Live 24! Padova, settimana intensa tra lavoro a Pieve di Cadore e nuovi innesti di mercato

Condividi

Clicca qui per aggiornare la diretta

Ore 21.00 – Pubblicata sulla nostra pagina Facebook una video-intervista a mister Parlato per inaugurare la nostra social web tv “PadovaGoal Channel”. Commentate il video o scriveteci in privato per indicare il giocatore che vorreste sentire: il più votato sarà il prossimo intervistato dalla nostra redazione!

Ore 20.40 – (Il Piccolo) A una settimana dal via del ritiro precampionato, previsto per domenica 26 luglio con allenamenti sull’altopiano triestino, si apre una settimana decisiva per rimpinguare e quasi completare quella che sarà la rosa dell’Unione Triestina 2012 per il prossimo campionato di serie D. Per ora una dozzina di nomi sono già arruolati (compresi i quattro nuovi arrivi già ufficalizzati di Zubin, Baggio, Beghin e Pettarin), ma questi primi giorni della settimana saranno fondamentali per molti altri giocatori. TRATTATIVE. Già oggi e domani, si potrebbero avere delle risposte importanti per completare il reparto di attacco: nelle prossime ore si dovrebbe avere una risposta definitiva per Kabine Mehdi, l’attaccante marocchino 31enne che nell’ultima stagione si è diviso tra Altovicentino e Rimini, ma che due anni fa, prima di un’esperienza nella terza serie spagnola, era stato l’artefice con due gol pesantissimi nei play-off della promozione del Carpi in serie B. In precedenza ha giocato a lungo anche nella Sacilese. E a proposito di Sacilese, ancora più vicino sembra l’approdo dalla società pordenonese di un altro attaccante, Marco Beccaro, 26 anni. Se dovessero andare in porto entrambe le operazioni, visto che il settore vanta già le presenze di Zubin e Baggio, è probabile che a quel punto si lascerebbe la pista che porta a Paolo Zanardo, 33 anni, l’ultima stagione divisa tra Piacenza e Abano Terme, ma soprattutto protagonista la stagione precedente della promozione del Pordenone in Lega Pro. Nel caso uno tra Beccaro e Medhi, non arrivasse, l’ipotesi Zanardo riprenderebbe invece quota. Il reparto offensivo andrebbe poi completato con un under, probabilmente Filippo Pittarello, classe 1996 dal Padova. UNDER. A parte il discorso in piedi per Pittarello, è già arruolato in pratica il centrocampista classe 1997 Luca Battaglini, che aveva già debuttato in serie D due stagioni fa con l’Ufm e la scorsa stagione ha giocato nel Cjarlins Muzane. Pare certo poi anche l’arrivo in prestito dalla Primavera dell’Udinese del centrocampista 1997 Davide Miani, nell’ultima stagione alla formazione Berretti del Pordenone. Ma c’è anche un nome nuovo piuttosto ambizioso sul quale si sta lavorando: è Francesco Zottino, esterno destro (ma può giocare anche trequartista) classe 1996, gioiellino della Primavera dell’Entella e già convocato in tutte le nazionali giovanili di categoria. L’eventuale arrivo del centrocampista classe 1997 Marco Minisini, è invece legato al possibile ripescaggio del Pordenone in Lega Pro, ma si continua a insistere anche per Alessandro Degrassi, terzino sinistro classe 1996 di proprietà della Juventus, lo scorso anno in prestito al Padova (26 presenze). VECCHIA GUARDIA. Già decise in pratica anche le sorti dei giocatori dello scorso anno. I confermati sono solamente sei, forse sette: giocheranno ancora con l’Unione Triestina 2012 innanzitutto tre under, il portiere Di Piero, il terzino Crosato e Damiano Pontrelli. Conferme anche per capitan Piscopo, per il centrocampista Proia grande protagonista della scorsa stagione, e per il jolly difensivo Giannetti. L’elemento ancora in dubbio è invece Spadari.

Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Domani, la presentazione ufficiale dell´Altovicentino e della nuova stagione, oggi la notizia della partenza di un altro giocatore storico della società di Rino Dalle Rive. Si tratta di Prince Yarboye, “Il Principe” che saluta la compagnia per scendere in Eccellenza, al Passarella ´93, società di San Donà di Piave. Il ghanese, svincolatosi, ha raggiunto l´accordo con i veneziani proprio in queste ore e verrà impiegato dal tecnico Stefano Andretta a centrocampo e non più in difesa. Ma la novità più succulenta non arriva dal mercato, ma dalla Lega di Serie D.L´Altovicentino, infatti, fa parte dei 9 club del dipartimento interregionale inseriti nella griglia della Tim Cup 2015-2016. Terza, nella lista federale, dietro Sestri Levante e Lecco, e davanti a Delta Rovigo, Poggibonsi, AlmaJuventus Fano, Viterbese Castrense, Potenza e Rende.Questo potrebbe significare una bella sfida, ed un buon incasso, specialmente se dalle urne uscirà fuori, nei prossimi giorni, una squadra di prima fascia. Chi vivrà, vedrà. E tiferà già il 2 agosto, primo turno di Coppa. Doveroso un aggiornamento sulla questione ripescaggi in Lega Pro. Allo stato attuale delle cose e fallito ogni abboccamento con il Real Vicenza per l´acquisto del titolo, davvero difficile ipotizzare la presenza dei vicentini nella categoria superiore.Questione di stadio ma non solo, il solco economico fra le due categorie è più profondo di quanto sembra in apparenza. Più verosimile, dunque, attendere domenica 6 settembre, data di inizio del nuovo campionato di serie D. E pazienza se per il terzo anno consecutivo si rischia di trovare una nobile decaduta nel girone. Stavolta il rischio si chiama Venezia. Intanto, domani, presentazione ufficiale della rosa, che a dire il vero si è già radunata sabato scorso allo stadio “Berto” di Marano. Ci si ritrova al “Pedrocchi”, per un ritorno alle origini. Di quel periodo resta solo Roberto Rondon, rientrato dopo un anno ad Este ed unico sopravvissuto, con Diego Dal Dosso, alle rivoluzioni del patron. Programma alla mano, la squadra resterà nell´impianto maranese fino al 24 luglio, poi dal 25 e fino al 1° agosto trasferimento a Gallio per la parte centrale del ritiro. L´elenco delle amichevoli si apre con il Bassano (26 luglio ad Asiago), continua il 29 contro l´Udinese al “Friuli” per finire l´8 ed 1l 14 agosto con il triangolare di Piove di Sacco (in campo anche Piovese e Clodiense) e la sfida contro la Primavera dell´Inter. Poi, dal 18 agosto,ultima fase della preparazione. E non è davvero poco.

