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Ore 18.50 – (La Provincia Pavese) «Peccato non aver giocato l’amichevole con l’Atalanta, ci avrebbe fatto capire il nostro valore. Vorrà dire che domenica proveremo a guadagnarci la possibilità di affrontare una squadra di B come il Latina». Davide Facchin è pronto al debutto stagionale del Pavia in una gara ufficiale, domenica alle 18 al Fortunati contro il Poggibonsi nel primo turno di Tim Cup. Squadra più che abbordabile, quella toscana di serie D, soprattutto perché ha iniziato la preparazione solo lunedì scorso con il nuovo allenatore Marco Ghizzani e ha perso diversi elementi chiave della passata stagione. «Ma sono le gare più insidiose perché gli altri non hanno nulla da perdere», ricorda Facchin al suo sesto anno con la maglia azzurra. «Sulla carta la nostra squadra è forte, ora dovrà parlare il campo – dice il portiere – siamo migliorati rispetto alla passata stagione con operazioni di mercato importanti, il mister e lo staff mi hanno fatto un’ottima impressione». Le amichevoli precampionato, si sa, contano poco e il Pavia ha affrontato una selezione di dilettanti, il Varzi appena approdato in Promozione e la Novese (serie D), però i tanti gol fatti e nessuno subito sembrano indicare una fase difensiva più solida rispetto allo scorso anno. «Sono solo amichevoli, però siamo effettivamente più equilibrati», spiega Facchin, che l’anno scorso era chiamato da mister Maspero a interpretare il ruolo in maniera diversa e a giocare molto con i piedi. Non proprio la sua specialità, in passato, e invece nel corso della stagione il portiere azzurro ha mostrato sempre più confidenza: «Sì, alla fine mi divertivo anche, e d’altronde il calcio moderno è così. Magari il concetto l’anno scorso era un po’ esasperato, però anche mister Marcolini mi chiede di giocare con i piedi, senza però prendere rischi». Domenica sarà Tim Cup, mentre la stagione di Lega Pro è ancora nel caos, come sempre, tra club non iscritti, inchieste sulle scommesse e ripescaggi. «La data d’avvio dovrebbe essere il 6 settembre e dobbiamo prepararci per allora al di là della composizione dei gironi che ancora non conosciamo – dice Facchin – ma quest’anno sono gli altri che devono pensare a evitare noi. Alessandria, Cittadella e Padova sono più o meno allo stesso livello, oltre alla Reggiana che era nel girone del centro l’anno scorso. Comunque chi sosteneva che nella passata stagione il girone più competitivo fosse quello del Sud è stato smentito dai fatti». Ai play off in finale ci sono arrivate due squadre del Nord, Bassano e Como, con quest’ultima promossa clamorosamente in B. «Fino alla penultima giornata erano addirittura fuori dai play off – ricorda Facchin – hanno mostrato di essere una squadra valida anche se ai play off hano avuto pure una bella dose di fortuna: a Matera sono passati ai rigori e visto come i giocatori di casa li hanno tirati – tre nettamente fuori – ci sarei voluto andare io ai rigori col Matera…». Sogno spezzato da quel gol-eliminazione al 119’: «Ancora me lo sogno: ero andato a coprire il secondo palo e un rimpallo del genere, con palla sul palo, poi sulla mia caviglia e in rete, non capita nemmeno se ci provi mille volte». Brucia, ma bisogna guardare avanti. Facchin ha ancora due anni di contratto col Pavia: «Speriamo di farne uno in Lega Pro e l’altro in B».
Ore 18.30 – (Gazzetta di Mantova) Il sole è andato giù da un pezzo quando al campo arriva l’auto di Samuele Sereni, l’esterno che ha lasciato il Pavia per ritornare al Mantova dopo che dalla Cina è arrivato il via libera per la sua cessione. Nel pomeriggio Sereni è partito dalla Toscana, dove risiede, per raggiungere il ritiro biancorosso e potere subito dimostrare la sua soddisfazione per l’accordo: «Finalmente l’incubo è finito, da tanto aspettavo che arrivasse questa firma e ora che ho avuto il via libera posso dire che ritrovo una piazza alla quale sono molto affezionato e in cui ho avuto modo di vivere un’esperienza importante». L’esterno ritrova mister Maspero: «È un grande lavoratore, ora a me tocca mettermi alla pari con i miei compagni e per fare questo dovrò sgobbare parecchio tenendo conto che sono praticamente fermo da un mese. Il Mantova è una buona squadra, affidata ad un allenatore molto bravo e che saprà far fruttare il patrimonio tecnico che ha a disposizione».
Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) In un mercato dai tanti nomi, ma dalle ancora pochissime ufficialità, l’ultimo uscito in casa Pordenone si chiama Caio De Cenco: è lui, l’attaccante classe ’89 diviso l’ultima stagione tra Spal e Pontedera, ma di proprietà del Pavia, l’indiziato a far parte del reparto offensivo neroverde. Il brasiliano (ma con nazionalità italiana) è una punta di peso, dall’alto dei suoi 189 centimetri che potrebbe sicuramente far comodo a Bruno Tedino come punto di riferimento in attacco, un po’ come lo era Denis Maccan l’anno scorso. Mancino, De Cenco è un autentico giramondo del pallone, dato che solo nelle ultime tre stagioni ha cambiato sei casacche. Nel 2012-2013 ha cominciato con la Reggiana, in Prima divisione Lega Pro, ma dopo 9 presenze senza reti è passato al Monza, in Seconda divisione, dove ha disputato un buon girone di ritorno, condito da 6 gol in 19 partite. L’anno dopo partenza ancora dalla Prima, con la maglia del Pavia, ma dopo quattro marcature in 13 gare la seconda parte di stagione è stata giocata ancora a Monza, in Seconda, dove ha segnato 3 reti in 10 giornate. Si arriva all’anno scorso e Lega Pro unica: inizio con la Spal, ma dopo 14 partite senza frutto ecco il passaggio al Pontedera, dove arrivano 4 gol in 16 partite. Non il bomber dai tanti gol, ma un giocatore che potrebbe risultare utile nel 4-2-3-1 che intende proporrre mister Tedino. Sono molti i nomi che girano in questi giorni attorno alla compagine neroverde, anche se non sono state rese note ufficialità che, probabilmente, non verranno rese tali prima del 4 agosto, giorno in cui saprà ufficialmente se i ramarri saranno riammessi in Lega Pro. Intanto è già salito nel ritiro di Arta Terme Simone Pasa (’94), centrocampista difensivo, figlio di Daniele, ex fantasista neroverde nei primi anni 2000, cresciuto nel vivaio dell’Inter ma l’ultima stagione a Prato. Pare ormai alle battute conclusive anche la trattativa che porterà in città Alex Gulin (’95) esterno d’attacco di proprietà della Fiorentina, partecipante un paio d’anni fa, come tutti gli under viola, al reality di Mtv “Giovani speranze”, nel quale le telecamere del canale musicale seguivano le gesta della Primavera fiorentina. Ad un passo dovrebbe essere anche Riccardo Cocuzza (’92), esterno destro del Renate, autore di 7 gol in 28 partite nell’ultimo campionato. A centrocampo dovrebbe arrivare almeno uno tra Alessandro Pederzoli (’84) del Pavia ed Eugenio Togni (’82), l’ultimo anno alla Spal. Decisamente più difficile, al momento, un approdo di Matteo Mandorlini (’88), figlio di Andrea, allenatore dell’Hellas Verona, in forza al Pisa.
