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Ore 21.50 – (Il Piccolo) Negli occhi ha ancora lo stadio Rocco pieno di 13 anni fa, quando con la maglia della Lucchese affrontò la Triestina negli indimenticabili play-off per la promozione in B. Adesso Cristiano Masitto sarà dall’altra parte, sulla panchina dell’Unione Triestina 2012, e sa che negli ultimi anni lo stadio ha offerto panorami ben più desolati. È conscio insomma che per far ritrovare quell’entusiasmo la strada sarà dura e lunghissima, ma lui è deciso almeno a iniziarla. Evidentemente Trieste era nel suo destino visto che doveva venirci già un anno fa. Penso che Trieste sia una di quelle piazze dove qualsiasi allenatore vorrebbe allenare, pertanto aver incrociato il destino con questa città non può che farmi piacere. Se sono venuto via dalla Fiorentina per venire qui, è perché mi piacciono le sfide. Una volta che c’è stata la possibilità, non ho avuto il minimo dubbio. A proposito di piazza, lo sa che però in questo momento c’è una frattura fra tifoseria organizzata e società? A me compete la parte tecnica: devo allenare la squadra e cercare di fare le cose per bene, perchè Trieste merita una squadra competitiva. Io posso portare mentalità e cultura del lavoro, per il resto saranno i ragazzi a cercare di invogliare i tifosi a venire a incitarli. Un percorso che dobbiamo fare con la massima umiltà, senza arroganza e con tanto lavoro. E poi io di Trieste ho un preciso ricordo. Quale? Giocavo con la Lucchese all’epoca di quegli spareggi che per la Triestina furono epici: io quello stadio Rocco pieno ce l’ho ancora negli occhi, è un’immagine che mi è sempre rimasta impressa. Ebbene, se c’è anche una minima chance di poter ricreare quel clima e di vivere un sogno, perché non tentare di realizzarlo? Nell’ultima stagione ha lavorato con gli Allievi della Fiorentina: che esperienza è stata? Finito di giocare ho allenato in D con Montebelluna e S.Donà, poi ho portato al successo la Thermal e il S.Paolo l’ho preso in corsa. Credo però che per avere un quadro completo, un allenatore deve lavorare anche con il settore giovanile, e a me mancava. Sono un ex giocatore viola, fra l’altro ho segnato il primo gol dell’era Della Valle, pertanto quando sono stato chiamato ho accettato: nella vita è importante sempre imparare e aggiornarsi. Ed è servito? Tantissimo: allenavo i nati nel 1999 contro i ’98, perché la società lavora con i sottoetà di un anno. Abbiamo chiuso al secondo posto, ma l’importante di questi campionati non è vincere, bensì crescere e migliorarsi: una bella esperienza. Che Unione 2012 sta nascendo? Stiamo lavorando, al ds ho detto la mia idea: voglio giocatori motivati, che hanno voglia di far bene a Trieste e creare un gruppo e una famiglia. Non mi interessa chi ha altri obiettivi per la testa o non ha la personalità per giocare in questo stadio. E credo che la società si stia muovendo bene. Che caratteristica hanno le squadre di Masitto? Sono piene di giovani, che spesso eseguono meglio quello che chiede l’allenatore rispetto a chi è più avanti con l’età. Ma comunque i miei ragazzi devono uscire dal campo con la maglia zuppa di sudore. Voglio squadre che non mollano mai, che cercano di vincere la partita sempre e contro chiunque. Male che vada si perde, ma la mentalità deve essere sempre quella di cercare di vincere. Ha un modulo di riferimento? Ho variato in base ai giocatori a disposizione, dal 4-2-3-1 al 4-3-3 ad altri ancora. Non ho un modulo particolare, le mie squadre sono camaleontiche, più che il modulo mi interessa come viene interpretato. Verrà costruito strada facendo, trovando il giusto equilibrio.
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) SACILESE – È tornato dalle ferie il ds Denis Fiorin: ora anche la Sacilese farà sul serio. Preso Yves Gnago, attaccante esterno ivoriano, classe 1992, dall’Istrana. Sarà ufficializzato a breve, mentre prende sempre più quota l’approdo in panchina di Bisioli (battuto Lugnan). A un passo il difensore Giacomini, mentre Cacurio ha firmato con il Campodarsego. Tramonta l’ipotesi Stentardo. Si aspettano notizie da Pordenone per il ritorno di Bazzichetto e Paladin. FONTANAFREDDA – Dopo l’ingaggio di Marco Moras, autentico colpaccio offensivo dei rossoneri, il club allenato da De Pieri cerca un portiere di categoria. Poi si penserà al difensore centrale, con Manucci in vantaggio. TAMAI – Si spera ancora in Maccan, mentre è diventato ufficiale l’ingaggio tra le Furie (un ritorno) dell’attaccante Davide Diaw. Servono i fuoriquota, ma l’attesa potrà protrarsi fino ad agosto. Odogwu va all’Altovicentino.
Ore 21.10 – (Messaggero Veneto) Anche la serie D svela le sue date. Ieri il Dipartimento interregionale le ha ufficalizzate, togliendo quel velo di incertezza che ancora aleggiava sopra la prossima stagione: coppa Italia al via domenica 23 agosto, campionato il 6 settembre, in concomitanza con serie B e Lega Pro. Sacilese, Tamai e Fontanafredda (il Pordenone in attesa del ripescaggio nei “Pro”) hanno dunque un primo orizzonte temporale cui fare riferimento. Ma al momento a tenere banco è soprattutto il mercato. Tornato dalle ferie il ds Denis Fiorin, si sta cominciando a muovere la Sacilese, che ieri pare aver messo una seria ipoteca sull’acquisto del forte attaccante ivoriano, Yves Roland Gnago (classe ’92: nella foto), la scorsa stagione all’Istrana ed ex Treviso. Si tratta di una seconda punta dotata di ottima velocità e senso del gol (9 la scorsa stagione in Eccellenza veneta). Potrebbe essere il sostituto ideale di Marco Beccaro (’89), alle prese con le lusinghe di più club, nelle ultime ore forse decisosi ad accettare quelle della Triestina del nuovo ds Sergio Pinzin. L’ex uomo mercato del Pordenone sta allestendo un autentico “dream team”, con Zubin, Mattielig, Pettarin, e ora pure Beccaro. Non bastasse, gli alabardati hanno soffiato il giovane (’97) centrocampista Marco Minisini al Tamai. In uscita da Trieste, il centrocampista Matteo Bedin (’89), sulle cui tracce, secondo indiscrezioni, si sarebbe messa la Sacilese, alla ricerca di una chioccia per il reparto mediano. Da Tamai, partito Marco Bertoia, i mobilieri hanno ufficializzato l’ingaggio dell’attaccante Davide Diaw Djily (’92), di ritorno dopo la breve parentesi nella stagione 2012-2013. Il Fontanafredda è a caccia di un portiere, dopo la partenza di Guglielmo Vicario (’96) in direzione Pordenone, via Udinese. Nel probabile girone triveneto frattanto continua la campagna di rafforzamento da categoria superiore dell’Altovicentino dell’ex tecnico liventino, Zironelli: preso pure l’attaccante Raphael Odogwu (’91), ex Renate e Venezia.
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Vanno bene l’attività di base e quella promozionale e di marketing, ma poi si torna a parlare di agonismo. Della serie D di calcio, nella circostanza. «L’obiettivo di quest’anno? Migliorarsi. Puntiamo al secondo posto (dipende però dal girone e da quali squadre saranno ripescate), come chiesto dal nostro main sponsor», attacca il presidente Perissinotto. Un paio di metri più in là, sulla terrazza dell’Astor, i tre giocatori ritratti sulla tessera dell’abbonamento – il difensore Sebastiano Sommacal, il centrocampista Simone Bertagno e il bomber Simone «Cobra» Corbanese – non sentono le parole del massimo dirigente. Chissà cosa ne pensano, chissà cosa ne pensa Roberto Vecchiato, il mister confermatissimo, alla terza stagione consecutiva in gialloblù. Cominceranno a parlarne da mercoledì prossimo: il 22 luglio, alle 16, la squadra si radunerà al polisportivo. Dove una settimana dopo sarà giocata la prima amichevole, contro il Padova (ore 19). E il giorno seguente, giovedì 30, presentazione ufficiale della squadra al Bar Duomo, attorno alle 20. Il campionato comincerà domenica 6 settembre, mentre una settimana prima ci sarà la Coppa.
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Una manciata di nomi nuovi nel Consiglio d’amministrazione, il fuoco dello spirito d’iniziativa riacceso da entusiasmi e volti freschi. Il Belluno si ripresenta così: un pizzico di marketing, l’arruolamento di imprenditori e professionisti, i giocatori simbolo al fianco della dirigenza. Alla prima uscita pubblica, ieri sera all’Astor, il neoeletto presidente Perissinotto si è giocato subito alcune carte importanti, a cominciare dal terzetto di ingressi nel Cda: l’avvocato Claudia Bettiol, Delouis Hurwits (il signor Intersocks, azienda tessile olandese che ha 10 sedi nel mondo, quella italiana in Alpago) e Luigi Della Vecchia, cognato di Paolo Polzotto (sponsor del club con il marchio Ital-Lenti, amministratore delegato e vicinissimo alla squadra), impegnato nel Gruppo Grigolin, comunque non coinvolto nell’operazione. «Sono amica da sempre di Perissinotto – spiega l’avvocato Bettiol, forse il nome più a sorpresa – apprezzo il suo sforzo e credo sia giusto dare un contributo. Il calcio? Quando ci sono i Mondiali mi appassiono, ma mi vedrete al polisportivo». ATTIVITÀ PROMOZIONALE – Al fianco di Perissinotto, Simone Soccal. Altra new entry nel club, con il compito di coinvolgere la città. Nascono così la tessera del sostenitore (Carlo Munaro il primo a sottoscriverla) e lo slogan «Troviamoci allo stadio». «Il polisportivo deve diventare un punto di ritrovo, per questo sarà potenziato il servizio bar e il prezzo dell’abbonamento, fino a fine luglio, sarà mantenuto a 100 euro (poi salirà a 130). L’obiettivo è legare la città alla squadra, anche con iniziative pre e post partita». La tessera del sostenitore garantisce un servizio-notizie (sms per notificare gol e risultato) e la scontistica studiata con esercizi commerciali convenzionati (dai ristoranti ai negozi di ottica: altre informazioni sul sito internet acbelluno1905.it). ATTIVITÀ DI BASE – Nuova linfa e nuove idee anche nel settore giovanile, la cui responsabilità – dopo il divorzio da Toni Tormen – è stata affidata a Ivan Da Riz, che rimane anche nel ruolo di vice di Roberto Vecchiato sulla panchina della serie D. L’ex giocatore gialloblù – sempre in formissima, del resto continua a calcare i campi, come nella recente avventura praghese – ha citato subito Modesto Bonan e Sergio Carbonari, con cui condivide le iniziative. Linea guida: trasmettere la passione e fare sì che non si disperda, «perché arrivare in serie A è difficilissimo, ma fare sport, per il benessere fisico e la socializzazione, è la cosa più importante». Domenica prima iniziativa, il Pentathlon: appuntamento allo stadio alle 10.30, per maschi e femmine dai 5 ai 12 anni e per tutte le famiglie. Ci si potrà cimentare nel torneo dei rigori e negli esercizi di atletica, senza dimenticare la presenza di un’esperta che spiegherà ai bambini i principi della corretta alimentazione (avete presente frutta e verdura?). L’assessore comunale Biagio Giannone ascolta interessato, interviene e sostiene le iniziative. Magari il Belluno avrebbe preferito sentire qualcosa sugli impianti (il sintetico di Salce, per esempio, se si farà sarà finanziato da privati), alla vigilia della corsa all’affitto di palestre per il settore giovanile. Ma questa è un’altra storia.