Ore 19.40 – Qui Pieve di Cadore: termina il lungo allenamento.

Ore 19.20 – Qui Pieve di Cadore: “tuffo” generale in piscina per i Biancoscudati.

Ore 19.00 – Qui Pieve di Cadore: partitella ancora in corso.

Ore 18.40 – Qui Pieve di Cadore: partitella a campo ridotto.

Ore 18.20 – Qui Pieve di Cadore: ad ammollo in piscina Aperi, Amirante e Petkovic, che continuano a lavorare a parte.

Ore 18.00 – Qui Pieve di Cadore: sfide difensori-attaccanti.

Ore 17.40 – Qui Pieve di Cadore: lavoro particolareggiato per i difensori con mister Parlato.

Ore 17.20 – Qui Pieve di Cadore: primi movimenti coi giocatori accoppiati per ruolo.

Ore 17.00 – Qui Pieve di Cadore: Biancoscudati in campo per l’allenamento pomeridiano. Previsto intenso lavoro col pallone.

Ore 16.40 – (Gazzetino, edizione di Venezia) «Sono veneziano e conosco la storia anche calcistica della città. I tifosi stiano tranquilli, i colori sociali sono arancio, nero e verde». L’avvocato Alessandro Vasta, membro del cda del neonato Venezia Football Club, dà la «rassicurazione cromatica» la cui mancanza ha allertato gli appassionati più della perdita dell’«Unione» nella denominazione ufficiale. Tifosi che si sono un pò preoccupati non leggendo i loro colori nel comunicato con cui, sabato alle 15, il sindaco Luigi Brugnaro annunciava la rinascita affidata al 48enne James Daniels nativo della Pennsylvania. «Appena possibile il presidente Daniels sarà in città e si farà conoscere – assicura Vasta -. È un imprenditore del Connecticut operativo tra New York e Boston nel commercio di prodotti per l’igiene e sanitari. Assieme a lui sono coinvolti altri investitori americani che hanno dimostrato interesse già per salvare l’Fbc Unione Venezia in Lega Pro (pagando i debiti di Yury Korablin, ndr) ma i tempi tecnici per l’operazione erano davvero troppo stretti. Se si erano già mossi a dicembre per acquistare il club? No, questa cordata è nata molto velocemente nel mese di giugno». Nato a Cannaregio, il classe ’65 Alessandro Vasta (calciatore con la squadra degli avvocati veneziani) ha lavorato a Mestre, Milano, Padova ed attualmente esercita per lo studio Tonucci & Partners «che nel mondo sportivo è stato regista di varie operazioni importanti e progetti molto seri – spiega il legale esperto in finanza internazionale -. Per me inizia la prima esperienza diretta in una società sportiva, più avanti penso avrò una funzione «di garanzia» ma oggi ho un ruolo molto pratico perché bisogna arrivare all’ammissione in sovrannumero in serie D. Sarà un progetto serio, non si è parlato di nuovo stadio, ma sul piano sportivo si punta a riportare Venezia a livelli più alti. Altri dirigenti? Oltre a Dante Scibilia aspettiamo anche Mattia Collauto». «Io sono disponibile a continuare il lavoro – risponde Collauto – fatto lo scorso anno a livello di settore giovanile e che, purtroppo, gli ultimi mesi di incertezza hanno distrutto o quasi. Ma indipendentemente dalla mia presenza è fondamentale che la nuova proprietà punti sul vivaio come fondamenta del suo progetto».

Ore 16.20 – (Gazzetino, edizione di Venezia) Un grande nome per comporre da zero il Venezia Fc degli americani guidati da James Daniels. Quella di Giorgio Perinetti è più di una semplice candidatura al ruolo di primo direttore sportivo del nuovo corso lagunare, con un’ufficialità che non potrà tardare ad arrivare essendo necessario pianificare in fretta la ripartenza calcistica dalla serie D. «Ci siamo già sentiti, dovremo incontrarci e confrontarci, ad oggi non tutto è definito ma non escludo affatto di venire a Venezia. Se mi richiamano e sono interessati -tenta il «dribbling» il 64enne dirigente romano doc – io sono pronto a lavorare per la «crescita rapida» del progetto. Lo so, quest’ultimo è un termine ampiamente abusato, tuttavia chi ha rifondato il Venezia Fc è garanzia di serietà e voglia di fare». Una conoscenza, quella di Perinetti con la nuova proprietà a stelle e strisce, iniziata in ambienti romani legati al colosso legale Tonucci & Partners già in prima linea nell’acquisto della Roma da parte d’imprenditori statunitensi. «Conosco alcuni del gruppo e si tratta di persone ambizione e desiderose di rilanciare il Venezia. La serie D? È chiaro che tutti vorrebbero essere al Real Madrid, a me però la categoria interessa relativamente ed è secondaria rispetto alla possibilità di lavorare come si deve e con certe prospettive di sviluppo. Non a caso in carriera mi è capitato di passare dalla Juventus al Como proprio perché ragiono così». In pista nel calcio che conta da quando aveva poco più di vent’anni, il futuro ds del Venezia ha lavorato nella Roma scudettata di Falcao, nel Napoli tricolore di Maradona quando toccò proprio a lui comunicare al «Pibe de oro» la prima squalifica per uso di cocaina. In seguito altre tappe alla Roma di Sensi, alla Juventus di Lippi e Moggi, di nuovo a Napoli, poi Bari, per due volte a Siena e per tre a Palermo con e senza Maurizio Zamparini alla presidenza. «Ero stato vicino al Venezia nell’estate 2002 – confida Perinetti – Zamparini se n’era appena andato e mi chiamò Franco Dal Cin, in quel momento non me la sentii di accettare e pochi mesi dopo tornai al Napoli. Quand’ero alla Juve ricordo una gelida trasferta novembrina al Penzo in Coppa Italia: ci qualificammo con un 2-2 ai supplementari, grazie ad un gol di sinistro di Ferrara che Lippi «alla disperata» aveva schierato attaccante nel finale. Nel 93/94, invece, ero a Palermo, e perdemmo 1-0 perché il portiere Mareggini tentò un dribbling e si fece soffiare il pallone decisivo da Campilongo». Il Venezia si ritrova in serie D dopo soli tre anni. «Non è una categoria facile, ci sono anche difficoltà operative, ma dal mio punto di vista tutto ciò è uno stimolo enorme. Venezia mi stuzzica molto, appena mi chiamanoà».

