamo o quello che mangiamo». Cambia il conteggio delle ammonizioni. È stata cambiata la regola delle quattro ammonizioni a livello nazionale e quindi sarà coinvolta anche la serie D. La squalifica scatterà solo dopo cinque. In caso di recidività la squalifica si attuerà nuovamente dopo altri cinque cartellini gialli, per poi proseguire con altri cinque, poi quattro, tre due e uno. Le gare di sabato. Domani c’è il Trofeo Europoint. Dalle 17 scenderanno in campo Belluno, Treviso e San Giorgio Sedico per la prima edizione del torneo. Si giocheranno partite con singolo tempo da 45’.

Ore 20.10 – (La Provincia Pavese) Per trovare una gara ufficiale così prestigiosa come quella che il Pavia disputerà domenica a Latina bisogna andare indietro di nove anni. Anche in quel caso si giocava una partita di Coppa Italia (oggi Tim Cup) e sempre contro una formazione di serie B: allora l’avversario fu il Pescara, dal quale il Pavia subì un cappotto (0-4) al Fortunati. Fu il presagio di una stagione disastrosa, conclusa con la retrocessione in C2 dopo i due anni di B sfiorata. Dovesse riuscire nella piccola impresa di far fuori una squadra di categoria superiore come il Latina, il Pavia eguaglierebbe il miglior risultato mai ottenuto in Coppa Italia, che risale poi all’inizio della stagione precedente, 2005-2006. Gli azzurri nel primo turno in casa eliminarono il Vicenza (appena riammesso in B dopo la retrocessione) battendolo 2-1, e poi nel secondo turno superarono ai rigori il Monza, fresco di promozione in C1 sia pure a tavolino (il Monza poi nel corso della stagione si prese la rivincita eliminando il Pavia in semifinale play off, per poi perdere la finale per la B contro il Genoa). La corsa della squadra di Torresani si fermò al terzo turno contro il Bari, altra formazione di B (che però poi retrocesse al termine della stagione), ma soltanto ai rigori (5-6) dopo lo 0-0 nei 120’ disputati al Fortunati. La partecipazione alla Coppa Italia del 2005-2006 arrivava dopo un vuoto di 65 anni, perché i precedenti nella competizione risalivano alle edizioni dal 1937 al 1940, nelle quali il Pavia era uscito regolarmente al primo turno, quello di qualificazione. Approdare al terzo turno sarebbe dunque un traguardo storico, anche perché ottenuto in trasferta (si gioca in gara secca), contro una squadra di B, e con la chance di sfidare nel turno successivo una formazione addirittura di serie A, il Bologna. Nel Pavia c’è tanta voglia di misurarsi con il Latina, soprattutto perché può cominciare a far capire – dopo il facile 3-0 nell’esordio in Coppa col Poggibonsi – il reale valore di una squadra che punta decisamente alla promozione tra i cadetti. Il Pavia sembra anche affrontare la gara con un pizzico di sfrontatezza per la sensazione che la distanza rispetto agli avversari non sia così grande: gli azzurri sono una squadra sì di Lega Pro, ma sulla carta di vertice, mentre il Latina ha chiuso lo scorso campionato al 13° posto in serie B, però con un buon finale di stagione e grazie alla guida di Mark Iuliano, ex allenatore delle giovanili del Pavia. Un bel salto, quello dell’ex giocatore della Juventus e della nazionale, arrivato al Latina nell’estate 2014 come tecnico della Primavera e promosso a gennaio al comando della prima squadra dopo l’esonero di Breda. Con lui è cominciata la risalita che ha portato a una salvezza tranquilla e alla conferma per la stagione attuale. Il Latina ha steccato nelle prime uscite stagionali (1-2 con il Lanciano e con la Lupa Castelli neopromossa in Lega Pro, 0-0 con l’Arezzo), ma si è rifatto domenica battendo 3-1 il Vicenza. In rosa sono tante le novità: perso il nazionale Under 21 Viviani, mediano-goleador, sono arrivati in attacco l’esperto Corvia e Jefferson dal Livorno (un ritorno, il suo), a centrocampo Scaglia dal Brescia e Minala dalla Lazio. In difesa via Ristovski e Angelo, i nuovi sono Calderoni dal Bari e Regoli dal Pontedera.

Ore 19.40 – Campagna abbonamenti: raggiunta quota 813 tessere rinnovate.

Ore 19.20 – (Gazzetta di Mantova) Sandro Musso fuma, però i venditori di fumo hanno su di lui l’effetto dell’incedere d’un branco di bisonti furiosi a caccia di cibo in una vetreria. Perchè il presidente del Mantova detesta dire mezza parola più della realtà, e l’esempio più calzante ce l’ha chi gli chieda novità sull’amichevole del 3 settembre con il Milan al Martelli: «Ho parlato con Sinisa Mihajlovic anche oggi – spiega – e mi ha confermato la volontà di fare questa partita a Mantova, però non voglio dir gatto finché non siamo arcisicuri. Ci stiamo provando, ci proveremo fino alla fine. Le premesse sono buone ma…». L’esempio è utile per capire quale sia la strada che Sdl ha scelto di portare avanti per la sua prima stagione nel calcio a Mantova, quale e quanta sia la volontà dei dirigenti di creare e realizzare un progetto a medio-lunga scadenza per il quale servono energie economiche superiori a quelle attualmente a disposizione. «È per questo – sottolinea Musso – che coinvolgiamo le Istituzioni locali, in particolare la multiutility Tea. Il nostro obiettivo è quello di portare avanti un progetto il più possibile condiviso dalla città, in tutte le sue espressioni. Un progetto che fra non molto tempo avrà bisogno di nuovi sostegni e supporti, che intendiamo trovare attraverso un lavoro di marketing a tappeto». Musso non si sbilancia circa il possibile rientro dell’ex dg Alessandro Dusi: «Il marketing è per ora in carico a me, al segretario Togni e al dg Bernasconi». È innegabile che la società stia cercando di recuperare il terreno perduto, in termini di tempo, nel corso della estenuante trattativa protrattasi fin quasi all’ultimo momento con i soci mantovani e Michele Lodi: «Abbiamo definito i vari ruoli, dopo aver smussato tutti i problemi, abbiamo svolto una efficace campagna di mercato – sottolinea il presidente – che riteniamo di avere concluso con l’arrivo di Pane. La scoperta migliore, da quando siamo nel Mantova, riguarda le qualità umane e professionali del nostro ds Alfio Pelliccioni, un uomo che con grande spirito di sacrificio e volontà ha realizzato i desideri di Maspero, con il quale ci muoviamo in perfetta sintonia. Insomma, senza spargere denaro per strada ma con una politica gestionale estremamente attenta credo abbiamo costruito una squadra che sarà in grado di fare bene». Propositi eccellenti, che Musso consolida nello spiegare come si sta inserendo nella realtà mantovana: «Per carattere sono curioso; mi piace assaporare, quasi annusare l’ambiente in cui mi trovo ad operare. Ed è quello che ho fatto, sto facendo e farò con la nostra squadra. Scelte come quella di acquisire una società non possono prescindere da una full immersion nel contesto ambientale in cui si lavora. Già da tempo avevo detto che Mantova è una città che mi piace, ora questo giudizio credo possa essere allargato anche ai giocatori. Li ho visti fin dalla firma del contratto, ho condiviso con il mister e lo staff dirigenziale tutte le varie scelte e ho trovato in tutti grande professionalità e voglia di lavorare. Non l’ho chiesto uno per uno, l’ho constatato di persona senza disturbare. Sono convinto, è un bel Mantova».

