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Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Clodiense. Gli ultimi acquisti – Pescara e Santagata – hanno generato ulteriore entusiasmo tra gli appassionati, in particolare l’ex giocatore di Miranese e Favaro che viene ricordato come notevole realizzatore e in grado probabilmente di rendere meno amaro un eventuale saluto di Santi. «Non bisogna dimenticare che anche Prelcec ha quelle caratteristiche tattiche che possono assicurare un buon numero di gol – specifica il d.g. Mauro Boscolo Gallo – Inoltre nel giro di 3 o 4 giorni daremo ulteriori notizie sui nuovi acquisti e non è da escludere che si tratti pure di un attaccante». Soddisfatto dell’operato della società è il tecnico Maurizio Rossi. «Quello che stiamo facendo è da considerarsi buono, con i 7 nuovi acquisti abbiamo praticamente sistemato tutti i reparti ; si sa che voglio una squadra competitiva che riesca a migliorare la stagione scorsa. A tal proposito ecco che i prossimi arrivi dovranno essere ulteriormente mirati perchè non abbiamo nessuna fretta e stiamo ascoltando le proposte di molte società e di molti singoli giocatori». Manca forse qualcosa a centrocampo? «È lì che stiamo cercando il giocatore d’esperienza. In merito ai giovani possiamo ritenerci al giusto numero perché, oltre ai nuovi arrivati, ci sono i nostri del settore giovanile sui quali la società punta molto. Il mio compito sarà quello di farli crescere, e li farò crescere!». Chi ci sarà in cabina regia? «Stiamo alla finestra per le ultime due ciliegine, due giocatori che potrebbero con il loro carisma ulteriormente coordinare i reparti: le aspettative collettive sono quelle di ottenere un piazzamento importante. Un altro mio impegno è quello di cercare di migliorare ciò che di buono è stato fatto lo scorso anno. Ciò che mi dà ulteriore carica è l’entusiasmo di tutti: abbiamo preso 2 o 3 giocatori che tutte le società volevano, ma loro hanno scelto di venire da noi. Sicuramente faremo un buon campionato, questo mi sento di dire ai tifosi».
Ore 21.40 – (Il Piccolo) Nelle ultime stagioni, per motivi tristemente arcinoti, la costruzione della rosa per la nuova stagione era purtroppo iniziata sempre con enorme ritardo. Almeno sotto questo aspetto, l’Unione Triestina 2012 sembra decisa a fare un passo avanti. Il fatto di aver affidato già da qualche tempo il lavoro a un direttore sportivo come Pinzin, è certamente un buon viatico, anche se ovviamente molto deve ancora passare dalla teoria alla pratica. Non ultima la questione dell’allenatore, che dovrebbe essere risolta nei primi giorni della settimana. Sta di fatto però che a inizio luglio la società sembra già vicino ad assicurarsi un buon grappolo di giocatori, che assieme al plotoncino della vecchia guardia che si vorrebbe confermare, potrebbe già comporre a metà mese una buona parte della rosa. Anche se il condizionale rimane ovviamente d’obbligo. Se Zubin rappresenta per ora una buona mossa per dare il via al mercato, nei prossimi giorni dovrebbero arrivare altri colpi. Sarebbe tale infatti l’ingaggio di Antonio Baggio, 22 anni, giocatore offensivo dalla buona tecnica (può fare l’attaccante esterno, la seconda punta o il trequartista) che dopo aver segnato davvero tanto nel settore giovanile del Cittadella grazie all’abilità nelle punizioni, nell’ultima stagione è stato il capocannoniere del Giorgione. Pare che la Triestina 2012 sia davvero vicina ad assicurarselo, se ne saprà di più nelle prossime ore. Altri due nomi molto caldi riguardano il centrocampo e sono quelli di Daniele Mattielig (per lui un possibile ritorno a Trieste dopo le stagioni a Mantova e Pordenone) e di Matteo Nichele, classe 1981, proveniente anche lui da due promozioni consecutive con la maglia di Pordenone e Padova. Per quanto riguarda la vecchia guardia, a parte capitan Piscopo, che dovrebbe essere nuovamente al centro della difesa, a metà settimana ci saranno i colloqui con il gruppetto di romani comprendente Proia, Di Piero, Fiore, Spadari, Pontrelli e Giannetti, che sono i candidati a un riconferma. Ma mentre si lavora ovviamente anche sui giovani per rimpinguare il pacchetto degli under, affiorano i nomi di altri possibili obiettivi. Il primo è Ivan Buonocunto, 29 anni, centrocampista offensivo lo scorso anno a Lecco in serie D, dove ha realizzato addirittura 13 reti. In precedenza, tra C2 e D ha giocato con Pergolettese, Alessandria, Voghera, Rimini, Prato, Nocerina e per due stagioni nell’Itala San Marco, dal 2008 al 2010, con 64 presenze e 7 reti. Negli scorsi giorni è già stato a Trieste: è in corso una trattativa. In attacco, il sogno è quello di affiancare a Zubin il bomber Riccardo Santi, 25 anni, 17 reti lo scorso anno nella Clodiense, ma l’operazione è tutt’altro che semplice. In difesa invece si cerca ancora un uomo di esperienza e anche in questo caso potrebbe esserci un ritorno: visto che il Padova lo ha lasciato libero, la Triestina 2012 punta a Dan Thomassen, 34 anni, centrale difensivo danese da anni in Italia e già in alabardato nella stagione 2011/12 in Lega Pro.
Ore 21.20 – (Giornale di Vicenza) Avanti piano, perché non c´è (ancora) fretta. E intanto, però, in casa Arzignanochiampo potrebbe arrivare già oggi un altro giovanotto. C´è in programma, infatti, una spedizione in terra veronese: l´obiettivo (già dichiarato) è l´esterno sinistro visionato nella Primavera del Chievo che risponde (e questa è la novità) al nome e cognome di Luca Bertoldi. Classe 1996, Bertoldi, ha già dato la sua disponibilità al trasferimento che, quindi, potrebbe concludersi definitivamente in giornata. Va ricordato che, ma questo è un affare già concluso, dall´accademia Chievo arriva anche Jacopo Scolaro, portiere pari età del terzino, che lo scorso anno era in forza al Vigasio. Ma in tema di giovani è risaputo che l´Arzichiampo abbia da sempre un canale aperto con il vivaio del Vicenza. Una collaborazione che potrebbe rivelarsi fruttuosa anche quest´anno: è infatti vicinissimo l´accordo con l´esterno destro Marco Corà (´97), mentre è ancora in fase di lavorazione la trattativa con Simone Romio (´97), terzino destro all´occorrenza impiegato spesso e volentieri anche sulla corsia sinistra. Altro appunto alla memoria: via Vicenza, ma con l´ultima stagione sponda Real, è già arrivato in casa Arzichiampo Aberto Teatin (´97), centrocampista.E poi, A.A.A. cercasi centrocampista, con discreta urgenza. Il nome che gira in testa a tutti, e sul quale si spera, è sempre quello di Stefano Pozza: attenzione, perché a metà settimana potrebbe infatti arrivare la risposta definitiva del regista che, dal canto suo, ha in ballo anche una mezza proposta dal Padova in Lega Pro. La forza dell´Arzichiampo potrebbe però essere proprio l´indecisione dei biancoscudati, che proseguono nel valutare anche altre piste. Con la situazione Real Vicenza in stand by per un´altra decina di giorni, risultano di conseguenza stagnanti le trattative per Riccardo Chiarello (´93), Mattia Sandrini (´93) e Nicola Pavan (´93), quest´ultimo seguito con maggiore insistenza, ma che sembrerebbe intenzionato a restare in Lega Pro. Ultimo capitolo nella lista degli acquisti è quello intitolato all´attacco. Si cerca infatti un´alternativa a Trinchieri, e il primo pensiero va a Draghetti che, arrivato a gennaio da svincolato, è ritornato nella stessa condizione il 30 giugno e potrebbe gradire di restare a far parte della Banda Beggio. Piace, ma non convince pienamente, anche Filippo Pittarello (´96), juniores nelle fila del Padova.
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Mancano due settimane e mezzo all’inizio dei ritiri delle squadre di serie D e il panorama regionale è tutt’altro che definito. Un’evoluzione che non terminerà nemmeno con l’avvio della preparazione, perché le manovre di mercato sono in ritardo e faticano a trovare concretezza. In Lega Pro molti sono fermi, come tali sono tante situazioni in serie D. FONTANAFREDDA – Manca con una certa urgenza il portiere fuoriquota. In prova al ritiro (23 luglio) si presenterà Francesco Carniel, ’97 della Pievigina. Più probabile che solo a fine mercato la società rossonera valuti un difensore centrale o un attaccante di peso. L’impressione è che i fontanafreddesi si risiederanno al tavolo del mercato quando gli altri avranno la pancia piena. Continuare con Vicario era impensabile? «Con lui c’è stata un’incomprensione – la butta sul ridere Massimo Barbieri – perché potevamo confermargli in cinque anni quello che altri gli assegnavano in uno solo. Tali sono state le offerte avute da Pordenone e Altovicentino. Scherzi a parte, non abbiamo neanche tentato di trattenerlo. Aveva giuste opportunità dopo un campionato strepitoso come quello portato a termine a Fontanafredda». Resta aperto il problema sostituzione. «Siamo consapevoli – afferma l’uomo mercato rossonero – che non troveremo un altro Vicario, il quale da noi ha praticamente realizzato dieci punti. Vale come un attaccante importante». SACILE – Che la trattativa fra i croati condotti da Maurizio Mazzarella e il duo Presotto & Nadal vada a buon fine, sono rimasti in pochi a non considerarla. La testa che salterebbe sarebbe quella di Denis Fiorin. Il mercato verrebbe condotto in collaborazione con Mattia Tirelli. Daniele Casella è uno dei nomi cercati. TAMAI – Le Furie Rosse sono in pole position per accaparrarsi Davide Diaw. La Virtus Corno proprietaria del cartellino intende realizzare. I soldi pronti per Lauro Florean e rispediti al mittente adesso possono trovare altra collocazione. L’urgenza in attacco sarebbe quindi mitigata. TRIESTINA – Partito da Pordenone, Sergio Pinzin ha fatto il viaggio verso il capoluogo giuliano praticamente assieme al procuratore padovano Benelle avvocato Leonardo. Il quale ha in mano, fra gli altri, gli accordi con Emil Zubin, i Matteo Nichele e Dionisi (e lo stesso Carmine Parlato, comunque blindato ai Biancoscudati Padova). Un altro nome che circola in terra giuliana è quello di Nicola Segato. Il presidente Marco Pontrelli avrebbe dato sufficienti garanzie economiche. L’insediamento ufficiale di Pinzin nelle stanze dello stadio Rocco è questione di ore. UFM – A Monfalcone palesavano difficoltà già sul finire della stagione scorsa. L’ondata di entusiasmo corroborata dalla promozione in serie D ha messo a tacere alcune evenienze negative. Al momento, andati via giocatori significativi, tipo Tomizza e Acampora, i monfalconesi stanno arrancando. Mister Zoratti cerca soprattutto validi fuoriquota. Uno dei desiderati è Cijave, classe ’97 proprietà dell’Udinese. CHE SARÀ – Il girone in cui lo scorso campionato furono impegnate le corregionali di quarta serie presentava tre trentine (Mezzocorona, Mori S. Stefano e Dro) alla fine tutte retrocesse (le prime due direttamente, l’altra dopo play out). La prossima stagione, la provincia autonoma di Trento potrebbe (condizionale in attesa dei gironi) essere rappresentata dal Levico. Che, però, si palesa come una realtà che effettua quattro allenamenti, alcuni pomeridiani, candidandosi a un finale differente dalle precedenti vicinanti. Se nel gruppone entreranno Delta Porto Tolle e Altovicentino (non fossero ripescate in Lega Pro) e la Triestina allestisse una squadra ben superiore a quella che ha affrontato il torneo 2014 – 15, se lo scorso anno erano una decina le pericolanti adesso la rosa si restringerebbe. Da questi giorni di luglio maggiori sudori potrebbero riguardare Giorgione, Montebelluna, Calvi Noale, senza poter escludere due nostrane: Ufm e Fontanafredda.
Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Cosa succederà se l’accordo fra Presotto-Nadal e i croati dovesse saltare? Nulla. L’attuale proprietà iscriverà comunque la Sacilese al torneo di Lega D 15-16. Non sarà più Zirolandia (nè con il titolare del “marchio” Mauro Zironelli passato all’Altovicentino, nè con il suo assistente Carlo Marchetto, passato al Pordenone). Non si punterà al podio come nelle ultime due stagioni. Ci sarà un ridimensionamento. Sul flop della trattativa punta senza dubbi Denis Fiorin, in Canada in viaggio vacanza. «Leggo divertito – scrive l’attuale ds sul suo sito Facebook – le ultime notizie riguardanti la Sacilese. Tante parole per descrivere il futuro di questa società che male si adattano a una famiglia, a un gruppo di lavoro, ad atleti che più che a parlare pensano a fare, spesso in silenzio, al di là di tutto e al di sopra delle chiacchiere. State pronti per la prossima stagione – conclude poi Fiorin – e sempre forza Saciese!». Evidentemente il ds conosce cose che altri non sanno. Fra i «mi piace» dei fans del ds appare anche il commento di Lidia Nadal che ha postato: «Ci manchi Denis. Sei sempre un grande». Come abbiamo riportato ieri non è la prima volta le strade della Sacilese e dei croati (allora jugoslavi) si incrociano. Era successo, in modi e forme diverse, nei primi anni ’90, fra Angiolino Cauz e Zvonimir Boban, fuoriclasse milanista. Allora l’accordo andò in porto.
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) C’è già che propone una maglia non più a righe verticali, ma a scacchi biancorossi per la nuova Sacilese “croata”. Qualcosa però sembra essersi inceppato nella trattativa fra Presotto-Nadal e gli investitori esteri assistiti da Maurizio Mazzarella. Il granellino di sabbia infiltratosi negli ingranaggi liventini riguarderebbe la percentuale di quote societarie che dovrebbe essere ceduta dall’attuale proprietà. METÀ – La proposta iniziale dei croati riguardava un ingresso nella Sacilese a fianco dell’attuale proprietà attraverso l’acquisizione di metà delle quote. Situazione che Mazzarella riteneva idonea, vista anche la volontà di Presotto e Nadal di garantire la sopravvivenza e la continuità della linea di serietà e correttezza morale che hanno caratterizzato la gestione del vivaio. Nei loro anni di gestione Presotto e Nadal hanno puntato sulla crescita della qualità, privilegiando l’aspetto educativo e sociale del settore giovanile. L’attuale proprietà sembrerebbe però propensa alla cessione di tutte le quote, mantenendo una sorta di supervisione sul settore giovanile attraverso un contratto di sponsorizzazione. VOLONTÀ – «Una decisione dovrà essere presa entro mercoledì – afferma Mazzarella – Presotto e Nadal stanno facendo le loro valutazioni. Dall’altra parte le stanno facendo anche i croati. Indipendentemente dal numero di quote che passerebbero da una all’altra parte – sottolinea l’avvocato – l’affare andrà in porto se c’è la volontà di concludere. Altrimenti amici come prima. Ci siamo divertiti, abbiamo sognato. Per me, quando si parla di calcio non è mai tempo buttato via». AMICO – A convogliare il traffico di informazioni fra Sacile e Croazia è quello che l’avvocato definisce il «mio amico Dusko». Sarebbe legato al mondo del calcio e della comunicazione in Istria e rappresenterebbe i due partner principali della cordata: un impresario edile, titolare anche di alberghi e di una birreria artigianale e il proprietario di una fabbrica di detersivi. PROGETTO – L’interesse verso la Sacilese dei croati è dovuto all’intervento di Mazzarella. «Ho conosciuto Giampaolo Presotto e Lidia Nadal – ha raccontato l’avvocato – persone fantastiche che si sono innamorate del calcio e che hanno hanno gestito la Sacilese come una grande famiglia. Per farlo hanno speso tanto. Ora cercano un disimpegno. Dall’altra parte sapevo della volontà dei »croati” di entrare nel calcio triveneto. Avevano provato a Trieste, erano in contatto con i club della Triestina che sono i veri proprietari del simbolo dell’alabarda. Non ho fatto altro che metterli in contatto con Presotto e Nadal». Dopo i due incontri fra le parti nel suo studio (presente anche il gm biancorosso Bruno dall’Anese), trascinato dal suo entusiasmo, Mazzarella aveva già cominciato a fare progetti e proporre soluzioni tecniche sia in panca (Rossitto) che in campo (Maccan fra gli altri). «Se l’accordo verrà siglato – aveva detto – vedremo una Sacilese giovane, compresi alcuni prospetti croati, guidata da tre o quattro giocatori esperti, di categoria». SERIETÀ – Il primo a giudicare i croati «gente seria che conosce il calcio» era stato il gm della Sacilese Bruno Dall’Anese. Successivamente era stato lo stesso Giampaolo Presotto a confermare il giudizio. Commenti positivi sull’apertura a est erano arrivati anche del sindaco di Sacile Roberto Ceraolo e dall’assessore allo sport Claudio Salvador. È altrettanto vero però che nessuno ha mai parlato di accordo vicino alla conclusione. I prossimi due giorni saranno determinanti. A metà settimana dovrebbe aver luogo, sempre a Pordenone, l’incontro decisivo. Sempre che le due parti concordino sulla percentuale di quote da trasferire da cedenti ad acquirenti.
Ore 20.00 – (Messaggero Veneto) Qui Sacilese. Ormai si può quasi dire che è fatta: la trattativa per il passaggio della Sacilese dalla famiglia Presotto al gruppo croato che ha come riferimento l’avvocato Maurizio Mazzarella sembra ormai imminente. La riunione svolta in settimana ha dato un impulso importante ai coniugi Presotto che si sarebbero convinti a cedere l’intero pacchetto di quote all’imprenditore croato e non solo il 50% come inizialmente paventato. Una situazione differente da quanto ipotizzato in precedenza, ma che non muterebbe la sostanza dell’impegno dei Presotto, i quali manterrebbero comunque la gestione del settore giovanile. Discorso diverso per la prima squadra, in cui potrebbero mutare seriamente gli scenari presentati finora: i croati, infatti, vogliono una società “pulita” da ogni contratto e di conseguenza salterebbero le posizioni del direttore sportivo Denis Fiorin (in questi giorni in Canada) e dell’allenatore, che lo stesso ds avrebbe individuato in Vinicio Bisioli. Inoltre, andrebbero all’aria tutte le trattative avanzate sinora, da Tartalo a Gnago, da Canzian a Giacomini. Il cambio al vertice quindi porterebbe a degli scossoni anche nelle zone inferiori della piramide. E se dovesse accadere proprio questo, le due nuove colonne dalla quale vorrebbero ripartire i liventini sarebbero due uomini simbolo dell’ultimo Pordenone: mister Fabio Rossitto, lasciato a piedi dopo la bruciante sconfitta ai play-out contro il Monza e capitan Denis Maccan, che ufficiosamente non rientrerebbe più nei piani del nuovo corso neroverde. L’avvocato Mazzarella non ha mai nascosto la simpatia per un progetto che riparta proprio da questi due uomini e il passaggio di entrambi dal neroverde al biancorosso non pare nemmeno così clamoroso: Rossitto, pur sperando in una chiamata dalla Lega Pro, farebbe un sacrificio per quella Sacilese in cui è comunque di casa, mentre Maccan, nel caso non fosse confermato ufficialmente dal Pordenone, potrebbe andare in riva al Livenza dove ha pure casa. Questi i possibili scenari, anche se prima bisognerà concludere ufficialmente il passaggio di proprietà. Qui Tamai. Guardando invece alle altre pordenonesi di serie D, non ci sono ufficialità per il Tamai, ma i mobilieri sarebbero ormai prossimi agli acquisti dell’attaccante Alberto Paladin (’94) e del centrocampista Marco Minisini (’96) entrambi dal Pordenone. Oltre a loro si parla di un ritorno di fiamma per Davide Diaw (’92), non più così sicuro di vestire la casacca del Campodarsego, mentre il possibile colpo grosso potrebbe essere rappresentato da Paolo Zanardo (’82), trequartista già visto con le Furie in due occasioni. Non si smette di sognare nemmeno per Mehdi Kabine (’84) che con mister Stefano De Agostini nel 2009 ha firmato il salto in C2 della Sacilese. Per la difesa si guarda a Riccardo Bolzan (’84) in cerca di riscatto dopo gli ultimi mesi alla Paganese, in cui ha collezionato solo quattro presenze. L’esperto difensore è cercato anche dal Fontanafredda, alla ricerca di un puntello per il reparto arretrato.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno potrebbe giocarsi la vittoria del campionato il prossimo anno? Per saperlo bisognerà ovviamente attendere, prima di tutto di conoscere gli avversari, perchè il destino dei gialloblù dipenderà anche (e molto) dal girone dove saranno inseriti. Negli ultimi due anni Corbanese e compagni si sono classificati per due volte al quarto posto, ma davanti a loro avevano sempre trovato squadre di rango, sulla rosa e a livello di budget un gradino sopra a tutte le altre. Il primo anno di mister Roberto Vecchiato sulla panchina bellunese era toccato alle corazzate Pordenone e Marano spartirsi i favori del pronostico, giocandosi la vittoria del campionato fino alle ultime giornate, mentre nella stagione appena conclusa il Padova ha vinto senza troppi affanni, come ampiamente prevedibile, nonostante la presenza di un’altra “big” come l’Altovicentino. E proprio Il ripescaggio della squadra vicentina non è scontato, anche se possibile, visto che la vincitrice dei play-off (il Sestri Levante) non ha a sua volta presentato la domanda di ripescaggio. Se questa può essere una buona notizia per il Belluno, che vedrebbe andarsene dal proprio girone una superpotenza, dall’altra c’è il rischio che ne arrivino altre. E la lista delle possibili new-entry non è propriamente di quelle che lasciano tranquilli: Porto Tolle e Virtus Vecomp. Senza dimenticare il rischio di finire inseriti in un girone da venti squadre, che i gialloblù schivano da due stagioni. Il Belluno, però, nel frattempo un pensierino al primo posto comunque lo può fare. Ad oggi, infatti, i gialloblù avrebbero come sicura rivale la Sacilese, aspettando di sapere il futuro dell’Altovicentino. Bisognerà capire anche se dopo le mosse del mercato estivo Corbanese e compagni manterranno gli ottimi risultati della scorsa stagione. La perdita di Ivan Merli Sala, infatti, è di quelle non facili da colmare. E non solo per l’aspetto tecnico, ma anche all’interno dello spogliatoio, di cui il difensore centrale era uno degli indiscussi leader. Al suo posto dovrebbe però arrivare Nicola Calcagnotto, che nei prossimi giorni si svincolerà dal Real Vicenza, che non si iscriverà al campionato di Lega Pro. I fuoriquota, invece, sono pronti. Dopo aver dato al San Giorgio Sedico, in prestito, Danny Paganin e Lorenzo Moretti, il direttore sportivo Augusto Fardin ha cercato da tutte le parti, trovando tre nomi importanti. Tra i pali gialloblù è tornato il bellunese Gabriele Brino (1997), in difesa è arrivato Andrea Franchetto (1997) dalla Primavera dell’Udinese, in attacco Marco Farinazzo (1996) che si è svincolato e firmerà per il Belluno dopo gli ultimi due anni trascorsi in serie D con la maglia del Legnago. In attacco c’è stato il saluto di capitan Radrezza, ma l’arrivo dal Monfalcone del jolly offensivo Antonio Acampora (un classe 1989 che in tandem con l’ora alabardato Daniele Rocco aveva fatto innamorare mezzo Friuli Venezia Giulia) lascia ben sperare. Futuro incerto per altri due giovani. La squadra sedicense vorrebbe anche Stefano Longo, sempre in prestito, ma il Belluno non ha ancora ceduto il terzino classe 1997, mentre per Francesco Posocco bisognerà aspettare le prossime settimane per comprendere che maglia vestirà. Il ragazzo inizierà la preparazione tra i professionisti con la Spal, ma solo dopo un periodo di prova la società deciderà se tenerlo o meno. In caso di chiusura anticipata dell’avventura con la Spal Posocco tornerà al Belluno, con la formula del prestito dal Vittorio Veneto che ne detiene il cartellino.