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno chiama i tifosi. La campagna abbonamenti è iniziata ormai da alcuni giorni ma la società di Piazzale della Resistenza per la prossima stagione vuole cercare di rafforzare ancora di più il legame tra i bellunesi e la squadra e lo fa presentando la “Tessera del tifoso”. Con questa novità i tifosi, o anche solo i sostenitori, potranno legarsi alla società gialloblù. La tessera ha un costo di dieci euro, ma assicura sconti in diversi esercizi economici nel bellunese tra cui La Nicchia, la Galleria Maraga, Mito Sport, l’Astor e l’Ottica Thomas. Oltre a questo, sia gli abbonati che i possessori della tessera del tifoso, riceveranno via sms ad ogni partita del Belluno, gli aggiornamenti con le reti segnate e subite dalla squadra e il risultato parziale e finale del match. «L’obiettivo di queste iniziative è cercare di avvicinare i bellunesi alla società e di portarli allo Stadio – spiega il responsabile di gestione Simone Soccal – per farlo abbiamo abbassato sensibilmente il costo dell’abbonamento per tutto il mese di luglio a cento euro. Durante tutta la prossima stagione faremo una serie di iniziative, legate anche a diverse associazioni, sia prima ma anche dopo la partita». L’appuntamento è per domenica 19 luglio. Tra due giorni, al Polisportivo, ci sarà il primo dei tre eventi che si terranno quest’estate dedicati ai più piccoli. In questa giornata i bambini e le bambine, insieme ai gentori saranno coinvolti in alcune prove di abilità. «Vogliamo far capire da subito quanto sia importante fare sport – spiega il responsabile del settore giovanile Ivan Da Riz – sia per il benessere fisico ma anche per socializzare con gli altri. Ci saranno cinque attività diverse più una gara finale di rigori dove saranno coinvolti anche i genitori. Durante la giornata ci sarà un angolo per spiegare ai bambini l’importanza fin da piccoli di avere una corretta alimentazione, e quindi di mangiare la frutta e la verdura. Questa iniziativa è stata voluta fortemente da Sergio Carbonari e da Modesto Bonan». Nuove forze nel consiglio direttivo del Belluno. «Siamo contenti di annunciare tre volti nuovi – racconta il presidente del Belluno Gianpiero Perissinotto – Luigi Della Vecchia, Dennis Hurwits e Claudia Bettiol. Speriamo possano essere tre di una lunga serie che si avvicinano al Belluno e al mondo del calcio». Il 30 luglio al Bar Duomo verrà presentata la Prima squadra mentre già da ieri sera, e per i prossimi due “Giovedì in piazza”, ci sarà un gazebo per poter comprare la tessera del tifoso e l’abbonamento gialloblù. Il 22 luglio invece i giocatori saranno a rapporto da mister Vecchiato alla Gol Arena per l’inizio della preparazione atletica. Il 29 luglio c’è la prima amichevole contro il Padova.
Ore 19.50 – Il Calcio Padova ha trovato l’accordo con l’attaccante Neto Pereira ed il difensore Marco dell’Andrea, in attesa delle liste di svincolo delle loro società di provenienza. Leônidas Neto Pereira de Sousa è nato a General Carneiro (Comune del Mato Grosso) il 4 gennaio 1979. Inizia la carriera in Brasile con la maglia della S.E. Matsubara, formazione di Cambarà nello stato Paranaense. Nel 2000 mette a segno 11 reti in 15 partite, facendosi notare in Italia al Torneo di Viareggio 2000. Nel Gennaio 2001 viene acquistato dall’Itala San Marco, che all’epoca militava in Serie D. Con la formazione di Gradisca giocherà per 9 anni, mettendo a segno 114 reti in 258 partite e contribuendo alla promozione in Lega Pro nel 2008. Nella sua ultima stagione all’Itala San Marco (2009/10) ha giocato in squadra con l’ex bianco scudato Emil Zubin.
Nel Gennaio del 2010 viene acquistato dal Varese in Lega Pro Prima Divisione, contribuendo con 4 reti alla promozione in Serie B di biancorossi avvenuta ai playoff contro Benevento e Cremonese. Con la maglia del Varese ha disputato gli ultimi 5 anni di Serie B, incontrando spesso il Padova come avversario e segnando nei playoff per la Serie A 2010-11 nella gara di ritorno (uno storico 3-3 all’Ossola che ci ha consegnato la finale di Novara), 7 reti e 4 assist in quella stagione. Nella stagione successiva, il Varese, di cui sarà capitano, arriva in finale playoff grazie anche alle sue 4 reti e 7 assist, ma verrà sconfitto in finale dalla Sampdoria. Nel 2012/13 torna a fare coppia con il nigeriano Osarimen Ebagua e sigla 8 reti ed 8 assist. Il suo score a Varese dice 27 gol in Serie B e 4 in Lega Pro. Palmares: 1 Campionato di Serie D: Itala San Marco 2007/08, 1 Finale Playoff Serie B: Varese 2011/12, 1 Semifinale Playoff Serie B: Varese 2010/11. Marco Dell’Andrea è nato a Noale (Venezia) il 26/03/1997. L’ex difensore arancioneroverde ha giocato nel settore giovanile veneziano prima dell’esordio in prima squadra la scorsa stagione dove ha collezionato 11 presenze in Lega Pro.
Ore 19.40 – (Alto Adige) Ancora due terzini e la rosa dell’Alto Adige è completata. Attualmente sono ventidue gli uomini a disposizione di mister Stroppa, impegnati nella tre giorni di allenamenti di Maso Ronco. Un organico che nelle ultime ore si è arricchito di un altro tassello difensivo. E’ stato, difatti, prolungato di un altro anno il contratto a Gabriel Brugger, il ventiquattrenne pusterese arrivato nella scorsa stagione a vestire la maglia biancorossa, che ha collezionato due presenze impreziosite dal gol realizzato contro l’Arezzo, proprio nell’ultima di campionato. Gabriel Brugger è cresciuto calcisticamente nel San Giorgio approdando in prima squadra non ancora maggiorenne. Con gli Jergina, Brugger ha giocato tre stagioni in Eccellenza e due in serie D. Ancora un’esperienza tra le file del Mezzocorona per poi coronare il salto tra i professionisti. In attesa di ulteriori colpi di mercato, attualmente la rosa biancorossa risulta così composta, Portieri: Achille Coser (‘82), Luca Tenderini (‘94); Difensori: Alessandro Bassoli (‘90), Massimiliano Tagliani (‘89), Fabian Tait (‘93), Gabriel Brugger (’91), Sebastian Mladen (‘92); Centrocampisti: Luca Bertoni (‘92), Michael Cia (‘88), Hannes Fink (‘89), Alessandro Furlan (‘85), Michael Girasole (‘89), Pablo Lima (‘90), Lorenzo Melchiori (‘96); Attaccanti: Davide Cremonini (‘96), Piergiuseppe Maritato (‘89), Daniele Proch (‘96), Alberto Spagnoli (‘94), Giacomo Tulli (‘87), Radoslav Kirilov (‘92). Aggregati alla prima squadra ci sono anche i giovani: Lukas Demetz (‘98), Gianluca Pirelli (‘98), Alex Demetz (‘97), Fabian Menghin (‘98), Fabian Tratter (‘98), Ivan Munerati (‘98), Massimiliano Caliari (‘98), Simon Straudi (‘99), Alex Galassiti (‘99), Andrea Orsolin (‘98). In cerca di contratto è anche l’ex Hannes Kiem, appetito si dal Trento ma, per il momento, parrebbe solo a parole. L’ex capitano biancorosso, nel frattempo è stato convocato con la “nazionale dei disoccupati”, composta dai calciatori professionisti senza contratto. Kiem raggiungerà il 20 luglio il Centro Tecnico di Coverciano dove ritroverà l’altoatesino Michael Bacher. Da segnalare anche la presenza di tre “aggregati” di lusso: Christian Vieri, Massimo Ambrosini e Vincenzo Iaquinta che prenderanno parte alle lezioni per conseguire il diploma di allenatore Uefa B.
Ore 19.30 – Tutto confermato. Neto Pereira può considerarsi a tutti gli effetti un giocatore del Padova. La fumata bianca e l’accordo con l’attaccane brasiliano sono stati raggiunti in questi minuti. Neto Pereira partirà domani per il ritiro di Pieve di Cadore. Un acquisto voluto fortemente da Carmine Parlato, che lo potrà utilizzare come trequartista o come prima punta, a seconda delle esigenze che si presenteranno lungo il percorso.
