Padova, a Pieve di Cadore si fatica: dieta e 27 allenamenti, ma anche piscina rigenerante…

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Fonte: Mattino di Padova, Stefano Volpe

Ventisette allenamenti senza sosta, piscina rigenerante, gps e dieta sotto controllo. Ecco serviti gli elementi principali della preparazione dei biancoscudati a Pieve di Cadore. Il Padova cerca di non tralasciare alcun particolare per un ritiro che, a differenza di quanto accadde per forza di cose la scorsa stagione, è stato pianificato nei minimi dettagli già da tempo.

Senza sosta. La novità più significativa che emerge dal primo giorno intero di allenamento in quota è senz’altro l’intensità del lavoro. Una preparazione che andrà avanti senza soluzione di continuità fino al ritorno a Padova. Una serie di 27 allenamenti non stop, senza contare le amichevoli, e senza giorni di riposo previsti. «Il programma può subire delle variazioni, ma l’obiettivo è quello di staccare qualche giorno solo una volta rientrati in città», ha spiegato mister Carmine Parlato. «Ho trovato la squadra in una forma già buona, adesso dovremo alzare pian piano l’intensità e, magari, anche aumentare la quantità della rosa per poter fare partitelle a tutto campo 11 contro 11. Il gruppo sta rispondendo bene, adesso dobbiamo conoscerci, anche tecnicamente, e gestire bene questi giorni di fatica».

Prove tecniche. E il mister ha già provato ad amalgamare anche tecnicamente la squadra. La doppia seduta d’allenamento di ieri (in tutto un’ora e mezza la mattina e due il pomeriggio) ha visto i giocatori svolgere esercizi atletici, con o senza pallone, e partitelle a ranghi ridotti. Hanno lavorato a parte Amirante, per non sovraccaricare il ginocchio, Aperi e Petkovic, che stanno recuperando dalle rispettive operazioni. Non c’era nemmeno il nuovo portiere Bazzucchi, alle prese con un problema al piede. La parte più interessante è stata senza dubbio la prima prova tattica, con Parlato che ha schierato a tutto campo l’intera rosa, disponendo i giocatori a gruppi di due o tre, nel consueto “4-2-3-1”. Il reparto più affollato è quello degli esterni (Ilari e Azzi a destra, Turea e Petrilli sulla fascia opposta) e quello dei trequartisti, dove sono stati provati Cunico, Neto Pereira e Mihaylov. Si è allenato in campo, da solo e con un programma personalizzato, anche il vice-presidente Edoardo Bonetto, presente a Pieve assieme a mamma e papà.

Piscina e gps. Tra gli strumenti portati dal preparatore atletico Alan Marin, spiccano una piscinetta e 12 rilevatori gps. La piscina, di quelle gonfiabili, è stata posizionata a bordo campo e viene riempita di acqua gelida alla fine di ogni allenamento. I giocatori così si immergono (qualcuno come Dionisi si diverte anche a tuffarsi), rinfrescandosi e tonificando i muscoli. «È l’idroterapia, serve a scaricare le tensioni del lavoro e a far ossigenare il sangue per recuperare più in fretta», ha chiarito Marin. In queste settimane i giocatori si doteranno anche di appositi strumenti gps che aiuteranno a valutare il lavoro svolto: «Ci servono per misurare la potenza metabolica, le accelerazioni e decelerazioni. Il tutto misurato nel corso del lavoro di possesso palla con il mister, proprio per verificare i dati in un determinato tipo di esercizio. Una volta scaricati i risultati, li valutiamo assieme all’allenatore».

Alimentazione. Il primo vero confronto tra la squadra e lo staff non si è tenuto, però, per ragioni tecniche. Bensì per l’alimentazione. Ieri, infatti, ha fatto capolino in ritiro il medico sociale Pierantonio Michieli, che in questi giorni farà la spola tra Padova e Pieve di Cadore. Il dottore ha dato una dieta da seguire a tutta la rosa e più avanti assieme allo staff valuterà se qualcuno in particolare avrà bisogno di seguire un percorso personalizzato. «Prima della partenza per il ritiro abbiamo eseguito su tutti i giocatori un test di valutazione della composizione corporea», ha spiegato Michieli. «Eseguiremo lo stesso test alla fine della preparazione per vedere se c’è qualcosa da migliorare dal punto di vista nutrizionale. Per il resto abbiamo dato delle indicazioni ai giocatori, nulla di particolare». Una classica dieta povera di grassi, spalmata in tre pasti dalla colazione alla cena, ai quali vanno aggiunti due spuntini, principalmente a base di frutta, che i giocatori effettuano prima o dopo la seduta d’allenamento.




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