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) L´Altovicentino perde un pezzo della sua giovane storia sportiva. Lo storico segretario Cesare Papa lascia la società del patron Rino Dalle Rive per entrare nello staff della neonata Luparense S.Paolo. Una vita tra regolamenti e tesseramenti, la sua esperienza potrebbe già tornare utile in queste ore di richieste di ripescaggi. Perché i proclami, da soli, non bastano, e quando arriva il tempo della burocrazia bisogna fare attenzione a non sbagliare una virgola. A San Martino di Lupari trova un altro vicentino, Alberto Briaschi, la stagione dei derby è solo all´inizio. Ed a Valdagno? Morto un Papa se ne farà un altro. Forse.
Ore 18.30 – (La Provincia Pavese) E’ uno dei nomi pesanti fra gli acquisti del Pavia di questo mercato estivo per un curriculum calcistico che lo ha visto protagonista dei campionati di serie B soprattutto con le maglie di Cittadella e Vicenza. Tommaso Bellazzini ha sposato subito il progetto Pavia senza tergiversare. «Non ho avuto nessun tentennamento perché il Pavia ha grandi ambizioni e lo si sapeva, poi me l’hanno confermato i discorsi con i dirigenti del club». Ambizioni che sulla carta aveva il Venezia. dove ha giocato nell’ultimo torneo di Lega Pro. «Eravamo un’ottima squadra per fare un campionato di vertice, ma purtroppo le situazioni societarie hanno condizionato una stagione di un gruppo che altrimenti avrebbe potuto arrivare molto in alto». Proprietà russa per il Venezia, cinese per il Pavia. «Due storie ben diverse come lo si è visto per come sono andate le cose nel campionato appena concluso e per quello che riguarda il futuro delle due società». Michele Marcolini sicuramente è un suo estimatore: lei lo ha conosciuto da avversario in serie B ? «Sì, quando lui giocava al Padova. Poi me lo ricordo da calciatore anche al Chievo, un ottimo elemento in mezzo al campo con senso del gioco. Da allenatore mi ha impressionato il suo Real Vicenza, che nella prima parte dell’ultima stagione è stato primo in classifica con un gruppo senza grandi nomi rispetto alle avversarie dirette. La sua squadra giocava un buon calcio ed è sicuramente merito del suo lavoro». Lei è definito un jolly perché può occupare più ruoli, a Pavia dovrebbe essere tra i centrocampisti pronti ad inserirsi dietro alle due punte nel 3-5-2? «Sul mio ruolo da sempre si è discusso. Personalmente ho sempre interpretato quello più utile alla squadra dove giocavo. Sono nato come trequartista dietro alle punte, ma da sempre ho interpretato a centrocampo il ruolo di esterno destro o sinistri. A Venezia ho fatto anche la mezzala e ho giocato davanti alla difesa». Sicuramente un giocatore con il vizio del gol, bravo nei calci piazzati: 10 reti nell’ultima stagione considerando anche i rigori trasformati. «Nel gioco moderno è sempre più importante saper trasformare in gol le occasioni che ti capitano ed è quello che cerco di fare sia inserendomi con le punizioni o i rigori che mi sono capitati di dover trasformare. Sicuramente cercherò di farlo anche a Pavia». Un ruolo per lei sarà quindi di qualità in campo, ma anche di leader in spogliatoio. «Non mi tiro indietro anche cercando di portare l’esperienza di tanti anni a buoni livello e vedrò di integrarmi al meglio anche a Pavia». Bellazzini, l’obiettivo dichiarato del Pavia è la serie B, categoria dove dopo gli ultimi anni le piacerebbe tornare? «Come ho già detto la scelta di Pavia è legata a questo progetto ambizioso, da centrare nell’arco di una stagione, che ci può portare alla promozione in serie B. Bisognerà come sempre lavorare tanto ma lo dimostreremo sul campo perché le basi per farlo si sono costruite».
Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Il nuovo Mantova, per ora, è soltanto nella testa del ds Alfio Pelliccioni e del mister in pectore Ricky Maspero, ma nel corso di questa settimana dovrebbe prendere corpo con le firme dei neoacquisti e dei giocatori che rimarranno in biancorosso. «Nei prossimi giorni contiamo di ufficializzare l’arrivo del mister e dei primi acquisti – conferma Pelliccioni -. L’obiettivo è quello di fare un campionato senza sofferenze e direi che partiamo bene, perché senza penalizzazione abbiamo già 3 punti in più rispetto alla scorsa stagione…». Il ds biancorosso si sta muovendo sul mercato per allestire una rosa adatta ai dettami tattici di Maspero, «che vuole applicare il modulo 3-4-1-2. Cerchiamo buoni giocatori di categoria e giovani validi – aggiunge Pelliccioni -, partendo dalla base della scorsa stagione e cercando di trattenere i migliori giocatori avuti da mister Juric». Non è il caso però di Angelo Siniscalchi, che già oggi potrebbe rescindere il contratto e passare al Pavia. Stessa sorte seguiranno Sartore (lo aspetta la Lucchese), Festa (Crotone) e probabilmente Uliano. De Respinis potrebbe essere ceduto al Santarcangelo, Olivi potrebbe finire nel mirino del San Marino. Il nuovo Mantova, allora, reparto per reparto. Con i portieri Bonato (ex Real Vicenza) e Boccanera (Castiglione) c’è già un’intesa. In difesa, a sostituire Siniscalchi dovrebbe essere Legati (Venezia), al quale spetterebbe il compito di guidare un reparto formato dai confermatissimi Trainotti e Scrosta. Le alternative? Todisco che rientrerà dal Genoa, Scalise e Blaze, che già Juric aveva a volte adattato centrali. Ma la difesa potrebbe essere completata con un altro centrale. Sulle fasce ci dovrebbero essere i nuovi acquisti Marongiu (ex Cremonese)e Sereni (Pavia), con alternative Gonzi e Anastasio (giovane del Napoli). In mediana, l’obiettivo è confermare Paro e Raggio Garibaldi. Insieme a loro, il reparto sarà formato dal baby Zammarini e dal neoacquisto Puccio (Vigor Lamezia). Il ruolo di trequartista spetterà alla bandiera Gaetano Caridi e alle sue spalle ci sarà la scommessa Mattei, 24enne fantastista del Rezzato. Per quanto riguarda l’attacco, la coppia titolare immaginata dal Mantova è Altinier (ex Ascoli)-Anastasi (Pistoiese). Con il secondo c’è già un’intesa, con Altinier si discuterà oggi o domani. Le alternative in prima linea dovrebbero poi essere Beretta (Pisa) ed Ekuban, anche se quest’ultimo potrebbe non arrivare. Altri nomi caldi sono quelli di Kirilov (Cremonese) e Baraye (Torres), entrambi del Chievo.
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quella che inizia oggi sarà la settimana del «ramarro». È pronto a sparare i primi colpi, il nuovo Pordenone di Bruno Tedino, ma soprattutto è costretto ad affrontare il nodo rinnovi. Si costruirà in parte anche con l’ossatura dell’anno scorso la squadra che con buona probabilità affrobterà di nuovo la Legapro. Il primo obiettivo si chiama Federico Maracchi. Il centrocampista triestino è chiamato aduna risposta entro pochi giorni: il Pordenone vuole costruire su di lui l’immediato futuro, ma l’ex Venezia è tentato dalle sirene di altri club. Attesa anche per Gianni Careri, insidiato dal possibile arrivo in porta di Matteo Tomei. Si proverà a chiudere, poi, per il duo del Legnago (Nicola Valente e Marco Talin), che può arrivare indipendentemente dalla categoria. Occhi su Casagrande, mediano ex Altovicentino. Operazioni anche in partenza, con Paladin e Minisini verso il Tamai. Il futuro di Maccan? Lo vuole la Sacilese, lo sogna anche il Tamai. Continuano i movimenti in serie D, con la Triestina sempre più protagonista. Dopo l’ok definitivo da Zubin, i rossoalabardati stanno per prendere anche Matteo Nichele e Paolo Zanardo. Per quest’ultimo il nuovo ds Pinzin ha bruciato la concorrenza del Tamai, che sperava nel ritorno del bomber nel borgo. Il nuovo tecnico della Triestina sarà Cristiano Masitto, mentre il Delta Porto Tolle, dopo il «taglio» del tecnico Tiozzo è pronto a mettere sotto contratto l’ex Gianluca Zattarin. Fase di stallo per il Fontanafredda: si aspetta la punta.
