Cittadella, Coralli: “Dobbiamo tornare subito in B perché meritiamo di giocare nel campionato cadetto!”

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Fonte: Gazzettino

Ripartire, con rabbia. È il messaggio, chiaro e tonante, che Claudio Coralli trasmette a tutti. Dal Cittadella che verrà fino ai tifosi, che male hanno digerito la retrocessione in Lega Pro. «Bisogna ripartire, decisi. Per noi è importante fare l’impresa e ritornare subito in serie B. Realtà sane come la nostra, ce ne sono poche: meritiamo di giocare nel campionato cadetto». Coralli al primo anno di Cittadella ha centrato la promozione, al suo ritorno due salvezze. Con che spirito si appresta a vivere la nuova stagione? «Con l’obiettivo di ripetere i risultati ottenuti al mio arrivo. Lo devo prima di tutto alla gente di Cittadella che sempre mi ha voluto bene. Le mie vacanze le ho trascorse qui, e ogni tifoso che ho incontrato per strada ha cercato di rincuorarmi per la retrocessione. Poi è rimasto il direttore, ed è uno stimolo in più». Ha tirato in ballo Marchetti. «Poteva andarsene, aveva le occasioni per farlo, ma ha scelto il Cittadella perché ce l’ha nel cuore. È rimasto con noi a soffrire in Lega Pro». Anche l’arrivo di Roberto Venturato per lei sarà graditissimo. «Certo, con lui in panchina ho fatto due anni spettacolari. Ho vinto il campionato di C2 e disputato quello successivo in C1. È una persona straordinaria, quasi una fotocopia di Foscarini. Sono felice che il direttore abbia scelto lui, lo speravo. A Cittadella servono persone con grandi principi come li hanno Foscarini e Venturato». L’ha convinto anche lei ad accettare la piazza granata? «Non l’ho chiamato il giorno della firma, ma l’ho sentito in questi ultimi tempi. Avevo letto il suo nome accostato a quello del Cittadella, ma lui non si è mai sbilanciato. È un buon punto di partenza». Ha fatto da “intermediario” anche con Pascali? «Ne avevo parlato con il direttore, poi Manuel mi ha chiesto informazioni su Cittadella e gli ho detto «dai, muoviti, vieni qui che li riportiamo dove li abbiamo lasciati lo scorso anno, in serie B. È stata una stagione dove tutto ci è girato storto». Condannati da tanti, troppi episodi: quale ricorda con maggiore rammarico? «La retrocessione è colpa di tutti. Personalmente rivivo l’immagine del mio palo colpito al novantesimo con la Ternana. Due punti in meno che sono rimasti tali nella nostra classifica. Avessimo vinto quella partita, chissà come sarebbe andata a finire». Ecco il messaggio di Claudio Coralli: «Ormai ciò che è stato non si può cambiare. Nessun rammarico, quindi, ma ripartire a testa bassa e pedalare. Io non vedo l’ora di farlo, perché voglio cancellare l’ultimo anno». È ancora presto per giudicare, ma come vede il Cittadella ai nastri di partenza? «Il direttore sta lavorando sodo per allestire una buona squadra, siamo appena a metà dell’opera, non siamo in tanti. Non sappiamo ancora chi resta e chi invece abbia voglia di cambiare aria, ma chi indosserà questa maglia deve esserne convinto, e dare tutto per i colori granata». Dopo tanti anni, mancherà Pierobon. «Speravo facesse un altro anno, ne abbiamo parlato assieme e so che ha preso una decisione sofferta. Continuerà però a lavorare per il Cittadella, darà una mano ai più giovani, e la sua presenza sarà importante nello spogliatoio, e credo anche all’allenatore». L’ultima considerazione di Coralli è sullo stato attuale del calcio italiano, con il Parma fallito e i nuovi scandali-scommesse. «Il calcio è strano, chi se lo sarebbe aspettato tutto questo polverone. Anche noi siamo stati penalizzati dalla vicenda-Catania, perché potevamo arrivare ai play out. Anzi: con il Catania sotto di noi si potevano fare dei calcoli, invece siamo sempre stati costretti a rincorrere e basta». Ha pensato ai ripescaggi? «Ci spero, ma non dobbiamo pensarci. Dico solo che se c’è qualcuno che si merita qualcosa, quello è il Cittadella».




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