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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Ferve l’attività in casa del Montebelluna. Sempre in attesa dell’ufficializzazione del ritorno in biancoceleste dell’esperto difensore Mattia De Checchi, in via Biagi si lavora soprattutto sui movimenti in uscita. Rimane sempre calda la via di Pedavena, dato che l’Union Ripa potrebbe essere la nuova destinazione del centrocampista Matteo Nicoletti. Valigie pronte anche per il collega di reparto Nicolò Garbuio, sul quale ci sono Nervesa e Feltrese. Tra i giovani l’attaccante Enrico Savi, dopo essere tornato a sua volta dall’esperienza con l’Union Ripa, ha ripreso la strada della società bellunese. Un altro prodotto del vivaio del Monte, e cioè il difensore Alessandro Prosdocimi, dopo aver giocato al Giorgione è invece finito al Treviso.
Ore 20.40 – (Tribuna di Treviso) Comincia a delinearsi la rosa del Montebelluna 2015-16. Si procede alla chetichella, fra rinnovi e partenze, ma nelle ultime ore qualcosa di nuovo emerge. Il raduno è stato fissato per il 23 luglio, mentre Andrea Brunello torna a casa dopo la parentesi al Nervesa e affiancherà il tecnico Fonti con l’incarico di preparatore dei portieri. Lo storico “vice” di Fonti, Alberto Cagnin, ha trovato lavoro nel settore giovanile del Campodarsego, ragion per cui l’allenatore mestrino si sta costruendo uno staff nuovo di zecca. Riguardo all’organico, aspettando l’ufficialità del centrale ex Ripa Mattia De Checchi, il club di via Biagi ha deciso di confermare Rigo, Fabbian e il ’95 Alessio De Vido. Rientrano invece dai prestiti per restare i ’96 Riccardo Polacco, difensore con 30 gare in Eccellenza al Liapiave, e Saverio Dal Maso, centrocampista titolare nel Nervesa dell’ultimo torneo. Severgnini e Giglio hanno lasciato il Monte per la Luparense, mentre ritornano al club proprietario del cartellino i vari Samba (alla Reggina), Frimpong (Vicenza) e Bonso (Cittadella). Il nome più gettonato per l’attacco resta il cavallo di ritorno Luca Gerini, che bene ha fatto nella seconda parte di stagione: il cartellino è del Venezia e lo stallo dovrebbe essere legato al futuro incerto della società arancioneroverde.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I croati a Sacile non sono una novità, bensì un ritorno, 22 anni dopo. Ci arrivarono pubblicamente, pur se con auto a vetri oscurati. Nella delegazione c’era uno che con il calcio ad alti livelli ci azzeccava: Zvonimir Boban. Il campione allora milanista mise piede al XXV Aprile un sabato pomeriggio, durante la partita della Juniores. In tribuna c’era pure l’allora allenatore della prima squadra, rossonero di fede, Tita Da Pieve. Non era una visita pastorale, né tantomeno casuale. Questione di affari. Li tesseva Giuseppe “Angelino” Cauz, patròn della Sacilese, con papà Boban & C. impegnati nel campo immobiliare in nuove costruzioni oltreconfine. Archiviato il datato business Fadalti, ancora oggi la Zanette prefabbricati mostra sul proprio sito la casa realizzata per lo stesso Boban. Il trequartista era inoltre legato a Sacile, molto prima delle recenti “scoperte” di Messi, per le frequentazioni mediche allo studio Poser. Qualche differenza con oggi intanto c’è. Nel ’93 i nomi degli interlocutori erano noti e gli affari sono andati a buon fine. Ora sembra si arrivi a una firma per l’intesa, ma ancora non si conosce pubblicamente chi, dalle coste orientali dell’Adriatico, approderà sulle rive del Livenza.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È il giorno delle retromarce. Di una, in particolare, sono pronti ad approfittare Fontanafredda e Tamai, entrambe alla ricerca di una o più punte. Il caso del giorno riguarda Davide Diaw, attaccante di proprietà della Virtus Corno che sembrava aver trovato l’intesa con il Campodarsego. Invece così non è. Ci sono problemi nel trasferimento dell’ex sanvitese in provincia di Padova: via libera a tutte le ex pretendenti che ormai avevano seppellito l’ascia di guerra. Diaw piace molto, sia al Fontanafredda (che l’ha cercato per primo) che al Tamai di De Agostini (che in fondo ne avrebbe forse più bisogno). Logico immaginare allora un ritorno di fiamma all’inizio della settimana, per soffiare il talento della Virtus a chi pensava di averlo già messo sotto chiave. Attenzione, però: su Diaw c’è anche l’Ufm di Zoratti. SACILESE – Un altro intrigo è quello che riguarda Gnago, il giocatore del Nervesa che sembrava aver già stretto la mano alla Sacilese. Anche in questo caso pare esserci un rallentamento e le parti si dovranno per forza di cose riaggiornare. La Sacilese punta Maccan e ha sul taccuino Stentardo e Carcurio. PORDENONE – Si continua a seguire il duo del Legnago (Nicola Valente e Marco Talin), in casa del Pordenone, ma anche oggi c’è un nome nuovo. È il mediano clodiense Filippo Casagrande, che ha giocato l’ultima stagione in laguna segnando anche 5 gol. È cresciuto nel Venezia e ha conosciuto Tedino al SandonàJesolo. Si sogna sempre Pietribiasi, mentre a breve si conoscerà il futuro di Federico Maracchi. MOVIMENTI – Da Pordenone dovrebbe partire Daniele Mattielig, destinato alla Triestina, dove ad attenderlo c’è l’ex ds neroverde Sergio Pinzin. Proprio la Triestina ieri ha ufficializzato bomber Emil Zubin, che non aveva rinnovato con il Padova: “Ibra” punta a dare l’assalto alla sua terza serie D (vinta) consecutiva.
Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Ormai dato per perso, potrebbe invece tornare d’attualità: Davide Diaw (’92), l’attaccante della Virtus Corno sembrava ormai accasato al Campodarsego, squadra padovana appena promossa in Serie D. L’affare non è più così certo e questo ha fatto drizzare le antenne sia al Tamai (per il quale Diaw sarebbe un ritorno) sia al Fontanafredda. In questo caso si è nel campo delle ipotesi, mentre invece è ufficiale il passaggio di Emil Zubin (’77) dal Padova alla Triestina: l’attaccante ritroverà così Sergio Pinzin, suo direttore sportivo in neroverde.
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Sestri Levante, Monopoli, Fano, Taranto, Viterbese, Rovigo, Correggese, Altovicentino. E a seguire altri 13 nomi, tra cui la Sacilese. La Lnd stila la graduatoria per eventuali ripescaggi e mette all´ottavo posto la società di Rino Dalle Rive. Attenzione, però, perchè tra il dire ed il farla c´è un po´ di differenza. Sostanziale. Se i criteri per questa classifica si basano sui risultati ottenuti in campo, tra regular season e playoff, quelli per poter poi essere realmente ammessi nella categoria tengono in cosiderazione altri fattori, cominciando dalla presenza di un impianto a norma con le disposizioni previste dalle leggi. Ed il Fiori non lo è. Altro indizio che porta verso Brogliano, comune di residenza del presidente del Real Vicenza Lino Diquigiovanni? Fino al 15 luglio tutto è ancora possibile. Anche sul fronte del mercato dove tiene banco la questione dei numeri uno. Sguarnita dal passaggio di Guglielmo Vicario dal Fontanafredda al Pordenone via Udine,la porta altovicentina cerca ora una saracinesca adatta. Individuata in Aladin Ayoub, portiere tunisino ma nato a Portoferraio in forza alla Primavera dell´Entella. Diciannove anni in agosto, nato nelle giovanili dell´Ancona e poi acquistato dai liguri di Chiavari, questo gigante di 193 cm potrebbe arrivare già la settimana prossima. Alle sue spalle è bagarre dal momento che sarebbero stati individuati un altro paio di nomi ma non è detto che uno di questi sia Tommaso Emanuele Nobile, che non dovrebbe muoversi da Sarno. Intanto sul fronte acquisti, altro bel colpo in attacco con l´arrivo dal Chievo Verona dell´attaccante classe ´96 Andrea Ghirardi.