Ore 19.00 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova debutterà nel girone C di Coppa Italia venerdì prossimo, vigilia di Ferragosto, alle 20,30, contro il Padova degli ex Carmine Parlato e Rino Lavezzini. Il Pordenone, terza squadra del girone, osserverà subito il turno di riposo e scenderà in campo domenica 23 contro i veneti, in caso di pareggio o di loro sconfitta, all’Euganeo di Padova. Qualora il risultato fosse negativo per i biancorossi di Maspero la partita verrà giocata fra Pordenone e Mantova allo stadio Bottecchia. Domenica 30 sarà disputata, sempre a Padova o a Pordenone, la gara fra le due formazioni che ancora non si saranno affrontate. Passerà il turno la prima classificata. Ieri pomeriggio allo stadio intitolato a Massimo Chiaventi di Goito i biancorossi hanno effettuato una seduta di allenamento, che è stata imperniata nella prima parte su un lavoro di scarico dopo l’amichevole di mercoledì. Tutti a disposizione i giocatori, ad eccezione dell’attaccante Valerio Anastasi, per il quale comunque è stata esclusa ogni complicanza al ginocchio, e del giovane Mattei. Successivamente Maspero ha fatto svolgere una serie di esercizi tattici, sulla fase difensiva e sulla conseguente impostazione offensiva della ripresa del gioco. Stamane nuova seduta, nel pomeriggio la squadra sarà in Comune. Domani dalle 16 i due test, col Reggiolo ed il Rezzato

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sorpresa alla corte neroverde, per la prima volta negativa. Guglielmo Vicario, portiere classe 1997, ex Fontanafredda, andrà a giocare nel nuovo Venezia in serie D. Non vestirà quindi la maglia del Pordenone di Bruno Tedino, dopo essere stato praticamente il primo acquisto dopo la presentazione del neotecnico dei ramarri. Una doccia gelata, per il Pordenone, che vede così “fuggire” il suo portiere giovane. A oggi, quindi, resta disponibile il solo Matteo Tomei, con Gianni Careri ancora alle prese con il brutto infortunio che lo terrà ai box per molto tempo. La conseguenza è una sola: il ramarro dorvà tornare sul mercato per ricercare un numero uno “verde”, in grado da subito di dare il cambio a Tomei. Vicario, d’altronde, voleva giocare, e l’opportunità che gli ha messo di fronte il Venezia era di quelle da non lasciarsi sfuggire. Detto fatto, il diciottenne cresciuto nelle giovanili dell’Udinese ha lasciato i compagni neroverdi, appena conosciuti. Si aggregherà a breve a Denis Maccan, l’ex capitano del Pordenone che a sua volta ha scelto il Venezia. Attesi a breve, invece, gli acquisti di Gulin, Mandorlini e Pederzoli.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Richiesta rispettata. Il “ripescato” Pordenone entrerà in gioco solo nel secondo turno di Coppa Italia, domenica 23 agosto, con la perdente del match d’esordio fra Mantova e Padova che si giocherà in Lombardia. Questo ci toglierà il piacere di vedere subito il ritorno di Carmine Parlato al Bottecchia. Per “salutare” il tecnico di promozione e scudetto bisognerà quindi attendere la sfida con il Padova di campionato. I ramarri giocheranno il 23 al Bottecchia contro i virgiliani se i veneti vinceranno la gara del debutto. Se ad avere la meglio sarà invece il Mantova, i neroverdi giocheranno il secondo turno in casa del Padova. PRIMO GRADO – Intanto proviamo a valutare il lavoro sin qui svolto da Tedino e dai nuovi ramarri. Premessa: c’è tutto il tempo necessario per continuare a crescere. Quanto visto finora ha però entusiasmato soltanto chi si è fermato al valore numerico dei risultati delle amichevoli: 8 gol in 180′. Lasciando perdere i 70′ con il Cedarchis, che definire partita è piuttosto azzardato, rivediamo le sfide con Montebelluna e Sacilese. Il 4-2-3-1 di Tedino ha messo in mostra cose positive e altre meno. Partiamo dalle prime e dal numero uno: Matteo Tomei. Apprezzati alcuni suoi interventi, in particolare a Sacile. Sicuro e reattivo fra i pali, carismatico con i compagni. Intuibile la volontà di utilizzare le corsie laterali per far spiovere palloni per centravanti atletici e muscolari come Strizzolo e De Cenco. Ma attenzione: sulle fasce sguarnite dai fluidificanti (si diceva una volta) si inseriscono gli avversari in fase di ripartenza. Va migliorato il correttivo di protezione. Davanti, una gara a testa per Strizzolo e De Cenco. Entrambi hanno dimostrato di saper fare i gol difficili e di sbagliare anche i palloni più facili. A centrocampo manca un regista. Potrà diventarlo Pasa, se ritroverà condizione e forma. C’è qualche problemino in fase di contenimento per i due interdittori, così come in difesa per i due centrali. Troppo lo spazio lasciato dai quattro per chi sa muoversi fra le linee. Zecchinato (Monte) e Gnago (Sacilese) sono stati i migliori fra gli avversari. SECONDO GRADO – Il Pordenone resta un cantiere aperto. Arriveranno nuovi giocatori e migliorerà l’intesa fra quelli già in organico. Le amichevoli sono fatte proprio per valutare le forze a disposizione, provando i meccanismi. Le prime risposte che contano arriveranno dalla Coppa: sarà il secondo grado di giudizio.

Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) Quando si dice che “il colpo di mercato ce l’hai in casa”: viene proprio da pensarlo guardando alle prime uscite neroverdi, con un Matteo Buratto decisamente rinvigorito e autore fin qui di tre gol nei due test di riferimento con Montebelluna e Sacilese. In un Pordenone rivoltato come un calzino, che ha cambiato praticamente tutta la rosa, tecnico compreso, è rimasto quasi l’unico punto di congiunzione con il passato, assieme al portiere Gianni Careri, ancora ai box infortunato. E dopo una stagione con più ombre che luci, comunque difficile per tutti, il giovane centrocampista di San Donà sembra in grado di poter dire la propria nella stagione alle porte. Già tre reti e soprattutto la conferma da parte della società. Un bel momento? «Sì, sono andato in rete tre volte anche se in questo periodo conta relativamente. Tutto questo dà comunque morale, così come la fiducia della società che ringrazio e cercherò di ripagare al meglio sul campo». Sulla permanenza ha pesato l’arrivo di Tedino che l’ha lanciata a San Donà. Che allenatore è? «Credo sia il tecnico giusto per questa squadra e il progetto neroverde che punta alla salvezza. È molto bravo a lavorare con i ragazzi, a spiegare la sua idea di calcio e a inserirli gradualmente in campo. Questa rosa, poi, è ben assortita con molti giovani vogliosi di mettersi in mostra e tanti giocatori esperti». Quali differenze nota rispetto alla stesso periodo della stagione passata? «L’ambiente è rimasto lo stesso ma si è rinnovato. C’è una maggior voglia di giocare e si sta instaurando una profonda sintonia tra giocatori e staff che va oltre il terreno di gioco. Questo si vede anche in gara: c’è molta compattezza, specialmente nelle fasi della partita in cui andiamo in difficoltà come capitato anche nell’ultima amichevole con la Sacilese». É un giocatore duttile, può coprire più posizioni ma qual è il suo ruolo preferito? «Nasco centrocampista centrale, ma mi adatto per le esigenze della squadra giocando spesso anche in fascia». Visto il bell’inizio, si candida per una maglia da titolare? «Ovviamente. Ma c’è ancora tanta strada da fare e ci sarà molto da lavorare».

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone registra già un addio. Dopo due sole settimane di lavoro lascia la squadra il portiere Guglielmo Vicario. L’estremo, classe ’96, prelevato dal Fontanafredda via Udinese, era stato il primo acquisto dei neroverdi, ingaggiato subito dopo l’arrivo del tecnico Bruno Tedino. Era arrivato per fare il dodicesimo e giocarsi un posto da titolare: l’ingaggio di Matteo Tomei, in campo nelle prime amichevoli, la paura di non giocare, l’hanno portato a consegnare la borsa. Già trovata la sistemazione: Venezia in serie D. E i “ramarri”, adesso, si trovano a dover mettersi in moto anche per cercare un nuovo numero uno giovane. Il quadro. Non c’è proprio pace per la casella “portieri” dei neroverdi in questa seconda stagione di Lega Pro. Il problema principale era legato alle condizioni di Careri, l’eroe della salvezza, a cui la società aveva promesso un contratto dopo che il giocatore era rimasto in campo con l’Albinoleffe col ginocchio infortunato. Prendere un altro collega esperto o rimanere solo col professionista di Bologna? Il Pordenone aveva risolto il dubbio optando per la prima possibilità, ingaggiando Tomei e rimanendo in attesa di Careri. Tuttavia, prima ancora, e indipendentemente dalle condizioni dell’emiliano, la società aveva acquistato Vicario: il ragazzo, in ogni caso, avrebbe fatto il dodicesimo. E, se si fosse ritenuto il caso, Tedino l’avrebbe tranquillamente impiegato dal 1’. Eppure, dopo queste due settimane di lavoro, il giovane non se l’è sentita di rimanere: credeva (crede) che non ci fossero per lui delle chance. E – si dice anche su spinta dei bianconeri – ha deciso di ritornare in serie D. Il futuro. Il Pordenone, oltre al difensore (Legati?) e ai centrocampisti (Mandorlini-Pederzoli) deve ritrovare un giovane in porta: al momento ci sono solo Tomei e un estremo aggregato, D’Arsiè (’93). Difficile che quest’ultimo firmi, anche per ragioni di età. Si complica così il mercato dei neroverdi, già “imballato” viste le trattative legate ai tre elementi appena nominati. Intanto una cosa è certa: il Pordenone debutterà in coppa Italia di Lega Pro il 23 agosto. La gara inaugurale del triangolare sarà Mantova-Padova, in calendario il 14. Buratto e soci affronteranno i lombardi al Bottecchia (in caso di pari o ko) oppure i veneti qualora la squadra di Maspero vincesse. Di sicuro si giocherà in casa con il Mantova (in notturna) e all’Euganeo con Parlato. Che così salta l’immediato ritorno da ex in via Stadio.

Ore 17.10 – (Messaggero Veneto) Da ieri pomeriggio il Pordenone ha staccato la spina. Stop fino a domenica, quando la squadra sosterrà subito un doppio allenamento. I dieci giorni di ritiro di Arta Terme, le 26 sedute totali e le 3 amichevoli disputate, si sono fatti sentire e ci si doveva fermare. Per riposare e affinché lo staff tecnico tracciasse un primo bilancio. Le indicazioni avute sono molte, una è la principale: questo team è ancora un cantiere aperto. E quindi può essere giudicato solo in parte. Sinora, infatti, anche complice le tempistiche legate al ripescaggio, il tecnico Bruno Tedino ha lavorato senza tre pezzi di primaria importanza. Stiamo parlando del difensore centrale e dei due mediani. Non è stato facile lavorare in quota così, con reparti incompleti e peraltro ricchi di giocatori da rilanciare-ricostruire: per fare un esempio, dietro c’è Ingegneri, che arriva da due annate a singhiozzo, mentre in mezzo c’è un mix di giovanissimi (Baruzzini, classe ’97) e ragazzi reduci da un’annata con poche presenze (Castelletto). Anche l’attacco era incompleto, tanto che con la Sacilese si è giocato senza Filippini e Strizzolo, con Finocchio non al top e con De Cenco arrivato da soli 5 giorni. Avrà bisogno di tempo, questo Pordenone, di ancora qualche settimana per farsi vedere al top. Eppure ci sono diversi buoni segnali: le vittorie – 3 su 3, en plein, fatto che dà fiducia – una squadra che cerca di proporre sempre il suo gioco, un Buratto devastante, autore di 3 gol e soprattutto di una gamba e di una brillantezza finalmente ritrovata. Un capitale come lui, unico reduce del salto in Lega Pro, non doveva essere disperso. La fase difensiva ha lasciato qualche dubbio, così come l’approccio avuto in qualche momento del match con la Sacilese: per certi versi sono dettagli, ci vorrà ancora tempo per giudicare bene questa squadra.

Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La Federcalcio «promuove» il Venezia Fc facendogli ufficialmente posto in serie D. È stato pubblicato ieri dalla Figc poco dopo le ore 17 il via libera al club arancioneroverde del nuovo presidente americano James Daniels: «Il presidente federale, Carlo Tavecchio ha deliberato – spiega il comunicato – di ammettere in sovrannumero al campionato di serie D 2015/16 anche il Venezia Fc Srld, associazione sportiva accreditata dal sindaco della città e che ha posto in essere gli adempimenti previsti dall’articolo 52 comma 10 delle Noif, dopo la mancata ammissione in Lega Pro dell’Fbc Unione Venezia Srl». Un colpo di spugna definitivo agli ultimi dubbi, peraltro quasi azzerati dopo che la scorsa settimana gli uffici federali aveva confermato in via informale al club lagunare la completezza e idoneità della documentazione predisposta. In virtù dell’ammissione il Venezia avrà ora tempo fino a giovedì prossimo, 13 agosto alle ore 19, per formalizzare la propria iscrizione al campionato gestito dal dipartimento interregionale della Lega Nazionale Dilettanti. «Lunedì a Roma presenteremo la domanda d’iscrizione, i bonifici per gli importi richiesti (31 mila euro di fidejussione e 19 mila di tasse, ndr) sono già stati effettuati – fa il punto il dirigente arancioneroverde Dante Scibilia -. Quella anticipataci telefonicamente nel primo pomeriggio di ieri è un’ottima notizia, siamo soddisfatti ma si tratta solo del primo passo di un percorso molto più lungo e stimolante». La Lega Dilettanti intanto a causa del caos in Lega Pro ha preso tempo rinviando, a martedì o mercoledì della prossima settimana, la pubblicazione dei 9 gironi della serie D ventilando al contempo la possibilità di ufficializzare subito anche i calendari Coppa Italia (al via il 23 agosto) e campionato (6 settembre). Nel suo girone, presumibilmente il C, il Venezia dovrebbe avere tra le sue avversarie i trevigiani della LiventinaGorghense e i padovani della Luparense San Paolo appena ripescati dall’Eccellenza. Intanto nel ritiro di Piancavallo si è aggregato il portiere classe ’96 Guglielmo Vicario, di proprietà dell’Udinese e reduce dalla preparazione col Pordenone dopo le 30 presenze in D col Fontanafredda. Domani pomeriggio la prima amichevole contro un’avversaria ancora da definire.

