Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello/Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia/Gazzettino, Andrea Miola
La domanda che si fanno i tifosi è la seguente: un momento difficile solo transitorio, per il mercato del Padova, o c’è da preoccuparsi? Fabrizio De Poli fa spallucce e si limita a rassicurare: «Entro l’inizio del ritiro acquisteremo più di qualche giocatore. I tifosi stiano tranquilli». Il diesse è tranquillo, chi lo conosce e ci lavora a stretto contatto lo descrive determinato e pronto a sferrare la controffensiva al momento opportuno. Ieri, però, è arrivato un altro «no», quello di Giacomo Tulli , esterno dell’Ancona con all’attivo 6 gol in 32 partite nell’ultima stagione. Tulli è stato avvistato in sede nel pomeriggio di venerdì, ma anche questa trattativa è sfumata subito. Dopo alcune ore di riflessione, Tulli ha rifiutato il triennale proposto dal Padova. Preferisce aspettare, nel caso rimarrà ad Ancona, ma il suo vero obiettivo è l’accordo con il Teramo, neopromosso in serie B. Ma il club abruzzese ha la spada di Damocle della giustizia sportiva e della probabile retrocessione in serie D, per illecito sportivo consumato e andato a buon fine.
Il «no» di Tulli si aggiunge a quelli di Arcidiacono e di Bizzotto . E ci sono pure dubbi su Fabiano e De Risio , che ha rescisso con il Benevento. Due affari segnalati in dirittura d’arrivo e che paiono adesso non così scontati o comunque da seguire fino in fondo. Sulle corsie esterne, invece, almeno a sinistra la scelta sembra essere definitiva: Anastasio (Napoli) e Di Nicola (Pescara) sono molto vicini, i due hanno scavalcato la concorrenza di Tentardini (Verona). A destra piace un altro giovane (Pino del Lecce), mentre a centrocampo è in fase avanzata la trattativa con un centrocampista sudamericano che dovrebbe essere chiusa all’inizio della settimana. La società, infine, ha deciso di chiudere definitivamente la porta al ritorno di Giampietro Zecchin , in uscita da Varese. In attacco sono sempre attuali le piste che portano a Neto Pereira e, soprattutto, ad Altinier , che però ha almeno cinque offerte. In mezzo al campo dopo il «no» di Bizzotto è complicato immaginare di chiudere in tempi brevi per Cenetti (Bassano), da escludere il ritorno di Schiavon che viaggia su cifre fuori portata. E su Torromino (Crotone) ha fatto irruzione l’Ascoli con un’offerta forte: 140mila euro in caso di riammissione in B.
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Sei giorni al ritiro, sette giocatori ufficialmente tesserati, due giornate buttate al vento dal doppio concerto di Vasco Rossi e una settimana che si preannuncia torrida. Il “mercato” del Padova, partito con largo anticipo a fine maggio, a meno di una settimana dalla partenza per Pieve di Cadore non è ancora riuscito a produrre i “botti” sperati. Anzi: dopo lo schiaffo rifilato da Nicola Bizzotto, ieri la porta in faccia l’ha sbattuta l’attaccante Giacomo Tulli. E anche se la colpa non può essere certo di Fabrizio De Poli, la situazione comincia a farsi snervante: oggi e domani l’Euganeo sarà inaccessibile per i concerti di Vasco, quindi solo da martedì si potranno eventualmente sottoscrivere i nuovi contratti. Il rifiuto. Due sere fa, dopo aver incassato la consapevolezza che Pietro Arcidiacono si sarebbe diretto verso altri lidi, il ds aveva contattato un suo vecchio giocatore: Giacomo Tulli, classe ’87, esterno offensivo, che con De Poli era stato a Vicenza, e che nell’ultima stagione ha vestito la maglia dell’Ancona. Un colloquio preliminare, poi ieri sera la risposta: anche Tulli ha detto di no al Padova. E la vicenda è forse ancora più strana, rispetto a quella di Bizzotto, che ha deciso di rimanere a Bassano forte del legame costruitosi in tre anni nel Vicentino. Tulli e il Padova non si sono accordati sul piano economico: il giocatore avrebbe anche accettato la destinazione, ma a cifre superiori.
