Fonte: Messaggero Veneto/Gazzettino, edizione di Pordenone
In attesa del ripescaggio – atteso per oggi, con l’incognita del numero di squadre che comporranno i tre gironi di Lega Pro – il Pordenone continua a muoversi sul mercato. E asseconda il desiderio di mister Tedino, che chiedeva centrocampisti. Il tecnico sta per ricevere un figlio d’arte: Matteo Mandorlini. Sì, proprio il figlio di Andrea, allenatore dell’Hellas Verona ed ex giocatore dell’Inter. L’accordo col mediano, classe ’88, pare sia stato trovato: secondo indiscrezioni mancano soltanto i dettagli. C’erano da definire l’intesa economica e la durata del contratto (biennale?) tra le parti, visto che il ragazzo era svincolato dopo l’esperienza a Pisa in Lega Pro. Un innesto di qualità: il giocatore comasco, infatti, ha esperienza soltanto di serie C e B, categorie in cui milita ininterrottamente dal 2007. Al tempo, uscito dal settore giovanile del Parma, cominciò il suo percorso senior col Pavia in C2. Quindi altre due stagioni C1 con Foligno e Viareggio, per poi salire in B: Piacenza (2010-2011), Brescia (2011-2012), Spezia e Grosseto (2012-2013), di nuovo Brescia (2013-2014), per scendere nuovamente in Lega Pro firmando col Pisa (2014-2015). In totale, 207 presenze tra i “pro”. Darebbe un gran contributo alla mediana neroverde, che aspetta un altro colpo da novanta, ovvero Alex Pederzoli del Pavia: il giocatore sta sempre trattando con i lombardi per rescindere. In Tim cup col Poggibonsi non è neppure andato in panchina. Altro segnale di rottura. Il Pordenone sta poi lavorando per un altro colpo in difesa. Se sfuma Marchi (’91), la cui trattativa sembra infinita, la società ha chiesto informazioni su un elemento fuori categoria, ovvero Elia Legati (’86): l’ex capitano del Venezia, enfant prodige del Milan ai tempi, è ancora senza squadra. Aveva flirtato col Livorno, ma non se n’è fatto nulla. Attualmente si trova a Coverciano nel ritiro disoccupati. Non è una pista-utopia: chi è senza squadra, ora, valuta tutto. Legati vanta 260 presenze tra B e C1 e piazze importanti alle spalle (Padova, Novara, Crotone). Le parti stanno per dialogare. E se arriva anche Legati, diventa un Pordenone di grande spessore.
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Pordenone diesel, partito lento e diventato inarrestabile sul mercato. È un aeroporto, la sede del ritiro di Arta Terme, in cui la più affollata è senza dubbio l’area degli arrivi. E si viaggia al ritmo di un nome grosso al giorno. Oggi, per esempio, è il turno di Matteo Mandorlini, centrocampista comasco, figlio del tecnico dell’Hellas Verona. Al di là della discendenza, Mandorlini parla sul campo. La sua è una carriera che in C fa spavento: esordio a 17 anni nel Parma, in serie A, poi la B a Brescia e tante parentesi nei top club di LegaPro. L’ultima annata l’ha vissuta al Pisa: 28 presenze e un gol. È il perno che fa girare tutta la squadra e ora il Pordenone gli è vicinissimo. L’affare non è ancora stato definito con il nero su bianco, ma le parti sono vicinissime. Dopo Francesco Finocchio, sarebbe il secondo grande colpo a centrocampo. Un reparto, quello della mediana, che attende ancora di conoscere il destino di Jacopo Fortunato e che nel frattempo si rinforzerà con l’arrivo di Alessandro Pederzoli. L’ex pavese sarebbe pronto a dire sì al ramarro in tempi brevi, lasciando così il Pavia dei cinesi. Anche per lui tante presenze in B, tra Ascoli e Gallipoli. Ma Tedino chiede ancora qualcosa, soprattutto se capitan Denis Maccan se ne andrà (è a un passo dal Venezia in D). In difesa (oggi arriverà il 21enne Alberto Barison, dall’Ascoli) il nome nuovo è quello di Elia Legati, centrale, classe ’86, liberato dalla mancata iscrizione alla C proprio dei veneti. Cresciuto nel Milan di Ancelotti, vanta 6 stagioni in B tra Crotone, Padova e Carpi. Con la maglia dei lagunari ha collezionato 30 presenze e un gol. Il Pordenone ci ha messo gli occhi addosso, e la trattativa può andare in porto. Tutto ok per Cattaneo, un affare già concluso.