Live 24! Padova, ufficiali Diniz e Fabiano. Presentati organigramma societario e nuovo logo.

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Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo i primi arrivi e i rientri dei giovani dai prestiti, ancora partenze si registrano in casa delle due squadre trevigiane della serie D. Giorgione e Montebelluna la prossima settimana iniziano a sudare. Giocatori delle due compagini, soprattutto i giovani fuoriquota, vanno a rafforzare altre squadre. Da ultimi hanno lasciato il Giorgione, il difensore Nenzi che si è accasato al Mestre del mister trevigiano Feltrin (trova il compagno Mattia Episcopo), e il centrocampista Leonardo Mattioli, dopo una sessantina di gare in D, è approdato alla padovana Luparense San Paolo (che attende il ripescaggio). A Padova aveva già trovato posto il compagno Rocco Donè (difensore), insieme al bomber Giglio e al difensore Servergnini, arrivati dal Montebelluna, seguendo mister, Daniele Pasa.

Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Prima tre settimane di preparazione, poi toccherà a Virtus Vecomp, Feltrese e San Giorgio Sedico, oltre alla partitella in famiglia con la Juniores, testare il nuovo Ripa Fenadora di Lauria, che lunedì si raduna e ricomincia a sudare, e in agosto disputerà a quattro amichevoli. È calcio estivo, ma il derby con la Feltrese ha sempre un fascino particolare, anche la vigilia di Ferragosto, in attesa della nascita della società unica per la quale si sta lavorando per l’anno prossimo dopo l’unione dei settori giovanili intrapresa già a partire da questa stagione. Programma estivo. La prima uscita della nuova Union targata Renato Lauria sarà sabato 8 agosto contro la Virtus Vecomp. Sarà questa la prima occasione per vedere all’opera la squadra, che ha cambiato quasi totalmente volto con il mercato estivo. C’è curiosità attorno al Ripa Fenadora che riparte dopo gli anni dei successi dell’era Parteli con una promozione dietro l’altra fino all’approdo in serie D. Proseguendo, mercoledì 12 agosto è in programma la classica amichevole in famiglia con la squadra Juniores, mentre venerdì 14 agosto arriva la Feltrese di mister Remonato, in un incrocio che da queste parti ha sempre un gusto particolare, ancora di più quest’anno proprio per i nuovi e più ravvicinati rapporti tra la società neroverde del presidente Giusti e quella granata del collega Brambilla. Altro derby poi mercoledì 19 agosto contro il San Giorgio Sedico. Dettagli da stabilire. Ancora da definire in quali campi si giocherà e gli orari, ma c’è la previsione dell’esordio all’impianto di Rasai rimesso a nuovo dopo i lavori di adeguamento richiesti per disputare il campionato di serie D. Sistemato tutto con il via libera da parte della Commissione di vigilanza dei pubblici spettacoli arrivato a inizio giugno con l’omologazione che ha restituito al Ripa Fenadora la sua seconda casa oltre a quella del Boscherai di Pedavena, adesso si aspetta solamente di sapere quale sarà il giorno dell’inaugurazione con la prima partita. Tutte queste partite, l’Union le giocherà in casa, ma è da vedere quali saranno al Boscherai e quali a Rasai.

Ore 21.50 – (Il Piccolo) Unione Triestina 2012 particolarmente attiva sul mercato. Dopo l’ufficializzazione del nuovo tecnico Cristiano Masitto e del difensore Beghin (in precedenza erano già arrivati Zubin, Mattielig, Baggio e Pettarin), il traffico in entrata promette di essere molto intenso anche nei prossimi giorni. Nulla di ufficiale ma la società è in avanzata fase di trattativa con due nomi piuttosto pesanti: il più eclatante è sicuramente quello del marocchino Kabine Mehdi, attaccante 31enne che nell’ultima stagione si è diviso tra Altovicentino e Rimini, ma che due anni fa, prima di un’esperienza nella terza serie spagnola, era stato l’artefice con due gol pesantissimi nei play-off della promozione del Carpi in serie B. Negli anni passati ha lasciato un buonissimo ricordo anche in regione, sia con la Manzanese ma soprattutto con la Sacilese, dove il marocchino ha giocato per varie stagioni segnando gol a grappoli: ben 40 in tre stagioni e mezza tra serie C2 e D. Ma l’Unione 2012 sarebbe vicina anche a un altro attaccante di esperienza della categoria, Paolo Zanardo, 33 anni, l’ultima stagione divisa tra Piacenza e Abano Terme (in tutto 24 presenze e 5 gol), ma soprattutto protagonista la stagione precedente della promozione del Pordenone in Lega Pro: con i neroverdi aveva infatti totalizzato 27 presenze e 9 gol contribuendo in modo determinante al salto di categoria. In precedenza ha giocato con Delta Porto Tolle, Tamai e Rovigo e qualche anno fa in C2 col Bellaria. Ed entro la settimana si dovrebbe concludere anche con Marco Beccaro, 26 anni, proveniente dalla Sacilese: la sensazione, dunque, è che si voglia creare un reparto offensivo con almeno 5 attaccanti di valore e di esperienza, che hanno dimostrato soprattutto di essere vincenti in questa categoria, ai quali aggiungere qualche giovane. E a proposito di giovani, finalmente la società si sta muovendo anche su questo fronte, con una brusca accelerazione che potrebbe portare al possibile arrivo di molti under entro qualche giorno. Sembra praticamente sicuro l’arrivo del centrocampista classe 1997 Luca Battaglini, che aveva già debuttato in serie D due stagioni fa con l’Ufm e la scorsa stagione aveva giocato nel Cjarlins Muzane. Quasi certo anche l’arrivo in prestito dalla Primavera dell’Udinese del centrocampista 1997 Davide Miani, che nell’ultima stagione è stato protagonista con la formazione Berretti del Pordenone. Dagli stessi neroverdi potrebbe arrivare un altro centrocampista classe 1997, Marco Minisini, ma il suo arrivo è legato al possibile ripescaggio del Pordenone in Lega Pro. Ma il colpo al quale si sta lavorando sul fronte degli under risponde al nome di Alessandro Degrassi, terzino sinistro classe 1996 di proprietà della Juventus, con la quale ha giocato tutta la trafila delle giovanili: lo scorso anno era in prestito al Padova che ha dominato il campionato, totalizzando ben 26 presenze. E sempre dal Padova, potrebbe arrivare anche l’attaccante classe 1996 Filippo Pittarello, 16 presenze lo scorso anno con i Biancoscudati.

Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Colpo del Fontanafredda: i rossoneri tornano a essere i re del mercato in D. Il club allenato da De Pieri ha messo a segno un bersaglio da novanta. Arriva Marco Moras, il talento cresciuto nelle giovanili dell’Udinese che nell’ultima stagione si è diviso tra la Lupa Roma in LegaPro e il Matelica in D. Voleva tornare a casa, l’attaccante ex Portogruaro, e a Fontanafredda ha trovato esattamente quello che cercava. Là davanti Moras farà reparto con Riccardo Zambon e Daniel Paciulli. Dovrà adattarsi a ricoprire quel ruolo di 9 che aveva già interpretato nella Primavera dell’Udinese. Con l’arrivo di Moras il reparto avanzato rossonero può dirsi quasi al completo. Manca solo un fuoriquota, mentre in difesa si continua a premere per Manucci. Piace Bertoia, classe ’95, ex Tamai, sul quale c’è pure la Sacilese. SACILESE –  La sorpresa biancorossa potrebbe essere rappresentata dai cavalli di ritorno. In queste ore si parla di due possibili rientri alla base: si tratta di Alberto Paladin e Roberto Bazzichetto, entrambi reduci da una stagione in C non memorabile con il Pordenone. L’attaccante è conteso dal Tamai, il portiere fatica a trovare mercato tra i “pro”. TAMAI – Tutto fatto per Diaw, in casa delle Furie continua la ricerca dei fuoriquota (perso Minisini, che andrà a Trieste). Contatti attivi per Bolzan, che rinforzerebbe la fascia con talento ed esperienza. Poi sarà la volta dell’ultima punta.

Ore 21.30 – (Messaggero Veneto) Il colpo è di quelli che potrebbero sparigliare le carte in tavola, lo ha messo a segno il Fontanafredda: Marco Moras da ieri pomeriggio è un nuovo attaccante rossonero. Il giovane classe ’95, pordenonese doc ma di proprietà Udinese, arriva alla corte di Maurizio De Pieri dopo una stagione in chiaroscuro vissuta tra Lupa Roma (Lega Pro) e Matelica (serie D). E’ il classico funambolo, un’ala mancina che può svariare su tutto il fronte offensivo, la pedina perfetta nello scacchiere di mister De Pieri, sia nel 4-3-1-2, da trequartista o seconda punta, sia nel 4-3-3, da esterno offensivo. Nonostante la giovane età, Moras vanta già due esperienze in Lega Pro, prima con la maglia del Portogruaro, poi con quella della Lupa Roma. In mezzo, la parentesi con la Primavera dell’Udinese, trascinata ai play-off di categoria con 13 gol in 25 partite. Rapidità e abilità nell’uno contro uno i punti di forza, la scorsa estate anche il Pordenone di Zauli aveva bussato alla sua porta. La scelta è infine ricaduta sul terzo club della capitale, team del girone C di Lega Pro: qualche spezzone di match e nulla più, poi il passaggio al Matelica in serie D per giocare con continuità. Fontanafredda potrebbe essere il trampolino ideale per spiccare di nuovo il volo, è questo il motivo principale che ha convinto i rossoneri all’investimento: «E’ l’ambiente giusto per potersi rilanciare – spiega mister De Pieri –, abbiamo bisogno di questi giocatori, giovani, ambiziosi. Moras ci ha fatto percepire questo, è un innesto importante». Intanto i cugini liventini non stanno a guardare. La Sacilese, infatti, ha (ri)messo gli occhi su due “prodotti” fatti in casa: si tratta del portiere Roberto Bazzichetto (’93) e dell’attaccante Alberto Paladin (’94), reduci da una stagione con più ombre che luci a Pordenone. A proposito di giovani in cerca di rilancio…

Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Mister Vechiato è pronto per la nuova stagione. Il mercato dei gialloblù sembra ormai concluso (manca solo l’ufficialità del difensore, ex Primavera Udinese, Andrea Franchetto) e dopo il Belluno sarà pronto a cominciare una nuova avventura, con l’unica incognita il futuro di Francesco Posocco, ad oggi aggregato alla Spal, squadra di Lega Pro. «Entro fine mese sapremo qualcosa sul suo futuro – commenta l’allenatore del Belluno – se non dovessero tenerlo da quel che ne so io il ragazzo dovrebbe tornare da noi. Per il resto siamo a posto così, cominceremo la nuova stagione con questa rosa e con tanto entusiasmo». Dopo due anni coronati da due quarti posti è lecito chiedersi che cosa bisogna aspettarsi in questa terza stagione visto anche i movimenti di mercato in entrata e in uscita. «Vogliamo ovviamente migliorare queste due posizioni – continua Vecchiato – il tutto dipenderà però da tanti fattori, uno di questi sarà vedere il girone che verrà fatto. La certezza è che il Belluno vuole stare nella parte medio alta della classifica. Girone da diciotto o da venti squadre? Non mi cambia niente, la differenza è fare quattro partite in più o in meno». La rosa è cambiata. Tra partenze e arrivi il gruppo gialloblù ha subito addii dolorosi ma nello stesso tempo anche arrivi importanti. «Le partenze di Ivan Merli Sala e Andrea Radrezza, come quelle dei giovani Danny Paganin e Damiano Schincariol sicuramente non sono state indolori – continua Vecchiato – sono arrivati però in Piazzale della Resistenza giocatori validi e le sensazioni per il futuro sono positive. Ci eravamo posti degli obiettivi di mercato e gli abbiamo raggiunti. Un conto è volere un giocatore, riuscire a portarlo a casa invece è tutt’altra cosa. E su questo fronte il direttore sportivo Augusto Fardin è stato molto bravo». Tra partenze e arrivi, facendo due conti, sembra che la rosa del Belluno non si sia allungata rispetto alla scorsa stagione, anche se c’è la speranza che Posocco ritorni in gialloblù. «È vero, i numeri sono gli stessi ma va bene, partiamo così, ancora sei giorni di vacanza e poi giustamente torneremo al lavoro». Questo pomeriggio, ore 18.30, il Belluno da l’appuntamento a tutti i tifosi e sostenitori gialloblù all’Hotel Astor per presentare la tessera del sostenitore e per spiegare il progetto “Super Pentathlon” che si terrà domenica 19 luglio al Polisportivo. Saranno presenti alcuni giocatori della prima squadra tra cui capitan Simone Corbanese, Simone Bertagno e Sebastiano Sommacal, oltre che il presidente del Belluno Gianpiero Perissinotto e il responsabile delle giovanili Ivan Da Riz. Al termine delle presentazioni ci sarà un rinfresco.

Ore 21.00 – (Alto Adige) «In nove settimane dobbiamo diventare una squadra». E’ questo uno dei concetti chiave del discorso inaugurale di mister Stroppa, rivolto al nuovo gruppo biancorosso. Un intervento che il tecnico ha dedicato nello spiegare quale sarà la filosofia dell’impegno che scandirà ogni istante della sedicesima partecipazione dell’Alto Adige tra i professionisti. Mister nel primo giorno di scuola i suoi alunni l’hanno ascoltata attentamente. Come ogni anno il primo giorno è il momento migliore per ogni allenatore, per questo bisogna sfruttarlo definendo bene ogni particolare che riguarda la gestione del gruppo e del lavoro. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo i tempi nell’amalgamare le varie caratteristiche e diventare in breve tempo un gruppo forte e coeso. Soddisfatto dei nuovi acquisti? Si lo sono, conosco i ragazzi che sono arrivati e devo dire che corrispondono alle caratteristiche richieste. Abbozzare una formazione? Partiremo con il 4-3-3 e poi vedremo strada facendo anche in base alle garanzie e agli equilibri che mi daranno i ragazzi. Siamo pronti a cambiare qual ora ce ne fosse la necessità. In fase di presentazione si è glissato su quelli che potevano essere i veri obiettivi dell’Alto Adige. Con la rosa quasi definita è tempo per poter rispondere alla domanda? L’unica cosa che posso dire è che, almeno sulla carta, questa è una squadra che mi piace. Anticipare degli obiettivi mi sembra azzardato. Quali saranno le principali caratteristiche dell’Alto Adige edizione 2015-2016? Corsa, tecnica, palleggio, anche se queste da sole non bastano. Spetta a me e al mio staff affinare il tutto e far diventare al più presto questo gruppo talentuoso in una vera squadra, sia in campo che fuori. L’aspetto più importante a mio avviso sono le motivazioni. Chi è venuto qua lo ha fatto scientemente e questo vuol dire tanto in termini di entusiasmo Ha già provato a stilare un undici di partenza in vista delle prima amichevoli? Diciamo che ho già tutto in testa poi dipenderà dai carichi di lavoro e dalle condizioni dei singoli. Strada facendo qualcosa potrà anche cambiare.

Ore 20.50 – (Alto Adige) Il ritiro dell’Alto Adige si apre con la notizia dell’ottavo acquisto: si tratta dell’attaccante bulgaro Radoslav Kirilov. E della permanenza in maglia biancorossa di Sebastian Mladen, 23enne difensore rumeno che ha rescisso il contratto con la Roma e ha scelto di legarsi a titolo definitivo al club di via Cadorna. L’arrivo di Kirilov mette, invece, ordine nel settore d’attacco: la punta arriva dal Chievo con la formula del prestito annuale con diritto di riscatto. L’attaccante ventitreenne, nella scorsa stagione ha vestito la maglia della Cremonese (23 presenze e 4 gol). Nel palmarès di Kirilov anche una breve apparizione in cadetteria con la maglia del Carpi. E già ieri il nuovo acquisto si è messo a disposizione del mister nel “primo giorno di scuola” del club biancorosso. A Maso Ronco la prima uscita ufficiale della stagione: un avvio scandito da un palpabile entusiasmo con una rosa oramai quasi completa. «Con l’arrivo di Kirilov – afferma il ds Luca Piazzi – abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, adesso non ci resta che completare il reparto difensivo. L’esigenza è quella di trovare due terzini sinistri, uno d’esperienza e uno più giovane. Nei nuovi ho visto tanto entusiasmo. Atteggiamenti che ho molto apprezzato perché sono convinto che gioveranno alla nostra causa. Nel rileggere i passaggi della scorsa stagione ho capito che era finito un ciclo e che bisognava apriremo un altro. Non c’è condizione migliore per avviare un nuovo percorso supportati da questa evidente stima ed entusiasmo». Pensieri e parole di Luca Piazzi sposate anche dai “nuovi” che, alla spicciolata, si sono presentati sul terreno di gioco. A cominciare dal non più ex Bassoli. «Ho voluto fortemente tornare a Bolzano – dichiara il difensore – perché avevo proprio bisogno di un ambiente serio come questo per rilanciarmi, dopo la stagione non esaltante con la Cremonese». Un’altra vecchia conoscenza dell’ambiente biancorosso è l’attaccante cosentino Piergiuseppe Maritato tornato ad occupare la prima linea e raccogliere indirettamente l’eredità di Fischnaller: «Il fatto di essere tornato non è sicuramente un passo indietro, anzi. Sono qui con forti motivazioni e grazie anche alla stima che il direttore e la dirigenza mi hanno dimostrato. L’eredità di Fischnaller? “Fisch” ha fatto delle cose notevoli ma proverò a fare meglio e il fatto che lui sia arrivato in doppia cifra rappresenta per me una sfida in più». E per raggiungere l’obiettivo potrà contare sulla cooperazione di Giacomo Tulli: «Conosco già Maritato per averci giocato assieme – ha detto la punta – così come anche con Cia e Kirilov. Nella mia esperienza da calciatore ho disputato tre playoff (con Pisa, Vicenza e Rimini) e qui a Bolzano vorrei togliermi le giuste soddisfazioni. Vedremo». Infine Coser l’esperto portiere al quale sono state affidate le chiavi della porta altoatesina: «Inizio un’avventura nuova in una società seria, difficile da trovare di questi tempi. Il nostro primo obiettivo dovrà essere quello di creare un grande gruppo, cementandolo di giorno in giorno». I biancorossi si alleneranno a Maso Ronco sino a venerdì. Sabato è previsto il trasferimento in val d’Isarco.

