Live 24! Padova, tour de force biancoscudato a Pieve di Cadore: sale in ritiro Ramadani

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Ore 22.10 – (Corriere delle Alpi) Da ormai tre anni il Belluno ha deciso di fargli un regalo di compleanno molto particolare: l’inizio della preparazione. Simone Corbanese però al fatto di spegnere ventisette candeline non ci pensa molto. Pensa invece alla stagione in embrione, ai sogni, alle aspettative della squadra che, da capitano, ha deciso di guidare ancora una volta. Magari con tanti altri gol. «Ho avuto qualche chiacchierata con altre squadre, ma sono troppo legato a questa maglia per lasciarla. Belluno e il Belluno sono sempre qualcosa in più per me. C’è feeling con tutti, non avevo motivo di vedermi altrove». E adesso? Due quarti posti di fila da confermare e magari, se possibile, da migliorare. «La squadra è rimasta forte come prima, secondo me; è chiaro che ci piacerebbe fare un passo in avanti rispetto agli scorsi anni. Senza assilli, ma divertendoci a fare ciò che più ci piace». Per il “Cobra” non ci sono neanche trent’anni sulla carta d’identità, ma ormai è di fatto un veterano. «Però io mi sento ancora un giovane, perché ho tanto da migliorare ancora. Certo, sento la responsabilità di far sì che i giovani possano dimostrare quanto valgono». Lo scorso anno 26 reti tra campionato e play-off per il capitano gialloblù. E quest’anno? «Ad essere sincero parto ogni anno per raggiungere la doppia cifra. Conosco la categoria e, a differenza di quanto può sembrare, non è affatto semplice. Ripetere il numero di gol dello scorso anno sarà ancora più difficile. Ma qualche gol in meno e un posto sul podio in classifica sarebbero lo stesso gratificanti». Convocati. Assieme al capitano, sono altri 26 i giocatori che dalle 16 saranno al Polisportivo. Portieri: Brino, Dalla Libera, Righes, Solagna. Difensori: Calcagnotto, Franchetto, Lazzari, Longo, Mosca, Pellicanò, Pescosta, Sommacal. Centrocampisti: Bertagno, Canova, Da Forno, Doriguzzi, Masoch, Miniati, Quarzago. Attaccanti: Acampora, Corbanese, D’Incà, Duravia, Farinazzo, Marta Bettina, Salvadego, Sasa.

Ore 21.50 – (La Provincia Pavese) Tra le bocche di fuoco di un Pavia che ha già realizzato complessivamente 19 reti nelle prime tre uscite amichevoli con squadre dilettantistiche, si è messo in evidenza domenica a Varzi, nel 7-0 sul Casale, Mattia Marchi autore di una doppietta personale. L’attaccante di scuola Rimini ed ex Cremonese è soddisfatto di queste prime uscite dell’intero gruppo. «L’importante in queste gare è che siano buoni allenamenti poi i punteggi contano relativamente – dice Mattia Marchi – L’importante è aver dato tutto nonostante fossimo imballati dopo i carichi di lavoro della prima settimana. E sicuramente in tal senso ho visto buone indicazioni dalla squadra nel suo insieme». Per un centravanti come Mattia Marchi è chiaro il ruolo richiesto da mister Michele Marcolini nel 3-5-2. «Attaccare con profondità è il compito della prima punta ma non solo – aggiunge l’attaccante azzurro – Ci viene chiesto anche di riconquistare posizione negli appoggi, in fase difensiva di mettere in difficoltà la costruzione del gioco degli avversari. Dobbiamo essere brillanti anche quando riconquistiamo palla per ripartire. Un lavoro che non si articola solo nella fase finale dell’azione». Per trovare la giusta intesa c’è davanti un mese e mezzo di lavoro, visto che il campionato inizierà solo il 6 settembre. «Più di un mese per conoscerci ancora meglio, ma da quello che ho già visto in quasi due settimane di ritiro – dice ancora Mattia Marchi –, ci sono tutti i presupposti per una grande stagione. L’intesa è arrivata subito. Si vedono cose che ti fanno intuire dove si può arrivare. E poi mi piace anche ribadire che il gruppo è formato da bravi ragazzi». Lo scorso anno il centravanti tornò a Pavia, dove era già stato, a gennaio dalla Cremonese, ora partire dall’inizio con il gruppo è anche un vantaggio in più per entrare nei meccanismi del gruppo. «E’ vero che non ho fatto fatica perché ho immediatamente trovato una squadra in cui mi sono inserito al meglio, anche se ero arrivato a gennaio – precisa Mattia Marchi – Partire dal primo giorno in un gruppo è, però, sicuramente diverso. Conosci i metodi e quello che il mister vuole da te e questo ti agevola. Cambiare squadra a metà stagione, anche se riesci come era accaduto a me a non avere problemi, non è come partire alla pari con gli altri. Non c’è da inserirsi in un gruppo già formato. La tattica, tutto quanto per esempio oggi mister Marcolini sta costruendo in questo nuovo Pavia, la impari da fin dall’inizio. Questo Pavia è già al completo e pronto a partire al massimo per il suo obiettivo». Che Marchi scaramanticamente non cita, ma si sa che è quello di conseguire la promozione in serie B.

Ore 21.30 – (Gazzetta di Mantova) Ottenuto il via libera della proprietà, il ds Alfio Pelliccioni da oggi proverà ad accelerare i tempi per piazzare gli ultimi colpi di mercato. Intanto ieri Samuele Olivi ha rescisso il contratto che lo legava al Mantova e dunque non è più un giocatore biancorosso. Oggi dovrebbe diventare ufficiale anche la cessione di Angelo Siniscalchi, mentre per il ritorno di Samuele Sereni al Mantova potrebbero servire uno o due giorni in più, in quanto serve l’ok della proprietà cinese del Pavia. Una volta sistemato il caso Siniscalchi, il Mantova si lancerà sul 27enne difensore del Novara Fabio Gavazzi, per il quale un’intesa è molto vicina. Dulcis in fundo, Pelliccioni sta lavorando per riportare a Mantova il 20enne mediano Enzo Di Santantonio, che è attualmente svincolato ma certo non privo di richieste. Anche questa operazione potrebbe andare in porto nel corso di questa settimana. Non è ancora arrivato in ritiro, intanto, il 20enne portiere Marco Albertoni, che è in attesa del via libera ufficiale del Genoa, con il quale il Mantova ha già raggiunto un accordo da giorni. In tema di portieri, c’è da segnalare che il Genoa ha prestato l’ex Acm Lukas Zima al Perugia, in serie B.

