Fonte: Giornale di Vicenza
Serio. Ma anche pronto alla battuta. Pasquale Marino ieri si è presentato al raduno del Vicenza con le idee chiare ed ha cercato di spiegare il proprio progetto. Così alla prima domanda sull´obiettivo da raggiungere nel prossimo campionato ha risposto: «È sempre lo stesso: far giocare bene la squadra, cercare di migliorarsi e non mi riferisco alla classifica pura e semplice, ma proprio al rendimento in campo, così come è giusto che all´interno della squadra ci sia competizione che dovrà essere superiore a quella dello scorso anno, così come si dovrà ridurre la distanza fra chi gioca di più e chi meno».Par di capire che lei punti soprattutto sulla mentalità vista in campo lo scorso anno.«Sì perché solo così chi viene alla partita si diverte e credo che lo scorso campionato questo sia successo sia in casa che fuori, così come era evidente l´orgoglio dei nostri tifosi, ma questo è stato possibile perché ci hanno visto lottare su ogni pallone e su ogni campo».Ma lei non teme che se non riuscirete a ripetervi questo potrà creare una certa insoddisfazione?«Non si può sapere se riusciremo a ripeterci, in ogni caso la cosa importante è migliorare la competizione all´interno del gruppo, perché magari a livello inconscio ci può essere un calo di tensione, mentre con la rosa più ampia nessuno può mollare. E poi in ogni caso noi dobbiamo guardare avanti e non specchiarci su quanto è già stato fatto. Adesso si deve ripartire sapendo di dover rifare gli stessi sacrifici compiuti nella passata stagione».Lo scorso anno è subentrato a campionato in corso mentre stavolta può impostare la stagione dall´inizio. Questo cosa comporterà?«Chiaro che partire da subito con un gruppo dove si è cercato di tenere il più possibile l´organico dell´anno scorso, e che dunque sa cosa deve fare, facilita l´integrazione di chi arriva. Poi a noi allenatori senza dubbio piace lavorare con la rosa al completo, ma sappiamo pure che certi acquisti si possono fare nell´ultima parte del mercato perché alcuni giocatori aspettano la serie A e poi quando non arriva accettano di scendere di categoria».Organico quello che parte per il ritiro da sistemare.«Dobbiamo colmare qualche lacuna».Il reparto che sembra in sofferenza è il centrocampo dove non ci saranno giocatori come Di Gennaro di categoria superiore e Federico Moretti.«Sì. Davide è elemento di valore, ma quando è arrivato magari faceva un altro ruolo e non era detto che potesse fare un campionato così. Speriamo di trovare un giocatore che lo sostituisca degnamente anche perché il ruolo di metodista è fondamentale per la nostra squadra e poi la manovra è più fluida quando lo ricoprono giocatori di personalità e di grande tecnica, ma io sono fortunato, negli ultimi due anni ho allenato Brugman e appunto Di Gennaro che sono stati eletti migliori nel ruolo».Il posticipo di due settimane comprimerà ancora di più il campionato.«E per questo dobbiamo avere l´organico il prima possibile completo ed equilibrato, poi dal punto di vista del lavoro magari noi allenatori possiamo pure essere contenti, perché si ha modo di conoscere meglio i nuovi arrivati, chiaro bisognerà fare delle amichevoli in più, amichevoli che a me piacciono combattute e non gare tra scapoli e ammogliati. Magari con la squadra di categoria superiore c´è il rischio di qualche sberla, ma non importa solo così si cresce».Due parole sugli ultimi arrivati Gatto e Pinato?«Gatto è un attaccante esterno che ha fatto molto bene nelle ultime stagioni e Pinato, nonostante la giovane età, è un centrocampista di personalità, uno capace di saltare l´uomo».Cocco resterà?«Oggi Cocco è qui e per me rimane, poi se arriva l´offerta irrinunciabile sarà sostituito adeguatamente ma nell´organico bisogna inserire qualcuno che non lo faccia dormire sereno».