Ore 16.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Adesso c’è anche la conferma ufficiale della Figc. Il nuovo Venezia Football Club è iscritto al prossimo campionato di serie D. La comunicazione dei vertici federali è arrivata nella sede del club arancioneroverde poco dopo le 16: prima una telefonata informale poi la conferma definitiva tramite il comunicato diffuso dai vertici della Federazione Italiana Gioco Calcio. Questo il comunicato diffuso dal club arancioneroverde: «La società Venezia FC comunica di essere stata ammessa in soprannumero al Campionato di Serie D 2015/2016. La società dovrà adempiere alla prescrizioni previste dalla Lega Nazionale Dilettanti – Dipartimento Interregionale entro le ore 19 del 13 agosto 2015». Questo, invece, il comunicato ufficiale della Figc: «Dopo Parma e Monza, il Presidente Federale ha deliberato l’ammissione in soprannumero al Campionato di Serie D 2015/2016 anche delle società FC Grosseto SSD e Venezia FC Srld, associazioni sportive che hanno ricevuto l’accreditamento dei Sindaci delle rispettive città ed hanno posto in essere gli adempimenti previsti dall’art. 52, comma 10 delle NOIF dopo la mancata ammissione al Campionato di Divisione Unica Lega Pro di FBC Unione Venezia Srl, US Grosseto FC 1912. E’ stata inoltre deliberata l’ammissione in Eccellenza della società Asd Barletta 1922. FC Grosseto SSD e Venezia FC Srld dovranno ora adempiere alle prescrizioni previste dalla Lega Nazionale Dilettanti – Dipartimento Interregionale entro le ore 19:00 del 13 agosto 2015. La Asd Barletta dovrà invece, entro gli stessi termini delle due precedenti Società, adempiere alle prescrizioni previste dalla Lega Nazionale Dilettanti presso il Comitato Regionale LND di appartenenza». Adesso mancano soltanto alcuni passaggi formali, ma il più può dirsi completato. Il Venezia è dunque rinato assieme a Reggina, Grosseto, Parma e Monza, le altre società scomparse dal panorama professionistico del calcio italiano e restituito a nuova vita dalle ceneri. Il nuovo Venezia verrà inserito con ogni probabilità nel girone C, quello dove lo spauracchio principale sarà l’AltoVicentino di Rino Dalle Rive e dove è stata inserita anche la ripescata Luparense. Questa la possibile composizione del Girone C: Unione Triestina, UFM Monfalcone, Tamai, Sacilese, Comunale Fontanafredda, Levico Terme, Dro, Union Ripa La Fenadora, Ital-Lenti Belluno 1905, Montebelluna, Giorgione 2000, Liventina, Calvi Noale, Venezia, Mestre, Abano, Luparense Football S. Paolo, Campodarsego, Altovicentino, ArzignanoChiampo. Torna, dunque, il derby con il Mestre, che mancava da tempo immemorabile. Nel frattempo il mercato continua a muoversi e ieri si è aggregato al gruppo il giovanissimo portiere Guglielmo Vicario dall’Udinese, classe 1996. L’affare non è ancora stato ufficializzato, anche se il giocatore, di proprietà del club friulano, ha raggiunto Piancavallo e può considerarsi a tutti gli effetti un giocatore arancioneroverde. Poi arriveranno anche gli ultimi tre-quattro colpi, ma probabilmente tutto verrà rimandato alla prossima settimana. Domani, intanto, è in programma un’amichevole che consentirà a Paolo Favaretto di fare un primo punto della situazione dopo il lavoro svolto in queste settimane: «Ovviamente siamo un po’ in ritardo – spiega l’allenatore del nuovo Venezia – non è facile mettere in piedi una squadra in fretta e furia da un giorno all’altro. Secondo me abbiamo fatto un grande lavoro, perché il gruppo per una buona percentuale è praticamente costruito. Poi, logico, stiamo cercando giocatori che possano aiutarci a completare la rosa nel modo migliore, anche perché vincere un campionato non è mai facile per nessuno, anche quando riparti da zero. Com’è accaduto a noi, lo scorso anno al Padova e prima ancora nuovamente a noi e al Treviso. L’augurio di tutti è che in questa categoria possiamo essere soltanto di passaggio. Dietro le quinte c’è un progetto serio che si sta sviluppando in questi giorni e che ci potrà portare lontano». È la speranza di tutti i tifosi che da ieri, dopo le turbolenze della gestione Korablin, ora possono alzare la testa e guardare ad un futuro migliore sotto la guida del nuovo presidente americano James A. Daniels.

Ore 16.00 – “Amirante? Ieri ha fatto degli accertamenti al ginocchio più volte operato e purtroppo l’esito degli esami è abbastanza negativo. Lunedì avremo un ulteriore consulto e quindi valuteremo il da farsi”. Le dichiarazioni sono di Fabrizio De Poli, ed avremmo preferito non raccoglierle. Perché significa che per “Savio” il calvario non è ancora finito. Anzi, rischia di prolungarsi: non c’è pace per Salvatore Amirante, costretto da diverse settimane alla sosta forzata ai box a causa del solito ginocchio “ballerino”. E pensare che a Pieve di Cadore aveva dato netti segnali di miglioramento, arrivando persino a correre negli ultimi giorni (dopo una lunga serie di sedute atletiche personalizzate con tanto di lavoro in piscina). Tutto sembrava dunque volgere per il meglio. Fino ad oggi, quando la tegola si è abbattuta tanto sul bomber ligure quanto sull’intero ambiente biancoscudato. Le prime indiscrezioni parlano di un problema non di natura cartilaginea: così fosse, potrebbe profilarsi uno stop di media lunghezza per Amirante. Meglio, però, aspettare il consulto di lunedì. Quel giorno si saprà il verdetto. O comunque qualcosa di più preciso. Nel frattempo non ci resta che sperare. In bocca al lupo “Savio”!

Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Il Venezia ha un nuovo portiere: si tratta di Guglielmo Vicario, giocatore cresciuto nelle giovanili dell’Ancona ed entrato poi nell’orbita dell’Udinese. Lo scorso anno ha disputato una trentina di partite con i friulani del Fontanafredda in serie D, imponendosi all’attenzione generale come uno dei migliori talenti tra i pali della classe 1996. Ieri ha già raggiunto i nuovi compagni a Piancavallo per mettersi a disposizione del tecnico Paolo Favaretto, ma, per l’ufficializzazione degli accordi tra Venezia e Udinese, si attenderà l’iscrizione effettiva al torneo di serie D. Vicario sembrava destinato in un primo momento al Pordenone, squadra con la quale aveva già iniziato la preparazione in attesa del ripescaggio in Lega Pro. A lui e a Careri, in porta si però è aggiunto Tomei, portiere di grande esperienza per la categoria, e nelle ultime ore anche l’ex arancioneroverde D’Arsiè. Con gli spazi ridotti e poche certezze di partire titolare, il giocatore ha optato per un’altra soluzione, e non essendoci ancora firme su eventuali contratti (dal momento che il Pordenone stava ancora aspettando il ripescaggio in Lega Pro, ndr), per il giocatore l’ipotesi Venezia è diventata un’ottima occasione per trovare più spazio, dovendosi giocare a questo punto il posto da titolare solamente con Riccardo D’Alessandro, altro 19enne arrivato dieci giorni fa dall’Akragas. Anche ieri a Piancavallo la squadra ha svolto una doppia seduta di allenamento con conclusiva partitella in famiglia, e così è previsto anche oggi, in attesa di giocare la prima amichevole domani pomeriggio contro una formazione di categoria inferiore, probabilmente iscritta alla Promozione.

Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Ora è ufficiale: il Venezia Football Club è stato ammesso in sovrannumero alla serie D. Ieri la società ha ricevuto le risposte che attendeva dalla Figc, e subito ha disposto il bonifico da 19 mila euro per l’iscrizione al campionato e quello da 31 mila euro quale cauzione in favore della Lega Nazionale Dilettanti. Lunedì un emissario del club sarà poi a Roma per consegnare tutta la modulistica necessaria all’iscrizione al Comitato Interregionale. Si chiuderà in questo modo la lunga rincorsa partita a luglio per salvare il calcio a Venezia, con la cordata americana che ha bruciato le tappe e rispettato i tempi per presentarsi nelle migliori condizioni possibili ai nastri di partenza della nuova stagione sportiva. «C’è soddisfazione», conferma il direttore generale Dante Scibilia, «perché abbiamo rispettato i termini e risposto a tutte le richieste per poter essere al via del prossimo campionato di serie D. Un percorso complesso, quello che abbiamo dovuto affrontare, ma ce l’abbiamo fatta, e ora guardiamo con ulteriore ottimismo al futuro». E se la partita dell’ammissione si è conclusa felicemente, e quella dell’iscrizione appare ormai solo una pura formalità, in piedi rimane la questione dei gironi. In un primo momento sembrava che quella di ieri fosse la giornata in cui sarebbero stati composti e divulgati, invece tutto è slittato a metà della prossima settimana, proprio per far fronte alla situazione delle nuove iscrizioni che coinvolgono varie squadre. «Mi aspetto un girone sostanzialmente simile a quello che si era già visto lo scorso anno in serie D», continua Scibilia, «un girone C nel quale ci saranno formazioni friulane e venete, e suppongo che veronesi e trentine non siano della partita. Sarà da capire quali ci troveremo tra squadre delle province di Padova, Rovigo e Vicenza. C’è comunque grande curiosità per vedere alla fine i nomi di tutte le avversarie». E chi sta lavorando notte e giorno per il nuovo Venezia è anche il direttore sportivo Giorgio Perinetti, che aggiunge: «Meglio avere la certezza dell’ammissione che rimanere in sospeso, ma con la Lega siamo in contatto tutti i giorni, quindi ero tranquillo che si sarebbe arrivati a questo passaggio senza problemi, perché abbiamo fatto tutto nel modo in cui si doveva. Ora proseguiamo con i nostri impegni dal momento che vogliamo costruire una squadra competitiva, ragion per cui non penso adesso agli avversari che verranno inseriti nel girone. Di sicuro ce ne saranno di più forti e di meno forti, e non è una questione di snobbarli, solo che dobbiamo costruire una buona squadra e metterla nelle condizioni di essere all’altezza di un campionato di vertice». E intanto prosegue l’attesa per la presentazione ufficiale della cordata che reggerà il club. «Arriveranno, è solo questione di qualche giorno», conclude Perinetti, «non c’è da preoccuparsi, anche se immagino l’attesa che questa cosa stia creando in città. Però mi sento di poter rassicurare tutti». In un primo momento si era ipotizzato che la presentazione dei soci potesse avvenire in questo fine settimana, ma essendo oggi già venerdì, potrebbe slittare tutto alla prossima, nella quale si scopriranno anche le avversarie del nuovo Venezia “americano”.

Ore 14.50 – Disponibile sulla nostra pagina Facebook il video del momentaneo 1-0 siglato ieri da Marco Ilari nell’amichevole col Delta Rovigo.

Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sarà il Cosenza, che ha raggiunto il secondo turno della Coppa Italia Tim, dopo aver superato l’Ascoli in terra marchigiana, ad affrontare il Vicenza domenica al Menti in quella che sarà la prima uscita ufficiale della compagine berica. In panchina dei calabresi ci sarà Giorgio Roselli, una vecchia conoscenza dei tifosi berici, visto che nel 1978 ha vestito la maglia biancorossa. «Superato l’Ascoli ci tocca il Vicenza, una squadra forte che nello scorso campionato ha sfiorato la serie A – sottolinea Roselli – ma sono convinto che potremo fare bella figura anche perché il gruppo che alleno si è dimostrato compatto e concreto. L’intesa tra il nucleo della scorsa stagione e i nuovi arrivati è già a buon punto, e questo fa ben sperare per l’inizio della stagione». Roselli è consapevole della difficoltà dell’impegno che lo attende al Menti, ma ha già le idee chiare. «Così come è accaduto ad Ascoli lasceremo che la squadra di casa faccia la partita – spiega il tecnico dei calabresi – scelta che a Vicenza sarà quasi obbligata considerata la forza degli avversari. Cercheremo di risparmiare energie da mettere in campo nella seconda parte del match, sperando di essere ancora in partita e che il Vicenza magari paghi una condizione che al momento non può essere ottimale. Cosa che agli inizi di agosto è normale, tutte le compagini sono al 60 – 70% e quindi non c’è una netta supremazia di una o dell’altra squadra, anche se i valori sono ben differenti. A Vicenza andremo comunque con la consapevolezza di non avere nulla da perdere, ma allo stesso tempo di voler vendere cara la pelle». Quello che scenderà al Menti sarà quindi un Cosenza che promette battaglia, ma che dovrà far fronte ad una notevole differenza tecnica dei due organici. Il tecnico del Vicenza spera di poter recuperare Stefano Pettinari in attacco, il jolly Lorenzo Laverone, e Antonio Cinelli in mediana, dando per scontate le assenze del portiere Mauro Vigorito, dei centrali difensivi Matteo Gentili e Thomas Manfredini, e del centravanti Andrea Cocco. «Stiamo lavorando tanto e quindi le gambe saranno pesanti, come è normale che sia in agosto – spiega Marino – ma contro il Cosenza è in palio la qualificazione e la possibilità di andare a giocare ad Empoli tra sette giorni. Ci teniamo in modo particolare a fare bene. Finora sono contento del lavoro svolto, l’unico neo è rappresentato dagli infortuni che hanno colpito giocatori per noi importanti». Assenze che costringeranno il tecnico del Vicenza schierare un undici ancora rimaneggiato, ma che dovrebbe ricalcare quello visto nelle ultime uscite. Tra i pali ci sarà Marcone, con la linea a quattro composta da Sampirisi, Brighenti, Mantovani e D’Elia. In mediana Marino confermerà il trio Cinelli-Pazienza-Gagliardini, mentre in attacco Vita e Gatto agiranno sulle corsie esterne, con Pettinari che superato il mal di schiena, dovrebbe agire da punta centrale.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Il Cittadella ha faticato più del previsto pareggiando (1-1) in amichevole di fronte al Mestre, formazione che milita in serie D. Il tecnico granata Roberto Venturato ha lasciato a riposo parecchi giocatori che avevano disputato la partita di Tim Cup con il Potenza, dando così spazio a chi aveva maggiore necessità di mettere insieme minuti in partita. «Mi aspettavo un Mestre competitivo – sostiene Venturato – e il caldo ha condizionato la prestazione. Ho visto comunque qualcosa di positivo in particolare nell’atteggiamento in campo, mentre abbiamo faticato nel cambio di passo e c’è bisogno di crescere nella cattiveria per essere più incisivi negli ultimi venti metri». Il Cittadella è sceso in campo con il rientrante Scaglia in coppia con Signorini al centro della difesa, mentre Cappelletti ha coperto la fascia destra e Donazzan quella sinistra. Busellato e Lora hanno orchestrato a centrocampo con Amato a destra e Bobb piazzato davanti la difesa; Gerardi e Jallow le punte iniziali. Poche le occasioni da rete nel primo tempo con Gerardi imbrigliato dalla retroguardia ospite e il mobile Jallow poco preciso. Dopo il vantaggio del Mestre al 6′ della ripresa per il rigore causato da un fallo di Scaglia su Di Fusco, la squadra di Venturato ha premuto sull’acceletore, favorita anche dai nuovi entrati. Il Mestre però ha moltiplicato le forze nel tentativo di portare a casa una vittoria sorprendente e solo una girata di testa di Minesso su cross dalla destra di Cappelletti ha permesso ai granata di pareggiare nei minuti finali. I due portieri sono comunque rimasti piuttosto inoperosi per l’intera partita che ha vissuto su un fraseggio poco efficace a centrocampo e su rare conclusioni fuori bersaglio degli attaccanti. A Teramo domenica prossima per il secondo turno di Tim Cup dovremo vedere sicuramente un altro Cittadella.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) «Dobbiamo imparare ad essere un po’ più incisivi negli ultimi 20 metri». Gli appunti di Roberto Venturato al suo Cittadella, visto impattare in amichevole ieri al Tombolato per 1-1 contro il Mestre, formazione di Serie D, ben rappresentano la curiosa situazione della squadra granata. Tra due giorni c’è il secondo turno di Tim Cup a Teramo, e il Cittadella, dopo la sbornia di gol contro gli juniores del Potenza (15 reti e tante polemiche), deve paradossalmente risolvere qualche problema sottoporta. Perché contro la formazione veneziana, salita in quarta serie quest’estate a seguito dello scambio di titoli con l’Union Pro di Mogliano Veneto, nel primo tempo grandi cose non se ne sono viste: troppo caldo il clima, e troppo decisive le assenze di chi aveva giocato di più sinora (Iori, Coralli, Alfonso, Salvi e Pascali, lasciati volutamente dal tecnico a fare differenziato), per vedere qualcosa di buono. Ma soprattutto nella ripresa, dopo il vantaggio veneziano trovato dagli undici metri grazie a Busetto (di Cappelletti l’intervento da penalty), il Cittadella s’è messo ad attaccare a spron battuto e qui sì sono emerse alcune difficoltà. E si è dovuti arrivare quasi al 90’, per vedere il pari: la rete dell’1-1 è giunta al 40’ della ripresa, quando sul cross di Amato, ribattuto, Cappelletti s’è fatto perdonare scodellando la sfera sulla testa di Minesso, bravo a girarla sul palo lontano e a metterla alle spalle di Zanotti. «Anche in allenamento si vede se c’è l’atteggiamento giusto», la spiegazione nel post-partita di Venturato, «Dal punto di vista della concentrazione ci siamo stati e sono soddisfatto. Il caldo ci ha un po’ condizionato a livello fisico e l’avversario era comunque competitivo. Però ci manca la cattiveria in attacco». CITTADELLA–MESTRE 1–1. CITTADELLA (4-4-2): Vaccarecci (40’ st Mattiuzzi); Cappelletti, Scaglia (22’ st Pellizzer), Signorini (1’ st De Leidi), Donazzan (32’ st Benedetti); Amato, Lora (16’st Paolucci), Bobb, Busellato (22’ st Minesso); Yallow (14’st Bizzotto), Gerardi. Allenatore: Venturato. MESTRE (4-4-2): Cont Zanotti; Colli (1’st Nobile), Di Fusco (22’st Tasca), Busetto (22’st Marcato), Zanette; Niero (22’ st Maggio), Episcopo (22’ st Cecconello), Bedin, Ferrari (1’ st Gerini); Casarotto (1’ st Chiaro), Reggio (1’ st Bonaldi). A disposizione: Torresan. Allenatore: Feltrin. ARBITRO: Candeo di Mestre. RETI: 8’ st rigore Busetto, 40’st Minesso.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) Il Cittadella ha affrontato in amichevole ieri pomeriggio al Tombolato il Mestre (Serie D). Caldo asfissiante pure in provincia e 1-1 finale che dice poco o nulla sullo stato di forma della squadra, nella quale Venturato ha schierato diverse seconde linee. Il Cittadella sbatte contro il Mestre, che fa un figurone e rischia pure di espugnare il Tombolato. Pareggio solo in extremis, quando al 40’ della ripresa Minesso di testa pareggia il rigore siglato da Busetto all’8’ della ripresa. Il tutto fa 1-1, per il resto poche occasioni, due 4-4-2 speculari in attesa delle partite vere. Il Mestre gongola aspettando il derby col Venezia, il Cittadella guarda alla Coppa Italia. Domenica si va a Teramo e lì sì che saranno in palio punti pesanti. Chi vince passa, chi perde va a casa. Per il resto ci sarà tempo e modo di valutare. Nel frattempo va in archivio un test estivo in un clima possibile che lascia poco dietro di sé. Francesco Feltrin, però, gongola. Fermare una squadra di categoria superiore fa sempre notizia. Anche se è calcio d’estate. Quanto al Cittadella, prima di muoversi sul mercato, Stefano Marchetti vuole prima perfezionare alcune uscite. Fra i giocatori sul piede di partenza ci sono Gerardi e Pellizzer, ma solo a patto di trovare acquirenti disposti a soddisfare le richieste del Cittadella. E qualcosa ci sarebbe da rivedere anche dal punto di vista del gioco: ieri il Mestre ha fatto soffrire i granata per buona parte della partita, imponendo il gioco. Un punto da cui mister Venturato dovrà ripartire: il calcio vero alle porte.