Ore 18.30 – (La Provincia Pavese) Con una dote di 17 gol nelle ultime due stagioni alla Vigor Lamezia torna a Pavia dopo alcune stagioni Stefano Del Sante. Un centravanti per il quale si era parlato già a gennaio quando in un giro tra diverse punte di squadre del Sud, tra le quali Della Rocca e Moscardellli, avrebbe potuto rivestire già prima la maglia azzurra. «C’era stata questa possibilità, poi non ci sono state le condizioni a gennaio e ora a scadenza di contratto ho subito chiuso con il Pavia appena c’è stata la possibilità per farlo». La sua precedente esperienza a Pavia fu nel torneo 2010-11 quando rimase però solo metà campionato realizzando tre gol. Cosa non andò nella squadra guidata allora da Gianluca Andrissi in C1? «Venivo dall’esperienza positiva di Varese dove si ottenne la promozione in B e fui mandato a maturare una stagione in categoria inferiore. La mia avventura a Pavia non partì neppure male, mi ricordo tre gol nelle prime cinque partite d’andata. Poi qualcosa non funzionò e fui ceduto a metà stagione al Lecco. Non ero maturo come calciatore come lo sono ora forse». Dopo quell’annata tra Pavia e Lecco per Del Sante la ripresa a partire da due campionati a Mantova e poi i due successivi alla Vigor Lamezia. «Direi bene a Mantova e anche a Lamezia dove il bilancio è stato positivo ma avrei potuto fare ancora meglio. Credo di essere arrivato ora a 28anni alla maturità come calciatore e affronto quest’avventura per dimostrarlo sul campo». L’ambiente è stimolante. «Quando è arrivata la proposta il pensiero è stato subito unico: a Pavia si va per vincere». Non mancherà certo la concorrente con una pattuglia offensiva che vede oggi cinque giocatori per due maglie da titolari: oltre a lei Cesarini, Marchi, Soncin e per ora Andrea Ferretti. «Andrea è stato mio compagno di squadra nella precedente avventura al Pavia ed è un giocatore, come ha dimostrato nell’ultimo campionato, che merita un’altra categoria. Guardando i nomi dell’attacco del Pavia sono tutti giocatori di prima scelta. Il mio compito, come quello degli altri compagni di reparto, sarà quello di mettere in difficoltà il mister nelle scelte per guadagnarmi spazio in campo». Trova quindi un Pavia molto diverso da quello che ha lasciato. Tra l’altro made in Cina. «Un club con ambizioni da serie B e non solo agonistiche perché ho sentito parlare del progetto stadio e quindi con idee proiettate nel futuro. Sento parlare anche di una possibile tournèe in Cina in preparazione. Tutte cose stimolanti. Personalmente far parte di una realtà come questa non può che farmi sentire ancora più responsabile nel dare il mio contributo a conquistare quella serie B e quel gradino in più che ogni calciatore vuole raggiungere». Un Del Sante quindi maturato e che ha voglia di dimostrarlo in questa sua seconda opportunità offertagli dal Pavia.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova continua a muoversi sul mercato, anche se i primi acquisti verranno ufficializzati soltanto la prossima settimana, possibilmente dopo la firma di mister Ricky Maspero. A tal proposito, il tecnico è sempre in attesa dell’ok del Pavia alla rescissione del suo contratto: un appuntamento è fissato per domani e si spera sia la volta buona. Dovrebbe esserlo, anche perché il Mantova ha accettato di “liberare” in cambio Angelo Siniscalchi, che vuole a tutti i costi trasferirsi a Pavia. Il percorso inverso farà invece l’ex biancorosso Samuele Sereni, che Maspero vuole nel nuovo Mantova. Altri giocatori per i quali manca soltanto la firma sono i portieri Bonato e Boccanera, il centrocampista Puccio e gli attaccanti Anastasi e Beretta, oltre al trequartista Mattei che arriverà dal Rezzato. Ieri, intanto, ci sono stati incontri per gli esterni Luca Marongiu (ex Cremonese) e Luca Ruffini (ex Castiglione): ci sono ancora dettagli contrattuali da sistemare, che non sembrano però insormontabili. Nessun problema ci sarà invece per il rinnovo dei prestiti dei difensori Todisco e Scrosta, rispettivamente con il Genoa e con il Lanciano. Fra le conferme quasi certe (ma da discutere) ci sono poi quelle di capitan Paro (l’alternativa sarebbe Pederzoli del Pavia) e Raggio Garibaldi, quest’ultimo alle prese con la risoluzione del contratto con l’Entella. Altri due giocatori che dovrebbero arrivare in biancorosso sono il 19enne terzino sinistro del Napoli Armando Anastasio e il 21enne attaccante del Chievo Caleb Ekuban. In difesa, poi, per sostituire Siniscalchi il Mantova punterà su Elia Legati, 29enne ex Venezia (30 gare e un gol) con alle spalle diverse stagioni in serie B a Carpi, Padova e Crotone. Per quanto riguarda le cessioni, martedì sarà rescisso il contratto di Sartore (lo aspetta la Luchese), mercoledì quelli di Festa (andrà al Crotone) e Siniscalchi. Per De Respinis è in atto una trattativa con il Santarcangelo, che vorrebbe tenere l’attaccante ma considera troppo elevato il suo ingaggio. In lista di partenza rimangono poi Olivi e Uliano. La squadra partirà per il ritiro di Manes di Giovo (Trento) domenica 19 luglio e vi resterà fino al 2 agosto. In altura i biancorossi giocheranno alcune amichevoli il 23, il 26, il 29 luglio e appunto il 2 agosto, tutte doppie: Maspero schiererà infatti due squadre, una giocherà alle ore 16 e l’altra alle 18. Al rientro in città ci saranno altri test: il Mantova vorrebbe portare al Martelli il Carpi neopromosso in serie A e il nuovo Parma.
Ore 17.40 – (Gazzetta di Mantova) Dieci giorni da presidente del Mantova fra mille riunioni, un volo in Puglia per corteggiare Altinier, il primo impatto con la Lega e una spola continua fra Mantova e Brescia per star dietro a tutte le cose da sistemare in Viale Te. Sandro Musso, però, non appare stanco bensì entusiasta. E accetta di spiegare, a beneficio dei tifosi frastornati dalle ultime settimane thriller biancorosse, il progetto del nuovo Mantova. Qual è l’obiettivo di Musso e della Sdl? «Il sogno è quello di poter essere ricordati per aver fatto qualcosa di bello e speciale in una piazza che ha fame di calcio come poche». Vi siete inizialmente presentati come “tagliatori” di contratti, poi il suo socio Di Loreto ha parlato di serie A; ora sul mercato vi muovete su obiettivi importanti. Dove sta la verità? «La verità è che vogliamo fare un calcio pulito, sano, etico apartire dal vivaio, a costi sostenibili e con ambizione. Le premesse sono ottime, perché stiamo già lavorando in gruppo con perfetto feeling e insieme a professionisti di prim’ordine. Ad esempio ho scoperto che Pelliccioni è un grande ds, oltre a essere una persona davvero simpatica. Con lui, Maspero e tutti gli altri può nascere qualcosa di bello». Bene, quale sarà allora l’obiettivo del Mantova nel prossimo campionato? «Innanzitutto quello di divertire il pubblico, con un gioco offensivo. Prioritario sarà mantenere la categoria, ma non si costruisce una squadra pensando soltanto di dover sopravvivere: io spero che i ragazzi mi stupiscano vincendo». Traduciamo: un torneo competitivo e senza sofferenza. Per poi puntare più in alto? «È chiaro che negli anni l’asticella si alzerà ed è questo che voleva dire il mio socio Di Loreto: in Lega Pro la proprietà ogni anno deve investire 1,5 milioni, mentre in B (grazie agli introiti della Lega) si può fare calcio senza svenarsi. L’obiettivo è arrivare lì». Sul piano economico avete sempre parlato di fair play finanziario e serietà: entriamo nel dettaglio? «Significa mettere a disposizione le giuste risorse e farle fruttare al massimo grazie al alvoro di squadra e alle competenze. Il rispetto dei numeri deve essere assoluto, così come quello delle scadenze». Stipendi tutti i mesi per i giocatori? «Assolutamente sì, piuttosto un giorno prima che dopo. Anche per questo abbiamo già messo, insieme ai soci mantovani che non finirò mai di ringraziare per gli sforzi fatti al fine di salvare il Mantova, le garanzie economiche per tutta la stagione». Una settimana fa è volato in Puglia per Altinier: arriverà in biancorosso? «Non lo so, la trattativa la farà Pelliccioni. Io ho voluto conoscere l’uomo, perché è essenziale al nostro progetto avere persone che sposino le nostre regole e la nostra idea di calcio. Sotto questo profilo Altinier è perfetto. Se sarà possibile lo tessereremo, altrimenti abbiamo pronte delle alternative importanti». Per chiudere, vuol dire qualcosa ai tifosi? «Che capisco siano perplessi e disorientati dopo anni di passione. Toccherà a noi, con i fatti, convincerli a starci vicini».