Ore 19.10 – (La Provincia Pavese) Tournèe in Cina rinviata (di fatto saltata) per il Pavia. La notizia era nell’aria da qualche giorno, ma è diventata ufficiale ieri quando la società lo ha comunicato. Il Pavia, quindi, non partirà per Shangai dove avrebbe dovuto disputare la seconda parte di preparazione, ma ha preferito concentrarsi su un programma tutto italiano. Probabilmente in questa delicata fase societaria è la soluzione migliore ed è una scelta condizionata dagli ultimi eventi interni al club che sta in queste ore cercando di riorganizzarsi dopo il divorzio con il direttore generale Massimo Londrosi. Per la verità la tournèe cinese era stata sempre a rischio perché collegata alla data di debutto del Pavia in Tim Cup. Competizione, che a differenza dei campionati di serie B e Lega Pro, non dovrebbe slittare. Il primo turno di gioco rimarrebbe quindi quello di domenica 2 agosto, ma probabilmente il Pavia ne sarà esentato e entrerà in scena solamente il 9. In questo caso si era sempre parlato dell’opportunità di riuscire quindi a organizzare il viaggio in Cina tra il 29/30 luglio e i primi giorni di agosto per rientrare in vista del debutto in Tim Cup. Problema che non c’è più ora con il rinvio di questa tournée. Ci sarà ora da capire come, e dove si svolgerà, la seconda parte di preparazione del Pavia ai primi di agosto. Situazioni che verranno probabilmente anche affrontate la settimana prossima quando sarà in Italia, e a Pavia, il presidente Zhu che con David Wang e i responsabili organizzativi del club. In quell’incontro probabilmente si dovrà anche decidere del dopo Londrosi e se ricorrere a situazioni interne o a nuovi ingressi nello staff dirigenziale. Per la preparazione anche in questo caso dopo il 25 luglio e un paio di giorni di riposo ci sarà da valutare se dal 29 riprendere la preparazione a Pavia con lavoro in pianura. Soluzione più probabile in vista del via delle prime gare ufficiali e di altre amichevoli. L’alternativa potrebbe essere quella di tornare in collina con magari un ritorno ancora a Varzi o dintorni.
Ore 18.50 – (La Provincia Pavese) È tra i nuovi volti del Pavia Alessandro Marchi, 24anni originario di Urbino, ma calcisticamente di scuola Rimini. La sua prima uscita ufficiale è stata mercoledì al Chiappano di Varzi dove ha disputato il secondo tempo e subito ben impressionato. Dopo due stagioni tra serie B e Prima Divisione al Piacenza, poi un passaggio al Frosinone per rimanere sempre nell’ex C1, ma al Sud con il Catanzaro, Marchi nell’ultimo campionato era approdato con molte speranze alla Cremonese: 35 presenze e 2 reti, ma una stagione complessivamente negativa della formazione grigio rossa. «Erano altre le ambizioni che mi avevano portato ad accettare il trasferimento i una società come la Cremonese, ma che sono poi state disattese. Non voglio più guardarmi indietro – commenta Alessandro Marchi –. Da oggi penso solo a questa nuova avventura al Pavia alla quale mi sono dato subito disponibile dal primo contatto perché ho capito che c’era un progetto veramente serio. Avevo bisogno di nuovi stimoli e qui ci sono». Non sono parenti, solo omonimi, ma con l’altro Marchi del Pavia, Mattia, c’è anche un’amicizia vera. «Dai tempi delle giovanili del Rimini dove Mattia ed io siamo cresciuti insieme – racconta Alessandro –. Ci siamo ritrovati calcisticamente la scorsa estate e per sei mesi giocato insieme a Cremona fino al trasferimento di Mattia a gennaio al Pavia. Con lui abbiamo parlato già in passato della sua attuale esperienza al Pavia. Non mi ha che dato notizie confortanti su una realtà emergente, positiva nella quale venire a giocare con grandi ambizioni». Sul suo impiego a Pavia che cosa può offrire a mister Marcolini tatticamente ? «Sono un esterno destro e così ho giocato anche nell’ultima stagione a Cremona, ma all’occorrenza ho anche svolto il ruolo di mezzala destra e nel 3-5-2 quello di interno – spiega Alessandro Marchi –. So adattarmi alle esigenze di squadra come d’altronde un giocatore deve fare. Ho addirittura fatto anche il terzino a destra in una difesa a quattro». A Pavia c’è una rosa molto competitiva e per questo molto ampia. Per guadagnarsi il posto ogni settimana grande concorrenza. «E’ una situazione che non fa che capire che ambizioni ci siano in questo Pavia e non mi preoccupa certo, come non sarà un problema per i miei nuovi compagni di squadra. Il campionato è lungo e bisogna sempre essere al meglio se si vogliono ottenere i risultati a cui punta il Pavia. Non vedo un problema una rosa ampia e competitiva come quella che è stata allestita in questa società». Dopo diverse stagioni in Lega Pro può quindi giudicare le principali difficoltà di questa categoria. «E’ un campionato ostico perché anche le squadre che lottano per non retrocedere sono difficili da affrontare, perché magari hanno giovani che vogliono emergere mettersi in mostra. C’è un gioco molto fisico, si corre tanto, non basta solo la qualità. Per vincerlo bisogna avere un giusto mix tra qualità e agonismo insomma. Noi dovremo essere bravi a concentrarci ogni domenica per ottenere il risultato che vogliamo anche perché sapremo di essere attesi dalle avversarie come una delle squadre costruite per vincere il campionato. Uno stimolo in più anche per noi, non solo una pressione con cui convivere». Alessandro Marchi conferma di essere pronto alla sua nuova avventura.
Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) Sistemata la mediana (in arrivo anche il 20enne Mattia Lombardo dalla Pro Vercelli), il Mantova deve ora completare il reparto difensivo. Intanto bisognerà aspettare il verdetto della Lega per capire se il trasferimento di Angelo Siniscalchi al Pavia (la proprietà cinese ha revocato il potere di firma al dg Londrosi) è valido o meno. Nel frattempo l’Acm ha perso Elia Legati (andrà al Livorno in B) e corteggia il 27enne Fabio Gavazzi, passato a gennaio al Novara dopo tante stagioni nel Renate. Un altro intoppo riguarda Francesco Todisco, che ha preferito accasarsi al Rimini. Il Mantova cercherà un altro giovane (voci riguardano il 20enne Giacomo Cappai, ex Cagliari) e intanto porterà in prova in ritiro il 25enne Roberto Pietta del Rezzato. A Manes di Giovo (Trento) saliranno con i biancorossi anche Samuele Olivi, Francesco Uliano e Alessandro De Respinis, che però restano in lista di partenza. Per completare il discorso sul reparto difensivo, va detto che il portiere Marco Albertoni del Genoa arriverà più avanti, perché in ritiro con il club rossoblù. È intanto bloccata la posizione dell’esterno Samuele Sereni (contratto con il Pavia), per cui il Mantova sonda il 21enne Giuseppe Nicolao del Napoli, la scorsa stagione all’Alessandria (12 presenze). C’è da dire inoltre che la punta del Genoa Ventre ha rifiutato l’offerta del Mantova e dunque il club biancorosso cercherà un sostituto sul mercato. La prima scelta sarebbe il 23enne Yves Baraye del Chievo (nell’ultima stagione 36 gare e 3 gol con la Torres), ma con il club veronese non c’è accordo economico. Va segnalato infine che Gyeson Del Bar a rifiutato nuovamente il trasferimento al Torino.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) In un colpo solo il Mantova sistema il suo centrocampo, tesserando con contratti biennali il 32enne regista Daniele Dalla Bona e Silvano Raggio Garibaldi, quest’ultimo appena svincolatosi dall’Entella. In realtà, l’arrivo di Dalla Bona in biancorosso sarà ufficiale soltanto nei prossimi giorni, quando (oggi dal Consiglio federale) il Real Vicenza verrà dichiarato non iscritto e di conseguenza i giocatori legati al club berico saranno svincolati d’ufficio. «Si tratta soltanto di una formalità – assicura sorridente Dalla Bona sulle gradinate del Martelli, dopo aver parlato con i dirigenti del Mantova -, basterà aspettare un paio di giorni. Io sono felicissimo di essere qui, la trattativa è durata appena un giorno proprio perché considero un onore poter giocare a Mantova, in una piazza che vive di calcio e che ho sempre apprezzato da avversario. Mi piaceva giocare al Martelli e adesso potrò farlo con il pubblico dalla mia parte: è una bellissima sensazione». Dalla Bona, che nell’ultima stagione ha giocato 35 gare (segnando 3 gol) nel Real Vicenza, ha alle spalle una lunga carriera in B, fra Modena e Cittadella: «Dei nuovi compagni conosco Bonato che era con me a Vicenza e Carini, con cui ho giocato a Modena. Mi sembra che la società stia lavorando bene, allestendo una squadra in grado di fare un buon campionato e di mantenere la categoria. Poi è ovvio che io sono un ambizioso, per cui spero si possa guardare anche un po’ più su. Ma è inutile porsi traguardi, l’importante è arrivare il più in fretta possibile ai 40 punti che danno la salvezza, poi eventualmente si guarderà oltre». A livello personale, il regista è molto carico: «Non vedo l’ora di giocare e spero di superare nel Mantova i 3 gol che ho segnato l’anno scorso, magari sfruttando al meglio le punizioni, che sono una mia specialità». Altrettanto entusiasta è Silvano Raggio Garibaldi: «È stata una trattativa lunga con l’Entella – spiega -, ma alla fine abbiamo rescisso questo contratto e così ho potuto firmare per il Mantova. Qui io calcisticamente sono rinato e dunque sono felicissimo di potr restare. Spero che anche i tifosi siano contenti di rivedermi in biancorosso». A far coppia con Raggio Garibaldi a metà campo non ci sarà più Matteo Paro… «Mi dispiace molto, ma da amico sono contento per lui, visto che a 32 anni non poteva perdere l’occasione di tornare in serie B. Ho visto comunque che la società si è subito mossa sul mercato e ha preso Dalla Bona, che è un buonissimo acquisto. La squadra mi sembra competitiva per fare un buon campionato – conclude -, ma toccherà ovviamente a noi riuscirci lavorando sodo in campo».
Ore 17.30 – Queste le dichiarazioni di Gaetano Pardo: “Padova è la piazza ideale per crescere, sia come uomo che come calciatore! Ho già assaggiato la Lega Pro con l’Arzanese e sono stato più volte convocato nella Nazionale Dilettanti Under 18. L’opzione-Padova è nata due settimane fa, mi ero già allenato l’anno scorso in ritiro coi Biancoscudati ad Asiago l’anno scorso per due-tre giorni ma poi sono tornato in Campania. Un portiere a cui mi ispiro? Peruzzi. Le mie qualità? Sono modesto, preferisco non dirle per non sembrare sbruffone… Ho firmato un contratto di un anno”.
Ore 17.20 – Queste le dichiarazioni di Armando Anastasio: “Già conoscevo Gaetano in quanto napoletani ma non sapevo che sarebbe venuto a Padova… Ci siamo trovati qua in stazione! Il Napoli? Sono andato in ritiro con la prima squadra l’anno scorso e mi sono allenato spesso con loro durante l’anno, e ogni giorno ho “rubato” qualche segreto ai giocatori più esperti. E ho anche giocato in Youth League, la Champions della Primavera. Il mio punto di forza? Mi piace spingere molto, e dunque a livello difensivo magari devo migliorare un poco… Giocatori a cui mi ispiro? Bale e Grosso. Altre offerte oltre a Padova? Ne avevo, ma appena ho sentito dell’interesse dei Biancoscudati ho detto al mio procuratore di raggiungere l’accordo il più in fretta possibile! Spero di salire di categoria, e spero di farlo col Padova”.