Ore 16.10 – Secondo quanto appreso in questi minuti da Padovagoal arriverà questa sera all’aeroporto Marco Polo di Tessera il centrocampista argentino Franco Gorzelewski, classe 1988, con un passato recente nel Club Uracan in Messico. Gorzelewski dovrà sostenere le visite mediche ed effettuare qualche giorno nel ritiro di Pieve di Cadore assieme ai nuovi compagni prima di procedere al tesseramento. L’operazione è stata messa in piedi con la consulenza dell’ex direttore sportivo del Padova Renato Favero, specialista sul mercato sudamericano e, in particolare, su quello argentino.

Ore 16.00 – (La Nuova Venezia) «I programmi degli imprenditori americani sono seri, oculati e futuribili. A me non è mai piaciuto il termine “progetto”, che viene usato troppo spesso e a sproposito, però la nuova società è solida e lo dimostrerà con i fatti, senza tanti proclami o tante promesse». Giorgio Perinetti sta per salire sulla tolda di comando del Venezia Football Club, l’investitura ufficiale non c’è ancora, ma l’accordo verbale deve solo concretizzarsi in un documento scritto. «Sono stato contattato nei giorni scorsi dalle persone che hanno coordinato poi la proposta al sindaco Brugnaro», spiega il sessantaquattrenne dirigente romano, «ho dato la mia disponibilità a collaborare con loro proprio perché sono persone più che affidabili, io ne conosco un paio e posso garantire per loro. Adesso vediamo di concretizzare ufficialmente». Giorgio Perinetti è uno dei nomi più importanti nel mondo calcistico a livello di dirigente, un’esperienza quarantennale nell’universo del pallone con varie mansioni, sia a livello di settore giovanile agli inizi della carriera, sia a livello di prima squadra o di quadri societari. Un viaggio iniziato a 21 anni nel 1972 alla Roma, prima come responsabile del settore giovanile giallorosso e poi come direttore sportivo, che ha avuto come ultima tappa il terzo ritorno a Palermo, nel 2012, chiamato da Maurizio Zamparini come responsabile dell’Area Tecnica, carica lasciata per qualche mese con l’arrivo di Lomonaco e ripresa dopo l’abbandono di quest’ultimo, rimanendo in rosanero fino al 30 giugno 2014 e riportando i siciliani in serie A. «Sì, è vero, ho fatto tantissimi anni tra i professionisti, in grandi club e ad altissimo livello, però non mi spaventerebbe ripartire dalla serie D proprio perché i programmi sono proiettati al futuro. Sarebbe un’esperienza stimolante e accattivante allo stesso tempo. Non conosco tutti i componenti della cordata americana, ma sono sufficienti quelli che conosco per avere la certezza della serietà di questa proposta sportiva. Non guardo la categoria, ma i programmi e la solidità della società, come si può intuire anche dal capitale sociale di due milioni di euro». Sarà una settimana di corse vorticose per mettere tutti i tasselli al loro posto. «In questa primissima fase è fondamentale completare la partite burocratica-amministrativa con la costituzione della nuova società e l’adempimento dei vari passaggi a livello federale, come viene imposto dalle Noif. È logico che partiremo in ritardo sul piano sportivo, ma faremo di tutto per cercare di recuperare in parte il tempo lasciato per strada».

Ore 15.30 – (Giornale di Vicenza) Lo avevamo scritto ieri che quanto avvenuto ad Auronzo, prima dell´amichevole, poi vinta, contro la Lazio, era la spia di una tensione piuttosto forte all´interno del gruppo dirigente biancorosso. E altresì si era auspicato che era importante si arrivasse ad una chiarificazione al più presto per il bene del Vicenza. Cosa sia successo, o non sia successo, nella serata di sabato tra i vari interlocutori, leggi il presidente del Vicenza Gian Luigi Polato, il presidente di Finalfa Sergio Cassingena, il presidente di Vi.Fin. Alfredo Pastorelli, non è dato sapere, invece è dato sapere il pensiero di Alfredo Pastorelli che rompe gli indugi e passa alle dichiarazioni forti. L´umore del presidente di Vi.Fin., la finanziaria che nel giro di qualche mese dovrebbe rilevare le azioni del Vicenza da Finalfa, è a dir poco nero.«Sono arrabbiatissimo- esordisce infatti Alfredo Pastorelli- e per due motivi soprattutto: il primo perchè in vita mia non mi è mai capitato di fare una brutta figura come quella di sabato ad Auronzo e il secondo perchè si è data un´immagine squallida della società… fossi stato con la mia automobile sarei ripartito subito, senza nemmeno vedere la partita».E´ un fiume in piena Alfredo Pastorelli. «E ci tengo pure a sottolineare che è lungi da me pensare di prevaricare il presidente Gian Luigi Polato, tanto che nell´intervista che vi ho rilasciato poco tempo fa dicevo che sarei diventato il futuro presidente del Vicenza, dunque io oggi parlo come presidente di Vi.Fin., la finanziaria fondata proprio per arrivare all´acquisizione delle azioni del Vicenza».Poi l´affondo.«Sabato ho assistito ad una vera e propria sceneggiata da parte del presidente di Finalfa ( la finanziaria che detiene la maggioranza delle azioni del Vicenza ndr), Sergio Cassingena che ci ha tenuto a ribadire ancora una volta che è lui il proprietario del Vicenza, cosa peraltro vera, ma ripeto quanto avvenuto per me è grave e dunque mi ha portato a prendere una decisione.Quale?«In accordo con Marco Franchetto, importante socio di Vi.Fin., ho preso la decisione di dare le dimissioni da presidente della stessa e per questo nei prossimi giorni ne riunirò il c.d.a.».Questa scelta, è ovvio, sottintende ben altro.«Esatto, c´è l ´intenzione probabilmente di abbandonare la trattativa per l´acquisizione delle azioni del Vicenza e quindi poi starà all´attuale proprietario provvedere, da qui in avanti, a tutte quelle che saranno le esigenze finanziarie della società biancorossa».C´è qualcosa che le potrebbe far cambiare idea?«Sì: se da adesso in avanti Sergio Cassingena si farà da parte fino al momento in cui faremo scattare il diritto di opzione per l´acquisizione delle azioni del Vicenza, cosa, che, come ho già avuto modo di spiegare, avverrà al massimo entro il 30 ottobre».