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Prima il vicepresidente Antonio Rizzo, poi il presidente Mario Macalli e quindi l’intero Consiglio. Dimissioni per tutti. La LegaPro è senza governo. Inevitabile, vista la situazione, con Macalli inibito sino al 31 agosto per il caso Pergocrema, scaricato dal presidente del Coni Giovanni Malagò e subito dopo dagli amici Tavecchio e Lotito. A scatenare il fuggi fuggi è stata la bocciatura del bilancio 2013-14 nell’assemblea del 30 giugno. Ma l’incendo era scoppiato già nel dicembre 2014. Macalli avrebbe fatto bene a prenderne atto e lasciare. Ha fatto le barricate, fidando sul supporto di Tavecchio e Lotito. Le grane scoppiate anche in casa dei vertici federali (bananagate e inchiesta di Catanzaro) hanno scombussolato i suoi piani. Come avevamo già scritto, la rivoluzione è partita dalla LegaPro. Potrebbe non fermarsi. ROAD MAP – Cosa succede ora? Sul piano pratico probabilmente nulla. Sul piano delle procedure, la Figc (e se non essa il Coni) nominerà un commissario per la gestione della Terza serie sino alle elezioni (fine agosto?). Non nasceranno da qui problemi per iscrizioni e ripescaggi. Le regole sono stabilite. Basterà seguirle. Restano quindi i termini del 14 luglio per mettersi in regola con la documentazione da fornire in supporto alla domanda già presentata entro il 30 giugno dalle società che hanno maturato sul campo il diritto alla C. Durante il Consiglio federale del 17 luglio verranno comunicati i nomi dei club che hanno soddisfatto tutti gli obblighi e si conoscerà il reale numero di posti disponibili. Hanno già rinunciato all’iscrizione 4 società e almeno una dozzina di domande non era completa. Già 4 posti vacanti dovrebbero essere sufficienti per consentire al Pordenone il ritorno in Lega, pagando la supertassa di mezzo milione a fondo perduto. CONTRIBUTO – Pare non cambi nulla (ma il condizionale di questi tempi è sempre utile e giustificato) nemmeno sull’importo della fideiussione. Quest’anno la LegaPro aveva deciso d’intervenire coprendo 200 dei 600 mila euro inizialmente stabiliti per ogni società attraverso un’unica garanzia di 12 milioni aperta tramite il Credito sportivo. La Figc (evviva la semplificazione) ha rigettato l’iniziativa, pretendendo coperture dalle singole società. La decisione comunque era presa e, Consiglio o commissario, verrà mantenuta. Resta da vedere come. LE NOTTI NEROVERDI – Non dovrebbe esserci quindi un ulteriore aggravio per Mauro Lovisa e soci, le cui notti saranno già agitate per l’obbligo di versare la supertassa di mezzo milione e la fideiussione “normale” di 400 mila euro. «Pronti al sacrificio», ha garantito Re Mauro, anche se qualcuno comincia a chiedersi se ne valga la pena. La risposta arriva dal solito sondaggio di www.tuttopordenone.com. Alla domanda “Il Pordenone vuole il ripescaggio, sei d’accordo?”, ben l’89.2% ha gridato sì. Seguirà altro sondaggio: “Sei pronto a contribuire?”.
Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) Giovane, forte e possibilmente nel giro delle “nazionali”. É l’identikit del giocatore che in questo momento interessa il Pordenone. Non essendo ancora certo in quale categoria giocherà, sebbene le chance di ripescaggio in Lega Pro aumentino ora dopo ora, il club neroverde sta monitorando alcuni elementi che potrebbero rivelarsi fondamentali anche in caso di (malaugurata) permanenza in serie D. Nelle ultime ore si è sparsa la voce di un interessamento per il terzino Marco Talin (classe ’96) promettente terzino del Legnago. Ma non sarebbe l’unico della covata del ’96, che ha caratterizzato l’ultima rappresentativa di serie D, ad essere finito nel mirino neroverde. Assieme a quelle relative a Talin (e al compagno di squadra più esperto Valente), da Legnago stanno arrivando lusinghiere relazioni sul centrocampista Marco Farinazzo, protagonista con 43 presenze e 6 gol nelle ultime due stagioni in terra veronese. Inoltre, secondo indiscrezioni, piacerebbe pure l’attaccante esterno Francesco Posocco, una delle rivelazioni (30 presenze e 5 gol) dell’ultima annata del Belluno e giocatore sulla carta ideale nell’ipotetico 4-2-3-1 del nuovo tecnico Tedino. Insomma, in attesa dell’esperienza, fari puntati sul talento verde.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) La rivoluzione è servita. La Lega Pro dopo 18 anni cambia: azzerati i vertici, compreso lo storico presidente Mario Macalli. Martedì il Consiglio federale dovrebbe decretare il commissariamento della vecchia serie C a pochi giorni dai verdetti, ovvero dalle sentenze di Covisoc e della stessa Figc sull’ammissione delle società al prossimo campionato. Uno scenario nuovo, anche se non del tutto inaspettato, che potrebbe influire anche sull’auspicato ripescaggio del Pordenone. Diplomazia. In questi mesi la diplomazia neroverde ha lavorato bene. Dopo l’iniziale appoggio all’ormai ex presidente Macalli, il presidente Lovisa e i suoi collaboratori hanno mantenuto una posizione neutrale, cercando da un lato di non entrare nel novero dei contestatori e dall’altro di mostrarsi aperti ad eventuali istanze di rinnovamento. Soprattutto sul fronte del maggior riconoscimento dei parametri economici dei club. Lovisa ha più volte dichiarato che solo in Italia può accadere che una società non mantenga i suoi impegni nei confronti di enti e tesserati e riesca ugualmente a finire il campionato. É il caso del Monza di quest’anno, salvatosi sul campo a danno del Pordenone, prima di essere travolto dal fallimento e dalla mancanza di acquirenti (ora ripartirà dalla D). Successione. Pertanto, in caso di ripescaggio, il sodalizio cittadino non dovrebbe avere problemi nel sostenere il nome che va per la maggiore tra quelli chiamati alla successione di Macalli, ovvero Gabriele Gravina, già componente del Consiglio federale in quota Lega Pro. Le elezioni, se tutto andrà come previsto, dovrebbero svolgersi tra fine agosto e inizio di settembre. Il nuovo presidente in pectore pare orientato a introdurre più rigidi controlli sullo salute finanziaria dei club e a valorizzare ancor più l’offerta mediatica della categoria, esasperando il concetto di “spezzatino” (partite suddivise tra venerdì, sabato e domenica, e a tutte le ore) che i tifosi neroverdi ben conoscono, per averlo vissuto nella stagione appena passata. Speranza. Assieme a questo vento nuovo, il Pordenone si augura pure che si accelerino le inchieste della giustizia sportiva sui casi “dirty soccer” che potrebbero cambiare la classifica dell’ultimo campionato. Non è un mistero, infatti, che se i club più a rischio (Torres?) dovessero essere penalizzati al punto da retrocedere direttamente, a beneficiarne sarebbero proprio le squadre cadute dai play-out: Pro Patria e Pordenone. Ma considerando che anche i bustocchi sono alle prese con alcune inchieste, i neroverdi potrebbero ritrovarsi “salvi” e non aver più bisogno di dissanguarsi (900 mila euro tra versamento a fondo perduto e fideiussione) per rimanere nel calcio che conta.