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Slittamento dei campionati di calcio? «Il calendario della Serie A è certamente garantito, non possiamo disattendere gli impegni europei. Lega Pro e Serie B non hanno questo assillo e faremo le cose per bene per non fare i gattini ciechi». Parole di Carlo Tavecchio, pronunciate a Novara nell’ambito del convegno sul calcio scommesse organizzato da Federbet e rilanciate dalle agenzie, che non escludono quindi il possibile rinvio di seconda e terza serie. Il presidente della Federcalcio non si ferma solo al fattore tempo. Per la Lega Pro va oltre, al fattore quantità. «Quelli che sono iscritti – ha detto Tavecchio – parteciperanno solo se la Covisoc li riterrà idonei. Non lo ha prescritto il medico di fare tre gironi da venti squadre, possiamo anche farne tre da diciotto o da sedici se necessario. Esclusa la serie A, tutti i campionati possono partire in ritardo: Lega Pro e Serie B partiranno soltanto quando sarà stata fatta pulizia, è inutile partire senza certezze». RIPESCAGGI FORSE – Gli impegni europei sono una spinta in più a non toccare il calendario previsto per la serie A, come se la massima espressione del calcio italico fosse comunque immune da inchieste. Dunque, per loro partenza il 21 agosto. Serie B e Lega Pro, invece, sono nel giro d’aria che non si placherà in poche settimane. «Partiranno quando sarà stata fatta pulizia – ha affermato Tavecchio – perché è inutile partire senza certezze. È stato elaborato un piano quinquennale per sanare questo sistema troppo “allegro” e che non fornisce garanzie economicamente: già dal prossimo anno non permetteremo a tutti di iscriversi al campionato». La ventilata ipotesi di gironi ridotti, però, stride con l’evenienza che i posti eventualmente svuotati da club non a posto (inchieste, scandali, fallimenti, rinunce) vengano occupati con i ripescaggi. «La regola fondamentale per una Lega – ha precisato Tavecchio – è iniziare e finire i campionati. Serie B e Lega Pro hanno concluso playoff e playout e le iscrizioni sono state fatte: sono 52 per la Lega Pro, oltre a quelle della Serie B. Ora ci sono gli atti di garanzia per eventuali opposizioni dei soggetti che, in aggiunta, ritengono di avere il titolo per iscriversi». VERNISSAGE NEROVERDI – Settimana di presentazioni ufficiali per allenatore e staff del Pordenone. A un mese dall’ultima conferenza stampa tenuta dai vertici del Pordenone al De Marchi, dopo un paio di settimane dall’ufficialità di Bruno Tedino nuovo allenatore neroverde, il tecnico e lo staff composto dal vice Carlo Marchetto, dal preparatore atletico Adalberto Zamuner, dal preparatore dei portieri Paolo Lenisa e dal collaboratore Andrea Toffolo, dovrebbero (annuncio ufficiale ancora mancante) essere presentati in sede. Insieme all’uomo mercato Giorgio Zamuner, la cui operatività e inquadramento da procuratore contrastano con l’assunzione del ruolo di direttore sportivo. Che non è Mauro Gibellini, il quale aveva sì rapporti con Lovisa. Ma con il papà di Mauro, Attanasio, per acquisto di barbatelle in quanto, fuori dai campi di calcio, coltivatore vitivinicolo.
Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) Possibili schiarite e docce gelate scandiscono la grande attesa del Pordenone. Venerdi la Covisoc emetterà i primi verdetti (appellabili entro martedì 14 luglio alle 19) sulle ammissioni al campionato di Lega Pro, in cui i neroverdi sperano di essere ripescati. Poter ipotizzare con un maggior grado di probabilità la categoria in cui giocherà, consentirà al club neroverde di cominciare ad operare sul mercato con decisione per rinforzare la rosa a disposizione del nuovo tecnico Bruno Tedino. Le speranze di ripescaggio sono alte, ma ieri il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha raffreddato gli entusiasmi del popolo neroverde, dichiarando che la prossima Lega Pro potrebbe partire anche con un organico ridotto rispetto ai tre gironi a 20 squadre: «60 squadre non le ha prescritte il medico, potrebbero esserci anche gironi da 16», ha detto Tavecchio confermando che la stagione partirà in ritardo per permettere alla giustizia sportiva di chiudere le inchieste su gare truccate e calcioscommesse. La situazione. Al momento sono quattro i club esclusi dalla serie C, ovvero Castiglione, Grosseto, Monza e Barletta, mentre 12 le società iscritte senza la necessaria fideiussione di 400 mila euro: tra esse le “cugine” venete Real Vicenza e Venezia. Il ripescaggio del Pordenone parrebbe dunque poggiare su ottimi presupposti. Non bastasse il numero ingente di squadre a rischio, c’è pure lo spartiacque dei 500 mila euro da versare a fondo perduto. Sinora, tra le squadre retrocesse in serie D, le uniche che si sono dette disponibili a sobbarcarsi tale sacrificio sono proprio Pordenone e Albinoleffe. Così, nonostante la Figc abbia scelto di confermare i criteri della scorsa stagione, in cui ricoprono un ruolo di primo piano (25 per cento cadauno) tradizione e bacino d’utenza, che di certo non vedono il Pordenone ai primi posti, i neroverdi sono in pole tra le ripescabili. Mercato. A pari passo con le speranze di ripescaggio procedono le trattative di mercato. Sinora condotte sotto traccia e in linea con le intenzioni già note: pochi giocatorti esperti, ma buoni, e tanti giovani di valore. Nel novero dei primi l’attaccante del Bassano, Stefano Pietribiasi (classe ’85) e il portiere ex Real Vicenza, Matteo Tomei (’84). Mentre tra i talenti tenuti sott’occhio figurano il terzino del Legnago, Marco Talin (’96), i compagni di squadra Nicola Valente (’91) e Marco Farinazzo (’96) e l’attaccante del Belluno, Francesco Posocco (’96).
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Doppio sì a distanza di pochi giorni per Riccardo Bocalon: prima quello un po’ a sorpresa all’Alessandria, poi quello ampiamente previsto alla neo sposa Barbara. In entrambi i casi con prospettive durature, anche dal punto di vista calcistico, avendo firmato con gli ambiziosi grigi piemontesi un contratto triennale ponendo così fine al suo legame con l’Inter. Il tutto mentre da tifoso è manco a dirlo in apprensione per le sorti appese ad un filo del club arancioneroverde. «È una situazione tanto incomprensibile quanto amara – la delusione del 26enne bomber veneziano – Incomprensibile perché alle tante domande che tutti si stanno ponendo nessuna sta dando una risposta; amara perché chi come me ha fatto la sua parte in un fugace momento di gioia può solo pensare che tanta fatica non sia servita purtroppo a niente». Due anni fa Bocalon assieme a Davide D’Appolonia realizzava a Portogruaro i gol decisivi per la vittoria nei playoff col Monza e il ritorno ad un solo gradino dalla serie B. «Quella fu la seconda promozione in 12 mesi, come noi l’anno prima altri giocatori avevano sofferto assieme ai tifosi per questa maglia, per riportare questi colori in una categoria un po’ più consona. Comunque vada sarà per certi versi un fallimento, mi auguro non sul piano giuridico, ma ritrovarsi in una simile situazione è comunque una sconfitta per chi ci ha messo tanto, tantissimo cuore». Sul piano personale Bocalon insegue ancora la serie B che, dopo i 17 gol di Venezia nel 2013/14 (capocannoniere di tutta la Lega Pro1), non era riuscito ad afferrare la scorsa estate. «L’Inter era stato chiaro, in Lega Pro voleva che andassi a Prato e così è stato. Avevo provato ad aspettare una chiamata dalla serie B fino all’ultimo ma non è arrivata, sono andato in ritiro a Prato solo il 28 agosto, alla mia presentazione ero stato accolto da 300 tifosi, ho segnato altri 16 gol e fatto un’esperienza che mi potrà servire. Ora mi interessava solo essere libero per rincorrere nuovi traguardi in una piazza calda, ambiziosa e di grande tradizione come Alessandria».
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La nuova cordata conferma le proprie intenzioni di acquistare il Venezia e indica in mercoledì il termine ultimo per la presentazione della proposta all’avvocato Fausto Baratella – per ora non contattato secondo sua affermazione – mentre l’Unione Venezia in un comunicato smentisce che vi sia stato una richiesta di incontro il 24 giugno come invece indicato dalla cordata stessa. C’è da dire, innanzitutto, che nulla si sa di certo sui componenti di questa cordata, venuta allo scoperto solamente sabato sera con un comunicato inviato da Dinamica Consult e firmato (erroneamente è stato poi precisato) da un noto professionista mestrino. In questo comunicato il gruppo accusava la dirigenza del Venezia: “non c’è la volontà di qualche soggetto di mantenere la categoria di Lega Pro” e questo è il passaggio che più ha irritato il dg lagunare Dante Scibilia. «Sorrido di fronte a un comunicato senza capo nè coda – afferma – che parla di un mancato incontro (peraltro non vero) ma che vede questo gruppo inattivo sino a sabato, senza nemmeno un contatto con l’avvocato Baratella che ora gestisce la cessione. Trovo paradossale accusare chi lavora in società di non avere a cuore la sorte della stessa, visto che ne sono dipendenti e dalla continuità aziendale dipende anche il loro salario (peraltro in arretrato di quattro mesilità). Infine irrita vedere un comunicato che non contiene alcun nome dei soggetti coinvolti nell’operazione: sarebbe corretto che se qualcuno ha davvero a cuore il futuro del Venezia esca allo scoperto». Si è parlato della possibile presenza di Renzo Corvezzo, ex presidente del Treviso. «Mi risulta che si stia dando da fare assieme a Giorgio Betrò per trovare degli imprenditori che rilevino il Venezia: se è pronto lo invito a presentarsi al più presto dall’avvocato Baratella per chiudere la trattativa». E dal legale incaricato dalla Venice Academy di cedere fino al 100 per cento delle quote per 28mila euro con il ripianamento delle pendenze per circa 2milioni si riceve questa risposta: «Nessun interesse concreto da parte di imprenditori e della cordata citata ho appreso dal vostro giornale, da me non si è mai presentata». E chi c’è allora dietro a questa cordata targata Dinamica Consult? «Imprenditori che al momento non escono allo scoperto ma lo faranno entro mercoledì – riferisce Nicola Dall’Armellina responsabile dell’area comunicazione dell’agenzia – Hanno in agenda incontri con l’avvocato Baratella e con il sindaco Brugnaro per presentare la loro proposta e cercare di chiudere al più presto la trattativa. In merito al comunicato emesso sabato e al passaggio riguardante la poca disponibilità verso la nostra cordata, il riferimento è alla dirigenza e non alle maestranze dell’Unione Venezia che vanno tutelate e salvaguardate». Intanto il tempo corre e per il Venezia le possibilità di salvezza si riducono sempre più.