Ore 17.10 – Qui Euganeo: arrivano Anastasio e Pardo.
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Adesso i neroverdi non si fermano più. Arrivata qualche certezza in più sul fronte del ripescaggio si è “scatenato” il mercato e i neroverdi tornano a fare la parte del leone. Dopo l’ingaggio ufficiale di De Agostini (vedi l’articolo qui sopra), è in arrivo un altro elemento esperto sulla fascia. È a un passo dalla firma Andrea Cosner, classe 1988, della Virtus Vecomp. Si tratta di un altro fedelissimo di Bruno Tedino, reduce da due stagioni (una in Seconda divisione, l’altra in D) con il club veronese di Borgo Venezia, ma cresciuto sotto l’ala del tecnico neroverde ai tempi del SandonàJesolo. In carriera ha giocato pure con Spal (C1) e Bassano. A breve è dunque attesa l’ufficializzazione del secondo grande colpo. Sempre più concrete, poi, le possibilità di vedere Matteo Tomei in neroverde. Si attende l’ok definitivo anche per Talin e Valente del Legnago, nonché per il mediano Casagrande.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ormai sappiamo quasi tutto, ma oggi finalmente quel tutto verrà ufficializzato. Alle 13 si riunirà il Consiglio federale, che definirà organici dei campionati pro, criteri di ripescaggi ed eventuali riammissioni. ORDINE DEL GIORNO – «I lavori del Consiglio federale – informa il comunicato ufficiale – cominceranno alle 13 con questi argomenti all’ordine del giorno: approvazione del verbale della riunione del 26 giugno, ricorsi contro la non concessione delle Licenze nazionali per l’ammissione ai campionati 2015-16, criteri per la sostituzione di società non partecipanti in seguito a decisioni degli organi di giustizia sportiva, nomine, modifiche regolamentari, date dell’attività agonistica». Il commissario Tommaso Miele aggiunge: «Meglio un minor numero di società, ma con bilanci più sani». Potrebbe quindi essere rivisto il format dei tre gironi. PROSSIMI PASSI – Al De Marchi è tutto pronto per avviare la richiesta di ripescaggio. Le società escluse dalla LegaPro saranno più o meno una decina. Un numero sufficiente a evitare anche calcoli su chi si piazzerà prima dei neroverdi nella lista delle ripescande. Il Pordenone avrà la sua chance: il direttivo ha già espresso chiaramente la volontà di affrontare il sacrificio economico per rientrare attraverso le carte bollate nella Terza serie persa sul campo. Lovisa e soci speravano (e sperano ancora, almeno sino alla conclusione del Consiglio) che la volontà di riportare a 60 il numero delle iscritte ai 3 gironi induca a eliminare la supertassa di mezzo milione, aumentando da 400 a 600 mila euro l’importo della fideiussione. Il tono del comunicato della Figc di mercoledì sera (supertassa confermata) lascia però poco spazio alle illusioni. Già stabiliti anche i termini di presentazione della domanda di ripescaggio. «Le società che abbiano interesse a candidarsi per la Divisione unica di LegaPro 2015-16 – si legge nella delibera del 15 luglio – dovranno documentare tutto entro lunedì 27 luglio alle 19». ROAD MAP – A Pordenone regna l’ottimismo. Se tutto andrà come previsto, De Agostini e compagni (molte le facce nuove) si ritroveranno in sede il 24 e il 26 partiranno per il ritiro ad Arta Terme. Prima gara ufficiale in Coppa Italia il 14 agosto, esordio in campionato nel weekend del 6 settembre.
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) È il giorno dei verdetti. Voci, indiscrezioni, mezze certezze: oggi tutto questo verrà spazzato via e sarà incanalato nel binario dell’ufficialità. Alle 13 è in programma il consiglio federale che deciderà chi è dentro e chi fuori dai tornei professionistici. Una notizia che sta molto a cuore al Pordenone, intenzionato a presentare domanda di ripescaggio per occupare uno di quei posti vacanti. Quanti? Almeno 9 (c’è un decimo posto in ballo, visto che la posizione della Paganese è ancora in dubbio) stando a quanto emerso dalle esclusioni già annunciate e dal primo vaglio della Covisoc, la Commissione chiamata a giudicare sulla regolarità delle iscrizioni. Scadenza. L’ultima parola spetterà ai vertici federali, che oggi dovranno stabilire pure i criteri per la sostituzione di società non partecipanti ai campionati professionistici a seguito di decisioni degli organi di giustizia sportiva. Altro tema che interessa da vicino il Pordenone, visto che da domani scatterà il countdown per la presentazione della domanda di ripescaggio, il cui termine scadrà lunedì 27 luglio alle 19. Al momento, assieme alla domanda dovranno essere depositati la fideiussione da 400 mila euro, la tassa di iscrizione e un assegno circolare di 500 mila euro a fondo perduto. In tutto, circa un milione, anche se qualcuno continua a sostenere che quest’ultima “supertassa” potrebbe essere abolita. Pure in tal senso, oggi o mai più. Sponsor. Dazio o meno, il Pordenone sembra avere le carte in regola per essere ripescato in Lega Pro e già pensa alla prossima stagione, che comincerà col raduno previsto venerdì 24 luglio al De Marchi, seguito dalla partenza per il ritiro di Arta Terme, in programma dal 26 luglio al 5 agosto. L’acquisto di un difensore della caratura e dell’esperienza di Michele De Agostini, appena prelevato dal Prato, ha certificato tale predisposizione e l’entusiasmo per la nuova chance in serie C pare aver contagiato anche potenziali sponsor. La società neroverde ha comunicato l’ingresso di un nuovo partner, la Eurocablaggi. Ieri al De Marchi la stretta di mano tra l’imprenditore Giovanni Sgambaro e il presidente neroverde, Mauro Lovisa. La società specializzata in quadri elettrici si occuperà inizialmente di settore giovanile, “griffando” la maglia degli allievi nazionali, la scorsa stagione finiti a un passo dalle semifinali scudetto. «Il progetto neroverde – ha commentato Sgambaro – ci ha convinto, in quanto ai giovani si offre, prima di tutto, una scuola di vita».
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È l’articolo 52 delle Norme organizzative interne federali in tema di “titolo sportivo” a dare la possibilità al nuovo Venezia di ripartire subito dalla serie D. «In caso di non ammissione al campionato di serie A, B e Lega Pro – recita il 10. comma – il presidente Figc, d’intesa col presidente della Lega Nazionale Dilettanti, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un campionato della Lnd, anche in sovrannumero, purché la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato (nel caso specifico il Comitato regionale veneto, ndr.) per l’iscrizione. Qualora fosse consentita la partecipazione alla serie D interregionale o all’Eccellenza regionale, la società dovrà versare un contributo alla Federcalcio non inferiore, rispettivamente, a 300mila o a 100mila euro, fermo restando la facoltà dei presidenti Figc e Lnd di stabilire un contributo superiore al predetto minimo». Tutto ciò premesso, la prima tappa del percorso verso l’ammissione in sovrannumero è quella che vede impegnato in prima persona il sindaco Brugnaro, ovvero «individuare la cordata che intende finanziare la nascita di una nuova società». Sempre al primo cittadino spetta l’invio ai presidenti di Figc e Lnd di una “lettera di gradimento” in cui si manifesti l’appoggio dell’amministrazione comunale nei confronti della nuova realtà sulla base dell’appurata affidabilità del progetto. Il passaggio successivo sarà l’affiliazione della nuova entità che avrà un nuovo numero di matricola, preceduta dalla denominazione scelta, statuto e atto costitutivo, documento programmatico triennale e con indicazione del “Penzo” quale terreno di gioco. Ottenuto l’ok da Roma, bisognerà pagare i 300mila euro a fondo perduto e altri 50mila tra fidejussione e iscrizione, probabilmente entro il 31 luglio. Al Parma, per fare un parallelo, è stato concesso tempo fino al 24 luglio ma la città di Venezia, essendo ufficialmente fuori solo da questa sera, dovrebbe avere a disposizione una settimana in più.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Giornata decisiva per fare il “nuovo Venezia”. Sull’operazione che dovrebbe portare alla costituzione ex-novo di una società per la serie D, che prenda il posto dell’Fbc Unione Venezia abbandonata da Yury Korablin, continua a dominare il più stretto riserbo. Una prudenza che i tifosi si augurano propedeutica all’affidamento della ripartenza in mani solide. Ieri nessun faccia a faccia per il sindaco Luigi Brugnaro, il quale «ascolta, valuta e segue la situazione» – assicurano dal suo entourage. Oggi il primo cittadino (che alle 12, a Ca’ Farsetti, incontrerà i giornalisti per parlare di varie tematiche della città) riprenderà gli incontri, presumibilmente anche con la non meglio precisata cordata italiana che aveva sondato il terreno martedì. I sussurri darebbero per favorito il “team” americano, ma pare che Brugnaro non voglia prescindere da una presenza locale in quello che si dice possa rinascere come “Venezia Arancioneroverde”. Ieri nessuna novità da Vincenzo Marinese, telefonicamente irraggiungibile, a proposito della sua ricerca di partner per concorrere alla rinascita. In stand by Luca Castagna di Edicom, che potrebbe dare un supporto per il settore giovanile. Lo stesso Brugnaro ha dichiarato di voler chiudere le trattative questa settimana, entro martedì della prossima si passerà all’affiliazione, dopodiché i tempi saranno ragionevolmente morbidi poiché al nuovo Venezia basterà essere iscritto entro la pubblicazione dei gironi a inizio agosto (domenica 23 inizierà la Coppa Italia, il 6 settembre il campionato). Quella odierno, in teoria, avrebbe potuto essere il “giorno del giudizio” per l’Fbc Unione Venezia, invece il Consiglio Federale, alla luce della mancata presentazione del ricorso contro l’esclusione, non farà altro che sancire la fine del percorso sportivo del club, tuttora però vivo giuridicamente con i suoi debiti in capo al proprietario Yury Korablin. Da oggi il club del patron russo sarà a tutti gli effetti una scatola vuota, visto che con l’abbandono della Lega Pro saranno svincolati anche gli unici due giocatori che risultavano sotto contratto, l’ex capitano Elia Legati, cercato dal Mantova, e l’attaccante Andrea Raimondi (nel mirino di Brescia, Matera e Cosenza), che potrebbe tornare nella sua città al Padova. La chiusura dei battenti dell’Fbc Unione Venezia è stata “salutata” loro malgrado da dirigenti e dipendenti del club di via Torino: «La nostra amarezza è tanta. Fino all’ultimo abbiamo lavorato incessantemente producendo tutti gli incartamenti necessari per evitare questo triste epilogo pur consapevoli che i tempi tecnici per il passaggio di proprietà fossero strettissimi. Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a portare a termine questa stagione sportiva fra mille difficoltà, a calciatori e staff tecnico, ma soprattutto ai meravigliosi tifosi arancioneroverdi».