Ore 21.10 – (Gazzetta di Mantova) Blitz del presidente Sandro Musso ieri nel ritiro di Masen, dove il Mantova continua la preparazione pre-campionato. Il numero uno di Viale Te ha assistito all’allenamento pomeridiano e ha parlato alla squadra, trattenendosi poi con mister Maspero, insieme al quale (con il ds Pelliccioni collegato via telefono) ha messo a fuoco gli ultimi colpi da piazzare sul mercato. «Ho dato il via libera – spiega Musso – per chiudere la vicenda Siniscalchi con il Pavia e per concludere nel contempo anche l’acquisto di Sereni per la fascia sinistra. Poi stringeremo i tempi per ingaggiare il difensore Gavazzi e proveremo anche a riportare in biancorosso Di Santantonio». Se tutto filerà liscio, dunque, il mercato dell’Acm si chiuderà con il botto. Ma è di tutt’altro, ovviamente, che il presidente ha parlato alla squadra: «Ho detto ai ragazzi che abbiamo tre obiettivi in questa stagione: il primo è formare un gruppo vero, unito, che sappia far quadrato nei momenti difficili; il secondo è disputare un buon campionato, che ci permetta di mantenere la categoria soffrendo il meno possibile, in modo che la società possa fare esperienza come primo anno nel professionismo e consolidarsi. Infine, la cosa molto importante è giocare bene, emozionare la gente che verrà a vederci allo stadio e riconquistare una tifoseria che purtroppo è ancora scottata dalle sofferenze degli ultimi mesi e dalle promesse in qualche caso non mantenute del passato. Ho ricordato ai giocatori – conclude Musso – che Mantova è una piazza importante, che può essere riconquistata soltanto con pazienza, umiltà e lavoro». Il presidente ha apprezzato molto il clima trovato nel ritiro di Masen: «Ho visto serenità e tanto entusiasmo – racconta -, oltre a un alto grado di professionalità da parte dello staff e di tutti i giocatori. È importante che si lavori bene in questo periodo, proprio per cementare il gruppo e per prepararsi ad affrontare le difficoltà del campionato. Domenica tornerò in ritiro per assistere alla prima amichevole e insieme a me ci sarà anche Dario Marcolin». Musso rivela poi che sta cercando di organizzare un’amichevole con il Milan al Martelli: «Ho avuto modo di cenare con Mihajlovic e ne abbiamo parlato, anche se trovare una data non sarà facile. Il Milan, infatti, sarà impegnato fino all’inizio del campionato. Ci si potrebbe riuscire sfruttando la sosta della serie A del 6 settembre, organizzando un match infrasettimanale. Sarebbe una cosa carina – conclude – che credo i tifosi apprezzerebbero. Ci proveremo»

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un nome nuovo per il ramarro, mentre un’altro dei protagonisti dello storico «doblete» del 2014 (campionato e scudetto dilettanti) lascia la maglietta con cui ha vinto tutto e vola alla corte di Sergio Pinzin, in quella Triestina che proprio ieri sembra però essere entrata nell’ennesimo calvario della sua storia. Ma si proceda con ordine, partendo dalle possibili entrate. Il Pordenone ne ha bisogno, forte attualmente di un solo giocatore ufficialmente tesserato (l’unico acquisto ufficiale è rimasto quello di De Agostini). Gran lavoro al De Marchi, e l’obiettivo di queste ore si chiama Mirko Stefani. Si tratterebbe di un vero e proprio colpaccio, perché il curriculum del difensore nato a Borgo Valsugana (Tn) è di quelli che in Legapro fanno paura. Nella stagione 2002-03, ad esempio, corona il sogno esordendo in serie A nel primo Milan di Ancelotti. Da quel giorno inizia una lunga carriera tra i professionisti, forte di cinque stagioni alla Reggiana, una alla Cremonese, una – con promozione – al Frosinone, un’altra al Real Vicenza per finire poi con il Messina. Quasi tutte grandi piazze, e score che parla di una media di trenta presenze l’anno. Mirko Stefani, insomma, è il difensore in grado di sistemare l’intero pacchetto arretrato. Troppo difficile arrivare a Trevor Trevisan (che comunque il Pordenone sogna)? È pronta un’alternativa di lusso. Sul fronte partenze, invece, ecco l’addio di un altro eroe di Parlato. Gianluca Migliorini, infatti, ha trovato l’accordo con la Triestina. Determinante la presenza dell’ex ds neroverde, Sergio Pinzin. Ma il condizionale, in quel di Trieste, è tornato d’obbligo. Un ristorante, il Cafè De Luxe di via Udine, a Trieste, ha infatti presentato istanza di fallimento nei confronti del club, per pranzi non pagati dal valore di circa 10mila euro. L’udienza di fronte al giudice civile, Daniele Venier, è prevista per il 19 agosto prossimo. E sulle rive torna la bora scura.

Ore 20.30 – (Messaggero Veneto) Sarà un raduno per pochi intimi? Il rischio c’è, ma è ampiamente calcolato. Mancano poche ore al via ufficiale della stagione del Pordenone, che si ritroverà venerdì, alle 9.30, al centro De Marchi. Ieri il club neroverde ha ufficializzato la data, già ventilata da tempo, aggiungendo che il primo giorno sarà riservato esclusivamente a test fisici, mentre i veri e propri allenamenti cominceranno il giorno successivo nel campo sportivo di Villa d’Arco (seduta mattutina alle 9.30 e pomeridiana alle 16.30), davanti al pubblico neroverde, invitato anche alla presentazione del nuovo staff tecnico, in programma venerdì, alle 15, al De Marchi. Certezze. Quanti sono al momento gli effettivi a disposizione del nuovo mister Bruno Tedino? Già ufficializzato Michele De Agostini (classe ’83), esperto terzino in arrivo dal Prato, dati ormai come fatti gli acquisti dei giovani del Legnago Marco Talin (’96) e Nicola Valente (’91), così come quello dell’esterno ex Vecomp, Andrea Cosner (’88): per il momento è tutto qui. Perchè gli altri “botti” sono in congelatore, in attesa del verdetto definitivo sul ripescaggio in Lega Pro. E allora i contatti sinora avuti con il difensore Trevor Trevisan (’83) e l’attaccante Luca Strizzolo (’92)sono destinati a rimanere ancora senza sbocco. Si sonda, si ottiene la disponibilità, ma per il placet definitivo bisogna aspettare. I giocatori interpellati chiedono garanzie sulla categoria che in questo momento il club neroverde può dare soltanto in via informale. Obiettivi. Il tempo non manca. Il mercato chiude il 31 agosto alle 23, ma alle ripescate, come si appresta ad essere il Pordenone, sarà concessa una dilazione di dieci giorni. Non si dovrà attendere comunque tanto. Già dopo la domanda di ripescaggio di lunedì prossimo il mercato potrebbe subire una brusca accelerata. Così da togliere la naftalina a quegli obiettivi sinora nascosti: oltre a Trevisan e Strizzolo, piace sempre l’attaccante Stefano Pietribiasi (’85) del Bassano, sebbene blindato dai vicentini assieme a un altro giocatore che stuzzica l’appetito neroverde, il robusto difensore Daniel Semenzato (’87). A centrocampo, invece, il nome nuovo potrebbe essere quello di Matteo Mandorlini (’88), dato in uscita dal Pisa (Lega Pro), nonostante sia ancora sotto contratto con i toscani. Partenze. Sarà curioso vedere quanti reduci della scorsa stagione continueranno la loro avventura sul Noncello. Tra tante incognite, una sembra svanita: il giovane (’93) centrocampista Gianluca Migliorini è ormai a un passo dal cedere alle lusinghe della Triestina in D.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Un sms per dire che il Venezia «made in Usa» è fatto. Così ieri è stata annunciata poco dopo le ore 19 la nascita giuridica del Venezia Football Club, società a responsabilità limitata che oggi si affilierà alla Lega Nazionale Dilettanti iniziando ad esistere a tutti gli effetti anche sul piano calcistico. La formalizzazione nella sede di Marghera del Comitato Regionale Veneto dovrebbe avvenire in tarda mattinata, al massimo nel primo pomeriggio poiché il consiglio direttivo presieduto da Bepi Ruzza registrerà subito l’ingresso del nuovo Venezia nella riunione in agenda alle 17.30. A comunicare, in una maniera quantomeno inusuale, la costituzione del club lagunare è stato l’avvocato Alessandro Vasta, bloccato in una lunga serie di riunioni. «Domani (oggi, ndr) invieremo un comunicato ufficiale, ad ogni modo abbiamo sottoscritto – informava l’sms – l’atto costitutivo del Venezia Fc. Nello statuto i colori indicati sono arancione, nero e verde. Il cda per ora è di tre persone, il presidente James Daniels, consiglieri l’avvocato Giuseppe Santarelli e il sottoscritto». Mister Daniels, quindi, ha al suo fianco due legali (il 50enne veneziano Vasta e il 31enne romano Santarelli) dello studio Tonucci & Partners, «garanti» della nascita della società che – come annunciato già sabato dal sindaco Brugnaro – parte con un capitale sociale interamente sottoscritto di 2 milioni di euro. Dopo l’affiliazione il Venezia Fc inoltrerà a Figc e Lnd la richiesta di ammissione in sovrannumero (firmata dal presidente Daniels) alla serie D, accompagnata dalla «lettera di gradimento» sottoscritta dal sindaco Brugnaro. La costituzione del Venezia Fc dà ora via libera e piena operatività al ds in pectore Giorgio Perinetti. «Per quanto mi riguarda non c’è ancora l’ufficialità del mio incarico, però ora che il Venezia è nato tutto sta procedendo come deve e non ci sono più dubbi – le parole del dirigente romano -. Quanto prima, praticamente subito, sarò in città perché adesso bisogna accelerare nella costruzione della squadra». Ovviamente Perinetti non parte da zero e da settimane ha seminato idee e contatti. «L’allenatore? Ci sono varie opzioni, la rosa però è abbastanza ristretta. Chiaramente si tratta di una questione prioritaria che, va da sè, voglio risolvere entro questo fine settimana perché partiamo in corsa con un bel po’ di strada da recuperare».