Ore 17.50 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento.
Ore 17.40 – Qui Pieve di Cadore: partitella finale.
Ore 17.20 – Qui Pieve di Cadore: presente anche oggi Massimo Poliero, a colloquio con Fabrizio De Poli.
Ore 17.00 – Qui Pieve di Cadore: a parte Neto Pereira, Mazzocco e Turea.
Ore 16.40 – Qui Pieve di Cadore: intenso lavoro atletico anche questo pomeriggio.
Ore 16.20 – Qui Pieve di Cadore: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Perinetti riporta a casa Soligo per il centrocampo, tra i pali scommette sul baby D’Alessandro e in difesa preso Checchi sogna i ritorni di Legati e Cernuto. Dopo quella di Matteo Malagò, risalente ormai a lunedì, ieri la costruzione del Venezia ha accelerato con un tris di ufficializzazioni. La più pesante è sicuramente quella del regista Evans Soligo, 36enne di Marghera che torna a difendere i colori che dopo le giovanili l’avevano lanciato in serie B. Reduce da 28 presenze nel San Marino retrocesso in serie D, Soligo sarà alla corte di mister Paolo Favaretto che l’aveva allenato due anni fa al Delta Porto Tolle in Lega Pro2. Con l’ex salernitano e Malagò il Venezia ha già due terzi del centrocampo titolare, che sarà completato da un under, forse il ’95 Alberto Acquadro. Quest’ultimo è noto al ds Giorgio Perinetti per i suoi trascorsi nella Primavera del Palermo, proprio come il portiere Riccardo D’Alessandro (’96) che da ieri è ufficialmente del Venezia dopo aver contribuito al salto in Lega Pro dell’Akragas. Gli altri movimenti riguardano poi la difesa: l’arrivo di Lorenzo Checchi (’91) dal Poggibonsi è cosa fatta, ma Perinetti non fa mistero di voler pensare in grande. «Mi piacerebbe convincere Elia Legati a sposare la rinascita del Venezia, è un sogno ma ci sto provando. Stesso discorso per Francesco Cernuto, anche lui conosce questa piazza da due stagioni: non è tutto definito ma la trattativa è ben avviata». Le prossime ore per entrambi potrebbero essere decisive, sia per il centrale classe ’86 Legati – capitano arancioneroverde lo scorso anno in Lega Pro, accostato nelle scorse settimane a Mantova, Como e Livorno – sia per il jolly Cernuto (’92). La campagna acquisti del Venezia necessita ovviamente di ulteriori innesti in tempi rapidi, in vista del ritiro ormai alle porte. Il tecnico Paolo Favaretto partirà domani pomeriggio per Piancavallo dove gli arancioneroverdi si alleneranno fino a venerdì 14 soggiornando all’hotel 1301 Inn. Abbozzato un poker di amichevoli, l’8 agosto a Piancavallo con una squadra locale, l’11 a Sacile con i pari categoria della Sacilese, il 14 al Taliercio (avversario da definire), infine il 20 agosto a tre giorni dal debutto in Coppa Italia. Oggi a Roma il Venezia presenterà ufficialmente alla Figc la domanda di ammissione in sovrannumero alla serie D accompagnata dai 300 mila euro a fondo perduto.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tre firme, decine di contatti, un «sogno» e molto altro. Il Venezia di Giorgio Perinetti prende forma: ieri l’ufficializzazione di Riccardo D’Alessandro, Lorenzo Checchi e di Evans Soligo, vecchia conoscenza in laguna. In queste ore il ds sta incontrando o contattando al telefono decine di procuratori per arrivare all’allestimento della rosa che domani partirà per il ritiro di Piancavallo. Tra i tanti nomi sul suo taccuino c’è anche quello di Elia Legati, colonna della difesa nell’ultima stagione, con buone chance di rimanere in LegaPro ma corteggiatissimo da Perinetti che lo definisce, almeno per il momento, «un sogno». Tra le conferme desiderate, con più chance di andare in porto, ci sarebbe pure quella di Francesco Cernuto, con il quale i contatti sono ben avviati. Le certezze, per ora, sono i tre nomi ufficializzati ieri, che si sommano al «sì» di Malagò. Da ieri Riccardo D’Alessandro è il nuovo portiere del Venezia: 19 anni, ha collezionato nel 2014-2015 12 presenze in serie D con il Tiger Brolo e quest’anno, da gennaio, 15 presenze sempre in D con l’Akragas, conquistando la promozione in Lega Pro. Arriva dal Poggibonsi (una stagione in Lega Pro e una in D) Lorenzo Checchi, 24 anni, difensore centrale con 61 presenze e due gol nelle ultime due stagioni. Infine torna in laguna il centrocampista Evans Soligo, 36 anni, al Venezia nella stagione 2002-2003 in serie B e poi una lunga carriera tra Triestina, Salernitana, Vicenza, Paganese, Delta Porto Tolle, fino al San Marino lo scorso anno. Soligo ha collezionato 482 presenze con 24 gol e sarà l’uomo di esperienza di mister Favaretto. In chiave ritorni, come detto il ds arancioneroverde sta cercando di convincere Elia Legati a rimanere al Venezia, nonostante la discesa tra i dilettanti. Il difensore cresciuto nel Milan spera di strappare un contratto in Lega Pro (lo voleva il Mantova e c’era stato un contatto dal Livorno in serie B), mentre Perinetti, da parte sua, spera di riuscire a convincerlo della bontà del progetto. E il direttore sta parlando anche con Francesco Cernuto per tentare di riconfermarlo, mentre potrebbero esserci degli sviluppi riguardo a Davide Carcuro, Raffaele Franchini ed Emanuele Bardelloni. Carcuro ha lasciato il ritiro del Padova, mentre