Ed ecco svelato il mistero: si vocifera che possa rinnovare con l’Ancona, che gli ha messo sul piatto una cifra inferiore rispetto a quella proposta dai biancoscudati. Qualcosa non torna: probabile che su di lui si sia fiondata una terza società. Le alternative. Dopo Arcidiacono e Tulli, sulla lista del Padova il primo nome è quello di Giuseppe Torromino, del Crotone. Il giocatore ha offerte economicamente superiori, ma prima di tutto bisognerà attendere che l’allenatore dei calabresi, Juric, decida dopo il ritiro se tenerlo in rosa o no. Il quarto nome sarebbe quello di Gianpietro Zecchin, ma il problema qui potrebbe essere ambientale, visto che la “Fattori” è contraria al suo ritorno. Per la difesa, nelle ultime ore, il nome rimbalzato da radiomercato è quello di Dario Polverini, centrale del Real Vicenza prossimo alla sparizione. Un sogno destinato a rimanere tale: l’ex allenatore del Real, Marcolini, vorrebbe portarlo con sé al Pavia, con un’offerta sicuramente superiore. Non resta dunque che attendere, ed aggrapparsi agli innesti ormai prossimi (fino a prova contraria), il centrale Fabiano e i terzini Anastasio e Di Nicola. E attenzione perché martedì potrebbero arrivare le telefonate dal Sudamerica: tra Argentina e Paraguay sono attese sorprese.
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Da una parte la volontà di mettere a disposizione del tecnico Parlato una rosa vicina a quella definitiva prima della partenza di sabato prossimo per il ritiro a Pieve di Cadore, dall’altra la consapevolezza che il tempo può solo giocare a favore del Padova. Si muove su questi due binari la costruzione della nuova squadra, attività che deve fare i conti pure con qualche intoppo, come l’inatteso dietrofront del centrale difensivo Nicola Bizzotto che lunedì rinnoverà per due anni con il Bassano dopo avere virtualmente raggiunto l’accordo con il Padova, o l’atteggiamento di quei calciatori che prendono tempo o giocano al rialzo, come nel caso di Pietro Arcidiacono. Quest’ultimo potrebbe accasarsi alla Juve Stabia seguendo Salvatore Ciullo, suo allenatore nella passata stagione al Martina, che guiderà i campani.
Le alternative però non mancano e l’attuale situazione del calcio italiano, con un altissimo numero di giocatore svincolati, con una dozzina di società che potrebbero non iscriversi ai rispettivi campionati e con l’ipotesi tutt’altro che remota di uno slittamento dell’avvio dei vari tornei, invita al tempo stesso a operare senza eccessiva fretta, nella prospettiva di potere chiudere più in là operazioni che al momento sembrano fuori portata. «Per certi elementi – esordisce il direttore sportivo Fabrizio De Poli riferendosi evidentemente alle trattative per portare all’ombra del Santo il difensore Fabiano e il centrocampista De Risio – l’inizio della prossima settimana sarà quella del dentro o fuori perché abbiamo a disposizione altre soluzioni».
Questi gli aggiornamenti del diesse per il reparto offensivo: «Mi sono incontrato con Tulli (Ancona) ma non abbiamo trovato l’intesa e Zecchin non sarà dei nostri. In generale, ci sta che si possa non trovare l’accordo economico con un giocatore, fa parte del gioco della domanda e dell’offerta, ma noi, oltre a godere del vantaggio di non dovere cedere calciatori, siamo tra le poche squadre che pagano ogni mese, elemento che verrà ancora più apprezzato a breve, con i verdetti della Covisoc sulle iscrizioni ai campionati». A Pieve di Cadore non mancheranno giocatori in prova: «Ce ne sarà più di qualcuno, sia under che over da visionare in ritiro». E a proposito di ritiri, De Poli aggiunge: «Quando le squadra partono ci sono i giocatori svincolati che restano a casa e si sentono bruciare il terreno sotto i piedi, oltre a quelli che, pur in montagna, sanno di essere in surplus e che dunque non giocheranno. Ecco perché da allora si inizierà a ragionare».