Ore 15.00 – (Gazzettino) Il Cittadella è nelle sue mani. Beh, magari così è un po’ esagerato, ma è indubbio il valore e il peso del lavoro di Andrea Redigolo in questo momento della stagione. Il preparatore atletico compone lo staff tecnico del neo allenatore Roberto Venturato, che in pratica è l’unico volto nuovo rispetto allo scorso anno: Edoardo Gorini, infatti, sarà il vice allenatore, mentre Roberto Musso continuerà a fare il collaboratore della prima squadra durante la settimana, l’osservatore poi nei giorni delle gare. Nuovo è anche il preparatore dei portieri, con Andrea Pierobon che prende il posto di Piero Gennari, ma l’ex portiere granata è quello che conosce meglio di tutti l’ambiente, difficile considerarlo nuovo. Solo Redigolo può vantare “un’anzianità” maggiore, dal momento che faceva parte dello staff anche ai tempi di Ezio Glerean, in C1 prima e in serie B poi. Il “prof”, come lo chiamano tutti i giocatori, ci illustra la preparazione del Cittadella: «In pianura abbiamo svolto un lavoro generale, intervallato con le visite mediche, a gruppi di giocatori. Abbiamo verificato le condizioni del singolo dopo il periodo di inattività, soprattutto dei calciatori reduci da infortuni». Occhi puntati in particolare su Scaglia, che aveva terminato anzitempo la stagione per un problema all’adduttore. «Ci siamo allenati anche con il pallone, ma tutto a un livello appena accennato, molto blando: al Tombolato abbiamo fatto un “risveglio” dell’attività, un assaggio di quanto si farà in altura durante il ritiro vero e proprio» continua Redigolo. Che poi spiega come si lavorerà a Lavarone: «In base ai dati raccolti nei test individuali che sono stati fatti nello stesso centro delle visite mediche, e a quello che abbiamo visto in pianura saranno stilati i piani di allenamento, imposteremo il lavoro specifico da svolgere in montagna. Un lavoro di squadra, ma articolato sempre monitorando il singolo giocatore». L’anno scorso in serie B, quest’anno in Lega Pro. Cambia qualcosa nella preparazione? «Il precampionato è quasi lo stesso in tutti i livelli, le attività da svolgere sono le medesime. Piuttosto, più scendi di categoria più devi correre…». Battuta a parte, il preparatore torna serio. «Dovrò conoscere per bene il nuovo allenatore: Venturato ha i suoi metodi di lavoro che saranno diversi rispetto a quelli che aveva Foscarini. In base alle sue esigenze, alle richieste specifiche, imposteremo le varie attività da svolgere». Inciderà anche il modulo di gioco che sceglierà Venturato? «Cambieranno gli esercizi nello specifico dei ruoli, ci adegueremo alle sue indicazioni tecnico-tattiche, ma i concetti di base resteranno gli stessi». Il Cittadella ha in programma una serie di amichevoli precampionato mica male: Chievo, Al Ahli, Napoli prima della Tim Cup del 2 agosto. «Ben vengano questi impegni di spessore. Ci saranno molto utili per maturare a livello emozionale prima ancora di quello tecnico e tattico. Dalle amichevoli trarremo indicazioni importanti in vista dell’inizio della stagione ufficiale».

Ore 14.40 – (Gazzettino) Nel 2013 fu Claudio Coralli, l’anno scorso toccò ad Alessandro Sgrigna, sabato pomeriggio è arrivato Manuel Iori. A Cittadella evidentemente si sta bene se i “grandi ex” tornano tutti a casa. I tre giocatori l’hanno fatto perché il colore granata ha un sapore particolare, significa qualcosa di importante nella carriera di ognuno. Tutti hanno iniziato a Cittadella la propria carriera, a Cittadella hanno fatto ritorno anche per una questione di gratitudine, e non l’hanno mai nascosto. Coralli, Sgrigna e Iori sono pronti a ripartire dalla Lega Pro, perché si ama una maglia con i fatti, non con le semplici parole, con i buoni propositi. E non è un caso se i tre sono stati i giocatori più applauditi e osannati sabato sera alla presentazione del Cittadella. I tifosi non dimenticano, e come avevano fatto con Coralli e Sgrigna, hanno accolto il trentatreenne Iori con un pizzico di meraviglia e stupore all’annuncio del nome e poi con applausi sinceri e colmi di affetto. Il ritorno del giocatore è un’operazione che si è concretizzata in un lampo. «Venerdì ho rescisso il contratto con il Pisa, mi sono liberato, e ho chiuso con il Cittadella al volo. È andata bene e sono contento». Iori ritrova tanti amici: Coralli, Musso, Pierobon, Gorini. Tutti protagonisti nell’anno della promozione in serie B: «Torno in una piazza che per me è stata importante. È quello che volevo. È passato un po’ di tempo, qualcuno di loro ha cambiato ruolo, adesso fa parte dello staff tecnico, ma il legame con le persone rimane. Mi ha fatto grande piacere essere accolto così, spero di ripagare la fiducia di tutti». L’arrivo di un “big” come Manuel Iori – un anno di contratto – significa che il Cittadella vuole fare le cose in grande stile. «Credo sia stata una scelta di entrambi per provare a fare bene. Vincere è difficile, ma è chiaro che dovrà essere un’annata importante. Cercheremo prima di tutto di riportare l’entusiasmo tra la gente dopo la retrocessione, di cominciare con il piede giusto». Oltre ai granata con i quali ha conquistato la B, Iori conosce altri giocatori: «Ho giocato assieme a Gerardi, con Sgrigna ho vestito la maglia del Torino, a Carpenedolo ero assieme a Pascali». Proprio con quest’ultimo ha un “conto in sospeso”: «L’ho battuto quando giocava nel Foligno, nei play off». Anche l’allenatore Venturato non è un volto nuovo. «Ci ho giocato contro, lui era a Pizzighettone, poi a Cremona. Avremo modo di confrontarci in ritiro». Ci sarà il derby con il Padova: «È una partita speciale, sarà un piacere giocarlo». Cittadella e Padova tra le protagoniste del torneo? «Sulla carta si possono dire tante cose, il campionato deve ancora cominciare, io penso a prepararmi al meglio con il Cittadella». L’altro volto nuovo della presentazione è Amedeo Benedetti, terzino sinistro in prestito dal Chievo: «Si è concretizzato tutto molto velocemente. C’erano altre proposte ma quella del Cittadella era la migliore per me. Sono un difensore a cui piace scendere sulla fascia, spingere e far parte della costruzione della manovra».