Franchini e Bardelloni sono entrambi svincolati, dopo le rispettive esperienze a Pordenone e Real Vicenza: e qui Bardelloni, tra l’altro, ha incrociato mister Favaretto. Non arriverà invece Fabio Lauria, che sta chiudendo col Parma. Domani la squadra partirà per il ritiro, stabilito a Piancavallo: il gruppo, al quale si aggregheranno numerosi giovani «under», partirà nel pomeriggio di domani per arrivare in albergo (l’Hotel 1301 Inn) in serata e iniziare a lavorare sul campo da domenica. Il ritiro durerà fino al 14 agosto e sono previste già alcune amichevoli: l’8 a Piancavallo contro la squadra locale, l’11 a Sacile contro la Sacilese, il 14 al Taliercio (squadra da definire), mentre una quarta amichevole si disputerà il 20 agosto. Oggi intanto la società depositerà tutta la documentazione per l’iscrizione, avendo ricevuto un primo sì di massima dalla Federazione sulla correttezza delle carte. Già versati i bonifici.
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Iniziano a fioccare le ufficializzazioni per i nuovi acquisti del Venezia. Nella corsa contro il tempo per allestire la rosa da mettere a disposizione del tecnico Paolo Favaretto, ieri il direttore sportivo Giorgio Perinetti ha chiuso positivamente le trattative con il portiere Riccardo D’Alessandro e con il difensore centrale Lorenzo Checchi, già a Mestre da due giorni per sostenere le visite mediche. In aggiunta, sempre ieri è arrivato anche l’ok per Evans Soligo, elemento molto esperto per il centrocampo, al Venezia già nella stagione 2002-03 in serie B. Perinetti è però al lavoro per strappare il sì anche a due dei protagonisti della passata stagione al Penzo: Elia Legati e Francesco Cernuto. Il primo è titubante, il secondo in trattativa avviata, ma per il Venezia sarebbe un doppio colpo importantissimo per sistemare la difesa con uomini esperti e di categoria superiore. I giovani. Il 19enne D’Alessandro nello scorso campionato ha giocato in serie D e vinto il torneo con l’Akragas. Ad Agrigento 15 presenze per il giovane estremo difensore di scuola palermitana. Per Checchi, che di anni ne ha 24, le ultime tre annate sono state consumate con le maglie del Borgo a Buggiano e del Poggibonsi. L’annuncio di questi due giocatori era solo questione di ore, dal momento che è parso subito certo l’interesse del Venezia per entrambi, che così si sono andati ad aggiungere a Matteo Malagò, il primo per il quale è giunta l’ufficializzazione da parte del club. Soligo. Originario di Marghera, 36 anni, una lunga esperienza tra serie B e Lega Pro, Evans Soligo conferma la volontà del Venezia di legarsi al territorio, chiamando anche giocatori del posto per aumentare affetto e interesse del pubblico verso la nuova squadra targata Stati Uniti. Soligo ha esordito con la maglia del Sandonà nell’ormai lontano 1998-99, sono poi arrivate le esperienze con Spal, Lumezzane, Venezia, Triestina, Salernitana, Vicenza, Paganese, Delta Porto Tolle e San Marino lo scorso anno. Complessivamente ha sommato 481 presenze e 24 reti nei vari campionati. Ritiro. Dopo giorni di attesa, il Venezia ha anche sciolto il dilemma sulla sede del ritiro. Ormai si era capito che Piancavallo sarebbe stata la soluzione migliore e più apprezzata dalla dirigenza, e così è stato. La squadra partirà domani e nella località friulana rimarrà fino al 14 agosto. Utilizzerà gli impianti sportivi locali, e soggiornerà all’albergo “1301 Inn”. Amichevoli. Sono già quattro gli appuntamenti previsti per mettere alla prova il gruppo di Favaretto. L’8 agosto a Piancavallo (avversario da definire), l’11 a Sacile contro i padroni di casa, il 14 al centro sportivo Taliercio (avversario da definire) e il 20 in sede e contro una formazione che al momento non è stata ancora scelta.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) C’era attesa per la sentenza del Tribunale federale circa la richiesta della Lega Pro di avere circa 774mila euro dal Vicenza dopo l’avvenuto ripescaggio in serie B. Il regolamento stabilisce che, nel caso una squadra sia promossa dalla Lega Pro in serie B, scatti un contributo di mutualità di circa 516 mila euro per la prima classificata, e di circa 774 mila euro per la seconda, oppure per la vincente dei playoff, e questo contributo va dato nel caso la promozione venga conseguita dopo la disputa dei playoff, o comunque, come seconda classificata. La Lega Pro, per avvalorare la sua richiesta, ha puntato proprio al concetto di «comunque», intendendo che il contributo spetta in ogni caso da parte di chi sale in B. Il Vicenza, appoggiato dalla Lega di serie B, ha fin da subito ritenuto infondata la richiesta, sottolineando come ci si sia rivolti ad un organo che non è competente, in quanto il Tribunale federale, sezione vertenze economiche, interviene per rapporti tra società e fra giocatori e società: casomai sarebbe stato più giusto rivolgersi al Collegio di garanzia dello sport. E ieri, verso mezzogiorno, il Tribunale federale si è espresso, o meglio, si è dichiarato «non competente». Con un comunicato la sezione vertenze economiche si è espressa su 15 punti all’ordine del giorno. Uno di questi riguardava il