Ore 12.40 – (Gazzettino) Sarà in trasferta l’esordio ufficiale del Padova. Ieri è stato reso noto il calendario dei gironi eliminatori della Coppa Italia di Lega Pro e i biancoscudati affronteranno la prima partita fuori casa con il Mantova venerdì prossimo (riposa il Pordenone). La truppa di Parlato giocherà la seconda sfida, domenica 23 agosto, solo nel caso di sconfitta con i virgiliani, se dovesse vincere o pareggiare scenderebbe in campo domenica 30 agosto. In tutti e due i casi avversario sarà il Pordenone e la partita si disputerà all’Euganeo. Ecco Carmine Parlato. «Sabato (domani) finiamo il ciclo delle amichevoli con l’Abano, e dalla prossima settimana spero di lavorare con tutta la rosa per preparare al meglio l’appuntamento con il Mantova». Sul test con il Delta. «Bene per settanta minuti, poi era impossibile giocare con questo caldo. Sono state fatte delle buone cose, dispiace per il gol preso che era evitabile. Altinier e Neto Pereira insieme in attacco? È una delle opzioni che abbiamo, anche se la priorità resta la solita idea tattica». Bucolo? «Ha sentito contrarre il quadricipite sinistro». Con i biancoscudati si è aggregato il centrocampista Podio. Il suo nome era stato già fatto un paio di settimane fa. «Rispetto ad allora si sono smussate alcune incomprensioni – spiega De Poli – Il ragazzo si è reso disponibile a venire, resterà qualche giorno sotto valutazione».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Prima del riposo arriva però anche una sbavatura che consente al Delta di accorciare: sugli sviluppi di una punizione Niccolini respinge male la sfera in area e Gattoni fa centro.Nella ripresa il Padova passa al 4-3-1-2. Spazio a Fabiano in difesa e ad Altinier che affianca in attacco Neto Pereira, mentre il terzo di centrocampo diventa Ilari. Dopo pochi istanti lascia il campo Bucolo (problema al quadricipite) rimpiazzato da Ramadani. Poi è il turno di Podio. Ad accendere la ripresa è una giocata di Ruggiero con assist per Altinier, il diagonale scheggia il palo. A metà frazione con l’uscita di Cunico (dentro Azzi), il Padova torna al 4-2-3-1: è Neto Pereira a giocare alle spalle di Altinier, che alla mezzora viene fermato dal portiere in uscita. Dentro anche Dell’Andrea e Turea. Gli ultimi applausi sono per Neto Pereira con una rovesciata senza fortuna.

Ore 12.20 – (Gazzettino) A completare il pacchetto arretrato davanti a Favaro ci sono Diniz e Anastasio, in mezzo al campo agiscono Giandonato e Bucolo. La buona organizzazione dei rodigini e il caldo limitano inizialmente l’ispirazione dei biancoscudati. Tanto che il primo sussulto è del Delta con il colpo di testa di Santi a lato. Cresce il rendimento della truppa di Parlato, con Bucolo e Cunico più ispirati in mezzo al campo, mentre Petrilli e soprattutto Ilari aprono il turbo sulle corsie laterali ingaggiando duelli con gli ex Busetto e Degrassi. È proprio Ilari a fare la differenza: filtrante di Cunico per l’esterno che salta Degrassi accentrandosi al limite dell’area, da dove lascia partire un mancino vincente. Il gol dà ancora più impeto ai biancoscudati, che confezionano il bis: palla lunga di Diniz spizzata da Neto Pereira per favorire l’inserimento di Ilari, abile a bruciare Degrassi e a scartare il portiere, per poi depositare in rete.

Ore 12.10 – (Gazzettino) Quinta vittoria in altrettante amichevoli per il Padova che supera il Delta Porto Tolle Rovigo a Camposampiero. Un test nel segno di Ilari che conferma di essere già in forma siglando la doppietta decisiva. Per i biancoscudati è stata l’occasione di mettere minuti nelle gambe in vista della sfida con il Mantova di Coppa Italia tra una settimana. Da registrare che per metà frazione nella ripresa Parlato ha abbandonato il 4-2-3-1 per provare davanti in coppia Neto Pereira e Altinier. Con i biancoscudati in campo nella ripresa anche il centrocampista Podio, appena arrivato da Bratislava, che sarà valutato per qualche giorno. Nell’undici di partenza figurano cinque biancoscudati della stagione passata: Dionisi e Niccolini in difesa, Ilari, capitan Cunico e Petrilli nel tridente in appoggio a Neto Pereira.

Ore 11.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 11.20 – Qui Guizza: in prova Jurgen De Gabriele, trequartista maltese classe 1996 che ha già collezionato 44 presenze e 10 gol nella serie A locale.

Ore 11.00 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto.

Ore 10.40 – Qui Guizza: lavoro atletico per i Biancoscudati.

Ore 10.20 – Qui Guizza: inizia l’allenamento. Corrono a parte Aperi, Mazzocco e Bucolo.