Ore 14.20 – (Gazzettino) Con gli arrivi di Manuel Iori e Amedeo Benedetti sono 24 i giocatori che ieri mattina sono saliti a Lavarone per il ritiro. A questi si aggregherà più avanti anche Daniel Cappelletti, in vacanza dopo il successo con la Nazionale alle Universiadi. Rosa al completo quindi? Numericamente sì, con 3 portieri, 10 difensori, 7 centrocampisti e 5 attaccanti. Stefano Marchetti sta monitorando il mercato in cerca di un altro centrocampista, un laterale sinistro, ma senza fretta. Il dg del Cittadella, piuttosto, resterà vigile sulle possibili partenze. Sempre che arrivino reali, concrete proposte sul tavolo dirigenziale: si parla di un interesse del Brescia per Pellizzer, ma finora siamo soltanto alle voci, vere o presunte. Una cosa è certa: chi è andato in ritiro a Lavarone fa parte del Cittadella, è sotto contratto con la società di Andrea Gabrielli e spetta a Stefano Marchetti, e a lui soltanto, decidere se qualcuno si muoverà oppure meno. Con buona pace degli “scontenti”, se ce ne sono. C’è chi sa di poter avere delle chance di restare in serie B (Scaglia), ma che si è messo a disposizione del Cittadella anche in Lega Pro: dovesse arrivare una proposta vantaggiosa per società e giocatore, la si studierà assieme.

Ore 14.00 – (Mattino di Padova) A volte ritornano. E se a farlo è uno come Manuel Iori, sono ritorni che fanno rumore. È lui il “colpo” a sorpresa delle ultime ore del mercato del Cittadella. Di una trattativa si era già vociferato subito dopo la fine dello scorso campionato, ma lo stesso Stefano Marchetti, pur non negando l’interesse, aveva a suo tempo spiegato che il costo del 33enne centrocampista varesino era troppo elevato per pensare di riportarlo sotto le Mura. E invece… «È vero, se n’era parlato, ma poi per diverse settimane tutto si era fermato. Nelle scorse ore c’è stata un’improvvisa accelerazione: mi sono svincolato dal Pisa venerdì sera, abbiamo subito provato ad intavolare questa trattativa, sabato mattina ho firmato e nel pomeriggio sono arrivato a Cittadella per la presentazione ufficiale della squadra», racconta l’uomo chiamato a riprendere in mano il centrocampo granata. «Sono contento di tornare in un posto che è stato importante per la mia carriera. Ci sono sempre un po’ di perplessità in questi casi, ma la voglia di essere qui ha prevalso», prosegue riferendosi alle tre stagioni trascorse in granata, la prima delle quali premiata dalla promozione in Serie B. Iori riabbraccerà molti amici, alcuni dei quali, come Musso e Pierobon, nel frattempo hanno cambiato ruolo. «Ci sono persone con cui ho un legame forte e credo di aver già giocato assieme quasi con tutti. Chi non era a Cittadella quando c’ero io, comunque, già l’ho avuto come compagno, e penso a Sgrigna, Gerardi e Pascali. Venturato? Non ho ancora avuto modo di parlarci a tu per tu, ma conosco pure lui, da avversario: l’ho affrontato quando allenava a Pizzighettone e a Cremona». Il suo arrivo può essere letto come un’ulteriore riprova delle ambizioni del Cittadella, che ritenterà subito la scalata alla cadetteria. Iori, che si è accordato per una stagione, non si lancia in proclami: «L’obiettivo è fare bene, ma questo non significa in automatico vincere il campionato, perché tra il dire e il fare ce ne corre… Di certo cercheremo di riportare entusiasmo in una piazza che, dopo la retrocessione della scorsa annata, ne ha bisogno». Inevitabile una battuta sul Padova, altra sua ex squadra che ritroverà da avversario. «Un testa a testa per i piani alti? Beh, sulla carta si possono dire tante cose, ma è presto per sbilanciarsi perché le rose sono ancora in fase di costruzione. Quella a Padova è stata una stagione difficile, in cui troppe cose non sono andate bene. Oggi faccio un “in bocca al lupo” a loro, ma soprattutto a noi». Il suo ingaggio ha fatto passare in secondo piano quello del terzino sinistro Amedeo Benedetti, in prestito secco dal Chievo. «Avevo altre richieste, ma questa società ha dimostrato di volermi più di tutte», sottolinea il diretto interessato, che si trasferirà a Cittadella con la fidanzata Martina. «Le mie qualità? Amo spingere sulla fascia e arrivare sul fondo per i cross». Con lui si completa il reparto difensivo, riguardo al quale non è escluso qualche ulteriore movimento, ma in uscita.