reclamo della Lega Pro nei confronti del Vicenza e della Serie B per il ripescaggio della scorsa stagione e la relativa mutualità. Il secondo collegio si è espresso così: «Il tribunale federale dichiara la propria incompetenza a conoscere del reclamo». Per questa ragione al momento il Vicenza non deve quindi versare i 774mila euro richiesti dalla Lega Pro, che nel caso volesse insistere per ottenere la somma dovrà rivolgersi alla sede competente indicata dal Tribunale federale. Archiviata con soddisfazione la pratica con la Lega Pro, in serata al Menti è andata in scena la prima casalinga del nuovo Vicenza, con la sfida valevole per la ventesima edizione del memorial Alfonso Santagiuliana — pilastro del Vicenza e del Torino negli anni ‘40 e ‘50 — contro il greci del Kallonis, compagine che milita nella massima serie ellenica. Il tecnico biancorosso ha schierato quello che al momento può essere considerato l’undici titolare, considerato che nella formazione base mancavano il portiere Vigorito, il centrale Manfredini, l’esterno Laverone e il centravanti Cocco, tutti ai box per infortuni di varia natura. L’avvio di gara è tutto del Vicenza, che davanti a circa 500 spettatori chiude il Kallonis nella sua metà campo, sbloccando il match al 10’ con un gol di Gatto che ha finalizzato di testa un preciso cross effettuato dalla destra da Sampirisi. Trovato il gol il Vicenza ha agito spesso in contropiede puntando sulla velocità di Gatto e Vita, che hanno messo spesso in difficoltà la difesa avversaria. Una squadra che Marino ha schierato con Pazienza davanti alla difesa con Cinelli e Gagliardini che in fase di possesso palla si alzavano sulla linea degli esterni in una sorta di 4-1-4-1, con Pettinari punta centrale. Uno schieramento che ha saputo chiudere gli spazi non concedendo occasioni alla squadra greca. Nella ripresa la solita girandola di cambi non muta l’aspetto tattico del match, che vede sempre il Vicenza chiudersi bene e ripartire in contropiede, trovando con l’ex atalantino Gagliardini la palla del raddoppio che però il mediano bergamasco spreca. La formazione di Marino tiene il pallino del gioco in mano creando con Raicevic un’altra palla gol che il portiere greco devia in angolo. Nei minuti finali il Kallonis tenta di raggiungere il pareggio ma la retroguardia del Vicenza tiene bene, e al triplice fischio finale del direttore di gara ci sono i primi applausi stagionali per la squadra biancorossa, che si aggiudica così il memorial dedicato a Alfonso Santagiuliana.
Ore 14.20 – (Gazzettino) Costruita per l’Eccellenza ma pronta, anzi prontissima, per affrontare la serie D. Ed è proprio questa la categoria dove la nuova Luparense San Paolo andrà a giocare. Mancano i crismi dell’ufficialità – arriveranno ai primi di agosto – ma la società è in cima alla graduatoria stilata dalla Figc sui rispescaggi. «Non mi illudo e finché non arriverà una nota ufficiale io penso solo all’Eccellenza», le parole del patron Stefano Zarattini nel giorno del raduno della squadra, affidata a Daniele Pasa. Uno squadrone, sarebbe meglio definirlo. «Siamo attrezzati anche per la serie D – sottolinea il tecnico – È una società nuova, stiamo allestendo soltanto ora il gruppo, quindi qualche difficoltà in più la potremo avere rispetto ad altre realtà consolidate, però c’è tantissimo entusiasmo da parte di tutti, dai dirigenti allo staff tecnico, dai giocatori ai tifosi. E con questi presupposti, c’è da sperare in ottimi risultati». Zarattini ha costruito un progetto solido, che guarda molto in avanti: «Vent’anni fa mi sono cimentato nel calcio a cinque. Ero solo e c’era tanta diffidenza generale, invece sono riuscito a portare la Luparense all’apice di questo sport. A me piacciono le sfide, quella del calcio a 11 che si è unita al calcio a 5 mi entusiasma, ma è solo il punto di partenza: so che sarà molto difficile, un processo lungo, ma vorrei riunire in un’unica polisportiva tutte le realtà locali. Una grande famiglia». La neonata Luparense San Paolo punta molto anche sul settore giovanile. «C’è un bacino d’utenza potenzialmente enorme, il San Paolo continuerà l’attività tra i giovani che sa fare benissimo, vorremmo costruire i nostri campioni in casa». Poi il patron aggiunge: «Ho tanta fiducia nel lavoro che Pasa e il direttore sportivo Briaschi stanno portando avanti e mi auguro possa dare buoni frutti». Il tecnico crede molto nel progetto: «C’è un programma pluriennale di sviluppo molto ambizioso. L’idea del presidente è quella di ripetere i risultati del calcio a cinque anche in quello a undici. Un’idea che piace e che sta attirando l’attenzione di tanti giocatori, che hanno sposato e sposeranno questo progetto». Sulla squadra allestita: «Sta nascendo bene, ci sono diversi “vecchi” che già conosco, gli arrivi sono per conoscenza mia o del diesse. Sono molto contento». Tra gli arrivi più importanti il portiere Zanin, i difensori De March e Severgnini, i centrocampisti Nichele e Nicoletti, gli attaccanti Brotto, Giglio e Beccaro. Domani la prima amichevole alle 15 con l’Abano, la seconda il 5 agosto alle 16.30 con il Legnago, sempre allo stadio comunale di Tombolo.