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mentre l’avvocato Fausto Baratella continua a parlare di nessun interesse degli imprenditori per l’acquisto del Calcio Venezia c’è da registrare la presa di posizione di un gruppo rappresentato da Dinamica Consult che ha inviato ieri sera via mail il seguente comunicato. «Circa due mesi fa, attraverso il mio studio, ci siamo adoperati per costruire una cordata coadiuvata da imprenditori veneziani e limitrofi per poter acquisire la società Fbc Unione Venezia e salvarla dallo spettro della serie D – è scritto nella nota firmata da un noto professionista mestrino – Questa cordata è composta da imprenditori professionisti che hanno a cuore le sorti della società e intendono partecipare in maniera attiva al progetto di rifondazione e gestione del campionato di Lega Pro». «In data 24 giugno 2015 è stato richiesto un incontro con gli attuali vertici societari dell’Fbc Unione Venezia, per portare a conoscenza della cordata la reale situazione economico finanziaria e per poter, a sua volta, sviluppare un piano d’acquisto e garantire la corretta iscrizione in Lega Pro – prosegue il comunicato – Tutto questo non è mai avvenuto, nessuno si è presentato ed a oggi ci troviamo in una situazione nella quale c’è chi vorrebbe intervenire in maniera oggettiva sulla questione, ma evidentemente non c’è la volontà da parte di qualche soggetto di mantenere una categoria che, per quanto poco, può ridare lustro e visibilità al glorioso Fbc Unione Venezia». Alla luce di tutto ciò il gruppo si sarebbe mosso così. «Con i nostri legali ci siamo subito adoperati affinchè il sindaco Brugnaro, attraverso la sua segreteria, ci possa ricevere lunedì per presentare il nostro progetto e definire la questione in modo tale da mantenere la categoria di Lega Pro e garantire alla squadra, alla città ma soprattutto ai tifosi, una società sana, strutturata, con una mentalità sportivo-imprenditoriale vincente». Una presa di posizione pesante da parte di questo gruppo, uscito allo scoperto appunto solamente nella serata di ieri, che pare attaccare direttamente l’attuale dirigenza lagunare ancora al lavoro per cercare una soluzione al futuro del calcio in città, agevolando eventuali acquirenti – indirizzati al legale incaricato – e nel contempo continuando a predisporre il piano B che prevederebbe la ripartenza dalla Serie D con lettera di richiesta del neosindaco da presentare alla Lega Dilettanti. Comunque il nuovo gruppo sembra proporre una soluzione rapida e affidabile del problema Calcio Venezia. Nessuno al momento si sbilancia sui possibili componenti della cordata anche se da più parti si ipotizza sia un personaggio già in passato impegnato nel mondo del calcio: secondo alcuni potrebbe trattarsi addirittura dell’ex presidente del Treviso Renzo Corvezzo, ma non ci sono conferme in merito. La cordata in questione sarebbe quindi pronta a saldare le pendenze, presentare la fidejussione e quindi ricorrere contro la scontata bocciatura da parte della commissione di controllo sulle società sportive per ottenere la regolare iscrizione al campionato di Lega Pro. Come si ricorderà, infatti, il Venezia ha presentato domanda di iscrizione al terzo torneo nazionale con una documentazione forzatamente incompleta. Inevitabile quindi la “bocciatura” e la necessità di ricorrere contro tale decisione entro il 14 luglio dopo aver però regolato tutte le pendenze che attualmente si aggirerebbero sui 2 milioni di euro (oltre ai 28mila che andrebbero al presidente uscente Yury Korablin quale valore delle proprie azioni). Uno spiraglio sembra quindi aprirsi nell’orizzonte non troppo roseo del club arancioneroverde (che in ogni caso partirebbe con una forte penalizzazione nella prossima stagione sportiva). Starà ora al sindaco Luigi Brugnaro e soprattutto all’avvocato Fausto Baratella – incaricato da Korablin di concludere l’operazione – valutare la validità dell’offerta del gruppo ed eventualmente procedere alla cessione del sodalizio lagunare al nuovo gruppo per salvare la Lega Pro ed iniziare così un nuovo percorso.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Improvviso spiraglio per il salvataggio del Venezia. Secondo fonti accreditate vicine alla trattativa, sarebbe pronto il passaggio di consegne fra il patron Yury Korablin e un gruppo di tre imprenditori italiani, di cui uno veneto, che eviterebbe il terzo fallimento dell’era recente del club arancioneroverde. Una svolta improvvisa e abbastanza inattesa considerati i segnali delle ultime ore, tanto che un noto studio notarile di Mestre è stato allertato per la firma necessaria alla cessione della società per le giornate di domani, martedì e mercoledì.
Il salvataggio del Venezia, secondo quanto riferiscono le stesse fonti, sembrava già cosa fatta lo scorso 24 giugno, quando erano state presentate con relative garanzie bancarie la fidejussione di 400mila euro e i soldi necessari al pagamento degli stipendi ai calciatori, oltre a tutto il necessario per l’iscrizione alla Lega Pro 2015-2016. Certezze al momento non ne esistono, considerati i precedenti, ma dietro le quinte trapela un moderato ottimismo.
Gli acquirenti sveleranno la propria identità nelle prossime 72 ore, spiegando tutti i contorni dell’operazione. Per salvare il Venezia dalla sparizione servono circa 1,3 milioni di euro subito, più una cifra di poco inferiore al milione. Sara necessario presentare ricorso alla Covisoc dopo la bocciatura di primo grado che verrà ufficializzata entro il 10 luglio: la scadenza improrogabile è cerchiata in rosso sul calendario per le 19 del 14 luglio. Le cifre del debito sono state confermate agli acquirenti dai professionisti incaricati di effettuare la due diligence , ossia dello stato patrimoniale e finanziario del club arancioneroverde. I tifosi aspettano con una certa rassegnazione, ma sperano che sia finalmente la volta buona. L’attesa è anche quella dei dirigenti, compreso il diesse uscente Ivone De Franceschi, a cui è scaduto il contratto lo scorso 30 giugno: «C’è grandissima amarezza – spiega De Franceschi – per quello che è successo. Fino a quando si permetterà a certi personaggi di entrare nel mondo del calcio, queste cose purtroppo accadranno ancora. Spero nel sindaco Brugnaro, perché si riparta almeno dalla Serie D. L’ho conosciuto ed è una persona molto seria, un uomo di sport e che sa cosa significa guidare una società».