Ore 20.30 – (La Provincia Pavese) «Se il Pavia Calcio si chiama così, vuol dire che il calcio deve essere l’interesse principale. Tutto il resto, film e reality ad esempio, è il circo che ruota attorno al calcio. E io ero stato chiamato per fare il dirigente di calco, non del circo». Non l’ha presa benissimo Massimo Londrosi. Non gli endata già l’accusa della proprietà cinece, che lo ha portato all’esonero sprint nel giro di una mattinata, di non essere il manager adatto a gestire un “business globale” come quello impostato dalla nuova proprietà azzurra. Ma cose c’è, allora, dietro al siluramento? «Di certo non il mancato raggiungimento degli obiettivi calcistici. Rivendico con orgoglio i miei successi: l’anno scorso ho allestito, da solo e in venti giorni, una squadra che è arrivata terza in Lega Pro e fino alla fine ha lottato per la promozione in B; ho scoperto un allenatore giovane e che farà carriera come Riccardo Maspero; ho portato a Pavia un talento straordinario come Cesarini che ho avuto a costo zero dal Parma, ho valorizzato Cristini che è andato in nazionale con la maglia del Pavia, ho lottato per la riapertura dei distinti che adesso sono di nuovo aperti per i pavesi. Devo continuare?» No, fermiamoci ai distinti: siamo sicuri che la polemica col Comune su chi dovesse pagare i lavori allo stadio non abbia pesato? «E perchè avrebbe dovuto? Le cose si sono appianate i rapporti con il Comune sono buoni, e lo stadio è stato rimesso a posto». Ma qualche errore lo avrà pur fatto. «Quache giocatore che ho scelto non ha reso come mi aspettavo. I nomi? Mai, sono cose che nel calcio succedono ed è normale». Ma la società non ha parlato di obiettivi non raggiunti nel calcio: ha parlato di gestione inefficace per l’extra-calcio. «E cacciano via un manager di calcio perchè non va il non-calcio? Non è accettabile. Tanto più che poche ore prima di essere cacciato parlavo con Wang di un mio progetto per rilanciare le attività parallele da questa stagione».

Ore 20.20 – (La Provincia Pavese) Il gioco costruito a centrocampo, gli esterni che spingono e alzano il baricentro, un modulo 3-5-2 mantenuto rigorosamente per tutta la gara e che sembra essere già stato assimilato: è questo il Pavia che mister Michele Marcolini fa vedere alla prima uscita stagionale sul terreno del Chiappano di Varzi dopo solo cinque giorni di ritiro. Contro la squadra di Promozione gli azzurri vincono 7-0 e per Marcolini è un bel segnale soprattutto perchè il Varzi non è lì a fare lo sparring partner che le busca per lasciare la passerella ai professionisti arrivati in ritiro in valle Staffora. Sul terreno di casa i ragazzi di mister Landini non si chiudono ma, anzi, provano a pungere in ripartenza. Ne esce una gara tutto sommato godibile per le decine (diverse decine) di tifosi azzurri arrivati al Chiappano per non perdersi l’esordio stagionale del Pavia. La partita, allora. Gli azzurri si dimostrano in palla fin da subito e sembrano non sentire nelle gambe l’acido lattico dei primi giorni di preparazione. Gioco fluido, il grosso delle azioni costruite per vie centrali e sulla spinta furiosa degli esterni. Insomma, il 3-5-2 di mister Marcolini sembra essere già stato digerito. E i gol non mancano. Il vantaggio arriva dopo soli due minuti. Su un’azione di calcio d’angolo mani in area granata e Soncin trasforma dal dischetto. Il Varzi alza il baricentro, ma su un’azione di contropiede Del Sante colpisce il palo. Ritmi buoni, ad ogni modo, per essere una sgambata di metà luglio con un caldo pesante nonostante la quota e la fatica della preparazione nelle gambe. I tifosi azzurri sugli spalti si fanno sentire (e vedere con i fumogeni che salutano il debutto azzurro) e al 33esimo Marino, lasciato solo in area di rigore, segna di testa il 2-0. È il preludio al terzo e al quarto gol ad opera del neoentrato Cesarini e poi di Del Sante. Il numero uno granata, Iacchini, non ci sta a fare la comparsa e più di una volta vola a fermare palle che potrebbero portare a due cifre il vantaggio azzurro. Girandola di cambi nell’intervallo. Dopo 10 minuti a ritmi blandi, arrivano le segnature di Ferretti e A.Marchi. Il Varzi ci prova su palla inattiva, andando vicino al gol della bandiera con Zani e Mancinelli. Nel finale 7-0 di Ferretti con un bel sinistro. Buona la prima, quindi, per il Pavia targato Marcolini.

Ore 20.00 – (Gazzetta di Mantova) Silvano Raggio Garibaldi è ad un passo dal ritorno in maglia biancorossa, dopo la passata stagione nella quale ha collezionato 25 presenze con 3 reti. Ufficialmente manca il nero sul bianco però il centrocampista dovrebbe essere a disposizione di mister Riccardo Maspero sin dal raduno di domenica. Il Mantova ha già ribadito in più circostanze la sua volontà di acquisire per il secondo campionato di fila Raggio Garibaldi, ed il giocatore ha avviato una serie di colloqui con l’Entella che, nella prospettiva del ritorno in serie B grazie ai ripescaggi così come dovrebbe accadere per il Brescia, si sarebbe detto disponibile a lasciare a Mantova il giocatore, che oggi sarà in sede. «Ho sempre detto – sottolinea Raggio Garibaldi – che a Mantova ci sto benissimo e mi farebbe molto piacere restare in biancorosso, anche perchè vedo che la società sta lavorando molto bene sul mercato. Spero che si riesca ad arrivare ad un’intesa con l’Entella e che fin da domenica io possa essere del Mantova». Rispetto a un anno fa l’obiettivo di fondo non è cambiato: «Sta nascendo secondo me una bella squadra – conferma Raggio Garibaldi – però attualmente è bene non puntare troppo in alto e cercare di mantenere un profilo basso, sul campo saremo poi noi a dare il massimo per riuscire a migliorarci domenica dopo domenica. E in effetti questa stagione credo possa rappresentare, soprattutto a titolo personale, una occasione più che ghiotta per migliorarmi sia professionalmente che umanamente. Mi auguro che tutto possa essere risolto nelle prossime ore e che i tifosi possano vivere un campionato movimentato, ma in senso positivo, da un Mantova che riesca a conquistare qualche soddisfazione da regalare alla sua splendida gente».

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova edizione 2015-2016 sta nascendo di buon ritmo ed è davvero vicino ad essere completato in coincidenza dell’inizio della preparazione precampionato. Il ds Alfio Pelliccioni, che ha nel team manager Paolo Musso uno dei principali collaboratori, si dice soddisfatto («La società ci ha dato le riorse giuste e sta nascendo una squadra che potrà far bene») e ribadisce che la priorità è volta alla ricerca di un centrocampista in grado di sostituire Matteo Paro, che ha scelto di rimanere alle dipendenze di mister Ivan Juric a Crotone. Le indiscrezioni portano verso Gabriele Cavalli, 33 anni, regista dell’Alessandria con 46 presenze e 9 gol in due stagioni. Cavalli, in precedenza a Renate, sarebbe stato contattato ed entro sabato potrebbe sciogliere le riserve. La principale alternativa sarebbe data da Daniele Dalla Bona (in foto a destra), 31 anni, 35 presenze e 3 gol al Real Vicenza dopo aver giocato al Modena e al Cittadella in B. «Stiamo cercando – dice Musso junior – un giocatore di esperienza e personalità, senza fare proclami come è avvenuto in occasione dell’arrivo di Ruopolo». Rimangono fra i papabili anche i centrocampisti del Varese Corti e Blasi, sui quali c’è l’interesse del Como dell’ex mister biancorosso Valter Sabatini, che ha il vantaggio di trovarsi in B. Qualora l’arrivo del regista venisse perfezionato, come sembra, nelle prossime ore alla conclusione della campagna di mercato mancherebbero più documenti che giocatori. Documenti perchè, come nel caso della cessione di Siniscalchi a Pavia, rimane da perfezionare il passaggio dell’esterno Sereni, per il quale c’è già l’accordo su tutto o quasi; l’altra questione spinosa è legata all’arrivo del difensore Legati, sul quale verrà imperniata la retroguardia che Maspero schiererà a 3. Il giocatore potrebbe arrivare pur se nelle ultime ore è spuntata la candidatura del 27enne centrale del Novara Fabio Gavazzi, in passato al Renate. Per il resto le posizioni sono già definite, a cominciare dalla rosa di portieri che ha in Bonato e nel giovane del Genoa Albertoni i candidati. In difesa Trainotti potrebbe avere Scalise come alternativa, con Legati (o Gavazzi, o Todisco) al centro e Scrosta a sinistra, posto in cui potrebbe essere utilizzato Carini. A metà campo Gonzi o Longo a destra, Dalla Bona o Cavalli o Puccio centrali, per l’altra Raggio Garibaldi, a sinistra Blaze oppure Sereni a seconda dell’esito della trattativa. Infine don Tano Caridi alle spalle degli attaccanti, che dovrebbero essere Ruopolo e Anastasi.

Ore 19.30 – Termina il flash Mob, almeno 200 i tifosi presenti.

Ore 19.10 – In corso il flash mob.

Ore 18.40 – Tutto pronto in piazza delle Erbe per il flash Mob biancoscudato.

Ore 18.10 – Queste le dichiarazioni di Fabiano: “La prima impressione? Bellissima, sia della città che della società. Questa è una piazza davvero importante! Ho già affrontato il Padova tre-quattro volte, ma è per me un onore poterne vestire la maglia adesso… Sento la responsabilità? Certamente, come sempre! Anzi, essendo uno dei più esperti forse la sento ancora di più di un giovane… Obiettivi? Dare il massimo ed arrivare il più in alto possibile. Parlato? L’abbiamo conosciuto ma non ci abbiamo ancora parlato…”

Ore 18.00 – Queste le prime dichiarazioni di Diniz: “Appena sono venuto a Padova ho capito che questa sarebbe stata la piazza in cui avrei giocato nella prossima stagione… Non ho avuto alcun dubbio! Offerte di categorie superiore? Ne avevo, ma per giocare nel Padova si rifiutano volentieri anche le proposte di squadre di serie B perché è difficile trovare società così serie come quella biancoscudata! Siamo pronti per sabato, non vediamo l’ora di iniziare il ritiro di Pieve di Cadore”.