Ore 13.50 – (Gazzettino) Claudio Coralli ha timbrato il cartellino anche con il Napoli. Un gol di pregevole fattura, come lo è stata tutta l’azione del Cittadella. Un gol alla “Coralli”, verrebbe da dire, da autentico centravanti d’area. «Ringrazio Iori per l’assist perfetto», la dedica del giocatore, che rivive il momento: «Bobb ha smistato bene il pallone, Iori ha fatto il suo, io ho anticipato tutti i difensori e concluso in scivolata». Sul confronto con il Napoli, aggiunge: «Abbiamo fatto quello che potevamo, si è trattato di un buon allenamento. L’avversario era decisamente fuori alla nostra portata, ma ce l’abbiamo messa tutta per non sfigurare». Peccato forse per i cinque gol al passivo. «Il nostro obiettivo era quello di resistere il più a lungo possibile. Abbiamo preso un paio di gol banali, che si potevano evitare. Sul primo qualche colpa nella marcatura di Albiol ce l’ho anch’io. A nessuno piace perdere, qualche mio compagno si è scocciato, se l’è presa per la sconfitta…». A testimonianza che il gruppo è motivatissimo. «È questa la mentalità giusta, quella che sta trasmettendo l’allenatore che è carico a mille. Il Cittadella vuole e deve ripartire con il piede giusto, Venturato ha una gran fame di vittorie e il gruppo sta assimilando i suoi concetti». Sta nascendo una buona squadra, insomma. «Non potrebbe essere altrimenti. I nuovi si sono integrati bene, ma era facile prevederlo a Cittadella, che è una grande famiglia. Le basi di partenza sono buone». Per tre mesi senza Sgrigna, aumentano le responsabilità di un giocatore importante come Coralli: «Mi spiace tantissimo per Alessandro, ci mancherà molto, ma sono convinto che appena tornerà tra noi saprà fare la differenza. Metterò tutto me stesso per fare avvertire meno possibile la sua assenza, intanto vedrò di tenere botta io…». Arriverà qualcun altro in attacco? «Sono argomenti che competono al direttore, vediamo cosa succederà, il mercato è ancora molto lungo». C’è un giovanissimo Bizzotto che ha una voglia matta di spaccare il mondo: con il Napoli si è rivelato tra i più attivi. «Ha buone basi, è un ragazzo che deve crescere e maturare, lasciamolo lavorare con calma. Bizzotto è uno che vede la porta, grande caratteristica per un attaccante». Domenica è tempo di Coppa Italia. Al Tombolato i primi punti ufficiali della nuova stagione con il Potenza. «Mancano un paio di giorni, ci faremo trovare pronti all’appuntamento. Poi staccheremo un po’ la spina, al rientro in pianura». Per l’impegno di Coppa, domenica alle 20.30, il Cittadella dovrebbe recuperare qualcuno tra gli acciaccati. «Confidiamo di avere Scaglia e Gerardi disponibili. Per il debutto del difensore manca davvero poco», spiega il medico sociale Ilario Candido, che parla di tempi ancora lunghi per Schenetti: «Bisogna andarci piano. Visto che il campionato ha subito uno slittamento sulla data di inizio, abbiamo tutto il tempo per puntare al suo pieno recupero». Ieri intanto la società ha ceduto a titolo definitivo Leonardo Mancuso al Catanzaro.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Esiste un caso Federico Gerardi. Che l’attaccante granata appartenesse alla truppa degli scontenti, desiderosi cioè di accasarsi altrove dopo la retrocessione del Cittadella in Lega Pro, era storia nota. Ma è lo stesso Stefano Marchetti a usare parole che difficilmente si sentono da un direttore generale riguardo a un proprio giocatore: «Gerardi non ha dimostrato l’attaccamento nei confronti di questa società che mi aspettavo. Sta mostrando di non aver capito in che club è e quali valori lo animano». Il dg calibra le parole e non precisa se a infastidirlo sia stato l’atteggiamento avuto nel corso del ritiro a Lavarone o l’aver forzato la mano nel tentativo di cambiare aria. I rumors di mercato hanno in questi giorni accostato Gerardi al Lecce di Antonino Asta ma pare che pure Crotone e Ternana abbiano effettuato sondaggi nei suoi confronti. «Non credo andrà al Lecce, per una serie di motivi. Dico solo che stiamo parlando di un giocatore retrocesso anche nell’annata precedente al suo arrivo qui (con la Reggina) e che non mi risulta abbia realizzato un centinaio di gol nella passata stagione (i suoi centri con la maglia granata sono stati 7). Mi sembra che non abbia capito la fortuna avuta nell’approdare al Cittadella». Un altro attaccante, Mancuso, è stato appena ceduto al Catanzaro a titolo definitivo, nonostante l’infortunio di Sgrigna. «Ma Mancuso si è sempre comportato da professionista esemplare, per questo, nel momento in cui si è presentata l’opportunità di un ritorno al Catanzaro, gli sono andato incontro, anche perché cerco un giocatore con altre caratteristiche. A oggi, in ogni caso, Gerardi è un giocatore del Cittadella e non è detto che lo lasci andare». Un affondo pubblico calibrato con cura, quello di Marchetti, che certifica l’esistenza di una frattura col 27enne centravanti di Pordenone, tenuto a riposo nell’amichevole disputata l’altro ieri con il Napoli, dopo essere invece stato schierato domenica scorsa contro i palestinesi dell’Al Ahli. Nel reparto offensivo la coperta comuqneu rimane corta, al contrario di quanto si possa dire per la difesa – dove, anzi, i centrali sono in sovrannumero – e per la linea mediana. «Sicuramente arriveranno uno o due elementi. Il ruolo? Un esterno d’attacco o una seconda punta» precisa il dg. Si allontana, però, il talentuoso Simone Rosso, ala sinistra scuola Toro che sembrava in arrivo. «È un giocatore che ci piace e abbiamo formulato una proposta per portarlo qui, ma al momento non ci sono le condizioni perché l’affare si concretizzi e noi non siamo disposti a cambiare offerta». Il tutto mentre si avvicina la sfida con il Potenza, avversario domenica sera alle 20.30 in Coppa Italia. Iori & C rientreranno dal ritiro di Lavarone nel primo pomeriggio dello stesso giorno.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Ha segnato anche qualche gol in passato. «Calcio punizioni e rigori, potrei risolvere qualche partita. Mi sono allenato in questo periodo, mi manca solo il ritmo partita». Alla sinistra di Giandonato c’è il presidente Giuseppe Bergamin, che esordisce con una battuta: «Sono soddisfatto a prescindere, visto che Manuel ha trascorsi alla Juve e sono un tifoso bianconero. Scherzi a parte, il giocatore non si discute dal punto di vista tecnico. Poi guardo sempre anche all’aspetto umano, alla serietà e alla professionalità che ho riscontrato nel ragazzo durante il nostro colloquio. Sappiamo che è un elemento forte, il passato è passato, ma il proprio valore va dimostrato tutti i giorni». Alla destra del giocatore c’è Fabrizio De Poli. «È il centrocampista che cercavamo da tempo, speriamo che sia uno degli ultimi tasselli che vanno a rinforzare l’organico. È un giocatore importante, la sua storia parla per lui, speriamo che si rivaluti al Padova. Ha qualità tecniche con un calcio a lungo raggio, è un centrocampista moderno. Ci sarà di grande aiuto».