Ore 15.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il calcio veneto guarda con interesse a quello che accadrà nei prossimi giorni sull’asse Valdagno-Vicenza. Perché ballano uno o due posti nella prossima Lega Pro unica. Il primo è quello del Real Vicenza, che ha preso tempo fino al 14 luglio prima di gettare la spugna, il secondo è quello dell’AltoVicentino, che ha due strade per salire di categoria. La via maestra sarebbe l’acquisto del titolo sportivo del Real Vicenza, la via alternativa è il ripescaggio. E la pubblicazione della classifica della Lega Nazionale dilettanti proprio in chiave ripescaggio aumenta le chance del club guidato da Rino Dalle Rive. Da tenere presente che nella classifica finale in caso di posti vacanti nella Lega Pro 2015-2016 vi saranno, in ordine alternato, una società che abbia disputato il Campionato di Interregionale nella stagione sportiva 2014/2015 e una società retrocessa dalla Lega Pro – Divisione Unica. L’AltoVicentino è ottavo in ordine di classifica, ma in realtà si trova ben più in alto considerate le sicure rinunce di Sestri Levante, Monopoli, Fano e Delta Porto Tolle Rovigo. In attesa di chiarimenti sulla posizione della Correggese, vanno considerate anche le domande sicure di Pordenone e Albinoleffe. Con loro, davanti all’AltoVicentino con sicurezza ci sarebbe soltanto il Taranto. In quest’ottica, se la Correggese presentasse domanda basterebbe che saltassero cinque squadre, mentre senza la Correggese appena quattro. Le speranze di Lega Pro, dunque, sono concrete e, considerando l’esborso di 500mila euro a fondo perduto chiesto dalla Figc in caso di domanda e di ammissione al ripescaggio, a Dalle Rive potrebbe convenire questa strada piuttosto che rilevare il Real Vicenza per un trasloco. Resta, però, il problema dello stadio. Il «Dei Fiori» di Valdagno al momento non è a norma, ragion per cui l’eventuale stagione potrebbe partire al Menti di Vicenza, che si trova all’interno della stessa provincia e che può, dunque, essere indicato come complesso da utilizzare in caso di Lega Pro.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Cosa succederà? L´enigma riguardo al futuro del Real Vicenza si fa sempre più intricato. E nonostante il tempo stringa, è sempre più difficile ipotizzare quale sarà la soluzione finale. L´iscrizione della società di Diquigiovanni ha portato una ventata di ottimismo nell´ambiente. Eppure non manca anche chi ritenga si tratti di un bluff da pokeristi di grande calibro.Facciamo il punto della situazione. Quali sono i possibili scenari? Rimane lo spettro della chiusura: la famiglia Diquigiovanni rimane con i piedi per terra e ribadisce la mancanza di chiarezza e concretezza nelle attuali trattative. Al proposito si parla di un imprenditore romano che ha manifestato interesse per la società biancorossa. Ma adesso sembra che Diquigiovanni stia ribattendo il sentiero che conduce a Treviso. A fare una breve sintesi della situazione attuale aiuta Barbara Diquigiovanni: «Le proposte al momento sono due. Ma ce n´è una che sembra essere più probabile: è quella di cui si parla, con i romani. Le continue telefonate ci stanno facendo percepire un interesse reale e che potrebbe tramutarsi in qualcosa di concreto. Per quanto riguarda Treviso, c´è molta confusione. Non si capisce bene quello che vogliono fare, ma ieri mio papà è stato molto chiaro: se dovesse esserci la possibilità per noi rimane l´ipotesi migliore. Comunque ciò che per noi conta di più è la serietà delle persone. Piuttosto che andare a infangare il nome del Real Vicenza, preferiamo chiudere e mantenere il ricordo di quanto di buono è stato fatto». A margine delle vicende societarie continuano ad attendere i calciatori. E a farsi portavoce del gruppo è capitan Tomei, portiere e uomo simbolo della squadra. Nelle sue parole l´evidente attaccamento alla società, nonostante il periodo di difficoltà: «Sono deluso. Deluso dal fatto che un club perfetto come è stato il Real Vicenza in questi anni debba partire, se partirà, con dei punti di penalizzazione». E il capitano torna anche sulla questione Treviso. In tanti tra i giocatori si erano fatti ingolosire dalla piazza biancoceleste, e Tomei ribadisce il concetto: «Treviso dovrebbe credere nel presidente Diquigiovanni. Sono i fatti che parlano, non le chiacchiere. Si può portare Treviso nel calcio che gli spetta». Per quanto riguarda il suo futuro, si attende la sentenza finale, ma nel frattempo «qualcosa si muove, ci sono degli interessamenti». Si registra poi un interessamento da parte della Pro Piacenza per Matteo Malagò, centrocampista del Real.
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Una formazione intera, riserve comprese, col contratto scaduto ma ancora senza l´alternativa immediata sul piatto. Normale che i giocatori provino a spuntare qualcosa di più e di meglio, alcuni di loro la proposta sufficientemente succosa l´hanno anche ricevuta, ma le linee guida le traccia la società e il digì Werner Seeber di sicuro non disattende il verbo. «Noi non possiamo competere con altri club in termini di ingaggio argomenta il general manager però i calciatori da noi devono sapere che quanto pattuito non solo è garantito sempre, ma arriva anche puntuale ogni mese e altrove molto spesso non è così. Non solo, qui c´è una gestione limpida e trasparente e una solidità conclamata in un momento in cui il calcio vive sovente situazioni al limite». Indica il profilo di ingresso ideale Seeber. «Cerchiamo uomini, prima che giocatori, animati da motivazioni speciali, per questo monitoriamo più che i nomi che vanno per la maggiore, anche e soprattutto quella tipologia di ragazzi vogliosi di riscatto, magari reduci da un´annata balorda o addirittura retrocessi, ma con il fuoco della rivincita addosso. Gente disposta a rimettersi in discussione e a rincorrere un immediato rilancio. Chiaro che l´idea è di poterne trattenere il più possibile della stagione appena archiviata, ma abbiamo anche dei rigorosi parametri di budget da rispettare». Tiene a rimarcare un particolare il responsabile dell´area tecnica. «Quando dico che l´obiettivo più immediato è la salvezza non significa volare basso, bensì essere estremamente pragmatici. Se osservo le statistiche, salvo il Trapani un paio d´anni fa, tutte le squadre che hanno fabbricato un campionato sensazionale, l´anno dopo hanno patito le pene dell´inferno».Infine, aggiornamenti su Iocolano: il Modena la settimana prossima preparerà una nuova offerta, l´ipotesi di scambio con Ferrari è stata rispedita al mittente, primo perchè l´ingaggio è fuori portata e secondo poiché il Bassano al momento gradisce solo contanti, mentre il Modena da questo orecchio non ci sente e qua al contrario si ragiona solo in ottica cash. Nel frattempo Ioco ha respinto l´ennesimo assalto del Padova, lui vuole la B e in Lega Pro al limite gioca solo col Bassano. Se non arriverà la proposta in grado di accontentare società e giocatore, Ioco potrebbe partire solamente negli ultimi giorni di mercato quando tanti affari oggi incagliati si sbloccano rapidamente. In via Piave potrebbero venirgli incontro a fine agosto. Ma senza alcuna buonuscita.
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In casa Vicenza le vacanze stanno per finire, il 12 luglio i convocati biancorossi partiranno per il ritiro a San Vito di Cadore; ancora una settimana e poi tutti i tifosi berici vedranno che Vicenza lavorerà agli ordini di Pasquale Marino. «La nostra intenzione, anche su precisa richiesta del tecnico, è di riuscire a partire con una rosa per buona parte già definita – spiega il direttore generale Andrea Gazzoli – anche se la campagna trasferimenti resterà aperta fino a fine agosto e quindi quando si parla di mercato è bene non farsi prendere da inutile frenesie anche perché, a partire da questo campionato ci saranno le liste pure nella massima serie e ritengo che dopo i ritiri ci saranno molti giocatori che in serie A non troveranno spazio andando a proporsi nel torneo cadetto». Il Vicenza che il 12 luglio partirà per il ritiro sarà quindi incompleto, anche se Gazzoli ritiene di poter contare sull’ossatura base sulla quale impostare il lavoro estivo. «La mia esperienza di ex difensore mi induce a ritenere prioritario il reparto arretrato e noi stiamo cercando di chiudere per il ritorno di Mario Sampirisi dal Genoa, e di acquisire le prestazioni di Milan Milanovic dal Palermo. Avendo confermato il resto dell’organico possiamo dire di essere a buon punto nella costruzione della difesa, mentre siamo consapevoli che a centrocampo ed in attacco c’è da lavorare». Sarà un Vicenza che ripartirà dopo la positivissima stagione scorsa, con l’obiettivo primario di centrare la salvezza in serie B. «Il torneo cadetto è storicamente molto equilibrato e spesso i pronostici estivi sono smentiti dal campo – sottolinea il dirigente dei berici – il Vicenza dovrà ripartire da zero, cancellando il pur bellissimo ricordo della stagione appena conclusa, mantenendo lo spirito e la voglia che hanno permesso di disputare un gran campionato. Sarà una stagione in cui la società dovrà tenere in considerazione il percorso di risanamento che è stato appena iniziato, e quindi non ci aspetta un compito facile, ma ne siamo consapevoli e siamo pronti a lavorare con il massimo impegno». Una boccata d’ossigeno alla casse biancorosse è arrivata tramite la cessione di Sbrissa al Sassuolo. «Giovanni è un ragazzo d’oro, con qualità che gli permetteranno di fare strada – sottolinea Gazzoli – con il Sassuolo abbiamo trovato l’accordo per tenerlo un altro anno a Vicenza e credo che questa sia la soluzione migliore per tutti». Un altro che potrebbe partire è Cocco, il cui contratto scadrà nel giugno del 2016. «Noi speriamo di trattenerlo, anche grazie alla conferma dell’allenatore; siamo fiduciosi che il calciatore possa allungare il suo contratto con la nostra società». E’ un Gazzoli fiducioso, che mantiene il suo ottimismo anche quando gli si chiede come mai sia saltato l’accordo con il Comune per i lavori allo stadio Menti che avrebbero dovuto portare la capienza a circa 15 mila posti. «C’è stato uno stop per un vecchio debito risalente ancora alla gestione Enic – spiega Gazzoli – ma adesso lavoreremo in altre direzioni e un accordo lo troveremo di sicuro. I lavori più urgenti riguardano l’impermeabilizzazione del settore Distinti, e la riqualificazione dei servizi igienici. Per la capienza, non essendo riusciti ad andare in serie A non c’è fretta, i 13.173 posti attuali sono sufficienti per il campionato cadetto».