Ore 15.40 – (La Nuova Venezia) Non ci sono acquirenti, non ci sono gruppi interessati all’Unione Venezia che, fino a questo momento abbiano fatto una mossa per salvare la società. La precisazione, nella sua sostanza, arriva da Dante Scibilia, direttore generale della società. «Mi sono sentito anche con l’avvocato Baratella» aggiunge il commercialista mestrino, «e purtroppo i giorni continuano a scivolar via senza scossoni. Lo dico anche per non creare false speranze o aspettative ai tifosi, a tutti quelli che hanno cuore le sorti della squadra. A far girare le voci ci vuol poco, le forme di comunicazioni sono molteplici e con esse è cresciuto anche il rischio di dar spazio a notizie non vere. Da parte mia continuerò fino all’ultimo minuto utile nel tentativo di salvare l’Unione Venezia, ma ad oggi gruppi che vogliano acquistarla non se ne sono fatti vivi».
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) Quattro giorni per regolarizzare la propria posizione, otto per presentare eventualmente ricorso dall’esclusione alla Lega Pro: 10 luglio, 14 luglio, due date da cerchiare nel calendario. Insieme a quella di venerdì 17 quando il Consiglio Federale della Federcalcio ufficializzerà le squadre ammesse ed escluse dalla Lega Pro. Venezia in trincea, tra sussulti d’orgoglio e speranze disilluse, voci di trattative sotterranee e frasi di circostanza, unico dato certo: il silenzio del presidente Yuri Korablin. Un atteggiamento incomprensibile, soprattutto al cospetto di quei dipendenti che stanno ugualmente lavorando per tenere a galla la baracca, per farsi trovare pronti con la documentazione in regola nei caso in cui dal nero tunnel spuntasse fuori un acquirente serio. L’ultima settimana ha portato poche novità concrete: l’avvocato mestrino Fausto Baratella ha in mano la vendita delle quote azionarie della società (28 mila euro per il 100%), ma chi vuole entrare in possesso del club arancioneroverde deve mettere subito sul piatto della bilancia almeno due milioni di euro per sanare il pregresso e ripartire. Naturalmente in questa cifra non è incluso il budget per la stagione 2015-2016. Se il primo rintocco di campana (30 giugno) non aveva il ritmo del funerale, i prossimi due non avranno lo stesso tono: venerdì 10 luglio la Co.Vi.Soc. e le Commissioni Criteri Infrastrutturali e Sportivo-Organizzativi comunicheranno alle società l’ammissione o l’esclusione dalla Lega Pro, trasmettendo gli atti per conoscenza anche a FederCalcio e Lega Italiana Calcio Professionistico. Le società che in quella data non avranno ottenuto il rinnovo della licenza nazionale avranno tempo fino alle ore 19 (e non un secondo dopo) di martedì 14 luglio per presentare ricorso avendo sistemato la situazione. La Co.Vi.Soc. e le altre Commissioni si esprimeranno sui ricorsi giovedì 16 luglio trasmettendo la decisione al Consiglio Federale che si riunirà il giorno successivo. Logico che se l’FBC Unione Venezia non trovasse un nuovo proprietario entro fine settimana, il suo destino sarà irrimediabilmente segnato. Lega Pro che sta vivendo la stagione più travagliata della sua storia, e non solo per la situazione drammatica delle società: quattro sono già “saltate” (Monza fallito, Barletta, Castiglione e Grosseto), dodici sono cerchiate di rosso (Benevento, Ischia IsolaVerde, Lupa Castelli Romani, Martina Franca, Paganese, Pisa, Reggina, Savona, Varese, Unione Venezia, Vigor Lamezia e Real Vicenza), molte delle quali non riusciranno a perfezionare l’iscrizione con la presentazione della fideiussione da 400 mila euro. Per non parlare di una Lega Pro in caduta libera con il consiglio “saltato”, compreso il presidente Macalli dimissionario dopo 18 anni, martedì il Consiglio Federale della Figc nominerà il commissario, a tempo limitato per operare la scelta dei gironi e indire le nuove elezioni.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Cantieri ancora aperti, senza sosta verrebbe da dire. Il tempo stringe, e il presidente del Real Vicenza continua infatti a lavorare su una possibile cessione dell´attività che permetterebbe alla sua società di continuare a sopravvivere. La strada più facile sembra la trattativa in atto con la cordata romana di cui si sta ampiamente parlando in questi giorni. I dettagli di tutta l´operazione però rimangono ancora nascosti. E poi rimane in sospeso anche la questione Treviso. Intanto, anche per i giocatori, è tempo di decisioni sul loro futuro. Matteo Malagò, centrocampista biancorosso, è tra quelli che stanno aspettando di capire come evolverà tutta la faccenda.Quali sono i suoi accordi ora con il Real?«Io avrei rescisso il contratto con il Real Vicenza, ma non mi hanno depositato le carte, vista l´iscrizione. C´erano cinque giorni di tempo per farlo, ma il presidente non l´ha fatto perché mi ha detto che sono tra i giocatori che vorrebbe tenere se il Real dovesse continuare ad esistere. Quindi sono in stand by fino al 14. A meno che non trovi un accordo con un´altra società prima, in questo caso ne parlerei con il presidente. Aspettare fino al 14 sinceramente mi sembra un rischio: le società non aspettano me».Per lei si parla di un interessamento della Pro Piacenza, conferma?«Sì, la Pro Piacenza mi ha fatto un´offerta. Al momento non ho detto né sì, né no. Anche il Piacenza, che mi alletta un po´, anche se sarebbe una serie D. Però intanto vediamo in questi giorni come va, non sono ancora convinto di nulla».Quindi, se il Real dovesse continuare la sua attività, lei rimarrebbe?«Io rimarrei, ma se chiude velocemente. Entro tre, quattro giorni, altrimenti proverò ad andare in sede per parlarne. È il mio lavoro, quindi non posso rischiare».Riguardo alle vicende dell´ultimo periodo, qual è la sua opinione? Pare che lei si sia un po´ stancato«Sì, un po´ si. Credo che avrebbe dovuto finirla prima o continuare. Mettendomi nei suoi panni, io avrei mollato. Non so chi glielo fa fare al presidente Diquigiovanni. Adesso probabilmente sta cercando di trovare nuove cordate per farsi dare una mano. Secondo me non molla del tutto».Negli ultimi giorni si è tornati a parlare anche di Treviso, le piacerebbe l´idea? Diquigiovanni ha detto che partirebbe subito..«Beh… io sarei anche più vicino a casa. Per me sarebbe perfetto. Il problema sono un po´ i tifosi da quello che ho capito. Anche se io non lo capisco: a Diquigiovanni non si può dire nulla, sia economicamente, che come uomo di sport. Lo ha dimostrato in questi anni di Real».
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Cominciamo col Latina che col suo digì Pietro Leonardi si è iscritto alla corsa a Federico Furlan, già sondato da Livorno e dal solito Modena in B e preso in considerazione dal Padova in C. Ai pontini Federico, svincolatosi da pochi giorni, piace un bel po´, gode di un mucchio di estimatori dappertutto, ma non ha ancora apposto il suo autografo da nessuna parte. Una situazione simile a tutti gli altri virtussini andati in scadenza, ovvero Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato, Cattaneo, Rossi e Pietribiasi. Da un lato quasi tutti hanno la proposta di rinnovo (in certi casi biennale) della società, dall´altra invece, l´offerta per molti di loro da parte di un altro club. Eppure non c´è stato per il momento alcun passaggio ufficiale altrove (pure se qualcuno come Bizzo è vicino al Padova), segno evidente che la chance irrinunciabile non si è ancora palesata concretamente e che nessuno di loro scarta a priori l´ipotesi eventualmente di prolungare da queste parti. Fermo restando che il digì Seeber si è già calato nell´ottica di idee di dover reperire nel mercato profili capaci di surrogare i presumibili partenti. Uno scenario che non inquieta per ora il nuovo nocchiero Sottili. «È facile che tanti protagonisti dell´ultimo biennio non continueranno con noi – recita il marine toscano – ma credo che le certezze di questa società siano innanzitutto la proprietà e il direttore. Tra l´altro, oltre al nostro organico, non sappiamo neppure per adesso le rose degli avversari e, se è per questo, neanche la categoria che disputeremo. Così la nostra forza sarà la mentalità acquisita dal Bassano in questi anni e l´atteggiamento che porterà il sottoscritto. Lo spirito dovrà essere quello degli ultimi due campionati. C´è totale sintonia tra il mio modo di vedere il calcio e la filosofia della famiglia Rosso e del management. Da qualche stagione in qua Bassano è sinonimo di programmazione – sottolinea l´uomo che ha pilotato in C1 Carpi e Venezia – un tempo in tanti venivano qui magari per spuntare un ingaggio sicuro, ora invece si lavora sulla pianificazione e questa è diventata una piazza simbolo per mettersi in vetrina e una speciale rampa di lancio per giovani prospetti verso lidi d´altissimo livello. In ogni caso adesso dobbiamo ragionare in termini di Lega Pro e vi posso già anticipare che il prossimo torneo sarà ancora più difficile, complicato e qualificato di quello appena archiviato e dovremo farci trovare pronti». Dal canto suo il presidente Stefano Rosso tiene a rimarcare un paio di concetti. «Si riparte da zero perché ogni nuova annata è così, tuttavia il nostro progetto continua – argomenta il pres – Sottili rappresenta la migliore opzione, abbraccia i nostri stessi valori in campo e fuori. Uno come lui andrebbe bene anche in caso di ripescaggio in B, pure se ribadisco che non si può illudere nessuno, con questi criteri è quasi impossibile, anche se ci proveremo, sia chiaro. La vera vittoria è stato vedere il calore attorno alla squadra, lo stadio più volte esaurito e la gente per le strade con le sciarpe e le magliette giallorosse. Il nostro tesoro è lì».