Ore 19.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Adesso è ufficiale, il calcio arancioneroverde parla americano. Con la nuova denominazione di Venezia Football Club, ieri pomeriggio la nuova società è stata tenuta a battesimo davanti a un notaio di Roma. Nello statuto figura esplicitamente l’indicazione dei colori sociali, che sono l’arancione, il nero e il verde. A porre la firma sull’atto costitutivo della società a responsabilità limitata dilettantistica, è stato l’avvocato mestrino Alessandro Vasta che in giornata ha ricevuto dagli Usa la procura dal neo presidente arancioneroverde James A. Daniels, dopo lo slittamento di lunedì. Oltre al presidente Daniels («ceo» della High Ridge Brands), fanno parte del Cda l’avvocato Vasta e il collega Giuseppe Santarelli, pure lui dello studio Tonucci&Partners, che sta assistendo la cordata americana. Romano, 31 anni, laureato con lode alla Lumsa, Santarelli è associato dello studio Tonucci dal 2012 ed è specializzato, tra l’altro, in diritto sportivo. Il 21 luglio è dunque la data ufficiale di nascita del nuovo club arancioneroverde e in serata è arrivata un’altra ufficializzazione, quella del coinvolgimento del dirigente di Serie A Giorgio Perinetti. Nella nuova compagine Perinetti rivestirà il ruolo di direttore dell’area tecnica. «Ora che la nuova società è stata fondata si può dire che parteciperò a questa avventura», conferma il diretto interessato. Anche se, precisa, «la formalizzazione avverrà nei prossimi giorni». Intanto si pensa all’iscrizione della nuova squadra alla Serie D. Ieri c’è stata una prova generale, visto che l’ex dg della vecchia società Dante Scibilia (che il nuovo board vorrebbe coinvolgere nell’organigramma) era nella sede del Comitato Veneto della Figc per verificare la correttezza della documentazione predisposta. Nel frattempo tornano in pista i rappresentanti della Dinamica Consult Italia, che ieri hanno interpellato un noto professionista romano per tentare di tenere in vita l’Fbc Unione Venezia di Yuri Korablin. Nonostante il parere del legale sia stato negativo, lunedì è stato fissato un appuntamento con un rappresentante del russo per completare l’operazione nella speranza (utopistica) di una riammissione alla Lega Pro 2015-2016, sulla falsariga di quanto già richiesto dalla Reggina. Pare, inoltre, che nei giorni scorsi sia andato in scena un incontro, del tutto segreto, avvenuto sabato a Jesolo con un rappresentante di Korablin. Sembra che alla base del faccia faccia ci sia l’ intenzione di presentare un’offerta di acquisto di 30mila euro al vicepresidente di Cuore Neroverde Gianalberto Scarpa Basteri per i marchi del Venezia 1907 e dell’Ssc Venezia. E proprio Cuore Neroverde ieri ha diramato una carta dei valori firmata da ex giocatori del Venezia pre-fusione e da vari sostenitori, chiedendo che vengano riconosciute le realtà calcistiche «presenti nel territorio comunale, del Venezia 1907 neroverde al Penzo, e quella del Mestre 1929 arancione al Baracca», dichiarando la disponibilità a cedere il marchio «Venezia» ma solo a chi riconoscerà l’esclusività dei colori neroverdi.

Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) Fiocco arancioneroverde: è nato il Venezia Football Club. E da oggi si può pensare ai passi successivi, la richiesta di nuova affiliazione al comitato regionale veneto della Federcalcio e poi la domanda di ammissione in sovrannumero al prossimo campionato di serie D che dovrà avere l’approvazione del presidente federale Tavecchio. Ieri mattina è arrivata via corriere nella capitale la procura firmata dal presidente James Daniels che ha consentito l’avvio delle pratiche per costituire la nuova società, una srl con capitale già interamente versato di due milioni di euro. La stesura dell’atto costitutivo della nuova società è avvenuta in uno studio notarile della capitale alla presenza dell’avvocato Alessandro Vasta, legale dello studio Tonucci&Partners e uno dei tre membri del neonato consiglio di amministrazione, che avrà naturalmente James Daniels come presidente e sarà completato da Giuseppe Saltarelli, trentunenne avvocato romano, anche lui dello studio, dove è entrato nel 2012 dopo essersi laureato in Giurisprudenza nel 2008 a Roma. Nello statuto è scritto che si tratta di una società a responsabilità limitata dilettantistica e viene ribadito che i colori sociali saranno tre, vale a dire l’arancione, il nero e il verde. Questo dunque il primo passo compiuto dai dirigenti della nuova società, scelti dal sindaco Luigi Brugnaro, che avrà capitali di provenienza statunitense con il quarantottenne presidente James A. Daniels. Il secondo passo sarà effettuato nella giornata di oggi, quando verrà depositata ufficialmente, insieme all’atto costitutivo e la disponibilità dello stadio Penzo da parte del comune di Venezia, la domanda di affiliazione al comitato regionale del Veneto, presieduto da Giuseppe Ruzza. Una volta ottenuta l’affiliazione con il nuovo numero di matricola, i dirigenti del Venezia FC, seguendo il dettame dell’articolo 54 delle Norme Organizzative Interne Federali, possono chiedere al presidente federale Tavecchio l’iscrizione in sovrannumero alla prossima serie D, domanda correlata da una lettera del primo cittadino di Ca’ Farsetti. Bisogna correre anche sul piano tecnico con Giorgio Perinetti chiamato ad allestire staff tecnico e nuova squadra. «Questo era il primo passo» ha spiegato il dirigente romano, «l’iter burocratico prima di tutto, il resto viene di conseguenza». Anche l’ufficializzazione del suo ingresso come responsabile dell’area tecnica. «Sarà questione di giorni, dovrà essere la nuova dirigenza a ufficializzarlo». Manca il comunicato, ma la sensazione è che Giorgio Perinetti sia già al lavoro per il Venezia FC.