Ore 17.50 – UFFICIALE: DINIZ E FABIANO SONO DEL PADOVA! Queste le dichiarazioni di Marco Bergamin: “Fin dall’inizio Fabiano e Diniz sono stati gli obiettivi primari, una coppia di centrali del genere è difficile averla in Lega Pro! Possono darci una grande mano”.

Ore 17.30 – Qui Euganeo:in sede Diniz, Fabiano, Anastasio e Pardo per firmare i contratti.

Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) A 24 ore dai verdetti ufficiali, già impazza il toto-girone. Il gruppo A di Lega Pro al momento si presenta come un puzzle con tante tessere che attendono una collocazione. Tra queste, quasi certamente, ci sarà il Pordenone. Il ripescaggio dei neroverdi è diventato quasi scontato dopo le esclusioni di martedì scorso, che hanno portato a 9 i posti vacanti (le escluse Monza, Barletta, Castiglione, Grosseto, Varese, Venezia, Real Vicenza, Reggina, più la ripescata per sostituire il Parma in serie B). Nelle ultime ore è sorto qualche dubbio anche sulla Paganese, che avrebbe regolarizzato la fideiussione, ma non presentato la documentazione relativa alla rateizzazione con Equitalia di un debito pregresso. Domani si saprà. Ma 9 o 10 poco cambia: il ripescaggio pressoché sicuro dei ramarri accende la curiosità sulle possibili avversarie attese al Bottecchia dal prossimo 6 settembre. Si parta dalle certezze. Sono i 10 club del Nord che si sono salvati la scorsa stagione, più le neopromosse Padova e Cuneo, e la sarda Torres, diventata ormai una frequentatrice abituale del girone settentrionale. A loro, sulla carta, dovrebbero aggiungersi le società retrocesse dalla serie B: Brescia, Virtus Entella e Cittadella (la quarta, il Varese, è out). Ma almeno due pezzi di questo terzetto potrebbero “saltare”, ovvero rimanere in cadetteria. C’è da occupare il posto del Parma e non bastasse, Catania e Teramo, coinvolte nelle inchieste della giustizia sportiva su gare truccate e calcioscommesse, rischiano di dover ripartire proprio dalla Lega Pro. Le favorite a prendere il loro posto sarebbero proprio le formazioni appena scese: Entella e Brescia in pole, Cittadella subito dietro. Un (ipotetico) peccato per il pubblico neroverde, ingolosito dall’idea di poter sfidare club di tale caratura, rondinelle in primis. Per completare l’organico, si dovrà comunque ricorrere al bacino delle ripescabili, che annovera, oltre al Pordenone, le altre retrocesse della scorsa stagione (Albinoleffe, Pro Patria), e alcune big della D come il Delta Porto Tolle, fresco di fusione col Rovigo, e l’Altovicentino (stadio permettendo). Non fossero sufficienti, ecco le possibili squadre “jolly”, inseribili nel gruppo A pur se territorialmente di pertinenza del B. Si deve arrivare a quota 20. Ma non è escluso, in mancanza di club disposti a pagare gli ormai famigerati 500 mila euro a fondo perduto, che si possa chiudere anche a 18. Il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, l’ha già messo in preventivo.

Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) L’aria del quasi certo ripescaggio (la domanda dovrà essere presentata entro lunedì 27 luglio) fa bene. Porta entusiasmo e, soprattutto, voglia di allestire una rosa in grado di ben figurare nella sempre più probabile nuova esperienza in Lega Pro. Senza perdere ulteriore tempo. E così ieri il Pordenone ha piazzato il primo, importante colpo ufficiale del suo mercato. Preso il difensore esterno Michele De Agostini (classe ’83), figlio d’arte: suo padre Luigi ha vestito le maglie di Udinese, Juventus e Inter, nonchè della nazionale. Garanzia. Un rinforzo che va in una duplice direzione: la conferma che ormai la dirigenza neroverde considera il ripescaggio in Lega Pro cosa fatta e la volontà di affidarsi a giocatori che siano un’autentica garanzia per la categoria. Michele De Agostini lo è: parlano in tal senso i numeri racimolati nella sua lunga (8 anni) militanza al Prato, società in cui è tornato nella seconda parte dell’ultima annata, dopo una breve parentesi all’Ischia. Più di 200 presenze con la maglia dei toscani tra C1 e C2, e 12 gol, con il fresco record (5 reti) nella stagione 2013-2014 in Prima divisione di Lega Pro. Nel suo curriculum pure Pro Patria, Triestina (4 presenze in B nel 2005-’06) e Tricesimo. Cuore. «Serie D o Lega Pro? Attendo con fiducia assieme alla società», ha risposto il neo difensore neroverde, che ha aggiunto: «Non è stata comunque una scelta legata alla categoria, ma al desiderio di tornare a giocare in una squadra che mi consentisse di stare più vicino alla mia famiglia. Vestire la maglia del Pordenone sarà per me un orgoglio. Il centro sportivo De Marchi è stupendo. Non vedo l’ora di cominciare». In effetti, oltre al richiamo neroverde, alla base della sua decisione c’è stata una questione di cuore: la voglia di non fare il papà a distanza della figlia nata appena 5 mesi fa. E proprio all’aspetto umano ha fatto riferimento il raggiante presidente Lovisa nel dare il benvenuto al nuovo arrivo: «De Agostini incarna il giusto profilo per la nostra squadra. Ha qualità umane e tecniche, ha dimostrato attaccamento alla maglia e, con questa scelta, al suo territorio». Trattative. Quale il prossimo innesto? In pole il giovane portiere Vicario (’96), in arrivo dall’Udinese. Ma per i pali, in attesa del rientro di Careri, rimangono alte pure le quotazioni di Matteo Tomei (’84), ex Real Vicenza. Intanto, ieri, contatto tra il Cuneo e Fissore. E commiato di Maracchi, ufficialmente un nuovo giocatore della Feralpisalò: «Pordenone mi resterà nel cuore».

Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Appello e ultimatum agli imprenditori, Brugnaro preme per salvare il Venezia. Ieri sera, dopo una giornata che almeno ufficialmente non l’ha visto impegnato in ulteriori incontri dopo quello di martedì con i legali della cordata americana, il sindaco Luigi Brugnaro ha fatto intendere come la strada per la ripartenza di un nuovo «Venezia Arancioneroverde» dalla serie D sia ancora tutta in salita. «Sfumato il salvataggio della Lega Pro sto seguendo l’evolversi della situazione da vicino – le parole di Brugnaro – L’obiettivo è che il calcio a Venezia possa riprendere con un progetto nuovo, credibile e con un futuro certo. Sono a completa disposizione per ricevere, dialogare e approfondire ogni questione con tutti i soggetti che siano interessati a far ripartire la società dentro questa logica. Dato il poco tempo a disposizione, invito i singoli e le eventuali cordate che fossero intenzionati ad impegnarsi, a contattarmi allo scopo di prendere una decisione definitiva entro la fine di questa settimana». In attesa delle eventuali mosse degli americani in corsa resterebbe sempre Vincenzo Marinese, in attesa nelle prossime ore del «sì» dei suoi possibili partner nell’operazione. A defilarsi, invece, è Luca Castagna di Edicom: «Non faccio parte di nessuna cordata, ho cercato di sondare l’interesse di imprenditori cittadini ma con pochi risultati. Potrei mettermi ancora a disposizione del settore giovanile del Venezia ma a decidere sarà la nuova proprietà». Sul piano pratico una mano tesa in vista del prossimo campionato di serie D arriverebbe dallo studio Sport Medicina e Servizi di Santa Croce: «Da veneziani che amano la propria città – hanno scritto i dottori Stefano Varponi e Federica Olivari al sindaco Brugnaro – offriamo come centro specialistico la piena collaborazione gratuita volontaria per il primo auspicato anno di rinascita». Intanto Dinamica Consult e l’imprenditore Guido Minerva, pur scottati e infuriati per il mancato acquisto del Venezia di Korablin, confermano che «nel caso trovassimo un veneziano da coinvolgere potremmo presentarci per la D». SOLIDARIETÀ – «Oltre la rivalità» per solidarietà. Domenica 19 luglio gli ultras della Curva Sud VeneziaMestre e della Curva Fattori del Padova scenderanno in campo – dalle ore 15 a Noventa Padovana – per un inedito derby tra tifosi che servirà per raccogliere fondi destinati ad aiutare le famiglie della Riviera del Brenta colpite dal tornado.

Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un invito che suona come un appello. Il sindaco Luigi Brugnaro ieri pomeriggio ha diramato una nota per invitare quei soggetti interessati a far ripartire il Venezia Calcio dalla Serie D a prendere contatti con la sua segreteria. E fa intendere che si dovranno sbrigare, visto che la sua intenzione è «di prendere una decisione definitiva entro la fine di questa settimana». Il sindaco Brugnaro da tempo sta seguendo le vicende del calcio arancioneroverde e, adesso che è tramontata l’opzione di salvare la società di Yuri Korablin e la permanenza in Lega Pro, la sua figura di garanzia risulta indispensabile per la rifondazione del club e l’iscrizione alla D. «L’obiettivo primario – afferma – è che il calcio a Venezia possa riprendere, dalla Serie D, con un progetto nuovo, credibile e in grado di garantire un futuro certo alla società, a tutela di tutti coloro che a diverso titolo credono, con amore e passione, in questa importante realtà». Il primo cittadino si dichiara dunque a disposizione «per ricevere, dialogare e approfondire ogni questione con tutti i soggetti che siano interessati a rilevare la società per consentirle di ripartire dentro questa logica». Ma il tempo è poco, da qui l’appello: «Invito pubblicamente i singoli e le eventuali cordate che fossero intenzionati a impegnarsi, a contattarmi direttamente presso la mia segreteria a Ca’ Farsetti, allo scopo di prendere una decisione definitiva entro la fine di questa settimana». Entro 48 ore, dunque, le cordate interessate dovranno farsi avanti, senza più tergiversare. Intanto ieri nessuno si è presentato in municipio e dunque finora si conta solo un gruppo che, martedì, si è confrontato di persona col sindaco. Un altro, invece, ha solamente chiamato per fissare un appuntamento. Entrambi i gruppi, si precisa da Ca’ Farsetti, sono italiani.
Starebbe dunque ancora alla finestra la cordata di americani che avrebbe in Giorgio Perinetti la figura di garanzia. Non si tratterebbe neanche del gruppo che fa riferimento a Vincenzo Marinese, visto che l’ex presidente del Venezia sta ancora valutando il da farsi. «Sto cercando di costruire una compagine solida per mettere a punto un progetto pluriennale – spiega Marinese – Ma sto attendendo delle risposte ed è per questo che non ho ancora contattato il sindaco. Vediamo cosa succede entro la fine della settimana». Si sfila invece Luca Castagna, presidente del Laguna Venezia e quest’anno finanziatore del settore giovanile arancioneroverde. Il suo nome era circolato nelle ultime ore. «Non sono interessato a creare nessuna cordata. In questi giorni – precisa – ho solo cercato di verificare se vi fossero persone disponibili a trovare una soluzione, ma mi rendo conto che è estremamente difficile». Il tempo è davvero pochissimo, visto che l’iscrizione alla Serie D andrà richiesta entro il 25 luglio.

Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Giornata interlocutoria con appello del sindaco Brugnaro. Nessun contatto de visu, ieri, tra Brugnaro ed eventuali imprenditori interessati a rifondare un nuovo club arancioneroverde, non saranno mancati altri contatti telefonici tra il primo inquilino di Ca’ Farsetti e i suoi interlocutori, in attesa che domani il Consiglio Federale ufficializzi la “morte” dell’FBC Unione Venezia di Yuri Korablin. Il sindaco ha finora visto, martedì, i rappresentanti di una sola cordata, gli interlocutori italiani della cordata americana, ed è in attesa di inserire nell’agenda degli appuntamenti un incontro con un altro gruppo italiano, probabilmente quello che ha come testa di ponte Vincenzo Marinese, che sta aspettando l’arrivo di persone da fuori Venezia. «Bisogna pazientare ancora un paio di giorni al massimo», ha spiegato l’ex amministratore delegato dell’SSC Venezia, «credo che domani potrò dare una risposta precisa al sindaco Brugnaro». I tempi comunque stringono, è vero che il 25 luglio non è dietro l’angolo, ma poco ci manca. Anche Ca’ Farsetti punta a velocizzare le trattative tanto che in serata il sindaco Brugnaro ha lanciato una sorta di appello. «Ho preso atto che non ha avuto seguito l’operazione di salvataggio della categoria Lega Pro», ha spiegato il sindaco, «sto seguendo l’evolversi della situazione da vicino e con particolare attenzione. L’obiettivo primario è che il calcio a Venezia possa riprendere – dalla serie D – con un progetto nuovo, credibile e in grado di garantire un futuro certo alla società, a tutela di tutti coloro che a diverso titolo credono, con amore e passione, in questa importante realtà». Porte aperte a chiunque a Ca’ Farsetti. «Sono a completa disposizione per ricevere, dialogare e approfondire ogni questione con tutti i soggetti che siano interessati a rilevare la società per consentirle di ripartire dentro questa logica». Alla fine l’invito a sbrigarsi. «Dato il poco tempo a disposizione», conclude Brugnaro, «invito pubblicamente i singoli e le eventuali cordate che fossero intenzionati a impegnarsi a contattarmi direttamente presso la mia segreteria a Ca’ Farsetti, allo scopo di prendere una decisione definitiva entro la fine di questa settimana». Non c’è tempo da perdere, bisogna verificare la solidità finanziaria dei possibili nuovi proprietari, andare da un notaio a costituire la nuova società, presentare la domanda di nuova affiliazione alla Federcalcio chiedendo al presidente federale Tavecchio l’inserimento in sovrannumero nella prossima serie D. Possibile che il sindaco dica qualcosa di più preciso nel corso dell’incontro di domani a mezzogiorno con la stampa a Ca’ Farsetti. Ieri l’associazione VeneziaUnited ha spedito alla segreteria del sindaco Brugnaro una richiesta di incontro.

Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) È ufficiale: Daniele Martinelli, ex capitano del Vicenza, è un giocatore del Bassano. Farà coppia con Nicola Bizzotto e formerà un doppio baluardo nella retroguardia di Stefano Sottili duro da superare. Difficile trovare di meglio in giro, la trattativa anticipata nei giorni scorsi è stata formalizzata in breve. Martinelli, che arriva in prestito dal Trapani, è alla prima esperienza in Lega Pro. Per lui in precedenza 13 stagioni consecutive in Serie B, di cui le ultime due nella squadra siciliana, dove nell’ultima stagione è sceso in campo in 14 occasioni. Dal 2005 al 2013 ha militato nel Vicenza, con 250 presenze in campionato e 6 reti segnate. Con l’arrivo di Martinelli la squadra sta assumendo sempre più le sembianze di un gruppo completo che andrà puntellato magari con un altro esterno sinistro (piace sempre Frascatore, ex Pistoiese) e con un trequartista seconda punta nel caso in cui parta Iocolano. Tutti gli indizi portano ad Alessandro Campo, ex Cremonese e nell’ultima stagione al Sud Tirol. Ma la situazione di Iocolano è tutt’altro che definita. L’interesse di Modena, Trapani e Lecce per ora è solo sulla carta e bisognerà capire se ci potranno essere chance concrete prima della partenza per il ritiro. Per ora l’ipotesi più probabile è che Iocolano, stipendio di 36 mila euro netti per un altro anno con rinnovo automatico in caso di promozione in Serie B, possa cominciare la preparazione pre-campionato col Bassano e che ci possano essere novità più avanti, magari ad agosto inoltrato. All’orizzonte, per ora, non si intravedono offerte concrete che possano far cambiare idea al dg Seeber, determinato più che mai a cedere il capitano solo per offerte importanti o adeguate contropartite tecniche. Anche Cenetti e Proietti sono sotto contratto e al momento dovrebbero rimanere, ma sul primo c’è il Padova e potrebbero esserci sviluppi, magari più avanti.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Arriva in biancorosso da un’ottima stagione disputata con la Virtus Lanciano e, considerate le partenze di Spinazzola e soprattutto di Ragusa, c’è molta attesa tra i tifosi del Vicenza su quanto Leonardo Davide Gatto potrà dare alla causa biancorossa.
Classe 1992, originario di Cosenza, Gatto è arrivato in prestito dall’Atalanta, con diritto di riscatto a favore della società berica e di contro riscatto esercitabile dall’Atalanta. Di ruolo è un attaccante esterno che al Lanciano, negli ultimi due campionati, ha collezionato 59 presenze, andando a rete nove volte, cinque nell’ultima stagione. Gatto è consapevole che i tifosi del Vicenza da lui si aspettano molto, ma la cosa non lo spaventa. «Per me Vicenza rappresenta una tappa importante della mia carriera – precisa Gatto – e mi fa piacere aver avuto comunque un’accoglienza calorosa da un pubblico importante come quello biancorosso. Nella scorsa stagione quando sono venuto a giocare al “Menti” col Lanciano era martedì, ma allo stadio c’erano oltre 10 mila persone e il tifo sugli spalti per calore era pari a quello delle tifoserie del Sud. Questo sarà per me un ulteriore stimolo a fare bene, sono molto contento di essere qui e darò il massimo per questa maglia». Gatto sa che potrebbe giocare vicino a Cocco, capocannoniere della scorsa stagione in Serie B e forse anche a Mame Thiam, suo compagno di squadra al Lanciano che il Vicenza sta trattando con la Juventus. «Stare vicino a uno forte come Cocco sarà motivo per me di grande soddisfazione – sottolinea Gatto – Leggo che ha qualche offerta importante e che potrebbe partire, ma io, come tutti i miei compagni, speriamo che Andrea rimanga. Quanto a Thiam è un attaccante forte e completo, sarei felicissimo di continuare a giocare insieme a lui, anche perché sono sicuro che saprebbe dare una grande mano al Vicenza». L’acquisto di Gatto è stato caldeggiato dal tecnico dei berici Pasquale Marino che aveva indicato l’esterno di Trebisacce anche ai dirigenti del Catania quando Marino sembrava dovesse sedersi sulla panchina dei siciliani. «Quello che posso dire – si schernisce Gatto – è che mi impegnerò al massimo per ricambiare la fiducia che il tecnico e la società hanno riposto in me. So che la stagione scorsa è stata molto positiva e che il Vicenza nei playoff è stato anche un po’ sfortunato, ma proprio per questo a tutti noi piacerebbe poter rivivere un altro torneo da protagonisti. Non sarà facile, ma la nostra determinazione e volontà sarà massima per riuscirci».