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) A partita in corso ha fatto capolino anche lo stesso presidente Giuseppe Bergamin, che ha applaudito l’iniziativa: «Manifestazioni come questa sono positive e importanti», le sue dichiarazioni raccolte dal portale Padova Goal. «La solidarietà serve e fa bene a chi sta soffrendo. I ragazzi dimostrano ancora una volta una sensibilità notevole e grande attaccamento ai problemi della gente. Complimenti a loro, perché, al di là della rivalità, è una bellissima cosa». Presente anche il sindaco di Noventa, Luigi Bisato, che ha messo a disposizione il centro sportivo: «L’esperienza del tornado ci ha colpito molto, speriamo che le istituzioni siano vicine ai cittadini». Per l’amministrazione di Padova c’era il capogruppo della Lista Bitonci, Alain Luciani: «Grande iniziativa, propongo anche un’amichevole tra il consiglio comunale e la tifoseria del Padova per raccogliere fondi per le famiglie padovane in difficoltà». Tutto il ricavato andrà in beneficenza.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Alla faccia della storica rivalità, del campanilismo, e anche del caldo torrido di quest’estate! È stata un successo l’amichevole organizzata dalla Tribuna Fattori, che ha visto la presenza di 200 spettatori (nella foto a lato) ieri pomeriggio agli impianti di Noventa Padovana, per raccogliere fondi da destinare alle popolazioni colpite dal tornado che ha devastato dieci giorni fa la Riviera del Brenta. Tanti comuni ai confini tra le province di Padova e Venezia sono stati messi in ginocchio da un evento atmosferico devastante. Non potevano, quindi, che trovarsi d’accordo le due tifoserie delle rispettive squadre di calcio, nel fare qualcosa per aiutare le famiglie duramente provate dal maltempo. Così si è giocata l’amichevole tra una selezione di ultras della “Fattori” e un gruppo di Ultras Curva Sud Venezia Mestre, con la presenza di due ospiti illustri come l’ex attaccante biancoscudato Fulvio Simonini (che ha giocato un tempo con una squadra e uno con l’altra) e il figlio del presidente del Padova, nonché tifosissimo della “Fattori”, Marco Bergamin.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Sabato in occasione della partenza della squadra per Pieve di Cadore, il diesse aveva svelato che qualche anno fa era stato preso dall’Inter pagandolo molto, salvo poi parcheggiarlo in un’altra squadra e non riprenderlo più. Sempre in entrata, dopo lo smacco rimediato dal procuratore del giovane Di Nicola che si è accasato alla Reggiana quando era ormai tutto fatto con il Padova, De Poli sta monitorando il mercato anche per un altro esterno basso mancino e le attenzioni sono puntate su un giocatore uruguagio e su un collega italiano, entrambi classe 1996. «Aspettiamo qualche giorno, siamo in attesa di risposte». Intanto, anche il direttore sportivo ha visto all’opera la squadra nelle prime sgambate a Pieve di Cadore e ha potuto notare che si sta già trovando la giusta amalgama. «Devo proprio dire che abbiamo un gruppo di bravi ragazzi, sono rimasto impressionato positivamente sin dai primi allenamenti. Al di là delle loro qualità come giocatori, anche i nuovi come Neto Pereira, Altinier, Fabiano e Diniz si sono rivelati ragazzi bravissimi sul piano umano per il modo in cui si sono messi a disposizione del gruppo».

Ore 12.50 – (Gazzettino) In alternativa, i biancoscudati sono sulle tracce anche di un altro centrocampista italiano con esperienze anche in serie B. Proprio il pacchetto di mediana è quello che necessita di qualche intervento in tempi rapidi dato che attualmente il numero è risicato includendo anche i giocatori che sono in prova (Poesio e il croato Muminovic), mentre l’unico biancoscudato ufficiale al momento è Mazzocco sul quale il Padova punta molto tanto da avergli fatto un triennale. Non resterà naturalmente il solo: questione di ore e De Poli metterà quasi certamente sotto contratto un giocatore argentino classe 1988, il cui nome resta avvolto ancora nel più stretto riserbo. «Lo stiamo aspettando – afferma il direttore sportivo biancoscudato – Arriva dall’Europa dell’Est e mercoledì sarà a Padova con il suo agente. Uno o più anni di contratto? Devo parlare con il ragazzo e con il suo procuratore per definire l’operazione che al momento è stata solo abbozzata. È un centrocampista centrale che calcia con il sinistro, abile nella gestione della palla ed è dotato di una buona struttura fisica essendo alto 184 centimetri. Può giocare in un centrocampo a due e a tre».

Ore 12.40 – (Gazzettino) Il mercato del Padova riserverà quasi certamente ulteriori novità entro mercoledì. Dopo aver trascorso sabato e domenica al fianco della squadra in ritiro a Pieve di Cadore, il diesse Fabrizio De Poli rientrerà questa mattina in città visto che nella sua agenda sono fissati alcuni appuntamenti a stretto giro di posta. Già domani, infatti, si preannuncia una mattinata movimentata in sede. Sono attesi un difensore centrale argentino classe 1996 che si legherà con la formula del prestito e opzione di riscatto a favore dei biancoscudati andando così a rimpinguare il pacchetto di centrali che già annovera Diniz, Fabiano e Niccolini, e il centrocampista classe 1987 Davide Carcuro che dovrebbe sostenere le visite mediche proprio domani mattina. Quanto a quest’ultimo è svincolato, ma reduce da un infortunio al ginocchio destro (lesione al legamento crociato anteriore) rimediato nel novembre scorso in allenamento con il Venezia (42 partite e tre gol con i lagunari) e ora è pronto a rimettersi in gioco: effettuerà il periodo del ritiro con la squadra nel corso del quale saranno valutate le sue condizioni, e se tutto andrà per il verso giusto sarà messo sotto contratto.