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Svolta per il reparto arretrato: oggi i dirigenti del Vicenza e del Palermo dovrebbero incontrarsi per definire i dettagli del ritorno di Milan Milanovic in biancorosso. Si parla di ritorno perchè il difensore, classe ´91, aveva indossato la maglia del Vicenza tra gennaio e giugno 2013. E visto che si parla di difensori che tornano, è sempre più probabile il rientro di Mario Sampirisi, che il Genoa darà nuovamente in prestito al Vicenza. Dai difensori ai portieri. Nicolas Bremec, lasciato libero dal Vicenza, potrebbe andare alla Salernitana. Ai biancorossi serve però un dodicesimo, che potrebbe essere Richard Marcone, classe ´93, lo scorso anno a Trapani, già di proprietà del Vicenza. Resta da dire che la dirigenza biancorossa sarebbe sulle tracce di Marco Pinato, classe ´95, centrocampista del Milan che nella passata stagione ha giocato a Lanciano.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Cosa aspettarsi dal prossimo campionato? Il ritorno di Marino ha riacceso l´entusiasmo, pur avendo dato spazio anche a qualche inevitabile polemica, e pare che possa essere una garanzia anche per i giocatori. La rosa sta prendendo forma. E l´uomo chiave per il caro vecchio Lane potrebbe essere Andrea Cocco. Ma questo è un discorso a parte. Qui si prova a interpretare i numeri. Numeri che, si sa, a volte lasciano il tempo che trovano, la sentenza finale spetta sempre al campo. Ma qualche indicazione potrebbero darla. Dopo una stagione eccezionale per i colori biancorossi, i playoff hanno lasciato i tifosi vicentini con l´amaro in bocca. Ma torniamo ai numeri. Qual è stato il destino delle squadre giunte ai playoff che non sono riuscite poi a centrare la promozione in serie A?2004-2005, strana annata. Partiamo da dieci anni fa. Una stagione particolare. A trionfare è il Genoa, che viene però retrocesso in C1 per volontà della giustizia sportiva. Direttamente passa quindi solo l´Empoli. Ai playoff arrivano Treviso, Perugia, Ascoli e Torino. A vincere è il Torino, ma fallisce e rifà la serie B. In finale con il Toro, il Perugia. Ma agli umbri va anche peggio, falliscono e ripartono dalla C1. Ne consegue che vengono promossi Ascoli e Treviso (che avevano perso in semifinale conto le altre due). Una stagione che non dà quindi molti spunti, se non la vicenda del Torino che l´anno dopo riconquista i playoff e ottiene pure la promozione.2005-2006, brutte notizie. Una stagione che non promette nulla di buono. In A ci vanno Atalanta e Catania. Mentre a giocarsi il terzo posto disponibile nella massima serie sono Torino, Modena, Mantova e Cesena. Il salto lo fanno i granata, che hanno la meglio contro il Mantova. E l´anno dopo per le tre che restano in serie cadetta, non va molto bene: il Mantova strappa un ottavo posto, Cesena e Modena si salvano appena (15° e 16°).2006-2007, non fa testo. La Juve, retrocessa dopo il caso calciopoli, sbaraglia la concorrenza assieme a Napoli e Genoa che creano un solco incolmabile tra la terza e la quarta posizione (Genoa a più dieci sul Piacenza) e i playoff non vengono disputati.2007-2008, qualche speranza. Chievo e Atalanta conquistano il passaggio diretto in serie A. Agli spareggi vanno Brescia, AlbinoLeffe, Pisa e Lecce. A staccare il biglietto sono i pugliesi. Ma, Pisa a parte che fallisce e precipita in serie D, nella stagione dopo, l´AlbinoLeffe naviga in acque tranquille e conquista il nono posto, mentre il Brescia fa meglio e si ripete guadagnandosi la quarta posizione e i playoff.2008-2009, speriamo vada così. Bari e Parma promossi, il Livorno li segue dopo i playoff, dove se la vede con Brescia, Empoli e Grosseto. Per le due toscane l´anno seguente è discreto: settimo il Grosseto, decimo l´Empoli. Ma l´impresa la fa il Brescia che, al terzo tentativo, vince gli spareggi e passa di grado.2009-2010, risultati mediocri. In serie A ci vanno Lecce e Cesena, raggiunti, come già detto dal Brescia, che ai playoff distrugge i sogni del Torino, che nel 2011 finisce settimo. Prima escono dai giochi Sassuolo e Cittadella, che nella stagione seguente raggiungono la salvezza non troppo agevolmente (14° i padovani, 16° gli emiliani).2010-2011, buoni risultati. Atalanta e Siena sbaragliano la concorrenza. Il terzo posto nella massima serie se lo contendono Padova, Varese, Reggina e Novara. La meglio ce l´ha il Novara. Ma l´anno dopo non va male per le altre tre: il Varese riconquista i playoff, mentre il Padova si classifica settimo e la Reggina decima.2011-2012, un sogno. Vittoria per il Pescara, seguito dal Torino. E la Sampdoria acciuffa la promozione dopo i playoff. Non ce la fanno Sassuolo, Verona e Varese. Ma l´anno dopo è un trionfo per i neroverdi e i gialloblu: il Sassuolo finisce primo, con il Verona alle sue spalle. È promozione. Il Varese si difende bene e termina settimo.2012-2013, alti e bassi. Come già detto, passano le finaliste dell´annata precedente. Gli spareggi li vince il Livorno, battendo Brescia, Empoli e Novara. Stagione grigia per i piemontesi nel 2014, che retrocedono dopo i playout, il Brescia chiude sedicesimo, mentre l´Empoli conquista la serie A finendo in seconda posizione.2013-2014, cambiamenti. Promozione per Palermo e Empoli. I playoff non sono più a quattro, ma a sei: terza e quarta passano direttamente in semifinale, le altre quattro se la vedono al turno preliminare. Ai playoff ci vanno Modena, Cesena (che poi vincerà), Crotone, Bari, Spezia e Latina.Storia recente. Lo Spezia quest´anno è riuscito a riconquistare i playoff, battuto però nel preliminare da un sorprendente Avellino. Per le altre non va così bene: il Modena salta sull´ultimo treno salvezza ai playout, il Crotone si salva, il Latina si piazza tredicesimo e il Bari delude un po´ le aspettative finendo decimo. Insomma, il destino delle squadre l´anno dopo i playoff, guardando questi dati, sembra portare anche buone notizie per i biancorossi. La maggior parte delle squadre, nella peggiore delle ipotesi, ha raggiunto agevolmente la salvezza. Solo una retrocessione, quella recente del Novara. Mentre non sono stati così isolati i casi in cui l´anno dopo le società si sono ripetute o addirittura hanno centrato la promozione.
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Fino a oggi non l’aveva mai ammesso pubblicamente, ma a giudicare il progetto sulla base dei primi nomi coinvolti, tutti, tra gli addetti ai lavori, avevano immaginato che sarebbe finita così. La nuova Luparense San Paolo di Stefano Zarattini chiederà il ripescaggio in Serie D: oggi scadono i termini per la presentazione della domanda di riammissione al quarto campionato nazionale e il sodalizio nato dalla fusione tra la Luparense e il San Paolo (retrocesso in Eccellenza), proverà a giocarsi le sue carte bypassando il torneo regionale. «Lo confermo, entro le 14 (di oggi ndr) presenteremo la richiesta di ripescaggio», ammette il patron della società di San Martino di Lupari, «non vedo perché non dovremmo provarci. Non so quante possibilità abbiamo di ottenerlo, dipenderà molto anche dai campionati superiori». In Serie B rischiano di saltare un paio di squadre per la vicenda scommesse; in Lega Pro invece sono a rischio una quindicina di società, ma non significa che finiranno per certo in terza serie. I 500 mila euro a fondo perduto richiesti dalla Figc spaventano molte. Zarattini la Serie D proverà a prendersela comunque: «Abbiamo fatto un programma triennale, e per questa stagione sappiamo come costruire la squadra: la nostra formazione sarà la medesima, sia in Eccellenza sia in caso di ripescaggio. Se rimarremo in quinta serie giocheremo per vincere, se andremo su cercheremo di fare un buon campionato per salvarci in maniera tranquilla». Da oggi, la Luparense potrà sottoscrivere i nuovi contratti: i primi saranno quelli di Matteo Giglio, centrocampista che arriva insieme a mister Daniele Pasa da Montebelluna, dell’attaccante Gianmarco Brotto del Ripa (ex Este) e del difensore Alberto De March, dalla formazione bellunese.
Ore 12.40 – (Gazzettino) CAMPODARSEGO. Sembrava tutto fatto per l’attaccante classe 1992 Davide Diaw della Virtus Corno, ma l’operazione non si farà. «Avevamo raggiunto l’accordo con il giocatore – spiega il direttore generale Attilio Gementi – ma ci ha comunicato che non viene per motivi familiari. A questo punto ci rimetteremo sul mercato per valutare altre situazioni». Il Campodarsego è caccia anche dei portieri. «Un discorso che definiremo in settimana ingaggiando un paio di ragazzi». Tra le altre manovre anche l’acquisto di un difensore centrale di esperienza e un esterno destro. «Non abbiamo comunque fretta di completare la rosa, vogliamo solo gente motivata». Stilato il calendario delle amichevoli: Virtus Vecomp (mercoledì 29 luglio), Legnago (sabato 1 agosto), Vigontina (sabato 8), Godigese (mercoledì 12), Istrana (venerdì 14), Este (mercoledì 19). ESTE. Quella appena passata è stata una settimana intensa sul fronte delle novità a centrocampo (Arvia, Crafa, Ruin e Migliorin), ora le attenzioni sono puntate su un’attaccante. «Ma non sarà un’operazione a breve termine – spiega il tecnico Andrea Pagan – Vogliamo fare una scelta oculata e non è escluso che inizieremo la preparazione senza la punta». Sugli altri obiettivi aggiunge: «Stiamo per chiudere con un terzino destro e un terzino sinistro classe 1997 che arrivano dal settore giovanile di squadre professionistiche e completeranno l’organico degli under». Sull’ingaggio già annunciato del difensore Tiozzo di proprietà del Venezia. «Al 99 per cento è fatto, bisogna aspettare solo cosa succede al club veneziano». Intanto Pagan ha già conquistato il presidente Renzo Lucchiari. «È un allenatore che sa il fatto suo e trasmette grande serenità nell’affrontare tutte le situazioni. Sono molto soddisfatto e come Zattarin punta molto sui giovani. Il gruppo è fondamentale per avere entusiasmo e voglia di vincere, e Pagan ne è il protagonista principale». La squadra inizierà la preparazione mercoledì 22 luglio: allenamento a Este (sabato 25 partitella in famiglia) fino a fine mese, poi il lavoro proseguirà a Tambre d’Alpago. Amichevoli: Belluno (martedì 4 agosto), Porto Viro (giovedì 13) Loreo (domenica 16), Campodarsego (mercoledì 19), triangolare Saonara Villatora (domenica 23).
Ore 12.30 – (Gazzettino) Prosegue il mercato delle formazioni padovane che parteciperanno al campionato di serie D. ABANO. È il giorno degli annunci. Oggi in sede andranno a firmare il centrocampista Nicola Segato, protagonista nella promozione del Padova in Lega Pro, e l’attaccante classe 1993 Luca Munarini, nell’ultima stagione in forza a Bassano (due partite) e Savona (cinque) in Lega Pro. Su quest’ultimo ecco il direttore sportivo Andrea Maniero: «Non è riuscito a sfondare nei professionisti, ma è un ragazzo dal potenziale enorme e spero che Abano possa essere per lui la piazza della consacrazione». Munarini vanta anche una stagione al Castiglione in Lega Pro (21 partite e tre gol) e al Montebelluna in serie D (32 partite e dieci gol). Restando in tema di ex biancoscudati, caldissima la pista che porta a Dan Thomassen e non è da escludere che già oggi possa arrivare la fumata bianca. «Abbiamo giocato insieme ai tempi del Padova, è un amico – sottolinea Maniero – Negli ultimi giorni ci siamo sentiti e nonostante la delusione che ha avuto con i biancoscudati, è molto contento di venire da noi». La preparazione scatterà venerdì 24 luglio, mentre tre giorni più tardi la squadra andrà in ritiro sulle colline imolesi. Le amichevoli: Camisano (sabato 8 agosto), Pozzonovo (venerdì 14), Cartigliano (mercoledì 19), Piovese (sabato 22), Legnago (mercoledì 26).