Ore 10.10 – Qui Guizza: Biancoscudati a colloquio da ben quaranta minuti con mister Parlato.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Prima al 27’, sul filtrante di Cunico, con Ilari bravo a rientrare sul sinistro e a battere Radikov sul secondo palo; quindi al 36’, sulla bella sponda di Neto finalizzata dalla corsa solitaria del romano a scartare difensori e portiere e a depositare nella porta sguarnita. Sul finire di tempo, il “liscio” di Niccolini ha permesso a Gattoni di accorciare le distanze, mentre nella ripresa grosse emozioni non se ne sono viste a parte un palo colpito da Altinier e un paio di occasioni divorate da Azzi nel finale. Da valutare Bucolo, uscito ad inizio ripresa per un fastidio al quadricipite della gamba sinistra. PADOVA-DELTA PORTO TOLLE ROVIGO 2-1. PADOVA (4-2-3-1): Favaro; Dionisi (25’ st Dell’Andre), Diniz, Niccolini (1’ st Fabiano), Anastasio (1’ st Ruggiero); Giandonato (12’ st Podio), Bucolo (3’ st Ramadani); Ilari (33’ st Turea), Cunico (25’ st Azzi), Petrilli (1’ st Altinier); Neto Pereira. A disposizione: Pardo. Allenatore: Parlato. DELTA PORTO TOLLE ROVIGO (4-3-1-2): Radikov; Busetto (17’ st Acka), Politti, Garbini (12’ st M’Boup), Degrassi (38’ pt Bertoldi); Cinti (1’ st Mazzolli), Zane, Gattoni; Boilini (38’ st Crepaldi); Santi (1’ st Florian), Pradolin (12’st Pera). A disposizione: Dal Bilio, Thiam. Allenatore: Bagatti. ARBITRO: Berto di Padova. RETI: 27’ pt e 36’ pt Ilari, 44’ pt Gattoni.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Quindi l’inizio dei viaggi per l’Europa, e gli ultimi mesi a Bratislava. «Per il momento viene qui in osservazione», la spiegazione di De Poli, «La situazione si è sbloccata due giorni fa, e nell’ultima nottata ha viaggiato per essere qui ad allenarsi. Come si è arrivati a questo sblocco di una trattativa che sembrava morta? Diciamo che qualche distanza s’è limata». ILARI SPRINT. Arrivato e catapultato nel penultimo test amichevole (domani l’ultima prova con l’Abano alle 18, a Casalserugo) prima dell’esordio ufficiale fissato per venerdì prossimo, Podio ha potuto già mettersi in mostra per mezzora ieri, dimostrando intanto un sinistro decisamente “educato”, nel 2-1 con cui il Padova ha battuto il Delta. A cavallo della metà della prima frazione il versante di sinistra del Delta ha cominciato a traballare: troppo superiore la velocità di Ilari nei confronti dell’ex biancoscudato Degrassi, uscito prima del 45’ dopo essere stato bruciato per due volte dal numero 7 biancoscudato.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sembrava una trattativa morta e sepolta ormai da un paio di settimane. E invece ieri pomeriggio, in quel di Camposampiero, prima dell’amichevole contro il Delta Rovigo, è spuntata al momento della lettura delle distinte la sorpresa. Maglia numero 20, capelli lunghi ma espressione per nulla spaesata: ieri è sbarcato a Padova Pablo Podio, centrocampista argentino classe ’89. Era stato inseguito a lungo da Fabrizio De Poli, che l’aveva rincorso fino a quando, un paio di settimane fa, la trattativa sembrava chiusa. Non si sa bene come, e nemmeno bene perché, ma tutto s’è ribaltato: Podio ieri mattina alle 4.30 è sbarcato a Padova (per il momento in prova) con i bagagli e la sua storia da raccontare. CAMPIONE IN TV. Pablo Podio, infatti, è arrivato in Italia in un modo molto particolare. È stato scelto in Argentina dopo aver vinto un reality show dal nome “Inter te busca”: la società milanese nerazzurra, in poche parole, aveva creato un format televisivo in Sudamerica per cercare nuovi talenti locali. Podio, dopo aver vinto la trasmissione, aveva cominciato ad allenarsi ad Appiano Gentile senza mai, però, convincere a pieno la dirigenza nerazzurra.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La stagione ufficiale del Padova comincerà dal “Martelli” di Mantova. È questo l’esito che l’urna della Coppa Italia di Lega Pro ha riservato alla squadra di Parlato, peraltro ex capitano della formazione lombarda: venerdì 14 agosto (con orario da definire) il Padova esordirà in trasferta nella prima giornata della coppa di terza serie. Secondo e terzo turno verranno poi definiti come segue: se il Padova riuscirà a strappare una vittoria o un pareggio a Mantova, nella seconda giornata del triangolare (23 agosto) riposerà e tornerà in campo all’Euganeo il 30 agosto contro il Pordenone; in caso di vittoria del Mantova, invece, Padova-Pordenone si disputerà il 23 agosto.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) C’è pure una novità, visto che in panchina spunta a sorpresa Pablo Podio, centrocampista argentino classe 1989 che rimarrà in prova per alcuni giorni. Era un nome già rimbalzato qualche settimana fa, poi la trattativa si era arenata e sembrava che non se ne facesse più nulla. Adesso un nuovo colpo di scena. Podio è reduce da un’esperienza in Slovacchia nella massima serie con la maglia del Podbrezová: «Sono qui da alcune ore – spiega Podio – ma la città mi piace tantissimo e c’è stata la possibilità subito di scendere in campo e io sono stato contento di debuttare. Ho appena terminato il contratto con il Podbrezová, massima serie slovacca. C’era la possibilità di tornare in Argentina e qualche altro interessamento, ma niente di concreto. Sono un centrocampista centrale, ho giocato anche trequartista. Rimarrò alcuni giorni in prova e poi vedremo cosa succederà. Speriamo di riuscire ad essere tesserato, sarebbe una grande occasione». Bisognerà dunque attendere, per capire se Podio diventerà biancoscudato, mentre per quanto riguarda Bucolo oggi stesso verranno svolti i primi accertamenti per capire l’entità dell’infortunio. Difficile sbilanciarsi al momento. Le prime impressioni ipotizzavano uno stiramento all’adduttore, un guaio che sarebbe piuttosto serio, poi i segnali ben più rassicuranti ma da verificare.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Tanto, troppo, caldo. Decisamente fuori luogo per disputare un’amichevole estiva, soprattutto quando le gambe sono imballate e le idee, a tratti, annebbiate e confuse. In mezzo a un mare di caldo, pure con un malore di Degrassi, esterno del Delta Rovigo costretto ad abbandonare il campo al 38’ del primo tempo per un colpo di calore, il Padova si porta a casa un 2-1 che lascia tutto in sospeso. Giudizio complessivo sulla squadra, equilibrio psicofisico, necessità di registrare al meglio meccanismi ancora non perfettamente rodati. E sarebbe strano il contrario, considerato che siamo appena al 6 agosto e che la squadra probabilmente dovrà pure essere completata. Ci sono anche lampi di classe, quelli di Marco Ilari che firma una doppietta e che conferma di essere fra i più in forma e quelli di Neto Pereira, che ogni tanto fa capire con qualche colpo dei suoi perché a Varese lo rimpiangeranno ancora per molti anni. Il Padova c’è, almeno come idea base, poi ci sono anche i difetti congeniti: a centrocampo Giandonato in un modulo a due fa fatica nonostante due piedi d’oro, Bucolo s’infortuna a inizio ripresa. Si teme uno stiramento all’adduttore, anche se il giocatore uscendo dopo la partita rassicura tutti: «Credo sia solo una contrattura, per come ho sentito tirare il muscolo non dovrebbe essere nulla di grave».

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: programmata quella con l’Abano (sabato 8 agosto alle ore 18.00 a Casalserugo).

Ore 08.28 – Padova, Coppa Italia Lega Pro: si comincia venerdì 14 agosto alle ore 20.30 col Mantova al “Martelli”. La sfida col Pordenone all’Euganeo si giocherà il 23 agosto in caso di sconfitta col Mantova o il 30 agosto in caso di vittoria o pareggio col Mantova.

Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 6 agosto: a Camposampiero il Padova batte 2-1 il Delta Rovigo grazie ad una doppietta siglata da Ilari. In prova il centrocampista argentino Pablo Podio.




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