Ore 12.30 – (Gazzettino) Oggi il programma prevede ancora una doppia sessione sul campo, che sarà il filo conduttore di tutto il soggiorno nella località dolomitica. La giornata dei biancoscudati inizia alle 8, orario in cui è fissata la sveglia, quindi è prevista la colazione e i giocatori lasciano intorno alle 9.30 l’hotel Al Pelmo per raggiungere il campo d’allenamento, dove la seduta inizia alle 10. Pranzo intorno alle 12.30, mentre nel pomeriggio si riprende a lavorare intorno alle 16.30. Tutti a tavola per la cena alle 19.30, che può slittare di qualche minuto come ieri sera nel caso in cui il lavoro sul campo si protragga più a lungo. Durante il ritiro non mancheranno alcuni test: domenica alle 16 con la rappresentativa Cadore Dolomiti; martedì 28 luglio alle 19.30 in casa del Belluno; domenica 2 agosto alle 16 con il Campodarsego. Tre giorni più tardi in notturna l’amichevole di prestigio con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Un’ora e mezza al mattino e quasi due ore al pomeriggio. Ha sfruttato al massimo il primo giorno pieno di lavoro in quota Carmine Parlato per mettere subito ritmo nelle gambe della squadra. Tutti ci hanno dato dentro con grande impegno tra esercizi atletici e con il pallone. In particolare, nella seduta pomeridiana sotto gli occhi anche dell’amministratore delegato Roberto Bonetto, giunto a Pieve di Cadore con la moglie, i giocatori si sono cimentati in una serie di esercizi tattici senza palla sempre all’insegna del modulo 4-2-3-1, a seguire un po’ di pallamano e di possesso palla con i piedi, nonché una partitella finale su campo ridotto. Non manca una curiosità: vicino al campo è stata predisposta una piscina con acqua fredda (quattro gradi) per mettere in ammollo le gambe dopo le fatiche sul campo. Ai box è rimasto il portiere Bazzucchi per un problema al piede, mentre hanno seguito un programma di lavoro differenziato Petkovic (reduce da un intervento all’alluce del piede), Aperi (operato qualche mese fa al ginocchio) e Amirante che viene da un periodo di infiammazione al ginocchio.

Ore 12.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel) Così il Padova potrebbe ritrovarsi accanto ancora l’Altovicentino di patron Dalle Rive – perché in graduatoria è messo bene – oltre al Pordenone (retrocesso a maggio) e ad altri club. Forse – ma sottolineiamo il forse – si arriverà a 54 formazioni, suddivise in tre raggruppamenti da 18. La confusione, ripetiamo, regna sovrana, e in attesa che il procuratore federale Palazzi formuli le sue richieste nei dibattimenti delle prossime settimane ci sembra di poter affermare che si è partiti di nuovo con il piede sbagliato. A parte i parametri considerati per valutare chi abbia più diritto di altri ad essere ammesso alla categoria superiore, parametri molto discutibili nel 2015, scaturisce spontanea una domanda: a che cosa è servito vincere sul campo, e dunque stabilire una classifica finale, se poi si aprono le porte a tutti pur di organizzare un torneo che rinega in partenza i valori emersi pochi mesi fa? Non sarebbe stato meglio prendere l’occasione al volo, invece, per avviare la riforma dei campionati, riducendo le squadre e, di conseguenza, anche i contributi da dare loro? Siamo curiosi di verificare come usciranno i prospetti di B e Lega Pro, anche se temiamo che venga confezionato l’ennesimo “pasticciaccio” . Ultima annotazione: il Venezia, fallito per la terza volta nella sua recente storia, riparte con una cordata statunitense. Dopo i russi, ecco gli americani. Valli a capire, gli imprenditori della laguna e dintorni: snobbano la loro squadra, espressione di una città ammirata e invidiata dal mondo. Scusate se insistiamo, ma lo ribadiamo a caratteri cubitali: teniamoceli stretti i vari Bergamin, Bonetto e Gabrielli. Padovani doc, che amano la loro terra come pochi. E che soprattutto credono in se stessi.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel) Permetteteci però, una volta inserite le due padovane in un’ipotetica griglia di alta classifica, diciamo da zona playoff – chi arriva primo, ricordiamolo, sale, dalla seconda alla quinta si va invece agli spareggi – di evidenziare la palese contraddizione in cui, ancora una volta, i vertici del calcio italiano stanno scivolando: da un lato annunci ripetuti sul fatto che non verranno concesse deroghe a nessuno – in sostanza, o si hanno le carte in regola o non si partecipa ai campionati – e dall’altro aumento dei ripescaggi, perché qui siamo ad una falcidia di club spariti. La Lega Pro, a tutt’oggi, registra infatti ben nove defezioni (Castiglione, Monza, Varese, Real Vicenza, Venezia, Grosseto, Paganese, Barletta e Reggina), che fanno scendere il numero delle partecipanti da 60 a 51. Con il Parma uscito dalla serie A, e scomparso, come il Padova lo scorso anno, dal professionismo, dunque costretto a ripartire dalla Serie D, un’altra (dovrebbe essere il Brescia a salire) si aggiungerà alle 9, per cui saremo a 50. E tutto ciò senza considerare le conseguenze dei processi sportivi per il calcioscommesse che interessano Catania e Teramo, altre due formazioni al momento inserite tra i cadetti. L’incertezza, come si può constatare, è enorme, ma intanto da Roma si viene a sapere che chi vuole, tra le candidate al ripescaggio in terza serie, può presentare domanda, con buone probabilità di vedersela accolta. Occorrono 500 mila euro a fondo perduto e il gioco è (quasi) fatto.

Ore 11.30 – Qui Pieve di Cadore: termina l’allenamento, appuntamento al pomeriggio.

Ore 11.10 – Qui Pieve di Cadore: continuano a lavorare a parte Petkovic, Aperi ed Amirante.

Ore 10.50 – Qui Pieve di Cadore: serie di ripetute divisi in gruppi, tra i migliori Dionisi e Petrilli.