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Annunci, ufficializzazioni e, ancora, addii. È iniziato alla grande il mercato di Este, Campodarsego e Abano che da oggi potranno mettere nero su bianco gli accordi. Este. Dopo l’addio di Gianluca Zattarin, tecnico dell’Este nell’ultimo quinquennio (ora in orbita Delta Rovigo), una rivoluzione era prevedibile. Tuttavia, nessuno si sarebbe mai aspettato che, al 6 luglio, l’unico reduce della vecchia guardia sarebbe stato il portiere Alessandro Lorello. Il nuovo mister Andrea Pagan affiderà al numero uno pure la fascia di capitano, lasciata libera da Tommaso Lelj, accasatosi al Rapallo Bogliasco (Serie D). Ai saluti del mediano vicentino e dei vari Rubbo, Rondon, Beghin, Beghetto, si sono aggiunti quelli di Andrea Tessari. L’ex Padova, nonostante la riconferma, ha preferito fare le valigie per Legnago. Non è esclusa nemmeno la cessione di Gianluca Meneghello. Lo stopper dell’Este ha espresso la volontà di cambiare aria: le squadre interessate, però, dovranno fare i conti con la dirigenza atestina. Venezia, a giorni, dovrebbe liberare il difensore Francesco Tiozzo (19 anni), mentre Giuseppe Arvia, Leonardo Crafa e Ivan Ruin hanno già raggiunto l’intesa la scorsa settimana. Abano. Il ds dell’Abano, Andrea Maniero, non si è fatto sfuggire i primi pezzi pregiati in saldo. Luca Munarini, attaccante classe 1993 svincolato dal Savona, vestirà la maglia nero-verde con l’obiettivo di rilanciarsi. Come Nicola Segato e Dan Thomassen, sedotti e abbandonati dal Padova. Segato ha detto «sì» dopo aver atteso invano un segnale dai Biancoscudati, mentre Thomassen, reduce dalla querelle con l’ex società, ha trovato una nuova sistemazione. Ora toccherà al centrocampista. Campodarsego. Non è riuscito al ds dei biancorossi Attilio Gementi, il colpo Davide Diaw (23 anni). Si sono messi di mezzo la famiglia e il Tamai, che vorrebbe riprendersi il giocatore. Tutto confermato, invece, per Umberto Ambrosi, a titolo definitivo dal Cerea, Rej Luna, già bomber della Berretti del Real Vicenza e Andrei Tanasa, dall’Ambrosiana. Da definire la questione portieri: la dirigenza ha deciso di prendere due giovani. Sempre calda la pista Marco Vanzato, che il Padova vorrebbe girare in prestito.
Ore 11.40 – (Gazzettino) È stata la settimana dell’addio di Andrea Pierobon, quella che comincia sarà quella del nuovo allenatore del Cittadella. Per ammissione del presidente Andrea Gabrielli il lotto dei pretendenti si è ristretto a tre nomi: Ezio Gelain, Roberto Venturato e Giulio Giacomin. Prima di ufficializzare il prescelto, un ultimo incontro con il diggì Stefano Marchetti, poi il via libera. Chi siederà sulla panchina del Cittadella? L’impressione è che sia in vantaggio Gelain, fontanivese come Marchetti, ma dalla società non è trapelata alcuna indiscrezione. In attesa del tecnico, il Cittadella potrà contare su un nuovo collaboratore: Andrea Pierobon dopo aver detto «basta» con il calcio giocato è pronto a una nuova avventura. Per l’ex portiere è pronto il ruolo di preparatore, l’investitura arriva direttamente dal presidente Andrea Gabrielli, che caldeggia l’ipotesi proprio come hanno fatto Marchetti e Foscarini: «Pierobon ha appeso le scarpe al chiodo soltanto in parte, continuerà ad indossarle per preparare al meglio i nostri portieri. Ha un grande ascendente sia nel nostro ambiente che nel panorama calcistico nazionale, ha ricevuto attestati di stima da tutte le parti d’Italia, resterà un nostro punto di forza per i valori che ha saputo esprimere durante la sua carriera. Averlo ancora tra noi per me è motivo di grande soddisfazione». Stefano Marchetti intanto ha posato il primo tassello nella rosa della prima squadra, ingaggiando Manuel Pascali, classe 1981 in arrivo dal Kilmarnock, squadra della Scottish Premier League, dove ha giocato dal 2008. Grande esperienza e temperamento: «Pascali ha la personalità giusta per il Cittadella, è stato fortemente voluto da parte mia». Personalità e temperamento, caratteristiche che difettavano nei giocatori dell’ultima stagione, e per una squadra che punta a vincere il campionato, i leader sono indispensabili. E Pascali punto di riferimento lo è diventato anche in un campionato spigoloso come quello scozzese, fino ad indossare i gradi capitano. Il giocatore, nato centrocampista, nel Cittadella del prossimo anno partirà come difensore centrale, lo stesso ruolo interpretato negli ultimi anni al Kilmarnock. «È un jolly, se in mezzo al campo avremo bisogno di fisicità, lui è pronto a lottare anche in mediana», spiega il direttore granata. Il Cittadella avrà bisogno di altri innesti per completare al meglio una rosa di giocatori assolutamente competitiva per la Lega Pro, ma nell’immediato futuro Stefano Marchetti starà alla finestra, ad aspettare l’evolversi di certe situazioni. «I rinforzi possono arrivare anche quando saremo in ritiro, l’unica cosa che il Cittadella non deve avere quest’anno è la fretta, perché con le difficoltà che hanno tante squadre nell’iscriversi ai vari campionati, salteranno fuori diverse buone occasioni di acquisto». Intanto si attende soltanto la firma sulle cessione ormai certe di due giocatori granata: l’attaccante Leonardo Perez e il difensore Simone Pecorini possono considerarsi a tutti gli effetti due giocatori dell’Ascoli. Conferma il diggì: «Penso di sì, le trattative sono bene avviate e si dovrebbero concludere a breve».
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Ezio Gelain, Roberto Venturato e Giulio Giacomin. Una settimana dopo siamo sempre a questa rosa di tre nomi “papabili” per la panchina del Cittadella. Con una differenza sostanziale: l’attesa sta per finire sul serio. Sia il presidente Gabrielli che il dg Marchetti hanno chiarito che entro questa settimana ci sarà la soluzione del mistero. «Io con Venturato ho lavorato ai tempi in cui era al Pizzighettone» spiega il nuovo arrivato Manuel Pascali. «Con il Citta ho firmato senza sapere chi sarà il tecnico, ma se sarà lui la squadra andrà in buone mani: in carriera ha avuto meno fortuna di quella che avrebbe meritato, ma può essere la persona giusta per questa realtà» aggiunge, sponsorizzando la candidatura di Venturato, che ha guidato Pizzighettone, Cremonese e Pergolettese. Nel borsino sembra uno dei due favoriti assieme al fontanivese Gelain che, a Cittadella, potrebbe trovare l’occasione per rimettersi in gioco dopo la fugace esperienza al Livorno, dove fu esonerato per lasciare il posto a Panucci. Giacomin, che sarebbe “promosso” dalla Primavera alla prima squadra, paga la minore esperienza e pare avere qualche chance in meno rispetto alla concorrenza. Allo stesso modo, sembrano poco fondate le ipotesi Antonino Asta e Bepi Pillon, nomi comunque arrivati sul tavolo di Marchetti. In ogni caso è questione di giorni, forse di ore. Anche perché manca ormai poco al ritiro a Lavarone, al via dal 19 luglio.
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) «Il problema della Scozia? È che è piena di scozzesi» pare abbia affermato Edoardo I d’Inghilterra sul finire del XIII secolo, mentre tentava di sottomettere quelle popolazioni. Se chiedete a Manuel Pascali, però, cosa pensa del paese in cui ha giocato per sette lunghe stagioni, nel Kilmarnock, club di Prima divisione di cui è stato capitano per cinque anni e col quale ha vinto anche una Coppa di Lega, il giudizio è di tutt’altro tenore. Perché lui, l’esperienza in Scozia, la consiglierebbe a tutti i suoi colleghi e probabilmente l’avrebbe addirittura prolungata, se non avesse avuto la necessità di rientrare in Italia per motivi personali. E a quel punto, saputo che questo trentatreenne centrocampista/difensore di Milano voleva tornare, il Cittadella si è subito fatto avanti. «E ci è voluto poco tempo per trovare un accordo, perché questa è una società piccola ma solida, di cui tutti mi hanno parlato bene. A partire da Claudio Coralli, con cui avevo giocato assieme ai tempi del Pizzighettone: mi ha tempestato di messaggi per chiedermi di venire» spiega Pascali, sposato con Chiara, conosciuta ancora quando giocava nel Foligno, e padre di due bimbi, Francesco, 6 anni, e Filippo, 3. Facciamo un passo indietro, come le è venuta l’idea di trasferirsi a giocare in Scozia? «Il primo a parlarmi di quel campionato è stato Sergio Porrini, ex difensore della Juve e dei Rangers, che ho conosciuto proprio al Pizzighettone: mi ha sempre detto che quel calcio sembrava fatto apposta per uno come me. Grazie a lui e a Stefano Salvatori, ex giocatore degli Hearts, feci un provino per il Kilmarnock che, nel 2008, era in ritiro a Lucca. Seguì la richiesta di un nuovo esame, ma da fare in Scozia. E io non ci pensai molto: partii, lo superai e venni preso». Quant’è diverso il calcio scozzese da quello italiano? «Intanto sfatiamo un luogo comune: il livello tecnico è molto più alto di quanto si possa immaginare. Di sicuro è un calcio differente: molto più fisico e meno spezzettato, nel senso che gli arbitri lasciano giocare di più. Un calcio tutto cuore e passione». È vero che lo spuntino pre-gara è a base di lasagne? «Beh è capitato anche questo e so che può apparire curioso qui in Italia, dove già nelle serie interregionali si pone massima attenzione al minimo dettaglio, con un occhio di riguardo all’alimentazione. Da questo punto di vista, sì, il calcio in Scozia può crescere. Pensate, ad esempio, che non c’è l’idea del ritiro pre-trasferta e capita di arrivare a giocare il match subito dopo diverse ore di pullman». Al rientro in Italia ha qualche rivincita da prendersi? «Sì, ma soltanto a livello personale. Forse avrei potuto avere una carriera diversa ma non mi lamento, perché so quanto valgo. Certo, in Italia non sono mai andato più su della serie C e vorrei giocare il prima possibile in B». Lei probabilmente sa che il Cittadella presenterà domanda di ripescaggio per la serie cadetta… «Sì, ma se non sarà accolta, comunque la squadra sarà attrezzata per disputare una stagione importante, al vertice, come ha ribadito anche il dg Marchetti quando abbiamo parlato assieme prima della firma del contratto. E io farò di tutto per raggiungere la promozione». Sappiamo che si è sempre ispirato ad Ambrosini: ma a Cittadella arriva per giocare da centrocampista o difensore centrale? «Nasco centrocampista ma nelle ultime due stagioni ho fatto il difensore. Sembra una frase fatta, ma farò quello che mi chiederà il nuovo allenatore».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Ormai scontata la conferma di Mazzocco, che con il fallimento del Parma si è svincolato e firmerà per due o tre anni, un altro probabile biancoscudato sarà Di Risio, pur legato al Benevento. Anche per lui si avvicina il momento della verità. ATTACCO. Le certezze riguardano i confermati Ilari, Cunico, Petrilli e Amirante e probabilmente Aperi, a cui dovrebbero aggiungersi tre pedine, tutti fuori quota. Nelle prossime ore si stringerà per Arcidiacono il cui arrivo potrebbe essere agevolato dai problemi di alcune delle concorrenti (Teramo per l’illecito e Matera che ha appena cambiato allenatore), ma anche in questo caso occhio al solito Benevento, ora guidato da Auteri, prima sulla panchina dei lucani. Complicata pure la situazione del Varese, a rischio iscrizione, elemento che rende sempre attuale la pista Neto Pereira, senza dimenticare Zecchin, mentre per Altinier c’è da fare i conti con la concorrenza della Cremonese e soprattutto del Mantova con cui oggi s’incontrerà il suo agente. Difficile arrivare a Iocolano del Bassano, da non escludere l’ipotesi Torromino, sotto contratto con il Crotone.
