Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia/Gazzettino, Andrea Miola
Com’è dura la vita degli uomini-mercato di questi tempi. Sabato 18 il Padova parte alla volta di Pieve di Cadore per il riutiro pre-campionato: come avvenne un anno fa, i biancoscudati muoveranno (alle 13.30) ancora una volta dalla sede dell’azienda di Roberto Bonetto, a Villafranca, dove tutto era iniziato dodici mesi fa. Da un lato, dunque, il tempo è tiranno perché il tecnico Carmine Parlato, a pochi giorni dal raduno, ha appena un terzo della rosa a disposizione. Dall’altro, tuttavia, vi è la necessità di attendere: venerdì, giorno di chiusura delle iscrizioni alla Lega Pro, diverse delle 12 squadre in bilico potrebbero sparire, riversando sul mercato decine di… occasioni a costo zero, con la possibilità che i processi sportivi delle prossime settimane facciano lo stesso e portino alla fine di agosto – il mercato chiuderà alle 23 del giorno 31 – con centinaia di giocatori a piedi.
Fabrizio De Poli, finito nel mirino delle critiche non certo per colpa sua dopo i primi colpi “steccati”, predica prudenza. Arcidiacono ieri si è legato alla Juve Stabia, Bizzotto ha fatto dietrofront rimanendo a Bassano dopo aver accettato di firmare per il Padova, Tulli ha alzato la richiesta economica e se n’è tornato da dove era venuto. «Ma vedrete che la situazione cambierà in pochissimi giorni», assicura il direttore sportivo biancoscudato. «Ormai tutte le squadre stanno partendo per i ritiri, e chi aveva deciso di attendere offerte economiche più importanti o categorie superiori tra poco comincerà a preoccuparsi. Dopo i primi giorni di ritiro, le squadre non cercano più le “occasioni”, ma solo giocatori precisi ruolo per ruolo. E infatti nelle ultime ore le chiamate al mio numero si sono intensificate». Non è un problema, dunque, che il Padova sia ancora “al palo”? «Dobbiamo costruire una rosa di 24 giocatori e siamo indietro, ma questo non vuol dire prendere i primi che capitano. La proprietà conosce i miei movimenti, dobbiamo costruire una squadra forte e la fretta non è d’aiuto: il rifiuto di Bizzotto ci ha fatto perdere due settimane di lavoro, perché io lo consideravo già nostro, ma i prossimi giorni saranno fondamentali».
Ci sono colpi all’orizzonte? «Oggi non posso nemmeno entrare in sede per colpa del concerto di Vasco, ma da domani si comincia sul serio con quei colloqui che non sono riuscito a fare la settimana scorsa. Questi primi tre giorni potrebbero essere fondamentali per almeno 4 o 5 giocatori: De Risio, Fabiano, più altri due o tre». Che sono Neto Pereira, Anastasio e Di Nicola? «No, i due terzini sono esclusi da questa rosa. Con loro c’è già un accordo di massima e rimangono solo da definire le cose con le rispettive società (Napoli e Pescara, ndr). Sto aspettando una risposta per un centrocampista e un difensore dall’Argentina, ma anche e soprattutto da un centrale di difesa con cui spero di incontrarmi entro martedì, ma del quale non posso svelare il nome. In ritiro saliranno anche alcuni elementi che vogliamo valutare, under e over: stiano tranquilli i tifosi, stiamo lavorando per costruire un grande Padova».
—
Difficilmente prima di domani, anche per l’impossibilità di operare all’Euganeo per il concerto di Vasco Rossi, verranno annunciati nomi nuovi, ma entro la partenza per il ritiro sicuramente la rosa biancoscudata, ora numericamente limitata, sarà più assortita, nonostante la fumata nera su un paio di trattative che fino a qualche giorno fa sembravano vicine alla conclusione. È infatti ufficiale l’ingaggio da parte della Juve Stabia di Pietro Arcidiacono che seguirà Salvatore Ciullo, suo tecnico la scorsa stagione al Martina. E visto che il tempo passa, che sono assistiti dallo stesso agente di Arcidiacono (Jerry Palomba) e che entrambi giocavano nel Martina per Ciullo, il diesse De Poli intende definire prima possibile, in un modo o nell’altro, la posizione del difensore centrale brasiliano Fabiano e del centrocampista De Risio. «Ci vuole la buona volontà dei giocatori, ma soprattutto bisogna trovarsi per parlarne una volta per tutte».
Per la difesa, virtualmente definito il discorso per la fascia sinistra, con gli under Anastasio e Di Nicola ormai in biancoscudato, mancano all’appello i centrali da affiancare a Niccolini. Tra questi, come riferito nei giorni scorsi, potrebbe esserci il giovane Ivan Canete del Paraguay, svincolato dall’Atletico Madrid. «Stiamo aspettando che venga con i suoi agenti», spiega De Poli. E la pista internazionale potrebbe portare ulteriori sviluppi. «Valutiamo la possibilità di trattare fino a quattro elementi stranieri, e non solo under». Confermata inoltre la possibilità che in ritiro possa esserci più di qualche giocatore in prova.