Ore 12.50 – (Gazzettino) I biancoscudati hanno grandi ambizioni. «Le ho anch’io. Lavoriamo giorno dopo giorno senza guardare troppo avanti, poi vediamo dove possiamo arrivare». Contratto biennale, significa che il club crede in lei. «E io credo nel Padova». Arriva da una stagione in cui ha voltato pagina. «L’anno scorso ho deciso di ricominciare la mia carriera da zero, ripartendo dalla Lega Pro. Non è andata come immaginavo nella prima parte di campionato, poi a Catanzaro mi sono rifatto e adesso sono al Padova per continuare la mia rinascita». Perché parla di rinascita? «Non è successo niente di particolare, ma per un ragazzo che a diciannove anni giocava spesso con la Juve, trovarsi in Lega Pro non è magari semplice da spiegare. Le mie caratteristiche? Sono un regista classico, mentre a livello umano sono una persona semplicissima e simpatica». Avrà in mano le chiavi del centrocampo biancoscudato, è una bella responsabilità. «Sì, è bello anche perché è un ruolo delicato. Però mi piace, altrimenti avrei fatto scelte diverse». Conosce già qualcuno dei nuovi compagni? «Con Mazzocco abbiamo passato un periodo insieme al Parma e con Petrilli eravamo alla Juve, anche se non abbiamo mai giocato insieme dato che è più grande di me. Poi conosco di nome Neto Pereira, Fabiano, Diniz e Altinier».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Fumata bianca a centrocampo, arriva Manuel Giandonato. Ventiquattro anni, un passato nella Juventus, il giocatore ha firmato ieri mattina in sede all’Euganeo un contratto biennale, accompagnato dal papà Mario e dal procuratore Marco Sommella. Nell’ultima stagione ha giocato in prestito (il cartellino era del Parma che è fallito) prima con la Salernitana e poi con il Catanzaro. In precedenza aveva indossato anche le maglie di Juve Stabia, Cesena, Vicenza e Lecce, sempre girato a titolo temporaneo dalla Juve. Proprio con i bianconeri ha disputato tre partite in serie A e due in Europa League (Sturm Graz e Salisburgo), e si è messo in evidenza anche per un gol su punizione nell’amichevole vinta 2-1 sul campo del Manchester United per l’addio al calcio di Neville. Ecco le sue prime parole biancoscudate, subito dopo la firma del contratto: «Sono molto felice di essere al Padova. Appena mi è stata comunicata questa opportunità, non ho esitato dando subito il mio assenso. È stata una trattativa molto veloce, è accaduto tutto in pochi giorni. Avevo qualche trattativa con squadre di serie B (Lanciano e Salernitana, ndr), ma ho preferito il Padova per il progetto e perché mi hanno voluto fortemente».
Ore 12.30 – (Gazzettino) Riguardo la mediana resta aperto il discorso con Matute (Pro Vercelli), e il diesse si è mosso anche per Francesco Corapi (ex Aquila). Per la fascia mancina proseguono i contatti per Lo Porto, classe 1996, del Perugia. Intanto, si è aggregato in prova il terzino sinistro classe 1995 Fabio Ruggiero, reduce da due stagioni con il Palestrina (squadra romana di serie D). SQUADRA. Allenamento solo al pomeriggio dopo il test con il Belluno. Biancoscudati a ranghi completi tra lavoro atletico e pallone, tranne Petkovic, Aperi e Amirante (palestra). Il ritiro terminerà domenica con l’amichevole con il Campodarsego, anticipata alle 15. Gli altri test: mercoledì alle 20.30 con l’Udinese, sabato alle 18 con l’Abano a Casalserugo.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Partenza sprint della campagna abbonamenti con 142 tifosi che hanno rinnovato la tessera nel giorno di apertura della prelazione. Primi in assoluto sono stati Dino Vendraminelli e Graziella Marcolin, sposati da 47 anni: si sono presentati un’ora e mezza prima in sede e hanno spostato anche le ferie per portare a casa l’abbonamento. Due tifosi doc: lui sin dai tempi del “paron” Rocco, lei ha contagiato con la sua passione il nipotino Giovanni (dieci anni) che porterà allo stadio anche quest’anno. La prelazione durerà fino al 22 agosto: da lunedì a venerdì (15-19), sabato (10-12.45). MERCATO. Arriverà almeno un altro centrocampista, e si lavora anche per un terzino sinistro.
Ore 12.00 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento mattutino.
Ore 11.40 – Qui Pieve di Cadore: partitella finale, non vi partecipa Neto Pereira.
Ore 11.20 – Qui Pieve di Cadore: esercitazioni offensive.
Ore 11.00 – Qui Pieve di Cadore: lezione di tattica per i biancoscudati.