Ore 19.00 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento.

Ore 18.40 – Qui Pieve di Cadore: termina la seduta di ripetute, ogni biancoscudato ha corso per cinque chilometri!

Ore 18.30 – Qui Pieve di Cadore: ancora in corso le ripetute!

Ore 18.00 – Qui Pieve di Cadore: inizia una lunga serie di ripetute per i Biancoscudati, si preannuncia una seduta faticosa.

Ore 17.40 – Qui Pieve di Cadore: provati i calci d’angolo dopo il torello iniziale. Assente Altinier.

Ore 17.20 – Qui Pieve di Cadore: inizia l’allenamento pomeridiano.

Ore 17.00 – Qui Pieve di Cadore: arriva in prova Alban Ramadani, centrocampista svizzero classe 1994 reduce dalle esperienze col Servette Under 21 e lo Stade Nyonnais.

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Giornata intensa ieri per il mercato del Vicenza che ha incontrato i dirigenti della Juventus, puntando al prestito dell’attaccante senegalese Mame Thiam. La società berica, insieme al procuratore del giocatore Giorgio Zamuner, sta cercando di accelerare i tempi dell’operazione anche perché Thiam potrebbe arrivare in biancorosso senza trovare Andrea Cocco su cui incombe lo Spezia. Al momento la trattativa non è entrata nel vivo, ma molti tra gli addetti ai lavori ritengono probabile il passaggio di Cocco alla società ligure. Si tratta sulla base di un milione di euro, ma si può chiudere a 900 mila se il pagamento avvenisse in un’unica soluzione. Partisse Cocco, oltre a Thiam il Vicenza avrebbe la necessità di acquisire un altro attaccante, considerato che l’ex lucchese Rajcevic, verrà girato in prestito in lega Pro. In bilico c’è anche la posizione di Stefano Giacomelli a cui il Lecce ha offerto un ricco triennale (180 mila euro a salire, con aumento in caso di promozione in B). Alla società pugliese potrebbe interessare anche Matteo Gentili, ma al momento la priorità è convincere Giacomelli ad accettare il trasferimento in giallorosso. Nell’intesa potrebbe rientrare l’esterno Filippo Falco, che piace al Vicenza (ma anche in cadetteria) dopo l’ottima stagione a Trapani. Torna d’attualità il centrocampista Roberto Gagliardini che anche ieri ha fatto sapere di voler giocare un’altra stagione a Vicenza. Atalanta e Vicenza sono vicine all’accordo: nelle ultime ore a complicare le cose ci ha pensato mister Eddy Reja che, colpito dalle prestazioni del mediano di Bergamo, ha chiesto alcuni giorni per poterlo valutare.

Ore 16.00 – (Gazzettino) Prende finalmente forma l’Este della rinascita. Dopo un lungo periodo di silenzio e di lavoro “sotterraneo”, ieri sono stati presentati gli ultimi acquisti dello staff giallorosso. A partire dal centrocampista Matteo Oliboni, centrocampista di 22 anni: cresciuto nelle giovanili del Chievo, ha giocato 37 partite in Lega Pro fra Santarcangelo e Castiglione. Al gruppo si è unito anche Davide Marcandella, trequartista classe 1997, proveniente dal vivaio del Padova. Con loro l’attaccante Ferdinando Mastroianni, casertano di 23 anni con una notevole esperienza. La punta ha infatti giocato con Montichiari, Vibonese, Gavorrano e Bellaria Igea Marina, Castellana Castelgoffredo e Clodiense. Chiude il quartetto dei nuovi arrivi il centrocampista Giuseppe Arvia, proveniente dalla Triestina, che nelle ultime otto stagioni ha collezionato quasi duecento presenze fra C2 e serie D. Nei giorni scorsi erano stati ufficializzati anche gli arrivi di Leonardo Craffa, centrocampista del Seregno, Simone Ballin, difensore del Calvi Noale, Alessandro Boaretto, portiere del Venezia, e Gianluca Niselli, attaccante dell’Albignasego. A questo punto l’Este si trasforma da oggetto misterioso in cantiere, con tanto di cartello “lavori in corso” e con una vagonata di aspettative. «Stiamo costruendo la squadra – conferma il nuovo tecnico Andrea Pagan – ma non siamo ancora al completo. Dobbiamo verificare alcuni giovani e giovanissimi che abbiamo in prova e che cominceremo a scremare già dai prossimi giorni. Effettivamente qualche pedina ci manca, a partire da un attaccante. Ma non abbiamo fretta di cercarlo e non dobbiamo averne». Da oggi fino a venerdì la squadra suderà fra la pista e il campo del Nuovo comunale di Meggiaro. Idem per la settimana prossima, poi da sabato 1 agosto la truppa si trasferirà a Tambre d’Alpago per il tradizionale ritiro estivo. Per quanto riguarda invece la sede degli allenamenti stagionale non è ancora stato deciso nulla: al momento si sa solamente che l’Este non tornerà a Potevigodarzere, dove i giallorossi si sono allenati negli ultimi anni.