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Il Cesena preme sull´acceleratore per arrivare ad Antonino Ragusa, ma il Vicenza rimane in corsa. Riassumiamo: l´attaccante è tornato al Genoa per fine prestito, ma non rimarrà in rossoblu. È probabile che lo attenda un´altra stagione nel campionato cadetto. Il Cesena, al riguardo, è una seria pretendente, ma il Vicenza non molla. E nello sprint potrebbe essere molto importante la presenza di Pasquale Marino, un tenico con il quale Ragusa ha lavorato bene.Qui Catania. «Non c´è stata nessuna provocazione, abbiamo segnalato delle cose e il presidente Abodi non ha detto stiamo a vedere ma non è successo nulla. Direi di finirla con la polemica e per il futuro di ascoltare chi gli allarmi li dà in anticipo». Francesco Baranca, segretario generale di Federbet, difende il lavoro svolto prima che scoppiasse il caso Catania e risponde alle parole del presidente della Lega B.
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Ci sarebbe dovuto essere anche un giocatore del Vicenza nell´Italia che sta disputando le Universiadi in Corea. Il dottor Lorenzo Laverone, che lo scorso novembre ha conseguito la laurea in Economia Aziendale, era stato infatti inizialmente convocato dal selezionatore Massimo Piscedda per prendere parte all´avventura in Estremo Oriente. Un piccolo problema di salute gli ha però impedito di partecipare alla spedizione azzurra, così l´esterno toscano adesso si divide tra il tifo per i suoi compagni di Nazionale e l´attesa della partenza per il ritiro del Vicenza a San Vito di Cadore.Laverone, ha visto? L´Italia alle Universiadi è partita molto bene, battendo il Canada 5-2.«Mi fa davvero molto piacere. Ovviamente faccio il tifo per i miei compagni e spero che possano disputare un grande torneo. Mi è dispiaciuto non cogliere quest´occasione così speciale, ma avendo un piccolo problema di salute era giusto che rimanessi a riposo e mi curassi senza rischiare di compromettere l´inizio della prossima stagione. Peccato davvero: mi sarebbe piaciuto vivere il clima dell´Universiade, vedere un paese come la Corea, conoscere altri ragazzi che come me hanno cercato di conciliare lo studio e la passione per il calcio».Ha già qualche progetto relativo alla sua laurea in Economia?«Non ancora. Diciamo che è stato un investimento sul mio futuro dopo la carriera di calciatore, che però mi auguro possa essere ancora abbastanza lunga. Dopo la bellissima stagione vissuta con il Vicenza lo scorso anno, poi, non vedo l´ora di ricominciare».L´anno scorso lei ha stupito tutti, dimostrandosi un jolly di fascia molto efficace in qualunque fase di gioco. Soddisfatto?«Onestamente è stata una bella sorpresa anche per me. La duttilità è un po´ il mio marchio di fabbrica da sempre, però non immaginavo che avrei potuto farmi valere anche come esterno offensivo giocando stabilmente in quel ruolo. Magari non ho molta confidenza con il gol, però mi fa piacere avere imbeccato più di una volta gli attaccanti con qualche cross. Devo ringraziare Lopez e Marino che mi hanno sempre dato fiducia e stimolato a giocare in varie posizioni, aiutandomi a crescere molto».Proprio Marino alla fine è rimasto, e come lui anche diversi altri compagni.«Ho seguito tutto attraverso i media, e mi pare che la società stia dando segnali molto positivi. Le conferme indicano l´intenzione di proseguire quanto di valido è stato fatto lo scorso anno, in più leggo i nomi di nuovi giocatori importanti accostati al Vicenza Se davvero si riuscisse a rafforzare ulteriormente la rosa, sono convinto che avremo le potenzialità per disputare un ottimo campionato».Salvo sorprese, pare di capire che la sua permanenza in biancorosso sia scontata.«Credo e spero proprio di sì. Ho trovato l´ambiente ideale sotto tutti i punti di vista, cosa potrei chiedere di più?».Tra le squadre ambiziose ci possiamo mettere anche il Vicenza?«Sarà solo il campo a dirlo, come sempre. L´unico errore da non commettere è quello di cominciare a fare paragoni con la stagione passata, che è stata molto particolare e irripetibile per molti aspetti. Per esempio, io mi auguro e credo che non partiremo con tutte quelle difficoltà iniziali, ma sono anche convinto che sarà più complicato sorprendere gli avversari e mettere a segno un filotto vincente come quello dell´inizio del ritorno. Testa al campo, e massima concentrazione rivolta solo alla partita più vicina: è solo così che si costruiscono, settimana dopo settimana, i campionati vincenti».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Tra una settimana c’è il raduno del Cittadella, ma non c’è l’allenatore. Ancora per poco, però, perché nei prossimi giorni sarà – finalmente – svelato il nome del tecnico della prossima stagione, come assicura il presidente Andrea Gabrielli: «Ormai ci siamo. In agenda il direttore Marchetti ha un ultimo incontro, poi daremo l’ufficialità». La scelta comunque sembra già stata. «Il cerchio si è ristretto ai tre nomi già citati tante volte (Ezio Gelain, Roberto Venturato e Giulio Giacomin, ndr)» sottolinea il patron granata. Il nome in “pole position” è quello di Gelain, concittadino di Marchetti, che conosce bene l’ambiente granata. «Sarebbe un onore per me allenare il Cittadella», le sue uniche parole. Gelain ripartirebbe dopo l’esonero maturato a Livorno nella scorsa primavera: pochi mesi al posto di Gautieri, quindi a sua volta accantonato per fare spazio all’esordiente Panucci. Le alternative sono Venturato e Giacomin. Il primo ha certamente più esperienza, è stato allenatore del Pizzighettone, della Cremonese e della Pergolettese; Giacomin invece sarebbe la soluzione interna, quella percorsa con Rolando Maran prima e Claudio Foscarini poi. A proposito di Foscarini, l’ex tecnico del Cittadella sarebbe un serio candidato alla panchina della Ternana. MATRIMONIO. Ieri l’addetto stampa Davide De Marchi ha sposato Margherita. Presenti alla cerimonia i vertici della società granata. «Un affettuoso in bocca al lupo per la scelta di vita» l’augurio del presidente Gabrielli. Al quale si unisce quello della redazione sportiva del Gazzettino.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) E se fosse la Ternana la prossima squadra di Claudio Foscarini? Per ora siamo al sondaggio, ma lo stesso tecnico di Riese, che lo scorso 30 giugno ha ufficialmente chiuso la sua avventura al Cittadella dopo dieci stagioni e 432 panchine messe assieme, ammette che il contatto c’è stato: «La Ternana mi ha chiesto la disponibilità e io ho aperto assolutamente all’ipotesi di allenarla. Terni è una piazza fantastica che non si rifiuta» le sue parole. In corsa assieme a lui ci sarebbero il calabrese Mimmo Toscano, che sembra essere il favorito, e Carmine Gautieri. Foscarini era in precedenza stato accostato anche al Bassano, poi affidato a Sottili, e al Modena, che sarà guidato da Crespo. Lo stesso allenatore ha però ammesso che si era trattato solo di rumors, privi di quel fondamento concreto che pare esserci ora. In cerca di Porcino? Intanto radiomercato lancia l’ipotesi di un ritorno sotto le mura dell’esterno offensivo Gaetano Porcino: il centrocampista di Mestre avrebbe dovuto firmare il rinnovo con la Pro Piacenza giovedì scorso, ma non si sarebbe presentato in sede, pare per l’interessamento di due club: su di lui ci sarebbero sia gli occhi granata sia quelli del Piacenza, club cugino della Pro. 27 anni compiuti a maggio, Porcino si è messo in luce nella Berretti del Cittadella, per poi girare fra Sambonifacese, Clodiense, San Paolo, Real Vicenza e, appunto, Pro Piacenza. Tocca marginalmente il Cittadella anche lo scambio in vista sull’asse Brescia-Chievo: il centrocampista Ismail H’Maidat sembra destinato ai veronesi in cambio di Tomasz Kupisz, veloce esterno offensivo polacco arrivato in prestito alla società granata nello scorso mercato di gennaio e poi destinato a rientrare in terra scaligera. Fiori d’arancio. Ieri mattina, nella parrocchia di Loreggia, Davide De Marchi, responsabile dell’ufficio stampa del Cittadella, si è sposato con la sua Margherita. Presente tutto lo stato maggiore della società, a partire dal presidente Andrea Gabrielli, dall’amministratore delegato Mauro Michelini, dal direttore generale Stefano Marchetti e dal responsabile marketing Federico Cerantola. Ai novelli sposi gli auguri del mattino di Padova.