Ore 10.40 – Qui Pieve di Cadore: in corso l’allenamento mattutino.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Per il centrocampo i due innesti mancanti dovrebbero essere un giovane e un esperto: se le sensazioni saranno confermate, il Padova potrebbe tesserare Albin Ramadani (21 anni) e uno tra Rosario Bucolo e Davide Carcuro, con il primo favorito visto che l’ex Venezia potrebbe risultare un doppione di Giandonato. Aggiungendo anche Paulo Azzi, con questi nomi la margherita dei 24 sarebbe già completa. Ma ciò non significa che il mercato del Padova sarebbe già chiuso all’inizio di agosto. Dai 24 si possono liberare posti escludendo dalla lista (ma mantenendo comunque a disposizione di Parlato) i giovani fuoriquota: il Padova, secondo la prospettiva, al momento ne avrebbe dieci, il che significa che se a fine agosto spunteranno le occasioni di fine mercato, basterà tagliare uno o due giovani (non di più, perché sotto gli otto scattano i tagli ai contributi federali) e inserire nuovi elementi. Abbonamenti. Nel primo giorno sottoscritte 142 tessere.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Nel pomeriggio, poi, di nuovo sotto con gli allenamenti. Tre sono i giorni che separano il Padova dal rientro in città: domenica pomeriggio, dopo l’ultima amichevole in altura in programma con il Campodarsego (il calcio d’inizio, originariamente fissato per le 16, è stato anticipato alle 15) la squadra biancoscudata farà ritorno nella città del Santo e dal giorno successivo comincerà la routine classica di allenamenti alla Guizza, in vista anche del test amichevole di mercoledì prossimo a Udine contro la squadra di Stefano Colantuono. Ma tre sono anche i giocatori che mancano allo scacchiere di Parlato: un terzino sinistro e due centrocampisti. Per il posto di terzino sinistro in ritiro ci sono due giocatori in prova e sotto osservazione: Sanin Muminovic, salito con la squadra dall’inizio della preparazione, e Fabio Ruggiero, giovane di 20 anni arrivato ieri in prova a Pieve di Cadore, nelle ultime due stagioni in Serie D col Palestrina.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Da una parte il lavoro estenuante sostenuto dal giorno della partenza per il ritiro con una doppia seduta di allenamento tutti i giorni, domenica inclusa. Dall’altra le tossine accumulate la sera precedente a Belluno, dove oltre al terreno appesantito dalla pioggia il match è stato tutto meno che un’amichevole dal punto di vista agonistico. Sarà stato per questi motivi che ieri mattina, ribaltando la tabella di marcia originaria, Carmine Parlato ha deciso di concedere alla squadra e al suo staff una mattinata di libertà. Una pausa inaspettata ma sicuramente gradita dai giocatori, che ne hanno approfittato per rilassarsi: alcuni hanno deciso di rimanere in albergo, dividendosi tra le poltrone della hall e le stanze, ma la maggior parte si è dedicata alla visita del centro di Pieve di Cadore.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Come mai ha cambiato praticamente due squadre all’anno? «Mi è sempre capitato di arrivare nelle nuove squadre alla fine del ritiro e per questo non sono mai riuscito ad inserirmi a dovere, in un ruolo centrale come il mio. Sono un regista classico, calcio punizioni e rigori. Fisicamente sto bene, mi manca solo il ritmo partita. Voglio sfruttare quest’opportunità e sono molto felice che mi sia capitata». Ad accoglierlo anche il presidente Bergamin, che ha applaudito il suo arrivo. «Tecnicamente non si discute, dal primo lungo colloquio che abbiamo avuto mi è sembrato un ragazzo serio e professionale». Il ds De Poli non ha dubbi. «È il centrocampista moderno che cercavamo e credo sia anche uno degli ultimi tasselli del nostro mercato».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Anche qui gioca poco, scende in B, rescinde il contratto con la Juventus e firma con il Parma, ma continua a cambiare squadra ogni sei mesi, compresa la scorsa stagione suddivisa tra Salernitana e Catanzaro in Lega Pro. Di lui, finora, ci si ricorda soprattutto del gol segnato su punizione in un’amichevole, ai tempi della Juve, all’Old Trafford contro il Manchester United. Ma da allora la parabola è stata discendente. «Trovarsi dal giocare spesso con la Juventus, alla Lega Pro, non è stato semplice», ha spiegato ieri il centrocampista dopo la firma allo stadio Euganeo. «Non mi spiego cosa sia successo, so solo che lo scorso anno sono ripartito da zero. All’inizio non è andata bene, la seconda parte di stagione è stata in crescendo. Sono qui per proseguire nella mia rinascita, il progetto del Padova si sposa con il mio e mi affascina molto. Per questo ho preferito questa piazza a qualche altra proposta che mi era arrivata anche dalla serie B».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo aver visionato sei giocatori in prova, due dei quali già scartati, il Padova piazza il primo nuovo acquisto anche a centrocampo, al termine di una trattativa lampo. Manuel Giandonato, 24 anni, ha firmato ieri mattina il contratto che lo legherà alla società biancoscudata per i prossimi due anni. Una pista che si è concretizzata negli ultimi giorni, con il calciatore, svincolato dal fallimento del Parma, alla ricerca di una nuova opportunità, dopo una serie di esperienze poco felici. Giandonato, infatti, rappresenta il classico talento non ancora sbocciato e la sua carriera sembra dimostrarlo alla perfezione. Cresciuto nel settore giovanile della Juventus, dopo aver vestito tutte le maglie delle nazionali minori, il centrocampista nativo di Casoli (Chieti) esordisce in Serie A a 19 anni, trovando un po’ di spazio la stagione successiva con Gigi Del Neri in panchina. Sembra l’avvio di una carriera fulminate, pur di schierarlo nel suo ruolo naturale di regista, il tecnico sposta Marchisio esterno nel suo classico 4-4-2. Ma il giocatore ha bisogno di farsi le ossa e così passa in prestito al Lecce in serie A.