Ore 14.10 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “L’uomo giusto per voltare subito pagina”) Lavoro, lavoro, lavoro. È questo il “mantra” calcistico di Roberto Venturato, il tecnico chiamato a raccogliere la pesante eredità di Claudio Foscarini sulla panchina del Cittadella. Il suo primo approccio con il mondo granata è stato in punta di piedi e senza proclami, ma dalle sue parole è comunque emersa la grande voglia di puntare a traguardi ambiziosi. Il tutto con un calcio lontano da calcoli e speculazioni, capace di esaltare la forza del collettivo in entrambe le fasi di gioco. L’uomo giusto al posto giusto, rispettoso dei valori sportivi e specchio fedele di quell’”animus pugnandi” che nelle intenzioni del presidente Gabrielli e del diggì Marchetti dovrà rappresentare il marchio di fabbrica del Cittadella edizione 2015-2016. Giorno dopo giorno Venturato avrà il compito di alimentare nello spogliatoio granata il coraggio, la fatica, lo studio e l’applicazione, disinnescando sul piano psicologico le scorie e i nervi scoperti della passata stagione e costruendo una squadra di forte personalità e anche di prospettiva per il futuro. Una missione certamente non facile, che richiede forza d’animo e pazienza da parte di tutti. Solo così si potrà voltare pagina e ritrovare in fretta quell’entusiasmo smarrito.

Ore 13.50 – (Gazzettino) Roberto Venturato non tradisce la minima emozione. È il suo giorno, ma davanti a telecamere e taccuini il nuovo tecnico del Cittadella appare sereno e tranquillo, quasi come fosse di casa. In effetti, Stefano Marchetti lo considera già uno di famiglia: «Conosco Venturato da tanti anni, iniziamo assieme questa nuova avventura che mi auguro sia importante. Ci tengo, infatti, dopo l’amarezza provata con la retrocessione, a vedere sul campo una grande voglia di riscatto da parte di tutti, e mi auguro che questa rabbia ce l’abbia anche il tecnico. Per quanto ha fatto nella sua carriera penso non sia stato gratificato a dovere, e Cittadella rappresenta una grande opportunità. È questo che ha fatto la differenza al momento di scegliere: cerco di capire l’uomo ancora prima dell’atleta, dell’allenatore. Venturato mi soddisfa in entrambi gli aspetti, in più mi ha trasmesso una grande voglia di riscatto».
Venturato non è mai stato un nome “nuovo” per Marchetti: «È stato tirato in ballo anche negli anni scorsi, nei momenti in cui Foscarini non aveva ancora deciso cosa fare, così nella mia testa, nell’eventualità, Venturato c’era sempre. È un profilo da Cittadella, mi viene da dire così». Eccolo allora il nuovo tecnico granata, che dopo la conferenza stampa ha diretto il suo primo allenamento al Tombolato: «Da fuori Cittadella per me è sempre stata una realtà straordinaria, dove si può lavorare bene e seriamente. È una società con grande organizzazione, è riuscita a raggiungere e mantenere obiettivi importanti in questi anni». Una scelta fatta senza pensarci troppo. «Per me la panchina granata rappresenta una grande opportunità. Ho voglia di mettermi in gioco, di creare una squadra unita, che pratichi un certo tipo di gioco che possa anche piacere alla gente. Prendere l’eredità di Foscarini non è facile, lui ha lasciato il segno: sarà la sfida più importante della mia carriera». Venturato ci ha sperato sino all’ultimo. «Quando ho visto che Foscarini ha detto basta, ho coltivato dentro di me il desiderio di poter essere io il nuovo tecnico del Cittadella. Con Marchetti ci ho parlato ma l’ho sempre fatto, ci sentivamo spesso anche sui giocatori. Ho saputo di essere io il prescelto soltanto nell’ultima settimana». Venturato si presenta così: «Sono nato come allenatore al Pizzighettone, una realtà piccola, l’esperienza di Cremona è stata importante per la crescita. Nella mia carriera ho sempre cercato di creare squadre che abbiano personalità, carattere, determinazione, una identità precisa». Lui e il Cittadella si sono già sfiorati in passato. «Ancora quando giocavo nel Giorgione sono stato avvicinato dal presidente Angelo Gabrielli, che ho avuto modo di conoscere. La sua famiglia sta portando avanti il lavoro con grande dedizione, puntando a un calcio sano e sempre positivo». Interviene il presidente Andrea Gabrielli: «Abbiamo avuto il tempo per scegliere per bene l’allenatore. Credo che Venturato incarni il nostro spirito, i nostri valori, e vede il calcio come lo intendiamo noi. Detto questo, non è giusto paragonarlo a Foscarini, sono due persone diverse, ognuno ha il proprio credo». Anche se nessuno lo dice, il Cittadella spera ancora nei ripescaggi, lo conferma Marchetti: «Di solito sono sempre pessimista, ma c’è una parte di me che vuole crederci. I criteri attuali dei ripescaggi ci tagliano fuori, ma non si può ragionare su regolamenti vecchi e obsoleti, la realtà del calcio è cambiata tanto negli ultimi anni. La speranza è quella di essere ripescati, però è giusto ragionare nella dimensione della Lega Pro. Non ho la presunzione di dire “vinceremo il campionato”, però credo che il Cittadella abbia il dovere e le capacità di fare una stagione importante. C’è tanta voglia di riscatto da parte di tutti, saremo competitivi per giocarcela».

Ore 13.30 – (Gazzettino) Roberto Venturato nella sua carriera di allenatore ha sempre preferito il 4-4-2, e Stefano Marchetti costruirà il nuovo Cittadella con questa idea di gioco: «Anche a me piace il 4-4-2 perché è offensivo e bello da vedere, ma in questi anni i moduli ce li siamo inventati in base agli uomini e alle esigenze». Il Cittadella si è radunato con 22 effettivi, la rosa sarà completata in tempi brevi: «Fermo restando le occasioni che potrebbero presentarsi più avanti, io il mercato lo devo anticipare. Noi non abbiamo le risorse di tante altre grosse società, quindi la squadra la devo costruire per tempo». Il diggì granata cova ancora l’idea di poter essere riammesso in serie B, ma non lo pensa nel portare avanti le trattative: «No so se giocheremo in Lega Pro o altro, alla fine vedremo cosa succederà. Cerco di arrivare a giocatori di qualità e di valore: è arrivato Salvi, faccio un esempio, che per me è valido per Lega Pro e serie B, l’avrei preso comunque. Sto lavorando sul presente, sperando poi che arrivi la sorpresa». Partendo dalla rosa attuale, Marchetti spiega dove e come agire: «Per sabato prenderò un portiere (il padovano Alfonso, ndr), l’altro sarà Vaccarecci, arrivato da noi a gennaio. Ci sono poi ancora due, tre situazioni in dirittura d’arrivo. Non so ancora se ce la faremo ad avere la rosa al completo per l’inizio del ritiro di Lavarone, più probabilmente mi serviranno ancora dei giorni per concludere. Cerco un paio di centrocampisti, e un terzino sinistro». Qualcuno potrebbe chiedere di essere ceduto, ma Marchetti tuona deciso: «Mi aspetto che venga fuori il senso di appartenenza al Cittadella, tanto tirato in ballo a parole dai giocatori. È facile averlo in serie B, quando hai il contratto che ti gratifica. Desidero sia lo stesso adesso, dopo una retrocessione, allora significa che vuoi bene a questi colori. Aldilà di questo, le valutazioni sui giocatori spettano a me: sarò io a decidere se cedere qualcuno oppure no». E se ci fosse qualche giocatore scontento? «Io sono l’unico ad essere scontento. I giocatori devono invece essere orgogliosi di indossare questa maglia. Sgrigna ha parlato bene, per me è un esempio, dicendo di restare e lottare per il Cittadella indipendentemente dalla categoria, vorrei sentire da tutti le medesime intenzioni».

Ore 13.10 – (Mattino di Padova) «Rivalsa». È questa la parola ricorsa più spesso nel primo giorno di lavoro del Cittadella, che si è trovato ieri pomeriggio al Tombolato. Declinata nelle più varie forme: «riscatto», «rabbia», «voglia di rimettersi in gioco» e usata sia dal nuovo allenatore Roberto Venturato, presentato prima dell’allenamento, che dal direttore generale Stefano Marchetti, seduto al suo fianco assieme al presidente Andrea Gabrielli. Ed è significativo che alle loro spalle ci fosse ancora il pannello degli sponsor della Lega Serie B della scorsa stagione. Quello nuovo ancora non può essere pronto, ma sotto sotto la speranza è sempre quella del ripescaggio, con Marchetti più ottimista («Di solito non lo sono, ma c’è una parte di me che ci crede») e Gabrielli più prudente («Con queste regole è meglio pensare alla Lega Pro, ma aspettiamo la fine delle indagini»). Al centro della scena, ovviamente, Venturato, che ammette: «Questa al Cittadella è la sfida più importante della mia carriera. Arrivo in una realtà straordinaria, che negli anni ha dimostrato grande organizzazione e rispetto dei ruoli. Cosa dirò ai giocatori? Che ora bisogna lavorare molto» dichiara il nuovo tecnico, ribadendo l’importanza di un concetto, al di là del modulo che sarà adottato: «Le mie squadre hanno sempre avuto un’identità precisa: voglio giocatori che sappiano attaccare e difendere assieme». Poi il retroscena, svelato nell’occasione: Venturato, nato in Australia da una famiglia di emigranti di origini trevigiane, per due volte è stato vicino al Cittadella in passato. «Angelo Gabrielli mi voleva come giocatore quando ero nel Giorgione» dice. Mentre lo stesso Marchetti racconta che lo aveva contattato in una precedente estate, quando non era sicuro che Foscarini rimanesse. Già, Foscarini. Pare strano arrivare al campo e non vederlo. «Sicuramente lo chiamerò nei prossimo giorni» aggiunge Venturato che, fra i giocatori attualmente in rosa, ha già lavorato ai tempi del Pizzighettone con Pascali e Coralli, «ma gli altri li conosco di fama». Ora si troverà ad allenare una rosa in buona parte composta. A riguardo, Marchetti chiarisce che l’obiettivo è «chiudere per un portiere entro sabato, prima del ritiro di Lavarone» e che «Vaccarecci sarà confermato in rosa. Poi cerchiamo un paio di centrocampisti e un terzino sinistro. La regola degli under in organico? Non è vincolante per me. Non mi interessa averne per forza otto per accedere al massimo dei contributi, credo che ne prenderemo cinque. L’importante è che siano validi». Infine arriva la benedizione del presidente: «Venturato ha un profilo da Cittadella». C’è il ringraziamento di Marchetti a Piero Gennari, sostituito da Pierobon come preparatore dei portieri, unica novità nello staff tecnico, e si va in campo per la prima sgambata di una rosa rinfoltita da alcuni Primavera e nella quale si rivede l’attaccante Leonardo Mancuso, di rientro dal prestito al Catanzaro. I giocatori al lavoro. Portieri: Matteo Vaccarecci e Nicola Mattiuzzi (Primavera); difensori: Stefano Amato (Primavera), Daniel Cappelletti, Alessandro De Leidi, Nicola Donazzan, Manuel Pascali (nuovo), Michele Pellizzer, Alessandro Salvi (nuovo), Filippo Scaglia e Andrea Signorini; centrocampisti: Massimiliano Busellato, Filippo Lora, Mattia Minesso, Andrea Paolucci, Andrea Schenetti e Davide Xamin (Primavera); attaccanti: Giulio Bizzotto, Claudio Coralli, Federico Gerardi, Leonardo Mancuso e Alessandro Sgrigna. Lo staff. Allenatore: Roberto Venturato; secondo: Edoardo Gorini; collaboratore: Roberto Musso; preparatore atletico: Andrea Redigolo; preparatore dei portieri: Andrea Pierobon.