Ore 12.00 – (Corriere del Veneto) Ripescaggi e dintorni. Il Cittadella ci spera e questo spiegherebbe, in parte, pure il ritardo nell’annuncio del nuovo allenatore. Che dovrebbe essere ufficializzato nel corso della settimana entrante, con una sfida ancora aperta fra Ezio Gelain e Roberto Venturato. Più staccati Giulio Giacomin e Giuseppe Pillon. Sul fronte ripescaggi, al momento è già sparito il Parma e il Brescia quasi certamente ne prenderà il posto. Il Brescia è nettamente avanti su Ascoli, Varese, Lecce, Reggiana e Cittadella. La retrocessione in Lega Pro per illecito sportivo plurimo del Catania non riguarderebbe il Cittadella. I siciliani verrebbero retrocessi all’ultimo posto e verrebbe, dunque, riammessa l’Entella, perdente allo spareggio playout con il Modena. Infine, il caso Teramo: se venisse provata la colpevolezza del presidente Luciano Campitelli, il club abruzzese verrebbe retrocesso all’ultimo posto della Lega Pro scorsa e sarebbe l’Ascoli a essere ammesso in B come seconda classificata del girone B. Poche chance di ripescaggio per il Cittadella, dunque, a meno di svolte nell’inchiesta.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Cosa si attende dalla sua nuova esperienza nel club neroverde? «Mi è stato spiegato che la volontà è migliorare il risultato dell’anno scorso (sesto posto con play off annessi, ndr), anche se poi in campo si va sempre per vincere. Affronto questa nuova avventura con lo stesso entusiasmo di sempre». All’Abano potrebbe approdare anche un altro “fresco” ex biancoscudato, Dan Thomassen. «Lo sento tutti i giorni, sto cercando di convincerlo anche perché l’Abano è alla ricerca di un difensore centrale. Al direttore ho detto che prenderei Dan a occhi chiusi, adesso però devono mettersi d’accordo loro». Ecco proprio Andrea Maniero, soddisfatto per l’accordo con Segato: «Volevamo prenderlo un anno fa, ma era andato al Padova ed ero contento per lui. Siamo molto felici di averlo adesso nella nostra squadra. Noi abbiamo aspettato i tempi giusti rispettando il Padova e la volontà del ragazzo, che è stato correttissimo sotto ogni profilo, e questo gli fa molto onore. Oltre alle sue qualità tecniche importanti, si è rivelato una persona squisita a livello umano. Thomassen? Se viene ci fa molto piacere».
Ore 11.20 – (Gazzettino) «Personalmente penso di aver disputato una buona stagione, pur avendo avuto un piccolo periodo di crisi. Ma l’obiettivo che mi ero prefissato era quello di vincere con la squadra la serie D e ci siamo riusciti». Come è maturata la possibilità di andare a giocare con l’Abano? «Mi avevano già contattato la stagione scorso dato che mi volevano Maniero e De Mozzi, e quest’anno la cosa si è ripetuta. Ma da subito avevo detto che avrei aspettato il Padova, era la mia priorità anche perché fare la Lega Pro con i biancoscudati è come giocare in serie B. Nel caso in cui non fossi rimasto al Padova, avevo dato la mia parola che in serie D la mia scelta sarebbe stata Abano. Ho rifiutato moltissime richieste in questo periodo, ogni giorno c’era una squadra nuova che mi voleva. Era saltata fuori anche la possibilità di andare al Parma in serie D, mi volevano pure il Piacenza e l’Imolese dove avrei ritrovato Ferretti. Ma, ripeto, avevo dato la mia parola all’Abano e sono uno che la rispetta sempre».
Ore 11.10 – (Gazzettino) «Ho aspettato il Padova fino a venerdì, non potevo più andare oltre. Lunedì firmo con l’Abano». Nicola Segato ha deciso: dopo essere rimasto a lungo in bilico per un’eventuale riconferma con i biancoscudati, ha rotto gli indugi e domani diventerà un giocatore aponense. «Il Padova mi aveva detto di aspettare, ho chiamato De Poli due volte senza mai ricevere risposta. So che era in contatto con il mio procuratore e venerdì in sede gli ha chiesto di aspettare ancora fino a mercoledì, ma a questo punto ho deciso di non attendere più visto che sono in attesa da un mese. Mi dispiace un po’ lasciare una piazza come quella biancoscudata anche per come è andata la stagione, ma il calcio è questo». Naturalmente i ricordi di una stagione da protagonista culminata nella promozione in Lega Pro non si dimenticano. «È stato l’anno più bello della mia carriera, non avevo mai vinto un campionato prima».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Non solo mercato, però in casa del Padova. «Stiamo contrattualizzando, secondo le regole dei professionisti, i dipendenti della società e il 14 luglio è in programma il consiglio di amministrazione per l’aumento di capitale e l’ingresso dei nuovi soci. Penso infine che questa sarà la settimana buona per tornare alla denominazione Calcio Padova visto che manca solo l’atto formale di approvazione da parte della federazione». ALÈ PADOVA. È in edicola il dvd realizzato da Telenuovo sulla trionfale stagione appena conclusa dei biancoscudati, con immagini delle gare, la festa finale e interviste ai protagonisti. In abbinata al dvd, che costa 10 euro, una rivista di 140 pagine dedicata al Padova.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Al giocatore danese replica Roberto Bonetto: «Mi dispiace che Dan non sia più con noi visto che gode della mia stima, ma bisogna sapere cogliere l’attimo e lui non l’ha fatto. Le squadre vengono fatte dal direttore sportivo insieme all’allenatore e siccome noi siamo dei professionisti, a dispetto di quanto dichiarato da Thomassen, vale la regola del rispetto dei ruoli». Poi l’amministratore delegato entra nel merito della trattativa: «Lo abbiamo riportato volentieri al Padova, messo nella condizione di superare le cento presenze con questa maglia e poi tornare nei professionisti. Lui da professionista si è comportato e per questo mi ero esposto per la sua conferma». E poi? «La sua richiesta economica ci ha un po’ spiazzato, i tempi si sono un attimo dilatati e nel frattempo sono sopravvenute altre soluzioni per cui il diesse, che deve fare quanto ritiene più opportuno, ha virato su situazioni diverse. Se Thomassen avesse detto subito sì, con un po’ di riconoscenza, sarebbe rimasto».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Si va verso una settimana che dovrebbe registrare il nero su bianco non solo per i giocatori con cui è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto, ma anche per i primi volti nuovi, in aggiunta al portiere Favaro. Virtualmente chiusa l’operazione relativa al terzino sinistro classe ’96 Daniel Di Nicola, di proprietà del Pescara e l’anno scorso al Rimini. Un altro obiettivo per il pacchetto arretrato è il giovane difensore centrale Ivan Canete, nato in Paraguay il 22 aprile 1995 e svincolato dall’Atletico Madrid, a cui sarebbe stato proposto un contratto triennale. A lasciare il posto a lui o a un altro “under” sarà Dan Thomassen che ieri sul nostro giornale si è espresso in maniera polemica per la sua mancata conferma.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Al momento è impossibile oltre che inutile intervenire. Per avere un quadro completo della situazione bisognerà aspettare gli altri due concerti in programma nei prossimi giorni. Si tratta delle due tappe del tour di Vasco Rossi che andranno in scena domenica 12 e lunedì 13 luglio. Solo al termine dei concerti si potrà avere un quadro definitivo, fatto sta che questo inghippo rischia di condizionare anche la preparazione estiva del Padova. La società aveva in programma di svolgere un’amichevole anche allo stadio Euganeo a cavallo tra luglio e agosto, ma prima dovrà verificare le condizioni del terreno di gioco. L’ultima semina è stata fatta a maggio, mentre la prossima non potrà essere effettuata prima di metà settembre. In mezzo ci sarà anche il meeting internazionale di atletica, previsto per domenica 6 settembre, con il Comune che dovrà mettere mano anche alla pista, rovinata non tanto dai concerti quanto dall’ultimo anno in cui non è stata utilizzata. Al momento, considerato anche il probabile slittamento dei calendari di Lega Pro, è possibile che il Padova torni a giocare una partita ufficiale in casa, non prima della seconda parte di settembre.