Ore 10.30 – Qui Pieve di Cadore: allenamento mattutino per i Biancoscudati, giornata calda.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Un infortunio che l’ha costretto ad una degenza piuttosto complicata e dalla quale deve ancora guarire completamente. Per questo il Padova lo sta monitorando prima di decidere se tesserarlo: «Ma io adesso mi sento molto meglio, sto bene e sono felice di essere qui», ha spiegato il giocatore. «Sono un esterno, gioco dietro gli attaccanti e posso giostrare sia a destra che a sinistra. Ho trovato subito una bella accoglienza e mi piacerebbe restare nel Padova e misurarmi con il campionato italiano». Prima deve imparare la lingua: «La studierò, Padova non la conoscevo ma l’avevo sentita nominare. A Manchester ho avuto il piacere di essere allenato da Roberto Mancini, un grande»

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Tra i colpi a sorpresa del direttore sportivo De Poli è sicuramente quello più affascinante, ma allo stesso tempo misterioso. Non tanto per le caratteristiche del giocatore, quanto per le sue condizioni fisiche. In ritiro con il Padova è salito anche il fantasista bulgaro Serafim Mihaylov, classe 1995, già nel giro dell’Under 21 del suo Paese. Il giocatore, pur giovanissimo, vanta un grande passato a livello giovanile, al punto che nei primi sei mesi del 2012 si è allenato in prova con il Manchester City. Dalla stampa inglese era stato accolto con l’appellativo di “nuovo Balotelli”, non tanto dal punto di vista caratteriale quanto per le qualità tecniche. Il periodo di prova con i “Citizens” non è andato benissimo, Mihaylov è tornato in patria, dove lo scorso hanno ha giocato in Seconda Divisione con l’Oborishte, raccogliendo 22 presenze e 10 gol, prima di un infortunio al ginocchio che ha chiuso anzitempo la sua stagione.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Piscina e gps. Tra gli strumenti portati dal preparatore atletico Alan Marin, spiccano una piscinetta e 12 rilevatori gps. La piscina, di quelle gonfiabili, è stata posizionata a bordo campo e viene riempita di acqua gelida alla fine di ogni allenamento. I giocatori così si immergono (qualcuno come Dionisi si diverte anche a tuffarsi), rinfrescandosi e tonificando i muscoli. «È l’idroterapia, serve a scaricare le tensioni del lavoro e a far ossigenare il sangue per recuperare più in fretta», ha chiarito Marin. In queste settimane i giocatori si doteranno anche di appositi strumenti gps che aiuteranno a valutare il lavoro svolto: «Ci servono per misurare la potenza metabolica, le accelerazioni e decelerazioni. Il tutto misurato nel corso del lavoro di possesso palla con il mister, proprio per verificare i dati in un determinato tipo di esercizio. Una volta scaricati i risultati, li valutiamo assieme all’allenatore». Alimentazione. Il primo vero confronto tra la squadra e lo staff non si è tenuto, però, per ragioni tecniche. Bensì per l’alimentazione. Ieri, infatti, ha fatto capolino in ritiro il medico sociale Pierantonio Michieli, che in questi giorni farà la spola tra Padova e Pieve di Cadore. Il dottore ha dato una dieta da seguire a tutta la rosa e più avanti assieme allo staff valuterà se qualcuno in particolare avrà bisogno di seguire un percorso personalizzato. «Prima della partenza per il ritiro abbiamo eseguito su tutti i giocatori un test di valutazione della composizione corporea», ha spiegato Michieli. «Eseguiremo lo stesso test alla fine della preparazione per vedere se c’è qualcosa da migliorare dal punto di vista nutrizionale. Per il resto abbiamo dato delle indicazioni ai giocatori, nulla di particolare». Una classica dieta povera di grassi, spalmata in tre pasti dalla colazione alla cena, ai quali vanno aggiunti due spuntini, principalmente a base di frutta, che i giocatori effettuano prima o dopo la seduta d’allenamento.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Prove tecniche. E il mister ha già provato ad amalgamare anche tecnicamente la squadra. La doppia seduta d’allenamento di ieri (in tutto un’ora e mezza la mattina e due il pomeriggio) ha visto i giocatori svolgere esercizi atletici, con o senza pallone, e partitelle a ranghi ridotti. Hanno lavorato a parte Amirante, per non sovraccaricare il ginocchio, Aperi e Petkovic, che stanno recuperando dalle rispettive operazioni. Non c’era nemmeno il nuovo portiere Bazzucchi, alle prese con un problema al piede. La parte più interessante è stata senza dubbio la prima prova tattica, con Parlato che ha schierato a tutto campo l’intera rosa, disponendo i giocatori a gruppi di due o tre, nel consueto “4-2-3-1”. Il reparto più affollato è quello degli esterni (Ilari e Azzi a destra, Turea e Petrilli sulla fascia opposta) e quello dei trequartisti, dove sono stati provati Cunico, Neto Pereira e Mihaylov. Si è allenato in campo, da solo e con un programma personalizzato, anche il vice-presidente Edoardo Bonetto, presente a Pieve assieme a mamma e papà.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ventisette allenamenti senza sosta, piscina rigenerante, gps e dieta sotto controllo. Ecco serviti gli elementi principali della preparazione dei biancoscudati a Pieve di Cadore. Il Padova cerca di non tralasciare alcun particolare per un ritiro che, a differenza di quanto accadde per forza di cose la scorsa stagione, è stato pianificato nei minimi dettagli già da tempo. Senza sosta. La novità più significativa che emerge dal primo giorno intero di allenamento in quota è senz’altro l’intensità del lavoro. Una preparazione che andrà avanti senza soluzione di continuità fino al ritorno a Padova. Una serie di 27 allenamenti non stop, senza contare le amichevoli, e senza giorni di riposo previsti. «Il programma può subire delle variazioni, ma l’obiettivo è quello di staccare qualche giorno solo una volta rientrati in città», ha spiegato mister Carmine Parlato. «Ho trovato la squadra in una forma già buona, adesso dovremo alzare pian piano l’intensità e, magari, anche aumentare la quantità della rosa per poter fare partitelle a tutto campo 11 contro 11. Il gruppo sta rispondendo bene, adesso dobbiamo conoscerci, anche tecnicamente, e gestire bene questi giorni di fatica».

Ore 09.00 – Anche quest’oggi la nostra redazione seguirà da Pieve di Cadore la doppia seduta di allenamento di Cunico e compagni. Restate connessi!

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 19 luglio: prima doppia seduta nel ritiro di Pieve di Cadore per i Biancoscudati alla presenza di una trentina di tifosi.




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com