Ore 12.50 – (Corriere del Veneto) Squadra nuova, allenatore nuovo, direttore vecchio. Il primo giorno del nuovo Cittadella scorre veloce, sotto un sole cocente e col grido battagliero di Stefano Marchetti nella sala stampa del «Tombolato». «Non potete immaginare l’amarezza che ho provato per la retrocessione – sottolinea il dirigente granata – ma ora sono qui pronto a ripartire. E la mia rabbia dev’essere la rabbia di Roberto Venturato, persona per bene che ho scelto per riprendere la strada nel modo migliore. Era già stato vicino a Cittadella anni fa, quando Foscarini sembrava dovesse lasciare e non volevo farmi trovare impreparato. Ora eccolo qui, era un predestinato a sedere su questa panchina». E lui, Roberto Venturato, radici trevigiane di Montebelluna, ma nato ad Atherton in Australia, è pronto. «Un’emozione incredibile essere qui – sorride l’ex allenatore di Cremonese, Pizzighettone e Piacenza – Cittadella è la sfida più importante della mia carriera. Vengo dopo Foscarini, che conosco da tempo e che stimo tantissimo. Tutti sanno cosa ha fatto Claudio qui, per me sarà un onore guidare questa squadra, realtà apprezzata da tutti in Italia. Sono una persona che parla poco e che crede nel lavoro, oltre che nel concetto di squadra. Sarà banale, ma tutto parte da qui». Rimbalza più volte al «Tombolato» la parola ripescaggio. L’impressione è che la dirigenza granata, presidente Andrea Gabrielli compreso, sappia qualcosa che all’esterno al momento non è noto. Con gli attuali criteri il Cittadella ha ben poche speranze, ma Marchetti si sbilancia parecchio. «Sono uno che frena – taglia corto – ma stavolta ci credo. Al momento sappiamo che il blasone ci penalizza, ma chissà, magari arriveranno novità dall’inchiesta della Procura di Catania. Siamo pronti a tutto». Intanto, dopo Pascali e Salvi, per la porta è in arrivo il padovano Alfonso, mentre a centrocampo si cercano un centrale e un esterno. L’obiettivo, come ricordano Marchetti e Gabrielli «è fare un campionato di vertice». Quindi tornare in B. Dalla porta principale o dall’entrata di servizio, lo si capirà presto.

Ore 12.30 – (Calcio Padova) Il Calcio Padova è lieto di annunciare che, a partire dalla data odierna, la società comunicherà sul web ai propri tifosi attraverso il canale ufficiale www.PadovaCalcio.it Sempre a partire da oggi, i canali ufficiali del Calcio Padova sui social network saranno i seguenti: Facebook  www.facebook.com/padovacalcio Twitter www.twitter.com/PadovaCalcio Youtube www.youtube.com/CalcioPadova1910 Instagram www.instagram.com/padovacalcio

Ore 12.10 – Qui Palazzo Moroni: termina la conferenza stampa.

Ore 12.05 – Qui Palazzo Moroni: presentato il nuovo logo!

Progetto Plebiscito

Ore 12.00 – Qui Palazzo Moroni: Cinzia Rampazzo svela il progetto dello stadio Plebiscito indicando col dito la curva sud coperta in cemento che verrà realizzata! Le aree in rosso/grigio rappresentano i parcheggi già realizzati ed in via di definizione

Ore 11.58 – Qui Palazzo Moroni, Cinzia Rampazzo: “Non posso far altro che congratularmi con la società, lo staff tecnico e la squadra per quanto fatto, e faccio un grosso in bocca al lupo per la prossima stagione! I progetti? Avevamo pensato ad una curva mobile all’Euganeo ma faremo una curva in cemento al Plebiscito!”.

Ore 11.48 – Qui Palazzo Moroni, Roberto Bonetto: “Abbiamo fatto un po’ di strada in quest’anno! Sono più tranquillo rispetto al luglio 2014, quando abbiamo dato il via a questa impresa in cui siamo stati bravi ma anche fortunati… Padova è una città importante e va dunque fatto calcio in maniera importante, investendo anche se magari i ritorni economici non sono quelli sperati… Giampaolo Salot mi affiancherà nella gestione finanziaria/amministrativa della società aumentando il proprio impegno nella prossima stagione, Massimo Poliero alla luce della sua conoscenza calcistica sarà il presidente del settore giovanile, Walter Tosetto è molto impegnato con la sua azienda ma sarà parte attiva del consiglio d’amministrazione e Moreno Beccaro ci darà una mano anche a livello commerciale e di merchandising. Il budget? Tra i più importanti della Lega Pro. Le strutture? Avevamo avuto un pour parler con Bresseo ma non si è fatto nulla, poi con l’amministrazione comunale si è parlato dei terreni intorno all’Euganeo. E poi c’è il grande sogno, ovvero abbiamo unito degli industriali per sviluppare un progetto per la costruzione dello stadio ma servono investimenti importanti ed un equilibrio finanziario”.

Ore 11.40 – Qui Palazzo Moroni, Giuseppe Bergamin: “Questa sala dà solennità a questo momento! Il passato prossimo è stato un successo, ma appena raggiunto l’obiettivo abbiamo pensato al futuro pur non facendo promesse, come l’anno scorso. Ma la nostra società ci metterà serietà ed impegno, questo posso garantirvelo. Poi nello sport ci sono successi ed insuccessi, e la maturità sta nel trovare il buono in entrambe le condizioni. L’amministrazione comunale ci ha sempre sostenuto, e continuerà a farlo come dimostrano i vari progetti. La città ed i tifosi ci hanno subito dato grande fiducia, e auspichiamo che continuino a darcene! Poi gli errori si possono fare, ma in fondo solo chi fa qualcosa li fa… Ne approfitto per ringraziare i nostri nuovi compagni di viaggio Giampaolo Salot, Massimo Poliero e Walter Tosetto, ognuno dei quali avrà il proprio ruolo”.

Ore 11.32 – Qui Palazzo Moroni, Massimo Bitonci: “Finalmente si torna a parlare di Calcio Padova, è un onore e un vanto per la città! In queste sale l’anno scorso si è iniziato a lavorare per costruire la nuova realtà biancoscudata, ed è stato un successo. Adesso poi l’organigramma societario si amplia ulteriormente, quindi con le forze fresche si potrà puntare in alto. Progetti in fatto di impiantistica? Faremo un investimento da due milioni e mezzo di euro per sistemare il Plebiscito e renderlo uno stadio da diecimila posti con tanto di curva sud coperta ed adeguarlo anche alle categorie superiori”.

Ore 11.30 – Qui Palazzo Moroni: inizia la conferenza stampa.

Ore 11.20 – Qui Palazzo Moroni: arriva lo stato maggiore biancoscudato.

Ore 10.50 – (Gazzettino) Quanto al centrocampista classe 1987 Poesio (finora ha sempre giocato in serie D) che effettuerà le visite mediche domani con i biancoscudati e salirà per la preparazione, De Poli spiega: «Lo valuteremo in ritiro. È un ragazzo che si è messo a disposizione per farsi vedere e viene per giocarsela con grande determinazione». Tornando al reparto arretrato, Fabiano e Diniz sono praticamente già biancoscudati. Con loro lunedì a Piazzola sul Brenta nel faccia a faccia con lo stato maggiore biancoscudato era presente anche Zaffagnini che si è accasato nelle ultime ore al Matera. «Ha trovato subito squadra, significa che è un buon giocatore – afferma De Poli – Sono contento per lui». Per completare il pacchetto di centrali, che include anche Niccolini, manca un tassello che potrebbe essere il giovane paraguayano Canete. SOCIETÀ. Oggi alle 11.30 nella sala Giunta a palazzo Moroni è fissata alla presenza del sindaco Massimo Bitonci la presentazione della nuova compagine societaria biancoscudata arricchita dall’ingresso dei soci Poliero, Salot e Tosetto al fianco del presidente Giuseppe Bergamin e dell’amministratore delegato Roberto Bonetto che restano i soci di maggioranza. Nell’occasione sarà svelato anche il nuovo logo.

