Venezia, Serafini si presenta: “Mi hanno convinto Perinetti e Calzi. E non è da tutti poter giocare con questa maglia…”

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Fonte: La Nuova Venezia

Tutto in tre giorni e Matteo Serafini è finalmente diventato un giocatore del Venezia. Annunciato, sfumato poi ufficializzato: tra venerdì e ieri uno degli attaccanti più prolifici tra serie B e C/Lega Pro è giunto a destinazione, alla corte di Paolo Favaretto per diventare uno dei leader del nuovo Venezia. Si è aggregato subito alla squadra nel ritiro di Piancavallo, e oggi sosterrà le visite mediche, pronto a iniziare gli allenamenti. Ma prima, chiarisce cos’è accaduto negli ultimi giorni. «La mia priorità era quella di rimanere vicino a casa per la famiglia e perché ho due bambini piccoli. Poi il direttore sportivo del Venezia mi ha invitato a pensare al progetto Venezia e mi sono preso un po’ di tempo. Inizialmente si era un po’ restii, ma non per la città o il club, solo per le esigenze familiari. Alla fine le parole di Perinetti, dell’allenatore e del mio ex compagno di squadra Giampaolo Calzi ci hanno convinti. Poi, insomma, non è da tutti poter giocare in un città come Venezia, anche se non c’è al momento un campionato professionistico». Serafini arriva dalla Pro Patria, tante esperienze alle spalle, ma alle 37 primavere non ci pensa. «Sarà una stagione piena di novità, a questa età riesci a ottimizzare le energie e sai quello che ti può servire o meno. Tante cose le hai già vissute e quando vedi realtà che stanno per partire, è difficile poi declinare l’offerta. A detta degli altri sto ancora bene, poi lo scorso anno ho giocato 40 partite su 42. I numeri ci sono tranne che sulla carta di identità…». E poi c’è la possibilità di lasciare il segno a Venezia. «Con una D così puoi farlo», aggiunge, «e sotto molti punti di vista. Magari di attaccanti più prolifici ne avrebbero trovati lo stesso, ma il club mi ha cercato per puntare sull’uomo e sull’esempio; per provare a essere una guida per i giovani. È fondamentale far loro capire l’approccio giusto alla professione, come migliorarsi e curare i dettagli per diventare professionisti. È preziosa l’alimentazione così come l’atteggiamento, senza mai sminuire un allenamento, una corsa o una partita». E Serafini è passato alla storia anche per la tripletta rifilata a Gigi Buffon in un Brescia-Juventus finito 3-1 del campionato di serie B 2006-07. «Quella volta non la dimenticheranno in molti, non solo io», sorride l’attaccante bresciano, «fu una giornata molto particolare, di quelle che ti fanno entrare un pochino nella storia. A Livorno avevo giocato con Chiellini e scambiandoci la maglia gli chiesi se potevo avere quella di Buffon. Non arrivò mai, ma mi dissero che l’aveva già regalata. E di quella sfida non ho neppure il pallone». Il direttore sportivo Giorgio Perinetti pone infine l’accento sull’ultimo acquisto del Venezia: «Per noi Serafini era un giocatore fondamentale, che fa reparto da sé e ci consente di fare scelte particolari. Un punto fermo, insomma, e alla fine si è riusciti a sbloccare la trattativa. Serafini ha qualità tecniche e morali, e ora possiamo avere le idee più chiare per proseguire il lavoro».




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