Ore 15.40 – (Gazzettino) Festa doppia ieri per il presidente Daniele Pagin che ha compiuto 53 anni e ha assistito al primo allenamento della sua squadra in serie D. La stagione del Campodarsego è decollata con la seduta d’apertura a Reschigliano: giocatori in campo agli ordini di Antonio Andreucci e del suo staff, e non sono mancate le foto di rito per immortalare una giornata storica, la prima appunto dei biancorossi nel campionato nazionale dilettante. «Ho festeggiato insieme ai giocatori al ristorante con il taglio della torta – afferma sorridendo il presidente Pagin – e stasera (ieri, ndr) farò il bis in famiglia. È stato assolutamente casuale che il mio compleanno sia coinciso con l’inizio della preparazione. Sono emozionato perché sin da quando avevo preso il Campodarsego mi ero prefissato l’obiettivo di arrivare in serie D. Abbiamo molte aspettative, dobbiamo prepararci al meglio dando il massimo e se diremo la nostra riusciremo a farci rispettare». Fermo restando che ancora non si conosce in quale girone sarà inserita la squadra, il direttore generale Attilio Gementi indica gli obiettivi: «Ci auguriamo di essere la sorpresa del campionato, ma restiamo con i piedi per terra. Arriviamo il prima possibile alla salvezza e poi vediamo di toglierci delle belle soddisfazioni. Mancano ancora un fuoriquota in difesa e a centrocampo, ma la rosa è ottima. Lo staff tecnico è di primaria importanza e la società è in grado di aiutare tutti a dare il cento per cento». A guidare la squadra per il secondo anno di fila è Andreucci: «Già nel primo giorno ho visto grande impegno da parte dei ragazzi, e questa loro disponibilità non può che essere una cosa positiva per affrontare un campionato molto duro come quello che ci attende, a prescindere dal girone. Campodarsego competitivo? Abbiamo ragazzi che possiedono le qualità per fare la categoria e l’hanno già dimostrato in passato. Chi scenderà in campo sarà all’altezza della situazione». Il Campodasergo effettuerà una seduta singola giornaliera per l’intera settimana nel quartiere generale di Reschigliano, mentre dalla prossima settimana andrà quasi certamente in ritiro fino all’amichevole di domenica 2 agosto con il Padova. LA SQUADRA. Portieri: Matteo Cazzaro, Giorgio Merlano, Marco Santello, Marco Vanzato; difensori: Gianmarco Antonello, Mirco Barison, Alberto Buson, Andrea Carollo, Edoardo Favero, Carlo Formenti, Thomas Poletti, Matteo Santinon; centrocampisti: Maurizio Bedin, Riccardo Brentan, Davide Cappellaro, Alberto Frascaro, Stefano Pellizzer, Tommaso Piaggio, Alberto Ruffa, Andrei Tanasa; attaccanti: Grajan Aliù, Umberto Ambrosi, Raffaele Cacurio, Gabriele Forin, Rey Luna, Andrea Michelotto, Alessandro Rossetto. Allenatore Antonio Andreucci, vice Luciano Stevanato, preparatore dei portieri Cristian Al Jaberi, preparatore atletico Massimo Guzzonato, fisioterapista Giuseppe Giacomini. LA SOCIETÀ. Presidente Daniele Pagin; vice: Adriano Maschio e Mario Saretta, direttore generale Attilio Gementi, responsabile amministrativo Mirko Maggiolo, dirigente accompagnatore Luciano Tosato, segretario Massimo Pupo.

Ore 15.20 – Giacomo Cenetti è da almeno un mese un obiettivo dichiarato del Padova. Il problema è che il Bassano sino a questo momento ha fatto muro, potendo contare sul fatto che il centrocampista giallorosso è sotto contratto per un altro anno. Lo stallo perdura e nelle ultime ore si è diffusa la notizia di una telefonata che sarebbe in programma o che dovrebbe partire (o che è già stata fatta, questo non è cosa nota) dell’amministratore delegato Roberto Bonetto per tentare di sbloccare l’impasse. Per il momento la situazione è ferma e le possibilità che Cenetti possa diventare biancoscudato al momento non superano il 30%.

Ore 14.50 – (Mattino di Padova) Un sole cocente e 35 gradi stracolmi di umidità hanno accompagnato il primo allenamento del Campodarsego. Ieri mattina, la formazione guidata da mister Antonio Andreucci ha iniziato ufficialmente la nuova stagione, la prima in Serie D. Presenti al raduno pure il presidente Daniele Pagin, il direttore sportivo Attilio Gementi e il gruppo storico di dirigenti e tifosi. Divise nuove di zecca, foto di rito e poi tutti in campo per il risveglio muscolare: così capitan Maurizio Bedin e compagni hanno affrontato la mattinata di lavoro. C’è entusiasmo dalle parti di Reschigliano, lo stesso che traspare dalle parole di patron Pagin: «Sono molto contento, perché l’approdo in Serie D rappresenta il coronamento di un progetto iniziato anni fa», le parole del presidente, che proprio ieri ha compiuto 53 anni. «Il direttore sportivo sta allestendo una rosa competitiva, perché vogliamo fare bella figura anche nella nuova categoria. È ancora presto per parlare di ambizioni, dobbiamo andare con i piedi di piombo, ma vogliamo essere protagonisti». Per Pagin è un’estate di trattative serrate: «Devo ammettere che la Serie D permette di conoscere dinamiche interessanti», spiega. «Per esempio, si sono avvicinati al Campodarsego sponsor importanti e nell’ultimo periodo non sono mancati cene, pranzi e incontri, cosa che non succedeva in Promozione o in Eccellenza». Il Campodarsego, così come Abano ed Este, non conosce ancora le avversarie del prossimo torneo. Le tre compagini padovane, infatti, potrebbero restare nel raggruppamento triveneto così come finire nel girone tosco-emiliano: «In questo momento la situazione è un po’ intricata, soprattutto nel girone “nostrano”, perché ci sono squadre, Altovicentino, Delta Porto Tolle e Pordenone, che potrebbero essere ripescate in Lega Pro. Nell’altro girone troveremmo compagini forti come Parma, Piacenza e Forlì. Staremo a vedere cosa succederà ad agosto. È chiaro che noi preferiremmo restare nel girone veneto-friulano». La truppa biancorossa resterà nell’Alta fino a sabato, poi salirà in montagna per una settimana di ritiro. La sede sarà, con ogni probabilità, San Vito di Cadore, situata a circa 20 chilometri da Pieve, località in cui verrà disputata l’amichevole con il Padova domenica 2 agosto.

