Sei ore di audizione sintetizzate in quattro parole: «Ho fatto il mio». Voleva collaborare, Antonino Pulvirenti. Lo ha fatto. Con un obiettivo finale: il patteggiamento. Che eviti a lui la radiazione e al Catania l’esclusione dai campionati professionistici.
DETTO E NON DETTO «Ho ribadito all’autorità sportiva quanto avevo detto a quella penale», dice Pulvirenti all’uscita della Procura. «Non so cosa succederà ora, io quello che dovevo dire l’ho detto, le valutazioni spettano al procuratore Palazzi». Già, è stato il titolare della Procura in persona a interrogare Pulvirenti, protagonista dell’inchiesta penale «I treni del gol». Non era affatto scontato che scendesse in campo direttamente il capo della Procura: dimostra il livello di attenzione della federcalcio su questa vicenda, d’altronde enorme per l’entità delle violazioni contestate e delle possibili sanzioni che ne deriveranno. Le contestazioni della Procura federale, che ha chiuso le indagini ed entro venerdì conta di emettere i deferimenti, sono note: Antonino Pulvirenti sarebbe il capo e il promotore di un’associazione finalizzata alla realizzazione di una pluralità di illeciti, tutti con lo scopo di salvare il Catania, e messa in piedi con l’ex d.s. Delli Carri e l’agente Arbotti, (in qualità di organizzatori, in concorso con Di Luzio, allora tesserato per il Genoa), il tecnico Impellizzeri (finanziatore) e l’ex a.d. Cosentino (partecipe). Sei partite del Catania dello scorso campionato di B sono finite nel mirino della Procura federale: Avellino, Varese, Trapani, Latina, Ternana, Livorno (in futuro potrebbe finirci anche quella con il Brescia). Pulvirenti ieri ha confermato di aver comprato cinque partite, escludendo quella con l’Avellino (prima della quale, ha raccontato, si sarebbe rivolto a Lotito, ma solo per far intervenire la sua maga). Confermati dal presidente del Catania anche i nomi dei giocatori che sarebbero stati comprati: Terlizzi, Daì e Pagliarulo del Trapani, Fiamozzi e Barberis del Varese, Bruscagin del Latina, Bernardini e Moscati del Livorno, Janse della Ternana (escluso, invece, Fazio). Pulvirenti e il Catania (difesi in sede sportiva dall’avvocato Edoardo Chiacchio, per cui il suo assistito alla fine ieri avrebbe «soddisfatto gli inquirenti») mirano al patteggiamento con una doppia istanza da presentarsi dopo i deferimenti. Se accolte dalla Procura, le istanze passerebbero al vaglio dei giudici del Tribunale federale. Pulvirenti spera di «cavarsela» con una squalifica, anche di cinque anni; il club etneo con la retrocessione in Lega Pro, anche con una forte penalizzazione.
Fonte: Gazzetta dello Sport