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Diceva il vecchio detto: «dove passa Attila non cresce più un filo d’erba». Da adesso può anche essere riadattato, sostituendo il nome del vecchio condottiero Unno, con quello di Jovanotti. Si è rivelato disastroso, per le condizioni del terreno di gioco dell’Euganeo, il concerto tenuto dal cantante romano martedì scorso allo stadio di viale Rocco. Il telone applicato sopra il prato ha finito con il bruciare gran parte dell’erba, facendo inorridire il giorno dopo gli addetti alla manutenzione dell’impianto. Qualcosa, evidentemente, non ha funzionato a dovere nell’applicazione del telone forato, che anche in occasione dei concerti degli scorsi anni era stato sistemato sopra il campo da gioco senza rovinare l’erba. Da una prima stima effettuata dai giardinieri dell’Euganeo, l’erba rovinata raggiungerebbe addirittura il settanta per cento dell’intero manto e a salvarsi completamente è solo la zona di fronte all’area di rigore a sud, dove era sistemato il palco. In alcuni punti l’erba sarebbe bruciata completamente e quindi non potrà più ricrescere prima di un’altra semina.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Grazie a tutti i meravigliosi tifosi padovani, mi avete dato grande affetto. Mi dispiace dovermene andare, avrei voluto restare ancora tanti anni, anche per fare il capo ultras! Non vi dimenticherò mai, forza Padova!». Così, dopo gli addii di Thomassen e Zubin (che firmerà a breve con la Triestina) e anche di Nicola Segato, fervono le trattative legate al mercato in entrata. Limati gli ultimi dettagli per l’arrivo del terzino Di Nicola dal Pescara, entro mercoledì il direttore sportivo De Poli conta di chiudere le trattative per i difensori Nicola Bizzotto e Fabiano. Sempre per quanto riguarda la difesa, è spuntato l’interessamento anche per il 21enne paraguaiano Ivan Canete, svincolatosi dall’Atletico Madrid B. «Il Padova ci ha fatto una proposta», ha spiegato l’agente Gianluca Fiorini. De Poli, che non ha smentito la trattativa, ha un po’ storto il naso per la fuga di notizie. Sempre viva la pista che porta anche al giovane terzino del Napoli Anastasio, su cui si è mosso anche il Mantova. Il Padova, però, conta di chiudere nei prossimi giorni.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Le dichiarazioni di Thomassen non sono certo andate giù nemmeno alla proprietà, anche perché il legame con il giocatore era speciale. Il vice presidente Edoardo Bonetto è cresciuto con il danese nelle giovanili biancoscudate e non si aspettava un addio così burrascoso. «Posso solo dire che mi dispiace per tutta questa vicenda», le parole di Bonetto. «Con Thomassen ho un rapporto di amicizia che va al di là di quello lavorativo, per cui prendo atto del suo sfogo ma non voglio replicare». Per un giocatore che se ne va sbattendo la porta, ce n’è un altro che digerisce l’addio in maniera diversa. Certo, le prospettive erano completamente opposte, e Mattin Najafi sapeva fin da inizio estate che la società non avrebbe più puntato su di lui. Così lo svedese, dopo l’annuncio del mancato rinnovo del contratto da parte del Padova, ha voluto salutare la piazza padovana, con una lunga lettera pubblicata sul proprio profilo facebook.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «È stata una scelta tecnica, per il resto non ho nulla da rispondere». Il giorno dopo le pesanti accuse di Dan Thomassen, che dopo il mancato rinnovo del contratto ha attaccato la società biancoscudata, definendola, «dilettantistica e senza rispetto», in viale Rocco non c’è molta voglia di rispondere alle bordate del giocatore danese. Il direttore sportivo Fabrizio De Poli era in sede anche ieri per portare avanti le trattative di mercato e vuole chiudere senza ulteriori strascichi la querelle Thomassen: «Abbiamo fatto le nostra valutazioni e come ripeto quella compiuta è una scelta unicamente tecnica. Per il resto nella mia carriera non ho mai voluto replicare a giocatori che mi attaccavano. Ha espresso la sua opinione, io non ho nulla da dire di più».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due colpi, quasi tre. L’Abano ha preso Nicola Segato e Luca Munarini, ma si è portato pure a un passo da Dan Thomassen, che dovrebbe firmare domani. Segato (29 anni, centrocampista) e Thomassen (34, difensore), arrivano entrambi dal Padova. Decisivo è stato il blitz del ds aponense Andrea Maniero. Ha voglia di rilanciarsi, invece, Luca Munarini, attaccante 23 enne svincolato dal Savona (Lega Pro) con un bel curriculum tra Lega Pro (Bassano e Castiglione) e Serie D (Montebelluna).
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «È stato offerto un contratto pluriennale, Canete è andato in scadenza con l’Atletico Madrid B e per ora non ha rinnovato pur in presenza di una proposta dei Colchoneros. Attualmente Ivan è in Canada, è chiaro che l’offerta dev’essere commisurata al suo valore, anche perché il Sub 23 è una vetrina incredibile. Al momento siamo alle prime battute dell’affare, vedremo nei prossimi giorni». Se si dovesse concretizzare l’affare, Canete andrebbe a far compagnia a Bizzotto e Fabiano (entrambi in dirittura d’arrivo) e al confermato Niccolini. Sulle corsie esterne in arrivo ci sono i giovanissimi Di Nicola dalla Primavera del Pescara e Pino dalla Primavera del Lecce. In attacco si aspetta la risposta di Altinier, crescono le quotazioni di Giuseppe Torromino, mentre domani De Poli vedrà il capitano Cunico per il nero su bianco. Martedì dovrebbe essere il giorno giusto per l’appuntamento decisivo con gli agenti di De Risio, Fabiano e Arcidiacono. Fra le pretendenti di quest’ultimo si è aggiunto pure il Benevento, dove il suo ex allenatore Gaetano Auteri ha dato chiari segnali di rivolerlo.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il nome nuovo, il colpaccio che Fabrizio De Poli sta tentando per rinforzare la difesa, arriva dal Paraguay. Una pista che porta al quartier generale dell’Atletico Madrid. La seconda squadra dei Colchoneros ha un nome cerchiato in rosso sull’agenda del ds del Padova: si tratta di Ivan Canete, 21 anni, difensore paraguaiano attualmente impegnato in Canada con la Nazionale paraguaiana in vista del Sub 23. Canete è in una sorta di «limbo» favorevolissimo, visto che gli è scaduto il contratto con l’Atletico Madrid B senza che per il momento sia stato firmato il rinnovo. Il Padova si è inserito offrendo un contratto di tre anni più un ulteriore anno di opzione a 30mila euro netti annui. La prima offerta è stata ritenuta bassa dagli intermediari di Canete, che tuttavia gradisce la destinazione: «Il Padova ci ha fatto una proposta – spiega l’agente Fifa Gianluca Fiorini – e la stiamo valutando. La Lega Pro non ci spaventa, soprattutto se c’è l’intenzione di fare una squadra per salire di categoria Padova è una piazza molto importante.
Ore 08.38 – Padova, amichevoli estive: la prima si terrà domenica 26 luglio a Pieve di Cadore contro una selezione locale. In programma anche una sfida con l’Udinese a Lignano Sabbiadoro ad inizio agosto.
Ore 08.36 – Padova, il ritiro precampionato si svolgerà a Pieve di Cadore dal 18 luglio al 2 agosto.
Ore 08.34 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.32 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Box Uomo, Icone Vintage, Black Bell Tattoo, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 4 luglio: scoppia il caso-Euganeo, col campo da gioco in condizioni disastrose dopo il concerto di Jovanotti.