Ore 14.20 – (Gazzettino) Gol a raffica per i granata nella prima uscita precampionato. A Lavarone, sede del ritiro, la compagine allenata da Venturato ha travolto per 16-0 i dilettanti del Lovadina. Sette gol nel primo tempo, nove nella ripresa per un Cittadella che, come ha sottolineato lo stesso tecnico a fine gara, è sempre rimasto compatto in entrambe le fasi di gioco. Dopo pochi allenamenti non si poteva chiedere altro, decisamente più impegnativa sarà l’amichevole di venerdì a Rovereto con il Chievo di Rolando Maran. In grande evidenza due giocatori su tutti: Amedeo Benedetti, che in un’ora di partita ha realizzato tre gol, e il giovane Giulio Bizzotto, autore di quattro reti nella ripresa. Doppiette anche per Claudio Coralli e Leonardo Mancuso. Non hanno partecipato all’amichevole Scaglia e Schenetti (al rientro dai rispettivi infortuni e perciò tenuti precauzionalmente a riposo), né Sgrigna e Gerardi alle prese con i primi contrattempi del ritiro: contusione per il fantasista, fastidio muscolare per l’attaccante. VENTURATO. «È stato un test positivo, soprattutto per l’atteggiamento tenuto in campo e la capacità di mantenere l’attenzione per tutti i novanta minuti. Era quanto avevo chiesto alla squadra prima di giocare». L’allenatore si sofferma sul secondo aspetto positivo dell’amichevole: «Volevo vedere un Cittadella unito e compatto, sia in fase difensiva che in quella offensiva, e per grande parte dei due tempi siamo riusciti a farlo, ho notato grande disponibilità da parte dei ragazzi». Venturato si ritiene quindi soddisfatto della prima uscita: «Raccolgo note positive sull’impegno, sulla voglia di giocare, da parti di tutti. È chiaro che siamo ancora all’inizio, questa era la prima gara in ritiro e dopo pochi allenamenti, c’è ancora tanto da lavorare, da aggiustare e lo faremo». TIM CUP. Ieri pomeriggio in Lega Calcio si è sorteggiato il calendario della Coppa Italia, giunta alla 69. edizione. Il Cittadella debutterà in casa, al Tombolato, domenica 2 agosto (orario ancora da definire) contro il Potenza (serie D); la vincente andrà poi a giocare a Teramo la settimana successiva nel secondo turno della manifestazione. ABBONAMENTI. Fino a venerdì i vecchi abbonati potranno esercitare il diritto di prelazione per mantenere il posto dell’ultimo campionato, prelazione che probabilmente continuerà anche la settimana prossima in attesa di conoscere la composizione ufficiale dei gironi di Lega Pro.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) È finita “tanto” a “poco”, ma era difficile anche solo immaginarsi che il risultato fosse diverso. Alla prima uscita stagionale in altura il Cittadella travolge i malcapitati amatori trevigiani del Lovadina per 16-0, con 7 reti messe a segno nel primo tempo e addirittura 9 nella ripresa, quando la penuria di cambi a disposizione dello sparring partner dei granata acuisce il divario tecnico esistente. E, visto che l’unico raffronto possibile è con il 10-0 rifilato sempre al Lovadina nel 2014, si può dire che i segnali sono incoraggianti. Di sicuro lo sono per Coralli: è stato lui, schierato in coppia con il rientrante Mancuso nell’attacco granata, a sbloccare il risultato, approfittando di un cross da sinistra del nuovo arrivato Benedetti, dal canto suo poi a segno due volte. Da lì in poi è servito prendere il pallottoliere per tenere il conto, con lo stesso Mancuso capace di firmare una tripletta, “battuto” dal poker del baby Bizzotto, schierato nella ripresa. «È stata una prestazione positiva, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento e la capacità di tenere alta l’attenzione per tutti e 90 i minuti», il commento a caldo dell’allenatore Roberto Venturato. «Mi sono piaciuti l’impegno e la voglia visti in campo, specie nella capacità di giocare assieme sia nella fase difensiva che in quella offensiva, come ho iniziato a chiedere già in questi primi giorni di lavoro. È chiaro che ci sono tanti aspetti su cui lavorare, essendo questa solo la prima uscita dell’anno». Il tecnico del Citta ha giostrato tutti i giocatori a disposizione, stravolgendo la formazione tra il primo e il secondo tempo. Oltre a Cappelletti (ancora assente), Schenetti e Scaglia (come annunciato, tenuti a riposo in via precauzionale), non hanno giocato Gerardi e Sgrigna, il primo bloccato da un lieve fastidio muscolare accusato nelle scorse ore, il secondo fermo dopo una contusione subìta in allenamento. Appuntamento ora a venerdì alle 17.30, quando l’asticella si alzerà: allo stadio di Rovereto il Citta affronterà il ChievoVerona dell’ex Rolando Maran. Potenza in Coppa Italia. Ieri pomeriggio, nella sede della Lega Serie A a Milano, sono stati sorteggiati gli accoppiamenti del primo turno di Tim Cup, ad eliminazione diretta. Il Cittadella debutterà al Tombolato domenica 2 agosto contro il Potenza (Serie D). Ancora da definire l’orario per quella che sarà la prima gara ufficiale della squadra di Venturato: la vincente andrà a giocare a Teramo la settimana seguente. Ai nastri di partenza del trofeo 78 squadre: 20 di A, 22 di B, 27 di Lega Pro, più 9 della Serie D. Il 2 agosto si sfideranno i club di Lega Pro e Serie D.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto) Sedici gol. E tanta voglia di ricominciare. La prima sgambata del precampionato del Cittadella a Lavarone porta con sé indicazioni confortanti. Al di là del risultato (16-0) l’impronta di Roberto Venturato si nota già con chiarezza e il 4-4-2 scelto dall’allenatore di origini australiane regala già un’ottima impressione complessiva. Non ci sono Scaglia, Schenetti e Cappelletti, tornati dalle Universiadi. I primi due non vengono rischiati, visto che sono reduci da lunghi infortuni e non si vuole mettere a repentaglio un recupero ottimale. Il primo 4-4-2 schierato da Venturato è il seguente: Alfonso in porta; Salvi, Pascali, Signorini e Benedetti in difesa; Xamin, Iori, Busellato e Paolucci a centrocampo; Coralli e Mancuso in avanti. Poi nella ripresa in campo scendono Vaccarecci fra i pali, Amato, De Leidi, Pellizzer e Donazzan in difesa; Xamin, Lora, Busellato e Minesso a centrocampo; Mancuso e Bizzotto di punta. Il Lovadina è uno sparring partner volenteroso, ma che oppone ben poca resistenza. E infatti i gol arrivano a raffica. Sette nel primo tempo, nove nella ripresa. Segna pure Pascali, schierato da centrale difensivo per l’assenza di Scaglia, mentre Pellizzer e De Leidi scendono in campo soltanto nella ripresa. Segnano un po’ tutti, in particolare si scatenano nella ripresa Benedetti con una tripletta e il giovanissimo Bizzotto con un poker che conferma ancora una volta tutte le sue qualità. Al termine del match Roberto Venturato si sofferma sul primo test stagionale del precampionato: «Ho sensazioni molto positive – ha spiegato l’allenatore granata – e siamo soddisfatti del buon allenamento che abbiamo svolto quest’oggi. Avevo chiesto di mantenere compatta la squadra e di legare molto la fase difensiva con la fase offensiva e devo dire che da parte dei ragazzi ho avuto un’ottima disponibilità generale. Certo, siamo soltanto agli inizi, ma posso dire di essere già soddisfatto dell’atteggiamento e di quello che ho visto in campo».

Ore 13.10 – (Gazzettino) Passando alle altre operazioni, non arriverà il “famoso” centrocampista argentino: si chiama Pablo Joaquin Podio, gioca in Repubblica Ceca e da giovane era stato acquistato dall’Inter dopo aver vinto il reality “Inter te busca”. «Abbiamo interrotto i rapporti – spiega De Poli – Avevamo un accordo, lo aspettavamo lunedì e poi oggi (ieri, ndr), ma il suo procuratore ha spostato per l’ennesima volta l’incontro nel quale dovevamo definire le ultime cose, e ho preferito chiudere. Lunedì il ragazzo si era spostato da Bratislava a Vienna per poi venire in Italia, ma il procuratore si è messo ancora di traverso con richieste assurde. C’era anche un intermediario, mi sono arrabbiato e ho chiuso». E a questo punto cosa succede? «Stiamo seguendo due centrocampisti italiani, uno gioca in Lega Pro e l’altro in serie B. Speriamo di chiudere con uno dei due». A proposito di centrocampisti, si è aggregato ai biancoscudati per un periodo di prova anche lo svizzero Matteus Senkal, classe 1990, reduce da un’esperienza nella serie C turca. Fumata nera infine anche per il terzino sinistro uruguagio annunciato nei giorni scorsi dal diesse. «Non ce lo danno più», spiega De Poli.

