Venezia, è notte fonda: le due cordate sono sparite nel nulla! Ipotesi serie D sempre più vicina

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Fonte: Gazzettino, edizione di Venezia/La Nuova Venezia

Puff! Spariti tutti. L’Unione Venezia va diretta verso il fallimento. Le cordate che si erano dette interessate all’acquisto del club – tre per l’esattezza – sono svanite nel nulla, forse perchè nulla avevano in mano. Al Venezia ora non resta che mettere in atto il piano B per ripartire dalla Serie D: l’operazione dovrebbe partire all’indomani della comunicazione del fallimento della cessione della società, prevista per lunedì pomeriggio. Di certo dopo giornate intense di chiacchiere e illusioni, resta l’amaro per la nuova bocciatura del calcio lagunare da parte dell’imprenditoria – dimostratasi ancora una volta non interessata alla realtà – e la presa in giro gigantesca ai danni di professionisti, opinione pubblica e sportivi. Ieri pomeriggio l’avvocato Fausto Baratella – incaricato dalla Venice Academy di trattare la cessione dell’Unione Venezia per 28mila euro più il ripianamento delle pendenze di circa 2milioni di euro – era davvero a terra, senza forze. «Sono sconsolato – dice con un filo di voce dallo studio di commercialista del dg Dante Scibilia che doveva ospitare l’incontro – Nessuno si è presentato all’appuntamento. La seconda cordata aveva telefonato più volte, aveva fissato l’incontro per giovedì alle 17, poi mercoledì sera l’ha spostato a venerdì per approntare i mezzi finanziari necessari, ma alla fine non ho visto nessuno». Davvero sconsolato e senza parole il legale mestrino. «In questo ambiente del calcio, evidentemente ci sono solamente tante parole ma pochi fatti. Mi era già successo una volta che avevo trattato la cessione delle quote del Calcio Treviso: con una cordata accordo già fatto, tutto predisposto. Poi improvvisamente non si è più visto nessuno». Come questa volta, quando oltre alla cordata “romana, ex Monza”, che dovrebbe essere quella attesa ieri dall’avvocato Baratella, anche quella di Renzo Corvezzo è svanita nel nulla. Anzi è proprio sparito lui. Alla Dinamica Consult, che ha gestito l’operazione per conto dell’imprenditore di Motta di Livenza, non sanno che dire. «Non riusciamo a metterci in contatto con il dottor Corvezzo – affermano – evidentemente c’è stato qualche problema. Documentazione e fondi sono già disponibili, manca solamente che il “presidente” (così lo chiamano, ndr) metta a disposizione la fidejussione che dovrebbe essere già in suo possesso. Noi attendiamo notizie». È vero che la speranza è l’ultima a morire ma i presupposti non fanno presagire nulla di buono. «Non capisco – dice ancora uno stupefatto avvocato Baratella – entrambe le cordate sembravano interessate, mentre una terza si era defilata dopo un semplice approccio. Non capisco cosa sia successo. Resto a disposizione per tutto il weekend: se lunedì alle 8 si presentassero in studio per chiudere l’affare ci sarebbero ancora i tempi, ma solamente con una folle corsa». Via al piano B, o almeno pronti ai blocchi di partenza. «Bisogna attendere la comunicazione ufficiale del legale che la cessione del club è fallita – dice il dg Scibilia – poi la palla passerà al sindaco Brugnaro che per appoggiare la richiesta di iscrizione alla Serie D dovrà dare il suo gradimento alla proprietà della nuova società. Ci sono persone serie interessate a ripartire alla guida del Venezia. Personalmente sono ottimista».

Notte fonda sull’FBC Unione Venezia. Meno di quattro giorni per mettersi in regola e presentare eventualmente ricorso, ma il club difficilmente lo farà. Fino a tarda serata la società non aveva ricevuto alcuna comunicazione da parte della CoViSoc, né via posta certificata né via fax, sulla mancata concessione della licenza nazionale, ma da ieri si può considerare ufficiosamente fuori dalla Lega Pro: la sentenza arriverà martedì sera quando non sarà presentato il ricorso e l’ufficialità venerdì 17 luglio quando si riunirà a Roma il Consiglio Federale. Nello stesso tempo si sono dissolti nel nulla i rappresentanti delle due “presunte” cordate che si erano rivolte all’avvocato Fausto Baratella: il gruppo, che faceva capo a Renzo Corvezzo, ex patròn del Treviso, e alla Dinamica Consult in silenzio da giorni e quello extraregionale che avrebbe dovuto incontrare l’avvocato Baratella ieri pomeriggio nel suo studio di viale Ancona dissolto nel nulla. Nessuna telefonata, nessuna mail, nessun fax: liquefatto nell’afa mestrina. «Dire che sono deluso è poco», ha sottolineato il legale mestrino, «chi aveva fissato l’appuntamento non solo non si è presentato, ma nemmeno ha fatto una telefonata. E a questo punto, credo proprio che non si rifaranno vivi. Nessuna notizia nemmeno da parte del gruppo che faceva capo a Corvezzo, gli unici che ho visto di persona, mentre gli interlocutori della seconda cordata, che arrivavano da fuori regione, li ho solo sentiti per telefono. Non so nemmeno che faccia abbiano. A volte i miracoli accadono, ma credo proprio che in questa situazione sia altamente complicato aspettarselo. È vero, ci sono ancora lunedì e martedì a disposizione, ma in meno di 48 ore sarebbe una corsa contro il tempo per espletare le pratiche indispensabili, arrivando fino al ricorso». Davvero un peccato perché il direttore generale Dante Scibilia, dopo che il club aveva ottenuto la rateizzazione dell’Inps in 24 rate da 20 mila euro ciascuna, ieri ha consegnato nelle mani di Paolo Bianchet, ex portierone arancioneroverde ai tempi di Zaccheroni e adesso delegato dell’Associazione Italiana Calciatori, gli assegni per circa 250 mila euro per saldare gli stipendi dei giocatori dei mesi di marzo e aprile. Questo è stato possibile andando a erodere la fideiussione che era stata presentata un anno fa per iscriversi alla Lega Pro 2014-2015, attraverso tutti i passaggi richiesti che hanno coinvolto Lega e Federcalcio. Difficile che nel weekend possano esserci clamorose novità, ancora poche ore e bisognerà pensare al piano B, ovvero la pista che porta alla creazione di una nuova società che chieda l’ammissione alla serie D e in questo caso può entrare direttamente in azione il sindaco Luigi Brugnaro. Intanto il segretario generale Davide Brendolin, in scadenza di contratto, dovrebbe accasarsi a Pordenone, società che presenterà domanda di ripescaggio in Lega Pro.




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