Ore 10.40 – (Gazzettino) Intanto, è sfumato il giovane terzino sinistro Di Nicola: sembrava tutto fatto per il prestito con il Pescara, invece il giocatore ha firmato ieri con la Reggiana. «Siamo rimasti spiazzati, avevamo già il modulo pronto – spiega De Poli – A questo punto è meglio che vada da un’altra parte, preferisco lavorare con procuratori seri». Il dietro-front di Di Nicola riapre al caccia a un sostituto, fermo restando che nello stesso ruolo arriverà un altro giovane, Anastasio (prestito dal Napoli). «Stiamo aspettando che firmino le carte che abbiamo inviato al Napoli, e dopo devono essere controfirmate da noi». Stando alle dichiarazioni rilasciate martedì, il direttore sportivo del Padova ieri avrebbe dovuto incontrare l’agente di un terzino destro giovane. «Ho spostato l’appuntamento a domani mattina (oggi, ndr) visto che sono dovuto andare nella sede di una società a parlare di un giocatore». Top secret l’identità, ma potrebbe trattarsi di un centrocampista da mettere sotto contratto prima della partenza per il ritiro alla luce del fatto che nel reparto attualmente figura ufficialmente solo Mazzocco.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Diniz (contratto biennale) e Fabiano (annuale) sono da ieri sera a Padova e firmeranno oggi con i biancoscudati, mentre nel reparto avanzato prende sempre più quota l’ipotesi Neto Pereira con tanto di fumata bianca che potrebbe arrivare a stretto giro di posta. L’attaccante brasiliano si è svincolato dopo la mancata iscrizione del Varese al prossimo campionato di Lega Pro con il club lombardo destinato al fallimento, e la strada sembra essere ora ulteriormente in discesa. Il diesse De Poli avrebbe già in mano un accordo con il procuratore del giocatore, e l’operazione potrebbe essere chiusa entro sabato, giorno della partenza per il ritiro a Pieve di Cadore. Con Altinier già biancoscudato, l’idea è quella di rinforzare ulteriormente il reparto avanzato e Neto Pereira sembra essere appunto il profilo giusto, anche alla luce del fatto che può ricoprire più ruoli nel 4-2-3-1 (modulo sul quale punta in partenza il Padova) e anche in un altro sistema di gioco che prevede le due punte.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Tutti in Piazza delle Erbe oggi alle 18.30, con sciarpe, maglie e bandiere per essere ripresi e fotografati e per apparire nella campagna abbonamenti per la prossima stagione. Con lo slogan “Il Padova sei tu” la società chiama a raccolta i tifosi, protagonisti di questa sorta di flash-mob nel cuore della città, con la piazza che nell’occasione si trasformerà in un colorato e divertente set. Saranno presenti i dirigenti e il tecnico Parlato, oltre a giocatori biancoscudati di ieri e di oggi. Nell’occasione verrà esibito il nuovo logo e saranno regalati 500 portachiavi.

Ore 10.10 – (Gazzettino) Divise dalla rivalità sportiva, unite in nome della solidarietà con una lodevole iniziativa. Allo scopo di raccogliere fondi per la popolazione della Riviera del Brenta colpita da un tornado nei giorni scorsi, la tribuna Fattori e la curva sud del VeneziaMestre hanno organizzato per domenica alle 16.30 allo stadio di Noventa Padovana un’amichevole tra tifosi a cui parteciperanno pure ex giocatori delle due squadre. Saranno presenti rappresentanze politiche delle due città e del Comune di Noventa che ha collaborato, insieme all’Atletico Noventana e alla Zago snc all’evento. L’ingresso è di 5 euro con consumazione compresa.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Parlato lo valuterà prima di decidere assieme alla società se metterlo sotto contratto, visto che si tratta di un ragazzo al debutto tra i professionisti dopo una carriera in serie D che ha vissuto il suo apice la scorsa stagione con 10 gol tra le fila dell’OltrepoVoghera. «È una persona che mi ha impressionato per carattere e determinazione, vuole dimostrare di essere all’altezza della categoria. Mi piace il suo spirito», lo applaude De Poli. In attacco sempre viva la pista che porta a Neto Pereira, il brasiliano che si svincolerà dopo il fallimento del Varese, ma che aspetta di capire con che progetto ripartirà la società lombarda dalla serie D. Oggi, infine, doppio appuntamento in centro. La mattina alle 11 a Palazzo Moroni, Bergamin e Bonetto presenteranno il nuovo logo e i nuovi soci. Nel pomeriggio, dalle 18.30, il Padova ha chiamato a raccolta tutti i tifosi in piazza delle Erbe, dove sarà allestito il set di un flash mob in salsa biancoscudata, durante il quale tutti i presenti saranno i protagonisti delle campagna comunicativa per il lancio degli abbonamenti. Marcandella. È ufficiale, Davide Marcandella, attaccante, 18 anni, andrà a rinforzare l’attacco dell’Este. Arriva dalla Primavera del Padova.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Adesso il Padova andrà alla caccia di un nuovo terzino sinistro giovane, aspettando che Armando Anastasio, firmi il contratto. Almeno in questo caso sono da escludere ribaltoni, visto che lo stesso esterno difensivo del Napoli ha annunciato sul proprio profilo facebook l’arrivo a Padova. Dovrebbe essere lui, di cui si parla un gran bene al punto che era stato seguito anche dal Liverpool, il titolare nel ruolo. Per concludere con i dietrofront, archiviato il rifiuto del mediano De Risio che si è accasato alla Juve Stabia («Contavo su di lui, non capisco la sua scelta», il parere di De Poli), il volto nuovo per il centrocampo del Padova è quello di Claudio Poesio. Il giocatore, 28 anni, sabato farà le visite mediche e partirà con i compagni per il ritiro di Pieve di Cadore.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non sembra conoscere mezze misure il mercato del Padova. Da un lato i grandi colpi in arrivo già ufficializzati (vedi Altinier), praticamente conclusi (Diaz e Fabiano che firmeranno oggi) e in fase di lavorazione (Neto Pereira). Dall’altra un bel po’ di rifiuti. Alcuni anche inaspettati. La notizia del giorno riguarda il clamoroso dietrofront di Daniel Di Nicola, il diciannovenne terzino del Pescara, che già da dieci giorni si era accordato con i biancoscudati per l’arrivo in prestito con diritto di riscatto. Una trattativa conclusa, che aspettava solo le firme e che invece è sfumata sul traguardo. Ieri il giovane figlio d’arte (il padre Davide fu una meteora del Padova a fine anni ’90) ha firmato, sempre in Lega Pro, per la Reggiana, mandando su tutte le furie la dirigenza biancoscudata. «Un comportamento inaccettabile, visto che non ci ha nemmeno avvisato», l’ira del direttore sportivo Fabrizio De Poli. «Avevamo già preparato il contratto e gli incartamenti. Non si fa così, finché farò calcio non voglio più avere a che fare con personaggi del genere».

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Per quanto riguarda il reparto offensivo circola il nome del patavino Andrea Raimondi, che si svincola a parametro zero dal Venezia, ma la trattativa non è ancora decollata e non è detto che lo faccia. C’è anche una pista alternativa di un giovane talento ora sotto contratto con un club di Serie D. Chi, invece, potrebbe arrivare presto è il brasiliano Neto Pereira che si svincola dal Varese dopo il fallimento. «Padova è una piazza eccezionale – ammette il giocatore – a dispetto della categoria. Sono sicuro che questa società ha la voglia di tornare subito grande, io verrei molto volentieri. So che il mio procuratore sta parlando con la dirigenza biancoscudata, penso che ci potrebbero essere novità presto». A centrocampo, infine, il mancato arrivo di De Risio ha un po’ spiazzato il ds De Poli che tuttavia ha subito aperto trattative alternative. Una porta al Sudamerica (un giovane paraguaiano), due in Italia (Carcuro e Cenetti) e altre sono in valutazione.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Due acquisti blindati (Diniz e Fabiano), uno lasciato volontariamente andare (Zaffagnini) e una brutta sorpresa (Di Nicola). E ancora: un attaccante che potrebbe presto sbarcare a Padova (Neto Pereira) e un altro che vorrebbe tornare, ma che non si sa ancora se potrà coronare il suo sogno (Raimondi). Il mercato del Padova, dopo un impasse da diversi giorni, è decollato. Oggi, alle 11.30, verranno presentati ufficialmente i tre nuovi soci del club di viale Nereo Rocco (Massimo Poliero, Walter Tosetto e Giampaolo Salot, ma potrebbe esserci qualche sorpresa), ma intanto tutti gli occhi puntati sulla costruzione della squadra che sabato partirà per il ritiro di Pieve di Cadore. Ieri sono arrivati a Padova i due brasiliani Diniz e Fabiano, nuova coppia centrale difensiva che coprirà le spalle al portiere Petkovic. La firma di entrambi ha reso inutile il tesseramento di Zaffagnini che così ha firmato per il Matera. Il reparto dei centrali potrebbe essere completato da un giovane, forse il classe 1995 Ivan Canete dell’Atletico Madrid B.

Ore 08.30 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro il 5 agosto.

Ore 08.28 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.

Ore 08.26 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.24 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 15 luglio: dopo i sei colpi di martedì si avvicina ulteriormente anche Neto Pereira e spunta l’ipotesi-Raimondi.




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