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un altro giorno trascorso senza che alcun gruppo abbia bussato alle porte di Ca’ Farsetti, ma l’attesa si concluderà entro la giornata di oggi, come annunciato dal sindaco Luigi Brugnaro. Intanto si alzano le quotazioni del gruppo proveniente dagli Stati Uniti. Lo conferma al «Corriere del Veneto» il dirigente sportivo Giorgio Perinetti che sarebbe stato coinvolto nel progetto di salvare il Venezia Calcio per farlo riparire dalla Serie D. «Conosco queste persone, so che si stanno interessando al Venezia e c’è una trattativa. Sono persone serie – dice Perinetti, ex dirigente di Palermo, Siena, Bari, Roma e Napoli – e vorrebbero fare cose importanti». In questo momento il dirigente è fermo e potrebbe davvero essere interessato al rilancio del calcio in laguna, grazie agli investitori americani. «Non posso dire al momento se ci sarà un mio coinvolgimento, dipenderà da loro e dalle scelte che farà il sindaco di Venezia – continua – Posso dire che si tratta di persone per bene. Al di là se io sarà coinvolto o meno sarei felice per il Venezia che questa trattativa andasse in porto, perché ne conosco la solidità». Sono al momento due i soggetti sicuramente interessati all’operazione-salvataggio del Venezia: uno è italiano, ma guidato da una persona che vive a Londra e l’altro è quello americano, composto però anche da imprenditori italiani. Potrebbero essere stati questi ultimi, o i loro intermediari, a presentarsi martedì scorso dal sindaco Luigi Brugnaro in rappresentanza dell’intera cordata, visto che da Ca’ Farsetti si è sempre affermato che il primo cittadino aveva incontrato un gruppo italiano. In questo scenario potrebbe inserirsi anche la cordata che fa riferimento a Vincenzo Marinese, il quale nei giorni scorsi ha tentato di convogliare alcuni soggetti attorno alla sua figura di garanzia. Finora però le risposte non sono arrivate come sperava e, se entro oggi non troverà i giusti riscontri, alzerà bandiera bianca. Oggi, dunque, si scopriranno le carte di tutti. Il primo cittadino ieri ha invitato chiunque sia interessato alla rinascita del Venezia a presentarsi in Comune entro la data odierna, perché poi dovrà prendere una decisione. Non c’è tempo per tergiversare, visto che la presentazione della richiesta di iscrizione sovrannumeraria alla Serie D, sulla base dell’articolo 52 comma 10 delle Norme organizzative interne federali, va fatta entro il 25 luglio, sabato prossimo. Al massimo entro martedì la cordata prescelta dovrà dare vita alla nuova società, per poi presentare richiesta di affiliazione al Comitato regionale, documentando la disponibilità del campo di gioco. Entro il 25 va presentata la domanda di iscrizione, accompagnata dalla lettera del sindaco, corredata dalla fideiussione di 300 mila euro, più le varie tasse di iscrizione che ammontano a circa 50mila euro. E occorre presentare anche un piano finanziario quadriennale. Intanto i tifosi firmatari del documento «Identità e partecipazione», coordinati dall’associazione «VeneziaUnited», attendono di essere convocati dal sindaco, avendo presentato una richiesta formale nei giorni scorsi.
Ore 14.50 – (La Nuova Venezia) Oggi il Consiglio federale ratificherà la mancata iscrizione dell’Fbc Unione Venezia al campionato di Lega Pro. Ieri, intanto, un altro giorno è trascorso senza sussulti, lungo la strada verso la possibilità che la città abbia comunque un altro club almeno in serie D. Bocche cucite ovunque, nessuna notizia da Ca’ Farsetti e intanto cresce la preoccupazione tra la tifoseria, con un conto alla rovescia che inesorabile prosegue verso la data del 25 luglio, entro la quale, presumibilmente, dovrà esserci qualcosa di più chiaro nelle intenzioni degli aspiranti dirigenti che si sono fatti finora avanti con il sindaco Luigi Brugnaro, per poi passare alla successiva affiliazione della nuova società. Nulla ovviamente si può ancora ipotizzare su colori sociali, maglie e nome della futura squadra, e tutte le ipotesi rimangono al momento “ciacole” da bar nell’attesa che qualcosa si muova concretamente per arrivare all’annuncio tanto atteso dai supporters veneziani. Il “decesso” dell’Fbc Unione è ora dietro l’angolo dal punto di vista sportivo, anche se poi ci vorranno tempi di sicuro più lunghi per arrivare ai passaggi necessari al Tribunale. In queste ore il personale non sportivo della società timonata da Yuri Korablin continua a ritrovarsi nella sede di via Torino per fare il punto della situazione, per sbrigare le ultime pratiche e capire quale futuro ci sarà. «Attendono di capire come andranno le cose, e soprattutto se la parte non sportiva, nelle sue varie competenze, verrà recuperate dai nuovi dirigenti», sottolineava ieri il d.g. dell’Fbc Unione, Dante Scibilia. E sempre ieri il sindaco Luigi Brugnaro ha dovuto far fronte a parecchi impegni istituzionali, oltre al Consiglio comunale sicché, eventuali nuovi incontri con le cordate interessate a far ripartire il calcio a Venezia dalla serie D potrebbero trovare spazio solo oggi o la prossima settimana, calcolando che nel weekend ci sarà anche la Festa del Redentore. Il primo cittadino, com’è ormai noto, martedì scorso ha visto gli interlocutori italiani della sola cordata che si è fatta avanti finora, quella americana. C’è attesa per capire quando avverrà il confronto con quella che ha come testa di ponte Vincenzo Marinese. Anche a Ca’ Farsetti c’è comunque la volontà di stringere i tempi, soprattutto per capire se ci sarà la possibilità di trovare un progetto credibile e con solide fondamenta, visto che negli ultimi dieci anni il calcio a Venezia è già andato per tre volte gambe all’aria. Un tema che anche ieri ha visto i tifosi cercare qualche notizia, per l’affetto che ormai da lungo tempo li contraddistingue in favore dei colori della propria squadra del cuore, nonostante continui fallimenti e cambi di denominazione. Se l’ormai centenario stadio Pierluigi Penzo ospiterà anche nel prossimo mese di settembre un campionato di calcio, nella fattispecie la serie D, lo si capirà nel giro di qualche giorno. Intanto la sensazione è che si stia continuando a lavorare sotto traccia in una irrimediabile corsa contro il tempo.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Giuseppe Fella, certo, ma soprattutto Daniele Martinelli. Decolla il mercato del Bassano, con la presentazione dell’esterno prelevato dal Melfi e dell’ex bandiera del Vicenza, tornato a respirare aria di casa con la firma per il club giallorosso. «Non ho mai fatto la Lega Pro – spiega il centrale difensivo – ma voglio mettermi alla prova in una categoria che non ho mai disputato, ma che affronto con la massima umiltà sapendo che c’è sempre da imparare. La Lega Pro è un campionato difficile e insidioso, spero di poter dare il mio contributo alla squadra a livello d’esperienza. Ho espresso al Trapani la volontà di andare a giocare altrove. Avevo altre richieste, ma visto il passato posso dire che la provincia vicentina è la mia seconda casa, poi ho apprezzato l’interesse dimostrato nei miei confronti da parte del direttore e del mister che mi hanno voluto qui». Martinelli completerà la coppia difensiva con Nicola Bizzotto, che ha appena rinnovato il contratto con il Bassano per due anni. «Come giocatore – sottolinea Martinelli – tendo ad avere molto senso della posizione, mi sento in un certo senso più libero che marcatore, più tattico che fisico. Le prime impressioni a Bassano sono ottime. Ho visto un gruppo affiatato e che lavora benissimo a stretto contatto uno con l’altro. Penso che ci siano le premesse per fare un ottimo campionato».
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Andra in scena domani la prima gara amichevole della nuova stagione del Vicenza in preparazione della prossima Serie B. I biancorossi affronteranno al campo sportivo «Rodolfo Zandegiacomo» ad Auronzo di Cadore, nel Bellunese, la Lazio del tecnico Stefano Pioli, una delle formazioni protagoniste del prossimo massimo campionato. Il match avrà inizio alle 17 e darà l’opportunità di vedere all’opera vecchi e nuovi dell’organico che, agli ordini di Pasquale Marino, disputerà il prossimo campionato cadetto, con l’auspicio di ripercorrere l’ottimo torneo scorso, finito ai playoff-promozione. Il test avrà un valore molto limitato dal punto di vista tecnico e tattico, considerato che i biancorossi hanno nelle gambe solo cinque giorni di lavoro e che mancano ancora parecchie pedine per completare l’organico. Tra l’altro mancheranno anche i difensori Alessandro Camisa e Nicolò Brighenti che hanno ottenuto dalla società berica qualche giorno di vacanza in più che consentirà ai due difensori di rientrare dai rispettivi viaggi di nozze. Restando in tema di difensori, nel Vicenza non ci sarà nemmeno Thomas Manfredini che si sta ancora sottoponendo alle cure per guarire dal problema a un tendine d’Achille che l’ha bloccato nel finale della scorsa stagione. E non saranno della partita nemmeno l’ex palermitano Milan Milanovic che sembrava ad un passo dal ritorno al Vicenza, ma che potrebbe non arrivare più e Roberto Gagliardini il cui acquisto con la formula del prestito dall’Atalanta non è stato ufficializzato. I tifosi del Vicenza avranno comunque modo di rivedere alcuni protagonisti della grande galoppata dello scorso campionato, tra cui Mauro Vigorito tra i pali, i terzini Mario Sampirisi e Salvatore D’Elia, i centrocampisti Antonio Cinelli e Giovanni Sbrissa. Ma l’attesa più grande sarà per Andrea Cocco, capocannoniere della scorsa stagione con 19 gol e per i nuovi acquisti Leonardo Gatto, Marco Pinato e Michele Pazienza. Quello che è certo è che il Vicenza che i tifosi berici vedranno domani contro la Lazio sarà diverso da quello che a settembre inizierà il prossimo campionato cadetto. Molti i giocatori che potrebbero essere ceduti, a partire tra i difensori di Camisa che è richiesto dal Como, Gentili, oltre al giovane El Hasni e al centrocampista Francesco Urso, richiesto da molte compagini di Lega Pro, con la Cremonese e il Teramo che sono in pole position per aggiudicarsi le prestazioni del mediano di Fano. Ma potrebbero lasciare Vicenza anche Andrea Cocco e Stefano Giacomelli, due grandi protagonisti della stagione scorsa. Il centravanti sardo ha il contratto in scadenza nel giugno 2016 e senza la sottoscrizione di un prolungamento con il Vicenza è molto probabile che venga ceduto. Posizione analoga anche per Giacomelli sul quale ha messo gli occhi il Lecce, ma ha buon mercato anche in Serie B. Una cessione, quella dell’ex pescarese, che diventerebbe ancora più probabile se la società berica riuscisse a concretizzare l’acquisto, dopo aver perfezionato quello di Gatto, di un altro esterno offensivo preferibilmente mancino. Le ultime indiscrezioni portano a Karim Laribi del Sassuolo che, nella scorsa stagione, ha vinto il campionato cadetto con il Bologna.