Ore 13.00 – (Gazzettino) I suoi modelli di riferimento sono per lo più brasiliani, David Luiz e Thiago Silva, ma ammira anche il connazionale Otamendi. Nel nostro Paese era già stato un anno fa. «Mi sono allenato venticinque giorni con il Catania, poi sono tornato all’Huracan. Questa è la prima esperienza vera che faccio in Italia». Poco più in là segue l’intervista l’ex diesse biancoscudato Renato Favero, che ha fatto da intermediario nell’operazione. Naturalmente è presente anche Fabrizio De Poli, il quale sottolinea: «È un ragazzo di prospettiva che aggiungiamo al reparto difensivo». Terminata la chiacchierata con i cronisti, proprio De Poli ha portato in macchina in ritiro a Pieve di Cadore il difensore argentino, insieme al centrocampista classe 1987 Davide Carcuro che ha effettuato le visite mediche ieri mattina: operato in dicembre al ginocchio destro, l’ex Venezia si giocherà la possibilità di un eventuale contratto in ritiro. «È bruttissimo chiedere a un giocatore della sua esperienza di venire per essere valutato – spiega De Poli – ed è stato bravissimo a mettersi in discussione. Ma non possiamo sbagliare gli ultimi incastri a centrocampo». Carcuro è stato compagno di Petrilli e Diniz al Crotone. «Abbiamo vinto insieme il campionato. Il mio ginocchio sta bene, non resta che andare in ritiro e giocarmela».

Ore 12.50 – (Gazzettino) «Sono felice, arrivo con grande entusiasmo e ho molte aspettative». Si presenta così Franco Gorzelewski, classe 1996, il nuovo difensore centrale biancoscudato che proviene dall’Huracan, club della seria A argentina nella quale giocava con la squadra delle riserve (qualche parentesi in prima squadra), con la formula del prestito e diritto di riscatto a favore del Padova. Quando fa ingresso in sede all’Euganeo sono quasi le 13, in ritardo rispetto ai programmi a causa di un intoppo alle visite mediche: il giocatore non aveva il tesserino sanitario e così dall’ospedale dei Colli si è dovuto spostare in una struttura privata. Gorzelewski porta il cognome del papà che è polacco, anche se nelle sue vene scorre anche sangue italiano (la nonna materna è siciliana). Capisce la nostra lingua, ma durante l’intervista preferisce parlare in spagnolo. «È sempre stato il mio sogno da bambino giocare in Italia, e il Padova è stata la prima società che mi ha dato questa opportunità. È un club importante e spero che questo sia il primo di una serie di passi molto importanti. Le mie caratteristiche? Sono forte nel colpo di testa, ho una buona struttura fisica, mi piace impostare l’azione giocando la palla e non calciandola lunga, e mi piace guidare la difesa».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Oltre 300 tifosi, nonostante il caldo opprimente, hanno assistito domenica a Noventa Padovana all’inedito derby tra i ragazzi della Fattori e i rappresentanti della curva sud Venezia Mestre, voluto dai protagonisti per sostenere la popolazione della Riviera del Brenta recentemente colpita dal tornado. Tra biglietti e offerte, sono stati così raccolti 1.505 euro, destinati al Comune di Cazzago. Si può ancora contribuire con un versamento al conto corrente con il seguente codice iban IT68K0899036230019010000936 (Banca Santo Stefano agenzia di Pianiga). Sul campo è finita 5-2 per i biancoscudati, rinforzati da Fulvio Simonini e Marco Bergamin, figlio del presidente Giuseppe, in tribuna con il sindaco di Noventa Luigi Bisato e con il consigliere comunale di Padova Alain Luciani.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Già nei giorni scorsi erano presenti a Pieve di Cadore i primi tifosi, ma il momento clou per abbracciare la squadra è programmato per il prossimo week end, con la Festa Biancoscudata organizzata dal Padova con la collaborazione dell’Aicb, dei ragazzi della Fattori, della locale Pro Loco e della Rigato Autoservizi. In particolare per domenica prossima, in occasione dell’amichevole con la rappresentativa Cadore Dolomiti, è previsto un pacchetto “tutto compreso” che prevede il viaggio in pullman da Padova (partenza dall’Euganeo alle 8.30, rientro alle 21.30), il biglietto della partita, il pranzo nello stand gastronomico vicino al campo sportivo (antipasto, primo, secondo e bevande) e la lotteria al prezzo di 20 euro (15 per i minori di 10 anni). Prenotazioni entro venerdì alla sede del Padova (049- 604498, signor Zanetto) all’Aicb (329-4246440 o 335-6052533) e allo spazio “Le Staffe” all’ippodromo Le Padovanelle. Per chi sarà in ritiro già sabato, tanti appuntamenti alla festa del paese, con la Notte Biancoscudata che prevede mercatini, stand gastronomici, un concerto rock, dj set e alle 21 in Piazza Tiziano la passerella della squadra. Attorno al campo sportivo parco attrezzato per i bambini e lo stand del merchandising. Sul sito padovacalcio.it le varie soluzioni per soggiornare in zona.

Ore 12.10 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento con l’ormai consueto bagno collettivo in piscina.

Ore 11.50 – Qui Pieve di Cadore: provate soluzioni di superiorità numerica.

Ore 11.30 – Qui Pieve di Cadore: serie di uno contro uno.

Ore 11.10 – Qui Pieve di Cadore: assente Altinier. Presenti circa quindici tifosi.

Ore 10.50 – Qui Pieve di Cadore: primi schemi a tutto campo in corso.

Ore 10.30 – Qui Pieve di Cadore: iniziato l’allenamento mattutino, lavoro col pallone per i biancoscudati.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Dopo l’annata a Venezia e l’infortunio al ginocchio, deve riuscire a convincere Parlato che i suoi problemi sono ormai alle spalle. «Le sue qualità non si discutono, ma non possiamo sbagliare gli ultimi incastri della squadra, abbiamo bisogno di valutazioni dirette prima di decidere», la spiegazione del ds. «È brutto chiedere a uno come lui di venire in prova, ma è reduce da un intervento al ginocchio e mi fa piacere che si sia messo in gioco». Gli altri affari. Non arriverà, invece, l’argentino tanto annunciato negli ultimi giorni. Pablo Podio, classe ’89, che l’Inter aveva selezionato in Sudamerica qualche anno fa tramite un reality show televisivo e nell’ultima annata nel campionato slovacco, nei giorni scorsi era a Vienna in attesa di partire per Padova, ma le richieste sempre più alte del procuratore hanno fatto saltare tutto: «Se uno deve portare un giocatore al Padova, non può mandare al manicomio la gente che ci lavora dentro», così De Poli. Il Padova dunque cercherà altri centrocampisti. I suoi giovani, invece, li manderà a farsi le ossa in Serie D: Busetto al Delta Rovigo e Vanzato al Campodarsego, dove potrebbe finire pure Pittarello