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Sono molto felice che la trattativa si sia conclusa positivamente — ha detto Giandonato — e di essere un giocatore del Padova. Appena è emersa questa opportunità non ho esitato e adesso eccomi qui… L’anno scorso ho resettato tutto e ho ricominciato da zero, ripartendo dalla Lega Pro. La prima parte della stagione non è andato come mi sarei immaginato a Catanzaro. Sono qui per proseguire una rinascita: credo molto nel Padova e credo in questo progetto». La squadra adesso è quasi al completo. I quattro centrali difensivi sono stati inseriti in rosa (Diniz, Fabiano, Niccolini e Gorzelewski), i due esterni destri ci sono (Dionisi e Dell’Andrea), a centrocampo dovrebbe essere tesserato Bucolo e scartato Carcuro (si aggiungerebbe a Giandonato e Mazzocco) e ci sono buone chance per Ramadani . Sullo sfondo rimangono pure Matute e il centrocampista Francesco Corapi (L’Aquila), mentre in attacco con il tesseramento ormai prossimo di Azzi (si stanno aspettando i documenti dal Brasile della Tombense) il reparto può considerarsi al completo. Ieri, intanto, è arrivato in ritiro anche Fabio Ruggiero , terzino sinistro classe 1995, che rimarrà in prova qualche giorno.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Un botto già esploso (Giandonato) e altri due in arrivo (Lo Porto e uno fra Matute e Corapi). Il mercato del Padova decolla e ora sta per completarsi, con il lavoro del diesse Fabrizio De Poli ormai prossimo a chiudersi. Si comincia con il biennale firmato all’ora di pranzo da Manuel Giandonato , regista classico e talento scuola Juventus mai pienamente esploso ma con un potenziale che (se innescato adeguatamente) potrebbe far compiere il salto di qualità alla squadra. Classe 1991 e cresciuto nel settore giovanile della Juventus, con passato nel Vicenza e, più recente, nel Cesena, nel Catanzaro e nella Salernitana, Giandonato era considerato qualche anno fa uno dei centrocampisti italiani più promettenti, ma ha inanellato una serie di esperienze in chiaroscuro. Tuttavia la sua voglia di riscatto potrebbe fare la differenza dopo il fallimento del Parma e lo svincolo a parametro zero dal club ducale. Giandonato ha firmato un contratto di un anno con il club di viale Nereo Rocco. Trattativa molto rapida, abbozzata nelle ultime 48 ore e decollata fra ieri sera e stamattina, quando il giocatore accompagnato dal suo agente ha raggiunto la sede biancoscudata per incontrare De Poli. Un paio d’ore dopo è arrivato anche il presidente Giuseppe Bergamin, il segnale che l’affare era in dirittura d’arrivo prima della firma sul contratto.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo aver visionato sei giocatori in prova, due dei quali già scartati, il Padova piazza il primo nuovo acquisto anche a centrocampo, al termine di una trattativa lampo. Manuel Giandonato, 24 anni, ha firmato ieri mattina il contratto che lo legherà alla società biancoscudata per i prossimi due anni. Una pista che si è concretizzata negli ultimi giorni, con il calciatore, svincolato dal fallimento del Parma, alla ricerca di una nuova opportunità, dopo una serie di esperienze poco felici. Giandonato, infatti, rappresenta il classico talento non ancora sbocciato e la sua carriera sembra dimostrarlo alla perfezione. Cresciuto nel settore giovanile della Juventus, dopo aver vestito tutte le maglie delle nazionali minori, il centrocampista nativo di Casoli (Chieti) esordisce in Serie A a 19 anni, trovando un po’ di spazio la stagione successiva con Gigi Del Neri in panchina. Sembra l’avvio di una carriera fulminate, pur di schierarlo nel suo ruolo naturale di regista, il tecnico sposta Marchisio esterno nel suo classico 4-4-2. Ma il giocatore ha bisogno di farsi le ossa e così passa in prestito al Lecce in serie A.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Sono molto felice che la trattativa si sia conclusa positivamente — ha detto Giandonato — e di essere un giocatore del Padova. Appena è emersa questa opportunità non ho esitato e adesso eccomi qui… L’anno scorso ho resettato tutto e ho ricominciato da zero, ripartendo dalla Lega Pro. La prima parte della stagione non è andato come mi sarei immaginato a Catanzaro. Sono qui per proseguire una rinascita: credo molto nel Padova e credo in questo progetto». La squadra adesso è quasi al completo. I quattro centrali difensivi sono stati inseriti in rosa (Diniz, Fabiano, Niccolini e Gorzelewski), i due esterni destri ci sono (Dionisi e Dell’Andrea), a centrocampo dovrebbe essere tesserato Bucolo e scartato Carcuro (si aggiungerebbe a Giandonato e Mazzocco) e ci sono buone chance per Ramadani . Sullo sfondo rimangono pure Matute e il centrocampista Francesco Corapi (L’Aquila), mentre in attacco con il tesseramento ormai prossimo di Azzi (si stanno aspettando i documenti dal Brasile della Tombense) il reparto può considerarsi al completo. Ieri, intanto, è arrivato in ritiro anche Fabio Ruggiero , terzino sinistro classe 1995, che rimarrà in prova qualche giorno.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Un botto già esploso (Giandonato) e altri due in arrivo (Lo Porto e uno fra Matute e Corapi). Il mercato del Padova decolla e ora sta per completarsi, con il lavoro del diesse Fabrizio De Poli ormai prossimo a chiudersi. Si comincia con il biennale firmato all’ora di pranzo da Manuel Giandonato , regista classico e talento scuola Juventus mai pienamente esploso ma con un potenziale che (se innescato adeguatamente) potrebbe far compiere il salto di qualità alla squadra. Classe 1991 e cresciuto nel settore giovanile della Juventus, con passato nel Vicenza e, più recente, nel Cesena, nel Catanzaro e nella Salernitana, Giandonato era considerato qualche anno fa uno dei centrocampisti italiani più promettenti, ma ha inanellato una serie di esperienze in chiaroscuro. Tuttavia la sua voglia di riscatto potrebbe fare la differenza dopo il fallimento del Parma e lo svincolo a parametro zero dal club ducale. Giandonato ha firmato un contratto di un anno con il club di viale Nereo Rocco. Trattativa molto rapida, abbozzata nelle ultime 48 ore e decollata fra ieri sera e stamattina, quando il giocatore accompagnato dal suo agente ha raggiunto la sede biancoscudata per incontrare De Poli. Un paio d’ore dopo è arrivato anche il presidente Giuseppe Bergamin, il segnale che l’affare era in dirittura d’arrivo prima della firma sul contratto.
Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: in programma anche una sfida con l’Udinese allo stadio “Friuli” il 5 agosto.
Ore 08.28 – Ringraziamo l’hotel “Giardino” di Pieve di Cadore per l’ospitalità concessaci in questa seconda settimana di ritiro.
Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Maglietteveloci.it, Macron Store, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 30 luglio: acquistato Manuel Giandonato, mentre arriva in prova il terzino Fabio Ruggiero.