Ore 10.20 – (Gazzettino) Da monitorare la trattativa per portare a Padova il centrale paraguaiano classe 95 Ivan Canete, svincolato dall’Atletico Madrid. Sulle fasce Dionisi e tre under, due dei quali a sinistra e tra questi Daniel Di Nicola del Pescara. Difficile riavere Bortot dal Bassano, mentre Busetto potrebbe firmare un contratto di addestramento tecnico. CENTROCAMPO. Il nome nuovo per la mediana è quello di Lorenzo Del Pinto che ha recentemente rescisso dall’Aquila, con cui aveva un anno di contratto, per accasarsi in serie B a Teramo, ma l’inchiesta sull’illecito sportivo che riguarda la società abruzzese ha congelato il tutto. L’interessato, venticinque anni, il classico incontrista, conferma l’interesse del Padova: «È una soluzione probabile, stiamo valutando e in settimana penso uscirà qualcosa. Ci sono anche altre squadre e vediamo nei prossimi giorni al rientro dalle vacanze. Il blasone della piazza padovana ce l’hanno in poche e sarebbe una grande soddisfazione giocare là. Un ruolo d’interdizione davanti alla difesa? L’ho già ricoperto». In realtà c’è da fare i conti con la concorrenza del Benevento che punta fortemente su di lui.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Il budget economico, la regola dei giovani, che potrebbero essere anche più degli otto richiesti, le numerose squadre a rischio iscrizione e le partite sotto la lente d’ingrandimento della giustizia sportiva. Sono tanti gli elementi che entrano in gioco nella costruzione del nuovo Padova, in una settimana che potrebbe registrare più di qualche novità. Questo il punto della situazione, tra conferme, partenze e trattative, reparto per reparto. PORTIERI. Tra i pali il grosso è fatto, con la conferma di Petkovic (a breve il nero su bianco) e con l’ingaggio dalla Sacilese del giovane Favaro, primo volto nuovo per la stagione appena iniziata. Anche per il terzo portiere su punterà su un under. DIFESA. Almeno la metà degli otto giocatori che formeranno il pacchetto arretrato verrà prescelta tra i nati dall’1 gennaio 1994. Tra i centrali, dopo la rinuncia a Sentinelli e Thomassen, l’unica certezza è Niccolini a cui verranno aggiunti tre nuovi. Nei primi giorni della settimana sono in programma gli incontri, forse decisivi, con gli agenti di Bizzotto e Fabiano, ma non sono le uniche opzioni.
Ore 10.00 – (Gazzettino) Niente vacanze per i ragazzi della Tribuna Fattori impegnati su più fronti. In primo luogo procede spedita la preparazione della due giorni a Pieve di Cadore (25 e 26 luglio) che coinciderà con il debutto del Padova in ritiro. In collaborazione con la locale Pro Loco, ci saranno stand gastronomici, musica e una presentazione della squadra. Domani alle 21 alle Steffe (ippodromo Le Padovanelle) si svolgerà una riunione su alcuni temi importanti in chiave futura, tra cui la campagna abbonamenti, la tessera del tifoso, la curva a bordo campo e Appiani in Festa. Sabato, invece, una delegazione di ultras insieme a Marco Bergamin e all’avvocato Adami ha partecipato al dibattito organizzato a Favaro Veneto dalla curva sud del Venezia sulle “Public Company” e sulla partecipazione diretta dei tifosi all’interno delle società. Nei giorni scorsi, infine, un pensiero via Facebook ai “colleghi” della Ternana, pur storicamente rivali, dato che in Umbria si parla di un possibile approdo dell’ex diesse Marco Valentini su cui gli ultras hanno scritto una lunga relazione, anche con riferimento alle vicende padovane che hanno portato alla retrocessione e alla mancata iscrizione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Fabio Busetto e Marco Vanzato saranno i primi a sottoscrivere questa forma di pre-contratto, mentre qualche dubbio c’è ancora riguardo alla posizione di Filippo Pittarello: De Poli e il giocatore hanno avuto un colloquio nei giorni scorsi, ma l’agente dell’attaccante, Beppe Accardi, sembrerebbe avere tra le mani un’altra soluzione in Lega Pro. I saluti. Tanti sono coloro che hanno lasciato Padova dopo una stagione esaltante. E proprio in virtù delle prestazioni offerte nell’ultima annata, in diversi hanno già trovato una squadra per il prossimo anno, tutti in Serie D. Gustavo Ferretti si è accasato all’Imolese, Emil Zubin oggi firma con l’ambiziosa (ma sempre instabile) Triestina che punta anche Matteo Nichele, sul quale però c’è anche il Pordenone, quindi Nicola Segato andrà all’Abano e probabilmente sarà seguito anche da Dan Thomassen all’ombra dei Colli Euganei, mentre Davide Sentinelli è vicino al Piacenza.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Stesso discorso a Varese, dove dopo le dimissioni del nuovo presidente Alì Zeaiter è in discussione la sopravvivenza stessa della società lombarda: in questo contesto, difficile che Neto Pereira decida di cambiare idea, la sua intenzione è lasciare Varese e il Padova è in pole position. Attese novità anche sul terzino Armando Anastasio: il Padova ha già l’accordo col giocatore, il Mantova si è intromesso nella trattativa, ma l’imminente colloquio col diesse del Napoli Cristiano Giuntoli potrebbe risolvere una volta per tutte le questione. Risposte che sono attese anche dell’ex attaccante dell’Ascoli Cristian Altinier e dal Benevento, titolare del cartellino dell’obiettivo numero uno per il centrocampo, Carlo De Risio. I dubbi. Ancora da risolvere rimangono le questioni relative ai tre “giovani” che il Padova potrebbe mettere in addestramento tecnico e poi girare in prestito a qualche formazione di Serie D.
Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Il giocatore in questi giorni è protagonista in Canada con la Nazionale paraguaiana, è svincolato e ha tra le mani la proposta del Padova e quella di rinnovo della società spagnola: «Il Padova ci ha fatto una proposta pluriennale», ha ammesso al portale Padovagoal.it il procuratore Gianluca Fiorini «e la stiamo valutando. La Lega Pro non ci spaventa». All’inizio della settimana, e comunque entro mercoledì, sono attese notizie importanti innanzitutto per ciò che riguarda gli altri due obiettivi per la difesa: Fabiano, brasiliano svincolato dal Martina, e Nicola Bizzotto, nell’ultima stagione al Bassano, sono dati in dirittura d’arrivo ed entro un paio di giorni potrebbero dare il definitivo ok all’approdo in biancoscudato. Nel mentre, le problematiche di altre società potrebbero dare una mano a De Poli: il Matera ha difficoltà nel reperimento degli impianti sportivi e ha dichiarato di tenere in sospeso i tesseramenti, un contrattempo che potrebbe portare presto l’esterno offensivo Pietro Arcidiacono (seguito proprio dai lucani) all’ombra del Santo.
Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Si apre oggi la settimana più “calda” di questo inizio di stagione. Tra poco meno di due settimane scatta ufficialmente il ritiro precampionato della squadra di Carmine Parlato, che partirà alla volta di Pieve di Cadore sabato 18 luglio, quindi da oggi ogni momento è buono per arrivare a concretizzare i primi colpi sul mercato. Daniel Di Nicola, terzino arrivato in prestito dal Pescara, e Alessandro Favaro, portiere ex Sacilese, sono i primi due innesti e, anche se manca ancora l’ufficialità, per entrambi i giochi sono fatti. Per tutti gli altri, da quest’oggi le trattative entrano nel vivo. Gli obiettivi. Sono tanti i nomi sondati e scandagliati dal direttore sportivo biancoscudato Fabrizio De Poli. L’ultimo, in ordine di tempo, è un giovane difensore centrale la cui provenienza non può che stuzzicare l’ambizione della piazza padovana. Si tratta infatti di Ivan Canete, paraguaiano di 21 anni, negli ultimi titolare della seconda squadra dell’Atletico di Madrid.
Ore 09.00 – (Mattino di Padova) Con tutti i giocatori in vacanza, gli unici che continuano a sudare anche in questi giorni di luglio, sono i ragazzini che stanno partecipando al Padova City Camp alla Guizza. Oggi inizia l’ultima delle tre settimane che ha visto uno staff di tecnici allenare un’ottantina di ragazzi dalla mattina al tardo pomeriggio. Una sorta di centro estivo in salsa biancoscudata che permette ai giovani di misurarsi e mettersi alla prova anche in vista della prossima stagione. Ma c’è di più. Quest’anno, il Padova ha voluto legare il City Camp a un progetto umanitario a sostegno dello sviluppo dell’attività fisica e calcistica in Kenya. Il progetto si chiama Slum Soccer ed è un’iniziativa destinata ai bambini in condizioni di marginalità sociale ed economica. Al centro sportivo Gozzano è stato allestito un banchetto per raccogliere vecchie scarpe e palloni da calcio in buono stato, che al termine delle tre settimane del Camp saranno portati in Kenya. Qualsiasi bambino, anche chi non è iscritto al Camp, può portare le sue vecchie scarpe o un pallone e al momento della consegna del materiale agli organizzatori potrà lasciare anche un messaggio. In questo modo, i bambini che riceveranno le scarpe o i palloni, potranno sapere anche il nome di chi le ha regalate, per creare una sorta di legame in nome della lingua comune del calcio. Il banchetto di Slum Soccer sarà presente al centro Gozzano tutti i giorni fino alle 18 di venerdì prossimo.
Ore 08.40 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro ad inizio agosto.
Ore 08.38 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.
Ore 08.36 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.34 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 5 luglio: domenica di relativa calma, anche se a tenere banco sono tanto le trattative quanto le polemiche per il terreno dell’Euganeo.