Ore 13.20 – (Gazzettino) Tris di arrivi in casa Este. Sono stati ufficializzati il portiere classe 1996 Alessandro Boaretto che si è svincolato dal Venezia, il terzino sinistro classe 1997 Simone Ballin proveniente dal Cittadella anche se nella passata stagione era in forza al Calvi Noale che ha vinto il campionato di Eccellenza, e il trequartista classe 1997 Davide Marcandella che arriva con la formula del prestito dal Padova. Soddisfatto Andrea Pagan. «Cercavamo un portiere con le caratteristiche di Boaretto, è un ragazzo che deve mettersi in gioco nella sua prima esperienza in prima squadra e sarà un’alternativa validissima a Lorello che parte avvantaggiato in termini di gerarchie. Ballin è reduce da 25 partite in Eccellenza con il Calvi Noale, rientrava dal prestito al Cittadella e siamo contenti di essere riusciti a portarlo con noi. Marcandella era una delle nostre prime scelte sin dall’inizio del mercato, è un ragazzo di prospettiva importante essendo dotato di grande qualità e nel reparto avanzato può giocare in più ruoli». Il club giallorosso punta a definire in tempi rapidi anche una mezzala per completare il reparto di centrocampo in vista dell’inizio della preparazione fissata per mercoledì. «Stiamo vagliando tre profili, speriamo di chiudere entro il fine settimana».
Ore 12.50 – (Gazzettino) Il Cittadella ha scelto l’erede di Andrea Pierobon: in granata arriva Enrico Alfonso, padovano classe 1988, ha vestito le maglie di Pisa, Modena, Cremonese, Vicenza e Piacenza. L’operazione era nell’aria da giorni, da ieri è ufficiale: «Cittadella ha le mie stesse ambizioni, mira a disputare un grande campionato, puntando a riprendersi la categoria dove è rimasto per sette anni». Alfonso si descrive così: «Mi reputo un portiere moderno, nel senso che me la cavo con i piedi e tra i pali, e mi propongo nelle uscite. Proprio quello che mi ha chiesto Andrea Pierobon». Era una promessa da giovane, scuola Inter, ha fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili sino all’Under 21. Non è mai «sbocciato» come in tanti credevano: «Mi è mancata la continuità, ho patito qualche infortunio che mi ha sicuramente danneggiato. Di certo ci ho messo del mio, sono mancato a livello caratteriale. Cittadella credo possa essere la squadra giusta al momento giusto per il rilancio». Lo pensa anche Stefano Marchetti: «Mi ha dimostrato tanta voglia di venire da noi, è quello che ha fatto la differenza sugli altri candidati. Alfonso ha grandi potenzialità che non ha ancora espresso a dovere, gli è mancata la necessaria continuità per fare il grande salto nel calcio che conta. Arriva a Cittadella maturo, è un portiere spregiudicato, per certi versi, esuberante e dalle grandi qualità». L’allenatore Venturato l’ha già avuto con sè, ma non è stato preso per questo: «Assolutamente – conclude Marchetti -. L’ha allenato all’inizio della carriera, a 19 anni, adesso Alfonso ne ha 28. Mi aspetto grandi cose da lui».
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Stefano Marchetti è stato di parola. Anzi, ha addirittura anticipato i tempi: voleva portare a casa un nuovo portiere entro domani, giorno di presentazione ufficiale della squadra a Villa Rina e vigilia della partenza per il ritiro di Lavarone, e invece si è assicurato la firma di Enrico Alfonso già ieri, con un contratto annuale e opzione sul secondo. D’altra parte, trovare un successore ad Andrea Pierobon era assolutamente una priorità. E così ecco la conferma ufficiale alle “voci” che volevano in arrivo questo ragazzo di 27 anni, nato a Padova da una famiglia originaria di Este, di scuola Inter e con un bagaglio di esperienze importante fra Modena, Cremonese e Pro Piacenza, club di Lega Pro in cui ha giocato nell’ultima stagione. Sotto le mura, Alfonso ritroverà Roberto Venturato, che lo ha avuto con sé quando il nuovo tecnico granata allenava il Pizzighettone, annata sportiva 2006/07. «Penso e spero che il suo parere positivo su di me abbia influito, ma credo che l’interessamento del Cittadella sia frutto soprattutto dell’ottimo rendimento nello scorso campionato», racconta il diretto interessato, che non ha perso tempo dopo la firma allenandosi per la prima volta con Pellizzer e compagni già nel pomeriggio («Avrebbero dovuto legarmi per impedirmi di scendere in campo, ho dentro una grandissima voglia di ricominciare»). Anche dalle sue parole traspare lo stesso desiderio di riscatto che anima l’ambiente granata: «Ci ho messo poco a trovare un accordo, perché parlando con Marchetti ho capito che l’obiettivo è tornare subito in serie B e perché i miei ex compagni Pesoli e Castiglia mi hanno parlato molto bene di questa società. Sarò sincero: sono qui per fare bene soprattutto per me stesso. Il mio è forse l’unico ruolo nel calcio in cui puoi permetterti di essere egoista, per cui non nascondo di essere ambizioso, anche perché nella mia carriera credo di aver raccolto meno di quanto ho seminato». Alfonso sa che erediterà una maglia pesante, quella della bandiera Pierobon, che troverà come preparatore dei portieri. «L’ho incontrato da avversario e so bene cos’ha rappresentato per questa società. Chissà che non riesca a raccogliere il testimone che ha lasciato tra i pali». Single, vive a Montecchio Maggiore, «ma punto a trovarmi un appartamento a Cittadella, magari da condividere con un compagno. Anche se la distanza non è tantissima, non voglio distrazioni tra casa e campo». Fuori dal rettangolo verde la sua passione sono le due ruote, ma in una versione particolare. «Proprio così: ho una collezione di Vespe e moto d’epoca degli anni ’70 e ’80. Mi piace lo stile vintage».
Ore 12.00 – (Gazzettino) Sulle sue tracce c’erano anche alcune squadre di serie B. «Ma per venire al Padova si rifiutano volentieri anche le proposte di squadre di categoria superiore perché nel calcio sono poche le società serie come quella biancoscudata». Restando al mercato, oggi De Poli chiuderà per un altro terzino mancino. «È un giovane che arriva da una squadra Primavera». I riflettori sono comunque puntati sul reparto offensivo: dopo Altinier, si attende la fumata bianca per Neto Pereira. «Ci vorrà qualche giorno, dobbiamo fare delle valutazioni più approfondite. Vediamo se riusciamo a vederci sabato», ossia domani quando la squadra partirà per Pieve di Cadore. La caccia è aperta anche a centrocampo. Nelle ultime ore sembra essere tornato in auge il profilo di Cenetti del Bassano, ma De Poli taglia corto. «È da tempo che non ne abbiamo più parlato». In vista del ritiro si aggregheranno alcuni giocatori in prova. «Oltre al centrocampista Poesio, ce ne saranno altri tre o quattro».
Ore 11.50 – (Gazzettino) Ecco Fabiano. «La prima impressione è stata ottima, mi è piaciuta molto sia la città e sia la società. Padova è una piazza davvero importante, siamo qui per dare il nostro contributo. Ho affrontato i biancoscudati da avversario tre-quattro volte ed è per me un onore vestirne adesso la maglia. Se sento la responsabilità? Di sicuro, come sempre. Tra l’altro sono uno dei giocatori più esperti in squadra e quindi la sento ancora di più di un giovane. In campo darò il massimo per cercare di arrivare il più in alto possibile, sono carico e non vedo l’ora di cominciare». La Juve Stabia aveva cercato di strapparla in extremis al Padova. «Sì, ma sin dall’inizio avevo dato la mia parola ai biancoscudati che sarei venuto qui». Al suo fianco c’è Diniz. «Quando lunedì sono tornato a casa dopo aver incontrato la società non avevo dubbi sul fatto che volevo venire a giocare a Padova. Ho trovato una società che ha grande entusiasmo e che vuole fare le cose per bene, spero di far parte di questo progetto per tanti anni. Questa piazza merita palcoscenici ancora più importanti».
Ore 11.40 – (Gazzettino) «Felici di essere al Padova». Suonano all’unisono le parole dei difensori brasiliani Fabiano (contratto annuale) e Diniz (biennale) che ieri sono diventati ufficialmente biancoscudati dopo aver effettuato le visite mediche di rito e sono stati presentati all’Euganeo. Oggi sarà il turno delle prime dichiarazioni per i giovani Pardo (portiere) e Anastasio (terzino sinistro) che sempre ieri hanno firmato con il Padova, al pari di un altro giovane, l’esterno offensivo Turea. Intanto, è praticamente fatta per il terzino destro classe 1997 Marco Dell’Andrea . «Abbiamo trovato l’accordo – spiega Fabrizio De Poli – dobbiamo attendere che si svincoli dal Venezia. Sabato partirà con la squadra. Con il suo arrivo siamo a posto in questo ruolo». Tornando alla presentazione di Fabiano e Diniz, a fare gli onori di casa è stato Marco Bergamin. «Sin dall’inizio Fabiano e Diniz erano i nostri obiettivi primari per la difesa, siamo contenti che siano dei nostri. Formano una coppia di centrali importante per la Lega Pro, e ci daranno una grande mano».