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Ho grandi aspettative», le sue prime parole. «Venire in Italia è un sogno che avevo sin da piccolo, il Padova è stata la prima squadra che mi ha dato tale opportunità e questo per me è stato molto importante». I suoi idoli sono i carioca David Luiz e Thiago Silva: «La mia caratteristica principale è il colpo di testa, e anche la personalità. Per arrivare qui ho affrontato un lungo viaggio, ma quando insegui un sogno, anche 24 ore di aereo si fanno con il sorriso». Padova non è stata una scelta casuale, visto che a segnalarlo a De Poli è stato l’ex diesse biancoscudato Renato Favero, presente per l’occasione ieri mattina all’Euganeo: «Lo ringrazio per avermi permesso di essere qui, e prometto che metterò il cuore, sperando che questo per me possa diventare un anno molto bello». Sotto la lente. «Il ginocchio sta bene, devo solo rimettermi un po’ in forma», le parole, invece, di Carcuro. «Qui conosco già Petrilli, con il quale ha giocato a Crotone, ma anche Diniz e Dell’Andrea. Non sono serviti consigli su Padova: so che piazza è, ci ho giocato un paio di volte da avversario, qui ci sono tanto pubblico e tanto affetto».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il più giovane è un ragazzo di 19 anni arrivato dall’Argentina e sicuro di indossare la maglia biancoscudata nella prossima stagione. Il più esperto, invece, di anni ne ha 28, ma il posto in rosa se lo dovrà conquistare. Sono arrivati ieri nel ritiro del Padova il difensore argentino Franco Gorzelewski e il centrocampista Davide Carcuro), ma se il primo, in prestito dall’Huracan, rimarrà di certo insieme ai nuovi compagni, il secondo non è ancora sicuro della permanenza. Italiano di ritorno. Lo sguardo di tutti, a Pieve di Cadore, si è fissato inevitabilmente sul nuovo difensore sbarcato lunedì sera a Venezia. Il viaggio è stato lungo, e le visite mediche pure, visto che il tesserino sanitario – bontà sua – se l’era scordato a Buenos Aires. Ma Gorzelewski, con il sorriso e l’emozione del primo giorno, ha dimostrato di essere tutto tranne che un tipo timido: «Feliz, entusiasmado, muy convencido e agresivo», si è detto il giovane centrale. Italiano da parte di madre – i parenti sono di Maierato, piccolo paese della Calabria – e polacco da parte di padre, capisce la nostra lingua senza problemi, visto che l’anno scorso si era allenato per qualche settimana con il Catania.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Se dovessi fare un paragone con un grande centrocampista svizzero, direi che le mie caratteristiche sono simili a quelle di Inler. Ho cambiato molte squadre, mi piacerebbe ripartire da Padova e spero di strappare un contratto». IN RITIRO. Con l’arrivo dei nuovi giocatori, per la prima volta Parlato ha concesso ai suoi una partitella a tutto campo undici contro undici. Anche ieri più di tre ore di allenamento tra mattina e pomeriggio, durante le quali si è lavorato molto con il pallone, con esercizi mirati per difensori e attaccanti. Hanno svolto la seduta pomeridiana pure Gorzelewski e Carcuro, sempre a parte Petkovic, Aperi e Amirante. Quest’ultimo dovrebbe tornare in gruppo ad inizio agosto, quando la squadra riprenderà gli allenamenti in pianura. Intanto, stanno arrivando i primi gruppi di tifosi a Pieve. Il clou ci sarà nel week end, quando andrà in scena la “Festa biancoscudata”, due giorni tra grigliate e musica con il parco Roccolo di Pieve di Cadore allestito a discoteca per il sabato notte.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) L’arrivo a sorpresa, nella giornata di ieri, è stato quello dello svizzero Matteus Senkal, presentatosi in mattinata direttamente nel ritiro di Pieve di Cadore. Centrocampista di 25 anni, arriva in prova dopo aver girovagato negli ultimi anni tra Svizzera e Turchia, e aver anche affrontato il Padova in amichevole all’Appiani nel gennaio 2013, quando militava nel Wohlen. Nato a Sorengo da una famiglia di origine aramaica, è italiano di madrelingua, essendo cresciuto nel Canton Ticino: «Ho avuto una carriera un po’ movimentata, da giovane mi sono rotto il crociato, poi ho giocato nella serie B svizzera fino allo scorso anno, quando ho vinto il campionato di C in Turchia con il Fethiyespor». Può essere utilizzato anche come difensore, nei primi allenamenti con il Padova è stato provato pure da esterno di centrocampo, sebbene il suo ruolo principale sia quello di mediano: «Sono un centrocampista difensivo, mi piace aggredire gli avversari cercando di recuperare i palloni».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Il terzo volto nuovo è Matteus Senkal, reduce da un’esperienza col Fethiyespor (serie C turca) dopo aver vestito le maglie di Lugano, Winterthur, Chiasso, Bellinzona e Wohlen. Ed è proprio con quest’ultima squadra svizzera che ha già sfidato il Padova il 23 gennaio 2013, quando il team allenato da David Sesa giocò all’Appiani in amichevole contro i biancoscudati: «Conosco il Padova – spiega Senkal – e spero di poter vestire la maglia biancoscudata. Ho questa chance e cercherò di sfruttarla nel modo migliore». Altre pillole di giornata: decisamente positiva la prima impressione lasciata da Paulo Dentello Azzi, sulla via del tesseramento. È stato proposto Manuele Blasi, in uscita da Varese, ma non interessa. Sono state giudicate eccessive, invece, le richieste di un altro ex varesino, Daniele Corti. Non si sblocca la trattativa col Bassano per Cenetti, Di Ceglie (Ancona) è stato proposto ma non sembra una prima scelta, mentre è stato fatto un tentativo, per ora infruttuoso, per l’esterno del Fano Andrea Sivilla. Il club marchigiano ha detto no e non intende liberare l’attaccante, il Padova per ora non ha affondato il colpo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «L’operazione è stata condotta da Renato Favero – sorride l’argentino – mi ha parlato molto della Lega Pro, che è un campionato molto competitivo e ovviamente anche del Padova. Quando ho saputo che c’era questa possibilità non ci ho pensato due volte. Spero di potermi mettere in mostra e di lasciare una buona impressione». Su di lui proprio l’ex direttore sportivo del Padova Renato Favero evidenzia: «È un’operazione secondo me intelligente per il Padova – spiega – conosco il ragazzo perché l’ho visto crescere nell’Huracan e arrivare a un passo dalla prima squadra. Quest’anno ha svolto diversi allenamenti con la prima squadra e sta imparando molto. È giovanissimo, ha 19 anni e ha già una visione di gioco importante. Non è un difensore fisico e basta, esce palla al piede, “vede” la giocata e difficilmente butta via la sfera. Ovviamente non é un giocatore fatto e finito, va aspettato e coltivato. L’Huracan lo darà in prestito con un’opzione per il riscatto, sono convinto che farà bene e che nessuno verrà danneggiato o rischierà in questa operazione».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Si lavora e si suda a Pieve di Cadore, dove il termometro sale a 30 gradi e la giornata scorre all’insegna della fatica. Arrivano tre volti nuovi: il primo è Davide Carcuro che, se dimostrerà di stare bene dopo l’infortunio al ginocchio subito nello scorso mese di novembre a Venezia, verrà sicuramente tesserato: «La cosa più importante è che io stia bene – evidenzia Carcuro – sono felicissimo di questa possibilità che mi viene data e sono sicuro di poter dimostrare al mister che sto bene. Dei miei nuovi compagni conosco bene Petrilli, che è stato con me a Crotone, gli altri imparerò a conoscerli in questi giorni di ritiro». Il secondo volto nuovo arrivato ieri nel ritiro di Pieve di Cadore è lo semisconosciuto Franco Gorzelewski, argentino di 19 anni proveniente dal Club Huracan. Se il Padova deciderà di procedere, Gorzelewski può arrivare in prestito con diritto di riscatto, ma dovrà dimostrare di valere il campionato italiano.

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 21 luglio: arrivano in ritiro a Pieve di Cadore l’argentino Franco Gorzelewski, lo svizzero Matteus Senkal e Davide Carcuro.




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