Venezia, Raimondi: “Impossibile l’iscrizione in Lega Pro. Il futuro? Devo aspettare”. E intanto la cordata vuole il 75%…

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Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia

«Cosa penso? Che sarà impossibile rivedere il Venezia al via della prossima Lega Pro». Inevitabile la mancanza di fiducia di Andrea Raimondi, assieme a Elia Legati unico giocatore sotto contratto di un Venezia che ormai non esiste più. Tutti i suoi ex compagni si sono svincolati il 1. luglio oppure sono rientrati alle rispettive società di appartenenza per fine prestito: Raimondi no, il suo futuro solo sulla carta sarà ancora arancioneroverde. «Il nostro campionato è finito il 10 maggio, da allora Korablin non si è mai fatto sentire, ora è impossibile, o quantomeno irrealistico, che qualcuno gli subentri pagando i debiti per mettersi a ricostruire da zero una squadra» le parole dell’attaccante padovano, accostato nelle ultime settimane al Brescia fresco di retrocessione dalla serie B. «Sì qualche contatto e richiesta c’è stata, ma oggi come oggi avendo il contratto posso solo aspettare di vedere cosa accadrà al Venezia. D’altra parte attualmente non c’è nemmeno più un direttore sportivo in carica essendo scaduto anche il ruolo di Ivone De Franceschi». Raimondi, sceso in laguna dalla serie B di Trapani (dove ha appena trascorso un periodo di vacanza), non si sarebbe mai aspettato un simile epilogo. «Avevo anche altre richieste, però Venezia mi aveva convinto per le credenziali di una società solida e in crescita, anche con certe ambizioni. Il presidente non si è mai fatto vedere, per mesi abbiamo pensato fosse «semplicemente» il suo modo di fare, discutibile finché si vuole, però bene o male aveva sempre rispettato impegni e scadenze». Stavolta le cose sono andate molto diversamente e oggi il Venezia è in vendita. «Il problema è che sarebbe bastato saperlo a gennaio, che non aveva più le possibilità o la voglia di continuare, per cercare per tempo le necessarie soluzioni per non rischiare la sparizione». Le prospettive per un calciatore anche di talento sono sempre più deboli. «È vero, infatti tra due, al massimo tre anni cercherò di fare un’esperienza all’estero. Facendo calcio in questo modo non si va da nessuna parte, a Venezia e purtroppo non solo in questo sport che non funziona più».

Cessione societaria sì o no, Venezia alla stretta decisiva per sbrogliare le contraddizioni e provare a non perdere la Lega Pro. Sarà un lunedì campale per il club arancioneroverde, escluso dal campionato ma al centro di una partita che potrebbe consentire il ricorso entro le 19 di domani e scongiurare in extremis il «piano B», ovvero la sempre plausibile ripartenza dal dilettantismo della serie D con un nuovo Venezia e nuovi finanziatori. Ieri a Mestre nessun incontro tra l’avvocato Fausto Baratella (incaricato della vendita dal quasi ex patron Yury Korablin) e i possibili acquirenti rappresentati dalla Dinamica Consult, dichiaratisi pronti ad accollarsi gli oltre due milioni di debiti. I contatti sono proseguiti telefonicamente mentre l’ex presidente del Treviso, Renzo Corvezzo, continua ad aleggiare ma con un «peso» che in serata si è ridimensionato, visto che Dinamica Consult ha annunciato: «Abbiamo trovato altri finanziatori (forse con la prima cordata vicentina ventilata alcune settimane fa, ndr) per la fidejussione da 400 mila euro. Lunedì mattina andremo in banca a Vicenza dopodiché correremo da Baratella per chiudere l’acquisto». «Mi ha chiamato Guido Minerva (ufficiale dunque il suo ruolo di finanziatore del gruppo, ndr) con il quale mi ero già incontrato assieme a Corvezzo nello studio del dg Dante Scibilia – ricorda l’avvocato Baratella -. Mi è stata confermata la volontà della sua cordata di acquistare il Venezia e che stanno facendo di tutto per risolvere il problema della fidejussione». «Martedì scorso ce l’aveva garantita Corvezzo ma poi non si è più fatto trovare – ribadiscono da Dinamica Consult -. Non l’abbiamo più cercato e stiamo andando avanti da soli per acquisire il Venezia, non chiudiamo a priori le porte a nessuno ma aver trovato anche le risorse per la fidejussione ci mette in una posizione di forza verso chi volesse far parte di un progetto che sul piano dirigenziale e tecnico è già a buon punto». L’incontro di Baratella con l’imprenditore Guido Minerva e Gerardo Meridio, politico vicentino in veste di presidente di garanzia dell’operazione, si svolgerà non appena gli acquirenti scenderanno da Vicenza a Mestre con la fidejussione bancaria. «Ci vedremo ma non so quando di preciso – l’attesa di Baratella -. Così ci sarà l’occasione per chiarire definitivamente se il gruppo rappresentato da Dinamica Consult vorrebbe acquistare il 100% del Venezia o solo il 75%: il problema non sarebbe il costo delle quote (28 mila per la totalità e 21 mila per i trequarti, ndr) ma il ripianamento dei debiti e la fidejussione, perché se Korablin restasse socio dovrebbe pagare in proporzione». Ieri pomeriggio Dinamica Consult si è poi rivolta ai tifosi su Facebook, ringraziandoli per «l’interesse e la solidarietà», assicurando che «ce la stiamo mettendo tutta per chiudere la trattativa entro domani (oggi, ndr)» ma anche lanciando stoccate: «Probabilmente alcuni sperano di ripartire dalla serie D con una società pulita e senza debiti (ma la prima versione del post diceva «per non far venire a galla alcune situazioni poco chiare», ndr). Perché in tutto questo tempo non sono riusciti a trovare nessuno che salvasse la società? Noi ci proveremo fino in fondo e vogliamo dimostrare serietà e professionalità, alla faccia di chi denigra società e persone che vogliono solo fare il bene dello sport veneziano».




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