Ore 11.30 – (Gazzettino) Giampaolo Salot opera nell’intermediazione finanziaria e darà una mano nella gestione amministrativa e contabile. Detiene l’8% del pacchetto azionario. «Il fatto di esser già da un pò nel cda biancoscudato – commenta – aiuta. Sono torinese, vivo a Padova dal 1990 e dunque qui ho vissuto il top della serie A e i momenti più bui». Walter Tosetto (12% delle azioni) è titolare di un’azienda di lavorazione delle carni. «Questo è il primo approccio – dichiara – per capire le prospettive di questo impegno». In fase di definizione il suo ruolo, mentre Massimo Poliero (20%), padovano di origine, opera nel settore dei metalli nel vicentino e sarà il presidente del settore giovanile. «È un contesto in cui si può fare molto, anche grazie a persone valide come il diesse De Poli e il responsabile Molon. Pensiamo a qualcosa di diverso e innovativo, con un lavoro di prospettiva». Bergamin e Bonetto (insieme al socio della sua azienda Moreno Beccaro) hanno ognuno il 30% delle azioni. BILANCIO E LOGO – «Quest’anno – spiega Bonetto – il budget è aumentato del 30% e siamo tra le squadre di Lega Pro che investono di più. Stiamo allestendo una buona squadra, a parte qualche scivolone che non dipende da noi; dateci fiducia e vedrete che la corriera per il ritiro partirà piena e con gente di qualità». Quanto al logo, è praticamente identico a quello storico, con la scritta Padova che sostituisce la dicitura Acp nella parte centrale di destra.
Ore 11.20 – (Gazzettino) Non solo il futuro centro sportivo per prima squadra e giovanili vicino all’Euganeo. Bitonci, affiancato dall’assessore allo sport Cinzia Rampazzo, fa riferimento, planimetrie alla mano, alla ristrutturazione dello stadio Plebiscito che dalla stagione 2016-17 dovrebbe ospitare il Padova. «Verrà portato a 10.000 posti, con una nuova curva coperta in cemento al posto di quella mobile prima prevista per l’Euganeo, e si faranno i vari interventi di messa a norma per la serie B, oltre a parcheggi e altro, con un investimento tra 2 e 2,5 milioni». GLI OBIETTIVI – «Siamo già al lavoro – dichiara il presidente Giuseppe Bergamin – per il traguardo successivo. Come un anno fa non facciamo promesse, se non quella di usare tutte le risorse e le energie, con professionalità, serietà e impegno, per ottenere un risultato sportivo che dipende da varie componenti. Siamo gli stessi di prima, possiamo commettere errori e chiediamo sostegno». NUOVI SOCI – «Amici, padovani, tifosi, appassionati di calcio e con il nostro modo di pensare». Questo il dna tracciato da Roberto Bonetto dei tre compagni di avventura in società.
Ore 11.10 – (Gazzettino) «Il grande sogno è giocare in un nuovo stadio al posto dell’Euganeo». A parlare è l’amministratore delegato Roberto Bonetto che, nella conferenza stampa organizzata nella sala Giunta del Comune per la presentazione dei tre nuovi soci e del nuovo logo, guarda avanti, pur tenendo i piedi piantati per terra. «Perché i sogni diventino realtà – aggiunge – occorre che vi siano i presupposti. Abbiamo unito delle persone per portare avanti una manifestazione d’interesse verso il Comune per un nuovo stadio. Se da questa fase deriveranno degli investimenti, si vedrà, ma di certo ci vuole equilibrio finanziario». QUI BITONCI – Vari gli argomenti trattati. «In primo luogo – esordisce il sindaco – è bello che si torni a parlare di Calcio Padova, con il suo vero nome e ribadisco le mie congratulazioni per i grandi risultati ottenuti grazie a Bergamin e Bonetto che si sono presi questo onore e onere, salvando una realtà che era destinata a sparire. Ora si è allargata la compagine societaria e si affronterà un campionato più importante e con avversarie di livello che, ne sono convinto, vedrà il Padova quantomeno ai vertici. Il Comune investirà molto sulle strutture».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Sono stati almeno duecento i tifosi che hanno partecipato nel tardo pomeriggio di ieri in piazza delle Erbe al flash-mob per la fotografia che sarà utilizzata nella campagna abbonamenti della prossima stagione. In rappresentanza della società biancoscudata erano presenti il presidente Giuseppe Bergamin, il vice Edoardo Bonetto, i nuovi soci Massimo Poliero, Giampaolo Salot e Moreno Beccaro, nonché una rappresentanza della squadra formata da Carmine Parlato e Daniel Niccolini, mentre per il Comune ha partecipato l’assessore allo sport Cinzia Rampazzo. Il tutto si è svolto in una sorta di set divertente e colorato tra sciarpe, maglie e bandiere biancoscudate. Ciascun tifoso è stato intervistato e fotografato, dopodiché ha partecipato alla coreografia alzando dei cartoncini di colore rigorosamente bianco e rosso in modo da riprodurre lo scudo del Padova che è stato immortalato con una foto scattata dall’alto che sarà appunto utilizzata nella campagna abbonamenti. A tutti i tifosi che hanno partecipato al flash-mob è stato anche regalato un portachiavi.
Ore 10.40 – (Mattino di Padova) «Per vedere i primi frutti, però, ci vogliono almeno due o tre anni, non si costruisce nulla dall’oggi al domani. Sono molto contento di questa opportunità». Salot affiancherà Bonetto nella gestione finanziaria della società: «Cercheremo di ridurre al minimo le difficoltà», mentre Tosetto non avrà in carichi particolari per ora: «Ma questo progetto mi piace». Moreno Beccaro, socio di Bonetto nella Thema, curerà il marketing. Nel pomeriggio si sono radunati 200 tifosi in piazza delle Erbe per il flash mob organizzato dalla società per lanciare la comunicazione della campagna abbonamenti. I tifosi, alzando dei cartoncini, hanno composto in piazza il nuovo logo del Padova, fotografato dall’alto. Un logo che Ferruccio Ruzzante ha disegnato per la società e che, rispetto a quello della Biancoscudati Padova, riporta solo la scritta Padova, con l’aggiunta del C5 per la squadra di calcio a 5 e femminile per le ragazze che partecipano al campionato di serie B. La scritta “Padova” compare al posto dell’A.C.P. del vecchio scudetto, tuttora in mano alla società scomparsa dal professionismo un anno fa.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Con loro, infatti, c’erano i tre nuovi soci, con la torta che è stata divisa in cinque fette. Il 30% a testa è nelle mani di Bergamin e Bonetto, il 20 se l’è preso Massimo Poliero, il 12 Walter Tosetto e l’8 Giampaolo Salot. «Lo scorso anno ci è stata concessa grande fiducia e per questo ringraziamo tutti quelli che ci sono stati vicino», le parole di Bergamin. «Di promesse non ne abbiamo fatte allora e non ne faremo neanche adesso, vogliamo solo continuare a lavorare con professionalità e impegno. Poi, solo chi lavora può sbagliare. Le critiche ci stanno sempre, purché costruttive». Ne sa qualcosa Bonetto, che negli scorsi giorni si era mostrato un po’ infastidito per qualche borbottìo dei tifosi riguardo la campagna acquisti: «State tranquilli che riempiremo la corriera per la partenza verso il ritiro», ha scherzato l’amministratore delegato, prima di presentare i soci. «Abbiamo messo dei paletti, scartando anche alcune ipotesi di chi voleva venire a comandare a casa nostra. Con i tre nuovi entrati, invece, c’è grande feeling». Chi, dei nuovi, ha preso la fetta più consistente è Poliero, imprenditore nel ramo orafo, che già da un paio di mesi sta lavorando a stretto contatto con Giorgio Molon e ha assunto la carica di presidente del settore giovanile: «Stiamo cercando di costruire qualcosa di nuovo e di diverso, rispetto alle altre realtà, per il nostro vivaio», le sue parole.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Sempre ieri hanno firmato e sono stati presentati anche i due difensori Fabiano (contratto annuale) e Marcus Diniz (biennale). Quest’ultimo arriva dal Lecce e aveva anche richieste in serie B: «Ma la proposta del Padova vale più di tutte», le sue prime parole. «In tempi come questi è difficile trovare una società seria come quella biancoscudata e ho preso al volo quest’occasione. Ho voglia di mettermi in mostra e restare a lungo». Con il nuovo compagno di reparto si conosce da tempo: «Finalmente potremo giocare insieme, visto che finora ci siamo allenati solo in un ritiro con il Monza», sorride Fabiano, ex Martina. «Noi “vecchi” avremo grandi responsabilità, ma non mi spaventa. È vero che mi voleva la Juve Stabia, ma avevo già dato la mia parola al Padova e sono felice di essere arrivato». Presentazione in Comune. La sala Giunta di Palazzo Moroni, che ospitò il battesimo della neonata Biancoscudati Padova, ha celebrato ieri mattina la rinnovata compagine societaria del Calcio Padova. Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto sono stati ricevuti dal sindaco Massimo Bitonci e dall’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo, ai quali hanno presentato l’assetto della Spa.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il Padova si avvicina sempre di più a Neto Pereira, ma la fumata bianca ancora non c’è. Il centravanti brasiliano, 36 anni, si svincolerà dopo il fallimento del Varese e ha già espresso il suo gradimento a scendere di categoria e accasarsi a Padova. La volontà di Fabrizio De Poli è quella di riuscire a portare il giocatore in ritiro a Pieve di Cadore già domani sera, ma prima va trovato l’accordo sulla durata del contratto. Si parla di un biennale ma ancora non c’è un’intesa, le parti si riaggiorneranno oggi. C’è ottimismo anche se il ds non si sbilancia: «Stiamo parlando». Una trattativa, invece, che è praticamente definita è quella per il terzino destro. Il Padova ha piazzato un colpo in prospettiva, prelevando dal Venezia fallito il 18enne Marco Dell’Andrea, che lo scorso anno ha collezionato 11 presenze in Lega Pro ed era appetito anche in serie B. Per ufficializzare l’intesa si aspetta solo il foglio di svincolo, che arriverà dopo che la radiazione del Venezia sarà ratificata dalla Figc. Intanto, il ragazzo partirà per Pieve, così come gli altri giocatori che hanno firmato ieri: l’esterno Oleg Turea proveniente dall’Este, il terzino sinistro Armando Anastasio del Napoli e il portiere Gaetano Pardo, ex Virtus Volle (Eccellenza campana).
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Tradotto in concreto: un gruppo di imprenditori verrebbe coinvolto nella realizzazione dell’opera, compresa la cittadella sportiva annessa, con campi da calcio (alcuni in erba sintetica) per gli allenamenti della prima squadra biancoscudata e delle giovanili, con una foresteria e un percorso vita per fare jogging. Il terreno – 125 mila metri quadri – è del Comune e verrebbe dato in concessione al Padova. Anche questo spiega perché è stata lasciata cadere l’ipotesi di un ritorno a Bresseo: si continuerà ad avere i campi della Guizza come polo di riferimento per la preparazione settimanale della squadra di Parlato. In attesa, appunto, di capire quando e come decollerà il progetto cittadella. Vecchio Padova, rischio grosso. Infine, preso atto che il vecchio logo Acp 1910 e le memorabilia (ovvero i trofei vinti nella sua storia di 104 anni) sono sempre di proprietà della vecchia società, affiliata alla Figc pur senza svolgere attività agonistica, è sconcertante aver appreso, dietro le quinte, che non è stato ancora presentato alcun piano di ristrutturazione del debito, nonostante gli annunciati accordi con il Credito Sportivo per la restituzione del mutuo di oltre 2 milioni di euro acceso da Diego Penocchio. Nessun documento è in Tribunale, e il Comune attende settembre come termine ultimo per la restituzione di quanto gli spetta. I creditori sono oltre un centinaio: Marcello Cestaro e il suo ex socio bresciano, se non troveranno un’intesa in tempi rapidi, potrebbero trovarsi un’istanza di fallimento da parte del sindaco e a quel punto sarebbero guai seri.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Alla fine, si raggiungeranno quasi i 10 mila spettatori come disponibilità massima, il che consentirebbe di avere la struttura omologata pure per la disputa di incontri di serie A (in deroga). Viabilità e parcheggi. È il punto cruciale e l’assessore Rampazzo ha detto che «i tecnici sono già all’opera, per studiare una soluzione che non metta in crisi l’Arcella e parte del quartiere San Carlo, quella più vicina al Plebiscito». Tre aree sono state individuate per i parcheggi: una è quella accanto al campo da gioco del baseball, altre due sono a nord e sud, «e su queste stiamo già trattando», parole del sindaco, «per acquisirle». Insomma, nei propositi dell’amministrazione comunale c’è l’intenzione di indire il bando di gara a settembre, per poi partire con i lavori ad inizio 2016 e arrivare alla conclusione in tarda primavera-inizio estate e consegnare lo stadio per il campionato. Nuovo Euganeo. «Sì, stiamo lavorando intorno ad un progetto che preveda la costruzione di un nuovo stadio dove esiste l’attuale, che verrebbe abbattuto». Bonetto è stato molto abbottonato al riguardo, attento a non soddisfare più di tanto la comprensibile curiosità dell’uditorio. «È ancora presto per dire quali saranno gli sviluppi», ha aggiunto, «ma se ci sarà equilibrio finanziario, saremo sicuramente a buon punto».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Accanto a Bitonci, l’assessore allo Sport Cinzia Rampazzo ha spiegato come si concretizzerebbe il piano. «Premesso che era nostra intenzione inizialmente creare una curva all’Euganeo che fosse più vicina alla porta sud, dove sarebbero andati i ragazzi della “Fattori”, abbiamo abbandonato l’idea per costruirne una di nuova, in cemento e coperta, al Plebiscito». I soldi che si sarebbero dovuti investire per la struttura in acciaio, rimovibile per consentire i concerti musicali, sono stati così dirottati nella futura struttura, che dovrebbe ospitare sino a 2.000 tifosi. Parliamo di oltre 500 mila euro che, sommati ai 2 milioni già stanziati, porteranno il totale di spesa a 2,5 milioni. Ribadito che i posti delle due attuali tribune, est ed ovest, la cui capienza sarà di 3.500 posti l’una, saranno tutti a sedere, con seggiolini numerati, e che verranno installati corrimano per evitare cadute, Bitonci ha annunciato che, dopo quelli per la curva, gli altri lavori riguarderanno accessi e sicurezza (quindi tornelli, GOS, prefiltraggi), gli spogliatoi e una sala-stampa per le interviste del dopo-gara. Bisognerà mettere mano anche al terreno erboso (poco più di 100 mila euro la spesa prevista), mentre per quanto riguarda i tifosi delle squadre avversarie si studierà un’apposita soluzione in una delle due tribune, uno spicchio della quale sarà isolata per evitare contatti con il pubblico di casa.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Una certezza, a conferma dell’intervista uscita sul mattino l’altroieri: il Plebiscito verrà messo a norma nel 2016 e trasformato in stadio del calcio. Il sogno, anzi «il grande sogno» come lo ha definito Roberto Bonetto, a.d. della società biancoscudata, è tuttavia un Euganeo nuovo di zecca là dove sorge l’attuale. «Stiamo lavorando attorno ad un progetto che coinvolga i privati», l’unica concessione fatta dal dirigente, mentre il presidente Giuseppe Bergamin ha indicato nel 2020 la concretizzazione di quel “sogno”, con cittadella dello sport annessa. Finalmente qualcosa si muove a livello di grande impiantistica sportiva in città, e la conferma, con tanto di planimetria e dettagli, è arrivata ieri mattina dal sindaco Massimo Bitonci e dallo stato maggiore del Calcio Padova, nel corso della conferenza-stampa per la presentazione del nuovo assetto societario e del nuovo logo del club. Plebiscito a doppia vocazione. Partiamo dalla struttura attualmente utilizzata dal Petrarca. «Il nostro proposito», ha spiegato il primo cittadino, «è di metterla a norma, perché non lo è adesso neppure per gli incontri del campionato di Eccellenza di rugby, e di portarne la capienza a 10.000 posti, in modo da consentire al Padova di trasferirvisi a partire dalla stagione 2016/17».
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Il progetto prevede l’iniziale costruzione di una curva coperta in cemento che verrà occupata dalla tifoseria padovana, a cui si aggiungeranno i rifacimenti dei seggiolini dello stadio, l’installazione dei tornelli e dell’impianto di videosorveglianza e la costruzione di nuovi parcheggi. È già in fase di completamento lo studio di modifica e di adeguamento della viabilità della zona. Insomma, un progetto che sembra aver imboccato definitivamente la via maestra e che, dopo l’autunno, secondo i piani del primo cittadino conoscerà i primi passi formali. Certo, non mancano le incognite, soprattutto relative alla viabilità della zona, alla durata dei lavori, alla spinosa questione dei parcheggi (a quanto pare già in fase di risoluzione) e alla tempistica della messa a norma in modo tale da poter effettivamente completare il trasloco. L’Euganeo verrebbe conservato per gli eventi sportivi con capienza stimata superiore ai diecimila spettatori e per i concerti, in attesa della costruzione del nuovo complesso interamente finanziato da privati. Quanto al Calcio Padova, in attesa della riacquisizione del vecchio scudo, è stato presentato anche il nuovo stemma, molto simile a quello storico ma rivisitato in chiave storica. Un passaggio obbligato per superare le lentezze burocratiche (e forse non solo) che stanno trascinando la liquidazione del vecchio Calcio Padova ben oltre le tempistiche inizialmente previste.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) La data non è casuale: 366 giorni dopo la dolorosa sparizione del Calcio Padova dal professionismo, si ricomincia. Dopo un anno e un giorno il cerchio si è finalmente chiuso ieri a Palazzo Moroni, dove il sindaco Massimo Bitonci, nel dare il bentornato alla vecchia denominazione riacquisita dalla società guidata da Giuseppe Bergamin e da Roberto Bonetto, oltre che dai nuovi soci Massimo Poliero, Giampaolo Salot e Walter Tosetto, ha presentato il progetto di trasferimento dei biancoscudati al Plebiscito in un impianto completamente riammodernato da 10.500 posti.
Un’idea che Bitonci aveva annunciato qualche settimana fa e che adesso sta prendendo forma con contorni chiari e definiti: «Finalmente si torna a parlare di Calcio Padova – ha detto il primo cittadino – ed è un onore e un vanto per la città. In queste sale l’anno scorso si è iniziato a lavorare per costruire la nuova realtà biancoscudata, ed è stato un successo. Adesso poi l’organigramma societario si amplia ulteriormente, quindi con le forze fresche si potrà puntare in alto. Quanto all’impiantistica faremo un investimento da due milioni e mezzo di euro per sistemare il Plebiscito e renderlo uno stadio da diecimila posti con tanto di curva sud coperta ed adeguarlo anche alle categorie superiori».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Con lui siamo a posto in quel ruolo e anche se dobbiamo aspettare che vada in lista di svincolo si aggregherà alla squadra sabato. In ritiro poi verranno almeno cinque giocatori tra Under e Over che verranno provati a Pieve di Cadore e che hanno buone probabilità di restare». Intanto ieri hanno firmato i rispettivi contratti l’esterno moldavo dell’Este Oleg Turea e, soprattutto, i due centrali difensivi brasiliani Marcus Diniz e Fabiano Medina Da Silva. «Appena sono venuto a Padova – ha spiegato Diniz – ho capito che questa sarebbe stata la piazza in cui avrei giocato nella prossima stagione. Offerte di categorie superiori? Ne avevo, ma per giocare nel Padova si rifiutano volentieri anche le proposte di squadre di Serie B perché è difficile trovare società così serie come quella biancoscudata». Fabiano ha sottolineato il peso della responsabilità della maglia biancoscudata: «Essendo uno dei giocatori più esperti della rosa, avverto il peso di questa maglia. Ma sono qui pronto a dare tutto per far tornare grande il Padova».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Neto Pereira entro la giornata di domani potrebbe firmare per il Padova. È questa la novità più importante di giornata emersa sul fronte calciomercato per il Padova e per il diesse Fabrizio De Poli. L’attaccante brasiliano si svincola dal Varese (bisognerà aspettare l’apposito provvedimento della Figc), dove nella scorsa stagione si è distinto in Serie B ed è «molto vicino», come riferiscono fonti vicine al giocatore, all’accordo con il club di viale Nereo Rocco. Se andasse in porto questo colpo, l’attacco biancoscudato sarebbe quasi al completo. Mancherebbe solo un esterno che però non sarà il padovano Andrea Raimondi. L’ipotesi di un suo ritorno, suggestiva, è stata presa in considerazione da De Poli e dal suo assistente Marco Bergamin, ma alla fine si è deciso di di tenere fede alla linea che non prevede ritorni dal passato. «Raimondi non tornerà – precisa De Poli – adesso ci stiamo concentrando sul centrocampo, il reparto più scoperto. Però abbiamo un accordo con Marco Dell’Andrea, terzino destro classe 1997 svincolato dal Venezia».
Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.
Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.
Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 16 luglio: giornata intensa tra presentazione dell’0rganigramma societario e del nuovo logo nonché del progetto per il Plebiscito. Ufficiali Diniz e Fabiano, successo il flash mob per la campagna abbonamenti.